sabato 3 ottobre 2015

GOSSIP - Un autostop per Mischa "cotiche" Barton! La protagonista di "The OC" ancora nei guai finanziari ("è alla canna del gas!") per il mancato pagamento di un SUV

News tratta da "Huffington Post"
Mischa Barton has reportedly run into some more financial troubles. The former "O.C." actress has apparently neglected to pay the lease on her Audi Q3 for four months, TMZ reports. She signed the lease agreement back in March and agreed to pay $696.29 a month after putting down an initial payment of $2,300. However, the celebrity news site notes that she only made one payment. TMZ also notes that according to legal documents, the leasing company demanded Barton return the SUV, but she didn't. Now, they're apparently demanding the full payment of $40,ooo. The Huffington Post has reached out to Barton's reps for comment. The actress, 29, has had other financial troubles in the past. Back in April, she sued her mother for taking a large sum of her earnings and forcing her out of her town house. In September of last year, OK! reported that the actress was "drowing in debt."

venerdì 2 ottobre 2015

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Una pellicola di spade. Ufficiale: niente film di "Game of Thrones"!

News tratta da "SlashFilm"
HBO’s made it pretty clear they’d like as much Game of Thrones as possible, and the idea of expanding the franchise with a movie has been floated in the past. So when a tabloid quoted George R.R. Martin confirming a film was in the works, the report tore through the Internet like wildfire through Stannis Baratheon’s fleet.
There’s only one problem: Martin himself has now spoken up to unequivocally deny that report. Read all about the debunked Game of Thrones movie rumor after the jump.
This week, The Daily Star quoted Martin saying the following at an Emmys afterparty:
There will be a movie but I will not be involved. I have too much to do. That is something HBO and [Game of Thrones showrunners D.B. Weiss and David Benioff] are dealing with. I have two more books to finish and I still have so much to do. The pressure is on. I am such a slow writer and the fans get upset that I don’t write faster.
In addition, they claimed an anonymous “production insider” had told them the film would be set in the past, possibly allowing dead characters to return.
None of this sounds very farfetched. Martin has talked up the possibility of a Game of Thrones movie before, as well as his hopes of making a Game of Thrones prequel. Plus, he’s announced he’s sitting out Season 6 to concentrate on his books. In short, the story had the ring of plausibility to it, which is probably why it caught on.
However, Martin has stated on his blog comments section that the report is not true. Here’s the relevant exchange:
Fan: Is the interview of you, saying that there is a movie on work about ROBERT’S REBELLION false?
Martin: Yes, completely false. No one is working on any movie just now. And if there was a movie, it would not be about Robert’s Rebellion.
Does this mean a Game of Thrones movie will never, ever happen? Not necessarily. HBO has said in the past that it doesn’t want to end the series with a movie, but they could change their minds, and in any case a prequel would be a different beast. But for now, we should probably just focus on the coming sixth season and all the mysteries surrounding that, like “What the hell is going on with Jon Snow?”.

