BOLLETTINO - Dal piccolo al grande schermo 2/Jennifer Aniston, dopo i flop al cinema torna in tv con la benedizione di Meryl Streep
Jennifer Aniston ha un problema. O si è affidata ad un ufficio stampa che non funziona oppure deve cambiare registro nelle scelte professionali. Negli ultimi mesi ha subito tali mazzate dai giornali che avrebbero stroncato anche un mulo sulle Ande. Dopo averla coccolata ai tempi della separazione da Brad Pitt, la stampa rosa l'ha successivamente inseguita fino al limite della privacy per scovare un nuovo fidanzato, per far scendere infine in campo i critici che le hanno stroncato la carriera post-"Friends" che si contraddistingue da sempre più clamorosi flop su grande schermo, "Vizi di famiglia" e "Derailed" su tutti. Articoli di fuoco senza confini, dall'americano "Entertainment Weekly" all'inglese "The Observer". Su quest'ultimo, Ryan Gilbey ha scritto lo scorso febbraio: "Jennifer Aniston è la migliore artista da sit-com degli ultimi anni, con quell’espressione ironica che poche attrici riescono a dare, ha i tempi giusti anche quando irrompono le risate del pubblico in sottofondo. In ‘Friends’ era sempre perfettamente a suo agio. Alla luce dei suoi continui insuccessi al cinema, tutto questo porta ad una domanda: la sua capacità è destinata a rimanere un’esclusività da piccolo schermo? Riuscirà mai a imporsi nelle sale o rimarrà seduta per sempre sul divano del Central Perk?”. Per scoprirlo, dopo la commedia romantica "Break up" al fianco di Vince Vaughn (additato originariamente dai rumors quale suo nuovo fidanzato, forse fomentati dall'incapace ufficio stampa con lo scopo di nascondere una trama che sulla carta risulta assai debole), nel 2006 Jennifer ci riproverà col thriller "Diary" e virerà sul drammatico con "Senator's Wife". Anche se la prova più attesa è quella del 2007, quando sarà dato il primo ciak al teso "Wanted", in cui la nostra vestirà i panni di una poliziotta incarcerata per un giro di droga ed evaderà con una compagna di cella che ha il volto di Meryl Streep. Se non impara da lei i trucchi della (mala)vita e della recitazione su grande schermo, è ipotizzabile che Jennifer, come si vocifera, torni alla tv, dal pubblico che non l'ha mai dimenticata e mai tradita.
(Articolo di Leo Damerini tratto dal Bollettino dell'Accademia apparso sul "Telefilm Magazine" di Maggio)
sabato 13 maggio 2006
venerdì 12 maggio 2006
SGUARDO FETISH - Quella sua maglietta fina...Flashback a Miami, dove Sonny Crockett lanciò la moda della T-shirt sotto la giacca e divenne un'icona pop degna di Flaubert
Sono lontani i tempi in cui indossare una maglietta fina era solo una moda e non comportava attentati ad ambasciate o dimissioni ministeriali. Stiamo parlando della metà degli anni '80, quando furoreggiava "Miami Vice" che, oltre ad essere specchio da incorniciare dell'edonismo reaganiano, avrebbe fatto felice Gustave Flaubert, per il quale "la vanità è alla base di tutto e anche ciò che chiamiamo coscienza non è altro che vanità interiore". Ne abbiamo accennato anche nel Bollettino di questo numero, ma da veri feticisti ci ritorniamo in vista dell'uscita, a luglio, del film tratto dal serial cult del 1984. Chi non è milanese non può capire cosa volesse dire darsi appuntamento in centro davanti a Fiorucci negli anni '80. Ancor di più: trovarsi davanti al negozio che metteva in vetrina le stesse T-shirt che Don Johnson-Sonny Crockett sfoggiava, con tanto di fondina ascellare, nel serial girato nella "capitale del sole" americana. In realtà, il più delle volte, non era un appuntamento per andare da altre parti: si rimaneva incollati al vetro (taluni con la lingua) a desiderare di essere come lui partendo da una T di cotone. La Ferrari, il coccodrillo parcheggiato sullo yacht, le belle donne tra cui sembrava mega-figa anche una tappa come Sheena Easton, le guest-stars di passaggio come David Bowie o Miles Davis, i paesaggi esotici...tutto poteva essere nostro alzando le braccia al cielo per indossare meglio le mitiche T-shirt color pastello che Sonny portava con nonchalance direttamente sotto la giacca. Roba che se uno oggi lo volesse imitare sarebbe internato insieme ai Kajagoogoo come punizione. Eppure all'epoca si partiva da Fiorucci con queste magliette le cui maniche dovevano obbligatoriamente essere più corte del normale, a metà strada tra quelle tagliate di Leroy in "Saranno famosi" e quelle arrotolate di Miguel Bosè nel video di "Super Superman". Il colore poteva variare, nelle tinte pastello, dal rosino all'azzurrino, dall'arancino al giallino. Sopra, una giacca preferibilmente di lino anche in pieno dicembre. Per la sera, ottimo il finto lamè argentato che faceva risaltare i raggi di luna sulle acque torbide dell'Idroscalo. Era considerata da applauso l'abbinata T-shirt rosa sotto giacchetta azzurra: passati davanti al Bar "Le Tre gazzelle", a metà di Corso Vittorio Emanuele, si rischiava di dover firmare autografi. Non trascurabili gli altri dettagli del MiamiVice-style. Pantaloni con le pinces senza cintura e, dulcis in fundo, mocassini bianchi splendenti senza - ripetiamo SENZA - calzini. Per la barba di due giorni, considerata condicio sine qua non per uscire di casa senza essere irrisi, i glabri ricorrevano alle magie della matita stemperata. Visto che i più non potevano permettersi il Ferrari come Sonny, era assolutamente da evitare il metrò per arrivare in centro, considerata la probabile sverginatura dei bianchi calzari immacolati nelle carrozze stipate. Gente che partiva dalla periferia a piedi alle 6 di mattina per non "tradire" lo status di simil-Sonny. I più furbi si portavano tutto il necessaire in valigia e si cambiavano da Burghy, l'antenato di McDonald's. I più vanitosi invece optavano per ancorarsi al cabriolet dell'amico, in modo da arrivare con pettinatura cotonata alla George Michael ai tempi di "Careless Whisper". Riuscirà Michael Mann a ricreare su grande schermo quelle atmosfere, quei ricordi, quel fanatismo? Dubitiamo non tanto per la bravura indiscussa del regista allora produttore factotum del serial-cult, quanto per la melanconia di essere cresciuti noi. I mocassini bianchi si sono inevitabilmente sporcati. Nella stessa Miami dove Sonny vestiva alcuni suoi capi (insieme a quelli di Ungaro e dello stesso Fiorucci), Versace ha trovato tragicamente la morte. Vuoi mettere la T-shirt sotto la giacca con la moda dei piercing all'ombelico, dei collettoni delle camicie d'oggi che rasentano i 20 centimetri, delle sneakers anche sotto il gessatino sugli scalini della Borsa di Milano? A pensarci bene, forse è meglio il piercing, ma la coscienza - la "vanità interiore" di Flaubert - di essere diventati maturi, opprime come una macchia di ragù sulla maglietta bianca portata direttamente sotto la giacca. Nella nostra fondina ascellare, ormai, solo ricordi sparati a salve.
