PICCOLO GRANDE SCHERMO - Il Signore del Malek! Il protagonista di "Mr. Robot" dopo Freddie Mercury sarà il prossimo cattivo contro 007 al cinema
News tratta da Corriere.it
Dai Queen a James Bond. Rami Malek, il protagonista di Bohemian Rhapsody, il film attualmente nelle sale dedicato all'ex voce dei Queen, potrebbe indossare i panni del villain nel nuovo film della saga di James Bond. Lo riferisce Variety. La conferma di Malek nel ruolo è legata alle riprese, in marzo, dell'ultima stagione di «Mr. Robot» (serie che è valsa all'attore il premio Emmy nel 2016), che andrebbero a sovrapporsi con l'impegno per Bond 25. Nel caso in cui gli impegni lo consentissero, l'attore seguirebbe le orme degli ultimi due antagonisti di 007, Christoph Waltz e Javier Bardem, interpreti del ruolo di «cattivi» in Spectre e Skyfall. E certo invece che a indossare i panni della Bond Girl tornerà Léa Seydoux, che riprenderà il ruolo di Madeleine Swann già rivestito in Spectre.
venerdì 14 dicembre 2018
giovedì 13 dicembre 2018
GOSSIP - Ellen Pompeo shock: "non sento Patrick Dempsey da quando ha lasciato 'Grey's Anatomy'!"
Ellen Pompeo is opening up about the status of her relationship with Patrick Dempsey after he left their hit series Grey’s Anatomy in 2015. The 49-year-old actress says that she hasn’t talked to Patrick since he exited the series. “We haven’t spoken since he’s left the show, if that’s… I have no hard feelings toward him,” Ellen said on an episode of Facebook Watch’s Red Table Talk. “He’s a wonderful actor and we made the best TV you can make together. That’s a talented man right there. He did 11 amazing years.” “Typically, when people leave the show, they need to sort of find themselves, who they are without the show, because the show takes up so much of your life,” Ellen added. “You need that time to figure out who you are without the show, we have not spoke, but I will always have a place in my heart for Patrick.”
martedì 11 dicembre 2018
LA VITA E' UNA COSA SERIAL - Ecco perché le coppie di adolescenti di "Baby" e "L'amica geniale" sono cult (e un fil rouge le unisce fino ad oggi)
Leggi LINK
Etichette:
Alice Pagani,
Baby,
Benedetta Porcaroli,
Elisa Del Genio,
Gaia Girace,
L'amica geniale,
LA VITA E' UNA COSA SERIAL,
Leo Damerini,
Ludovica Nasti,
Margherita Mazzucco,
Netflix,
Rai,
TIMVision
lunedì 10 dicembre 2018
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
In "Cardinal" una ragnatela di misteri che avvince
"Gran finale della prima stagione di «Cardinal — Quaranta modi per dire dolore», la serie crime canadese ideata da Aubrey Nealon e ispirata all'omonima saga dello scrittore Giles Blunt. Negli ultimi due episodi, il detective John Cardinal si è avvicinato a scoprire chi ha commesso la lunga serie di brutali omicidi (laF, canale 135 di Sky, martedì, ore 21.10, e su Sky On Demand). Nell'immaginaria cittadina di Algonquin Bay, silenziosa località affacciata sulle rive del lago Ontario, in Canada, era stato rinvenuto tra i ghiacci, completamente ibernato, il corpo di una ragazzina. Si trattava di Katie Pine, tredicenne di cui da tempo si erano perse le tracce. L'introverso detective John Cardinal è convinto che il modus operandi sia quello di un serial killer e riesce a convincere di ciò la timida collega Lisa Delorme (Karine Vanasse); tra i due, il rapporto non è semplice. Da vecchie indagini riemergono di lì a poco altri corpi di ragazzini mutilati e seviziati, gettando un'ombra di paura e inquietudine nel villaggio. «Cardinal» ha saputo ricreare alcuni elementi classici dei cosiddetti local drama: l'ambientazione caratteristica (un rigido inverno canadese), la quotidianità scandita da ritmi dilatati, la diffidenza e i sospetti che regolano i rapporti all'interno di comunità chiuse. In questa cornice, si staglia la figura del detective protagonista, il cui tormento per un passato oscuro e una moglie malata è ben restituito dalla brillante interpretazione di Billy Campbell. Le atmosfere cupe, i lunghi silenzi, i paesaggi artici ricreano un mood che sembra sconfinare nei noir di matrice scandinava che hanno spopolato negli ultimi anni. Una scrittura avvincente e una ben articolata rete di storylines differenti fanno il resto. Unica pecca? A parte John Cardinal, gli altri personaggi mancano di profili delineati e di interpretazioni all'altezza del protagonista". (Aldo Grasso)
CORRIERE DELLA SERA
In "Cardinal" una ragnatela di misteri che avvince
"Gran finale della prima stagione di «Cardinal — Quaranta modi per dire dolore», la serie crime canadese ideata da Aubrey Nealon e ispirata all'omonima saga dello scrittore Giles Blunt. Negli ultimi due episodi, il detective John Cardinal si è avvicinato a scoprire chi ha commesso la lunga serie di brutali omicidi (laF, canale 135 di Sky, martedì, ore 21.10, e su Sky On Demand). Nell'immaginaria cittadina di Algonquin Bay, silenziosa località affacciata sulle rive del lago Ontario, in Canada, era stato rinvenuto tra i ghiacci, completamente ibernato, il corpo di una ragazzina. Si trattava di Katie Pine, tredicenne di cui da tempo si erano perse le tracce. L'introverso detective John Cardinal è convinto che il modus operandi sia quello di un serial killer e riesce a convincere di ciò la timida collega Lisa Delorme (Karine Vanasse); tra i due, il rapporto non è semplice. Da vecchie indagini riemergono di lì a poco altri corpi di ragazzini mutilati e seviziati, gettando un'ombra di paura e inquietudine nel villaggio. «Cardinal» ha saputo ricreare alcuni elementi classici dei cosiddetti local drama: l'ambientazione caratteristica (un rigido inverno canadese), la quotidianità scandita da ritmi dilatati, la diffidenza e i sospetti che regolano i rapporti all'interno di comunità chiuse. In questa cornice, si staglia la figura del detective protagonista, il cui tormento per un passato oscuro e una moglie malata è ben restituito dalla brillante interpretazione di Billy Campbell. Le atmosfere cupe, i lunghi silenzi, i paesaggi artici ricreano un mood che sembra sconfinare nei noir di matrice scandinava che hanno spopolato negli ultimi anni. Una scrittura avvincente e una ben articolata rete di storylines differenti fanno il resto. Unica pecca? A parte John Cardinal, gli altri personaggi mancano di profili delineati e di interpretazioni all'altezza del protagonista". (Aldo Grasso)
Iscriviti a:
Post (Atom)