Stracult e Stracotti - …ovvero la serie che
questa settimana va su e quella che inevitabilmente va giù. Parola di Stargirl! http://giovanecarinaedisoccupata.blogspot.com/
La parola estate vuole
dire anche mare, sole, relax. Spiaggia, ombrelloni e viaggi on the road. Per
gli appassionati di telefilm però, l’estate vuol dire anche True Blood, solo
per citare una delle molteplici serie che ripartono in questo periodo. Eccoci
qui quindi, a celebrare il ritorno di uno Stracult per gli appassionati del
genere vampiresco, che pur avendo mostrato segni di cedimento a livello di sceneggiatura
e scelte autoriali lo scorso anno, si è rivelato ancora una volta uno degli
show più attesi di questi mesi.
Con la speranza che la serie della HBO si lasci streghe, storyline estremamente veloci e superficiali alle spalle, i fan si sono gettati anche quest’anno nelle avventure surreali e fuori controllo di Eric, Bill, Sookie e Lafayette.
Nuovi e vecchi personaggi all’orizzonte, su tutti la nostrana Valentina Cervi nel ruolo di Salome, braccio destro dell’Autorità dei vampiri, e presto (dal nono episodio), anche Robert Patrick, nel ruolo di Jackson, padre di Alcide.
E nella speranza che il Re Russel Edgington, villain di questa stagione, arrivi presto, ciò che ci auguriamo è che si decida di riprendere la retta via, a scavare a fondo nei personaggi, approfondire la psicologia di quelli principali e tralasciare invece per un po’ quelli inutili, mettendoli da parte e rispolverandoli magari in futuro. Più dinamicità, più spessore, meno superficialità: ecco cosa ci si aspetta dalla nuova stagione di uno Stracult di questo calibro.
Con la speranza che la serie della HBO si lasci streghe, storyline estremamente veloci e superficiali alle spalle, i fan si sono gettati anche quest’anno nelle avventure surreali e fuori controllo di Eric, Bill, Sookie e Lafayette.
Nuovi e vecchi personaggi all’orizzonte, su tutti la nostrana Valentina Cervi nel ruolo di Salome, braccio destro dell’Autorità dei vampiri, e presto (dal nono episodio), anche Robert Patrick, nel ruolo di Jackson, padre di Alcide.
E nella speranza che il Re Russel Edgington, villain di questa stagione, arrivi presto, ciò che ci auguriamo è che si decida di riprendere la retta via, a scavare a fondo nei personaggi, approfondire la psicologia di quelli principali e tralasciare invece per un po’ quelli inutili, mettendoli da parte e rispolverandoli magari in futuro. Più dinamicità, più spessore, meno superficialità: ecco cosa ci si aspetta dalla nuova stagione di uno Stracult di questo calibro.
Bunheads, il nuovo show di Amy Sherman Palladino,
ha debuttato pochi giorni fa sulla Abc Family riscuotendo scarso
successo, solo 1,6 milioni di spettatori, nonostante le grandi aspettative da
parte del pubblico e della critica.
Nella nuov “dramedy”,
se così si può definire la serie, Lorelai Gilmore sembra essersi reincarnata
nel corpo di Michelle Simms (Sutton Foster), ballerina precaria
di Las Vegas che si ritrova a sposare il miliardario Hubbel (Alan Ruck)
in seguito all'hangover al termine di una pessima giornata.
Michelle fa pensare a
Lorelai per via del suo modo di fare scanzonato ed estroverso, nel pensare ad
alta voce, nel non tenere a freno commenti taglienti e battute sarcastiche, e
la ricorda anche dal punto di vista estetico: alta, snella, cappelli castani
lunghi.
I rimandi a Gilmore
Girls non finiscono qui: la suocera di Michelle, Fanni (Kelly Bishop,
già Emily Gilmore) instaura da subito con la protagonista quel rapporto
burrascoso e conflittuale ma sotto sotto destinato a rafforzarsi nel tempo, che
fa inevitabilmente pensare a quello tra Lor e sua madre, caratterizzato da
battute al vetriolo e scambi d’opinioni piuttosto accesi.
Musica, sceneggiatura,
ambientazione, cast: tutto riporta con la mente a quella “Mamma per amica” di
cui tanto sentiamo la mancanza, ma senza la verve e il brio cui Rory e sua
madre negli anni ci avevano abituati: Bunheads è la fotocopia sbiadita
della celebre serie della Palladino, velata di una malinconia difficile da
ignorare.
I fan sono divisi, spaccati
a metà: qualcuno ringrazia Amy, qualcun altro la condanna.
C’è chi apprezza i continui
rimandi alle Gilmore, chi invece avrebbe voluto una ventata di novità per un
ritorno in grande stile della Palladino.
L'impressione iniziale è che Bunheads parta già stracotto, nelle vesti di una minestra riscaldata.