sabato 6 aprile 2013
venerdì 5 aprile 2013
GOSSIP - Amell gli occhi! Il protagonista di "Arrow" sempre più verso "50 sfumature di grigio": "ho fatto sesso con un...calzino"!
“Girare una scena di sesso sul set non è solo coreografia. Il sesso non è un tango. C’è la parte coreografata, ma senza passione e spontaneità non funziona. Quello che rende nervosi non è essere circondati dall’intero cast, ma trovare prima la sintonia con la partner e un po’ di ironia. Soprattutto quando indossi solo un calzino…lì”.
“Girare una scena di sesso sul set non è solo coreografia. Il sesso non è un tango. C’è la parte coreografata, ma senza passione e spontaneità non funziona. Quello che rende nervosi non è essere circondati dall’intero cast, ma trovare prima la sintonia con la partner e un po’ di ironia. Soprattutto quando indossi solo un calzino…lì”.
Le dichiarazioni di Stephen Amell, neo sex-symbol divenuto popolare in un lampo grazie
alla serie tv da record “Arrow” (in
onda su Italia 1, lunedì prossimo il
quinto appuntamento), sembrano collimare con il futuro che vorrebbe l’attore
canadese protagonista maschile dell’atteso film tratto dal best-seller “50 sfumature di grigio”.
Amell si è confessato sul numero di “Chi” in edicola.
“Non ho
mai avuto timore o imbarazzo nel mettermi nudo, mostrando il fisico. Così come
l’anima, con tutte le mie fragilità”, chiosa l’attore sul settimanale.
Un
successo, quello di Amell, in parte dovuto alla sua preparazione “fisica”: “prima
di diventare attore insegnavo spinning in palestra – confessa – Conosco i
segreti per mantenersi in forma. Ma per interpretare il mio personaggio in ‘Arrow’ ho fatto di tutto e di più,
spesso mettendomi alla prova senza controfigura. Ho scoperto muscoli che
neanche immaginavo”.
giovedì 4 aprile 2013
Tutti a #Modena sabato proximo: alla fiera #PLAY si gioca col #GIOCOdeiTELEFILM (gadget seriali esclusivi in palio!) facebook.com/events/3526512…
— Gioco dei Telefilm ® (@GiocoTelefilm) 02 aprile 2013
Più di 1000 iscritti all'Accademia dei Telefilm discutono ogni giorno di #serietv su ultime puntate e news seriali...facebook.com/groups/1808642…
— AccademiaTelefilm (@AcademyTelefilm) 04 aprile 2013
#IlFattoQuotidiano: "la versione italiana del celebre serial statunitense #InTreatment non rifulge x originalità". Era made in Israele,baby.
— Leo Damerini (@LeoDamerini) 04 aprile 2013
martedì 2 aprile 2013
Non solo
Amy Poehler. “Parks and Recretation” (su Joi la 5a stagione inedita ogni giovedì)
ha più frecce al suo arco di Oliver Queen di “Arrow”. Tra i volti che ti si
stampano nella memoria della sit-com più sottovalutata dai media del nostro
Paese, sulla scia illuminata dalla Poehler, c’è sicuramente quello di Aubrey Plaza, colei che dà vita alla
cinica e apatica April Ludgate. Per interpretare la parte, l’attrice nata con
l’arte dell’improvvisazione sulle tavole polverose nei teatri sperimentali, si
è ispirata alle sorelle minori Renee e Natalie. Naturalmente vien da
immaginarsi come sia stata l’adolescenza della sempre più in vista Plaza,
confortata altresì dalla mamma procuratrice di origini anglo-irlandesi e dal
babbo consulente finanziario portoricano. Non per niente, a 20 anni, la nostra
ha subito un ictus dal quale si è ripresa egregiamente, visto che dopo pochi
mesi debuttava in un programma di Candid Camera entrando in un fast food armata
di pc con mega-schermo catodico, hard-disk vecchio stampo di 7 chili e tastiera
antidiluviana, usando l’armamentario suddetto a mò di notebook tra lo stupore
degli astanti. Mentre su Twitter ai quasi 300 mila followers, con l’account
@evilhag, proclama “I am a gay man”, Plaza sarà al cinema nel 2013 con le
commedie “The To Do List” (al fianco di Rachel Bilson di “The OC” e Connie
Britton di “American Horror Story” e “Nashville”) e “A Many Splintered Thing”
(con il bonazzo da blockbuster assicurato Chris Evans).
Non si creda però che Aubrey abbia trovato il successo per caso: vanta un diploma in Cinema e Televisione alla Tish School of Arts di New York, nonchè quelle che la rivista specializzata “Complex” ha definito “le gambe più sexy della tv”. Il mensile le ha sì dedicato la copertina di Marzo, ma al motto “oltre le gambe c’è di più” ha privilegiato lungo il reportage fotografico le doti ironiche dell’attrice di cui sentiremo parlare anche dopo la…ricreazione.
