sabato 24 novembre 2018

NEWS - Lo sapevate? "Glow" doveva essere cancellata dopo la prima stagione per i bassi ascolti, ma poi Netflix...
News tratta da "Tv Line"
Netflix reportedly came this close to body-slamming GLOW into oblivion after the series’ acclaimed first season. According to the Wall Street Journal, the streamer seriously considered pulling the plug on the Emmy-nominated wrestling dramedy due to disappointing ratings“There were serious conversations from the tech side pressuring the Hollywood side not to renew it for a second season,” a source tells the paper. However, creative execs at Netflix — citing GLOW‘s critical acclaim and the importance of remaining on good terms with exec producer Jenji Kohan — reportedly argued that it was worth keeping the show alive. The creative folks won out; GLOW was ultimately renewed for a second (and third) season. Its first season was also nominated for Outstanding Comedy Series; it lost the top prize to The Marvelous Mrs. MaiselPer WSJ, Kohan believed Netflix’s initial marketing plan for GLOW — which catered to men vs. women — was to blame for Season 1’s (alleged) low ratings. (It’s worth noting that Netflix does not make public its ratings data.) In response to the WSJ piece, a Netflix spokesperson tells TVLine, “We are tremendously proud of GLOW, and were happy to bring it back for its award-winning second season and again for its upcoming third.”

venerdì 23 novembre 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"Elite", il "Gossip Girl" spagnolo della generazione Netflix
"Le serie tv spagnole stanno vivendo una sorta di età dell'oro. Dopo il successo e l'interesse destato da «La casa di carta», oggi c'è un nuovo titolo sotto i riflettori: si tratta di «Elite», disponibile su Netflix da qualche settimana (tra i protagonisti ci sono diversi attori già visti alle prese con la celebre rapina alla zecca di stato). «Elite» è l'ultima manifestazione di un genere reso classico dalla tv americana, il teen drama: racconta la storia di un gruppo di liceali, figli di famiglie molto ricche. Frequentano una costosa scuola che ha la missione di formare i leader del futuro, dove i genitori li mandano senza badare a spese per sentirsi a posto con la coscienza. Il loro piccolo mondo fatto di privilegi, rituali condivisi e parecchia «stronzaggine», viene scosso quando tre ragazzi di umili origini, provenienti da una scuola pubblica, vengono ammessi grazie a una borsa di studio. Sono il «tamarro» Christian, il docile Samuel, e Nadia, di origine araba, costretta ad abbandonare il velo per entrare a scuola. I due mondi collidono, dando vita a dinamiche inaspettate che indirizzano il racconto verso una svolta crime. «Elite» dimostra di aver assimilato la lezione di serie come «The OC», «Gossip Girl» ma anche «13» nel mettere in scena le classiche meccaniche del teen drama, cioè il rapporto tra il gruppo dei pari, le storie d'amore spesso tormentate, l'insicurezza di chi sta cercando il proprio posto nel mondo, gli adulti spettatori quasi sempre incapaci di dare risposte educative. E, al contempo, di aver aggiunto a questi ingredienti consolidati una buona dose di soap (troppa?) e lo spirito della piattaforma Netflix, che permette più libertà espressiva della tv classica: alla sublimazione scelta dalle serie destinate alla tv tradizionale, preferisce un crudo realismo, mostrando senza mezzi termini i temi che agitano l'adolescenza di oggi (vedi la sieropositività di una delle giovani protagoniste)". (Aldo Grasso)

giovedì 22 novembre 2018

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Il reboot di "Scrubs"? Più probabile al cinema che su piccolo schermo