mercoledì 30 settembre 2015


NEWS - Fiat Netflix! Dal 22 ottobre (non più dal 16) lo sbarco in Italia
(ANSA) - ROMA - Ai 63 milioni di abbonati in 50 paesi dal 22 ottobre si aggiungeranno anche gli spettatori italiani. E' ufficiale da oggi la data del lancio di Netflix, la piattaforma tv via internet che in pochi anni si e' fatta strategicamente largo in tutto il mondo facendo cambiare abitudini al pubblico, prima fra tutta quella di partecipare alle maratone di serie tv, con tutti gli episodi uno di seguito all'altro anziche' aspettare gli appuntamenti settimanali. Lo stesso giorno sara' presentata a Milano nel dettaglio l'offerta e il progetto che basa la propria forza su illimitati programmi da vedere via internet ovunque e in qualsiasi momento. Alcuni contenuti sono noti tra film, serie originali esclusive, documentari e altri programmi provenienti da ogni parte del mondo. L'attesa e' pero' anche sulle produzioni italiane di cui si parla da un po', ad esempio una serie su Mafia Capitale, ma non ancora annunciate. Riuscira' ad affermarsi in Italia, dove peraltro la copertura della banda larga non e' totale? La domanda e' lecita in un mercato, quello italiano, che e' sempre stato definito ristretto e dove finora e' soprattutto sul calcio che ci si e' divisi gli abbonati tra Sky e Mediaset (Premium). La risposta arriva da Netflix stesso che, nel momento in cui ha deciso di puntare sull'Italia, ''e' un'opportunita' - ha detto a luglio a Ischia Global Fest ai produttori mr. Netflix Ted Sarandos incontrandoli per la prima volta - siamo qui non per distruggere il sistema italiano ma per partecipare facendolo crescere e contribuendo alla produzione, il che significa lavoro per gli italiani. Aprire in Italia e' un atto di fiducia''. Gia' chiari i costi: un piano Base con una sessione di streaming alla volta e definizione standard a 7,99 euro al mese, un piano Standard con due sessioni di streaming contemporanee e alta definizione a 9,99 euro al mese e un piano Premium, che consentira' quattro sessioni di streaming alla volta e la visione in Ultra HD 4K a 11,99 euro. Primo mese di lancio gratis per tutti e la promessa iniziale di abbonarsi facilmente con un clic e altrettanto facilmente disdire. Si potra' accedere da Smart TV, tablet e smartphone, computer e da una serie di console per videogiochi e set-top box connessi a Internet, oltre che da Apple TV e Google Chromecast. Due le partnership gia' siglate: con Telecom Italia e con Vodafone. Netflix sara' disponibile anche tramite il set-top box TIMvision e i clienti della compagnia telefonica potranno pagare l'abbonamento Netflix tramite la bolletta TIM, mentre Vodafone offrira' diverse promozioni esclusive che includeranno abbonamenti Netflix con l'acquisto di servizi di fibra ottica o 4G. Vodafone consentira' inoltre agli utenti italiani di semplificare la registrazione e il pagamento dell'abbonamento Netflix, che potra' avvenire tramite il contratto. Ci saranno anche le carte regalo Netflix presso diversi rivenditori autorizzati, tra cui GameStop, Unieuro, MediaWorld, Esselunga, Mondadori ed Euronics. In lingua originale, con sottotitoli o doppiate in italiano, le serie originali di Netflix tra cui quelle con Marvel, Darevil e Jessica Jones (entro la fine dell'anno) e poi la miniserie The Defenders, che riunisce i personaggi delle quattro serie precedenti. E poi ancora le serie Sense8, Grace and Frankie, Unbreakable Kimmy Schmidt, Marco Polo e Narcos, i documentari Virunga e Mission Blue, docu-serie come Chef's Table. Alla prassi di acquisto di titoli da qualche tempo si e' affiancato anche il salto nella produzione: tra i titoli annunciati figurano Crouching Tiger, Hidden Dragon The Green Legend, Jadotville, The Ridiculous 6 e War Machine di Brad Pitt, mentre alla Mostra del cinema di Venezia ha debuttato con successo il primo film originale Beasts of No Nation, sui bambini soldato. Capitolo a parte le serie cult gia' in onda in Italia ossia House of Cards (Sky Atlantic) e Orange is the New Black (Mediaset Premium) che comunque Netflix sta cercando di riprendersi.
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

