NEWS - Un angelo ancora in volo: Farrah Fawcett ha sconfitto il tumore
Los Angeles, 3 feb. - (Adnkronos) - L'attrice americana Farrah Fawcett, biondissima ed atletica protagonista del serial tv 'cult' degli anni '70 "Charlie's Angels", ha compiuto ieri 60 anni ma soprattutto, secondo quanto riporta il settimanale 'People', ha sconfitto il cancro che le era stato diagnosticato lo scorso settembre. Fawcett ha risposto in maniera positiva ai trattamenti di chemioterapia e radioterapia e la sua prognosi e' "eccellente", secondo quanto hanno riferito fonti mediche alla rivista. Bellezza tipicamente americana, famosa per la sua tendenza alla trasgressione, l'attrice texana ha recitato anche sotto la direzione di registi come Robert Young e Robert Altman. Fawcett ha un figlio, avuto dalla sua relazione con l'attore Ryan O'Neal.
sabato 3 febbraio 2007
FLASHBACK - Bentornati a "Twin Peaks" - Quarto capitolo del viaggio nell'America dark di provincia di David Lynch. Cosa c'entrano gli Ewing di "Dallas" con i Palmer? Leggete e scopritelo...A cura di Elena Palin
"Dallas" in "Twin Peaks"
“Twin Peaks è la televisione americana di oggi, il dopo-Dallas. Perché, se la soap più famosa degli anni Ottanta ha stretto alleanza con il perfido J. R., ribaltando i tradizionali schieramenti televisivi, a Twin Peaks il male non ha né antagonisti né rughe, ma “rosse guance”, e mentre la cattiveria di Dallas è rassicurante quella di Twin Peaks è sconvolgente, perché al contrario smaschera la profonda corruzione del telespettatore.”[1]
Quando parla di "Dallas", Aldo Grasso si riferisce al primo serial che dopo l’exploit degli intrighi di "Peyton Place" riesce a conquistare il prime time americano. Il feulleiton creato da David Jacobs andò in onda per la prima volta il 2 aprile 1978 sulla CBS e, al di là di ogni previsione (doveva durare solo cinque settimane), si protrasse fino agli anni ’90. Nel gennaio del 1991 il ranch in cui erano ambientate le vicende venne venduto e trasformato in un luogo di culto per i turisti. Da qui la prima analogia con "Twin Peaks": se la cittadina di Dallas esiste realmente, al contrario della placida provincia lynchana, ciò non toglie che la regione boscosa del Nord-Ovest, a qualche miglio dalla frontiera canadese, sia diventata meta di pellegrinaggi per tutti i fan delle “vette gemelle”.
Ma non si tratta dell’unico punto in comune tra la saga texana di una famiglia ossessionata dai soldi, dal sesso e dal potere, che possiamo ritrovare all’interno del nostro serial.
Le vicende di "Dallas" ruotano attorno all’impero della Ewing Oil e, soprattutto, attorno alle malefatte del suo crudele erede J.R, definito senza mezzi termini “l’uomo che tutti amano odiare”. Una spietata devozione all’espansione del suo impero giustifica le sue principali debolezze: alcool, corruzione e belle donne.[2]
In queste sue caratteristiche ritroviamo subito la matrice di un personaggio spregiudicato e con sete di potere come Benjamin Horne, il proprietario del Greath Northern Hotel di Twin Peaks. Anche lui mira ad espandere il suo regno, al punto di intrattenere rapporti con delinquenti locali come Leo Johnson e i fratelli Renault e con Blacky, la maitress del One-Eyed-Jacks. Anche lui si serve delle sue relazioni sentimentali per ottenere ciò che vuole: ad esempio, nella prima puntata lo vediamo complottare con Catherine Martell alle spalle di Josie Packard per impossessarsi delle segherie di proprietà di quest’ultima.
La scena si apre su uno specchio nel quale è riflessa l’immagine di un uomo che si sta rivestendo e di una donna sdraiata in un letto. In sottofondo corre una musica angosciante, di morte, che nel corso degli episodi accompagnerà di frequente la presenza in scena di questi due personaggi.
La donna in questione è Catherine Martell che dal letto domanda infastidita: ”Perché devi sempre scappare via?”. L’uomo non risponde direttamente alla domanda, ma, con l’astuzia che lo caratterizza, sottolinea: ” Sono stato qui per più di un’ora”. Ma Catherine non è disposta a farsi prendere in giro: ”C’era un periodo in cui rimanevi qui tutto il pomeriggio!”. A questo punto l’uomo si gira e ci svela la sua identità: si tratta di Benjamin Horne, che, come suo solito, cerca di raggirare chi lo circonda. "Con il dolce trascorrere del tempo queste ore sembreranno lunghissime… come dei giorni!” dice. Il dialogo prosegue con un vivace botta e risposta tra i due, che potrebbe benissimo essere stato estrapolato da un feuilleton come Dallas.
C: ”Raccontala a qualcun altro. Non sono la principessa che aspetta il principe chiusa in casa”.
B: ” Scusami tanto. Non volevo offendere la tua sensibilità femminile.”
C: ”Oh no, è colpa mia. Ho confuso molto spesso quello che è il dovere con il piacere.”
B: ”Tesoro!” si avvicina al letto e, mentre sorseggia un bicchiere di champagne, allarga le braccia: ”E’ la stessa cosa anche per me”.
Lei, di rimando, acida: ”Non voglio sentirmi chiamare tesoro! Non sono un’adolescente”. Poi, messa da parte la gelosia, porta la discussione sul punto centrale del loro rapporto: “Qual è la prossima mossa?” domanda. E subito dopo: “Dobbiamo procedere!”.
B: ”Forse non dovremmo fare nulla. Qualche altra tragedia locale e Josie riuscirà a far colare a picco la segheria con le sue mani” dice, versandosi un altro bicchiere di vino.
Catherine ripete di non essere disposta ad aspettare tanto tempo e dunque Benjamin mostra tutta la sua indole “alla J.R”: ”Forse è arrivato il momento di accendere un piccolo fuoco” insinua. A questo punto tra i due inizia un dialogo, intriso di doppi sensi e sottointesi, in cui il rapporto sentimentale e la relazione lavorativa si fondono in un unicum:
C:”Stai parlando di dovere o di piacere?”
B: “Sto parlando della segheria Packard”
C: ”C’è… C’è tanto tanto legno dappertutto lì….”
B: ”Una scintilla vagante… Una sera…”
C: ”Una di quelle sere in cui Pete sarà andato fuori a bersi una birra…”
B: ”Ora mi ricordo…di quando rimanevo qui una giornata intera…”
La scena si conclude con un bacio appassionato tra i due, accompagnato sempre da una musica inquietante.
