sabato 5 maggio 2007


TELEFILM FESTIVAL 2007 - Al posto della Cardellini, probabile un'altra protagonista di un telefilm medico cult...
Dopo la disdetta di Linda Cardellini all'ultimo momento, al V "Telefilm Festival" è probabile la presenza di un altro volto femminile di un telefilm medico cult...Chi sarà? Nell'attesa della conferma ufficialissima, mentre gli organizzatori lavorano alacremente dietro le quinte nel weekend per accontentare il pubblico che da venerdì 11 maggio affollerà le sale dell'Apollo SpazioCinema di Milano, si accettano scommesse!
NEWS - Rivoluzione a "ER - Medici in prima linea"! Tre protagonisti lasciano il cast: addio a Maura Tierney e Laura Innes; Goran Visnjic chiamato a far da antagonista a 007 nel nuovo capitolo cinematografico di James Bond. Linda Cardellini, tra i "sopravvissuti" del cast, disdice la presenza al prossimo "Telefilm Festival" per rimanere sul set.
Visto che si parla del telefilm medico per eccellenza, si potrebbe parlare di una sorta di...epidemia. Quella che ha colpito alcuni tra i protagonisti più in vista del serial cult "ER - Medici in prima linea" che dalla prossima stagione, la quattordicesima, lasceranno il set del telefilm "padre di tutti i medical drama". La defezione più clamorosa riguarda Goran Visnjic - alias l'affascinante Dottor Luka Kovac - il quale è stato chiamato ad interpretare l'antagonista di James Bond nel 22esimo capitolo cinematografico su 007. In passato, proprio Visnjic aveva sostenuto tra l'altro il provino per interpretare l'agente segreto più famoso del mondo, ruolo poi assegnato a Daniel Craig. Secondo indiscrezioni, l'attore di origini croate vestirà i panni dell'amante della defunta Vesper Lynd, personaggio interpretato da Eva Green in "Casino Royale".
Legata a doppio filo con la fuoriuscita di Visnjic è quella di Maura Tierney, l'interprete della combattuta e amata infermiera Abby Lockhart, legata sentimentalmente proprio al Dottor Kovac. Secondo indiscrezioni, i due personaggi dovrebbero partire per un viaggio in Croazia e qui coronare con il matrimonio il loro travagliato sogno d'amore.
Anche per Laura Innes, interprete della Dottoressa Kerry Weaver, presente fin dalla seconda stagione di "ER" e ormai unico volto storico della serie, è giunto il momento dell'addio: avverrà nell'ultimo episodio della tredicesima stagione, in onda il 17 maggio su NBC.
Mentre già si vocifera che la seguirà anche Shane West, alias il "ribelle" Dottor Ray Barnett, un tris di giovani protagonisti "superstiti" si appresta ad affrontare una quattordicesima stagione che molti considerano quella finale nonostante gli ascolti a "stelle e strisce" abbiano segnato quest'anno un'inaspettata impennata fino a toccare gli oltre 15 milioni di telespettatori. Oltre a Mekhi Phifer - il Dottor Gregory Pratt - e Parminder Nagra - la Dottoressa Neela Rasgotra - spicca il volto della sempre più emergente Linda Cardellini, interprete dell'infermiera Samantha Taggart: ospite annunciata della V edizione del "Telefilm Festival" di Milano, dall'11 al 13 maggio, ha disdetto oggi la sua presenza per prepararsi al meglio nelle vesti di protagonista in primo piano di una serie che ha fatto epoca in televisione e della quale la manifestazione milanese proporrà comunque in anteprima gli episodi inediti.