(Articolo di Leo Damerini tratto da Sguardo Fetish, apparso sul "Telefilm Magazine" di Maggio)
Sono lontani i tempi in cui indossare una maglietta fina era solo una moda e non comportava attentati ad ambasciate o dimissioni ministeriali. Stiamo parlando della metà degli anni '80, quando furoreggiava "Miami Vice" che, oltre ad essere specchio da incorniciare dell'edonismo reaganiano, avrebbe fatto felice Gustave Flaubert, per il quale "la vanità è alla base di tutto e anche ciò che chiamiamo coscienza non è altro che vanità interiore". Ne abbiamo accennato anche nel Bollettino di questo numero, ma da veri feticisti ci ritorniamo in vista dell'uscita, a luglio, del film tratto dal serial cult del 1984. Chi non è milanese non può capire cosa volesse dire darsi appuntamento in centro davanti a Fiorucci negli anni '80. Ancor di più: trovarsi davanti al negozio che metteva in vetrina le stesse T-shirt che Don Johnson-Sonny Crockett sfoggiava, con tanto di fondina ascellare, nel serial girato nella "capitale del sole" americana. In realtà, il più delle volte, non era un appuntamento per andare da altre parti: si rimaneva incollati al vetro (taluni con la lingua) a desiderare di essere come lui partendo da una T di cotone. La Ferrari, il coccodrillo parcheggiato sullo yacht, le belle donne tra cui sembrava mega-figa anche una tappa come Sheena Easton, le guest-stars di passaggio come David Bowie o Miles Davis, i paesaggi esotici...tutto poteva essere nostro alzando le braccia al cielo per indossare meglio le mitiche T-shirt color pastello che Sonny portava con nonchalance direttamente sotto la giacca. Roba che se uno oggi lo volesse imitare sarebbe internato insieme ai Kajagoogoo come punizione. Eppure all'epoca si partiva da Fiorucci con queste magliette le cui maniche dovevano obbligatoriamente essere più corte del normale, a metà strada tra quelle tagliate di Leroy in "Saranno famosi" e quelle arrotolate di Miguel Bosè nel video di "Super Superman". Il colore poteva variare, nelle tinte pastello, dal rosino all'azzurrino, dall'arancino al giallino. Sopra, una giacca preferibilmente di lino anche in pieno dicembre. Per la sera, ottimo il finto lamè argentato che faceva risaltare i raggi di luna sulle acque torbide dell'Idroscalo. Era considerata da applauso l'abbinata T-shirt rosa sotto giacchetta azzurra: passati davanti al Bar "Le Tre gazzelle", a metà di Corso Vittorio Emanuele, si rischiava di dover firmare autografi. Non trascurabili gli altri dettagli del MiamiVice-style. Pantaloni con le pinces senza cintura e, dulcis in fundo, mocassini bianchi splendenti senza - ripetiamo SENZA - calzini. Per la barba di due giorni, considerata condicio sine qua non per uscire di casa senza essere irrisi, i glabri ricorrevano alle magie della matita stemperata. Visto che i più non potevano permettersi il Ferrari come Sonny, era assolutamente da evitare il metrò per arrivare in centro, considerata la probabile sverginatura dei bianchi calzari immacolati nelle carrozze stipate. Gente che partiva dalla periferia a piedi alle 6 di mattina per non "tradire" lo status di simil-Sonny. I più furbi si portavano tutto il necessaire in valigia e si cambiavano da Burghy, l'antenato di McDonald's. I più vanitosi invece optavano per ancorarsi al cabriolet dell'amico, in modo da arrivare con pettinatura cotonata alla George Michael ai tempi di "Careless Whisper". Riuscirà Michael Mann a ricreare su grande schermo quelle atmosfere, quei ricordi, quel fanatismo? Dubitiamo non tanto per la bravura indiscussa del regista allora produttore factotum del serial-cult, quanto per la melanconia di essere cresciuti noi. I mocassini bianchi si sono inevitabilmente sporcati. Nella stessa Miami dove Sonny vestiva alcuni suoi capi (insieme a quelli di Ungaro e dello stesso Fiorucci), Versace ha trovato tragicamente la morte. Vuoi mettere la T-shirt sotto la giacca con la moda dei piercing all'ombelico, dei collettoni delle camicie d'oggi che rasentano i 20 centimetri, delle sneakers anche sotto il gessatino sugli scalini della Borsa di Milano? A pensarci bene, forse è meglio il piercing, ma la coscienza - la "vanità interiore" di Flaubert - di essere diventati maturi, opprime come una macchia di ragù sulla maglietta bianca portata direttamente sotto la giacca. Nella nostra fondina ascellare, ormai, solo ricordi sparati a salve.
(Articolo di Leo Damerini tratto da Sguardo Fetish, apparso sul "Telefilm Magazine" di Maggio)
BOLLETTINO - Dal piccolo al grande schermo 1/"Miami Vice": tutti in T-shirt alla prima del film
Se non le avete fatte diventare stracci per la casa o se non ci hanno giocato a battaglia navale le tarme, ritirate fuori le mitiche T-shirt color pastello (meglio sul rosa-shocking) che caratterizzarono la moda ai tempi del boom di "Miami Vice" negli anni '80. Se poi aveste anche le giacche sfasate con tanto di spalline alla Mazinga Z e i mocassini bianchi rigorosamente sprovvisti di calzini, potreste conquistare di diritto le prime posizioni delle file che si prevedono per il film in uscita nelle sale americane a luglio, tratto dalla mitica serie con Don Johnson e Philip Michael Thomas. Della moda generata dal serial si parla, per la cronaca, anche nella rubrica "Sguardo Fetish". La pellicola, comunque, non è il solito remake "infedele" di una serie tv: prova ne sia che lo diriga lo stesso produttore del telefilm, Michael Mann, il quale ha aspettato 20 anni per rimetterci mano, nel frattempo passando dietro la cinepresa di capolavori cinematografici quali "Heat", "Ali", "The Insider", "L'Ultimo dei Mohicani". Rispetto al telefilm, in cui Sonny e Rico facevano parte della narcotici, la versione cinematografica avrà un taglio diverso: "non sono più i tempi dei grandi giri di cocaina- spiega Mann - ora si combatte la criminalità globale che viaggia su Internet". Colin Farrell prende il posto di Johnson, Jamie Foxx eredita l'orecchino di Thomas, ma attenzione anche a Gong Li nei panni della cattivissima boss che fa battere il cuore (o giù di lì) a Sonny. Gli addetti ai livori dicono che per finire la pellicola si sia sforato il budget previsto di oltre 120 milioni di dollari, forse anche a causa dei ritardi di riprese per gli eccessi di Farrell. "Sono inezie - replica il regista - qualsiasi altra produzione avrebbe chiuso i battenti, noi siamo riusciti a portare la nave in porto per il varo". Sgommando sulla nostra Ferrari Testarossa bianca verso i cinema per paura di non trovar posto, ci chiediamo: ma non sarà che la T-shirt slavata che indossiamo con aria vintage sia di seconda...Mann?