News tratta da "Deadline"
It’s been almost nine years since Scrubs aired its finale episode on ABC, following a run that began at NBC way back in 2001. So when the all-star cast reconvened at Vulture Festival in Los Angeles on Saturday, the big question was, would they ever do a reboot? The answer turned out to be both yes and no, with a negative for a TV revisit, but a ‘maybe’ for a film“I would do anything to not only get to work with not only this group, but the writers, and do it again,” creator Bill Lawrence said. “It was the best time in my life…you can never equal that experience. But that said, sometimes reboots, not all the time, but sometimes, they feel like a money grab.” So while Lawrence isn’t keen on going down that road, he did concede there are some–somewhat unlikely–circumstances that might twist his arm. “If this group came to me destitute and unemployed and said, ‘Oh my God, we need to do Scrubs again,’ or the crew did, or the writing staff did, then we would do it, but you are looking at a group of people who work whenever and however they want to, because of how talented they are.” However, Lawrence didn’t sound averse to a one-off reunion piece. “If we ever do it, it’ll be a short little movie or something like that,” he said. So, where would the characters be if they went back? “When people have asked me about doing the show again,” Lawrence said, “the problem for me is i would want to see where everybody is in their life, I would want to see where their marriage is.” “The janitor is back in the CIA,” quipped Ken Jenkins, while Judy Reyes said she didn’t need her character Carla Espinosa to become a doctor, as she was proud of her nursing job.  “I definitely see her with a couple of kids,” she said, “and you know we talked about early in Scrubs about her aspiring to be a doctor, but I liked her running the show as a nurse.” Zach Braff also recalled the sometimes amusing constraints ABC put on the show after they took it on for its last two seasons, including the careful angles allowed when The Todd (Robert Maschio) wore his speedo. “I had to frame above his penis,” Braff said of directing, “Rob’s banana hammock was not ABC Disney approved.” Also the cast guffawed when Lawrence recalling how they weren’t allowed a medical marijuana storyline, but they were given the green light for a plot involving seeking out a prostitute for a virgin patient. Referring to the show’s longevity, despite its sometimes wacky fantasy sequences, and off-the-wall humor, Lawrence said, “We lived in a time that once your show had a very passionate fan base, you knew you could stay on for a while, if you kept doing things that people were really enjoying.”

mercoledì 21 novembre 2018

GOSSIP - Joshua Jackson ha una nuova fiamma (telefilmica)! Così lei ora potrà permettersi jeans nuovi...
Joshua Jackson looks so happy while out for the afternoon with actress Jodie Turner-Smith on Sunday (November 18) in Los Angeles. The 40-year-old actor and the actress held hands as they stepped out to enjoy the day. Neither Joshua nor Jodie have confirmed if they’re in a relationship.
If you don’t know, Jodie is known for her work in the series Nightflyers, as well as her work on The Last Ship. She has also just been cast in the movie Queen & Slim opposite Daniel KaluuyaJoshua was last linked to Alyssa Julya Smith. He previously dated Diane Kruger and was in a long term relationship before their split.

martedì 20 novembre 2018

NEWS - Clamoroso al Cibali! La vita rivoluzionaria di Adelina Tattilo, l'editrice di "Playmen", diventerà una serie tv. Chissà se comparirà in un cameo Barbara D'Urso, che nel dicembre del 1982 comparve nuda in copertina e nelle pagine interne...

News tratta da "Il Mattino"

