NEWS - "Let's be Ugly!": dopo il boom di ascolti, "Ugly Betty" torna su Italia 1 dal 4 settembre
(ANSA) - Doveva essere quasi un esperimento per sondare il pubblico italiano: e' stato invece un successo della scorsa stagione. E dunque torna alla grande: e' lei la brutta che fa tendenza, "
Ugly Betty", di nuovo sugli schermi di Italia 1
da martedi' 4 settembre. I numeri finora le danno ragione e dimostrano che "
Ugly Betty" e' stata una delle novita' piu' interessanti dell'intricato panorama dei telefilm statunitensi: in Italia la brutta Betty ha fatto registrare una media di
3.566.000 telespettatori pari a uno share del
15,61%. In tutto sono 70 i paesi che trasmettono il format,
16 i milioni di telespettatori a puntata in America e tre i milioni di siti dedicati alla serie. In piu' per la brutta di successo interpretata da America Ferrera sono arrivati anche
2 Golden Globe (Miglior serie comica e Miglior attrice protagonista), mentre sono ben
undici le nomination per gli Emmy. "
Ugly Betty" racconta le vicissitudini di Betty Suarez (
America Ferrera) scelta dal magnate dell'editoria Bradford Meade (
Alan Dale) per diventare l'assistente del figlio Daniel (
Eric Mabius) presso la rivista supertrend Mode. Betty non viene pero' scelta per ricoprire il difficile ruolo per le sue qualita' intellettive, ma perche' e' probabilmente l'unica donna di New York con la quale Daniel non andrebbe a letto. Nonostante la sua intelligenza vivace, l'onesta', la simpatia e le idee brillanti Betty ha diversi punti che giocano a suo sfavore come
un look retro' anni 70- 80 (disapprovato anche dal nipotino Justin, appassionato fan delle sfilate di moda), occhiali spessi e l'apparecchio fisso ai denti, oltre a qualche chilo di troppo. La ragazza e' insomma un pesce fuor d'acqua nello spietato universo delle riviste di moda dove tutti sembrano superbelli e dove spesso le donne hanno un passato da modelle. Ma lo spirito e le idee di Betty vinceranno l'iniziale diffidenza di Daniel nonostante le sottili operazioni di mobbing con cui i suoi invidiosi colleghi cercheranno di intralciarla ogni giorno sul lavoro.
Prodotto in Colombia e immesso sul mercato nel 1999, in America del Sud questo telefilm ha avuto uno straordinario successo, dovuto, come spiegano i critici, 'al ribaltamento degli stereotipi classici del genere, prediligendo le risate alle lacrime e basandosi su dialoghi arguti ed intelligenti'. E, nonostante l'ispirazione originaria avesse presupposti prettamente umoristici, la versione seriale americana si propone di esplorare anche le pieghe piu' intime del personaggio dove la determinazione di Betty, comunque vada, ha il sopravvento riuscendo fin da subito a conquistare il pubblico Usa. Il tema affrontato dalla serie ha animato accese discussioni su numerosi blog e
il magazine "People" ha indetto un concorso per trovare le vere Betty, ovvero donne di talento ma ignorate o messe ai margini perche' non omologate. Anche il bruttino piace: pare che gli abiti della protagonista, in puro stile vintage, siano di gran tendenza. Merito del costumista
Edoardo Castro, che ha saccheggiato negozi e mercatini per trovare orridi gilet di lana o gonne dalle fantasie caleidoscopiche. Il poncho che Betty sceglie di indossare il suo primo giorno di lavoro, e' invece un'idea della Costume Designer
Patricia Field, autrice dei costumi per la serie "
Sex & the City". La Field ha anche fornito a Betty gli occhiali da lettura dello stilista
Alain Mikli, dalla linea ad occhio di gatto, che danno un effetto piuttosto comico al personaggio enfatizzando le sopracciglia spesse di Betty e i suoi capelli ribelli. La serie e' riuscita paradossalmente a lanciare moda e a diventare un nuovo punto di riferimento nel settore: secondo un'indagine del network ABC, i telespettatori seguono appassionatamente non solo le vicende di Betty, ma
guardano il telefilm anche per avere qualche idea su cosa indossare. E' stato anche lanciato
un online store dove e' possibile acquistare alcuni dei capi e accessori visti nel telefilm, come la collana di Betty con la sua iniziale (ispirata alla famosa collana di Anna Bolena), realizzata in creta dorata e perle artificiali dalla designer
Jennifer Parrish, o la T-shirt con lo slogan "
Be Ugly".