giovedì 22 ottobre 2009

NEWS ESCLUSIVA - Attenti a quei due! Orci e Kurtzman (JJ Abrams) al lavoro per i remake di "Hawaii Squadra Cinque Zero" e "Matt Helm"
Roberto Orci e Alex Kurtzman, i pupilli di J.J. Abrams con il quale hanno collaborato alla realizzazione tv di "Alias, "Fringe" e del XI cine-capitolo di "Star Trek" (nonchè del dodicesimo previsto per il 2011), hanno firmato per riportare sul piccolo schermo la serie cult del 1968 "Hawaii Squadra Cinque Zero", la serie poliziesca più longeva della storia della tv (è andata in onda dal 1968 al 1980). Il remake, che accende i riflettori su una squadra speciale di Honolulu che risponde direttamente al governatore, andrà in onda sulla CBS.
Ma non è il solo progetto telefilmico della coppia: prossimamente Orci-Kurtzman riporteranno in vita il mitico "Matt Helm", detective che nel 1975 aveva il volto di Anthony Franciosa (al cinema lo aveva anche interpretato Dean Martin negli anni '60). Dopo il successo di "The Mentalist", i tempi sembrerebbero maturi per far rivivere l'investigatore che indaga, più per scacciare la noia che per senso della giustizia, tra le ville del jet set di Los Angeles.
(Riproduzione riservata)

mercoledì 21 ottobre 2009

NEWS - Piovono Mas(s)i: il Direttore Generale della Rai contro la SKYavetta: "è solo marketing"!
Il Dg della Rai Mauro Masi si scaglia contro la famigerata chiavetta di SKY (vedi Post di ieri): "Il tutto ha più i connotati di un’abile campagna promozionale e di marketing che di una reale messa a disposizione a tutti i propri abbonati della programmazione digitale terrestre in chiaro. Merita un attento approfondimento, anche dal punto di vista legale e regolamentare, la eventuale immissione dei canali della piattaforma terrestre all’interno dell’Epg (la guida elettronica dei programmi, ndr) di Sky. Potrebbe essere in conflitto con le disposizioni delle Autorità di garanzia che limitano l’utilizzo da parte di Sky del sistema digitale terrestre. L’utilizzo di questo strumento sarà, anche nel tempo, circoscritto a un ristretto numero di abbonati. La limitazione dell’uso della chiavetta ai decoder Sky di nuova generazione e in particolare a quelli in Hd restringe ancor di più il numero di abbonati serviti dalla Digital Key poiché questi dovranno essere dotati di un televisore Full Hd. Notoriamente tutti i nuovi televisori sono obbligatoriamente provvisti di un decoder digitale terrestre integrato: la visione del digitale terrestre integrale è dunque già garantita dal televisore. Inoltre occorre aggiungere che parte significativa dei televisori in Hd già venduti prima dell’obbligo del decoder integrato era già in grado di ricevere il digitale terrestre a causa dell’elevato costo del televisore e della relativa necessità di dotarlo di tutti gli strumenti tecnologicamente più aggiornati, compreso il decoder per il digitale terrestre".
TWINS PEAK - Sarah Jessica Parker è un'icona...Pop!
Avrà qualche rughetta in più perchè non è avvezzo, tosta rockstar qual è, all'uso del botox, ma Iggy Pop potrebbe essere scambiato per Sarah Jessica Parker...Soprattutto da dietro, vista la chioma fac (fuck?) simile con l'interprete di Carrie in "Sex and the City". Anzi, già che c'è, l'attrice-produttrice potrebbe ingaggiare Iggy quale controfigura nel secondo capitolo cinematografico di "SATC", per le scene in cui si mostra il Pop(ò).