venerdì 4 maggio 2007

NEWS - Ultima ora (in tutti i sensi)): addio a "Una mamma per amica"! Chiude il serial cult su madre e figlia Gilmore
(Apcom) - I fan dovranno dire addio alle "Gilmore Girls". La serie televisiva (in Italia intitolata "Una mamma per amica") che racconta le vicende di una madre single alle prese con una figlia adolescente è giunta al capolinea: l`episodio conclusivo andrà in onda negli Stati Uniti il prossimo 15 maggio.Dopo settimane di discussione, i produttori di Cw (il nuovo network televisivo nato dall`unione della Warner Bros con Upn) hanno deciso di cancellare il telefilm giunto alla sua settima stagione di programmazione. La serie scritta da Amy Sherman-Palladino aveva debuttato in televisione nel lontano 2000 ed era diventata subito un successo. Anche in Italia, il telefilm ha avuto e continua ad avere un buon ascolto. Merito delle due protagoniste: Lorelai, la mamma single giovane e grintosa interpretata dall'affascinante Lauren Graham, e Rory (Alexis Bledel), la figlia modello che molto spesso corregge le sregolatezze della madre. Intorno alle due donne, gli strambi abitanti di Stars Hollow, cittadina immaginaria della provincia statunitense.Alla base della cancellazione, l`assorbimento del comparto televisivo Warner Bros (che produceva la serie) da parte della nuova Cw television. "Annunciamo con tristezza la fine di "Gilmore Girls" - si legge nel comunicato di Cw - ma promettiamo ai fan di dare alla serie il finale che si merita".
P.S.: le puntate inedite di "Una mamma per amica" saranno proiettate nel corso del V "Telefilm Festival", dall'11 al 13 maggio all'Apollo SpazioCinema di Milano.
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Liv Tyler interpreta la pupa de "L'Incredibile Hulk" nel sequel cinematografico
Los Angeles, 4 mag. - (Adnkronos/Dpa) - Dopo l'uscita di Jennifer Connelly dal cast, la produzione del sequel sulle avventure dell"Incredibile Hulk' ha trovato un'altra compagna per il supereroe. Si tratta di Liv Tyler che ha gia' firmato il contratto per interpretare Betty Ross accanto a Edward Norton, che a sua volta ha sostituito Eric Bana, l'attore protagonista del primo film. La nuova pellicola diretta dal francese Louis Leterrier promette molta piu' azione della precedente di Ang Lee. Secondo "Hollywood Reporter", i due personaggi, Bruce Banner e Betty Ross, resteranno lontani uno dall'altro all'inizio del film per poi partecipare insieme a tantissime avventure, esplosioni e trasformazioni del gigante verde. Tra i film interpretati dalla Tyler, protagonista della serie de "Il signore degli anelli", anche 'Io ballo da sola" di Bernardo Bertolucci, "Empire Records" e "Armageddon".
NEWS - Dal 23 maggio Hugh Laurie di Dr.House" debutta nelle librerie italiane con "Il venditore di armi" (Marsilio)
Mentre al "Telefilm Festival" di Milano si presenta l'inedito "Dr.House", Hugh Laurie debutta dal 23 maggio nelle librerie italiane con il bestseller "Il venditore di armi", pubblicato da Marsilio. A metà strada tra Ian Fleming e P.G. Wodehouse, si tratta di un thriller comico che rivela lo spumeggiante talento narrativo di uno degli attori più amati del piccolo schermo. Thomas Lang è un ex poliziotto diventato mercenario. Senza un soldo e cronicamente single, non ha niente da perdere tranne il cuore e la sua Kawasaki ZZR 1100. Ma ha ancora dei principi, così quando gli offrono centomila dollari per assassinare un industriale americano rifiuta sdegnato e decide invece di avvertirlo del pericolo che corre. Una buona azione che si rivela una pessima mossa: da quel momento Lang viene risucchiato in un vortice di menzogne, corruzione e violenza. Costretto a spaccare teste con una statuetta di Budda, a vedersela con miliardari malvagi, a mettere la sua vita nelle mani di una serie di femmes assai fatales, districandosi tra il governo inglese, agenti della CIA, aspiranti terroristi e trafficanti d’armi, cercherà di salvare la donna di cui si è innamorato e di evitare un bagno di sangue su vasta scala. Un avvincente ed esilarante thriller spionistico, in cui brividi e risate si alternano senza lasciare un attimo di tregua. Entusiastiche le critiche straniere: "Un genio comico" (Time Out); "Come scrittore, Mr. Laurie è brillante, affascinante coinvolgente e pieno di humour" (New York Times Book Review); "Un esordio straordinario. Thomas Lang è un James Bond dei nostri giorni, con gli stessi ingredienti ma aggiornati, e con battute molto più spiritose" (Daily Telegraph); "'Il venditore di armi' è una lettura piacevolissima dalla prima all’ultima pagina, e Laurie è uno scrittore estremamente dotato" (Booklist); "Se potete concedervi solo un altro libro “leggero”, uno soltanto, prima che l’incombente cupezza dell’autunno vi induca a rileggere 'L’essere e il nulla', scegliete 'Il venditore di armi'" (Washington Post); "Il romanzo più divertente e delizioso che io abbia letto in anni e anni. Se vedete qualcuno ridere a crepapelle in metrò, sghignazzare per strada o sganasciarsi in aeroplano, è perché sta leggendo 'Il venditore di armi'" (Stephen Fry).
CHI E' HUGH LAURIE
Hugh Laurie è nato in Inghilterra nel 1959 e oggi vive tra Los Angeles e Londra, dove abitano la moglie e i tre figli. Ha cominciato a recitare mentre frequentava l’università di Cambridge. Insieme a Stephen Fry, Emma Thompson e Ben Elton è apparso in numerosi programmi comici della televisione inglese. Interprete di film (Gli amici di Peter, Sense and sensibility, La carica dei 101) e telefilm, è giunto alla notorietà internazionale con la serie TV Dr. House – Medical Division, che interpreta dal 2004 e che gli è valsa, tra l’altro, due Golden Globe Award consecutivi (nel 2006 e nel 2007) come miglior attore protagonista di una fiction televisiva. Adora le motociclette e suona le tastiere nel gruppo Band from TV, interamente composto da attori di telefilm. "Il venditore di armi", best-seller in Gran Bretagna e Stati Uniti, segna il suo esordio come romanziere.

