NEWS - Spoiler o non spoiler? Le anticipazioni su "Dr. House" aprono il dibattito a cavallo tra promozione e salvaguardia dei finali
Spoiler o non spoiler, questo è il problema. Se sia più giusto quello che scrive Aldo Grasso sul “Corriere della Sera” di ieri a proposito del clamoroso spoiler sulle nuove puntate di “Dr.House” apparso su agenzie di stampa e giornali (Telefilm Cult, non a caso, ha pubblicato l’Ansa dalla quale sono partiti gli spoiler sotto accusa, a mò di cronologia del “misfatto”). “Colpa di un ufficio stampa, o forse colpa di qualche sito birichino – scrive Grasso - certamente colpa della scarsa cultura di cui gode in Italia la serialità, sta di fatto che la centesima puntata del ‘Dr. House’ è stata rovinata da un clamoroso caso di spoiler. Molti giornali, infatti, hanno rivelato nei dettagli come andrà a finire la quinta stagione del medical drama. Cosa che non si fa mai, per nessuna ragione. E’ vero che ormai in molti scaricano da internet le puntate in onda in America (e che sul web si trova di tutto) ma è convenzione non rivelare mai il finale di una serie. Salvo che in Italia”. Il ragionamento di Grasso non fa una grinza. Ma con un “ma”. Pur non c’entrando nulla sul caso in questione, ho avuto modo di bazzicare gli uffici stampa di ogni settore televisivo – dall’informazione ai Tg, dagli show di prima, seconda, terza e quarta serata ai programmi musicali, dal cinema alla fiction, dalle serie tv ai cartoni animati – e posso senz’altro affermare che i telefilm sono il genere televisivo più difficile da promuovere sui giornali. Tanto per dire, non si può contare sui protagonisti per le interviste (salvo rare eccezioni), ancor meno sui produttori, gli sceneggiatori, gli ideatori…Per i giornali, è spesso più interessante il lato B di Belen Rodriguez o il rinnovo di un contratto Rai/Mediaset di un personaggio televisivo che una notizia “telefilmica”. Faccio un esempio: qualche settimana fa è uscita (sempre sull’Ansa, ripresa su questo blog) l’intervista con la quale Anthony LaPaglia manifestava tutta la sua delusione per la cancellazione di “Senza Traccia”, uno sfogo alquanto inconsueto che nessun giornale ha pubblicato. Quante copertine di settimanali sono state dedicate ai telefilm quest’anno? Si contano sulle dita di una mano. Anni fa, quando ancora non esisteva il termine spoiler (o muoveva i primi passi), si cercava di creare “eventi” attorno alle serie tv, personalmente puntando su tappe storiche del genere (i temi sociali al centro di “Beverly Hills”, la prima volta che un protagonista telefilmico moriva, in “Xena”; la puntata-musical di “Buffy”; il primo bacio omosex in “Melrose Place”…). Il primo caso di spoiler ante-litteram, forse, è stato l’annuncio del bacio tra Mulder e Scully in “X-Files”, ma senza rivelare i particolari del caso (in realtà Mulder non era lui…), lasciando allo spettatore il gusto di scoprirlo. Tempo fa per lanciare una nuova stagione di “Dawson’s Creek”, intitolai il comunicato “un matrimonio e un funerale”, senza rivelare chi fosse a salire all’altare e chi a dipartire. Oggi ho l’impressione che nella virata sempre più gossippara dei quotidiani, i dettagli (gli spoiler) siano la condicio sine qua non per aggiudicarsi gli articoli. Spiace dirlo, ma è così. Non che sia il massimo, sia chiaro. Per tutti gli amanti dei telefilm, il finale non svelato è sacro. Però è un dato di fatto che ultimamente si tenti di alzare l’asticella di una promozione che nella filiera del buon esito di una serie tv risulta fondamentale. Nel caso di “Dr. House”, dubito