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sabato 3 dicembre 2016
venerdì 2 dicembre 2016
GOSSIP - The Big Boob Theory. Kaley Cuoco: "mi sono rifatta il seno per me stessa"!
Kaley Cuoco shows off her amazing abs on the cover of Women’s Health magazine’s December 2016 issue. Here’s what the 30-year-old Big Bang Theory star had to share…
On plastic surgery: “Years ago, I had my nose done. And my boobs – best thing I ever did. Recently I had a filler in a line in my neck I’ve had since I was 12. As much as you want to love your inner self…I’m sorry, you also want to look good. I don’t think you should do it for a man or anyone else, but if it makes you feel confident, that’s amazing.”
On how horseback riding helped her through tough times: “For a month straight I would talk to my horse and just bawl. Finally I went out and the crying didn’t come. I was like ‘I think I actually got through this.”
On finding success in Hollywood: “I don’t think success comes over night. I’ve been doing this for over twenty years and it’s been a long road. If you really want it you’ve got to go for it, but that’s for anything…it takes a lot of work and a lot of drive and a lot of patience.”
Kaley Cuoco shows off her amazing abs on the cover of Women’s Health magazine’s December 2016 issue. Here’s what the 30-year-old Big Bang Theory star had to share…
On plastic surgery: “Years ago, I had my nose done. And my boobs – best thing I ever did. Recently I had a filler in a line in my neck I’ve had since I was 12. As much as you want to love your inner self…I’m sorry, you also want to look good. I don’t think you should do it for a man or anyone else, but if it makes you feel confident, that’s amazing.”
On how horseback riding helped her through tough times: “For a month straight I would talk to my horse and just bawl. Finally I went out and the crying didn’t come. I was like ‘I think I actually got through this.”
On finding success in Hollywood: “I don’t think success comes over night. I’ve been doing this for over twenty years and it’s been a long road. If you really want it you’ve got to go for it, but that’s for anything…it takes a lot of work and a lot of drive and a lot of patience.”
mercoledì 30 novembre 2016
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
In "The Night Of" tensione narrativa alle stelle
"Che angoscia! Chi volge gli occhi al fondo di un abisso è preso dalla vertigine; difficile staccarsi da un tale, terribile incantesimo. 'The Night Of' è una serie in otto episodi, una delle migliori della stagione (Sky Atlantic, venerdì, 21.15). Prodotta da Hbo, è stata scritta (alla sceneggiatura ha collaborato Richard Price) e diretta da Steve Zaillan (è lo sceneggiatore di Schindler's List). Ispirata al drama inglese «Criminal Justice» di Peter Moffat, era stata pensata per il grande James Gandolfini, scomparso nel 2013 (qui figura, comunque, come produttore esecutivo). 'The Night Of' narra la storia di Nasir Khan, detto Naz (interpretato da Riz Ahmed), uno studente universitario di origine pakistana, che vive coi suoi genitori nel Queens. Una sera, Nasir prende il taxi del padre senza il permesso per andare a una festa e dà un passaggio ad una giovane donna, Andrea, che lo scambia per il reale tassista. Dopo una notte insieme a base di sesso e droga, Nasir si risveglia trovando Andrea pugnalata a morte (un vero massacro) nell'appartamento di lei, senza il minimo ricordo di cosa sia accaduto. Incastrato dall'arma del delitto e da diverse testimonianze, più o meno casuali, Nasir si affida all'aiuto di un avvocato caduto in disgrazia, Jack Stone (interpretato da John Turturro), per dimostrare nel processo la sua innocenza. La prima puntata non lascia dubbi: Naz è innocente. Ma questo è solo il punto di partenza, un progressivo slittamento dal legal drama al racconto della durezza della vita carceraria. E l'inquietudine nasce proprio da quelle atmosfere rese immortali da Kafka: uno dei principi che regolano il lavoro della giustizia è che resta remota la possibilità di uno sbaglio. Meglio: errori se ne commettono, ma chi può dire alla fin fine che sia davvero un errore? Di qui l'angoscia, resa concreta dalla fotografia e dalla tensione narrativa". (Aldo Grasso, 27.11.2016)
CORRIERE DELLA SERA
In "The Night Of" tensione narrativa alle stelle
"Che angoscia! Chi volge gli occhi al fondo di un abisso è preso dalla vertigine; difficile staccarsi da un tale, terribile incantesimo. 'The Night Of' è una serie in otto episodi, una delle migliori della stagione (Sky Atlantic, venerdì, 21.15). Prodotta da Hbo, è stata scritta (alla sceneggiatura ha collaborato Richard Price) e diretta da Steve Zaillan (è lo sceneggiatore di Schindler's List). Ispirata al drama inglese «Criminal Justice» di Peter Moffat, era stata pensata per il grande James Gandolfini, scomparso nel 2013 (qui figura, comunque, come produttore esecutivo). 