CURIOSITA'

Da anni Hugh Laurie coltiva il sogno di portare sul grande schermo "Il venditore di armi", di cui ha già scritto una sceneggiatura per la United Artists. Il film dovrebbe essere prodotto dalla casa di produzione di John Malkovich, Mr. Mudd, ma la lavorazione ha subito una battuta d’arresto dopo i tragici fatti dell’11 settembre, che hanno bloccato o ritardato l’uscita di molti film incentrati sul tema del terrorismo. Rimane comunque uno dei progetti che più stanno a cuore a Laurie, intenzionato anche a interpretare il ruolo del protagonista. Hugh Laurie ha inizialmente inviato il manoscritto del romanzo agli editori sotto uno pseudonimo, e solo dopo che era stato accettato ha rivelato la sua vera identità. In un’intervista ha poi spiegato di averlo fatto perché voleva una reazione sincera, che non fosse influenzata dalla sua notorietà come attore.

HUGH LAURIE DIXIT
"Preferisco di gran lunga lo scrivere al recitare, perché si può farlo mollemente sdraiati su un divano, invece che correndo su e giù per una scala 14 volte. Ma io sono una persona molto frivola e sono semplicemente attratto dall’idea di starmene lì seduto in modo molto bloomsburiano".

"Sono stato ispirato a scrivere Il venditore di armi dalla banalità della mia vita. Ho tenuto un diario per qualche tempo, e quando l’ho riletto sono rimasto scioccato dalla sua monotonia: niente cene con re o presidenti, nessuna montagna scalata, nessun cartello della droga sgominato, niente lotte con animali selvaggi, nessun gol segnato contro il Brasile nella finale del Campionato del mondo, nemmeno una tortura subita per estorcermi informazioni vitali. Così ho deciso di inventarmi una vita. Volevo semplicemente immaginare una grande avventura".

"Il tipo di thriller che amavo da bambino, e che ancora mi piacciono, per lo più non contenevano molte battute di spirito… avevano storie dannatamente buone, con cose che esplodevano, inseguimenti in auto, belle donne da conquistare, roba del genere, ma non molte battute. E io volevo tipo fondere davvero insieme le due cose".