che i giornali avrebbero scritto qualcosa sulla nuova stagione senza gli odiati spoiler. Viene da chiedersi se sia giusto rinunciare ad una promozione che talvolta determina – soprattutto nella tv generalista – il mantenimento in palinsesto (se il pubblico non sa che va in onda la serie, non la guarda, perciò viene spostata o cancellata…). Oppure se sia il caso, piuttosto, di trovare altre forme di promozione meno “invasive”. Magari sensibilizzando l’opinione pubblica e i giornali con operazioni ad hoc (in questo senso è nato il Telefilm Festival). C’è anche da considerare che rispetto ad alcuni anni fa il popolo dei telefilm, grazie soprattutto a Internet e all’uscita del “Dizionario dei Telefilm”, si è compattato, un pueblo unido che televisivamente parlando è il più attento e dinamico che possa esserci. E che per questo merita rispetto. Anche a costo di rinunciare a qualche articolo di giornale in più? Il dibattito è aperto: dite la vostra…
sabato 13 giugno 2009
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giovedì 11 giugno 2009
NEWS - Spoilerissimo! Un matrimonio e un funerale per "Dr. House" che impazzisce...(da stasera su JOI)
(ANSA) - ROMA, 9 GIU - Un matrimonio, quello tra Chase (Jesse Spencer) e Cameron (Jennifer Morrison); un funerale, con il suicidio del dottor Lawrence Kutner (Kal Penn); ma soprattutto lo smarrimento di House che, a colpi di manie autodistruttive, finisce con il perdere la testa. Si preannuncia un epilogo shock per gli episodi inediti della quinta stagione di "Dr House", al via dall'11 giugno in prima serata su Joi, canale digitale terrestre dell'offerta Mediaset Premium. Proprio l'11 giugno la serie tocca quota 100, da quando ha debuttato nel 2004, e lo stesso giorno Hugh Laurie, l'attore che da' il volto al burbero medico claudicante, compie 50 anni. Nel centesimo episodio, dal titolo "Il bene piu' grande" (The Greater Good), non ci sono colpi di scena particolari ma, come spesso accade nei copioni di House, si sciolgono alcuni nodi importanti: finalmente Wilson (Robert Sean Leonard) comincia a superare la morte della fidanzata Amber; Foreman (Omar Epps), per amore di Tredici (Olivia Wilde), mette a rischio la sua carriera sottoponendola a sua insaputa ad una terapia sperimentale e molto pericolosa; la dottoressa Cuddy (Lisa Edelstein) ritrova l'equilibrio tra lavoro e maternita'. Negli Stati Uniti i festeggiamenti si sono svolti ai primi di febbraio con il taglio della torta sul set e una serata da tappeto rosso per la proiezione in esclusiva della puntata. A Hugh Laurie il ruolo del padrone di casa: l'attore, che brandiva un bisturi al posto del coltello, ha servito le fette di dolce su bacinelle reniformi da sala operatoria. Tutto il cast si e' presentato alla proiezione della centesima puntata indossando una maglietta con la scritta 'La normalita' e' sopravvalutata (Normal's Overrated)': la t-shirt e' stata commercializzata e i proventi sono stati devoluti all'associazione Nami (National alliance on mental illness) che si occupa di salute mentale. Ma sara' soprattutto il gran finale a spiazzare il fan del medical drama, con lo smarrimento di House che dovra' ricoverarsi in clinica per farsi curare. La serie, comunque, durera' ancora a lungo: Laurie ha firmato a inizio stagione con la Fox un contratto da 9 milioni di dollari l'anno, un accordo che portera' nelle tasche dell'attore 400 mila dollari a episodio (meglio di lui solo William Petersen, il Grissom di "CSI", con 600 mila dollari a puntata) e garantira' vita a Dr House almeno fino al 2011-2012.