Ma il male che c’è a Twin Peaks non veste solo i panni di Benjamin Horne, la stessa Laura Palmer, come ho precedentemente dimostrato, non può assurgere al ruolo di “candida puella”. La reginetta del liceo, che è stata ripescata dal lago priva di vita, trova una degna antenata proprio in "Dallas": Kristen Shepard, la giovane cognata di J.R., nella settantasettesima puntata della quarta stagione viene trovata morta nella piscina di famiglia.
Aver nominato Kristen permette un altro collegamento tra "Twin Peaks" e la soap di Jacobs: la ragazza, anche lei per nulla innocente, verrà ricordata come una delle –aspiranti- assassine più famose della storia della soap. Infatti, l’ultimo episodio della seconda stagione si conclude con un attentato a J.R. e il, o meglio la, colpevole si rivelerà solo all’inizio della stagione successiva davanti a 85 milioni di americani. Anche la prima stagione del serial di Lynch si conclude con un colpo di pistola: a cadere a terra, in questo caso, è il detective Dale Cooper. E anche lui si rimetterà all’inizio della stagione successiva che, però, per una serie di motivi di cui parleremo più avanti, avrà meno fortuna di quella della saga texana.
(Vedi anche Post precedenti: 11, 19 e 26 gennaio 2007)
[1] Aldo Grasso, “Storia della televisione italiana”, Garzanti 2004[1]
[2] L. Damerini, F. Margaria, “Dizionario dei telefilm”, Garzanti 2004
"Dallas" in "Twin Peaks"
“Twin Peaks è la televisione americana di oggi, il dopo-Dallas. Perché, se la soap più famosa degli anni Ottanta ha stretto alleanza con il perfido J. R., ribaltando i tradizionali schieramenti televisivi, a Twin Peaks il male non ha né antagonisti né rughe, ma “rosse guance”, e mentre la cattiveria di Dallas è rassicurante quella di Twin Peaks è sconvolgente, perché al contrario smaschera la profonda corruzione del telespettatore.”[1]
Quando parla di "Dallas", Aldo Grasso si riferisce al primo serial che dopo l’exploit degli intrighi di "Peyton Place" riesce a conquistare il prime time americano. Il feulleiton creato da David Jacobs andò in onda per la prima volta il 2 aprile 1978 sulla CBS e, al di là di ogni previsione (doveva durare solo cinque settimane), si protrasse fino agli anni ’90. Nel gennaio del 1991 il ranch in cui erano ambientate le vicende venne venduto e trasformato in un luogo di culto per i turisti. Da qui la prima analogia con "Twin Peaks": se la cittadina di Dallas esiste realmente, al contrario della placida provincia lynchana, ciò non toglie che la regione boscosa del Nord-Ovest, a qualche miglio dalla frontiera canadese, sia diventata meta di pellegrinaggi per tutti i fan delle “vette gemelle”.
Ma non si tratta dell’unico punto in comune tra la saga texana di una famiglia ossessionata dai soldi, dal sesso e dal potere, che possiamo ritrovare all’interno del nostro serial.
Le vicende di "Dallas" ruotano attorno all’impero della Ewing Oil e, soprattutto, attorno alle malefatte del suo crudele erede J.R, definito senza mezzi termini “l’uomo che tutti amano odiare”. Una spietata devozione all’espansione del suo impero giustifica le sue principali debolezze: alcool, corruzione e belle donne.[2]
In queste sue caratteristiche ritroviamo subito la matrice di un personaggio spregiudicato e con sete di potere come Benjamin Horne, il proprietario del Greath Northern Hotel di Twin Peaks. Anche lui mira ad espandere il suo regno, al punto di intrattenere rapporti con delinquenti locali come Leo Johnson e i fratelli Renault e con Blacky, la maitress del One-Eyed-Jacks. Anche lui si serve delle sue relazioni sentimentali per ottenere ciò che vuole: ad esempio, nella prima puntata lo vediamo complottare con Catherine Martell alle spalle di Josie Packard per impossessarsi delle segherie di proprietà di quest’ultima.
La scena si apre su uno specchio nel quale è riflessa l’immagine di un uomo che si sta rivestendo e di una donna sdraiata in un letto. In sottofondo corre una musica angosciante, di morte, che nel corso degli episodi accompagnerà di frequente la presenza in scena di questi due personaggi.
La donna in questione è Catherine Martell che dal letto domanda infastidita: ”Perché devi sempre scappare via?”. L’uomo non risponde direttamente alla domanda, ma, con l’astuzia che lo caratterizza, sottolinea: ” Sono stato qui per più di un’ora”. Ma Catherine non è disposta a farsi prendere in giro: ”C’era un periodo in cui rimanevi qui tutto il pomeriggio!”. A questo punto l’uomo si gira e ci svela la sua identità: si tratta di Benjamin Horne, che, come suo solito, cerca di raggirare chi lo circonda. "Con il dolce trascorrere del tempo queste ore sembreranno lunghissime… come dei giorni!” dice. Il dialogo prosegue con un vivace botta e risposta tra i due, che potrebbe benissimo essere stato estrapolato da un feuilleton come Dallas.
C: ”Raccontala a qualcun altro. Non sono la principessa che aspetta il principe chiusa in casa”.
B: ” Scusami tanto. Non volevo offendere la tua sensibilità femminile.”
C: ”Oh no, è colpa mia. Ho confuso molto spesso quello che è il dovere con il piacere.”
B: ”Tesoro!” si avvicina al letto e, mentre sorseggia un bicchiere di champagne, allarga le braccia: ”E’ la stessa cosa anche per me”.
Lei, di rimando, acida: ”Non voglio sentirmi chiamare tesoro! Non sono un’adolescente”. Poi, messa da parte la gelosia, porta la discussione sul punto centrale del loro rapporto: “Qual è la prossima mossa?” domanda. E subito dopo: “Dobbiamo procedere!”.
B: ”Forse non dovremmo fare nulla. Qualche altra tragedia locale e Josie riuscirà a far colare a picco la segheria con le sue mani” dice, versandosi un altro bicchiere di vino.
Catherine ripete di non essere disposta ad aspettare tanto tempo e dunque Benjamin mostra tutta la sua indole “alla J.R”: ”Forse è arrivato il momento di accendere un piccolo fuoco” insinua. A questo punto tra i due inizia un dialogo, intriso di doppi sensi e sottointesi, in cui il rapporto sentimentale e la relazione lavorativa si fondono in un unicum:
C:”Stai parlando di dovere o di piacere?”
B: “Sto parlando della segheria Packard”
C: ”C’è… C’è tanto tanto legno dappertutto lì….”
B: ”Una scintilla vagante… Una sera…”
C: ”Una di quelle sere in cui Pete sarà andato fuori a bersi una birra…”
B: ”Ora mi ricordo…di quando rimanevo qui una giornata intera…”
La scena si conclude con un bacio appassionato tra i due, accompagnato sempre da una musica inquietante.