"So che volevo che il libro fosse una specie di parodia, con una trama serrata e divertente… Volevo scrivere un vero thriller, e che la storia fosse incentrata su un tema importante, perché sentivo che le battute sarebbero risultate migliori se fossero state su argomenti seri".

"Non ho deciso di adottare un tono piuttosto che un altro, semplicemente è successo. Mi accorgevo che il tono cambiava man mano che andavo avanti, a seconda di quel che leggevo. Se mi fossi imposto uno stile particolare, ne sarebbe venuta fuori una cosa completamente diversa. Alla fin fine, stavo semplicemente scrivendo qualcosa che mi piaceva leggere".

"Il romanziere comico che ammiro di più è P.G. Wodehouse. Lo scrittore più sottile e divertente che abbia mai letto".

"Il motivo principale per cui mi sono divertito a scrivere il romanzo è stato poter passare due giorni a pensare alla battuta più brillante da dire in una particolare situazione".

"Spero, in quanto attore, di essere stato capace di scrivere dei dialoghi credibili ed efficaci".

"Prima di cominciare a lavorare alla sceneggiatura per il film da Il venditore di armi, credevo che si trattasse semplicemente di indossare una vestaglia di broccato, alzarmi alle undici, fare le parole crociate, sorseggiare un po’ di Madera e buttar giù qualche centinaio di parole. Niente del genere. L’isolamento era terribile, sedevo alla scrivania fino alle tre del mattino, fumando troppe sigarette, bevendo troppo caffè, diventando sempre più acido e intrattabile. Passavo intere giornate a chiedermi se dovevo mettere un punto o una virgola, e poi odiavo tutto a tal punto da cambiare tutti i nomi dei personaggi a caso. Dopo aver mandato ai produttori la seconda stesura, avrei preferito operarmi da solo d’appendicite che guardare di nuovo quella sceneggiatura…".

L'INCIPIT DEL ROMANZO
Immaginate di dover rompere un braccio a qualcuno.
Destro o sinistro, non importa. Il punto è che dovete romperlo, perché se no... be’, nemmeno questo importa. Diciamo che se non lo fate vi succederanno brutte cose.
Ora, la mia domanda è questa: rompete il braccio in fretta (snap, ahi!, scusi, mi permetta di aiutarla con questa stecca di fortuna), oppure trascinate la faccenda per otto minuti buoni, aumentando di tanto in tanto la pressione a dosi minime, finché il dolore diventa rosa e verde e caldo e freddo e del tutto
insopportabile, da ululare?
Appunto. Ovvio. La cosa giusta da fare, l’unica cosa da fare, è concludere alla massima velocità possibile. Rompere il braccio, offrire un brandy, fare il bravo ragazzo. Non possono esserci altre risposte.
A meno che.
E se odiaste la persona alla quale è attaccato il braccio? Se la odiaste proprio sul serio?