(ANSA) - ROMA, 9 GIU - Un matrimonio, quello tra Chase (Jesse Spencer) e Cameron (Jennifer Morrison); un funerale, con il suicidio del dottor Lawrence Kutner (Kal Penn); ma soprattutto lo smarrimento di House che, a colpi di manie autodistruttive, finisce con il perdere la testa. Si preannuncia un epilogo shock per gli episodi inediti della quinta stagione di "Dr House", al via dall'11 giugno in prima serata su Joi, canale digitale terrestre dell'offerta Mediaset Premium. Proprio l'11 giugno la serie tocca quota 100, da quando ha debuttato nel 2004, e lo stesso giorno Hugh Laurie, l'attore che da' il volto al burbero medico claudicante, compie 50 anni. Nel centesimo episodio, dal titolo "Il bene piu' grande" (The Greater Good), non ci sono colpi di scena particolari ma, come spesso accade nei copioni di House, si sciolgono alcuni nodi importanti: finalmente Wilson (Robert Sean Leonard) comincia a superare la morte della fidanzata Amber; Foreman (Omar Epps), per amore di Tredici (Olivia Wilde), mette a rischio la sua carriera sottoponendola a sua insaputa ad una terapia sperimentale e molto pericolosa; la dottoressa Cuddy (Lisa Edelstein) ritrova l'equilibrio tra lavoro e maternita'. Negli Stati Uniti i festeggiamenti si sono svolti ai primi di febbraio con il taglio della torta sul set e una serata da tappeto rosso per la proiezione in esclusiva della puntata. A Hugh Laurie il ruolo del padrone di casa: l'attore, che brandiva un bisturi al posto del coltello, ha servito le fette di dolce su bacinelle reniformi da sala operatoria. Tutto il cast si e' presentato alla proiezione della centesima puntata indossando una maglietta con la scritta 'La normalita' e' sopravvalutata (Normal's Overrated)': la t-shirt e' stata commercializzata e i proventi sono stati devoluti all'associazione Nami (National alliance on mental illness) che si occupa di salute mentale. Ma sara' soprattutto il gran finale a spiazzare il fan del medical drama, con lo smarrimento di House che dovra' ricoverarsi in clinica per farsi curare. La serie, comunque, durera' ancora a lungo: Laurie ha firmato a inizio stagione con la Fox un contratto da 9 milioni di dollari l'anno, un accordo che portera' nelle tasche dell'attore 400 mila dollari a episodio (meglio di lui solo William Petersen, il Grissom di "CSI", con 600 mila dollari a puntata) e garantira' vita a Dr House almeno fino al 2011-2012.
mercoledì 10 giugno 2009
NEWS - De Carradinerum natura. Scelto nuovo patologo per una seconda autopsia a Carradine (che non sia morto???)
Da "La Stampa" - Sarà Michael Baden, uno dei patologi più famosi in Usa, a fare la 2ª autopsia su David Carradine. Baden partecipò alle indagini sui decessi di John Belushi e Ann Nicole Smith. (n.d.r.: annamo bene...)
Da "La Stampa" - Sarà Michael Baden, uno dei patologi più famosi in Usa, a fare la 2ª autopsia su David Carradine. Baden partecipò alle indagini sui decessi di John Belushi e Ann Nicole Smith. (n.d.r.: annamo bene...)
NEWS - Habemus! Accordo raggiunto tra attori e produttori sulle percentuali delle vendite Dvd di telefilm
(Ansa) - E' stato raggiunto un accordo tra la Sag, il sindacato degli attori, e quello dei produttori dopo un anno dalla scadenza del contratto e una minaccia di sciopero. Il 78 per cento ha votato a favore del patto, che durera' due anni. Il presidente della Sag, David White, ha detto che questo contratto mette gli attori in una posizione forte, mentre viene preparato il nuovo round di trattative che si svolgeranno nel 2011. Gli aumenti di stipendio per gli attori, che lottavano per avere percentuali sulla vendita dei dvd e sulla visione di film e telefilm su Internet, ammonterebbero a piu' di cento milioni di dollari. Gli attori si erano divisi nei due sindacati che li rappresentano, la Sag e l'Aftra, che aveva gia' trovato un accordo l'anno scorso. La maggioranza dei pezzi grossi di Hollywood, pero', era contraria a un nuovo sciopero dopo che, tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008, l'industria del cinema era stata sconvolta da quello degli sceneggiatori, rappresentati dalla Wga, costato miliardi di dollari di danni.
NEWS - Achtung, compagni! Dopo Italia 1 al via Italia 2 (o meglio 2.0, vista la generazione alla quale si rivolge...)