Ma il male che c’è a Twin Peaks non veste solo i panni di Benjamin Horne, la stessa Laura Palmer, come ho precedentemente dimostrato, non può assurgere al ruolo di “candida puella”. La reginetta del liceo, che è stata ripescata dal lago priva di vita, trova una degna antenata proprio in "Dallas": Kristen Shepard, la giovane cognata di J.R., nella settantasettesima puntata della quarta stagione viene trovata morta nella piscina di famiglia.
Aver nominato Kristen permette un altro collegamento tra "Twin Peaks" e la soap di Jacobs: la ragazza, anche lei per nulla innocente, verrà ricordata come una delle –aspiranti- assassine più famose della storia della soap. Infatti, l’ultimo episodio della seconda stagione si conclude con un attentato a J.R. e il, o meglio la, colpevole si rivelerà solo all’inizio della stagione successiva davanti a 85 milioni di americani. Anche la prima stagione del serial di Lynch si conclude con un colpo di pistola: a cadere a terra, in questo caso, è il detective Dale Cooper. E anche lui si rimetterà all’inizio della stagione successiva che, però, per una serie di motivi di cui parleremo più avanti, avrà meno fortuna di quella della saga texana.
(Vedi anche Post precedenti: 11, 19 e 26 gennaio 2007)
[1] Aldo Grasso, “Storia della televisione italiana”, Garzanti 2004[1]
[2] L. Damerini, F. Margaria, “Dizionario dei telefilm”, Garzanti 2004
venerdì 2 febbraio 2007
GOSSIP - Matthew Perry e Meg Ryan molto più che "Friends"...
Nuove coppiette hollywoodiane. L’ultima pare che sia formata da Meg Ryan e Matthew Perry, la 45enne protagonista di “Harry ti presento Sally” e il 37enne Chandler di “Friends”, che gode di un rinnovato successo grazie al serial “Studio 60 On The Sunset Strip” che, a dire il vero, ha goduto più dei favori della critica che del pubblico. Perry ha passato il sabato sera nella casa di Meg e i due sono stati anche avvistati durante una cenetta intima in un ristorante di Los Angeles. Hanno chiesto un tavolo appartato e Meg ha chiesto che le luci al loro tavolo venissero abbassate per allontanare occhi indiscreti…
(Notizia tratta da "Dagospia")
Nuove coppiette hollywoodiane. L’ultima pare che sia formata da Meg Ryan e Matthew Perry, la 45enne protagonista di “Harry ti presento Sally” e il 37enne Chandler di “Friends”, che gode di un rinnovato successo grazie al serial “Studio 60 On The Sunset Strip” che, a dire il vero, ha goduto più dei favori della critica che del pubblico. Perry ha passato il sabato sera nella casa di Meg e i due sono stati anche avvistati durante una cenetta intima in un ristorante di Los Angeles. Hanno chiesto un tavolo appartato e Meg ha chiesto che le luci al loro tavolo venissero abbassate per allontanare occhi indiscreti…
(Notizia tratta da "Dagospia")
GOSSIP - Ultima ora: il Dottor Stranamore di "Grey's Anatomy" è diventato papà!
Il bel Patrick Dempsey, alias il Dottor Stranamore di "Grey's Anatomy", è diventato papà. La moglie Jillian ha dato alla luce l'attesa coppia di gemelli. Per la cronaca, li hanno chiamati Darby Galen e Sullivan Patrick, per la gioia dei rispettivi codici fiscali...
Il bel Patrick Dempsey, alias il Dottor Stranamore di "Grey's Anatomy", è diventato papà. La moglie Jillian ha dato alla luce l'attesa coppia di gemelli. Per la cronaca, li hanno chiamati Darby Galen e Sullivan Patrick, per la gioia dei rispettivi codici fiscali...
giovedì 1 febbraio 2007
NEWS - Jennifer Aniston: "Ci ho messo una settimana per baciare Courteney Cox!"
Jennifer Aniston è emozionata come una bambina e come una bambina prende tutto come un gioco. E del resto fa bene. Il bacio tra lei e Courteney Cox in "Dirt" - lanciato da "Telefilm Cult" nel Post del 24 gennaio scorso e per il quale partirà da oggi un count-down fino al 27 marzo, giorno fissato per l'epocale episodio in questione in onda su FX - sta facendo impazzire tutta l'America. "People" è riuscito a intervistare la Aniston sul bacio lesbo più atteso del 2007. "Non mi ricordavo quanto ci si potesse divertire sul set: era dai tempi di 'Friends' che non mi succedeva - commenta Jennifer - anche se penso che il nostro pubblico non avrebbe gradito un bacio tra Rachel e Monica. Quello che accadrà in 'Dirt' è un bacio di addio. Io e Courteney abbiamo fatto una scommessa prima di interpretarlo. Mi sono chiesta quanti giorni ci avremmo messo prima di riuscirci. Alla fine ho vinto io: una settimana!".
Jennifer Aniston è emozionata come una bambina e come una bambina prende tutto come un gioco. E del resto fa bene. Il bacio tra lei e Courteney Cox in "Dirt" - lanciato da "Telefilm Cult" nel Post del 24 gennaio scorso e per il quale partirà da oggi un count-down fino al 27 marzo, giorno fissato per l'epocale episodio in questione in onda su FX - sta facendo impazzire tutta l'America. "People" è riuscito a intervistare la Aniston sul bacio lesbo più atteso del 2007. "Non mi ricordavo quanto ci si potesse divertire sul set: era dai tempi di 'Friends' che non mi succedeva - commenta Jennifer - anche se penso che il nostro pubblico non avrebbe gradito un bacio tra Rachel e Monica. Quello che accadrà in 'Dirt' è un bacio di addio. Io e Courteney abbiamo fatto una scommessa prima di interpretarlo. Mi sono chiesta quanti giorni ci avremmo messo prima di riuscirci. Alla fine ho vinto io: una settimana!".
mercoledì 31 gennaio 2007
NEWS - Joss Schwartz, dopo "The O.C." lancia "Gossip Girl"
Il nuovo network The CW ha commissionato al creatore e produttore esecutivo della serie "The O.C.", Josh Schwartz, l'episodio pilota di una nuova serie drama intitolata "Gossip Girl" basata sull'omonima collana di libri best seller edita dalla Alloy Entertainment. Il progetto vede anche la partecipazione di Stephanie Savage, già executive producer di "The O.C." e "The Mountain", Leslie Morgenstein e Bob Levy. "Gossip Girl" racconta le vicende di giovani privilegiati che frequentano una scuola privata di New York. Il primo romanzo della saga è uscito negli Stati Uniti nel 2002 e grazie al largo seguito, a maggio, è stato pubblicato il nono capitolo. Due anni e mezzo fa la Warner Bros. Pictures aveva tentato i progetto di un film basato sul romanzo, e aveva chiamato, per la sceneggiatura, la creatrice di "Una mamma per amica", Amy Sherman-Palladino, mentre per la parte principale era stata contattata Lindsay Lohan. Quando però i diritti del libro sono passati alla Alloy Entertainment, la compagnia ha preferito sviluppare un progetto per la televisione, dati anche i toni da soap opera della saga. Lo ha riferito Hollywood Reporter.