giovedì 3 maggio 2007

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Hugh Laurie entra nel cast del film "Nightwatch"
L'attore britannico Hugh Laurie, meglio noto come "Dr. House", è entrato nel cast di "Night Watch", aggiungendosi quindi a Keanu Reeves, Forest Whitaker , Terry Crews e Chris Evans. Le riprese del film, diretto da David Ayer, avranno inizio questo mese a Los Angeles. La storia è incentrata su un poliziotto (Reeves) che diventa alcolista dopo la morte della moglie e che si mette contro il suo mentore (Whitaker), implicato in una esecuzione. Laurie ed Evans impersoneranno due agenti dei servizi interni.
P.S.: L'anteprima di "Dr. House" sarà tra i "must" della V edizione del "Telefilm Festival", dall'11 al 13 maggio a Milano, all'Apollo SpazioCinema.
GOSSIP - Il "giallo" di Mischa Barton: ma chi la consiglia sui vestiti?
La foto l'abbiamo conservata nel cassetto, un pò come quella di Sircana col trans. A volte è meglio non infierire. Poi quando abbiamo visto pubblicata quella di Sircana, ci siam detti che al peggio non c'è mai fine e allora ci siam decisi: si pubblichi! Non si può certo dire che "Telefilm Cult" sia disattento alle mitiche e mirabolanti imprese di Mischa Barton, la Paris Hilton dei telefilm che però va applaudita e presa da esempio nel suo tentativo di rifarsi una vita al cinema (oltre che ai party alla moda) dopo la celebrità raggiunta con il teen-cult "The O.C.". Tra alti e bassi, ecco forse il più basso mai raggiunto nello stile. Neanche i completini leopardati di alcuni mesi fa temono il confronto con questo capetto giallo limone abbinato ad un rossetto rosso fragola. Del resto tutto è in tema: siamo alla frutta!
NEWS - Da stasera su Fox "3 Libbre", l'anti-House interpretato da Stanley Tucci
(Adnkronos) - A partire da stasera, 3 maggio, ogni giovedi' alle 21.50, arriva su Fox (canale 110 di Sky) in prima visione assoluta in Italia, "3 libbre", il nuovo medical drama che vede protagonista Stanley Tucci ('Il diavolo veste Prada', 'Shall we dance?'), l'attore vincitore di un Emmy e due Golden Globes per "Winchell" e "Conspiracy". In questa serie, che trae il suo titolo dal peso medio del cervello umano, Tucci interpreta il dottor Douglas Hansen, un brillante neurochirurgo dal carattere introverso, arrogante e 'allergico' ai pazienti. Con lui lavora una squadra di medici altamente competente, tra cui il neo arrivato Jonathan Seger (Mark Feuerstein, "The West Wing"). I rapporti tra i due risultano da subito difficili e controversi: mentre Hansen si concentra sui complessi meccanismi che albergano all'interno del cranio umano, Seger appare piu' sensibile alla storia dei singoli pazienti, ai loro bisogni psicologici ed emotivi. Nonostante i contrastanti punti di vista ed i caratteri profondamente diversi, i due condividono una spiccata curiosita' per i segreti del cervello e coltivano una sincera stima l'uno per l'altro. Nel cast anche Armando Riesco ('World Trade Center'), nel ruolo del dottor Tom Flores e Indira Varma ('Roma'), l'affascinante collaboratrice Adrianne Holland.

mercoledì 2 maggio 2007


NEWS - Auditel, guerra d'ascolti senza fine e senza frontiere
Dopo la pubblicazione dei dati d'ascolto dei canali satellitari, dal 1 aprile 2007, la guerra d'ascolti e dell'Auditel s'incendia, senza frontiere tra reti terrestri e satelliatri. Pubblichiamo l'articolo di Luca Piana su "L'Espresso" in edicola. All'Auditel il Workshop del V "Telefilm Festival" dedicherà una sezione giovedì 10 maggio all'Apollo SpazioCinema di Milano. Sarà presente tra l'altro Walter Pancini, Direttore Generale di Auditel.

