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lunedì 28 settembre 2020
mercoledì 5 febbraio 2020
mercoledì 8 gennaio 2020
domenica 7 luglio 2019
domenica 28 aprile 2019
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Da Robot a (Ro)Bond: Rami Malek arruolato nel 25esimo film della saga di 007!
News tratta da "EOnline"
Bond 25 has officially kicked off production! On Thursday morning, the cast of the highly-anticipated James Bond film was revealed. Joining Daniel Craig in the upcoming film will be Rami Malek, Billy Magnussen, Ana De Armas, David Dencik, Lashana Lynch and Dali Benssalah. Additionally, Ralph Fiennes, Rory Kinnear, Ben Whishaw, Naomie Harris, Léa Seydouxand Jeffrey Wright are returning for the new film, directed by Cary Joji Fukunaga. The cast reveal took place during a livestream event from Jamaica, where part of the movie is set to be filmed. Malek, who will play the villain in Bond 25, joined the event via a video message as he was unable to make it to Jamaica for the launch. "I'm stuck here in New York in production, but I'm very much looking forward to joining the whole cast and crew so very soon," the Oscar winner, who is filming Mr. Robot, said in the message. "And I promise you all I will be making sure Mr. Bond does not have an easy ride of it in this, his 25th outing."
News tratta da "EOnline"
Bond 25 has officially kicked off production! On Thursday morning, the cast of the highly-anticipated James Bond film was revealed. Joining Daniel Craig in the upcoming film will be Rami Malek, Billy Magnussen, Ana De Armas, David Dencik, Lashana Lynch and Dali Benssalah. Additionally, Ralph Fiennes, Rory Kinnear, Ben Whishaw, Naomie Harris, Léa Seydouxand Jeffrey Wright are returning for the new film, directed by Cary Joji Fukunaga. The cast reveal took place during a livestream event from Jamaica, where part of the movie is set to be filmed. Malek, who will play the villain in Bond 25, joined the event via a video message as he was unable to make it to Jamaica for the launch. "I'm stuck here in New York in production, but I'm very much looking forward to joining the whole cast and crew so very soon," the Oscar winner, who is filming Mr. Robot, said in the message. "And I promise you all I will be making sure Mr. Bond does not have an easy ride of it in this, his 25th outing."
sabato 2 marzo 2019
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Successo sul serial! Se 4 attori su 4 vincitori degli Oscar sono legati alle serie tv...
Articolo tratto da "Il Foglio"
"Gli Oscar cancellano la linea che separa il cinema dalla televisione", scrive Deadline. Non c'entra "Roma" di Alfonso Cuarón. Né Guillermo del Toro, l'altro messicano che ha conquistato Hollywood: oltre a "Pinocchio" - film d'animazione, proprio mentre la Disney ha rifatto live "II Re Leone" e pure "Dumbo" - si sta dando parecchio da fare con le serie. C'entrano i quattro attori che hanno vinto gli Oscar: i protagonisti Olivia Colman e Rami Malek, i non protagonisti Regina King e Mahershala Ali (già la seconda statuetta in tre anni, dopo "Moonlight"; possiamo solo augurargli buona fortuna: ne aveva vinte due, a distanza ravvicinata, la sparita Hilary Swank). Tutti e quattro hanno la loro serie televisiva. Mai sarebbe successo, fino a qualche decina di anni fa. Lavoravano in televisione solo gli attori che avevano cominciato la carriera in televisione. 0 quelli che avevano cominciato al cinema, ma non erano riusciti a sfondare. "Ci sarebbe qualcosa in televisione", sussurrava l'agente. L'attore contrariato faceva un segno per dire "ma neanche per sogno, piuttosto muoio di fame". Dustin Hoffman in "Tootsie" va all'audizione per una serie televisiva quando ha perso ogni speranza di lavorare in teatro. A quel punto, travestirsi da occhialuta signora di mezza età era il male minore. Quattro attori premiati con l'Oscar 2019 su quattro. E sono serie di primissima scelta, non vecchi programmi ricuperati per godere di luce riflessa: quanti avevano sentito il nome di Olivia Colman, The Crown" - su Netflix prima di ammirarla in "La Favorita"? (e chi se la ricordava da "Broadchurch"?). Nella terza stagione di "The Crown" verso la fine del 2019 - Mrs Colman sarà la Regina Elisabetta, ricevendo il testimone da Claire Foy. Siamo nel 1964, è nato il principino Edoardo, l'intero cast è cambiato: "A trent'anni si cammina in maniera diversa che a 50", fa notare lo showrunner Peter Morgan. E invecchiare gli attori con trucchi pesanti non usa più. Le prime foto mostrano Olivia Colman con il cappottino arancione bordato di pelliccia, avrà già imparato a fare "ciao ciao" con la manina.
