sabato 22 luglio 2017
venerdì 21 luglio 2017
GOSSIP - Queen Elisabeth! La Moss in corsa con 8 Emmy Awards conquista la cover di "THR" e chiosa: "'The Handmaid's Tale' non è una storia femminista!" (toglietele almeno 5 nomination allora...!)
Elisabeth Moss takes the cover of THR‘s latest issue looking so summer chic. Here’s what the 34-year-old Handmaid’s Tale star had to share with the mag:
On being attacked for saying Handmaid’s Tale is “not a feminist story”: “I was asked a question about my character, and I was thinking about my character and about the TV show not that I was speaking for feminists.”
On women’s rights: “I’m such a staunch believer in women’s rights, I don’t really give a shit about anybody who isn’t. It’s like, I don’t need them to watch the show. At a certain point, things are more important than your job.”
On her Emmy nominations: “It’s lucky number eight…But if you’ve been nominated seven times and lost seven times, you learn to be pretty excited about being nominated. You feel this sense of, ‘Well, at least I seem to be doing well consistently.’”
For more from Elisabeth, visit HollywoodReporter.com.
giovedì 20 luglio 2017
NEWS - La scoperta dell'acqua calda: nelle serie tv c'è filosofia! Ma vahhh? Un libercolo scova, tra il banale e il fantasioso, i link tra titoli cult e grandi pensatori (in "GOT" c'è Machiavelli...l'avreste mai detto???)
Articolo tratto da "La Stampa"
Quanto può essere costruttiva la filosofia, taluni ragazzi fortunati lo imparano dai loro insegnanti, quando la mente è ancora libera e bella, sgombra di troppi pregiudizi e pronta alla forgiatura. Ma per sentirla attuale, devono inevitabilmente trovare degli agganci con la realtà, persino quando si parla di Parmenide, primo fra gli Eleati, 500 avanti Cristo: Elea, piena Magna Grecia, è ora Ascea, provincia di Salerno. Come si può agganciare all' attualità una frase del tipo: «Ciò che è, è; ciò che non è, non è»? Si può, si può. E il come è venuto in mente a un contemporaneo professore di filosofia che si autodefinisce «pop-filosofo». Si chiama Tommaso Ariemma, è nato a Napoli nel 1980 e ha appena pubblicato da Mondadori La filosofia spiegata con le serie tv, con una predilezione particolare per Black Mirror. Oltre a Parmenide, abbinato a True detective, troviamo una variopinta antologia formata da: Platone- Black Mirror; Aristotele-The Walking Dead; Machiavelli-Il trono di spade; Hobbes-Westworld ; Cartesio-Black Mirror, mitico episodio di San Junipero; Spinoza-The Young Pope; Kant-Lost; Hegel-Breaking Bad; Marx-Mad Men; Sartre-ancora Black Mirror, episodio Caduta libera .
Il libello ci aiuta a ricordare che il vero specifico televisivo, le serie per l' appunto, sono più profonde, ma anche colte, di quanto fingano di apparire. Dice Ariemma: «La prima volta che sono entrato in una classe e ho spiegato i grandi filosofi attraverso il riferimento alle migliori serie in circolazione, gli studenti mi sono apparsi disorientati, spiazzati. In seguito, non hanno più potuto farne a meno». Ecco qualche esempio.
Parmenide-True detective
Il poliziotto Rust, Matthew McConaughey, ha perso una figlia: all' amico Marty, Woody Harrelson, confida di aver visto tra la vita e la morte il defunto padre e la figlia nell' oscurità, che lo invitavano a svanire insieme, ma Rust segue la luce, cioè la convinzione che essi «sono» e non finiranno mai di essere con lui, soprattutto ogni volta che penserà a loro. Anche per Parmenide, padre venerando e terribile di ogni inesorabile detective, tutto è eterno, quindi sempre rintracciabile con la ragione. Caccia al colpevole.