Roma, 10 giu. - (Adnkronos) - "Entro l'inizio del 2010 dovrebbe partire Italia 2" che andrebbe ad arricchire l'offerta gratuita di Mediaset sul digitale terrestre. Lo annuncia il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri in occasione della presentazione dei 'Mediaset Days', la due giorni di promozione del digitale organizzata da Mediaset che si terra' sabato 13 e domenica 14 a piazza del Popolo a Roma e alla vigilia dello switch over nel Lazio che scattera' il 16 giugno. Secondo le intenzioni dell'azienda, Italia 2 sara' una rete destinata ai teenager (ragazzi di eta' compresa tra i 12 e i 20 anni), quindi con un target ristretto, a meta' strada tra il pubblico di Boing (il canale per bambini) e quello di Italia 1 (destinato a un pubblico che va dai 18 ai 35 anni) .
Roma, 10 giu. - (Adnkronos) - "Entro l'inizio del 2010 dovrebbe partire Italia 2" che andrebbe ad arricchire l'offerta gratuita di Mediaset sul digitale terrestre. Lo annuncia il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri in occasione della presentazione dei 'Mediaset Days', la due giorni di promozione del digitale organizzata da Mediaset che si terra' sabato 13 e domenica 14 a piazza del Popolo a Roma e alla vigilia dello switch over nel Lazio che scattera' il 16 giugno. Secondo le intenzioni dell'azienda, Italia 2 sara' una rete destinata ai teenager (ragazzi di eta' compresa tra i 12 e i 20 anni), quindi con un target ristretto, a meta' strada tra il pubblico di Boing (il canale per bambini) e quello di Italia 1 (destinato a un pubblico che va dai 18 ai 35 anni) .
NEWS - Ci mancava! Ku Fu, dall'aldilà con furore. A uccidere Carradine è stato lo spirito di Bruce Lee...(il gioco di chi la spara più grossa continua...)
Articolo di Massimo Morello su "Il Foglio"
"Il fantasma di Bruce Lee è indiziato dell'assassinio di David Carradine. E' l'ipotesi di un "maaw phi", un esorcista, del talad Tha Phra Chan, il mercato degli amuleti di Bangkok. L'attore americano David Carradine, 72 anni, noto soprattutto per il ruolo di Bill, nei due episodi di "Kill Bill" (2003 e 2004) di Quentin Tarantino, è stato trovato morto nella suite 352 del Park Nai Lert hotel di Bangkok alle 11 del mattino di giovedì 4 luglio. Secondo la polizia il decesso risale ad almeno dodici ore prima. L'ispettore Worapong Siewpreecha ha comunicato che la causa della morte potrebbe essere un gioco autoerotico. Considerando che a cinque minuti di taxi da quell'albergo si raggiunge uno dei più noti quartieri a luci rosse della Città degli Angeli, quello di Nana, dov'è possibile soddisfare ogni fantasia, la scelta di Carradine appare bizzarra. Ma nella suite non sono stati trovati segni che facciano supporre una colluttazione o la presenza di altri esseri umani, mentre l'ipotesi del suicidio appare improbabile proprio per la complessità della tecnica di corde utilizzate. Quindi potrebbe avere ragione il maaw phi (letteralmente il cacciatore di fantasmi): Carradine potrebbe essere stato indotto a compiere quel gesto da un phi, uno spirito. Nel qual caso il fantasma di Bruce Lee è tra i maggiori indiziati. Bruce Lee, icona dei film di arti marziali, morto in circostanze misteriose nel luglio del 1973 a Hong Kong, aveva un ottimo motivo per vendicarsi di Carradine. Era stato lui, infatti, a essere scelto per un ruolo che Lee riteneva suo: quello di Kwai Chang Caine nella serie tv degli anni Settanta "Kung Fu". Carradine interpretava un sangue misto cinese educato nel monastero di Shaolin, l'origine di tutte le arti marziali, che si era rifugiato nel west per sfuggire a un complotto. Da allora, oltre film d'autore quali "L'uovo del Serpente" di Ingmar Bergman (1977), ha interpretato soprattutto film in cui metteva in pratica le sue conoscenze marziali. Rispetto al monaco Kwai Chang Caine, tuttavia, era spesso schierato con le forze del Male, come accade in "Kill Bill". Nel frattempo era anche diventato un cultore di discipline quali il Tai Qi Quan, la boxe delle ombre, o il Qi Gong, l'arte