venerdì 24 dicembre 2010

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"30 Rock", autoironia impensabile da noi
"Non ci si stanca mai di vedere «30 Rock», così intelligente da sembrare il più bel saggio mai scritto sulla tv, così ironico da fornire, a ogni scena, la percezione dell' inquietante perfidia che si prova a occuparsi di tv. Com' è noto, la serie creata da Tina Fey e giunta intanto in America alla quinta stagione, ruota attorno al cast e alla troupe dell' immaginario show comico «The Girlie Show with Tracy Jordan» (in breve TGS), girato nello Studio 6H del Rockefeller Center, a New York (SkyUno, lunedì, ore, 23, e sabato, terza stagione). «30 Rock» può essere considerato uno spin-off «ideologico» del «Saturday Night Live», dove la geniale Tina Fey ha imparato il mestiere e i segreti del comedy show. Tutta la serie si regge sul rapporto fra Liz Lemon (Tina Fey) e Jack Donaghy (Alec Baldwin), fra la personificazione dell' autorialità e quella del marketing, fra la tv di culto e la tv generalista, incarnata dalla star dozzinale Tracy Jordan (Tracy Morgan), tra l'esigenza di salvare e la faccia e quella di fare ascolto. Succede così che una sera, in veste di special guest-star, compaia Jennifer Aniston e non si faccia scrupolo di prendersi in giro, interpretando una sessuomane scatenata a caccia di Jack. Il quale reagisce da vecchio marpione agli avvertimenti di Liz: «Le donne emotivamente instabili sono fantastiche a letto». Vedremo mai l' alba di un giorno in cui una nostra attrice si prende in giro, non avendo paura di dichiararsi «emotivamente instabile»? Ovviamente, il gioco più sottile della serie è quello delle citazioni e dei riferimenti che affollano ciascun episodio. Metalinguaggio e parodia lavorano fianco a fianco per creare una sit-com di straordinaria complessità. E c' è anche il tempo per immortalare la prima grande figura di telefilo, l'usciere Kenneth Parcell, che ha il compito di accompagnare il pubblico nelle visite allo studio. Per lui, «la tv è l' unica vera forma d' arte americana»".
(Aldo Grasso, 23.12.2010)

giovedì 23 dicembre 2010

TWINS PEAK - Con quei capelli un pò così...
Vanno dallo stesso parrucchiere, Ted Danson (a sinistra), protagonista del mitico "Cin Cin" nonchè di recente nel cast di "Bored to death", e il presentatore dell'arci-mitologico "Max Headroom". Capelli laccati all'indietro senza che si veda che l'ozono, fosse per loro, sarebbe già a livelli da allarme rosso...

mercoledì 22 dicembre 2010

NEWS - Dopo le stelle di Natale arriva quella dello sceriffo Givens. Dal 25 gennaio "Justified" su AXN
Un nuovo affascinante eroe senza scrupoli, con sguardo tagliente e cappello da cowboy sta per arrivare su AXN. La prima stagione di “Justified – L'uomo della legge” debutterà a partire da martedì 25 gennaio alle 21.55 in esclusiva e in prima visione per l’Italia proprio sul canale 120 di Sky. Con "Justified", AXN arricchisce ulteriormente la sua offerta, grazie alle avventure dello sceriffo dal grilletto facile Raylan Givens, interpretato da Timothy Olyphant: un uomo di legge insofferente alle regole, con un passato pieno di contraddizioni e un presente ancora tutto da scoprire. Il nuovo telefilm firmato Sony Pictures Television e FX U.S., ha fatto registrare nella messa in onda del suo primo episodio negli USA ben 4.160.000 di spettatori, diventando il secondo miglior debutto di sempre per una serie televisiva trasmessa via cavo negli States. Seconda per numero di spettatori totali alla pluripremiata "The Shield", "Justified" si è posizionato in Usa al primo posto per pubblico maschile tra i 18 e i 49 anni: 694.000 uomini 18-34, 2.19 milioni adulti 25-54, e 1,42 milioni di uomini 25-54 (Fonte: The Nielsen Company). Scritto e diretto da Graham Yost e interpretato da Timothy Olyphant (“Il club delle prime mogli”, “Scream 2” e “Damages”, solo per citarne alcuni), il serial si basa sulle vicende del popolare sceriffo Raylan Givens, ideato dal genio creativo di Elmore Leonard, presente in moltissimi dei suoi romanzi e in particolare nel suo racconto “Fire in the Hole”. Il telefilm prende il nome dalle “giustificazioni” (legittima difesa, inevitabilità della cosa, incidente, malinteso) date dal protagonista dopo ogni sparatoria, come a voler trovare una scusa per i suoi metodi al limite della legalità. Olyphant, nel suo ruolo di Givens, interpreta alla grande un affascinante e moderno sceriffo nato nella regione montuosa del Kentucky orientale, lasciata all'età di 19 anni per diventare quello che era il suo sogno fin da piccolo: un uomo della legge al servizio degli Stati Uniti. Ora, molti anni più tardi, dopo aver ucciso con un colpo di pistola un delinquente in un hotel di Miami suscitando l'ira dei suoi superiori, Raylan viene mandato per punizione nel luogo in cui giurò di non fare mai più ritorno: il “suo” odiato Kentucky. Trasferito nei pressi della mineraria Contea di Harlan dove è nato e cresciuto, dovrà fare i conti, oltre che con criminali di ogni tipo, anche con il suo passato non propriamente immacolato. Il grande Elmore Leonard è invece produttore esecutivo insieme a Sarah Timberman, Carl Berverly e Michael Dinner.