martedì 20 ottobre 2009

NEWS - Achtung, compagni! La rivoluzione tv con la SKYavetta...(si va verso il telecomando unico)
(ANSA) - ROMA, 19 OTT - Sky 'risponde' alla concorrenza del digitale e alla rinuncia alla piattaforma satellitare da parte della Rai e promuove la sua rivoluzione d'ottobre: incrementa da 16 a 30 i suoi canali in HD entro il 2010, offre, a partire dal 23 ottobre, un televisore Full HD per tutti gli abbonati Sky con soli 50 euro di anticipo e rate a partire da 6 euro al mese e a dicembre lancia la Digital Key, una chiavetta che, collegata al decoder Sky, permette di accedere a tutta l'offerta gratuita in chiaro del digitale terrestre integrata nell'Epg di Sky (ovvero la Guida elettronica dei programmi, un modo per avere sullo schermo l'elenco dei programmi trasmessi dai canali della piattaforma satellitare). Nella guerra delle offerte, il contrattacco di Sky prevede anche la possibilita', da subito, di abbonarsi ai pacchetti Sky Cinema, Sport e Calcio senza sottoscrivere tutti i cinque generi del pacchetto Mondo. Gia' oggi, sottolinea una nota Sky,1 milione di famiglie italiane vedono i 16 canali in HD di Sky con cinema, sport, intrattenimento, documentari nella qualita' dell'altra definizione senza costi aggiuntivi rispetto al pacchetto prescelto. E Sky conferma che il numero di canali HD continuera' a crescere, diventando 30 entro la fine del 2010. Inoltre annuncia l'arrivo di un nuovo strumento che semplifichera' l'accesso a tutti i canali in chiaro presenti sulle principali piattaforme televisive, con un unico decoder e un solo telecomando. A partire dal 23 ottobre, grazie all'offerta 'Sky, Tv Tutto Incluso' sia chi e' gia' abbonato sia chi intende abbonarsi a Sky, potra' entrare nel mondo dell'Alta Definizione in modo rivoluzionario. Con 50 euro di anticipo sara' possibile acquistare un televisore Full HD - da scegliere tra vari modeli per dimensioni e marca - pagando le successive 36 rate mensili in abbinamento con la sottoscrizione di qualsiasi combinazione di pacchetti Sky (in occasione delle
prossime Olimpiadi e Paraolimpiadi invernali di Vancouver sara' possibile per la prima volta in Italia vedere tutti gli eventi e seguire in diretta tutte le gare cui parteciperanno atleti italiani).
'Sky, Tv Tutto Incluso', segnala Sky, ''e' frutto di un accordo con i principali produttori di televisori e con le piu' importanti catene della grande distribuzione dell'elettronica di consumo''. In piu' da oggi si puo' accedere ai pacchetti Sport Calcio e Cinema in modo piu' conveniente, senza sottoscrivere tutti i cinque generi del pacchetto Mondo. Le nuove combinazioni di pacchetti potranno essere sottoscritte sia da coloro che sono gia' abbonati a Sky sia da coloro che intendono abbonarsi. A dicembre, infine, quella che e' forse l'iniziativa piu' aggressiva contro la concorrenza: Sky consentira' ai propri abbonati di completare il passaggio alla tv digitale accedendo anche ai canali gratuiti disponibili sul digitale terrestre grazie a Digital Key, una piccola penna Usb con funzione di sintonizzatore Tv Digitale Terrestre che, collegata al decoder Sky Hd o My Sky Hd, consentira' di accedere a tutti i canali in chiaro disponibili sul digitale terrestre in un modo semplice: infatti la chiavetta integrera' nella Guida Tv Sky la programmazione dei canali dtt consentendo di fare zapping su tutta l'offerta digitale in chiaro senza cambiare telecomando.