della respirazione. Forse è stata proprio la conoscenza di tali tecniche che, anche in questo caso, lo ha indotto a praticarne il lato oscuro. La sua morte, dunque, si presta a interpretazioni esoteriche. Che sembrano confermate da inquietanti coincidenze. Carradine, infatti, era arrivato a Bangkok pochi giorni prima per girare alcune scene di un nuovo film, "Stretch". Tradotto letteralmente significa tendere, allungare. In senso figurato indica un abuso, un eccesso. La sua vicenda sembra lo specchio delle luci e delle ombre che compongono la storia di Shaolin, il monastero della foresta di Mon Song, una delle montagne sacre della Cina, circa settanta chilometri da Luoyang, capoluogo della provincia dell'Henan. Fu in quel monastero che nel 527 concluse il suo cammino il monaco indiano Bodhidharma, padre della scuola Ch'an, più nota col nome giapponese Zen. Stando alla leggenda fu lui a comporre in una trama di corpo e spirito le arcane discipline del combattimento a mani nude che avrebbe svelato ai suoi discepoli. La storia racconta che nel 630 i monaci di Shaolin salvarono dal pericolo dei mongoli il trono dell'imperatore Tai Tsung. Nei secoli successivi la loro fama si diffuse in Cina, tanto che le società segrete cinesi come la Tiandhihui - che a sua volta avrebbe generato le Triadi - vantavano una specie di discendenza spirituale dai monaci Shaolin. Nella loro pratica buddista questi furono perseguitati dal governo della Repubblica popolare. Coloro che reggevano le fila delle Triadi, specie a Hong Kong, furono e sono, sia pure in modo occulto, sostenuti. Negli ultimi anni, con il nuovo corso cinese, la tradizione Shaolin è stata utilizzata per esaltare antichi valori morali e culturali. Proprio a Shaolin, si è formato Jiang Qing, uno dei maggiori teorici del confucianesimo contemporaneo. E il nuovo idolo dei film di kung fu, Jackie Chan, ricollegandosi all'originaria disciplina monastica, ha dichiarato che "la democrazia non è adeguata allo spirito cinese". Secondo la regola dei "wuxia xiaoshuo", i romanzi di arti marziali e cavalieri erranti, non resta che attendere la vendetta del fantasma di Carradine. Se nel salone del Park Nai Lert di Bangkok sentite una musica ma non vedete il pianista potrebbe essere lui. Secondo il manager dell'hotel "suonava benissimo".
"Il fantasma di Bruce Lee è indiziato dell'assassinio di David Carradine. E' l'ipotesi di un "maaw phi", un esorcista, del talad Tha Phra Chan, il mercato degli amuleti di Bangkok. L'attore americano David Carradine, 72 anni, noto soprattutto per il ruolo di Bill, nei due episodi di "Kill Bill" (2003 e 2004) di Quentin Tarantino, è stato trovato morto nella suite 352 del Park Nai Lert hotel di Bangkok alle 11 del mattino di giovedì 4 luglio. Secondo la polizia il decesso risale ad almeno dodici ore prima. L'ispettore Worapong Siewpreecha ha comunicato che la causa della morte potrebbe essere un gioco autoerotico. Considerando che a cinque minuti di taxi da quell'albergo si raggiunge uno dei più noti quartieri a luci rosse della Città degli Angeli, quello di Nana, dov'è possibile soddisfare ogni fantasia, la scelta di Carradine appare bizzarra. Ma nella suite non sono stati trovati segni che facciano supporre una colluttazione o la presenza di altri esseri umani, mentre l'ipotesi del suicidio appare improbabile proprio per la complessità della tecnica di corde utilizzate. Quindi potrebbe avere ragione il maaw phi (letteralmente il cacciatore di fantasmi): Carradine potrebbe essere stato indotto a compiere quel gesto da un phi, uno spirito. Nel qual caso il fantasma di Bruce Lee è tra i maggiori indiziati. Bruce Lee, icona dei film di arti marziali, morto in circostanze misteriose nel luglio del 1973 a Hong Kong, aveva un ottimo motivo per vendicarsi di Carradine. Era stato lui, infatti, a essere scelto per un ruolo che Lee riteneva suo: quello di Kwai Chang Caine nella serie tv degli anni Settanta "Kung Fu". Carradine interpretava un sangue misto cinese educato