sabato 12 dicembre 2015
venerdì 11 dicembre 2015
NEWS - Altro che "Quantico"! Da stasera al via "American Odyssey" (Premium Action), la prima serie che ipotizza i finanziamenti Usa a Al Qaeda
Sbarca in anteprima esclusiva su Premium
Action, a partire da stasera ogni venerdì,
“American Odyssey” la serie
drammatica ad alto tasso adrenalinico, che accende i riflettori sui temi
attualissimi degli attacchi terroristici e i finanziamenti più o meno occulti
ad Al Qaeda. L’appuntamento è per ogni venerdì sera in prima serata. Il sergente Odelle Ballard (Anna Friel, “Pushing Daisies”), tradita e rimasta l’unica sopravvissuta durante
un’operazione speciale, scopre un segreto potenzialmente letale: Al Qaeda
riceve finanziamenti proprio dagli Stati Uniti d’America. Da lì inizia il suo
viaggio alla ricerca della verità e il suo ritorno verso casa che sarà pieno di
ostacoli e che si incrocerà inaspettatamente con le vite dell’avvocato Peter
Decker (Peter Facinelli) e dell’attivista
politico Harrison Walters (Jake Robinson).
Treat Williams interpreta il
colonnello Stephen Glen e in qualità di guest star fa la sua apparizione Adewale Akinnuoye-Agbaje (“Lost”). “American Odyssey” è una storia di denuncia, coraggio e
sopravvivenza che rende omaggio a tutte le donne soldato che combattono in
prima linea per la verità. Intrighi e complotti nati dalle
menti creative di Peter Horton, Adam Armus e Kay Foster, che cavalcano la scia di planetari successi come il
film “American Sniper” e la serie
televisiva “Homeland”. Jonathon Dornbush di Entertainment Weekly ha
così sottolineato l’accattivante trama della serie: “The three main plotlines offer twist after turn after surprise”.
giovedì 10 dicembre 2015
NEWS - Golden Globes, le nomination 2016 e le scelte di Telefilm Cult (in rosso)
Miglior Drama
Empire (Fox)
Game of Thrones (Hbo)
Mr. Robot (Usa Network)
Narcos (Netflix) Outlander (Starz)
Miglior Comedy o Musical
Casual (Hulu)
Mozart in the Jungle (Amazon Studios)
Orange is the New Black (Netflix)
Silicon valley (Hbo)
Transparent (Amazon Studios)
Veep (Hbo)
Miglior miniserie o film-tv
America Crime (Abc)
American Horror Story (Fx)
Fargo (Fx)
Flesh and Bone (Starz)
Wolf Hall (Bbc Two)
Miglior attore protagonista in una serie tv drama
Jon Hamm, per il ruolo di Don Draper in Mad Men (Amc)
Rami Malek, per il ruolo di Elliot Alderson in Mr. Robot (Usa Network)
Wagner Moura, per il ruolo di Pablo Escobar in Narcos (Netflix)
Bob Odenkirk, per il ruolo di Saul Goodman in Better Call Saul (Amc)
Liev Schreiber, per il ruolo di Ray Donovan in Ray Donovan (Showtime)
Miglior attrice protagonista in una serie tv drama
Caitriona Balfe, per il ruolo di Claire Elizabeth Beauchamp Randall in Outlander (Starz)
Viola Davis, per il ruolo di Annalise Keating ne Le regole del delitto perfetto (Abc)
Eva Green, per il ruolo di Vanessa Ives in Eva Green (Showtime)
Taraji P. Henson, per il ruolo di Cookie Lyon in Empire (Fox)
Robin Wright, per il ruolo di Claire Underwood in House of Cards (Netflix)
Miglior attore protagonista in una serie tv comedy o musical
Aziz Anzari, per il ruolo di Dev Shah in Master of None (Netflix)
Gael García Bernal, per il ruolo di Rodrigo De Souza in Mozart in the Jungle (Amazon Studios)
Rob Lowe, per il ruolo di Dean Sanderson, Jr. in The Grinder (Fox)
Patrick Stewart, per il ruolo di Walter Blunt in Blunt Talk (Starz)
Jeffrey Tambor, per il ruolo di Maura Pfefferman in Transparent (Amazon Studios)
