mercoledì 24 luglio 2019

NEWS - Clamoroso al Cibali! La Rai ha sponsorizzato con uno speciale "La casa di carta" di Netflix (non per soldi ma per denaro)
Articolo tratto da "la Repubblica"
Una cosa così non si era vista mai. Una televisione pubblica, finanziata coi soldi dei cittadini, che dedica uno speciale in seconda serata per lanciare non uno dei suoi programmi di punta, bensì la più seguita serie (straniera) della concorrenza. E neppure un concorrente qualsiasi, bensì il colosso americano Netflix: la piattaforma streaming che con le sue produzioni e una compagna commerciale superaggressiva sta sottraendo share e pubblicità alle emittenti nazionali in tutto il mondo, Italia compresa. Possibile da guardare solo abbonandosi, cioè pagando. Alla faccia del canone che ora i 5S vorrebbero abolire (per rimettere soldi in tasca alle famiglie) e della creatività nostrana che si dice di voler valorizzare. La spericolata iniziativa è opera della cosiddetta Rai del cambiamento. La quale, non contenta di aver confezionato uno speciale di mezz'ora trasmesso l'altra sera su Rai 2 per reclamizzare la terza attesissima stagione de La casa di carta, ne ha affidato la conduzione al volto più noto del canale: Simona Ventura. E stata lei, dalle 23 alle 23.30, ad anticipare all'affezionato pubblico della tv di Stato storia e personaggi dell'avvincente banda di rapinatori che, sopravvissuta al colpo del secolo — violare la Zecca di Madrid per stampare 2 miliardi di euro perfettamente legali e sparire con l'ingente malloppo — prepara un'altra ambiziosissima impresa. Tutti sempre vestiti di rosso, con la maschera di Salvador Dalì a celarne le identità, il nome di una città assegnato in dote — Tokyo, Rio, Berlino, Mosca, Denver — e un personaggio, chiamato "il professore", a coordinare la squadra dall'esterno: tutti intervistati m seconda serata dalla Rai. Un traino formidabile per il titolo spagnolo, il più visto fra quelli in lingua non inglese, che per Netflix rappresenta una specie di gallina dalle uova d'oro. Disponibile però solo mettendo mano al portafogli sulla piattaforma che conta già 150 milioni di abbonati in 190 paesi: esattamente il modello che RaiPlay ambisce (in sedicesimo) a eguagliare. Ma cosa vuoi che sia la mission del servizio pubblico se ci si può guadagnare? E infatti Viale Mazzini ha firmato un accordo commerciale che frutterà la bellezza di 600 mila euro: 20 mila euro al minuto, calcolando la durata. Non finisce qui. Per lanciare la serie, Netflix ha investito molto sulla Rai. E l'emittente non si è fatta pregare. Non solo ha programmato la messa in onda di una serie di trailer incassando altri 400 mila euro. Ma per evitare che lo speciale passasse inosservato ha pure predisposto una batteria di spot per ricordare l'appuntamento di ieri sera. Quaranta secondi psichedelici con musica rock in sottofondo in cui si vedono i protagonisti togliersi la maschera e promettere: "Stiamo tornando e faremo le cose in grande". Per chiudere con la scritta in sovrimpressione: "Solo su Netflix dal 19 luglio". Cioè ieri, giorno dal quale La casa di carta è disponibile sulla piattaforma. Mai vista una tv che fa concorrenza a se stessa. Ormai specializzata nell'occupazione sistematica delle poltrone.

lunedì 22 luglio 2019

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Stranger Things", il riuscito mix di generi e citazioni
"Rinnovare rimanendo fedeli a sé stessi. L'insegnamento di Stranger Things, una delle serie culto di questi ultimi anni, sta tutto qui, nella sua capacità di rigenerarsi e riprodursi senza mai deragliare da un impianto consolidato. Il risultato è una macchina quasi perfetta, in cui ogni dettaglio s'incastona al posto giusto e l'aggiunta di nuovi elementi non disorienta, ma arricchisce. Come le precedenti, anche la terza stagione della serie dei «Duffer Brothers» (i fratelli Matt e Ross) è un vortice continuo di avventure ordinarie e soprannaturali, di estetica anni 8o e citazioni cinematografiche del periodo (Netflix). Ritroviamo tutti i personaggi della serie in una calda estate del 1985; c'è maggiore luminosità, ci sono più colori (quelli dei vestiti, della piscina, del centro commerciale), ma anche horror e angoscia dietro l'angolo, improvvisi e mai annunciati. I personaggi sono cresciuti e Stranger Things ne segue l'evoluzione virando verso situazioni «teen», per la verità un po' ingenue e scontate, come i primi innamoramenti e le gelosie interne al gruppo d'amici. Inoltre, la serie introduce un elemento caro al cinema americano di fantascienza degli anni 8o, quello della contrapposizione con l'Urss e la minaccia della Guerra fredda dietro gli esperimenti che sconvolgono la cittadina di Hawkins. La scrittura, la fotografia, gli effetti speciali: tutto concorre verso un prodotto riuscito e articolato, in cui la mescolanza dei generi, il sistema dei rimandi e delle citazioni, le differenti storylines si tengono senza sbavature né ridondanze". (Aldo Grasso)

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