"Maledetto riscaldamento globale. Nelle riunioni a porte chiuse trai manager del duopolio televisivo Rai-Mediaset e i grandi investitori pubblicitari, i lamenti contro il bel tempo si sprecano. L'inverno tiepido e la primavera bollente sono spesso chiamati in causa per spiegare un dato che ha del clamoroso. Da inizio gennaio a domenica 22 aprile, dicono i numeri ufficiali, gli ascolti complessivi della tivù italiana sono diminuiti in media del 4,6 per cento rispetto a un anno prima, vivendo il primo vero scivolone degli anni recenti. Colpa del caldo che spinge il pubblico più giovane o più dinamico a uscire di casa, è una delle giustificazioni: motivazione forse in parte vera ma, certo, inadeguata per spiegare la rivoluzione in atto nel ricco business televisivo. Le vittime più recenti del cambiamento sono stati il programma su RaiUno "Colpo di genio", chiuso dopo appena due settimane, o il reality show "Uno, due, tre... stalla!" di Canale 5, afflitto da ascolti anemici. Ma la disaffezione ormai non fa quasi notizia: nel 2000, stando alle ricerche di mercato, il "Grande Fratello" prima edizione catturava in media 8.5 milioni di spettatori, ora è sceso a cinque: il Festival di Sanremo viaggiava a 14.6 milioni ed è precipitato a meno di otto; nello stesso periodo il Festivalbar ha dimezzato gli ascolti, scendendo a 1,9 milioni di spettatori. Si tratta di numeri che, assieme al peso crescente dei canali a pagamento, mostrano la difficoltà delle reti tradizionali, sclerotizzate da anni di successo garantito, nell'intercettare i gusti del pubblico. E che, probabilmente, hanno contribuito a inasprire l'ultima guerra dell'Auditel, come si chiama il sistema per quantificare gli ascolti televisivi. Tutto ha inizio il primo aprile scorso. Da quel giorno l'Auditel diffonde non soltanto gli indici di ascolto della Rai, di Mediaset e delle reti più piccole, ma anche quelli dei singoli canali diffusi via satellite, a cominciare da Sky. la televisione in abbonamento del magnate Rupert Murdoch. Si tratta di una novità per nulla scontata. All'accordo per dare piena trasparenza a cifre che prima venivano custodite gelosamente, si è giunti dopo un lungo muro contro muro che ha visto schierati da una parte Rai e Mediaset, azionisti di maggioranza di Auditel. Dall'altra Sky, spalleggiata nell'occasione dall'Authoriry delle comunicazioni. L'oggetto della discussione era non tanto il sistema di rilevazione, che resta affidato allo speciale apparecchio piazzato nelle case di 5.150 famiglie. Il litigio verteva soprattutto sul metodo di selezione del campione. Prima le famiglie abbonate a Sky vi rientravano per semplice casualità statistica, ora il loro peso è tenuto costantemente sotto controllo per rendere conto del numero crescente degli abbonamenti (ma anche del frequente ricambio. Visto che il 9 per cento del totale, vale a dire quasi 400 mila ogni anno, non viene rinnovato). Il nuovo sistema di rilevazione è stato approvato da Sky che ha espresso apprezzamento per il lavoro tecnico affidato alla società specializzata AGB Nielsen. Sembrava dunque che, dopo tante fatiche, l'armistizio potesse funzionare, quando lo scorso 19 aprile Tom Mockridge, il manager che guida Sky in Italia, ha riaperto la partita. Durante un incontro a Roma con i grandi acquirenti di pubblicità, ha affermato che Sky non entrerà nel consiglio di amministrazione dell'Auditel, dove alla tivù di Murdoch era stata riservata una poltrona e dove, come ulteriore garanzia, avrebbero dovuto fare il loro ingresso anche due rappresentanti dell'Authority (che non ha ancora reso pubbliche le nomine). Secondo quanto appreso da "L'espresso", Mockridge ha messo nel mirino in particolare i conflitti d'interessi nella guida dell'Auditel. Rai. Mediaset, Sky e La 7, ha detto, dovrebbero limitare la loro presenza nel consiglio di amministrazione a «non più di un terzo dei posti» (al momento ne hanno 11 su 19). «Tutte le televisioni devono fare un passo indietro», ha continuato Mockridge, tuonando contro il diritto di veto dei concorrenti maggiori. Lo scontro dell'Auditel nasconde gli interessi in gioco nel business televisivo, una partita che si sta facendo sempre più difficile. Appena i nuovi dati di ascolto sono stati diffusi, i mezzi di comunicazione del gruppo Berlusconi hanno iniziato a sparare a zero. Sottolineando che, a dispetto di tanto rumore sui successi del