(Articolo di Leo Damerini tratto dal Bollettino dell'Accademia apparso sul "Telefilm Magazine" di Maggio)
Se non le avete fatte diventare stracci per la casa o se non ci hanno giocato a battaglia navale le tarme, ritirate fuori le mitiche T-shirt color pastello (meglio sul rosa-shocking) che caratterizzarono la moda ai tempi del boom di "Miami Vice" negli anni '80. Se poi aveste anche le giacche sfasate con tanto di spalline alla Mazinga Z e i mocassini bianchi rigorosamente sprovvisti di calzini, potreste conquistare di diritto le prime posizioni delle file che si prevedono per il film in uscita nelle sale americane a luglio, tratto dalla mitica serie con Don Johnson e Philip Michael Thomas. Della moda generata dal serial si parla, per la cronaca, anche nella rubrica "Sguardo Fetish". La pellicola, comunque, non è il solito remake "infedele" di una serie tv: prova ne sia che lo diriga lo stesso produttore del telefilm, Michael Mann, il quale ha aspettato 20 anni per rimetterci mano, nel frattempo passando dietro la cinepresa di capolavori cinematografici quali "Heat", "Ali", "The Insider", "L'Ultimo dei Mohicani". Rispetto al telefilm, in cui Sonny e Rico facevano parte della narcotici, la versione cinematografica avrà un taglio diverso: "non sono più i tempi dei grandi giri di cocaina- spiega Mann - ora si combatte la criminalità globale che viaggia su Internet". Colin Farrell prende il posto di Johnson, Jamie Foxx eredita l'orecchino di Thomas, ma attenzione anche a Gong Li nei panni della cattivissima boss che fa battere il cuore (o giù di lì) a Sonny. Gli addetti ai livori dicono che per finire la pellicola si sia sforato il budget previsto di oltre 120 milioni di dollari, forse anche a causa dei ritardi di riprese per gli eccessi di Farrell. "Sono inezie - replica il regista - qualsiasi altra produzione avrebbe chiuso i battenti, noi siamo riusciti a portare la nave in porto per il varo". Sgommando sulla nostra Ferrari Testarossa bianca verso i cinema per paura di non trovar posto, ci chiediamo: ma non sarà che la T-shirt slavata che indossiamo con aria vintage sia di seconda...Mann?
(Articolo di Leo Damerini tratto dal Bollettino dell'Accademia apparso sul "Telefilm Magazine" di Maggio)
giovedì 11 maggio 2006
NEWS - Attenzione: Spoiler clamoroso su "Lost", non leggere se non si vuole conoscere la trama futura del telefilm di J.J. Abrams!
Di seguito uno Spoiler clamoroso riguardante "Lost" uscito ora sull'agenzia di stampa Ansa. Ecco la versione integrale della notizia. Si prega di non leggere assolutamente se non si vuole conoscere in anticipo la trama.
(ANSA) - WASHINGTON, 11 MAG - Due attrici della popolare serie tv 'Lost', arrestate in dicembre nelle Hawaii per aver guidato ubriache, sono state 'uccise' per rappresaglia dai responsabili del programma. Le attrici Michelle Rodriguez (che nella serie e' la dura ex-poliziotta Ana Lucia) e Cynthia Watros (che interpreta la ex-paziente di manicomio Libby) erano state fermate in dicembre dalla polizia delle Hawaii, a distanza di pochi minuti in due separati incidenti, perche' guidavano con quantita' eccessive di alcol nelle vene. La 'vendetta' dei produttori di 'Lost' e' stata inesorabile. I personaggi interpretati dalle due attrici sono stati uccisi a colpi di pistola, nella puntata andata in onda ieri sera, da Michael (il padre disperatamente alla ricerca del figlio Walt) e sono morti a pochi minuti di distanza. I responsabili della serie negano che si tratti di una "punizione esemplare" per aver infranto la legge alcune settimane fa. "Da tempo sapevamo che il personaggio di Ana Lucia non sarebbe durato a lungo nella serie", hanno spiegato. Ma molti appassionati di 'Lost' sono convinti che la doppia morte delle due attrici non sia casuale ed abbia uno stretto legame con l'incidente del dicembre scorso. La serie 'Lost' racconta le avventure di un gruppo di superstiti di un incidente aereo finiti in una misteriosa isola tropicale. Le puntate sono girate nelle isole Hawaii. (ANSA).
Di seguito uno Spoiler clamoroso riguardante "Lost" uscito ora sull'agenzia di stampa Ansa. Ecco la versione integrale della notizia. Si prega di non leggere assolutamente se non si vuole conoscere in anticipo la trama.
(ANSA) - WASHINGTON, 11 MAG - Due attrici della popolare serie tv 'Lost', arrestate in dicembre nelle Hawaii per aver guidato ubriache, sono state 'uccise' per rappresaglia dai responsabili del programma. Le attrici Michelle Rodriguez (che nella serie e' la dura ex-poliziotta Ana Lucia) e Cynthia Watros (che interpreta la ex-paziente di manicomio Libby) erano state fermate in dicembre dalla polizia delle Hawaii, a distanza di pochi minuti in due separati incidenti, perche' guidavano con quantita' eccessive di alcol nelle vene. La 'vendetta' dei produttori di 'Lost' e' stata inesorabile. I personaggi interpretati dalle due attrici sono stati uccisi a colpi di pistola, nella puntata andata in onda ieri sera, da Michael (il padre disperatamente alla ricerca del figlio Walt) e sono morti a pochi minuti di distanza. I responsabili della serie negano che si tratti di una "punizione esemplare" per aver infranto la legge alcune settimane fa. "Da tempo sapevamo che il personaggio di Ana Lucia non sarebbe durato a lungo nella serie", hanno spiegato. Ma molti appassionati di 'Lost' sono convinti che la doppia morte delle due attrici non sia casuale ed abbia uno stretto legame con l'incidente del dicembre scorso. La serie 'Lost' racconta le avventure di un gruppo di superstiti di un incidente aereo finiti in una misteriosa isola tropicale. Le puntate sono girate nelle isole Hawaii. (ANSA).