Il nuovo network The CW ha commissionato al creatore e produttore esecutivo della serie "The O.C.", Josh Schwartz, l'episodio pilota di una nuova serie drama intitolata "Gossip Girl" basata sull'omonima collana di libri best seller edita dalla Alloy Entertainment. Il progetto vede anche la partecipazione di Stephanie Savage, già executive producer di "The O.C." e "The Mountain", Leslie Morgenstein e Bob Levy. "Gossip Girl" racconta le vicende di giovani privilegiati che frequentano una scuola privata di New York. Il primo romanzo della saga è uscito negli Stati Uniti nel 2002 e grazie al largo seguito, a maggio, è stato pubblicato il nono capitolo. Due anni e mezzo fa la Warner Bros. Pictures aveva tentato i progetto di un film basato sul romanzo, e aveva chiamato, per la sceneggiatura, la creatrice di "Una mamma per amica", Amy Sherman-Palladino, mentre per la parte principale era stata contattata Lindsay Lohan. Quando però i diritti del libro sono passati alla Alloy Entertainment, la compagnia ha preferito sviluppare un progetto per la televisione, dati anche i toni da soap opera della saga. Lo ha riferito Hollywood Reporter.
martedì 30 gennaio 2007
NEWS - Clamoroso: Gabriele Muccino firmerà nuova serie in America. Anche Spike Lee verso il piccolo schermo dei telefilm
E' sempre più boom dei telefilm. Nello specifico quelli americani, che attraggono addirittura cineasti italiani affermati come Gabriele Muccino, il quale dopo l'exploit su grande schermo de "La ricerca della felicità" firmerà una serie tv sulla tv a "stelle e strisce", più precisamente per il network CBS. "Viva Laughlin", questo il titolo del serial, vedrà impegnato il cineasta de "L'ultimo bacio" sia nelle vesti di regista che di produttore esecutivo, in quest'ultima veste al fianco di Hugh Jackman, l'interprete di Wolverine nella saga cinematografica degli "X-Men", nonchè protagonista del più recente "The Prestige". La storia, una commedia musicale tratta dalla serie inglese della BBC "Blackpool", racconta il sogno di un uomo che vuole aprire un resort nella Las Vegas degli spogliarelli. Jackman dovrebbe comparire in un cameo nella puntata-pilota. Le riprese cominceranno questa primavera in America. Muccino non è il solo cineasta affermato che sceglie i telefilm per esprimersi e sperimentare. Insieme al regista di "Ricordati di me", sono già in lista d'attesa per sbarcare sul piccolo schermo americano anche Spike Lee, in un progetto televisivo ancora segreto (probabilmente per la NBC), mentre il regista P.J. Hogan, già dietro la cinepresa dei film "Peter Pan" e "Il matrimonio del mio migliore amico", dirigerà la serie "Nurses" per il canale FOX.
E' sempre più boom dei telefilm. Nello specifico quelli americani, che attraggono addirittura cineasti italiani affermati come Gabriele Muccino, il quale dopo l'exploit su grande schermo de "La ricerca della felicità" firmerà una serie tv sulla tv a "stelle e strisce", più precisamente per il network CBS. "Viva Laughlin", questo il titolo del serial, vedrà impegnato il cineasta de "L'ultimo bacio" sia nelle vesti di regista che di produttore esecutivo, in quest'ultima veste al fianco di Hugh Jackman, l'interprete di Wolverine nella saga cinematografica degli "X-Men", nonchè protagonista del più recente "The Prestige". La storia, una commedia musicale tratta dalla serie inglese della BBC "Blackpool", racconta il sogno di un uomo che vuole aprire un resort nella Las Vegas degli spogliarelli. Jackman dovrebbe comparire in un cameo nella puntata-pilota. Le riprese cominceranno questa primavera in America. Muccino non è il solo cineasta affermato che sceglie i telefilm per esprimersi e sperimentare. Insieme al regista di "Ricordati di me", sono già in lista d'attesa per sbarcare sul piccolo schermo americano anche Spike Lee, in un progetto televisivo ancora segreto (probabilmente per la NBC), mentre il regista P.J. Hogan, già dietro la cinepresa dei film "Peter Pan" e "Il matrimonio del mio migliore amico", dirigerà la serie "Nurses" per il canale FOX.
NEWS - Jamie-Lynn DiScala, addio con lacrime a "I Soprano"
Mentre l'America si appresta a celebrare la stagione conclusiva de "I Soprano" questa primavera, Jamie-Lynn DiScala - l'interprete della ribelle Meadow nel serial - si dichiara dispiaciuta: "E' amaro, ma dopo 10 anni sul set nessuno di noi del cast è preparato all'addio. Siamo diventati una grande famiglia e ho molti amici del cuore tra i miei colleghi". Dopo la fine del telefilm che l'ha lanciata, l'attrice sbarcherà al cinema con un poker di film: l'horror "Dark Ride", la commedia "Homie Spumoni" con Whoopi Goldberg, il thriller "I remember" e l'agro-dolce "NY Serenade".
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "TU")
Mentre l'America si appresta a celebrare la stagione conclusiva de "I Soprano" questa primavera, Jamie-Lynn DiScala - l'interprete della ribelle Meadow nel serial - si dichiara dispiaciuta: "E' amaro, ma dopo 10 anni sul set nessuno di noi del cast è preparato all'addio. Siamo diventati una grande famiglia e ho molti amici del cuore tra i miei colleghi". Dopo la fine del telefilm che l'ha lanciata, l'attrice sbarcherà al cinema con un poker di film: l'horror "Dark Ride", la commedia "Homie Spumoni" con Whoopi Goldberg, il thriller "I remember" e l'agro-dolce "NY Serenade".