La prima volta che abbiamo visto Rami Malek, spuntava dal cappuccio della felpa, con gli occhi spiritati, nella serie "Mr Robot" di Sam Esmail. Trafficava con l'informatica, viveva una topaia, era preso di mira dal Mr Robot del titolo, anarchico-insurrezionalista (altisonante per "sfegato in guerra con il mondo") che voleva cancellare i debiti dei poveri con le banche, e distruggere qualche multinazionale cattiva. Si avvertiva anche un sentore di pillola rossa in stile "Matrix": siccome siamo contrari, e preferiamo le superfici alla profondità, siamo passati ad altre serie. Ma per colpa degli occhi spiritati non siamo riusciti a divertirci con "Bohemian Rhapsody": altro che Freddie Mercury, era sempre il confuso e infelice Rami Malek.
Mahershala Ali è nella terza stagione di "True Detective", con Stephen Dorf. Con successo, a giudicare da quel che si legge e si dice in giro (su Sky Atlantic, anche on demand e in versione originale, pronta per quando avremo il tempo di vederla).
Regina King, tra i quattro la meno conosciuta - l'Oscar è arrivato per "Se la strada potesse parlare" - sarà in "Watchmen", la serie di Damon Lindelof in arrivo su Hbo. Per non farsi mancare nulla, e per non irritare Alan Moore - l'autore del fumetto illustrato da Dave Gibbons, sempre scontento quando il cinema adatta cose sue - ha scomodato il Vecchio e il Nuovo Testamento. Lindelof ha provveduto al Nuovo, che non toglie di mezzo il Vecchio, ma si prende parecchie libertà". (Mariarosa Mancuso)
Articolo tratto da "Il Foglio"
"Gli Oscar cancellano la linea che separa il cinema dalla televisione", scrive Deadline. Non c'entra "Roma" di Alfonso Cuarón. Né Guillermo del Toro, l'altro messicano che ha conquistato Hollywood: oltre a "Pinocchio" - film d'animazione, proprio mentre la Disney ha rifatto live "II Re Leone" e pure "Dumbo" - si sta dando parecchio da fare con le serie. C'entrano i quattro attori che hanno vinto gli Oscar: i protagonisti Olivia Colman e Rami Malek, i non protagonisti Regina King e Mahershala Ali (già la seconda statuetta in tre anni, dopo "Moonlight"; possiamo solo augurargli buona fortuna: ne aveva vinte due, a distanza ravvicinata, la sparita Hilary Swank). Tutti e quattro hanno la loro serie televisiva. Mai sarebbe successo, fino a qualche decina di anni fa. Lavoravano in televisione solo gli attori che avevano cominciato la carriera in televisione. 0 quelli che avevano cominciato al cinema, ma non erano riusciti a sfondare. "Ci sarebbe qualcosa in televisione", sussurrava l'agente. L'attore contrariato faceva un segno per dire "ma neanche per sogno, piuttosto muoio di fame". Dustin Hoffman in "Tootsie" va all'audizione per una serie televisiva quando ha perso ogni speranza di lavorare in teatro. A quel punto, travestirsi da occhialuta signora di mezza età era il male minore. Quattro attori premiati con l'Oscar 2019 su quattro. E sono serie di primissima scelta, non vecchi programmi ricuperati per godere di luce riflessa: quanti avevano sentito il nome di Olivia Colman, The Crown" - su Netflix prima di ammirarla in "La Favorita"? (e chi se la ricordava da "Broadchurch"?). Nella terza stagione di "The Crown" verso la fine del 2019 - Mrs Colman sarà la Regina Elisabetta, ricevendo il testimone da Claire Foy. Siamo nel 1964, è nato il principino Edoardo, l'intero cast è cambiato: "A trent'anni si cammina in maniera diversa che a 50", fa notare lo showrunner Peter Morgan. E invecchiare gli attori con trucchi pesanti non usa più. Le prime foto mostrano Olivia Colman con il cappottino arancione bordato di pelliccia, avrà già imparato a fare "ciao ciao" con la manina.