calcio e dei telefilm americani come "Lost", "Grey's Anatomy", "Desperate Housewives" e "Csi" che le tivù vecchio stile sono state costrette a inseguire, l'insieme degli spettatori di Sky valgono meno di una Retequattro o una RaiTre. La questione, tuttavia, va considerata da due diversi punti di vista: gli ascolti e la pubblicità. Per quel che riguarda questo secondo aspetto, in valore assoluto i numeri di Sky non possono impensierire granché Mediaset, che controlla oltre il 60 per cento di un mercato da 5 miliardi di euro. Il gruppo Murdoch vive di abbonamenti e non può infarcire troppo i propri programmi di spot: Sky Pubblicità ha venduto spot per un valore di 187milioni nell'anno chiuso a giugno 2006 (con i Mondiali di calcio) e punta quest'anno a circa 215 milioni. Tuttavia il fatto che il pubblico dei vari canali sia ben identificato dai diversi contenuti, commercialmente parlando, sembra piacere alle aziende: tutti i principali 600 investitori pubblicitari italiani sono clienti di Sky. E forse l'erosione subita da Rai e Mediaset, in un momento di difficoltà, si fa sentire. Stando alle ultime rilevazioni effettuate dalla Nielsen. In gennaio e febbraio gli investimenti netti sulle reti Rai sono diminuiti del 6,8 per cento rispetto all'anno scorso, quelli su Mediaset del 6,2. Non le risorse sono state dirottate su Sky (che però nello stesso periodo, stando a fonti di mercato, è cresciuta del 26 per cento). Anche la televisione sembra soffrire - al pari dei giornali - di altri fattori, come l'interesse delle multinazionali per Internet e del suo crescente peso nell'intrattenimento giovanile. Qui si inserisce la questione delle caratteristiche del pubblico che segue le varie reti. Anche se il seguito del satellite è sottile, è fatto in gran pane dal pubblico benestante, quello che piace ai pubblicitari e che Mediaset in passato aveva sottratto alla Rai. Oggi, stando a un'analisi effettuata da MindShare, uno dei principali centri media, le trasmissioni sul satellite riescono ad accaparrarsi il pubblico con reddito più elevato. Accade ad esempio per quattro spettatori su cinque dei notiziari di Sky Tg24 e per tre su quattro di quelli che si sintonizzano su uno dei canali di maggior successo, Fox Crime (la Fox ha appena lanciato la fiction "Boris'" con Caterina Guizzanti, la prima prodotta in Italia e sta vagliando altri tre progetti per il 2008). Al contrario, le tivù generaliste soffrono una fuga degli spettatori più giovani, i clienti di domani: «I numeri mostrano che gli ascolti da parte di chi ha più di quaranf anni non soffrono, né in termini di numero di spettatori né di minuti visti al giorno», spiega Giulio Malegori, presidente di MindShare. I record di ascolto del passato delle reti maggiori, anche se rappresentano un patrimonio da cui ripartire, non danno dunque eccessive certezze per il futuro. Il calo attuale di Mediaset e Rai segue un 2006 nel quale, dicono i consulenti dello Studio Frasi, la quota di mercato delle reti berlusconiane era diminuita del 4 per cento circa, mentre la tivù pubblica aveva tenuto botta (più 0,78) anche grazie ai Mondiali. Inoltre, se in Italia la tivù a pagamento è appena agli inizi, altrove ha mostrato di poter fare passi da gigante. In Gran Bretagna, ad esempio, le reti generaliste (Bbc compresa) si prendono solo il 59 per cento del pubblico. Non è detto che il crollo avvenga anche in Italia, ma non dimentichiamo che agli occhi degli inglesi è la Bskyb di Murdoch a fare la figura del dinosauro, mentre l'arrembante sfidante veste i panni della Virgin Media di Richard Branson, che offre tivù, Web e telefonia e che ha tentato di sfilare al concorrente la Premier League di calcio. Si spiega così, forse, l'interesse di Berlusconi per Telecom Italia, ultima mossa di un abbozzo di strategia di diversificazione che ha portato Mediaset a presentare un'offerta per l'olandese Endemol, la società di produzione divenuta famosa con i reality show (in gara c'è anche la De Agostini). E che. dicono alcuni, potrebbe spingere il gruppo all'annuncio a sorpresa di nuovi sviluppi tecnologici, nel tentativo di diversificare il prodotto. Forse perché, sostiene Marco Tinelli di Fullsix, agenzia specializzata in pubblicità alternativa. «indietro sarà difficile tornare: le nuove generazioni sopportano sempre meno i palinsesti decisi da altri e cercano un intrattenimento su misura»".