lunedì 19 ottobre 2009

NEWS - Rivoluzione Mediaset: la scommessa della Pay tv si vince sul web (entro 12 mesi). Un catalogo di titoli da cui pescare quando si vuole e un videoregistratore on line
Articolo di Stefano Carli su "Affari&Finanza" di oggi.
"Rivoluzione in casa Mediaset. E non è solo Fedele Confalonieri che cita gli Inti Illimani (e indirettamente il Che, come gli ha fatto notare Franco Bernabè mercoledì scorso alla presentazione dello stato dell’arte dello switch off del digitale terrestre). C’è molto di più. Mediaset ha deciso che il suo futuro è la pay tv. Che deve accelerare, e pure in fretta. Insomma, deve convincere sempre più gli italiani a mettersi le mani nelle tasche da soli per pagare un numero crescente di contenuti tv: film, sport, serie tv ed eventi. Non solo: si è convinta che questo futuro passa per Internet e senza bisogno di fare accordi con Telecom Italia. La cosa è partita in silenzio lo scorso luglio, quando da Cologno Monzese è stata discretamente inviata ad alcune tra le maggiori società di consulenza strategica la richiesta di proporre un progetto sulla base di uno schema molto dettagliato di quello che il Biscione vuole fare nei prossimi 12 mesi: di qui a novembre 2010. Stando ai ‘si dice’ il progetto è già stato assegnato e da alcune settimane gli uomini di Accenture stanno mettendo a punto il piano per far sbarcare Mediaset su Internet. E ci sarebbe anche un nome più o meno ufficiale: Cube. Gli obiettivi sono molto ambiziosi (e sono spiegati in dettaglio nell’articolo in basso) e se tutto andrà come nei piani avranno un forte impatto sullo scenario italiano dei media e delle tlc. Ma l’obiettivo numero uno è quello di rafforzare Premium, l’offerta a pagamento di Mediaset sul digitale terrestre. Si tratta da una parte di rafforzare la fedeltà degli utenti già acquisiti, dall’altra di conquistarne dei nuovi. E per questo viene ritenuto strategico integrare i canali televisivi con un’offerta di tv on demand via Web. Un’offerta su cui ci sono già le idee chiare: due le linee fondamentali. La prima è la cosiddetta catch up tv: una specie di videoregistratore online. Gli utenti potranno richiedere la visione di un qualsiasi programma trasmesso dai palinsesti Mediaset, in chiaro o a pagamento. La seconda è la proposizione di un catalogo di contenuti (film, serie tv) da cui poter ‘pescare’ a piacimento in qualsiasi momento. E c’è anche una fase due, un po’ più in là nel tempo: realizzare una specie di vero e proprio iPod online per la tv. Gli utenti dovranno poter creare una propria playlist di contenuti, organizzarli e riceverli a casa, o magari anche sul cellulare, come se fossero un vero e proprio canale tv virtuale. Condizione esplicitamente scritta nel piano è che tutto questo viaggi su Internet sì, ma su una rete a banda larga «unmanaged», ossia non gestita. Ossia senza fare accordi con le telecom. Il passaggio merita una chiosa. Mediaset potrebbe fare queste stesse cose sulla rete Iptv di Telecom Italia o di Fastweb oppure di Wind. Le telecom ci hanno sperato a lungo e hanno infatti ripetutamente bussato alla porta del Biscione per offrire di gestire la catch up tv. E non sarebbe stata nemmeno un’offerta dell’uno a esclusione degli altri concorrenti. Telecom, Fastweb e Wind da alcuni mesi vanno di conserva. Hanno capito che per sviluppare l’Iptv non conviene farsi concorrenza in questa fase. Ma Mediaset vuol fare da sola. Se mettesse il suo potenziale di marketing sull’Iptv potrebbe fruire di una rete a banda larga di buona qualità e soprattutto di qualità garantita (dalle telecom). Preferisce invece andare da sola. Si possono ipotizzare per questo ragioni diverse. Potrebbe aver pesato l’idea di non dover lasciare neanche una quota minima di ricavi alle telecom come avviene nella Iptv con il modello del revenue sharing in cambio del trasporto del segnale a qualità garantita. O magari Mediaset ha pensato di adottare il modello britannico del progetto Canvas che presuppone un certo scetticismo sul futuro della Iptv. Potrebbe invece aver prevalso la prospettiva di non dover condividere con le telecom i i profili di consumo degli utenti che verrà man mano a scoprire in base ai programmi che ciascuno comprerà. Profili che valgono oro se venduti al mercato pubblicitario. Ma il modello britannico è comunque un modello di sistema, che