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "TU")
GOSSIP - Altro che "The L Word"! Ellen DeGeneres ("Ellen") e Portia De Rossi ("Ally McBeal") pazze una dell'altra
(Apcom) - "Mai stata così felice in amore". Ellen DeGeneres, l'attrice comica scelta per condurre la prossima cerimonia degli Oscar, si confessa alla rivista Usa "The Advocate" e racconta la love story che dura ormai da due anni con la collega Portia De Rossi. La 49enne DeGeneres - una delle esponenti più in vista della comunità lesbo americana ha avuto in passato numerose relazioni - tra le quali anche un lungo fidanzamento con l'attrice Anne Heche - ma dichiara di aver raggiunto un'intesa perfetta solamente con la De Rossi, nota al grande pubblico per aver interpretato una spietata avvocatessa nella serie televisiva "Ally McBeal". "Potrei dire di essere felice ma è riduttivo - ha detto al magazine "The Advocate" che gli ha dedicato la copertina - Con Portia c'è felicità, amore e complicità. Non voglio sminuire le mie storie passate ma penso di aver raggiunto l'intesa perfetta. Dall'inizio della nostra relazione siamo entrambe cambiate e cresciute. Ora ci sentiamo proprio complete". Tra le due attrici c'è solo un piccolo problema: l'altezza. "Quando lei porta i tacchi alti - scherza la DeGeneres - soffro dello complesso che aveva Tom Cruise con Nicole Kidman". A rendere la DeGeneres pienamente soddisfatta è anche un buon successo professionale."Sono molto nervosa e al contempo eccitata - ha aggiunto la futura presentatrice della notte degli Oscar - Voglio prepararmi per dare il meglio ma so già che una volta sul palco potrà succedere di tutto".
(Apcom) - "Mai stata così felice in amore". Ellen DeGeneres, l'attrice comica scelta per condurre la prossima cerimonia degli Oscar, si confessa alla rivista Usa "The Advocate" e racconta la love story che dura ormai da due anni con la collega Portia De Rossi. La 49enne DeGeneres - una delle esponenti più in vista della comunità lesbo americana ha avuto in passato numerose relazioni - tra le quali anche un lungo fidanzamento con l'attrice Anne Heche - ma dichiara di aver raggiunto un'intesa perfetta solamente con la De Rossi, nota al grande pubblico per aver interpretato una spietata avvocatessa nella serie televisiva "Ally McBeal". "Potrei dire di essere felice ma è riduttivo - ha detto al magazine "The Advocate" che gli ha dedicato la copertina - Con Portia c'è felicità, amore e complicità. Non voglio sminuire le mie storie passate ma penso di aver raggiunto l'intesa perfetta. Dall'inizio della nostra relazione siamo entrambe cambiate e cresciute. Ora ci sentiamo proprio complete". Tra le due attrici c'è solo un piccolo problema: l'altezza. "Quando lei porta i tacchi alti - scherza la DeGeneres - soffro dello complesso che aveva Tom Cruise con Nicole Kidman". A rendere la DeGeneres pienamente soddisfatta è anche un buon successo professionale."Sono molto nervosa e al contempo eccitata - ha aggiunto la futura presentatrice della notte degli Oscar - Voglio prepararmi per dare il meglio ma so già che una volta sul palco potrà succedere di tutto".
lunedì 29 gennaio 2007
NEWS - Ultima ora, Gay's Anatomy: il telefilm sui medici di Seattle stravince premi ma tiene ancora banco la polemica omofoba
(ANSA) - ROMA, 29 gen - 'Grey's Anatomy' trionfa agli Screen Actors Guild Awards ma sul red carpet tiene banco la polemica che ha investito uno dei protagonisti, Isaiah Washinghton, grande assente ieri alla premiazione e accusato di omofobia: l'attore afroamericano ha rivolto pesanti epiteti legati all'omosessualita' del collega T.R. Knight e la sua permanenza sul set della serie televisiva sembra addirittura in bilico. Washington prima si era scusato, poi aveva negato e, su pressioni fortissime dell'Abc che produce 'Grey's Anatomy', ha dovuto entrare in terapia per dare un segno tangibile del suo 'pentimento': "con l'aiuto della mia famiglia e dei miei amici, ho iniziato ad andare in terapia. Credo sia un passo necessario per capire i motivi del mio comportamento e per essere sicuro che non accada mai piu'. Apprezzo il fatto che mi e' stata data l'opportunita' di trasformare i miei errori in azioni positive, sul piano umano e professionale". Un set particolarmente litigioso sempre per colpa di Isaiah che gia' aveva pesantemente litigato con Patrick Dempsey, alias Derek Shepherd: ieri il cast, riunito per ricevere il riconoscimento assegnato dal sindacato degli attori, ha cercato di stemperare la polemica. Le tensioni tuttavia restano e soprattutto rimane il grave disappunto dell'Abc per i comportamenti di Isaiah Washingthon. Lui, nel telefilm, interpreta il dottor Preston Xavier Burke, mentre T.r.Knight, che proprio di recente ha fatto outing e ha confessato la propria omosessualita', e' George O'Malley, uno degli specializzandi.
(ANSA) - ROMA, 29 gen - 'Grey's Anatomy' trionfa agli Screen Actors Guild Awards ma sul red carpet tiene banco la polemica che ha investito uno dei protagonisti, Isaiah Washinghton, grande assente ieri alla premiazione e accusato di omofobia: l'attore afroamericano ha rivolto pesanti epiteti legati all'omosessualita' del collega T.R. Knight e la sua permanenza sul set della serie televisiva sembra addirittura in bilico. Washington prima si era scusato, poi aveva negato e, su pressioni fortissime dell'Abc che produce 'Grey's Anatomy', ha dovuto entrare in terapia per dare un segno tangibile del suo 'pentimento': "con l'aiuto della mia famiglia e dei miei amici, ho iniziato ad andare in terapia. Credo sia un passo necessario per capire i motivi del mio comportamento e per essere sicuro che non accada mai piu'. Apprezzo il fatto che mi e' stata data l'opportunita' di trasformare i miei errori in azioni positive, sul piano umano e professionale". Un set particolarmente litigioso sempre per colpa di Isaiah che gia' aveva pesantemente litigato con Patrick Dempsey, alias Derek Shepherd: ieri il cast, riunito per ricevere il riconoscimento assegnato dal sindacato degli attori, ha cercato di stemperare la polemica. Le tensioni tuttavia restano e soprattutto rimane il grave disappunto dell'Abc per i comportamenti di Isaiah Washingthon. Lui, nel telefilm, interpreta il dottor Preston Xavier Burke, mentre T.r.Knight, che proprio di recente ha fatto outing e ha confessato la propria omosessualita', e' George O'Malley, uno degli specializzandi.
NEWS - SAG fotocopia dei Golden Globes: "Dr. House", "Ugly Betty" e "Grey's Anatomy" sugli scudi
(ANSA) - ROMA, 29 gen - Perfettamente in linea con i Golden Globes, i tredicesimi 'Screen Actors Guild Awards' confermano sostanzialmente i verdetti gia' emessi il 16 gennaio: sul fronte televisivo, ancora una volta, vengono incoronati re del piccolo schermo Hugh Laurie per "Dr. House" e Chandra Wilson, la dottoressa Miranda Bailey di "Grey's Anatomy", nella categoria Drama, Alec Baldwin per '30 Rock' dove interpreta Jack Donaghy e America Ferrera, protagonista di "Ugly Betty", per le comedy series. Miglior insieme d'attori, un premio alla migliore serie televisiva, va a "Grey's Anatomy" (Drama) e a 'The Office' (Commedia). Insomma pochi i colpi a sorpresa della serata: Hugh Laurie, vincitore di due Golden Globe consecutivi, si aggiudica anche il Sag per "Dr. House", sempre al top del gradimento, della critica e ora anche il sindacato degli attori ne riconosce le qualita'. Cosi' come America Ferrera, vero astro nascente della televisione: brutto anatroccolo nella finzione, domina decisamente sul red carpet.