La prima volta che abbiamo visto Rami Malek, spuntava dal cappuccio della felpa, con gli occhi spiritati, nella serie "Mr Robot" di Sam Esmail. Trafficava con l'informatica, viveva una topaia, era preso di mira dal Mr Robot del titolo, anarchico-insurrezionalista (altisonante per "sfegato in guerra con il mondo") che voleva cancellare i debiti dei poveri con le banche, e distruggere qualche multinazionale cattiva. Si avvertiva anche un sentore di pillola rossa in stile "Matrix": siccome siamo contrari, e preferiamo le superfici alla profondità, siamo passati ad altre serie. Ma per colpa degli occhi spiritati non siamo riusciti a divertirci con "Bohemian Rhapsody": altro che Freddie Mercury, era sempre il confuso e infelice Rami Malek.
Mahershala Ali è nella terza stagione di "True Detective", con Stephen Dorf. Con successo, a giudicare da quel che si legge e si dice in giro (su Sky Atlantic, anche on demand e in versione originale, pronta per quando avremo il tempo di vederla).
Regina King, tra i quattro la meno conosciuta - l'Oscar è arrivato per "Se la strada potesse parlare" - sarà in "Watchmen", la serie di Damon Lindelof in arrivo su Hbo. Per non farsi mancare nulla, e per non irritare Alan Moore - l'autore del fumetto illustrato da Dave Gibbons, sempre scontento quando il cinema adatta cose sue - ha scomodato il Vecchio e il Nuovo Testamento. Lindelof ha provveduto al Nuovo, che non toglie di mezzo il Vecchio, ma si prende parecchie libertà". (Mariarosa Mancuso)
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venerdì 14 dicembre 2018
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Il Signore del Malek! Il protagonista di "Mr. Robot" dopo Freddie Mercury sarà il prossimo cattivo contro 007 al cinema
News tratta da Corriere.it
Dai Queen a James Bond. Rami Malek, il protagonista di Bohemian Rhapsody, il film attualmente nelle sale dedicato all'ex voce dei Queen, potrebbe indossare i panni del villain nel nuovo film della saga di James Bond. Lo riferisce Variety. La conferma di Malek nel ruolo è legata alle riprese, in marzo, dell'ultima stagione di «Mr. Robot» (serie che è valsa all'attore il premio Emmy nel 2016), che andrebbero a sovrapporsi con l'impegno per Bond 25. Nel caso in cui gli impegni lo consentissero, l'attore seguirebbe le orme degli ultimi due antagonisti di 007, Christoph Waltz e Javier Bardem, interpreti del ruolo di «cattivi» in Spectre e Skyfall. E certo invece che a indossare i panni della Bond Girl tornerà Léa Seydoux, che riprenderà il ruolo di Madeleine Swann già rivestito in Spectre.
News tratta da Corriere.it
Dai Queen a James Bond. Rami Malek, il protagonista di Bohemian Rhapsody, il film attualmente nelle sale dedicato all'ex voce dei Queen, potrebbe indossare i panni del villain nel nuovo film della saga di James Bond. Lo riferisce Variety. La conferma di Malek nel ruolo è legata alle riprese, in marzo, dell'ultima stagione di «Mr. Robot» (serie che è valsa all'attore il premio Emmy nel 2016), che andrebbero a sovrapporsi con l'impegno per Bond 25. Nel caso in cui gli impegni lo consentissero, l'attore seguirebbe le orme degli ultimi due antagonisti di 007, Christoph Waltz e Javier Bardem, interpreti del ruolo di «cattivi» in Spectre e Skyfall. E certo invece che a indossare i panni della Bond Girl tornerà Léa Seydoux, che riprenderà il ruolo di Madeleine Swann già rivestito in Spectre.
lunedì 19 novembre 2018
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
IL SOLE 24 ORE
E se la miglior serie della stagione fosse su Amazon Prime?