nel monastero di Shaolin, l'origine di tutte le arti marziali, che si era rifugiato nel west per sfuggire a un complotto. Da allora, oltre film d'autore quali "L'uovo del Serpente" di Ingmar Bergman (1977), ha interpretato soprattutto film in cui metteva in pratica le sue conoscenze marziali. Rispetto al monaco Kwai Chang Caine, tuttavia, era spesso schierato con le forze del Male, come accade in "Kill Bill". Nel frattempo era anche diventato un cultore di discipline quali il Tai Qi Quan, la boxe delle ombre, o il Qi Gong, l'arte della respirazione. Forse è stata proprio la conoscenza di tali tecniche che, anche in questo caso, lo ha indotto a praticarne il lato oscuro. La sua morte, dunque, si presta a interpretazioni esoteriche. Che sembrano confermate da inquietanti coincidenze. Carradine, infatti, era arrivato a Bangkok pochi giorni prima per girare alcune scene di un nuovo film, "Stretch". Tradotto letteralmente significa tendere, allungare. In senso figurato indica un abuso, un eccesso. La sua vicenda sembra lo specchio delle luci e delle ombre che compongono la storia di Shaolin, il monastero della foresta di Mon Song, una delle montagne sacre della Cina, circa settanta chilometri da Luoyang, capoluogo della provincia dell'Henan. Fu in quel monastero che nel 527 concluse il suo cammino il monaco indiano Bodhidharma, padre della scuola Ch'an, più nota col nome giapponese Zen. Stando alla leggenda fu lui a comporre in una trama di corpo e spirito le arcane discipline del combattimento a mani nude che avrebbe svelato ai suoi discepoli. La storia racconta che nel 630 i monaci di Shaolin salvarono dal pericolo dei mongoli il trono dell'imperatore Tai Tsung. Nei secoli successivi la loro fama si diffuse in Cina, tanto che le società segrete cinesi come la Tiandhihui - che a sua volta avrebbe generato le Triadi - vantavano una specie di discendenza spirituale dai monaci Shaolin. Nella loro pratica buddista questi furono perseguitati dal governo della Repubblica popolare. Coloro che reggevano le fila delle Triadi, specie a Hong Kong, furono e sono, sia pure in modo occulto, sostenuti. Negli ultimi anni, con il nuovo corso cinese, la tradizione Shaolin è stata utilizzata per esaltare antichi valori morali e culturali. Proprio a Shaolin, si è formato Jiang Qing, uno dei maggiori teorici del confucianesimo contemporaneo. E il nuovo idolo dei film di kung fu, Jackie Chan, ricollegandosi all'originaria disciplina monastica, ha dichiarato che "la democrazia non è adeguata allo spirito cinese". Secondo la regola dei "wuxia xiaoshuo", i romanzi di arti marziali e cavalieri erranti, non resta che attendere la vendetta del fantasma di Carradine. Se nel salone del Park Nai Lert di Bangkok sentite una musica ma non vedete il pianista potrebbe essere lui. Secondo il manager dell'hotel "suonava benissimo".
martedì 9 giugno 2009
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Annunciaziò! Liam Neeson probabile "Hannibal" nel film di "A-Team"
Roma, 9 giu. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Comincia a definirsi il cast del film ispirato alla serie 'The A-Team', diretto per il grande schermo da Joe Carnahan: data per certa la partecipazione di Bradley Cooper (che il 19 giugno sara' nelle sale italiane con 'The Hangover - Una notte da leoni', ora in testa al box office USA), che vestira' i panni del tenente Templeton "Sberla" Peck (nella serie tv interpretato da Dirk Benedict), la produzione - Ridley Scott, Jules Daly, Stephen J. Cannell (ideatore della serie) e Tony Scott come produttore esecutivo - sta attendendo la conferma da parte di Liam Neeson, individuato come nuovo colonnello John "Hannibal" Smith, a capo del gruppo e interpretato nella serie tv da George Peppard. Restano da definire gli altri due ruoli portanti - P.A. Baracus (il mitico Mr. T) e il capitano H.M. Murdock, all'epoca interpretato da Dwight Schultz - ma il tempo stringe, considerando che al momento la release del film e' fissata al prossimo giugno 2010.
