 L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
LINKIESTA
Elezioni Usa e getta in serie...
L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
LINKIESTA
Elezioni Usa e getta in serie... 
"Mi emozionano. Non so dire razionalmente perché. Ma lo fanno più delle elezioni italiane. Le elezioni americane mi commuovono, mi fanno sentire partecipe, mi travolgono.
 E’ tutta pancia, lo so. Non c’è nulla di testa. Non sono una di quelle 
che crede che un uomo possa cambiare il mondo. So che non esiste una 
persona con questo potere, nemmeno il presidente degli USA, questa 
figura così affascinante da riempire il mio (e il nostro) immaginario 
televisivo e cinematografico. Non sono una fanatica del mondo americano,
 anzi alle volte mi trovo a ridere e irridere della semplicità della 
gente che vive negli States, che non mette piede fuori dal loro immenso 
territorio e che pensa che la vita sia tutta lì. Non sono nemmeno una di
 quelle che pensa che 
Obama sia Dio e Romney il diavolo. Certo, non 
nascondo la mia felicità per il risultato di queste elezioni, però so 
che Obama non farà tutto quello che mi “aspetto” che faccia, che ci 
saranno decisioni di politica estera che non approverò, che rimarrò 
delusa dai “compromessi” a cui immancabilmente scenderà. Ne sono 
conscia, già da ora. E’ un po’ la croce della Politica, questa. La consapevolezza che ci deluderà, in fondo ogni volta (continuo a pensare che la migliore metafora della Politica attuale ce la fornisca
 Veep, con quell’immagine del presidente ombra che non chiama mai e non si vede mai).
Eppure dalle elezioni americane vengo puntualmente travolta. 
Affascinata da quell’ondata di nazionalismo che io, ad esempio, per 
l’Italia (pur votando SEMPRE) non sento. Quel nazionalismo positivo, 
intendo. Quello spirito di sentirsi parte di un tutto, come quello che 
si respira durante un concerto, quando il coro del pubblico estasiato si
 innalza con il dolce suono della stessa canzone.
La Tv seriale in questo mio coinvolgimento ha senza dubbio un forte peso. Sentire 
Eva Longoria, la 
casalinga disperata Gabrielle
 Solis, parlare apertamente a sostegno di Obama durante la Convention 
Democratica, mi ha stupito: lei con la presidenza Romney risparmierebbe 
in tasse. Ma la 
Eva Longoria che lavora a Hollywood non ha bisogno di 
pagare meno tasse – ha detto – la Eva Longoria ragazzina che faceva 
fatica a pagarsi gli studi, quella sì aveva bisogno di meno tasse.
E ancora le parole, i tweet, la presa di posizione di 
Kate Walsh, 
Ian
 Somerhalder, 
Lena Dunham, 
Sophia Bush e di una lunga serie di eroi del 
piccolo schermo (che ho amato, televisivamente) mi hanno permesso di 
avvicinarmi alla politica americana, di sognare e sperare per i loro 
piccolo successi sociali, di parteggiare per le loro cause (che poi, in 
termini di politica sociale, sono anche le nostre).
Obama e serialità televisiva: il rapporto è stretto più che mai. Nel mio libro (
Settimo Potere – Come le serie TV influenzano la vita sociale e politica) ne ho parlato approfonditamente. E questo sarà anche il tema della mia prossima puntata-radio di Fuoriserie sul 
Serialclub su Radiophonica, in onda domani alle 15.15 e, in replica, alle 19.30 (caricherò, in seguito, il podcast per tutti gli interessati)".
(
Alessia Barbiero, 07.11.2012)