"E' un gran momento per Amazon Video, che sta pubblicando alcune tra le serie più discusse della stagione: Forever, The Romanoffs (dal creatore di Mad Men Matthew Weiner), il sospirato ritorno di Patriot (se non avete visto questa perla recuperatela, ne vale davvero la pena) e Homecoming (online dal 2 novembre scorso), che può essere pubblicizzata sia come l'esordio televisivo di Julia Roberts, sia come la nuova serie del creatore di Mr. Robot, Sam Esmail. Homecoming è tratta da un omonimo podcast del 2016, ed è un thriller psicologico, ambientato in una struttura sanitaria sperimentale che dovrebbe aiutare i militari appena tornati in patria a superare la sindrome post traumatica da stress e a reinserirsi nella vita civile. Roberts interpreta Heidi Bergman, psicologa a cui è stata affidata la direzione dell'intero centro, nonostante non abbia nessuna esperienza lavorativa. La storia si dipana su due piani temporali paralleli: il presente, nella clinica, durante la sperimentazione; il futuro, quattro anni dopo, quando Heidi è tornata a vivere con sua madre e lavora come cameriera in un diner di provincia, mentre un impiegato del Dipartimento della Difesa sta cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla chiusura del progetto. Sam Esmail ha girato tutti gli episodi e si vede, il suo stile è presente in ogni fotogramma: primi piani insistiti e stranianti, costante senso di inquietudine senza causa apparente, complottismo, paranoia a carrettate. Ma non si pensi a una fotocopia di Mr. Robot, anzi: una delle scelte più interessanti è quella di mettere insieme soluzioni tecniche molto attuali, come riprese aeree o elaboratissimi piani sequenza che attraversano muri e scale, con uno stile sfacciatamente rétro, esplicitamente ispirato ai maestri del thriller anni '60 e '70, Hitchcock e De Palma in primis. Geniale la costruzione della colonna sonora, presa di peso da vecchi film musical da John Carpenter, Pino Donaggio, Vangelis e molti altri: piuttosto che commissionare delle musiche "nello stile di", Esmail ha deciso di riutilizzare quelle reali dell'epoca e fare un originalissimo lavoro di cucitura della realizzazione scenica sull'audio preesistente, l'opposto di quel che si fa di solito. La presenza delle grandi star del cinema nelle serie TV non è sempre positiva, ma stavolta la performance di Roberts funziona davvero, ha perfino qualcosa di trattenuto. Il suo famoso sorriso viene utilizzato solo in maniera ironica: in una scena di uno degli ultimi episodi, quando finalmente viene mostrato in tutta la sua estensione a favore di telecamera, è in realtà una maschera che nasconde disperazione e delusione. Anche se a volte forse si prende un po' troppo sul serio, Homecoming è un viaggio in una distopia contemporanea che vale sicuramente la pena di intraprendere". (Gianluigi Rossini)
IL SOLE 24 ORE
E se la miglior serie della stagione fosse su Amazon Prime?
"E' un gran momento per Amazon Video, che sta pubblicando alcune tra le serie più discusse della stagione: Forever, The Romanoffs (dal creatore di Mad Men Matthew Weiner), il sospirato ritorno di Patriot (se non avete visto questa perla recuperatela, ne vale davvero la pena) e Homecoming (online dal 2 novembre scorso), che può essere pubblicizzata sia come l'esordio televisivo di Julia Roberts, sia come la nuova serie del creatore di Mr. Robot, Sam Esmail. Homecoming è tratta da un omonimo podcast del 2016, ed è un thriller psicologico, ambientato in una struttura sanitaria sperimentale che dovrebbe aiutare i militari appena tornati in patria a superare la sindrome post traumatica da stress e a reinserirsi nella vita civile. Roberts interpreta Heidi Bergman, psicologa a cui è stata affidata la direzione dell'intero centro, nonostante non abbia nessuna esperienza lavorativa. La storia si dipana su due piani temporali paralleli: il presente, nella clinica, durante la sperimentazione; il futuro, quattro anni dopo, quando Heidi è tornata a vivere con sua madre e lavora come cameriera in un diner di provincia, mentre un impiegato del Dipartimento della Difesa sta cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla chiusura del progetto. Sam Esmail ha girato tutti gli episodi e si vede, il suo stile è presente in ogni fotogramma: primi piani insistiti e stranianti, costante senso di inquietudine senza causa apparente, complottismo, paranoia a carrettate. Ma non si pensi a una fotocopia di Mr. Robot, anzi: una delle scelte più