NEWS - Mel Gibson produce serie sulla guerra in Iraq. In cantiere anche una sit-com sui giornalisti di stanza all'Hotel Palestine di Baghdad
Il ghiaccio l’ha rotto l’anno scorso il meraviglioso serial “Over There” di Stephen Bochco. Ora che la strada è aperta, la tv americana non sembra più avere alcuna remora nel parlare della guerra in Iraq. E dopo la notizia dei giorni scorsi su una sit-com in cantiere incentrata su un gruppo di giornalisti che vivono all’Hotel Palestine di Baghdad, il canale via cavo USA Network avrebbe raggiunto un accordo nientemeno che con la Icon di Mel Gibson per produrre una serie di sei ore sulla guerra irachena. Il titolo provvisorio è "Peace Out" e dovrebbe raccontare la vera storia di due giovani americani che vanno alla ventura in Iraq subito dopo la caduta di Saddam…
Il ghiaccio l’ha rotto l’anno scorso il meraviglioso serial “Over There” di Stephen Bochco. Ora che la strada è aperta, la tv americana non sembra più avere alcuna remora nel parlare della guerra in Iraq. E dopo la notizia dei giorni scorsi su una sit-com in cantiere incentrata su un gruppo di giornalisti che vivono all’Hotel Palestine di Baghdad, il canale via cavo USA Network avrebbe raggiunto un accordo nientemeno che con la Icon di Mel Gibson per produrre una serie di sei ore sulla guerra irachena. Il titolo provvisorio è "Peace Out" e dovrebbe raccontare la vera storia di due giovani americani che vanno alla ventura in Iraq subito dopo la caduta di Saddam…
BOLLETTINO - Strane coppie 2/Michelle Williams e Heath Ledger, quando l'amore sopravvive all'Oscar perduto
Nella categoria "miglior attrice non protagonista" tifavamo per lei, l'indimenticabile Jen di "Dawson's Creek". Eppure Michelle Williams non ce l'ha fatta, superata al fotofinish dalla meno meritevole (parere personale) Rachel Weisz di "The Constant Gardener". Tuttavia il regista di "Brokeback Mountain", Ang Lee, premiato con la statuetta, non l'ha scelta per la sua interpretazione del serial-cult del 1998: "se l'avessi dovuta scegliere in base a 'Dawson's Creek' - ha dichiarato Lee - di sicuro non l'avrei mai scelta", forse dimenticandosi delle ultime puntate in cui Jen passa a miglior vita e la Williams offriva una prova d'attrice sublime e toccante. Fidanzata felicemente con il collega Heath Ledger, il quale interpretava il marito gay in "Brokeback Mountain" e ha corso inutilmente quale "miglior attore protagonista" (battuto da Philip Seymour Hoffman di "Capote"), l'attrice 25enne ha anche dovuto vedersela con le proteste della sua ex scuola. Il direttore dell'istituto scolastico che Michelle frequentava a Santa Fe (California), Jim Hopson, ha lanciato strali nonsense contro la Williams: "Michelle non rappresenta affatto i valori che questa scuola insegna ai suoi studenti, non approviamo affatto le sue scelte artistiche, nè al cinema nè in tv, non vogliamo in alcun modo essere associati a 'Dawson's Creek' e 'Brokeback Mountain'. Non comunicano affatto la parola di Dio". Contro Hopson è scesa in campo la madre di Michelle: "Mia figlia ha fatto scelte coraggiose e ha il diritto di scegliere la sua strada", ha chiosato mamma Williams trovando il tempo tra una telefonata di complimenti e l'altra di ex compagne di classe della figlia che volevano congratularsi per la sua candidatura agli Oscar.
(Articolo di Leo Damerini tratto dal Bollettino dell'Accademia apparso sul "Telefilm Magazine" di Maggio)
Nella categoria "miglior attrice non protagonista" tifavamo per lei, l'indimenticabile Jen di "Dawson's Creek". Eppure Michelle Williams non ce l'ha fatta, superata al fotofinish dalla meno meritevole (parere personale) Rachel Weisz di "The Constant Gardener". Tuttavia il regista di "Brokeback Mountain", Ang Lee, premiato con la statuetta, non l'ha scelta per la sua interpretazione del serial-cult del 1998: "se l'avessi dovuta scegliere in base a 'Dawson's Creek' - ha dichiarato Lee - di sicuro non l'avrei mai scelta", forse dimenticandosi delle ultime puntate in cui Jen passa a miglior vita e la Williams offriva una prova d'attrice sublime e toccante. Fidanzata felicemente con il collega Heath Ledger, il quale interpretava il marito gay in "Brokeback Mountain" e ha corso inutilmente quale "miglior attore protagonista" (battuto da Philip Seymour Hoffman di "Capote"), l'attrice 25enne ha anche dovuto vedersela con le proteste della sua ex scuola. Il direttore dell'istituto scolastico che Michelle frequentava a Santa Fe (California), Jim Hopson, ha lanciato strali nonsense contro la Williams: "Michelle non rappresenta affatto i valori che questa scuola insegna ai suoi studenti, non approviamo affatto le sue scelte artistiche, nè al cinema nè in tv, non vogliamo in alcun modo essere associati a 'Dawson's Creek' e 'Brokeback Mountain'. Non comunicano affatto la parola di Dio". Contro Hopson è scesa in campo la madre di Michelle: "Mia figlia ha fatto scelte coraggiose e ha il diritto di scegliere la sua strada", ha chiosato mamma Williams trovando il tempo tra una telefonata di complimenti e l'altra di ex compagne di classe della figlia che volevano congratularsi per la sua candidatura agli Oscar.
(Articolo di Leo Damerini tratto dal Bollettino dell'Accademia apparso sul "Telefilm Magazine" di Maggio)
mercoledì 10 maggio 2006
NEWS - Ultima ora, Kelly Rowan di "The O.C." è sbarcata a Venezia dopo il bagno di folla del "Telefilm Festival". La splendida attrice turista tra le calli della Serenissima fino a domenica
E' ufficiale. Kelly Rowan di "The O.C." è sbarcata oggi a Venezia per riposarsi da turista dopo il bagno di folla di domenica scorsa al IV "Telefilm Festival". Fonti giornalistiche locali l'hanno intravista oggi confondersi tra i turisti - tra cui molti americani - per godersi le bellezze della Serenissima. Non è dato sapere al momento se la splendida attrice sia sola o in compagnia. Da escludere la presenza al suo fianco del collega di set Benjamin McKenzie, diretto verso il sud Italia con la mamma. Venezia si conferma ancora una volta una delle mete preferite dagli attori americani di serie tv presenti al "Telefilm Festival": anche Gary Dourdan di "CSI", dopo aver preso parte alla prima edizione della kermesse milanese, scelse la Serenissima quale meta di un soggiorno romantico in compagnia di Lisa Snowdon, allora sua fidanzata (e poi fiamma di George Clooney); Dourdan si trovò talmente a suo agio da sfoggiare le sue doti di disc-jockey nei club più "in" della zona (forse per questo la trascurata Snowdon si è poi gettata nelle braccia di Clooney!). Chissà che anche Kelly Rowan non rimanga affascinata dall'atmosfera che si respira nella città di Casanova...C'è tempo fino a domenica, giorno in cui la nostra dovrebbe ripartire per "Orange County".