mette assieme tutti gli operatori e che creerà uno standard condiviso. Perché Mediaset si accolla tutti i rischi di procedere da sola? Potrebbe far gioco la vecchia strategia di fare la lepre, impostare il proprio standard e poi imporlo agli altri grazie alla sua forza di mercato e al suo peso politico e la soggezione della politica italiana alla tv (e a Berlusconi) per cui le leggi e le norme hanno sempre ratificato a posteriori lo stato di fatto. Ma stavolta il rischio è grosso. Senza il coinvolgimento delle telecom, di Telecom Italia, di Fastweb, di Wind, di Vodafone, la rete potrebbe collassare, se il progetto Cube avesse successo, così come è collassata quella britannica dopo che la Bbc ha messo online i suoi palinsesti. La sola grande certezza è che Mediaset ha fretta. E tanta. Perché? Forse perché lo scenario del mercato tv è radicalmente mutato e le sta sfuggendo di mano. Non è un mistero che Mediaset abbia spinto con forza per accelerare il passaggio al digitale terrestre nella speranza di riuscire a ‘governare’ il trasloco del duopolio sulla nuova piattaforma. Ma l’innovazione, così come il mercato, quando è quello vero, non sono facili da indirizzare e controllare così come è stato fatto per quasi un trentennio con il vecchio settore tv: chiuso nei confini nazionali, a basso livello tecnologico e soprattutto governato da una politica sempre molto sensibile alle ‘esigenze’ dell’impero mediatico della famiglia Berlusconi. Accade così che i nuovi canali si stanno moltiplicando in modo ancora più rapido di quanto previsto e accelerano la frantumazione dell’audience. E accade poi, come ha recentemente ricordato il presidente Paolo Garimberti, che nelle zone già passate al digitale la Rai stia riguadagnando ascolti. E intanto il satellite di Sky continua a crescere nelle rilevazioni Auditel e perfino La7 passa sempre più spesso la quota del 5% di share, cosa che prima accadeva ad ogni morte di papa. E soprattutto, quel che fa più paura a Cologno Monzese, si fa sempre più fatica a portare in cassa i ricchi investimenti in spot dei prodotti di fascia medio alta. Insomma, se non fosse per la ‘moral suasion’ prodotta dal solo nome ‘Berlusconi’, di spot di Mercedes e Bmw per dire sui canali del Biscione se ne vedrebbero sempre di meno: stanno già ora tutti spostandosi verso Sky. Un’altra ragione non secondaria va poi ricercata nel prossimo sviluppi del mercato tv: l’alta definizione. Quella attuale, che però non ha avuto grande successo, viaggia anche sul digitale terrestre. Ma la prossima, quella su cui sta scommettendo l’industria mondiale della produzione video, quasi certamente no. Già si fanno i primi test di 4K e anche di 8 K. Le sigle sono semplicissime: vogliono dire rispettivamente 4 volte e 8 volte lo standard dell'alta definizione attuale. A quanto se ne sa oggi potranno andare solo via satellite o Iptv. Il futuro, insomma, va sempre più verso la Rete. Ed è un futuro per il quale Mediaset non vuole pagare dazi a nessuno. E soprattutto non vuole aspettare i tempi lenti di ogni progetto di sistema in Italia. In questi casi farebbe gioco avere accanto una Rai meno letargica di quella prodotta dallo spoil sistem berlusconiano. Ma tant’è: non si può avere tutto. Intanto però questa strategia di Mediaset fa probabilmente giustizia in modo definitivo delle ipotesi di un suo interesse diretto alla rete di Telecom Italia".

domenica 18 ottobre 2009


GOSSIP/SONDAGGIO - Mad Women! A January Jones risponde Christina Hendricks: e voi chi preferite (sondaggio)?
Se January Jones mette in risalto il suo sex-appeal su "GQ" (vedi Post precedente), la collega di "Mad Men" Christina Hendricks le risponde per le rime dalle pagine di "Esquire". Seppure contraddistinte da una sensualità differente negli scatti - più celebrale quella della Jones, più fisica quella della Hendricks - le due sembrano confrontarsi sulla deriva fetish...E voi chi preferite tra le due? Non solo a livello fisico, naturalmente, ma anche e soprattutto come attrici-primedonne di uno dei serial più cult degli ultimi anni. Un nuovo sondaggio (lo trovate nella barra a sinistra, sotto la foto de "La vita è un telefilm") vi chiede di esprImere la vostra preferenza...

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

Lick it or Leave it!

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