Roma, 9 giu. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Comincia a definirsi il cast del film ispirato alla serie 'The A-Team', diretto per il grande schermo da Joe Carnahan: data per certa la partecipazione di Bradley Cooper (che il 19 giugno sara' nelle sale italiane con 'The Hangover - Una notte da leoni', ora in testa al box office USA), che vestira' i panni del tenente Templeton "Sberla" Peck (nella serie tv interpretato da Dirk Benedict), la produzione - Ridley Scott, Jules Daly, Stephen J. Cannell (ideatore della serie) e Tony Scott come produttore esecutivo - sta attendendo la conferma da parte di Liam Neeson, individuato come nuovo colonnello John "Hannibal" Smith, a capo del gruppo e interpretato nella serie tv da George Peppard. Restano da definire gli altri due ruoli portanti - P.A. Baracus (il mitico Mr. T) e il capitano H.M. Murdock, all'epoca interpretato da Dwight Schultz - ma il tempo stringe, considerando che al momento la release del film e' fissata al prossimo giugno 2010.
lunedì 8 giugno 2009
NEWS - Clamoroso al Ninjali! Carradine ucciso dalle sette segrete di arti marziali? La moglie dissente ("sessualmente era...letale"!). A quando l'ipotesi dell'invidia-killer di Chuck Norris? E se fosse stato vittima di extraterrestri sodomiti? Di un reality tipo "La tarma" (nell'armadio)?
BANGKOK - Potrebbero essere state le sette segrete di arti marziali a aver ucciso l'attore americano David Carradine trovato morto lo scorso 4 giugno in una stanza d'albergo di Bangkok con una corda attorno al collo e un'altra attorno all'organo sessuale, legate insieme e attaccate al guardaroba. L'americano era infatti molto interessato "a indagare sulle societa' segrete di arti marziali'. E' quanto rivelato dall'avvocato della famiglia di Carradine, Mark Keragos. Secondo la polizia thailandese invece la star hollywoodiana sarebbe morta in seguito a un gioco auto-erotico finito male. La famiglia dell'attore ha gia' chiesto l'intervento dell'Fbi nelle indagini sul suo decesso. (Agr)
LA DENUNCIA DELLA EX MOGLIE - Eppure la tesi del gioco sessuale spericolato troverebbe conferma anche nei documenti del divorzio di Carradine dalla moglie Marina Anderson. La donna, sposata con Carradine dal 1998 al 2001, denuncia in un documento mandato al tribunale che «il suo comportamento sessuale ripugnante e anormale, potenzialmente letale, ha causato difficoltà anche nella nostra relazione». Negli stessi documenti si accusa inoltre Carradine - trovato morto due giorni fa in un albergo di Bangkok con una corda legata al collo e ai genitali - di aver avuto una relazione incestuosa con «un componente molto prossimo della sua famiglia» durante il periodo del matrimonio con la Anderson. Che, inascoltata, avrebbe tra l'altro consigliato al marito di farsi aiutare per superare i suoi problemi con il sesso.