E' ufficiale. Kelly Rowan di "The O.C." è sbarcata oggi a Venezia per riposarsi da turista dopo il bagno di folla di domenica scorsa al IV "Telefilm Festival". Fonti giornalistiche locali l'hanno intravista oggi confondersi tra i turisti - tra cui molti americani - per godersi le bellezze della Serenissima. Non è dato sapere al momento se la splendida attrice sia sola o in compagnia. Da escludere la presenza al suo fianco del collega di set Benjamin McKenzie, diretto verso il sud Italia con la mamma. Venezia si conferma ancora una volta una delle mete preferite dagli attori americani di serie tv presenti al "Telefilm Festival": anche Gary Dourdan di "CSI", dopo aver preso parte alla prima edizione della kermesse milanese, scelse la Serenissima quale meta di un soggiorno romantico in compagnia di Lisa Snowdon, allora sua fidanzata (e poi fiamma di George Clooney); Dourdan si trovò talmente a suo agio da sfoggiare le sue doti di disc-jockey nei club più "in" della zona (forse per questo la trascurata Snowdon si è poi gettata nelle braccia di Clooney!). Chissà che anche Kelly Rowan non rimanga affascinata dall'atmosfera che si respira nella città di Casanova...C'è tempo fino a domenica, giorno in cui la nostra dovrebbe ripartire per "Orange County".
BOLLETTINO - Strane coppie 1/Dominic Monaghan e Evangeline Lilly, quando l'amore sopravvive al mistero
Ma l'avete vista la copertina di marzo del "Telefilm Magazine", dove quella topolona di Evangeline Lilly ti guardava dritto negli occhi quasi a dirti "Non ti va di venirmi a salvare? Io sull'isola di 'Lost' mi sto annoiando un pò e preferirei venire a casa tua a farmi una bella partita a Subbuteo". Sì, proprio lei, con quello sguardo che non lasciava dubbi. Ebbene, le cronache rosa americane non finiscono di sbatterla in prima pagina per la relazione che la bella attrice 26enne ha intrecciato sul set con un collega di "Lost". E qui casca l'asino: non con il figone Matthew Fox (a tal proposito, date un occhio alla rubrica "Cuore di Petra"), ma con lo sfigatissimo Dominic Monaghan. Nella serie il personaggio da lei interpretato, Kate, è tutta sorrisi e moine con Jack (interpretato da Fox), mentre la rockstar in ambasce Charlie (Monaghan) viene quasi snobbata. Invece nella vita di tutti i giorni, all'ombra della spiaggia di "Lost", l'attore 29enne di origini tedesche ha fatto breccia nel cuore di Evangeline: la loro prima apparizione in pubblico risale ai penultimi Golden Globes, dove la "strana coppia" si è concessa un raro momento di effusione in pubblico, lei con abito scollato nero di classe, lui con la faccia da ebete incorniciata da insolita cravatta in tinta con il vestito (di lei). Altra apparizione pubblica questo novembre, lui e lei abbracciati in vesti casual, il primo con maglietta raffigurante Silver Surfer, la seconda con Wonder Woman. In effetti le loro uscite sono rare, vista la segretezza che circonda il set di "Lost" per impedire fughe di notizie. Mentre gli addetti ai livori si chiedono come lei possa stare con uno così e lo pongono come il mistero più inquietante generato da "Lost", lo stesso Monaghan, già interprete dell'hobbit Merry ne "Il Signore degli anelli", difende la relazione a denti stretti: "La cosa a cui tengo di più è preservare la mia vita privata e, ancor di più, il mio amore per Evangeline". Due cuori e una capanna, sulla spiaggia dell'isola misteriosa.
(Articolo di Leo Damerini tratto dal Bollettino dell'Accademia apparso sul "Telefilm Magazine" di Maggio)
Ma l'avete vista la copertina di marzo del "Telefilm Magazine", dove quella topolona di Evangeline Lilly ti guardava dritto negli occhi quasi a dirti "Non ti va di venirmi a salvare? Io sull'isola di 'Lost' mi sto annoiando un pò e preferirei venire a casa tua a farmi una bella partita a Subbuteo". Sì, proprio lei, con quello sguardo che non lasciava dubbi. Ebbene, le cronache rosa americane non finiscono di sbatterla in prima pagina per la relazione che la bella attrice 26enne ha intrecciato sul set con un collega di "Lost". E qui casca l'asino: non con il figone Matthew Fox (a tal proposito, date un occhio alla rubrica "Cuore di Petra"), ma con lo sfigatissimo Dominic Monaghan. Nella serie il personaggio da lei interpretato, Kate, è tutta sorrisi e moine con Jack (interpretato da Fox), mentre la rockstar in ambasce Charlie (Monaghan) viene quasi snobbata. Invece nella vita di tutti i giorni, all'ombra della spiaggia di "Lost", l'attore 29enne di origini tedesche ha fatto breccia nel cuore di Evangeline: la loro prima apparizione in pubblico risale ai penultimi Golden Globes, dove la "strana coppia" si è concessa un raro momento di effusione in pubblico, lei con abito scollato nero di classe, lui con la faccia da ebete incorniciata da insolita cravatta in tinta con il vestito (di lei). Altra apparizione pubblica questo novembre, lui e lei abbracciati in vesti casual, il primo con maglietta raffigurante Silver Surfer, la seconda con Wonder Woman. In effetti le loro uscite sono rare, vista la segretezza che circonda il set di "Lost" per impedire fughe di notizie. Mentre gli addetti ai livori si chiedono come lei possa stare con uno così e lo pongono come il mistero più inquietante generato da "Lost", lo stesso Monaghan, già interprete dell'hobbit Merry ne "Il Signore degli anelli", difende la relazione a denti stretti: "La cosa a cui tengo di più è preservare la mia vita privata e, ancor di più, il mio amore per Evangeline". Due cuori e una capanna, sulla spiaggia dell'isola misteriosa.
(Articolo di Leo Damerini tratto dal Bollettino dell'Accademia apparso sul "Telefilm Magazine" di Maggio)
NEWS - Al via da domani a Bellaria la Convention nazionale dedicata a "Star Trek". Michael Dorn, l'interprete di Worf in "Star Trek - The Next Generation", tra gli ospiti d'onore
Torna l’annuale appuntamento con la Convention Ufficiale di Star Trek - dall'11 al 14 maggio al Centro Congressi Europeo di Bellaria Igea Marina (Rimini) - che nel 2006 festeggia un triplo compleanno: i quarant’anni della serie televisiva nata dalla fantasia di Gene Roddenberry e i vent’anni della stessa STICCON. Correva infatti l’anno 1986 quando all’annuale Convention di Fantascienza di Montepulciano, veniva organizzata la prima STICCON. Da allora l’astronave STIC ha compiuto più di una missione, portando gli appassionati di fantascienza e di Star Trek tra i meandri della serie televisiva più longeva della televisione prima, e del cinema poi. Sul sito http://www.sticcon.it/ è stato pubblicato il programma della manifestazione che dal 1998 si tiene a Bellaria Igea Marina, nell’ottima cornice del Centro Congressi Europeo. Quattro giorni dedicati a Star Trek, allo STIC e che vedranno alternarsi sul palco molti ospiti direttamente dai set americani.
