sabato 22 dicembre 2018

NEWS - 2019? No, 90210! Nel nuovo tornerà "Beverly Hills" con gli stessi interpreti del cult degli anni '90 (tranne i non pervenuti Shannen Doherty e Luke Perry...)
Gioirà la generazione anni '90: il telefilm cult Beverly Hills 90210 tornerà in tv. Andata in onda dal 1990 al 2000, la serie ha visto crescere coloro che oggi hanno tra i 30 e i 40 anni. Insieme a Brenda, Brendon, Dylan e Kelly milioni di giovanissimi hanno pianto, riso. Negli anni il programma ha affrontato temi importanti come l'Aids, le droghe, la violenza sulle donne e i disturbi alimentari. A dare la notizia è stato il sito Deadline. Pare che nel cast ci saranno quasi tutti i personaggi originali. Jennie Garth (Kelly), Tori Spelling (Donna), Jason Priestley (Brendon), Ian Ziering (Steve), Brian Austin Green (David) e Gabrielle Carteris (Andrea). Il progetto è stato messo sul mercato e sarebbero diverse le reti tv e le piattaforme streaming interessate. Il nuovo Beverly Hills 90210 sarebbe stato scritto e produtto da Mike Chessler e Chris Alberghini. La prima a parlare di un ritorno della serie era stata Tori Spelling, interprete di Donna e figlia del produttore originale Aaron.

giovedì 20 dicembre 2018

GOSSIP - Giù le mani (anzi, i piedi) dalla Carlton Dance! Il ballo reso celebre dal personaggio di "Willy, il Principe di Bel Air" copiato dal videogioco "Fortnite" (in realtà anche George Michael ballava così negli anni '80...)

News tratta da Tgcom24
Continuano le polemiche attorno al fenomeno videoludico del momento, quel Fortnite: Battle Royale di Epic Games che trova sempre un modo per far parlare di sé, nel bene e nel male. Così, dopo la denuncia di Donald Faison, il Turk di Scrubs che aveva accusato Epic di aver utilizzato senza il suo consenso la popolare danza del personaggio, nelle scorse ore è arrivata una nuova querela agli sviluppatori da parte di Alfonso Ribeiro, noto per aver interpretato il personaggio di Carlton nella serie TV Willy, il Principe di Bel Air con protagonista Will SmithIn particolare, stando a un report di TMZ, Ribeiro avrebbe accusato Epic di aver introdotto nel gioco una emote (una danza attivabile a piacimento dal giocatore durante le partite multiplayer, acquistabile tramite denaro reale) che emula in tutto e per tutto la sua popolare Carlton Dance, il ballo che ha reso celebre il suo personaggio nella serie televisiva degli anni '90. Come nel caso di Donald Faison, il problema non sarebbe tanto l'uso della danza in sé, quanto la monetizzazione sulla stessa senza tuttavia prevedere il benché minimo compenso o riconoscimento a chi questa danza l'ha inventata e resa così popolare. Il legale di Ribeiro, David Hecht, ha reso noto che il suo assistito avrebbe sporto denuncia anche contro Take-Two Interactive e 2K Games, probabilmente a causa dell'utilizzo improprio della stessa movenza in uno dei suoi titoli sportivi, NBA 2K18. Non è chiaro se la causa di Ribeiro proseguirà oltre e andrà a toccare tutti i videogiochi che, negli anni, hanno omaggiato la Carlton Dance, dal momento che anche il primo episodio di Destiny includeva il popolare balletto come emote a pagamento. Di seguito potete dare un'occhiata a un video comparativo che mostra come Epic Games abbia emulato completamente il balletto di Ribeiro all'interno del suo popolare Fortnite.

mercoledì 19 dicembre 2018

GOSSIP - Nina Dobrev più in forma che mai rivela su "Women's Health": "ho lasciato 'The Vampire Diaries' per essere più felice..." (ergo: sul set non lo era più)
Nina Dobrev is on the cover of Women’s Health‘s January/February 2019 issue, out now.
Here’s what the 29-year-old Vampire Diaries actress had to say…
On eating more than she used to, every two hours, to keep her metabolism stable:“I feel healthier. You’re happier when your body is full, your brain functions better, and you’re a nicer person. I would get hangry, I think, because I was so busy running around that I wasn’t the best version of myself.”
On the pressure to start a family: “I can and will definitely have both [career and family]. I’m still working on me. When I do have a family, I can focus my full energy on that, but I’m not ready for it yet. In 10 years, hopefully, I will be – for my mom’s sake. My mom wanted me to have a baby 10 years ago. She gets me baby clothes for Christmas every year. She’s like ‘Hint, hint, nudge, nudge!’”
On leaving hit supernatural show The Vampire Diaries in 2015: “I was like, ‘Why am I here? What am I doing? Is it making me happy? What can I do to make me happier?’”