Miglior attrice protagonista in una serie tv comedy o musical
Rachel Bloom, per il ruolo di Rebecca Bunch in Crazy Ex-Girlfriend (The Cw)
Jamie Lee Curtis, per il ruolo di Cathy Munsch in Scream Queens (Fox)
Julia Louis-Dreyfus, per il ruolo di Selina Meyer in Veep (Hbo)
Gina Rodriguez, per il ruolo di Jane Gloriana Villanueva in Jane the Virgin (The Cw)
Lily Tomlin, per il ruolo di Frankie Bergstein in Grace and Frankie (Netflix)
Miglior attore protagonista in un film-tv o miniserie
Idris Elba, per il ruolo di John Luther in Luther (Bbc One)
Oscar Isaac, per il ruolo di Nick Wasicsko in Show me a hero (Hbo)
David Oyelowo, per il ruolo di Peter Snowden in Nightingale (Hbo)
Mark Rylance, per il ruolo di Thomas Cromwell in Wolf Hall (Bbc Two)
Patrick Wilson, per il ruolo di Lou Solverson in Fargo (Fx)
Miglior attrice protagonista in un film-tv o miniserie
Lady Gaga, per il ruolo della Contessa in American Horror Story (Fx)
Sarah Hay, per il ruolo di Claire Robbins in Flesh and Bone (Starz)
Felicity Huffman, per il ruolo di Barbara Hanlon in American Crime (Abc)
Queen Latifah, per il ruolo di Bessie Smith in Bessie (Hbo)
Miglior attore non protagonista in una serie tv, film-tv o miniserie
Alan Cumming, per il ruolo di Eli Gold in The Good Wife (Cbs)
Damian Lewis, per il ruolo di Enrico VIII d'Inghilterra in Wolf Hall (Bbc Two)
Ben Mendelsohn, per il ruolo di Danny Rayburn in Bloodline (Netflix)
Tobias Menzies, per il ruolo di Frank Randall/Jonathan "Black Jack" Randall in Outlander (Starz)
Christian Slater, per il ruolo di Edward Alderson in Mr. Robot (Usa Network)
Miglior attrice non protagonista in una serie tv, film-tv o miniserie
Uzo Aduba, per il ruolo di Suzanne "Crazy Eyes" Warren in Orange is the New Black (Netflix)
Joanne Froggatt, per il ruolo di Anna Bates in Downton Abbey (Itv)
Regina King, per il ruolo di Aliyah Shadeed in American Crime (Abc)
Judith Light, per il ruolo di Shelly Pfefferman in Transparent (Amazon Studios)
Maura Tierney, per il ruolo di Helen Solloway in The Affair (Showtime)
Miglior Drama
Game of Thrones (Hbo)
Mr. Robot (Usa Network)
Narcos (Netflix)
Miglior Comedy o Musical
Casual (Hulu)
Mozart in the Jungle (Amazon Studios)
Orange is the New Black (Netflix)
Silicon valley (Hbo)
Transparent (Amazon Studios)
Veep (Hbo)
Miglior miniserie o film-tv
America Crime (Abc)
American Horror Story (Fx)
Fargo (Fx)
Flesh and Bone (Starz)
Wolf Hall (Bbc Two)
Miglior attore protagonista in una serie tv drama
Jon Hamm, per il ruolo di Don Draper in Mad Men (Amc)
Rami Malek, per il ruolo di Elliot Alderson in Mr. Robot (Usa Network)
Wagner Moura, per il ruolo di Pablo Escobar in Narcos (Netflix)
Bob Odenkirk, per il ruolo di Saul Goodman in Better Call Saul (Amc)
Liev Schreiber, per il ruolo di Ray Donovan in Ray Donovan (Showtime)
Miglior attrice protagonista in una serie tv drama
Caitriona Balfe, per il ruolo di Claire Elizabeth Beauchamp Randall in Outlander (Starz)
Viola Davis, per il ruolo di Annalise Keating ne Le regole del delitto perfetto (Abc)
Eva Green, per il ruolo di Vanessa Ives in Eva Green (Showtime)
Taraji P. Henson, per il ruolo di Cookie Lyon in Empire (Fox)
Robin Wright, per il ruolo di Claire Underwood in House of Cards (Netflix)
Miglior attore protagonista in una serie tv comedy o musical
Aziz Anzari, per il ruolo di Dev Shah in Master of None (Netflix)
Gael García Bernal, per il ruolo di Rodrigo De Souza in Mozart in the Jungle (Amazon Studios)
Rob Lowe, per il ruolo di Dean Sanderson, Jr. in The Grinder (Fox)