MICHAEL DORN è l’ospite d’onore della STICCON XX. L'interprete di Worf, l'ufficiale Klingon a bordo della USS Enterprise in Star Trek The Next Generation, ha interpretato lo stesso personaggio anche in Star Trek Deep Space Nine nei film della Serie. Originario del Texas, Dorn ha esordito in “Rocky”. Ha partecipato inoltre a “Chip’s”, “Capitol”, “I giorni della nostra vita”, “Falcon Crest”. Dopo aver interpretato il Klingon Worf in Star Trek, ha prestato la sua stentorea voce in moltissimi videogiochi, alcuni ispirati proprio al mondo Trek.
DOMINIC KEATING: Personaggio fisso nel cast di Star Trek Enterprise, dove interpreta il tenente Malcolm Reed. Inglese, ha partecipato a numerosissime produzioni televisive e teatrali del Regno Unito. Attualmente risiede a Los Angeles e, prima di approdare sull’Enterprise, ha lavorato, tra le altre, nelle serie tv “Poltergeist; the legacy” , “Buffy”.
CIRROC LOFTON: Ha fatto parte del cast di Star Trek Deep Space Nine, dove interpreta Jake Sisko, il figlio del comandante della stazione spaziale. Nato a Los Angeles nel 1978, Lofton ha cominciato a recitare all'età di nove anni. Ha lavorato moltissimo in spot pubblicitari. Il suo sogno è di diventare un giorno regista.
PATRICK KILPATRICK: Ha partecipato a Star Trek Deep Space Nine e Star Trek Voyager. Lavora nel cinema, prevalentemente in film d'azione e avventura, e contemporaneamente interviene come guest star in diverse serie TV tra cui “Boomtown”, “Dark Angel”, “The X Files”, “JAG”, “Angel”, “Streghe”, “ER”, “La signora del West”.
MALACHI THRONE: Nato a New York nel 1928, ha prestato la sua voce nell’episodio pilota di Star Trek “The Cage”. E’ stato guest star nella Serie Classica e in Star Trek The Next Generation. Ha inoltre preso parte a “The Outer Limits”, “Lost in Space”, “Kojak”, “L'uomo da sei milioni di dollari”, “Babilon 5”, “The West Wing”.
MICHAEL FOREST: interprete di “Apollo” nell’episodio della Serie Classica “Dominati da Apollo”. Dal 1968 al 1978 ha vissuto in Italia. Ha partecipato tra gli altri a “Seven days”, “Ai confini della realtà”, “Così gira il mondo”, “Cast Away”.
J. G. HERTZLER: Ha partecipato a Star Trek The Next Generation, Deep Space Nine interpretando il Generale klingon Martok. E’ stato guest star in Voyager e Enterprise. E’ gia’ stato ospite in STICCON e ha conquistato tutti con la sua simpatia ed umanita’. Ha partecipato inoltre a “Six feet under”, “Roswell”, “Sabrina, vita da strega”, “Quantum leap”.
BARBARA MARCH: Ha interpretato la klingon Lursa in Star Trek The Next Generation, Star Trek: Deep Space Nine, e nel film Generazioni
ALAN SCARFE: Ha partecipato a Star Trek The Next Generation e Voyager. La lista delle sue interpretazione comprende “Andromeda”, “Stargate atlantis”, “Seven days”, “NYPD”, “Colombo”, “McGyver”, “Quantum leap”. E’ il marito di Barbara March.
RICHARD HERD: interprete dell’Ammiraglio Paris in Star Trek: Voyager. Prima veterano del teatro, Herd comincia ad apparire in TV già dai primi anni '60 ma diventa famoso grazie ai ruoli fissi che interpreta in V-Visitors (nei panni del loro leader, John), in T.J. Hooker, dove interpreta il Capitano Sheridan. Ha partecipato anche a “Buffy”, “Walker Texas Ranger”, “Quantum Leap”, “Simon and Simon”.
RICHARD ARNOLD: Consulente per le ricerche di Star Trek Next Generation, Deep Space Nine e Voyager, assistente e braccio destro di Gene Roddenberry,ha partecipato attivamente al dietro le quinte di Star Trek coadiuvando sceneggiatori e registi.
Spazio anche alla divulgazione scientifica. Si parlerà di teletrasporto con il Dott. FABIO FILIPPI, fisico ed astronomo, nell’incontro “Qualcosa si muove. Esperimenti e studi sul teletrasporto”.
Sarà inoltre presente CLAUDIO FATTORETTO, doppiatore tra gli altri di Samuel L. Jackson, Ron Perlman, Ice Cube,Chris Penn, Dott. Zoidberg in "Futurama" e Michael Dorn, ospite d'onore della Convention. In questa edizione della STICCON, l’universo trek e’ composto da vari e colorati pianeti. Sol 3 (Terra): è la sala con gli avvenimenti principali Ferenginar: su questo pianeta troverete i banchi vendite con gadget, libri, materiale audio e video, foto autografate, e tante altre curiosità. Andor: video non stop. Vulcano: per gli appassionati dei computer. Risa: il pianeta dello STIC, con il mercatino dei soci, la pesca di beneficenza, i gadget, le pubblicazioni della sezione editoriale, la possibilità di iscriversi o rinnovare l'associazione. Betazed: qui si svolgono le conferenze delle sezioni del club o degli attori. Romulus: tanti, tanti, tanti giochi (da tavolo, di carte, di ruolo, ecc.). Remus: seconda sala giochi, situata al piano inferiore, con il Bar di Quark, la Bath'let Academy e il Phaser Game. Non mancherà il gioco di ruolo notturno Kobayashi Maru Game nella notte tra venerdì e sabato e la tradizionale sfilata dei costumi all’interno della Serata d’Onore, lo spettacolo del sabato sera.NOVITA’: alle 18 di sabato un nuovo appuntamento: INVASION BELLARIA. Passeggiata in uniforme o costume trek per il centro di Bellaria e aperitivo in Piazza. Tutto questo ma non solo. Tante sorprese aspettano chi vorrà imbarcarsi con noi in questo viaggio verso il XXIV secolo!
Per informazioni ed iscrizioni 051/6390102 – 333/7034649 - sticcon@stic.it. Aggiornamenti su http://www.sticcon.it/.
Torna l’annuale appuntamento con la Convention Ufficiale di Star Trek - dall'11 al 14 maggio al Centro Congressi Europeo di Bellaria Igea Marina (Rimini) - che nel 2006 festeggia un triplo compleanno: i quarant’anni della serie televisiva nata dalla fantasia di Gene Roddenberry e i vent’anni della stessa STICCON. Correva infatti l’anno 1986 quando all’annuale Convention di Fantascienza di Montepulciano, veniva organizzata la prima STICCON. Da allora l’astronave STIC ha compiuto più di una missione, portando gli appassionati di fantascienza e di Star Trek tra i meandri della serie televisiva più longeva della televisione prima, e del cinema poi. Sul sito http://www.sticcon.it/ è stato pubblicato il programma della manifestazione che dal 1998 si tiene a Bellaria Igea Marina, nell’ottima cornice del Centro Congressi Europeo. Quattro giorni dedicati a Star Trek, allo STIC e che vedranno alternarsi sul palco molti ospiti direttamente dai set americani.