interessanti è quella di mettere insieme soluzioni tecniche molto attuali, come riprese aeree o elaboratissimi piani sequenza che attraversano muri e scale, con uno stile sfacciatamente rétro, esplicitamente ispirato ai maestri del thriller anni '60 e '70, Hitchcock e De Palma in primis. Geniale la costruzione della colonna sonora, presa di peso da vecchi film musical da John Carpenter, Pino Donaggio, Vangelis e molti altri: piuttosto che commissionare delle musiche "nello stile di", Esmail ha deciso di riutilizzare quelle reali dell'epoca e fare un originalissimo lavoro di cucitura della realizzazione scenica sull'audio preesistente, l'opposto di quel che si fa di solito. La presenza delle grandi star del cinema nelle serie TV non è sempre positiva, ma stavolta la performance di Roberts funziona davvero, ha perfino qualcosa di trattenuto. Il suo famoso sorriso viene utilizzato solo in maniera ironica: in una scena di uno degli ultimi episodi, quando finalmente viene mostrato in tutta la sua estensione a favore di telecamera, è in realtà una maschera che nasconde disperazione e delusione. Anche se a volte forse si prende un po' troppo sul serio, Homecoming è un viaggio in una distopia contemporanea che vale sicuramente la pena di intraprendere". (Gianluigi Rossini)
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domenica 14 ottobre 2018
venerdì 29 giugno 2018
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
IL FOGLIO
Aiuto, siamo tutti sceneggiatori di serie tv (per la gioia degli showrunner). Il fanatismo seriale tra spoiler, teorie fantasiose spesso azzeccate, commenti accademici, recap e "Rickrolling"
"La domanda "Chi ha ucciso Laura Palmer?" riuscì a intrattenere gli spettatori per 17 episodi e sette mesi (cominciavano gli anni 90). La domanda "Chi ha sparato a J. R.?" li aveva in precedenza intrattenuti per 5 episodi e otto mesi (cominciavano gli anni 80). Gli spettatori italiani vivevano in un mondo tutto loro: negli Stati Uniti avevano già sparato a J. R. e noi mai avevamo visto il cattivo con il cappello texano e il ranch di Dallas. Esercizio pratico: calcoli il candidato quante ere televisive sono trascorse, facendo il confronto con la cagnara scoppiata quando all'inizio degli anni 10 si seppe - con largo anticipo - che Matthew di "Downton Abbey" moriva in un incidente proprio la notte di Natale (l'attore Dan Stevens preferiva Broadway e mollò la serie). Il prossimo traguardo (leggi: il prossimo traguardo finora conosciuto) è un fake di Jonathan Nolan e Lisa Joy, showrunner di "Westworld": la serie che quanto a complicanze e ribaltamenti fa sembrare "Lost" un racconto lineare. Una fake news creata ad arte, perché tale finora era il loro regno (prima di attaccare i lamenti per le ricadute nel reale, fate mente locale sul fatto che nel 1938 Orson Welles finse alla radio che i marziani erano sbarcati sulla terra e molti credettero alla notizia). Jonathan Nolan e Lisa Joy non hanno mai davvero pensato di riunire in un video di mezz'ora tutti i colpi di scena di "Westworld" seconda stagione. Allo scopo di placare i fanatici che dopo ogni puntata cercano di immaginare "come andrà a finire", mettendo la parola fine a una pratica che sui social mischia spoiler e fantasiose teorie. Anche sulla mania dei "recap" - minuziosi riassunti per chi ha perso la puntata, che in realtà servono a chi la puntata non l'ha affatto persa, ma come i maniaci (o i bambini) non si stanca di ascoltare sempre la stessa storia - ci sarebbe qualcosa da dire. Credevamo che l'ossessione per il commento fosse un'attività per noiosi accademici. Scopriamo che nell'èra della velocità e della distrazione ha insospettabili adepti. Motiva il fake (oltre a un giochetto che si chiama "Rickrolling" e consiste nel promettere video imperdibili, reindirizzando su un video musicale di Rick Astley datato 1987) la disperazione degli sceneggiatori. "Voi a scrivere siete tanti, e io a leggere sono solo" lamentava Massimo Troisi. "Noi a inventare trame siamo pochi, e voi a smontarle e anticiparle siete migliaia e migliaia" è il lamento degli showrunner, nell'era della sovrabbondanza televisiva. Matt Zoller Seitz sul New York Magazine - un fantastico numero tutto sulla tv- ricorda che la prima stagione di "Westworld" fu cambiata in corsa, i fan avevano azzeccato troppi dettagli guastando la sorpresa. Quando i fan scoprirono a metà stagione che in "Mr Robot" c'era un tocco di "Fight Club" (tanto per non fare altri spoiler) lo showrunner Sam Esmail lasciò la storia tale e quale. Una soluzione al "siamo-tuttisceneggiatori" ci sarebbe: mettere a fuoco meglio i personaggi e non puntare tutto sui colpi di scena". (Mariarosa Mancuso)