(ANSA) - ROMA, 29 gen - Perfettamente in linea con i Golden Globes, i tredicesimi 'Screen Actors Guild Awards' confermano sostanzialmente i verdetti gia' emessi il 16 gennaio: sul fronte televisivo, ancora una volta, vengono incoronati re del piccolo schermo Hugh Laurie per "Dr. House" e Chandra Wilson, la dottoressa Miranda Bailey di "Grey's Anatomy", nella categoria Drama, Alec Baldwin per '30 Rock' dove interpreta Jack Donaghy e America Ferrera, protagonista di "Ugly Betty", per le comedy series. Miglior insieme d'attori, un premio alla migliore serie televisiva, va a "Grey's Anatomy" (Drama) e a 'The Office' (Commedia). Insomma pochi i colpi a sorpresa della serata: Hugh Laurie, vincitore di due Golden Globe consecutivi, si aggiudica anche il Sag per "Dr. House", sempre al top del gradimento, della critica e ora anche il sindacato degli attori ne riconosce le qualita'. Cosi' come America Ferrera, vero astro nascente della televisione: brutto anatroccolo nella finzione, domina decisamente sul red carpet.
QUIZ - A quale attrice telefilmica appartiene il bikini cadente nella foto?
Alla faccia dei giorni della Merla, c'è chi in America si gode il caldo del sole tra un impegno tv e uno cinematografico. A chi appartiene ad esempio il bikini (un pò cadente per via delle onde) nella foto? A quale attrice telefilmica, la quale, con il popò che si ritrova, non sembra sedersi sul successo ed è più che mai sulla cresta...dell'onda?
Alla faccia dei giorni della Merla, c'è chi in America si gode il caldo del sole tra un impegno tv e uno cinematografico. A chi appartiene ad esempio il bikini (un pò cadente per via delle onde) nella foto? A quale attrice telefilmica, la quale, con il popò che si ritrova, non sembra sedersi sul successo ed è più che mai sulla cresta...dell'onda?
QUIZ - L'attrice telefilmica col burqua era...
L'attrice telefilmica che nel Quiz del 8 gennaio scorso si era messa il burqua e si era pittata le unghie di nero era Michelle Trachtenberg, l'ex Dawn Summers di "Buffy". Complimenti agli indovinatori, Gel e Buffyfaith! Tra poco un nuovo entusiasmante Quiz per iniziare alla grandissima la settimana...
L'attrice telefilmica che nel Quiz del 8 gennaio scorso si era messa il burqua e si era pittata le unghie di nero era Michelle Trachtenberg, l'ex Dawn Summers di "Buffy". Complimenti agli indovinatori, Gel e Buffyfaith! Tra poco un nuovo entusiasmante Quiz per iniziare alla grandissima la settimana...
NEWS - Ugly, "Ugly Betty": la bruttina che conquista l'America (e Paola Cortellesi)
(ANSA) - Si chiama America Ferrera, ha qualche chilo di troppo, e' originaria dell'Honduras, e le basta l'aggiunta di un apparecchio per i denti, sopracciglia cespugliose, capelli in disordine e abiti eccessivamente colorati per diventare 'Ugly Betty', la protagonista della omonima serie tv che sta spopolando negli Stati Uniti. Nella serie, che conferma il grande momento dei latinos a Hollywood in tv oltre che nel cinema (proprio ieri il film sull'immigrazione 'Padre Nuestro' del messicano Christopher Zalla ha vinto il premio della giuria al Sundance) la ragazza interpreta
l'assistente del direttore di una rivista di moda, Daniel Meade, che soccomberebbe ai nemici senza l'aiuto di Betty, bruttina, sempre fuori luogo, ma dotata di intelligenza e generosita'. La serie ha conquistato un Golden Globe, sbaragliando il gigante 'Desperate Housewives'. E' capitato anche a Nicole Kidman, Charlize Theron, Penelope Cruz, Hilary Swank di doversi imbruttire per ottenere una parte e, magari, vincere anche un Oscar (ci sono riuscite la Kidman con 'The Hours' e Charlize Theron con 'Monster'). Ma sotto quelle maschere non era possibile non notare comunque la loro straordinaria bellezza. America Ferrera, invece, e' rimasta una ragazza normale, con i suoi chili di troppo. Un bell' esempio, in un momento in cui le pagine della cronaca registrano troppi casi di morte per anoressia. "Credo che le donne latine siano belle nelle loro curve. A me nessun regista ha detto che devo perdere 20 chili, magari non mi prendono per la parte, ma non vedo perche' io debba mettere a rischio la mia salute per fare un film" ha dichiarato l'assennata attrice, il cui ultimo film 'La Misma Luna' ha appena trionfato al Sundance. "Entrare nei suoi panni mi fa sentire davvero come lei - ha raccontato America Ferrera - Con Betty ho in comune l'ottimismo e la capacita' di perdonare i torti subiti". L'attrice e' stata parte attiva nella sua trasformazione in Betty, voleva infatti che il suo personaggio restasse reale: "Ci tenevo molto che fosse credibile, a volte mi sembrava che si esagerasse con i particolari kitch, cosi' cercavo di uscire, di guardare le persone per strada per capire se un dettaglio era di troppo". Salma Hayek, produttrice della serie con un piccolo ruolo ricorrente, ha cercato anche di affrontare argomenti di attualita' come l' immigrazione clandestina (tema di grande attualita' anche sul grande schermo per le sette candidature all' Oscar di Babel, che tratta lo stesso tema). L' attrice messicana e la sua casa di produzione hanno deciso di adattare una telenovela colombiana di successo, 'Yo soy Betty, la fea', per aiutare la popolazione latino-americana che vive negli Stati Uniti a integrarsi nella societa': "Io e Pepe Tamez lavoriamo insieme da anni, e abbiamo sempre cercato di creare qualcosa per la televisione - ha commentato l'attrice - ma volevamo anche portare l'esperienza latina nella televisione americana. 'Betty la fea' era perfetta perchè‚ non e' la classica soap, e' una commedia, e' ironica". "Questa e' una storia universale - ha aggiunto Silvio Horta, che ha adattato la serie per il pubblico americano - quindi spero che abbia successo in tutto il mondo: ogni Paese ha la sua Betty". Mentre in Italia si parla di una versione con attori italiani (si e' fatto il nome di Paola Cortellesi nei panni di Betty), Salma Hayek e il suo staff hanno dovuto scegliere se restare fedeli all' originale o seguire una propria strada: "All'inizio litigavo sempre con Silvio - ha detto Salma Hayek - vedevo che si stava allontanando da 'Betty la fea' e pensavo fosse un errore. Pero' mi sono dovuta ricredere: le sue idee funzionano". "Ci siamo sentiti un po' sotto pressione, adattare un programma cosi' famoso era una responsabilita' - ha continuato America Ferrera - ma ho anche pensato che il personaggio piace, le persone ci si rispecchiano e la formula ha funzionato gia' molte volte. Betty e' una minoranza in tutto: e' una donna, e' latino-americana e non ha il look giusto". Questa volta e' improbabile che il brutto anatroccolo diventi un cigno: Betty non cerca di adattarsi al nuovo mondo ma lo trasforma, quasi inconsapevolmente, dimostrando gentilezza e portando, nel bianco asettico della redazione, i suoi colori e il suo sorriso, coperto d' acciaio ma solare e spontaneo.