lunedì 30 aprile 2007


TELEFILM FESTIVAL - "Studio 60", "Ugly Betty", "Dirt", "Simpson", "Cattivik" e Linda Cardellini di "ER", nella scaletta da non perdere del V "Telefilm Festival"
(ANSA) - ROMA, 30 APR - Il dietro le quinte di uno show televisivo in diretta: i retroscena, le rivalita', i compromessi, le censure, i rapporti sentimentali di un network televisivo. E' "Studio 60 on the Sunset Strip", nuova serie tv di Aaron Sorkin (ideatore di West Wing) con protagonista Matthew Perry (Friends), trasmesso in anteprima assoluta alla quinta edizione del Telefilm Festival di Milano. "Studio 60" e' solo uno dei telefilm piu' attesi che verranno presentati all'Apollo Spazio Cinema di Milano dall'11 al 13 maggio. Numerosi infatti gli eventi e gli incontri in programma. Nella prima giornata del Festival ci saranno, tra l'altro, le attese proiezioni in anteprima dell'episodio pilota di "Ugly Betty". E poi l'incontro "Studio 60", con la proiezione dell'episodio pilota e un incontro su come nasce uno show tv, al quale interverranno Aldo Grasso, Giorgio Gori e Carlo Freccero. A seguire, l'incontro "Dr House/CSI", con la proiezione di episodi inediti delle due serie cult. Il 12 sara' invece la volta dell'ospite internazionale, Linda Cardellini, protagonista di "E.R.-Medici in prima linea". Seguira' la presentazione di uno dei telefilm piu' attesi della stagione, "Dirt", serie che vede protagonista Courtney Cox. Alla proiezione dell'episodio pilota seguira' un'incontro 'sulla ricerca dell'ultimo scoop', al quale parteciperanno, tra gli altri, Simona Ventura e i direttori dei principali settimanali televisivi e d'attualita'. Seguira' la proiezione di una sequenza inedita di 'I Simpson - Il Film, in occasione dell'uscita negli Stati Uniti a luglio. Nell'ultima giornata verra' proclamato il vincitore del sondaggio realizzato da Tv Sorrisi e Canzoni per eleggere il miglior telefilm della stagione. Tra gli eventi in programma, la proiezione un episodio inedito della nuova serie animata Cattivik, e un incontro su 'le strane coppie delle sit-com italiane', che vedra' la partecipazione, tra gli altri, delle coppie televisive Luca e Paolo, e Ale e Franz.
GOSSIP - Jessica Biel respinge la competizione con Scarlett Johansson per il cuore di Justin Timberlake, ma...
(AGI) - Los Angeles, 29 apr. - Jessica Biel, l'attrice americana salita agli onori della cronaca per la sua partecipazione in film come "Cellular" ed "Elizabethtown" e per un suo presunto flirt con Justin Timberlake, non ha affatto paura di finire schiacciata dal peso della notorieta'. La Biel, impostasi al grande pubblico come interprete del serial "Settimo cielo" e testimonial della casa di cosmetici L'Oreal, e' stata votata di recente dal magazine Stuff come la donna piu' bella del pianeta, e' su tutti i giornali di gossip per la sua relazione con l'ex partner di Britney Spears, ma non sembra affatto turbata da tutte queste attenzioni e insiste di potersela cavare benissimo anche in un mondo oppressivo come quello di Hollywood. "Per fortuna so badare a me stessa - ha detto l'interprete de "L'illusionista" - Non mi interessano ne' i party ne' il fatto di essere ubriaca tutte le sere. Qualche volta esco, vado a ballare, ma tutte le storie che si raccontano sul mio conto non sono vere e soprattutto non mi interessano. Non le leggo nemmeno. Lavoro cosi' tanto poi che sono costretta ad alzarmi alle sei del mattino: figuriamoci se ho il tempo per fare l'alba in discoteca". La Biel, secondo la stampa americana, sarebbe in 'competizione' con Scarlett Johansson, l'altra diva del momento del cinema stelle e strisce: entrambe, infatti, starebbero frequentando abbastanza assiduamente Justin Timberlake che, per ora, sembra ben felice di tenere il piede in due staffe.

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Lick it or Leave it!

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