IL FOGLIO
Aiuto, siamo tutti sceneggiatori di serie tv (per la gioia degli showrunner). Il fanatismo seriale tra spoiler, teorie fantasiose spesso azzeccate, commenti accademici, recap e "Rickrolling"
"La domanda "Chi ha ucciso Laura Palmer?" riuscì a intrattenere gli spettatori per 17 episodi e sette mesi (cominciavano gli anni 90). La domanda "Chi ha sparato a J. R.?" li aveva in precedenza intrattenuti per 5 episodi e otto mesi (cominciavano gli anni 80). Gli spettatori italiani vivevano in un mondo tutto loro: negli Stati Uniti avevano già sparato a J. R. e noi mai avevamo visto il cattivo con il cappello texano e il ranch di Dallas. Esercizio pratico: calcoli il candidato quante ere televisive sono trascorse, facendo il confronto con la cagnara scoppiata quando all'inizio degli anni 10 si seppe - con largo anticipo - che Matthew di "Downton Abbey" moriva in un incidente proprio la notte di Natale (l'attore Dan Stevens preferiva Broadway e mollò la serie). Il prossimo traguardo (leggi: il prossimo traguardo finora conosciuto) è un fake di Jonathan Nolan e Lisa Joy, showrunner di "Westworld": la serie che quanto a complicanze e ribaltamenti fa sembrare "Lost" un racconto lineare. Una fake news creata ad arte, perché tale finora era il loro regno (prima di attaccare i lamenti per le ricadute nel reale, fate mente locale sul fatto che nel 1938 Orson Welles finse alla radio che i marziani erano sbarcati sulla terra e molti credettero alla notizia). Jonathan Nolan e Lisa Joy non hanno mai davvero pensato di riunire in un video di mezz'ora tutti i colpi di scena di "Westworld" seconda stagione. Allo scopo di placare i fanatici che dopo ogni puntata cercano di immaginare "come andrà a finire", mettendo la parola fine a una pratica che sui social mischia spoiler e fantasiose teorie. Anche sulla mania dei "recap" - minuziosi riassunti per chi ha perso la puntata, che in realtà servono a chi la puntata non l'ha affatto persa, ma come i maniaci (o i bambini) non si stanca di ascoltare sempre la stessa storia - ci sarebbe qualcosa da dire. Credevamo che l'ossessione per il commento fosse un'attività per noiosi accademici. Scopriamo che nell'èra della velocità e della distrazione ha insospettabili adepti. Motiva il fake (oltre a un giochetto che si chiama "Rickrolling" e consiste nel promettere video imperdibili, reindirizzando su un video musicale di Rick Astley datato 1987) la disperazione degli sceneggiatori. "Voi a scrivere siete tanti, e io a leggere sono solo" lamentava Massimo Troisi. "Noi a inventare trame siamo pochi, e voi a smontarle e anticiparle siete migliaia e migliaia" è il lamento degli showrunner, nell'era della sovrabbondanza televisiva. Matt Zoller Seitz sul New York Magazine - un fantastico numero tutto sulla tv- ricorda che la prima stagione di "Westworld" fu cambiata in corsa, i fan avevano azzeccato troppi dettagli guastando la sorpresa. Quando i fan scoprirono a metà stagione che in "Mr Robot" c'era un tocco di "Fight Club" (tanto per non fare altri spoiler) lo showrunner Sam Esmail lasciò la storia tale e quale. Una soluzione al "siamo-tuttisceneggiatori" ci sarebbe: mettere a fuoco meglio i personaggi e non puntare tutto sui colpi di scena". (Mariarosa Mancuso)
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mercoledì 27 giugno 2018
giovedì 17 maggio 2018
giovedì 26 aprile 2018
GOSSIP - Una (altra) bionda per "Mr. Robot". Rami Malek si fidanza con la co-protagonista del film "Bohemian Rhapsody" dove lui è Freddie Mercury
News tratta da "Page Six"
Rami Malek may have found a new love interest right at work. Malek and his “Bohemian Rhapsody” co-star Lucy Boynton are dating, Us Weekly reports. Fan accounts on social media also show that they aren’t necessarily hiding PDA, holding onto each other and looking affectionately into each other’s eyes in one shot. “They met while filming ‘Bohemian Rhapsody’ in London,” an insider told the publication of 24-year-old Boynton and 36-year-old Malek. “He is so into her. He goes and visits her in London all the time.” Malek plays Queen frontman Freddie Mercury in the movie, while Boynton plays Mercury’s muse Mary Austin. Malek was previously connected to his “Mr. Robot” co-star Portia Doubleday, though they split in 2017.
