giovedì 30 maggio 2013

 TWITTER-JAM - Stephen Amell ringrazia i fans italiani per il successo di "Arrow"

martedì 28 maggio 2013

lunedì 27 maggio 2013

NEWS - Oliver Queen dà i numeri! "Arrow", il successo al pallottoliere 
In occasione del finale di “Arrow” (lunedì 27 maggio su Italia 1, in prima serata), ecco i numeri del successo della serie tv più vista dell’anno con i suoi 3 milioni e mezzo di spettatori raggiunti.
1941: l'anno dell'uscita del fumetto della DC Comics - "Green Arrow" - dal quale trae origine la serie tv 
2012: l'anno del debutto americano del telefilm 
1985: l'anno di nascita di Oliver Queen, l'eroe protagonista di "Arrow" 
4: le città coinvolte, nelle immagini di repertorio, per riprodurre lo skyline di Starling City, la metropoli al centro delle vicende (Boston, Philadelphia, Tokio e Francoforte) 
4: il picco in milioni di spettatori raggiunto dal serial in Italia, su Italia 1; i milioni di spettatori al debutto americano, il più alto del network CW negli ultimi 4 anni 
31: gli anni dell'attore protagonista, Stephen Amell 
1.85: l'altezza in metri di Amell 
145.000: i followers (in crescendo) di Amell su Twitter (@amellywood) 
152: coloro che Amell followa su Twitter (tra cui le compagne di set di "Arrow" Katie Cassidy, Willa Holland e Celina Jade, nonchè le colleghe telefilmiche Eva Longoria e Hannah Simone, il deejay Steve Aoki e il produttore tv Kevin Williamson) 
1995: l'anno in cui Oliver Queen conosce la morte nel fumetto (salvo poi tornare in vita nel 2000) 
29: il record di frecce scoccate in un minuto da Freccia Verde nel fumetto omonimo 
6: il numero della stagione di "Smallville" in cui compare per la prima volta in tv Freccia Verde, interpretato da Justin Hartley 
50: le “Sfumature di Grigio” per le quali è stato contattato Stephen Amell per la parte maschile del film tratto dal celebre romanzo erotico

domenica 26 maggio 2013

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Stephen Amell di "Arrow": "Queen non ha superpoteri, ma vorrei difendere i diritti gay al matrimonio"
"È un Robin Hood 2.0, capace di scoccare 29 frecce in un minuto, sempre a bersaglio. Meglio dell'infallibile pistolero strabico. Al berretto verde classico dell'arciere di Sherwood preferisce un cappuccio di felpa, molto più underground. A dargli il braccio per armare l'arco, l'attore Stephen Amell. Canadese, 31 anni. Una carriera in ascesa. Con il timbro di Entertainment Weekly che lo ha eletto volto rivelazione 2012/2013.È lui la Freccia Verde di Arrow, la serie tv che nasce dal fumetto. La trama, liofilizzata in due righe, è come tante. È l'eroe di Starling City che combatte il crimine sulla scorta di una black list lasciatagli dal padre prima di morire. Il debutto in America (4 milioni di spettatori) è stato il più alto del network Cw negli ultimi 4 anni. Qui (lunedì l'ultima puntata su Italia 1) è stato il più visto nella stagione (Ncis e Elementary, entrambi Rai2, completano il podio) con numeri che un telefilm non faceva da tempo: tre milioni e mezzo di spettatori per la puntata più vista (12,6% di share).Racconta Stephen Amell: «Ho sempre voluto recitare un personaggio intrepido, che persegue qualcosa fino in fondo. Abbiamo cercato di rendere Freccia Verde il più reale possibile, in fondo non ha nessun superpotere. Il produttore David Nutter quando ha realizzato Smallville voleva trovare l'umanità in Clark Kent-Superman. Anche qui stiamo facendo lo stesso con Oliver Queen-Freccia Verde». Come ogni ragazzino che si rispetti i fumetti hanno fatto parte della sua crescita. In tema ha gusti poco global. «Mi piaceva Lobo». Un palestratissimo sicario interstellare dagli occhi di brace, un cacciatore di taglie del pianeta Czarnia. «Il primo fumetto che ho letto a 11/12 anni era la storia di Lobo che va al Polo Nord per uccidere Babbo Natale. Una storia molto dark. Mi piacevano molto i fumetti, leggevo Spawn e Superman». Da 50 sfumature di verde a 50 sfumature di grigio il passo è breve come salire qualche gradino della scala dei colori. Si era parlato di lui come possibile protagonista del film tratto dallo scandalo editoriale da 30 milioni di copie. «Ho avuto un incontro con la casa di produzione che sta facendo il film e ne abbiamo parlato. L'ho scritto sulla mia pagina Facebook ed è diventata subito una notizia. Spero che facciano il film e qualcuno sarà bravissimo in quel ruolo. Ma quella persona non sarò io». Lo scoglio comunque non sarebbero state le scene di nudo: «Non è un problema. La cosa che ti rende nervoso nelle scene di nudo è quando non sei solo, la dinamica tra i due attori. Non è il fatto di essere davanti a tante persone, perché non sono loro quelle che devi baciare». Sui suoi desideri d'attore è onnivoro: «Mi piace molto la commedia, mi diverte l'idea di improvvisare. Ma allo stesso tempo è affascinante interpretare qualcuno che ha un lato un po' buio. Quando la gente non sa se ha di fronte un eroe o un cattivo, se le sue intenzioni sono buone o cattive». Ha iniziato la carriera come gigolo in Hung, è apparso nella serie tv Queer as Folk sulla comunità gay. «Il matrimonio dovrebbe essere per tutti. Alcune delle più appassionate relazioni di cui sono stato testimone sono di coppie dello stesso sesso. Parità di diritti per tutti». (Renato Franco, 25.05.2013)

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