NEWS - "Mr. Robot" nell'olimpo! Al via stasera anche in Italia una delle poche serie con "quel qualcosa in più" degli ultimi anni (la più premiata della stagione con 7 premi deluxe)
Fresca vincitrice di 2 Golden Globes – tra i quali quello di “miglior serie drama” –3 Critics
Choice Awards, un Writers Guild of
America e un American Film Institute
Award, “Mr. Robot”, la
serie-rivelazione dell’anno risultata altresì la più premiata della stagione, approda su Premium Stories dal 3 marzo. Oltre ai 2 Golden Globes (oltre a “miglior serie
drama”, quello a Christian Slater quale “miglior attore non protagonista”) e ai
3 Critics Choice Awards (“miglior
serie drama”, “miglior attore protagonista”, “miglior attore non
protagonista”), “Mr. Robot” si è già aggidiucata quest’anno il
prestigioso AFI Award – il premio
cinematografico assegnato dall’American Film Institute – quale “Program of the Year” e l’altrettanto
ambito WGA Award, il riconoscimento
degli sceneggiatori della Writers Guild of America quale “Best New Series” della stagione. Sette statuette pesanti, tutte
top, che rendono la serie la più
premiata dell’anno.
Le bibbie tv “Entertainment
Weekly” e “Tv Guide”, unite alla
rivista trendy “Rolling Stone”,
hanno eletto all’unisono “Mr. Robot”
quale “miglior show televisivo della stagione” nei tradizionali numeri antologici
del 2015. “Mr. Robot”,
ideata dall’outsider Sam Esmail, è
stata lanciata in patria con i claim detonanti “Our
Democracy has been Hacked” e “F*CK
the System!”.
Racconta le vicende del sociopatico e paranoico esperto di
sicurezza informatica Elliot Alderson (Rami Malek, candidato, oltre ai Golden
Globes, anche ai prossimi SAG Awards e ai Critics’ Choice Awards 2016), il
quale nasconde una doppia vita da solitario hacker giustiziere di estremo
talento, pronto a smascherare trafficanti di pedopornografia così come ipocriti
fidanzati di amiche e colleghe. Quando viene avvicinato da un misterioso
anarchico insurrezionalista soprannominato “Mr. Robot” (Christian Slater) che intende introdurlo in un gruppo di
hacktivisti – la F-Society - Elliot scopre che esiste chi come lui vuole
liberare il mondo dai debiti con le banche o smascherare i corrotti delle
multinazionali. Il principale obiettivo del gruppo sembra essere quello di
demolire digitalmente e finanziariamente la più potente e famigerata
multinazionale al mondo, la E-Corp, rinominata Evil Corp (azienda
del male). Figlia del caso
Snowden e del recente hackeraggio ai danni della Sony, strizzando l’occhio a
Anonymous e Occupy Wall Street, “Mr.
Robot” cavalca l’attualità della tecnologia, dello spionaggio digitale,
della giustizia al limite dell’anarchia, della comunicazione social e della
cyber-security. Tutti temi che hanno appassionato critici e pubblico americano
(la serie è già stata rinnovata per la
2° stagione dopo i risultati esaltanti), consci che la serie non si rivolga
ad un pubblico di tecno-esperti o specializzato: alla fine a venir fuori è il
quadro di una società odierna e attualissima (multinazionali, governo,
cospirazioni) che solo alcuni hanno la capacità di disvelare e rendere di
pubblico dominio. Proprio per questo, il punto di vista della serie risulta
super-partes: è il telespettatore a ponderare e a farsi un’idea.
Così il “New York Times”: “è un’intrigante novità dove il cyber-thriller è intriso di nichilismo
pessimista on line sul capitalismo e la diseguaglianza. E’ la prima serie che elegge
un hacker a protagonista, solitamente relegato sullo sfondo, facendolo
diventare una versione 2.0 del Travis Bickle di ‘Taxi Driver’”. Se per “Hollywood Reporter” “è un affascinante tripudio di pseudonimi e
sotto-testi”, per “Variety” il
serial “si candida ad avere ‘il
personaggio più tormentato dell’ultima decade’ grazie a uno stupefacente Rami
Malek, con atmosfere oniriche che ricordano il ‘Brazil’ di Terry Gilliam”. Sul celebre sito critico “Rotten Tomatoes”,
la serie è stata accolta con il record di 98% di consensi. Le riviste
specializzate “Wired” e “Geek!” hanno gridato rispettivamente al
“capolavoro” e al “Fight Club’ 2.0 della morale”, mentre “Rolling Stone” si è trovato d’accordo
con “Tv Guide” e “Entertainment Weekly”: “è
il miglior show televisivo della stagione”.
Tra giugno e
settembre, quando è stata trasmessa in America la serie, ci sono stati almeno tre attacchi
informatici con ampia rilevanza mediatica che risuonano per certi
aspetti nella trama: quello contro l’agenzia americana che conserva i dati
dei dipendenti del governo federale (OPM hack); quello contro l’azienda
italiana di software spia per governi, Hacking Team; e quello contro il sito di
dating Ashley Madison, che addirittura è finito citato nella serie, in una
sorta di preveggenza autoriale (era presente nello script, poi tolto, poi
rimesso di corsa dopo che è avvenuto davvero un attacco al sito di incontri
online). E non è un caso che l’ideatore Esmail, alla fine e all’inizio della
stagione, sia andato su Reddit, il sito di riferimento delle comunità
nerd/tech, a raccogliere commenti e domande.
Sia l’ideatore Esmail che il protagonista Malek sono
di origini egiziane.
Esmail spiega la genesi della serie, a metà strada tra il suo passato nerd e le sue
origini: «Ero un nerd, stavo sul mio
computer per tutto il tempo, ero un fan
di Steve Jobs, ero ossessionato da lui. All'inzio sembrava contro
Microsoft, poi un giorno l'ho visto insieme a Bill Gates e hanno unito le
forze. Ricordo di essere rimasto tanto scoraggiato e disilluso. Penso che ci
siano un sacco di continue delusioni quando si tratta dei nostri eroi,
purtroppo. Tutti pensano fosse un grande
uomo ma ha fatto i miliardi sfruttando i bambini. Tutto il mondo non è che
un grande imbroglio. I social media agiscono come surrogato dell'intimità. Io
sono egiziano e sono andato in Egitto subito dopo la Primavera Araba. Quella è
sicuramente
stata una delle ispirazioni per la serie, perché l'intera
Primavera Araba aveva a che fare con questa gioventù arrabbiata che era stufa
del mondo e della società che gli stava intorno. La leva che avevano in mano
sul controllo a cui la vecchia generazione li costringeva era proprio la
tecnologia, e l'hanno usata. Hanno incanalato quella rabbia in qualcosa di
veramente positivo e produttivo e questo ha davvero fatto la differenza».
Oltre a esserne
l’ideatore, Esmail è altresì sceneggiatore, produttore esecutivo e regista di 4
episodi. Il logo della E Corp richiama quello della Enron, la tristemente
popolare corporazione di Houston caduta in bancarotta fraudolenta nel 2001.
Rami Malek è stato raccomandato a Esmail da Emmy Rossum di “Shameless”,
all’epoca del casting fidanzata con l’ideatore di “Mr. Robot”. Mac Quayle
compone la moderna colonna sonora. Le riprese sono state effettuate interamente
a New York.
“Viviamo tutti nella paranoia di qualcun
altro”.
Elliot Alderson