Non si creda però che Aubrey abbia trovato il successo per caso: vanta un diploma in Cinema e Televisione alla Tish School of Arts di New York, nonchè quelle che la rivista specializzata “Complex” ha definito “le gambe più sexy della tv”. Il mensile le ha sì dedicato la copertina di Marzo, ma al motto “oltre le gambe c’è di più” ha privilegiato lungo il reportage fotografico le doti ironiche dell’attrice di cui sentiremo parlare anche dopo la…ricreazione.
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domenica 31 marzo 2013
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
WIRED
La Barriera di "Game of Thrones" reggerebbe nel mondo reale?
"Forza di gravità batte magia. È questo il parere della scienza rispetto alla Barriera, il grande muro di ghiaccio che protegge i Sette Regni da bruti ed Estranei nella famosa serie televisiva Game of Thrones (la terza stagione inizia in Usa stasera). L'imponente e suggestiva costruzione di ghiaccio, alta 700 metri e lunga quasi 500 chilometri, non avrebbe alcuna possibilità di restare in piedi nel mondo reale: solo la magia, ironizza Wired.com, potrebbe impedire alla parete di collassare, schiacciata dal suo stesso peso.
“Anche a temperature molto basse”, sostiene l'ingegnere Mary Albert dell' Ice Drilling Program Officeal Dartmouth College: “le grandi masse di ghiaccio si deformano sotto il loro peso. Inoltre, su scale temporali lunghe, il ghiaccio tende a muoversi, a scorrere, quindi sarebbe impossibile che il muro mantenesse la sua forma originale per migliaia di anni”. L'idea per la fortificazione è venuta a George R.R. Martin, l'autore de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, il ciclo che ha ispirato la serie televisiva, mentre si trovava sul Vallo di Adriano. Martin immaginò una parete molto più grande e poderosa, fatta completamente di ghiaccio e assemblata grazie alla magia.
Nel mondo reale, solo la natura è riuscita a costruire strutture che possono rivaleggiare con il Muro: la Groenlandia, per esempio, o i ghiacci antartici, spessi diversi chilometri. “Tali strutture, però”, continua Albert, “si sono formate nel corso di centinaia di migliaia di anni, in luoghi dove le temperature erano così basse da non consentire lo scioglimento”. Gli esseri umani non sono mai riusciti a fare niente del genere; e, d'altronde, ogni tentativo di costruire una struttura comparabile con la Barriera sarebbe stata una corsa contro il tempo. L'unico modo per bilanciare la deformazione e lo spostamento del ghiaccio, secondo il fisico Martin Truffer, della University of Alaska Fairbanks, sarebbe la costruzione di un muro in pendenza anziché verticale: “Diciamo che un muro alto 700 metri dovrebbe avere uno spessore pari a 40 volte tanto, per restare in piedi”. Piuttosto difficile da costruire. A meno che, naturalmente, non ci si affidi alla magia".
(Sandro Iannacone, 29.03.2013)
WIRED
La Barriera di "Game of Thrones" reggerebbe nel mondo reale?
"Forza di gravità batte magia. È questo il parere della scienza rispetto alla Barriera, il grande muro di ghiaccio che protegge i Sette Regni da bruti ed Estranei nella famosa serie televisiva Game of Thrones (la terza stagione inizia in Usa stasera). L'imponente e suggestiva costruzione di ghiaccio, alta 700 metri e lunga quasi 500 chilometri, non avrebbe alcuna possibilità di restare in piedi nel mondo reale: solo la magia, ironizza Wired.com, potrebbe impedire alla parete di collassare, schiacciata dal suo stesso peso.
“Anche a temperature molto basse”, sostiene l'ingegnere Mary Albert dell' Ice Drilling Program Officeal Dartmouth College: “le grandi masse di ghiaccio si deformano sotto il loro peso. Inoltre, su scale temporali lunghe, il ghiaccio tende a muoversi, a scorrere, quindi sarebbe impossibile che il muro mantenesse la sua forma originale per migliaia di anni”. L'idea per la fortificazione è venuta a George R.R. Martin, l'autore de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, il ciclo che ha ispirato la serie televisiva, mentre si trovava sul Vallo di Adriano. Martin immaginò una parete molto più grande e poderosa, fatta completamente di ghiaccio e assemblata grazie alla magia.
Nel mondo reale, solo la natura è riuscita a costruire strutture che possono rivaleggiare con il Muro: la Groenlandia, per esempio, o i ghiacci antartici, spessi diversi chilometri. “Tali strutture, però”, continua Albert, “si sono formate nel corso di centinaia di migliaia di anni, in luoghi dove le temperature erano così basse da non consentire lo scioglimento”. Gli esseri umani non sono mai riusciti a fare niente del genere; e, d'altronde, ogni tentativo di costruire una struttura comparabile con la Barriera sarebbe stata una corsa contro il tempo. L'unico modo per bilanciare la deformazione e lo spostamento del ghiaccio, secondo il fisico Martin Truffer, della University of Alaska Fairbanks, sarebbe la costruzione di un muro in pendenza anziché verticale: “Diciamo che un muro alto 700 metri dovrebbe avere uno spessore pari a 40 volte tanto, per restare in piedi”. Piuttosto difficile da costruire. A meno che, naturalmente, non ci si affidi alla magia".
(Sandro Iannacone, 29.03.2013)
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