News tratta da "Page Six"
Rami Malek may have found a new love interest right at work. Malek and his “Bohemian Rhapsody” co-star Lucy Boynton are dating, Us Weekly reports. Fan accounts on social media also show that they aren’t necessarily hiding PDA, holding onto each other and looking affectionately into each other’s eyes in one shot. “They met while filming ‘Bohemian Rhapsody’ in London,” an insider told the publication of 24-year-old Boynton and 36-year-old Malek. “He is so into her. He goes and visits her in London all the time.” Malek plays Queen frontman Freddie Mercury in the movie, while Boynton plays Mercury’s muse Mary Austin. Malek was previously connected to his “Mr. Robot” co-star Portia Doubleday, though they split in 2017.
sabato 31 marzo 2018
NEWS - Clamorosissimo al Cibalissimo! Sky si pappa (e ciccia) anche Premium! Dopo l'accordo per vedere Netflix, da giugno sulla piattaforma si potranno vedere tutte le serie della pay tv del Biscione senza costi aggiuntivi (è l'ars soprav-vivendi, bellezza!)
Sky Italia e Mediaset/Rti hanno siglato un duplice accordo commerciale che porta molti benefici agli abbonati Sky attuali e che consente ai telespettatori italiani di avere un’offerta Sky anche sul Digitale Terrestre. Grazie a un primo accordo relativo ai contenuti, 5 canali di cinema e 4 canali di serie tv attualmente disponibili solo su Mediaset Premium, saranno visibili a tutti gli abbonati Sky via satellite senza nessun costo aggiuntivo. Inoltre, tutti i film e le serie tv disponibili on demand andranno ad arricchire la library di contenuti a disposizione delle oltre 3,1 milioni di famiglie abbonate che accedono per scaricare e vedere i loro programmi preferiti quando e dove vogliono.
Gli abbonati Sky al pacchetto Cinema vedranno quindi - in aggiunta ai 12 canali HD targati Sky che già offrono una prima visione al giorno, film campioni di incasso e le migliori pellicole italiane – Premium Cinema e Premium Cinema +24, con ancora più anteprime e blockbuster hollywoodiani, Premium Cinema Energy, dedicato al cinema d’azione, al brivido e all’horror, Premium Cinema Emotion, con le commedie romantiche e le storie più emozionanti, Premium Cinema Comedy, interamente dedicato alla commedia e al divertimento, dai cult italiani ai film comici di maggior successo. Tutti insieme, questi canali programmano ogni anno mediamente oltre 1.400 differenti titoli cinematografici tra cui blockbuster del calibro di Wonder Woman, Dunkirk, L'ora più Buia, Cinquanta Sfumature Di Rosso, Justice League, It, L’uomo di Neve.
Gli abbonati Sky al pacchetto Sky Famiglia, potranno quindi vedere il canale Premium Action, dedicato alle serie d’azione, ai supereroi, al fantasy e al sci-fi, Premium Crime, il canale delle serie poliziesche e legal, Premium Joi con le grandi storie, che spaziano dal medical, al romance, ai drama familiari e Premium Stories, dedicato alle serie comedy, sitcom e alle commedie di ogni genere. Questi canali vanno a rafforzare un’offerta già ricchissima che va da Sky Uno a Fox, da Sky Atlantic a National Geographic.
Alle apprezzatissime produzioni originali Sky - come Gomorra - La serie, The Young Pope, Babylon Berlin, Britannia, o l’atteso Il Miracolo di Niccolò Ammaniti – e alle serie tv internazionali trasmesse anche in contemporanea con gli Stati Uniti prodotte da HBO, Disney e Fox - come Westworld, Il Trono di Spade, Grey’s Anatomy, The Walking Dead, Billions, Trust - si aggiungeranno titoli del calibro di Gotham, Chicago Fire, Supergirl, Suits e Mr Robot.