(ANSA) - Si chiama America Ferrera, ha qualche chilo di troppo, e' originaria dell'Honduras, e le basta l'aggiunta di un apparecchio per i denti, sopracciglia cespugliose, capelli in disordine e abiti eccessivamente colorati per diventare 'Ugly Betty', la protagonista della omonima serie tv che sta spopolando negli Stati Uniti. Nella serie, che conferma il grande momento dei latinos a Hollywood in tv oltre che nel cinema (proprio ieri il film sull'immigrazione 'Padre Nuestro' del messicano Christopher Zalla ha vinto il premio della giuria al Sundance) la ragazza interpreta
l'assistente del direttore di una rivista di moda, Daniel Meade, che soccomberebbe ai nemici senza l'aiuto di Betty, bruttina, sempre fuori luogo, ma dotata di intelligenza e generosita'. La serie ha conquistato un Golden Globe, sbaragliando il gigante 'Desperate Housewives'. E' capitato anche a Nicole Kidman, Charlize Theron, Penelope Cruz, Hilary Swank di doversi imbruttire per ottenere una parte e, magari, vincere anche un Oscar (ci sono riuscite la Kidman con 'The Hours' e Charlize Theron con 'Monster'). Ma sotto quelle maschere non era possibile non notare comunque la loro straordinaria bellezza. America Ferrera, invece, e' rimasta una ragazza normale, con i suoi chili di troppo. Un bell' esempio, in un momento in cui le pagine della cronaca registrano troppi casi di morte per anoressia. "Credo che le donne latine siano belle nelle loro curve. A me nessun regista ha detto che devo perdere 20 chili, magari non mi prendono per la parte, ma non vedo perche' io debba mettere a rischio la mia salute per fare un film" ha dichiarato l'assennata attrice, il cui ultimo film 'La Misma Luna' ha appena trionfato al Sundance. "Entrare nei suoi panni mi fa sentire davvero come lei - ha raccontato America Ferrera - Con Betty ho in comune l'ottimismo e la capacita' di perdonare i torti subiti". L'attrice e' stata parte attiva nella sua trasformazione in Betty, voleva infatti che il suo personaggio restasse reale: "Ci tenevo molto che fosse credibile, a volte mi sembrava che si esagerasse con i particolari kitch, cosi' cercavo di uscire, di guardare le persone per strada per capire se un dettaglio era di troppo". Salma Hayek, produttrice della serie con un piccolo ruolo ricorrente, ha cercato anche di affrontare argomenti di attualita' come l' immigrazione clandestina (tema di grande attualita' anche sul grande schermo per le sette candidature all' Oscar di Babel, che tratta lo stesso tema). L' attrice messicana e la sua casa di produzione hanno deciso di adattare una telenovela colombiana di successo, 'Yo soy Betty, la fea', per aiutare la popolazione latino-americana che vive negli Stati Uniti a integrarsi nella societa': "Io e Pepe Tamez lavoriamo insieme da anni, e abbiamo sempre cercato di creare qualcosa per la televisione - ha commentato l'attrice - ma volevamo anche portare l'esperienza latina nella televisione americana. 'Betty la fea' era perfetta perchè‚ non e' la classica soap, e' una commedia, e' ironica". "Questa e' una storia universale - ha aggiunto Silvio Horta, che ha adattato la serie per il pubblico americano - quindi spero che abbia successo in tutto il mondo: ogni Paese ha la sua Betty". Mentre in Italia si parla di una versione con attori italiani (si e' fatto il nome di Paola Cortellesi nei panni di Betty), Salma Hayek e il suo staff hanno dovuto scegliere se restare fedeli all' originale o seguire una propria strada: "All'inizio litigavo sempre con Silvio - ha detto Salma Hayek - vedevo che si stava allontanando da 'Betty la fea' e pensavo fosse un errore. Pero' mi sono dovuta ricredere: le sue idee funzionano". "Ci siamo sentiti un po' sotto pressione, adattare un programma cosi' famoso era una responsabilita' - ha continuato America Ferrera - ma ho anche pensato che il personaggio piace, le persone ci si rispecchiano e la formula ha funzionato gia' molte volte. Betty e' una minoranza in tutto: e' una donna, e' latino-americana e non ha il look giusto". Questa volta e' improbabile che il brutto anatroccolo diventi un cigno: Betty non cerca di adattarsi al nuovo mondo ma lo trasforma, quasi inconsapevolmente, dimostrando gentilezza e portando, nel bianco asettico della redazione, i suoi colori e il suo sorriso, coperto d' acciaio ma solare e spontaneo.