martedì 29 settembre 2015

NEWS - "The Truth is still out there"!
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
IL FOGLIO
Se Eugenio Montale incontra "Undercover" 
Eugenio Montale ne era convinto: "Non si può essere un grande poeta bulgaro". Non significa che avesse pregiudizi contro i bulgari. Voleva dire che la poesia non sgorga dal cuoricino dello sfigato solitario come acqua sorgiva, magari dopo aver dato una guardatina al cielo stellato sopra di noi. Voleva dire che la poesia, come del resto il romanzo, ha bisogno di una tradizione e di una comunità: l'animo poetico (o narrativo) ingaggia un serio confronto con i padri e i nonni, e in certi casi soccombe. Non è affatto un male: toglie di mezzo i dilettanti, e lascia in piedi solo chi esce vittorioso dalla lotta con i grandi. Abbiamo usato in questi anni Eugenio Montale come arma per liberarci dai negati che fanno mestieri a loro inadatti. Per esempio, i registi portoghesi, a cui nessuno ancora ha spiegato che il cinema si chiama cinema perché sullo schermo qualcosa si muove. Abbiamo usato Montale per difendere il cinema americano: per molti secoli la pittura è stata italiana, e nessuno ha mai parlato di imperialismo. Perché lo dovremmo fare adesso con Hollywood? Abbiamo usato Montale per spiegare come mai in Italia i romanzi riusciti sono scarsi e parecchio odiati: la tradizione con cui confrontarsi offre perlopiù versi e prose d'arte. Date le premesse, l'annuncio di una serie tv made in Bulgaria - "Undercover", in onda su Premium Action dal 3 settembre - fa venir voglia di curiosare. Anche per le serie televisive dovrebbe valere il principio della tradizione e della bottega. Ma è pur vero che a fronte di un cinema che arranca e di "fiction" (perdonateli, così ormai chiamano le produzioni italiane) scritte male e recitate peggio, abbiamo comunque avuto, grazie soprattutto a Stefano Sollima, "Romanzo criminale" e "Gomorra". Salvo poi ricascare miseramente a fondo classifica con "1992", grande occasione persa. Come Scorsese "Undercover" ricorda "The Departed" di Martin Scorsese, che a sua volta era il remake di "Infernal Affairs" del regista di Hong Kong Andrew Lau: un poliziotto infiltrato nella mafia, un mafioso infiltrato nella polizia. Sotto copertura è l'agente l'agente speciale Martin Hristov. Da piccolo aiutava il padre nelle rapine, da grande ha un talento per la menzogna. Dieci bugie in fila, nessuna sgamata dalla macchina della verità, sono il suo esame di maturità. Segue un soggiorno a Parigi per rifinire l'addestramento, inventarsi un nuovo passato, ricomparire a Sofia come giovane e promettente criminale in cerca di lavoro. E di una clan mafioso dove infiltrarsi: da lì in poi non avrà nessuna rete di protezione. Tra un cazzotto e l'altro, deve imparare una serie di parolacce albanesi: la banda del boss Djaro fa affari con i vicini. Sorpresa: i mafiosi bulgari non vivono nelle casupole dei boss che si fanno catturare perché abbisognano di mutande pulite. Neppure nelle case sovraccariche di arredi barocchi dei camorristi Savastano. Vivono in candidi appartamenti di design con cucina a vista, dove affettano carote sul tagliere, anche loro contagiati dal virus di masterchef. Ricordano il criminale dandy visto in "In ordine di sparizione", spassoso film di Hans Petter Moland: ai sottoposti offre beveroni di verdura, e guai chi rifiuta o lascia sul tavolo il bicchiere pieno. Succedeva in Norvegia, dove si commettono omicidi a mezzo spazzaneve. Il bulgaro è ancora più avanti: un quadro di Francis Bacon appeso alla parete suggerisce facce deformate, ma con molta classe”. (Mariarosa Mancuso, “Il Foglio”)

lunedì 28 settembre 2015

GOSSIP - OMG (Oh My Gotham)! Clamoroso al Cibali! Si sposano! La coppia più incredibile della tv - Ben McKenzie+Morena Baccarin - sale all'altare! Metterà i tacchi anche lui? 
Gotham co-stars Ben McKenzie and Morena Baccarin are reportedly planning to get married amid the news that they are expecting a baby together.
“Today, I am in a new committed relationship. I am planning to re-marry. Also, I am 3 1/2 months pregnant,” Morena‘s divorce documents read (via TMZ). Morena is in the middle of a divorce from her ex Austin Chick.
Morena and Austin have a one-year-old son together. Morena apparently has told the judge in her divorce case, “This entire situation is not funny to me.”
Congrats to the happy couple on the news of their possible engagement!
NEWS - Nel cuore di Netflix! Un salto nel maxi quartier generale dove vigono due parole d'ordine: "libertà e responsabilità". E non manca mai la Nutella...