MICHAEL DORN è l’ospite d’onore della STICCON XX. L'interprete di Worf, l'ufficiale Klingon a bordo della USS Enterprise in Star Trek The Next Generation, ha interpretato lo stesso personaggio anche in Star Trek Deep Space Nine nei film della Serie. Originario del Texas, Dorn ha esordito in “Rocky”. Ha partecipato inoltre a “Chip’s”, “Capitol”, “I giorni della nostra vita”, “Falcon Crest”. Dopo aver interpretato il Klingon Worf in Star Trek, ha prestato la sua stentorea voce in moltissimi videogiochi, alcuni ispirati proprio al mondo Trek.
DOMINIC KEATING: Personaggio fisso nel cast di Star Trek Enterprise, dove interpreta il tenente Malcolm Reed. Inglese, ha partecipato a numerosissime produzioni televisive e teatrali del Regno Unito. Attualmente risiede a Los Angeles e, prima di approdare sull’Enterprise, ha lavorato, tra le altre, nelle serie tv “Poltergeist; the legacy” , “Buffy”.
CIRROC LOFTON: Ha fatto parte del cast di Star Trek Deep Space Nine, dove interpreta Jake Sisko, il figlio del comandante della stazione spaziale. Nato a Los Angeles nel 1978, Lofton ha cominciato a recitare all'età di nove anni. Ha lavorato moltissimo in spot pubblicitari. Il suo sogno è di diventare un giorno regista.
PATRICK KILPATRICK: Ha partecipato a Star Trek Deep Space Nine e Star Trek Voyager. Lavora nel cinema, prevalentemente in film d'azione e avventura, e contemporaneamente interviene come guest star in diverse serie TV tra cui “Boomtown”, “Dark Angel”, “The X Files”, “JAG”, “Angel”, “Streghe”, “ER”, “La signora del West”.
MALACHI THRONE: Nato a New York nel 1928, ha prestato la sua voce nell’episodio pilota di Star Trek “The Cage”. E’ stato guest star nella Serie Classica e in Star Trek The Next Generation. Ha inoltre preso parte a “The Outer Limits”, “Lost in Space”, “Kojak”, “L'uomo da sei milioni di dollari”, “Babilon 5”, “The West Wing”.
MICHAEL FOREST: interprete di “Apollo” nell’episodio della Serie Classica “Dominati da Apollo”. Dal 1968 al 1978 ha vissuto in Italia. Ha partecipato tra gli altri a “Seven days”, “Ai confini della realtà”, “Così gira il mondo”, “Cast Away”.
J. G. HERTZLER: Ha partecipato a Star Trek The Next Generation, Deep Space Nine interpretando il Generale klingon Martok. E’ stato guest star in Voyager e Enterprise. E’ gia’ stato ospite in STICCON e ha conquistato tutti con la sua simpatia ed umanita’. Ha partecipato inoltre a “Six feet under”, “Roswell”, “Sabrina, vita da strega”, “Quantum leap”.
BARBARA MARCH: Ha interpretato la klingon Lursa in Star Trek The Next Generation, Star Trek: Deep Space Nine, e nel film Generazioni
ALAN SCARFE: Ha partecipato a Star Trek The Next Generation e Voyager. La lista delle sue interpretazione comprende “Andromeda”, “Stargate atlantis”, “Seven days”, “NYPD”, “Colombo”, “McGyver”, “Quantum leap”. E’ il marito di Barbara March.
RICHARD HERD: interprete dell’Ammiraglio Paris in Star Trek: Voyager. Prima veterano del teatro, Herd comincia ad apparire in TV già dai primi anni '60 ma diventa famoso grazie ai ruoli fissi che interpreta in V-Visitors (nei panni del loro leader, John), in T.J. Hooker, dove interpreta il Capitano Sheridan. Ha partecipato anche a “Buffy”, “Walker Texas Ranger”, “Quantum Leap”, “Simon and Simon”.
RICHARD ARNOLD: Consulente per le ricerche di Star Trek Next Generation, Deep Space Nine e Voyager, assistente e braccio destro di Gene Roddenberry,ha partecipato attivamente al dietro le quinte di Star Trek coadiuvando sceneggiatori e registi.
Spazio anche alla divulgazione scientifica. Si parlerà di teletrasporto con il Dott. FABIO FILIPPI, fisico ed astronomo, nell’incontro “Qualcosa si muove. Esperimenti e studi sul teletrasporto”.
Sarà inoltre presente CLAUDIO FATTORETTO, doppiatore tra gli altri di Samuel L. Jackson, Ron Perlman, Ice Cube,Chris Penn, Dott. Zoidberg in "Futurama" e Michael Dorn, ospite d'onore della Convention. In questa edizione della STICCON, l’universo trek e’ composto da vari e colorati pianeti. Sol 3 (Terra): è la sala con gli avvenimenti principali Ferenginar: su questo pianeta troverete i banchi vendite con gadget, libri, materiale audio e video, foto autografate, e tante altre curiosità. Andor: video non stop. Vulcano: per gli appassionati dei computer. Risa: il pianeta dello STIC, con il mercatino dei soci, la pesca di beneficenza, i gadget, le pubblicazioni della sezione editoriale, la possibilità di iscriversi o rinnovare l'associazione. Betazed: qui si svolgono le conferenze delle sezioni del club o degli attori. Romulus: tanti, tanti, tanti giochi (da tavolo, di carte, di ruolo, ecc.). Remus: seconda sala giochi, situata al piano inferiore, con il Bar di Quark, la Bath'let Academy e il Phaser Game. Non mancherà il gioco di ruolo notturno Kobayashi Maru Game nella notte tra venerdì e sabato e la tradizionale sfilata dei costumi all’interno della Serata d’Onore, lo spettacolo del sabato sera.NOVITA’: alle 18 di sabato un nuovo appuntamento: INVASION BELLARIA. Passeggiata in uniforme o costume trek per il centro di Bellaria e aperitivo in Piazza. Tutto questo ma non solo. Tante sorprese aspettano chi vorrà imbarcarsi con noi in questo viaggio verso il XXIV secolo!
Per informazioni ed iscrizioni 051/6390102 – 333/7034649 - sticcon@stic.it. Aggiornamenti su http://www.sticcon.it/.
martedì 9 maggio 2006
TELEFILM FESTIVAL 2006 - "The O.C." è il telefilm dell'anno nel Sondaggio lanciato da Tv Sorrisi e Canzoni e Accademia dei Telefilm
Dai risultati del grande sondaggio lanciato da «Sorrisi» e dall'Accademia dei Telefilm per eleggere i telefilm dell’anno, emerge una nuova mappa dei gusti del pubblico. Ryan, Marissa e gli altri ragazzi di Orange County battono tutti, compresi i detective di «CSI», mentre la Guardia Costiera di Tropea supera nel gradimento i carabinieri della Scientifica di Parma al centro di "RIS". Ecco i risultati che sono stati diffusi dal direttore di "Tv Sorrisi e Canzoni", Massimo Donelli, nella conferenza stampa di chiusura del IV "Telefilm Festival".
