CORSERA
Dollhouse, la memoria azzerata della Casa delle Bambole
"Il punto di partenza di «Dollhouse», la serie creata da Joss Whedon, il padre di «Buffy» e «Angel» è molto interessante; meno il punto d' arrivo (Fox, giovedì, ore 21.10). Il punto di partenza è questo: finora non è ancora stata inventata una macchina per dimenticare. Com' è noto esistono tecniche per ricordare (è il vasto territorio della mnemotecnica) ma non esiste un arte della dimenticanza, non esistono artifici volontari per l' oblio. Ce ne sono alcuni per ricordare male, tipo ubriachezza, droga, lesione cerebrale, amnesia. Per questo è stato istituito un luogo, la casa delle bambole, dove alcune persone consegnano la loro personalità a una società segreta, il cui compito è di azzerare le memorie di questi volontari, chiamati «attivi», per noleggiarle a facoltosi clienti bisognosi di azioni speciali. Ogni missione è l' occasione per narrare un' avventura di genere diverso: azione, romanticherie, comicità, thrilling, spy story, ecc. La serie racconta le vicende di Echo (Eliza Dushku) un' «attiva» che inizia la sua seconda vita con la liberazione di una bambina rapita. La memoria di Echo (che porta il nome della ninfa rifiutata da Narciso, consumata dall' amore, nascosta nei boschi per restare solo una eco lontana) non è stata però del tutto azzerata, ripulita, e a un certo punto viene scossa da bagliori di ricordi che le consentiranno di mettere insieme i pezzi del suo passato. Il tutto sotto la lente indagatrice dell' agente dell' FBI Paul Ballard (Tahmoh Penikett) molto vicino a scoprire l' attività occulta di Dollhouse. «Dollhouse» si sviluppa seguendo il risveglio della protagonista, la rinascita della sua coscienza e dei suoi sentimenti, ed il desiderio di riscoprire la sua vera identità. Proprio questa parte rischia di essere la più debole, un formato ridotto di missioni impossibili".
(Aldo Grasso, 05.09.2009)