Diventerà una serie tv la vita della donna che diede il via all'erotismo patinato in Italia. I diritti di Adelina Tattilo-una favola sexy, l'unica biografia autorizzata che racconta la vita dell'editrice di «Playmen», sono stati acquistati dalla Endemol Shine ltaly. Edito dalla Odoya il libro racconta una delle prtagoniste dell'editoria degli anni '60 e '70, Adelina Tattilo, l'imprenditrice che ha lanciato «Playmen»», la prima rivista erotica patinata in Italia, sfidando così, sul suo stesso terreno, il re del genere Hugh Hefner e il suo «Playboy». Dal libro, scritto dal giornalista Dario Biagi, sarà tratta, con la collaborazione esclusiva degli eredi diretti della Tattilo, una serie televisiva che racconterà la vita di una donna all'avanguardia. Alla vigilia del Sessantotto, la Tattilo fu pioniera nel dare il via alla trasformazione dei costumi sociali e sessuali del cattolicissimo e bigottissimo Belpaese imponendo, con il suo mensile, un nuova concezione del comune senso del pudore , promossa anche grazie a interviste a grandi scrittori, registi, artisti. Fondata nel 1967, «Playmen» visse di donne nude e di grandi fotografi softcore (Roberto Rocchi, Franco Marocco, Mimmo Cattarinich e PaoloTallarigo), andando in edicola sino al 2001. Tra le copertine più celebri quelle con Pamela Villoresi, Patty Pravo, Brigitte Bardot Ornella Muti, Amanda Lear, Teresa Ann Savoy, Lilli Carati e Camille Keaton. Tra gli articoli uno del luglio 1968 firmato Henry Miller, tra gli scoop, nel '69, le foto di Jacqueline Kennedy, allora moglie di Aristotele Onassis, che, nuda, si abbronzava ai bordi della piscina nella loro villa nell'isola di Skorpios.

lunedì 19 novembre 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
IL SOLE 24 ORE
E se la miglior serie della stagione fosse su Amazon Prime?
"E' un gran momento per Amazon Video, che sta pubblicando alcune tra le serie più discusse della stagione: Forever, The Romanoffs (dal creatore di Mad Men Matthew Weiner), il sospirato ritorno di Patriot (se non avete visto questa perla recuperatela, ne vale davvero la pena) e Homecoming (online dal 2 novembre scorso), che può essere pubblicizzata sia come l'esordio televisivo di Julia Roberts, sia come la nuova serie del creatore di Mr. Robot, Sam Esmail. Homecoming è tratta da un omonimo podcast del 2016, ed è un thriller psicologico, ambientato in una struttura sanitaria sperimentale che dovrebbe aiutare i militari appena tornati in patria a superare la sindrome post traumatica da stress e a reinserirsi nella vita civile. Roberts interpreta Heidi Bergman, psicologa a cui è stata affidata la direzione dell'intero centro, nonostante non abbia nessuna esperienza lavorativa. La storia si dipana su due piani temporali paralleli: il presente, nella clinica, durante la sperimentazione; il futuro, quattro anni dopo, quando Heidi è tornata a vivere con sua madre e lavora come cameriera in un diner di provincia, mentre un impiegato del Dipartimento della Difesa sta cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla chiusura del progetto. Sam Esmail ha girato tutti gli episodi e si vede, il suo stile è presente in ogni fotogramma: primi piani insistiti e stranianti, costante senso di inquietudine senza causa apparente, complottismo, paranoia a carrettate. Ma non si pensi a una fotocopia di Mr. Robot, anzi: una delle scelte più interessanti è quella di mettere insieme soluzioni tecniche molto attuali, come riprese aeree o elaboratissimi piani sequenza che attraversano muri e scale, con uno stile sfacciatamente rétro, esplicitamente ispirato ai maestri del thriller anni '60 e '70, Hitchcock e De Palma in primis. Geniale la costruzione della colonna sonora, presa di peso da vecchi film musical da John Carpenter, Pino Donaggio, Vangelis e molti altri: piuttosto che commissionare delle musiche "nello stile di", Esmail ha deciso di riutilizzare quelle reali dell'epoca e fare un originalissimo lavoro di cucitura della realizzazione scenica sull'audio preesistente, l'opposto di quel che si fa di solito. La presenza delle grandi star del cinema nelle serie TV non è sempre positiva, ma stavolta la performance di Roberts funziona davvero, ha perfino qualcosa di trattenuto. Il suo famoso sorriso viene utilizzato solo in maniera ironica: in una scena di uno degli ultimi episodi, quando finalmente viene mostrato in tutta la sua estensione a favore di telecamera, è in realtà una maschera che nasconde disperazione e delusione. Anche se a volte forse si prende un po' troppo sul serio, Homecoming è un viaggio in una distopia contemporanea che vale sicuramente la pena di intraprendere". (Gianluigi Rossini)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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