Questa offerta di contenuti di pregio senza precedenti si combinerà con la qualità dell’esperienza di visione che da sempre offre Sky, oggi più forte che mai grazie a Sky Q.
Sulla base di un secondo accordo commerciale relativo alla distribuzione di contenuti sulla piattaforma digitale terrestre, Sky Italia affitterà banda sui multiplex gestiti dalla società Ei Towers del Gruppo Mediaset, per distribuire direttamente una sua offerta a pagamento pensata appositamente per il digitale terrestre.
A partire dal 1° giugno 2018, grazie alla capacità trasmissiva messa a disposizione dal gruppo Mediaset, Sky creerà una sua offerta televisiva a pagamento in digitale terrestre che combinerà una selezione dei canali Sky e Fox con i 9 canali targati Mediaset, 5 di cinema e 4 di serie tv, che contemporaneamente andranno ad arricchire l’offerta via satellite. A questo pacchetto di canali di cinema, serie tv e intrattenimento, si potrà aggiungere anche un altro pacchetto dedicato allo sport che includerà una selezione dei grandi eventi sportivi di Sky, anche in Alta Definizione.
Grazie a questa offerta da giugno avere Sky sarà più facile e saranno i clienti a scegliere come riceverlo, via Satellite, Internet o Digitale Terrestre.
Ulteriori dettagli relativi a questa offerta Sky dedicata al digitale terrestre verranno resi noti in prossimità del suo lancio commerciale.
Andrea Zappia, Amministratore Delegato di Sky Italia ha dichiarato: “L’accordo strategico siglato oggi da Sky e Mediaset è ricco di buone notizie per gli amanti della televisione. Gli abbonati Sky troveranno entro l’estate inclusi nei loro abbonamenti e senza costi aggiuntivi, l’intera offerta di canali Cinema e Serie Tv di Premium, tutti in HD. Sarà quasi come avere due offerte PayTv al prezzo di una. Dopo il lancio di Sky Q e l’annuncio della partnership con Netflix, questo accordo conferma la determinazione di Sky di offrire la miglior esperienza televisiva possibile agli italiani. L’altra ottima notizia è per chi invece non è ancora cliente Sky. Grazie a questa nuova partnership, infatti offriremo ancora più libertà di scelta a coloro che vogliano accedere alla PayTV, lanciando a giugno una offerta pensata per il digitale terrestre. Portare nelle case dei nostri abbonati un’esperienza televisiva ancora più ricca e completa, lasciando loro la libertà di scegliere come riceverla, è motivo di grande soddisfazione. Ed è proprio i nostri clienti che vorrei ringraziare. Con la loro fiducia ci stimolano a migliorare ogni giorno il nostro servizio”.
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martedì 27 marzo 2018
NEWS - A(m)mazon, che aumento! Da aprile abbonarsi per vedere "The Man in the High Castle", "Mr. Robot" o il prequel de "Il Signore degli Anelli" costerà il doppio!
Amazon ricorda agli utenti italiani come si fa profitto in modi alternativi alla pubblicità: l'abbonamento ad Amazon Prime, che oltre alle spedizioni rapide comprende l'accesso alla piattaforme video o quello all'archiviazione delle foto, passerà il 4 aprile da 19,99 euro a 36 euro all'anno. La comunicazione è arrivata con un messaggio di posta elettronica: «Sono tre euro al mese», ha scritto il colosso. Chi è già abbonato e ha il rinnovo automatico riceverà una mail ulteriore allo scadere della sottoscrizione. L'ultimo aumento, di 10 euro, è datato 2015.
Amazon ricorda agli utenti italiani come si fa profitto in modi alternativi alla pubblicità: l'abbonamento ad Amazon Prime, che oltre alle spedizioni rapide comprende l'accesso alla piattaforme video o quello all'archiviazione delle foto, passerà il 4 aprile da 19,99 euro a 36 euro all'anno. La comunicazione è arrivata con un messaggio di posta elettronica: «Sono tre euro al mese», ha scritto il colosso. Chi è già abbonato e ha il rinnovo automatico riceverà una mail ulteriore allo scadere della sottoscrizione. L'ultimo aumento, di 10 euro, è datato 2015.
lunedì 15 gennaio 2018
NEWS - Tv, nel 2018 boom di coalizioni di network: chi non si allea è perduto. Tra Disney e Apple l'incognita Mediaset+Vivendi, tutti a insidiare o a corteggiare Netflix e Amazon. Leggi QUI
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