Articolo di Deborah Ameri su "La Repubblica"
La fucina della tv che verrà si chiama The shu: una stanzetta insonorizzata, nascosta da una porta blindata. Qui si testano gli apparecchi televisivi che non sono ancora sul mercato, per verificarne la purezza del suono. Ce ne sono una trentina in attesa del proprio turno. Li vedremo nei negozi tra uno o due anni. Ma saranno ben diversi dal piccolo schermo come lo conosciamo oggi. Perché la rivoluzione inizia qui, al secondo piano di una palazzina color pastello nel centro della sonnacchiosa Los Gatos, cuore della Silicon Valley. È il quartiere generale di Netflix, gigante dello streaming online che, dopo essere sbarcato in 50 Paesi, arriva in Italia a ottobre. Ha cambiato così radicalmente il gusto dei teledipendenti che le smart tv di nuova generazione cominciano ad avere Netflix incorporato, con tasto dedicato sul telecomando. Ormai molti lo conoscono grazie alle due serie tv più famose: House of Cards e Orange is the new black (non a caso The shu prende il nome dalla cella di isolamento del telefilm). Sono però le uniche che non vedremo su Netflix. «Ma abbiamo molte altre serie originali a disposizione per gli italiani e stiamo negoziando con diverse compagnie di produzione perché vogliamo avere contenuti locali», rassicura Reed Hastings, il fondatore, che incontriamo nel gigantesco quartier generale dove si cambia il modo di guardare la tv. E da quest’anno non ci saranno solo più le serie gioiello (da Marco Polo, a Daredevil a Sense8) ma anche i film originali. Il primo, Beasts of no nation, già al Festival di Venezia, debutta sia nelle sale che online il 16 ottobre. E potrebbe essere proprio questa la data di lancio del servizio streaming in Italia. «Produrremo sempre più film, ci sentiamo abbastanza sicuri per affrontare il mondo del cinema », promette Hastings, che nel 1997, insieme a Marc Randolph, ha fondato quella che all’inizio era una compagnia che noleggiava dvd. Oggi Hastings è l’amministratore delegato di un gigante con oltre 65 milioni di abbonati nel mondo e una quotazione in borsa da 33 miliardi di dollari. Quest’anno il valore delle azioni è più che raddoppiato ma lui precisa: «Non abbiamo un grande profitto, perché lanciare il servizio in altri territori è molto costoso ». Lo incontriamo nella saletta Giungla d’asfalto, perché a Netflix ogni stanza e ufficio portano il titolo di un film o un telefilm. Le scrivanie sono alte, spesso si lavora in piedi. Una gigantesca lavagna invita gli impiegati a scrivere le proprie idee. Tutte vengono vagliate. Sui muri stampe giganti di scene da Breaking bad, Il Gladiatore, House of cards. «Qui lavorano soprattutto ingegneri, 1.400. Mentre nei nostri uffici di Beverly Hills siedono creativi e responsabili del marketing», spiega Marlee Tart, che ci guida in giro per la palazzina. Accanto a questa, altre due costruzioni, nuove di zecca, colonizzate da Netflix. Per girare tra gli uffici si usano piccole golf car. L’edificio è dotato di diverse cucinette con Nutella, frutti di bosco e distributori di popcorn e dove si servono colazione e pranzo. «Non la cena. È meglio andare a casa e stare con la propria famiglia », spiega Hastings. Che riassume la cosiddetta “ Netflix culture” con due parole: libertà e responsabilità. «Ognuno prende le ferie che vuole, non c’è un tetto. Desidero che i miei impiegati si impegnino non per ubbidire al loro capo, ma perché ci tengono. Io, poi, dò il buon esempio e prendo spesso vacanze. Sono appena tornato da Maiorca», sorride increspando l’abbronzatura. I rivali Berlusconi e Murdoch non sembrano impensierirlo: «Costiamo molto meno di Sky e Mediaset. La concorrenza non ci spaventa. So che Berlusconi e Murdoch si sono incontrati per parlare di Netflix, ma io non ho avuto contatti con loro», precisa. E la tv tradizionale, con palinsesti e pubblicità? «Tra vent’anni sarà morta. Sparirà come il telefono fisso. E tutto l’intrattenimento si trasferirà online».

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