TELEFILM STRANIERO
1. The O.C.
2. Lost
3. CSI: Scena del crimine
4. Una mamma per amica
5. Streghe
6. Angel
7. Dr. House
8. Nip/Tuck
9. Desperate Housewives
10. CSI: Miami
11. Smallville
12. The L Word
13. Grey's Anatomy
14. Tru Calling
15. Alias
La classifica dei telefilm stranieri è dominata da «The O.C.» (Italia 1), che un anno fa era settimo. Un risultato in linea con quello decretato dai dati Auditel. Gli ascolti della seconda stagione, infatti, sono saliti rispetto alla prima. I nuovi episodi della serie, protagonista della giornata conclusiva del "Telefilm Festival", sono ora in onda a pagamento su Mediaset Premium. Al secondo posto c'è «Lost» (Raidue), la serie più vista del 2006, che precede «CSI: Scena del crimine» (Italia 1), numero uno lo scorso anno. Sorprendente l'ascesa di «Streghe» (dal 7° al 5°), che a sei anni dal debutto su Raidue mantiene intatta la propria popolarità. Chiudono la classifica due new entry di Italia 1, «Angel» e «Dr. House - Medical Division».
TELEFILM ITALIANO
1. Gente di mare
2. RIS 2
3. Distretto di polizia 5
4. Camera Café
5. Don Matteo 5
6. Carabinieri 5
7. La squadra
8. Casa Vianello
9. Love Bugs
10. Belli dentro
Nell'elenco degli eroi in divisa del piccolo schermo mancavano gli ufficiali della Guardia Costiera. A colmare la lacuna ci ha pensato «Gente di mare» (Raiuno), la serie italiana più votata e premiata dal pubblico con una media d'ascolto di 6.407.000 spettatori. Scende al secondo posto «RIS», primo nel 2005. "Solo" quinto "Don Matteo 5" che ha dato filo da torcere al "Grande Fratello".
Dai risultati del grande sondaggio lanciato da «Sorrisi» e dall'Accademia dei Telefilm per eleggere i telefilm dell’anno, emerge una nuova mappa dei gusti del pubblico. Ryan, Marissa e gli altri ragazzi di Orange County battono tutti, compresi i detective di «CSI», mentre la Guardia Costiera di Tropea supera nel gradimento i carabinieri della Scientifica di Parma al centro di "RIS". Ecco i risultati che sono stati diffusi dal direttore di "Tv Sorrisi e Canzoni", Massimo Donelli, nella conferenza stampa di chiusura del IV "Telefilm Festival".
TELEFILM STRANIERO
1. The O.C.
2. Lost
3. CSI: Scena del crimine
4. Una mamma per amica
5. Streghe
6. Angel
7. Dr. House
8. Nip/Tuck
9. Desperate Housewives
10. CSI: Miami
11. Smallville
12. The L Word
13. Grey's Anatomy
14. Tru Calling
15. Alias
La classifica dei telefilm stranieri è dominata da «The O.C.» (Italia 1), che un anno fa era settimo. Un risultato in linea con quello decretato dai dati Auditel. Gli ascolti della seconda stagione, infatti, sono saliti rispetto alla prima. I nuovi episodi della serie, protagonista della giornata conclusiva del "Telefilm Festival", sono ora in onda a pagamento su Mediaset Premium. Al secondo posto c'è «Lost» (Raidue), la serie più vista del 2006, che precede «CSI: Scena del crimine» (Italia 1), numero uno lo scorso anno. Sorprendente l'ascesa di «Streghe» (dal 7° al 5°), che a sei anni dal debutto su Raidue mantiene intatta la propria popolarità. Chiudono la classifica due new entry di Italia 1, «Angel» e «Dr. House - Medical Division».
TELEFILM ITALIANO
1. Gente di mare
2. RIS 2
3. Distretto di polizia 5
4. Camera Café
5. Don Matteo 5
6. Carabinieri 5
7. La squadra
8. Casa Vianello
9. Love Bugs
10. Belli dentro
Nell'elenco degli eroi in divisa del piccolo schermo mancavano gli ufficiali della Guardia Costiera. A colmare la lacuna ci ha pensato «Gente di mare» (Raiuno), la serie italiana più votata e premiata dal pubblico con una media d'ascolto di 6.407.000 spettatori. Scende al secondo posto «RIS», primo nel 2005. "Solo" quinto "Don Matteo 5" che ha dato filo da torcere al "Grande Fratello".
lunedì 8 maggio 2006
TELEFILM FESTIVAL 2006 - Cronaca della Terza e ultima Giornata del "Telefilm Festival": tutti pazzi (di gioia) per Ben e Kelly di "The O.C."
Semplicemente splendidi. Benjamin McKenzie e Kelly Rowan sono esattamente come sogni che siano: gentili, disponibili, alla mano, piacevolemnte sorpresi dall'affetto dei fans, così felici di poterli incontrare che starebbero ore al termine degli incontri a firmare autografi se le guardie del corpo non li portassero via per questioni di sicurezza. E così la terza e ultima giornata del "Telefilm Festival" è stata un tripudio e un bagno di folla per i due idoli di "The O.C.", il teen-cult di Italia 1 che debutta con la terza e inedita stagione su Mediaset Premium. Al di là di quello che è successo al festival, tra urla di gioia, flash a mitraglia, sale stipate e domande a raffica, emergono due attori professionisti (Kelly Rowan è atterrata da Los Angeles poche ore prima della conferenza stampa delle 12.00) e assai gioviali. Lo si è scoperto dietro le quinte, dietro la facciata pubblica, ad esempio nel pranzo organizzato dalla direzione al ristorante Santa Lucia (alle spalle dello spazioCinema Apollo), dove Ben ha apprezzato la pasta (bis di primi, maccheroni al pomodoro e trotellini al ragù) al fianco della madre e Kelly era ammirata dalle foto delle cantanti liriche appese alle pareti, chiedendo informazioni sulla Scala tra una mozzarella e una verdura. Tra qualche giorno le loro giornate milanesi saranno raccontate nei minimi dettagli da "Tv Sorrisi e Canzoni" (partner organizzativo del "Telefilm Festival" insieme all'Accademia dei Telefilm) e nel numero di giugno del "Telefilm Magazine", anche se è difficile descrivere l'entusiasmo dei molti e delle moltissime fans accorse al festival. La sola speranza è che siano rimasti tutti soddisfatti. Noi dell'organizzazione ce l'abbiamo messa tutta e gli sforzi per far crescere ancor di più il "Telefilm Festival" si ripagano con un post-it minuscolo appeso sulla lavagna lascia-messaggi che campeggiava all'ingresso della kermesse. Un piccolo post-it, dicevo, ma con una grande frase: "L'attesa per il 'Telefilm Festival' è troppo lunga e poi finisce troppo presto". Grazie a tutti e colui/colei che ha scritto un messaggio che ci portiamo nel cuore.
P.S. top-secret per tutti i fans di Benjamin e Kelly: prima di ritornare in America, il primo è diretto a Positano, la seconda a Venezia. Si prega di non dire in giro, neanche sotto tortura, che l'informazione proviene da questo blog. Grazie.
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