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martedì 18 dicembre 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
Le due novità light di "New Amsterdam"
"La serie «New Amsterdam» è ispirata alla storia del Bellevue Hospital di New York City (462 ist Ave, btwn 26th e 28th St), il più vecchio ospedale pubblico degli USA, e alla vita del suo direttore sanitario Eric Manheimer, raccolta in un libro: Twelve Patients: Life and Death at Bellevue Hospital (Canale 5, domenica, ore 21.34). Il Bellevue Hospital è stato aperto nel 1736 come ospizio desolato, la77aretto per persone affette da colera, peste e malattie contagiose, e poi è diventato anche braccio della morte. Sin dall'inizio ha ospitato anche malati mentali e derelitti vari. Nell'ospedale pubblico si parlavano oltre cento lingue, tutte tradotte dallo staff e il primo a raccontare le vicende che si sono svolte fra quelle mura è stato David Oshinsky, premio Pulitzer, nel libro Bellevue. L'ospedale ha sempre rappresentato un orgoglio nazionale, in grado di fornire cure gratis a chiunque, senza privilegi. Anche ora che è arrivato il dottor Max Goodwin (Ryan Eggold) il protagonista della serie. La narrazione ruota attorno a lui, il nuovo direttore sanitario dell'ospedale che ha l'obiettivo di riformare e migliorare il sistema ospedaliero, a tratti corrotto, affinché i pazienti possano accedere più facilmente al servizio. «New Amsterdam», creato da David Schulner, è il classico medical drama. Anche qui, come in «The Good Doctor», si tenta di coinvolgere il pubblico della tv generalista, richiamando alla mente i fasti di «E.R.» e di «Grey's Anatomy»: la vita di corsia, con tutti i casi drammatici che l'emergenza propone, s'intreccia con la vita privata. Le principali novità che la serie porta con sé sono due. L'una riguarda il dottor Goodwin, cui è stato diagnosticato un cancro, con le conseguenze che possiamo immaginare. L'altra è il carattere di denuncia nei confronti della sanità americana, che però ha tutta l'aria di un alibi, così com'è nella realtà il Bellevue Hospital". (Aldo Grasso)

lunedì 17 dicembre 2018

NEWS - Achtung, compagni! Mancano le coperture per la legge di bilancio? Il governo vuol tassare Netflix e Amazon Prime (web tax), che poi a loro volta tasseranno gli abbonamenti si presume...
News tratta da "Il Messaggero"
Un po' ormai assomiglia alla tela di Penelope. La web tax italiana, la tassa che, almeno nelle intenzioni dovrebbe colpire i colossi della rete, viene fatta e disfatta a cadenza costante. L'ultima versione del prelievo è stata inserita nella legge di bilancio dello scorso anno. Secondo i conteggi fatti allora dalla Ragioneria generale dello Stato, avrebbe dovuto portare nelle casse pubbliche 190 milioni di euro il prossimo anno attraverso una tassazione del 3% sulle fatture emesse dai vari Google, Amazon, ebay. Nonostante la norma scritta nero su bianco non se ne è fatto niente. Entro il 30 aprile scorso avrebbe dovuto essere emanato un decreto ministeriale per spiegare quali servizi on line avrebbero dovuto essere colpiti dalla web tax e quali invece no. A settembre, quando ha presentato l'aggiornamento del documento di economia e finanza, il governo ci ha messo una pietra sopra. Quei soldi, ha detto, non arriveranno più nel 2019, meglio cancellare la previsione di entrata. Un po' anche perché Palazzo Chigi e Tesoro speravano che a togliere le castagne dal fuoco fosse la Commissione europea con la Dst, la digital service tax, che in tanti spettavano (speravano) arrivasse per gli inizi di questo mese. Niente da fare nemmeno a Bruxelles. Così, nella disperata caccia alle risorse per ridurre il deficit pubblico attorno al 2% come chiesto proprio dalla Commissione, sul tavolo di Palazzo Chigi è arrivata una nuova proposta di tassazione dei giganti del web. La norma scritta, al momento, appare ancora molto generica. Ancora una volta si fa riferimento, per i dettagli, ad un decreto ministeriale da adottare entro i primi mesi del 2019. La differenza rispetto alla web tax dello scorso anno è soprattutto nei numeri. Questa volta il governo vorrebbe ricavare poco più del doppio di quanto immaginato nemmeno 12 mesi fa: 500 milioni di euro. Tra le Big tech hanno iniziato a fare qualche ragionamento. Una cifra del genere sarebbe difficile da raggiungere agendo soltanto sul «business to business», ossia con il prelievo fiscale sulle fatture fatte agli artigiani e ai commercianti che vendono on line i loro prodotti. Insomma, questa volta nel mirino ci sarebbe il «business to consumer», ossia direttamente i servizi venduti al consumatore finale, come Spotify, Netflix o Amazon Prime. L'altra strada sarebbe quella di raddoppiare il prelievo dal 3% al 6% previsto dalla vecchia web tax, come previsto da un emendamento presentato (e poi ritirato) dal leghista Giulio Centemero. Ma se la Lega spinge su questo fronte, i Cinque Stelle frenano. Solo qualche giorno fa il vicepremier Luigi Di Maio è andato in Commissione di Vigilanza Rai e ha detto che secondo lui la web tax non andrebbe fatta perché distorce il mercato.

domenica 16 dicembre 2018

NEWS - Arriva "The First" col debutto seriale di Sean Penn: nei cinema (il 18 dicembre) e poi su TimVision (dal 19)
Dopo il successo di pubblico e critica internazionale arriva in Italia in esclusiva dal 19 dicembre su Timvision la serie The First creata dallo showrunner di House of Cards Beau Willimon. I primi due episodi di The First, prodotto da Westword Productions, verranno proiettati in anteprima martedì 18 dicembre dalle ore 20 in 30 cinema italiani grazie a Timvision in collaborazione con Nexo Digital. La serie in 8 episodi è ambientata nel 2030 e racconta la preparazione di un team di astronauti alla prima missione su Marte guidata dal capitano Tom Hagerty, interpretato dal 2 volte premio Oscar Sean Penn per la prima volta protagonista di una serie tv.
Ecco l'elenco dei cinema dove poterlo vedere gratuitamente: LINK

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