Patrick Stewart, per il ruolo di Walter Blunt in Blunt Talk (Starz)
Jeffrey Tambor, per il ruolo di Maura Pfefferman in Transparent (Amazon Studios)
Miglior attrice protagonista in una serie tv comedy o musical
Rachel Bloom, per il ruolo di Rebecca Bunch in Crazy Ex-Girlfriend (The Cw)
Jamie Lee Curtis, per il ruolo di Cathy Munsch in Scream Queens (Fox)
Julia Louis-Dreyfus, per il ruolo di Selina Meyer in Veep (Hbo)
Gina Rodriguez, per il ruolo di Jane Gloriana Villanueva in Jane the Virgin (The Cw)
Lily Tomlin, per il ruolo di Frankie Bergstein in Grace and Frankie (Netflix)
Miglior attore protagonista in un film-tv o miniserie
Idris Elba, per il ruolo di John Luther in Luther (Bbc One)
Oscar Isaac, per il ruolo di Nick Wasicsko in Show me a hero (Hbo)
David Oyelowo, per il ruolo di Peter Snowden in Nightingale (Hbo)
Mark Rylance, per il ruolo di Thomas Cromwell in Wolf Hall (Bbc Two)
Patrick Wilson, per il ruolo di Lou Solverson in Fargo (Fx)
Miglior attrice protagonista in un film-tv o miniserie
Lady Gaga, per il ruolo della Contessa in American Horror Story (Fx)
Sarah Hay, per il ruolo di Claire Robbins in Flesh and Bone (Starz)
Felicity Huffman, per il ruolo di Barbara Hanlon in American Crime (Abc)
Queen Latifah, per il ruolo di Bessie Smith in Bessie (Hbo)
Miglior attore non protagonista in una serie tv, film-tv o miniserie
Alan Cumming, per il ruolo di Eli Gold in The Good Wife (Cbs)
Damian Lewis, per il ruolo di Enrico VIII d'Inghilterra in Wolf Hall (Bbc Two)
Ben Mendelsohn, per il ruolo di Danny Rayburn in Bloodline (Netflix)
Tobias Menzies, per il ruolo di Frank Randall/Jonathan "Black Jack" Randall in Outlander (Starz)
Christian Slater, per il ruolo di Edward Alderson in Mr. Robot (Usa Network)
Miglior attrice non protagonista in una serie tv, film-tv o miniserie
Uzo Aduba, per il ruolo di Suzanne "Crazy Eyes" Warren in Orange is the New Black (Netflix)
Joanne Froggatt, per il ruolo di Anna Bates in Downton Abbey (Itv)
Regina King, per il ruolo di Aliyah Shadeed in American Crime (Abc)
Judith Light, per il ruolo di Shelly Pfefferman in Transparent (Amazon Studios)
Maura Tierney, per il ruolo di Helen Solloway in The Affair (Showtime)
GOSSIP - Poca Viola e molte spine. La Davis di "HTGAWM": "A Hollywood gli afro-americani sono ancora limitati"
Viola Davis shows off her stunning
smile on the cover of InStyle‘s January 2016 issue, on newsstands December
11. Here is what the 50-year-old How to Get Away
with Murder actress had to share with the mag:
On marriage: “I’ve learned that
it’s not always about you. Marriage is a dying to yourself, but [also this]
renewing and being born into a state of commitment, of understanding the value
of partnership in life.”
On African-American women in Hollywood:
“Unwritten racial casting rules absolutely still exist. I’ve played many best
friends, crack-addicted mothers, next-door neighbors, or professionals with no
personal lives. It goes back to perception. There is a limitation to how we are
seen.”
On aging: “What’s released me most
from the fear of aging is self-awareness. I’ve never determined my value based
on my looks or anything physical. I’ve been through a lot in life, and what has
gotten me through is strength of character and faith.”
For more from Viola, visit InStyle.com! Bigger cover pic inside…
mercoledì 9 dicembre 2015
NEWS - Clamoroso al Cibali! Anche Vodafone lancia la sua tv on demand: prima dell'estate il via in Italia!