NEWS - Abbiate Faith! Il debutto di George Michael in una serie tv, da domani su Italia 1 "Eli Stone" in prima serata
Dopo il successo riscontrato in America arriva anche su Italia 1 “ELI STONE”, la serie legal-comedy su un avvocato visionario che ha l’ossessione per George Michael e per le sue canzoni (tanto che ogni puntata del serial ha il titolo di una canzone di Michael). L’appuntamento è, a partire da domani – 9 giugno – per ogni martedì alle ore 21.10. La serie che segna il debutto dell’ex cantante degli Wham! in una serie tv è una sorta di declinazione di Ally McBeal (1997). Anche qui l'avvocato protagonista - Eli Stone (Jonny Lee Miller), ambizioso avvocato sui generis di San Francisco - comincia a soffrire di allucinazioni, compromettendo la sua promettente carriera. Tra le visioni più ricorrenti, per l'appunto, George Michael, che compare nei panni di sè stesso come un angelo ispiratore (in Ally McBeal toccava a Barry White e Al Green). Stone cerca di trovare un significato piu' profondo a cio' che gli sta accadendo. In seguito agli accertamenti del fratello, il neurologo Nathan Stone (Matt Letscher), e di un agopunturista cinese, il dottor Frank Chen (James Saito), il giovane scopre di avere un aneurisma al cervello. A questo punto, Eli si chiede se per caso non sia stato investito da una qualche chiamata superiore che lo ha reso una sorta di profeta. Sceglie, quindi, di utilizzare il suo nuovo spirito sia nella vita privata che nel lavoro, nonostante il parere contrario della fidanzata Taylor Wethersby (Natasha Henstridge) e del suocero Jordan (Victor Garber). Oltre che nella puntata-pilota, George Michael compare in altri 3 episodi della prima stagione (nel settimo, nel nono e nel tredicesimo), oltre a ispirare i titoli originali di ciascuna puntata. Tra le altre guest-stars, sfilano Seal (anch'esso nei panni di sè stesso), Sigourney Weaver, Katie Holmes, Debrah Farentino, Bill Smitrovich, Gina Torres, Kerr Smith, Melinda Clarke. La serie che si è aggiudicata un ALMA Award nel 2008 è ideata da Greg Berlanti e Marc Guggenheim, i quali firmano altresì da produttori esecutivi, in quest'ultima veste con David Petrarca e Chris Misiano. La colonna sonora è composta da Blake Neely. Oltre che a San Francisco, le riprese sono state effettuate a Los Angeles.
Dopo il successo riscontrato in America arriva anche su Italia 1 “ELI STONE”, la serie legal-comedy su un avvocato visionario che ha l’ossessione per George Michael e per le sue canzoni (tanto che ogni puntata del serial ha il titolo di una canzone di Michael). L’appuntamento è, a partire da domani – 9 giugno – per ogni martedì alle ore 21.10. La serie che segna il debutto dell’ex cantante degli Wham! in una serie tv è una sorta di declinazione di Ally McBeal (1997). Anche qui l'avvocato protagonista - Eli Stone (Jonny Lee Miller), ambizioso avvocato sui generis di San Francisco - comincia a soffrire di allucinazioni, compromettendo la sua promettente carriera. Tra le visioni più ricorrenti, per l'appunto, George Michael, che compare nei panni di sè stesso come un angelo ispiratore (in Ally McBeal toccava a Barry White e Al Green). Stone cerca di trovare un significato piu' profondo a cio' che gli sta accadendo. In seguito agli accertamenti del fratello, il neurologo Nathan Stone (Matt Letscher), e di un agopunturista cinese, il dottor Frank Chen (James Saito), il giovane scopre di avere un aneurisma al cervello. A questo punto, Eli si chiede se per caso non sia stato investito da una qualche chiamata superiore che lo ha reso una sorta di profeta. Sceglie, quindi, di utilizzare il suo nuovo spirito sia nella vita privata che nel lavoro, nonostante il parere contrario della fidanzata Taylor Wethersby (Natasha Henstridge) e del suocero Jordan (Victor Garber). Oltre che nella puntata-pilota, George Michael compare in altri 3 episodi della prima stagione (nel settimo, nel nono e nel tredicesimo), oltre a ispirare i titoli originali di ciascuna puntata. Tra le altre guest-stars, sfilano Seal (anch'esso nei panni di sè stesso), Sigourney Weaver, Katie Holmes, Debrah Farentino, Bill Smitrovich, Gina Torres, Kerr Smith, Melinda Clarke. La serie che si è aggiudicata un ALMA Award nel 2008 è ideata da Greg Berlanti e Marc Guggenheim, i quali firmano altresì da produttori esecutivi, in quest'ultima veste con David Petrarca e Chris Misiano. La colonna sonora è composta da Blake Neely. Oltre che a San Francisco, le riprese sono state effettuate a Los Angeles.
La serata telefilmica di Italia 1 del martedì proseguirà con le puntate inedite della prima stagione di “CHUCK” (alle ore 23.00) e le inedite della seconda stagione di “MY NAME IS EARL” (alle ore 00.50).
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