martedì 21 dicembre 2010

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Ultima ora, Heather Morris di "Glee" sarà "Buffy" al cinema?
Nonostante il film di "Buffy" faccia discutere dopo la decisione della Warner di lasciare a casa il suo padre putativo Joss Whedon, i rumors delle ultime ore vogliono la bionda Heather Morris di "Glee" destinata ad intepretare la protagonista ammazza-vampiri sul grande schermo. Ventitre anni, esperta di danza e ginnastica (non per niente in "Glee" le hanno affidato la parte della cheerleader Brittany), Morris ha confermato poco fa ad "Access Hollywood" di essere stata "chiamata": "mi hanno presa in considerazione, alla sola notizia ho quasi rischiato di farmi la pipì addosso dall'eccitazione".
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Oh, Happy Day! Anche Sarah Jessica Parker nel film di Garry Marshall "New Year's Eve", al fianco di De Niro, Lea Michele ("Glee") e Sofia Vergara ("Modern Family")
(ANSA) - ROMA - Sarah Jessica Parker, una delle protagoniste di "Sex and the city", e' entrata nel cast 'all stars' di "New Year's Eve", il nuovo film di Garry Marshall (il deus ex machina di "Happy Days") che si comincera' a girare a febbraio: raccontera', tra dramma e commedia, storie che si intrecciano durante l'ultimo giorno dell'anno a New York. Al momento - lo rende noto l'Hollywood Reporter - sono gia' stati scelti, e stanno definendo i termini dei loro contratti, anche Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Hilary Swank e Ashton Kutcher. La Parker non è la sola star telefilmica: da Lea Michele ("Glee") a Sofia Vergara ("Modern Family", passando per Jessica Biel ("Settimo Cielo") e Sara Paxton ("Beautiful Life"). Hanno appena iniziato le trattative anche Zac Efron e Halle Berry, fresca di candidatura al Golden Globe per Frankie and Alice, hanno appena iniziato le trattative. De Niro dovrebbe interpretare, in questo film che uscira' a dicembre 2011, la parte di un uomo che sta morendo in ospedale, mentre la Pfeiffer sara' una segretaria frustrata.

lunedì 20 dicembre 2010

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri


CORRIERE DELLA SERA
"Romanzo criminale" stecca l'ultima puntata
"Peccato, proprio l'ultima puntata di «Romanzo criminale» è risultata la più fragile di tutta la stagione, come se agli autori fosse mancata l' idea per chiudere, per uscire con una trovata aperta a nuovi, eventuali sviluppi (SkyCinema, giovedì, ore 21). Così, il personaggio più debole del racconto, il commissario Scialoja, prende il posto del «Vecchio», del grande burattinaio dei servizi segreti, delle forze occulte, capovolgendo in maniera poco credibile la lunga tessitura del racconto. Anche lo scontro finale fra il Dandi e il Freddo è risolto in modo ambiguo con l'intervento della più ambigua delle new entry, Donatella. Questi piccoli infortuni vanno presi in maniera positiva: qualcuno si era già montato la testa, aveva indicato in «Romanzo criminale» il superamento della serialità americana, credeva di aver risolto i problemi della nostra fiction. Le due stagioni di «Romanzo criminale» restano un felice esempio di processo virtuoso: la serie tv è scritta molto meglio del film, che a sua volta era meglio del libro di Giancarlo De Cataldo (provate a sfogliarlo, al confronto, vi sembrerà un ammasso «informe» di notizie sulla banda della Magliana). La serie realizzata da Sky e da Cattleya e diretta da Sergio Sollima, insieme con alcuni prodotti della Taodue e di Wilder (ora FremantleMedia), rappresentano l' eccellenza della nostra serialità, ma devono essere considerati punti di partenza non di arrivo. È una bella notizia, per esempio, che HBO Latin America ne abbia acquistato i diritti per i paesi del Sud America. La notizia bellissima sarà quando la HBO acquisterà i diritti per il Nord America. Sulle note di Vasco Rossi, resta comunque il ricordo di una fiction per tanti versi esaltante: la livida saga del Libanese, del Dandi, del Freddo, di Patrizia, del Bufalo, di Scrocchiazeppi (personaggi veri non macchiette) ha trovato una scrittura di qualità e un respiro che finalmente escono dai canoni dell' agiografia all' italiana".
(Aldo Grasso, 18.12.2010)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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