Articolo di Andrea Biondi su "Il Sole 24 ore"
Il lavoro che va avanti da oltre un anno è alle battute finali. E così, prima della metà del 2016 Vodafone lancerà in Italia una sua tv. A quanto risulta al Sole 24 Ore è quasi tutto pronto. Si partirà prima in Uk, entro marzo. In Italia subito dopo, e comunque prima dell’estate. La piattaforma messa a punto dalla americana Kaltura e il set top box sono pronti. Tant’è che anche nel nostro Paese, come già avviene in Uk, si stanno facendo test in ambiente controllato. Dalle poche informazioni a disposizione sul versante del layout, quel che si sa è che la tv di Vodafone funzionerà grazie a un nuovo set top box, con un ingresso per il digitale terrestre e uno per la fibra. Da qui si potrà accedere a offerte on demand sia free, sia pay. Sarebbero previste inoltre funzionalità avanzate come il pause&start, la catchup dei contenuti live e la possibilità di utilizzare lo smartphone come “remote control” (in pratica per cercare i contenuti disponibili su mobile e trasferirli poi sulla tv).
Inoltre, la piattaforma dovrebbe consentire la visione dei contenuti anche in 4K, laddove disponibili. Il tutto attraverso un’interfaccia che richiama molto il concetto delle smart tv, di Netflix o Sky Q. In pratica ci sarà una parte di “My Tv” con registrazioni, suggerimenti e tracce, insomma, della propria attività televisiva. Ci si potrà poi spostare sui canali in digitale terrestre e un’altra parte dello schermo sarà invece dedicata alle app dei servizi “ospitati”. Uno di questi sarà sicuramente Netflix che, come in Uk, dovrebbe essere utilizzato anche a fini “promozionali”: accedere alla Vodafone Tv darà la possibilità di vedere qualche mese gratuito di Netflix. Discussioni sarebbero comunque in corso anche con altri player dell’on demand e con i broadcaster tradizionali. Particolarità importante da segnalare e che segna una differenza con il competitor Timvision di Telecom: allo stato attuale Vodafone non prevedrebbe un utilizzo gratuito dei dati per il consumo di video in mobilità tramite smartphone o tablet. Andando al di là del versante tecnico, la discesa del numero due della telefonia mobile in Italia nel mercato tv del nostro Paese promette comunque di far parlare di sé.
Una proposta televisiva entra del resto nelle strategie dell’operatore come un importante strumento per aumentare la propria base clienti nel fisso (1,9 milioni in Italia di clienti in banda larga fissa, su un totale di 2,3milioni di rete fissa al 30 settembre). I clienti della fibra sono ancora pochi. Ma con l’offerta tv dal quartier generale di Vodafone Italia punteranno a fare nuovi adepti spingendo sulla convergenza fisso-mobile. E così, se si guarda ai numeri del mobile, con i suoi 24,7 milioni di clienti l’operatore britannico ha un mare magnum in cui pescare. In questo quadro le telco sanno di potersi giocare carte importanti per far crescere il proprio business. Del resto basta guardare a quel che è successo per esempio in Uk. Un’analisi di e-Media Institute ha evidenziato come dal 2010 gli abbonati alle offerte storiche (Sky e Virgin Media) siano rimasti stabili a quota 14 milioni. È cresciuto enormemente invece il numero degli utenti di servizi Vod (Amazon Prime. Now Tv, Netflix) arrivati da 0 a 6 milioni dal 2012. Nel contempo anche le sottoscrizioni alle offerte finanziate dalle telco (TalkTalk e Bt) sono passate da zero a 2 milioni.
La Gran Bretagna è più avanti rispetto all’Italia, ma è plausibile pensare che l’avvio in forma strutturata di offerte di broadband tv possa portare a un simile approdo. Tanto più che in Italia quello della pay tv tradizionale è un mercato stagnante. Negli ultimi due trimestri Sky in Italia ha perso 58mila clienti, pur rimanendo leader di mercato con poco meno di 4,7 milioni di abbonati. Mediaset, dal canto suo, ha visto aumentare la base clienti di Premium arrivando a 1,9 milioni, ma l’offerta di Premium a 1 euro per 12 mesi circolata in questi giorni e il colpo in Borsa seguito alla presentazione dei conti trimestrali (non solo per Premium, ma anche per Premiun: -9,45% l’11 novembre) fanno pensare che le cose al momento forse non stanno proprio andando per il verso sperato, nonostante l’esclusiva Champions fino al 2018. Dall’altra parte il 22 ottobre ha fatto il suo roboante ingresso nel mercato televisivo italiano l’americana Netflix, con la sua offerta on demand. E la partita si è fatta inevitabilmente più interessante.