NEWS - Telefilm, la rivincita dei Nerds. Da Colombo a House, vincono quelli antisociali e geniali
(ANSA) - ROMA, 27 gen - Secchioni, un po' antipatici con tendenze antisociali, decisamente geniali: sono i nuovi eroi televisivi, quelli che spopolano, affascinano, e soprattutto fanno ascolti e tendenze e sono veri e propri 'nerd', ovvero intelligenti sopra la media ma decisamente poco simpatici o dichiaratamente asociali. Poco glamour, niente muscoli, lavorano di testa, risolvono casi convivendo con tic, fobie, ossessioni, senza paura di non piacere al prossimo o di sembrare, all' osservatore distratto, non propriamente svegli. Senza citare il reality dell' anno, 'La pupa e il secchione' (un nerd, appunto), il 'caso dei casi' nel mondo delle serie tv e' House ma il capostipite per eccellenza e' il tenente Colombo, un evergreen, ormai da oltre trenta anni sulla breccia. Peter Falk ha dato il suo volto a un vero nerd dal trench sgualcito, spettinato, un mozzicone di sigaro sempre tra le dita, uno 'sfigato' apparentemente svagato ma dalle straordinarie doti investigative. Un parente prossimo di House, che di Colombo tra l' altro ricalca vagamente il look stropicciato anche se le somiglianze si fermano qui: di Colombo, che va ancora regolarmente in onda su Retequattro la domenica, non si e' mai saputo con certezza neanche il nome di battesimo. Guida una Peugeot 403 del 1959, ha un basset hound che lui chiama semplicemente 'cane' e una moglie che non e' mai apparsa ma di cui si conosce solo la voce. Armato di un piccolo taccuino, acchiappa incalliti criminali con la sua tecnica 'low profile'. E sara' un caso ma un altro nerd che piace e' sempre un detective, una sorta di caso patologico: Adrian Monk, le cui avventure sono attualmente trasmesse da Hallmark Channel. Interpretato da Tony Shalhoub, arguto, intelligente, dotato di grande spirito di osservazione, Monk, dopo la traumatica morte della moglie Trudy, ha iniziato a manifestare fobie e ossessioni come suo fratello Ambrose (John Turturro), affetto da agorafobia. Per Monk la vita quotidiana e' fatta soprattutto di ostacoli da scansare, maniaco dell'ordine e della pulizia, evita ogni contatto umano, imbusta e cataloga i vestiti, va in tilt in presenza della piu' piccola asimmetria. Resta celebre un episodio dove tenta di entrare nuovamente in polizia (dopo esserne stato allontanato per i suoi disturbi mentali), ma non riesce a superare l'esame non per incapacita' ma perche' passa il tempo a temperare le matite al 'punto giusto' senza mai rimanerne soddisfatto. E nella pattuglia dei nuovi nerd entra di diritto anche 'Ugly Betty', la brutta Betty, interpretata da America Ferrera e fresca di Golden Globe, a riprova che gli antieroi sono i piu' amati dai telespettatori. Anche 'Numbers' (su Fox Crime) ha il suo nerd ed e' Charlie Eppes, matematico di fama mondiale. Fin dalla piu' tenera eta' cerca di conquistare la stima del fratello, ma l'occasione gli si presentera' quando riuscira' ad aiutare Don, affermato agente dell'FBI, a risolvere casi criminali, grazie all'uso di modelli matematici. E ancora tracce di nerd in 'JAG, Avvocati in Divisa', con il tenente Bud Roberts, o in 'Six Feet Under', che narra la storia di una famiglia americana, residente a Los Angeles, radicata nel ramo delle pompe funebri. Il nerd e' David Fischer, interpretato da Michael C. Hall, omosessuale che sotto l'apparenza grigia nasconde doti impensabili. Rappresentano un fenomeno moderno, scoperti e svelati nella loro grandezza, oggi sicuramente piu' di ieri: e, alla luce di un successo imprevisto, in tanti sono pronti a rivalutare due nerds ante litteram, Potsie e Ralph, gli imbranati di 'Happy Days', a dispetto del mitico Fonzie.
(ANSA) - ROMA, 27 gen - Secchioni, un po' antipatici con tendenze antisociali, decisamente geniali: sono i nuovi eroi televisivi, quelli che spopolano, affascinano, e soprattutto fanno ascolti e tendenze e sono veri e propri 'nerd', ovvero intelligenti sopra la media ma decisamente poco simpatici o dichiaratamente asociali. Poco glamour, niente muscoli, lavorano di testa, risolvono casi convivendo con tic, fobie, ossessioni, senza paura di non piacere al prossimo o di sembrare, all' osservatore distratto, non propriamente svegli. Senza citare il reality dell' anno, 'La pupa e il secchione' (un nerd, appunto), il 'caso dei casi' nel mondo delle serie tv e' House ma il capostipite per eccellenza e' il tenente Colombo, un evergreen, ormai da oltre trenta anni sulla breccia. Peter Falk ha dato il suo volto a un vero nerd dal trench sgualcito, spettinato, un mozzicone di sigaro sempre tra le dita, uno 'sfigato' apparentemente svagato ma dalle straordinarie doti investigative. Un parente prossimo di House, che di Colombo tra l' altro ricalca vagamente il look stropicciato anche se le somiglianze si fermano qui: di Colombo, che va ancora regolarmente in onda su Retequattro la domenica, non si e' mai saputo con certezza neanche il nome di battesimo. Guida una Peugeot 403 del 1959, ha un basset hound che lui chiama semplicemente 'cane' e una moglie che non e' mai apparsa ma di cui si conosce solo la voce. Armato di un piccolo taccuino, acchiappa incalliti criminali con la sua tecnica 'low profile'. E sara' un caso ma un altro nerd che piace e' sempre un detective, una sorta di caso patologico: Adrian Monk, le cui avventure sono attualmente trasmesse da Hallmark Channel. Interpretato da Tony Shalhoub, arguto, intelligente, dotato di grande spirito di osservazione, Monk, dopo la traumatica morte della moglie Trudy, ha iniziato a manifestare fobie e ossessioni come suo fratello Ambrose (John Turturro), affetto da agorafobia. Per Monk la vita quotidiana e' fatta soprattutto di ostacoli da scansare, maniaco dell'ordine e della pulizia, evita ogni contatto umano, imbusta e cataloga i vestiti, va in tilt in presenza della piu' piccola asimmetria. Resta celebre un episodio dove tenta di entrare nuovamente in polizia (dopo esserne stato allontanato per i suoi disturbi mentali), ma non riesce a superare l'esame non per incapacita' ma perche' passa il tempo a temperare le matite al 'punto giusto' senza mai rimanerne soddisfatto. E nella pattuglia dei nuovi nerd entra di diritto anche 'Ugly Betty', la brutta Betty, interpretata da America Ferrera e fresca di Golden Globe, a riprova che gli antieroi sono i piu' amati dai telespettatori. Anche 'Numbers' (su Fox Crime) ha il suo nerd ed e' Charlie Eppes, matematico di fama mondiale. Fin dalla piu' tenera eta' cerca di conquistare la stima del fratello, ma l'occasione gli si presentera' quando riuscira' ad aiutare Don, affermato agente dell'FBI, a risolvere casi criminali, grazie all'uso di modelli matematici. E ancora tracce di nerd in 'JAG, Avvocati in Divisa', con il tenente Bud Roberts, o in 'Six Feet Under', che narra la storia di una famiglia americana, residente a Los Angeles, radicata nel ramo delle pompe funebri. Il nerd e' David Fischer, interpretato da Michael C. Hall, omosessuale che sotto l'apparenza grigia nasconde doti impensabili. Rappresentano un fenomeno moderno, scoperti e svelati nella loro grandezza, oggi sicuramente piu' di ieri: e, alla luce di un successo imprevisto, in tanti sono pronti a rivalutare due nerds ante litteram, Potsie e Ralph, gli imbranati di 'Happy Days', a dispetto del mitico Fonzie.
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