'The Night Of' narra la storia di Nasir Khan, detto Naz (interpretato da Riz Ahmed), uno studente universitario di origine pakistana, che vive coi suoi genitori nel Queens. Una sera, Nasir prende il taxi del padre senza il permesso per andare a una festa e dà un passaggio ad una giovane donna, Andrea, che lo scambia per il reale tassista. Dopo una notte insieme a base di sesso e droga, Nasir si risveglia trovando Andrea pugnalata a morte (un vero massacro) nell'appartamento di lei, senza il minimo ricordo di cosa sia accaduto. Incastrato dall'arma del delitto e da diverse testimonianze, più o meno casuali, Nasir si affida all'aiuto di un avvocato caduto in disgrazia, Jack Stone (interpretato da John Turturro), per dimostrare nel processo la sua innocenza. La prima puntata non lascia dubbi: Naz è innocente. Ma questo è solo il punto di partenza, un progressivo slittamento dal legal drama al racconto della durezza della vita carceraria. E l'inquietudine nasce proprio da quelle atmosfere rese immortali da Kafka: uno dei principi che regolano il lavoro della giustizia è che resta remota la possibilità di uno sbaglio. Meglio: errori se ne commettono, ma chi può dire alla fin fine che sia davvero un errore? Di qui l'angoscia, resa concreta dalla fotografia e dalla tensione narrativa". (Aldo Grasso, 27.11.2016)
lunedì 28 novembre 2016
Al grido internazionale di "Setting a new standard" e, in italiano, "10 minuti non ti porteranno mai così lontano", è stata presentata stamattina alla Fonderia Napoleonica di Milano - location che suggerisce imprese "rivoluzionarie" - la app Studio+, nata dalla joint venture tra TIM e Vivendi. In soldoni: serie tv originali realizzate appositamente per smartphone e tablet (ma visibili anche su pc e Mac, volendo, come da abbonati non TIM) in qualità HD sia video che audio, anche in modalità off-line in download. Inquadrature più strette, sceneggiature più dinamiche, lungo serie di 10 episodi da 10 minuti l'uno; ogni settimana una serie nuova disponibile, in 5 lingue diverse (con sottotitoli). Una piccola grande rivoluzione salutata da Dominique Delport, Presidente di Vivendi Content con "We love density" lungo "un prodotto di alta qualità ad uso esclusivo, storie affascinanti e di grande divertimento facilmente fruibili". Gli ha fatto eco Daniela Biscarini, Responsabile Multimedia Entertainment & Consumer Digital Services di TIM, secondo la quale "ormai i giovani guardano le serie tv sulla rete mobile sdraiati sul divano, accanto alla tv".
Tra le 15 serie in arrivo, battenti bandiere francese, italiana, inglese, marocchina, danese, canadese, thailandese, belga, brasiliana e americana, si spazia dall'horror al crime, dall'avventura al drama e sci-fi. Al momento non trova spazio la comedy. Titolo di punta è il thriller danese "Kill Skills": un killer francese fugge in Danimarca dopo che la figlia di un boss malavitoso israeliano è morta per overdose al fianco dell'assassino su commissione. Caterina Murino è la protagonista della francese "Deep", girata sulla vita in apnea di Sofia per ritornare a galla nella vita dopo la perdita del fratello gemello sommozzatore. Guest star Ornella Muti. Spazio anche alle rivolte degli animali in "Urban Jungle" (UK), il claustrofobico "Madame Hollywood" (Canada), il thailandese "Brutal" sullo sfondo dei combattimenti clandestini, il belga catastrofico "Amnesia", il super-eroico americano "Superhuman" e il bollente brasiliano "Red Season".
Nel comunicato stampa si legge: "L'accordo tra TIM e Studio+ sottolinea come la realizzazione di sinergie tra operatori di telecomunicazione e produttori di contenuti premium (n.d.r.: non Premium!) rappresenti il nuovo percorso per lo sviluppo di modelli inediti di intrattenimento che permetteranno di raggiungere una nuova generazione di spettatori, offrendo produzioni digitali originali e di alto livello".
L'offerta Studio+ è proposta in esclusiva ai clienti TIM a 3,99 euro al mese con il primo mese gratis.
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domenica 27 novembre 2016
GOSSIP - Stranger Covers! Una copertina per due con i volti-rivelazione della stagione
Millie Bobby Brown glances at the camera on the cover of Dazed magazine’s Winter 2016 issue, available now. Here’s what the 12-year-old Stranger Things actress and her co-star Finn Wolfhard had to share with the mag:
Millie Bobby Brown glances at the camera on the cover of Dazed magazine’s Winter 2016 issue, available now. Here’s what the 12-year-old Stranger Things actress and her co-star Finn Wolfhard had to share with the mag:
Millie, on what she would tell her character Eleven: “Don’t give up, that’s it. She’s always trying to give up, but she can’t. But maybe one day she will! You never know.”
Finn, on auditioning for the show from his bedroom: “I did it sick from bed. Just on my phone, then I emailed it. Matt and Ross [Duffer] loved it, and they made me do it again. Finally, I came to LA and met them.”
Millie, on meeting Winona Ryder: “She’s incredible, ultra-professional and a really good friend. I met her in the production office and we were all having lunch and she just came in and was like, ‘I was told that I look like you!’ We’d sneak away to her trailer to eat cheese and crackers and gossip.”
Finn, on what’d he wants to see in season two: “I’d love to see myself a little heartbroken. You know, because Elle’s been gone for a year, so I’d love to see him [have to] conquer being a little sad, a little depressed.”
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