Articolo di Andrea Biondi su "Il Sole 24 ore"
Il lavoro che va avanti da oltre un anno è alle battute finali. E così, prima della metà del 2016 Vodafone lancerà in Italia una sua tv. A quanto risulta al Sole 24 Ore è quasi tutto pronto. Si partirà prima in Uk, entro marzo. In Italia subito dopo, e comunque prima dell’estate. La piattaforma messa a punto dalla americana Kaltura e il set top box sono pronti. Tant’è che anche nel nostro Paese, come già avviene in Uk, si stanno facendo test in ambiente controllato. Dalle poche informazioni a disposizione sul versante del layout, quel che si sa è che la tv di Vodafone funzionerà grazie a un nuovo set top box, con un ingresso per il digitale terrestre e uno per la fibra. Da qui si potrà accedere a offerte on demand sia free, sia pay. Sarebbero previste inoltre funzionalità avanzate come il pause&start, la catchup dei contenuti live e la possibilità di utilizzare lo smartphone come “remote control” (in pratica per cercare i contenuti disponibili su mobile e trasferirli poi sulla tv).
Inoltre, la piattaforma dovrebbe consentire la visione dei contenuti anche in 4K, laddove disponibili. Il tutto attraverso un’interfaccia che richiama molto il concetto delle smart tv, di Netflix o Sky Q. In pratica ci sarà una parte di “My Tv” con registrazioni, suggerimenti e tracce, insomma, della propria attività televisiva. Ci si potrà poi spostare sui canali in digitale terrestre e un’altra parte dello schermo sarà invece dedicata alle app dei servizi “ospitati”. Uno di questi sarà sicuramente Netflix che, come in Uk, dovrebbe essere utilizzato anche a fini “promozionali”: accedere alla Vodafone Tv darà la possibilità di vedere qualche mese gratuito di Netflix. Discussioni sarebbero comunque in corso anche con altri player dell’on demand e con i broadcaster tradizionali. Particolarità importante da segnalare e che segna una differenza con il competitor Timvision di Telecom: allo stato attuale Vodafone non prevedrebbe un utilizzo gratuito dei dati per il consumo di video in mobilità tramite smartphone o tablet. Andando al di là del versante tecnico, la discesa del numero due della telefonia mobile in Italia nel mercato tv del nostro Paese promette comunque di far parlare di sé.
Una proposta televisiva entra del resto nelle strategie dell’operatore come un importante strumento per aumentare la propria base clienti nel fisso (1,9 milioni in Italia di clienti in banda larga fissa, su un totale di 2,3milioni di rete fissa al 30 settembre). I clienti della fibra sono ancora pochi. Ma con l’offerta tv dal quartier generale di Vodafone Italia punteranno a fare nuovi adepti spingendo sulla convergenza fisso-mobile. E così, se si guarda ai numeri del mobile, con i suoi 24,7 milioni di clienti l’operatore britannico ha un mare magnum in cui pescare. In questo quadro le telco sanno di potersi giocare carte importanti per far crescere il proprio business. Del resto basta guardare a quel che è successo per esempio in Uk. Un’analisi di e-Media Institute ha evidenziato come dal 2010 gli abbonati alle offerte storiche (Sky e Virgin Media) siano rimasti stabili a quota 14 milioni. È cresciuto enormemente invece il numero degli utenti di servizi Vod (Amazon Prime. Now Tv, Netflix) arrivati da 0 a 6 milioni dal 2012. Nel contempo anche le sottoscrizioni alle offerte finanziate dalle telco (TalkTalk e Bt) sono passate da zero a 2 milioni.
La Gran Bretagna è più avanti rispetto all’Italia, ma è plausibile pensare che l’avvio in forma strutturata di offerte di broadband tv possa portare a un simile approdo. Tanto più che in Italia quello della pay tv tradizionale è un mercato stagnante. Negli ultimi due trimestri Sky in Italia ha perso 58mila clienti, pur rimanendo leader di mercato con poco meno di 4,7 milioni di abbonati. Mediaset, dal canto suo, ha visto aumentare la base clienti di Premium arrivando a 1,9 milioni, ma l’offerta di Premium a 1 euro per 12 mesi circolata in questi giorni e il colpo in Borsa seguito alla presentazione dei conti trimestrali (non solo per Premium, ma anche per Premiun: -9,45% l’11 novembre) fanno pensare che le cose al momento forse non stanno proprio andando per il verso sperato, nonostante l’esclusiva Champions fino al 2018. Dall’altra parte il 22 ottobre ha fatto il suo roboante ingresso nel mercato televisivo italiano l’americana Netflix, con la sua offerta on demand. E la partita si è fatta inevitabilmente più interessante.
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