lunedì 10 dicembre 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
In "Cardinal" una ragnatela di misteri che avvince
"Gran finale della prima stagione di «Cardinal — Quaranta modi per dire dolore», la serie crime canadese ideata da Aubrey Nealon e ispirata all'omonima saga dello scrittore Giles Blunt. Negli ultimi due episodi, il detective John Cardinal si è avvicinato a scoprire chi ha commesso la lunga serie di brutali omicidi (laF, canale 135 di Sky, martedì, ore 21.10, e su Sky On Demand). Nell'immaginaria cittadina di Algonquin Bay, silenziosa località affacciata sulle rive del lago Ontario, in Canada, era stato rinvenuto tra i ghiacci, completamente ibernato, il corpo di una ragazzina. Si trattava di Katie Pine, tredicenne di cui da tempo si erano perse le tracce. L'introverso detective John Cardinal è convinto che il modus operandi sia quello di un serial killer e riesce a convincere di ciò la timida collega Lisa Delorme (Karine Vanasse); tra i due, il rapporto non è semplice. Da vecchie indagini riemergono di lì a poco altri corpi di ragazzini mutilati e seviziati, gettando un'ombra di paura e inquietudine nel villaggio. «Cardinal» ha saputo ricreare alcuni elementi classici dei cosiddetti local drama: l'ambientazione caratteristica (un rigido inverno canadese), la quotidianità scandita da ritmi dilatati, la diffidenza e i sospetti che regolano i rapporti all'interno di comunità chiuse. In questa cornice, si staglia la figura del detective protagonista, il cui tormento per un passato oscuro e una moglie malata è ben restituito dalla brillante interpretazione di Billy Campbell. Le atmosfere cupe, i lunghi silenzi, i paesaggi artici ricreano un mood che sembra sconfinare nei noir di matrice scandinava che hanno spopolato negli ultimi anni. Una scrittura avvincente e una ben articolata rete di storylines differenti fanno il resto. Unica pecca? A parte John Cardinal, gli altri personaggi mancano di profili delineati e di interpretazioni all'altezza del protagonista". (Aldo Grasso)

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