Platone-Black Mirror
Gli episodi sono ambientati in un futuro prossimo in cui le tecnologie hanno reso la vita un inferno. Anche Platone se la prendeva con le tecnologie del suo tempo: la scrittura, le arti, i discorsi dei sofisti. E ci mette in guardia pure dalla degenerazione della politica. Guarda caso in Black Mirror l' orsetto animato Waldo, conduttore tv, può candidarsi come alternativa a quei politici che demolisce e irride nel suo programma: per Platone, solo il filosofo in grado di strappare le catene della caverna, può governare. Platone suggerirebbe di non votare assolutamente Waldo, proprio no.
Aristotele-The Walking Dead
La sapeva lunghissima, Aristotele, sulle fiction. Un racconto, per essere seguito, deve suscitare un piacere capace di farci entrare nella storia, di farci immedesimare, lasciando da parte paure e ansie della vita quotidiana. Per far questo, la trama deve avere tre momenti: paura, pietà, catarsi. Così per Walking Dead : dopo tutto il cammino, la catarsi ci vuole, una purificazione capace di sollevarci, di farci stare meno in pena per il nostro Rick, Andrew Lincoln, che riuscirà alfine a rivedere la sua famiglia e a risolvere il problema degli zombie. Ma la narrazione aristotelica insegna: il più tardi possibile.
Machiavelli-Trono di spade
Una serie preziosa perché mette in scena ciò che manca o che abbiamo perso. Certo, è una narrazione fantasy piena di draghi, ma caratterizzata anche da un sorprendente realismo. Machiavelli punta sul condottiero sbagliato, il Duca Valentino, un po' come fa sempre lo spettatore medio di Game of Thrones . Il mondo delle serie tv, come il nostro, è governato dal caso e dalla fortuna, anche se i suoi personaggi mantengono intatte acconciature e pettinature anche in punto di morte.
Spinoza-The Young Pope
Eccolo, il Lanny Belardo-Jude Law, che per Sorrentino dice: «Colui che ama Dio non deve pretendere che Dio, a sua volta, lo ami». E secondo Spinoza Dio è infinito, perfetto, totale, assoluto: non può essere la copia ingigantita dell' uomo.
Kant-Lost
Che farebbe Kant perduto su un' isola deserta? Per lui, anche quando il caos sembra prevalere, c' è sempre la possibilità di un orientamento. Soprattutto quando questo caos ha l' aspetto di un' opera d' arte, e produce ciò che Kant chiama «l' idea estetica». Ovvero, un' idea che dà l' occasione di pensare molto, senza che nessun pensiero sia perfettamente adeguato e nessun linguaggio totalmente comprensibile. In una parola: Lost.
Marx-Mad Men
La pubblicità promette la felicità, ma la merce che poi acquistiamo non ce la fa raggiungere. Non consumiamo merci, consumiamo felicità. E Marx avrebbe saputo proporre a Don Draper, Jon Hamm, la sua ricetta: il comunismo. Mio caro Dan, direbbe Marx, certo, l' universo è indifferente, ma tu non vorresti essere felice? Una bella trappola, quella della felicità.
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mercoledì 19 luglio 2017
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"Game of Thrones", metafora di politica e filosofia
"Winter came, l'inverno è arrivato, nel pieno dell'estate, una delle più torride che abbiamo vissuto. La sesta stagione era terminata in una sorta di stagnazione, di vuoto di potere, ma ora, all'inizio della settima, i ritorni e le nuove alleanze che abbiamo atteso per anni si stanno compiendo, il passo della narrazione si fa più veloce, nessuno è felice, anche se la felicità non è mai stata di casa in Game of Thrones (Sky Atlantic, lunedì, ore 22,25). La lunga e insanguinata sfida per il comando dei sette regni continua promettendo nuovi colpi di scena, incredibili tradimenti e molto molto sangue. Negli Stati Uniti, la prima puntata ha spopolato, è la più vista della storia HBO. Le casate che si contendono il Trono di Spade, emblema dei sette regni, sono in lotta per la conquista del potere nelle scontornate terre di Westeros e nei territori dell'est e gli Strark, che parevano quasi estinti, ritornano prepotentemente in campo. Calata pienamente nei panni di assassina, tra l'altro con la speciale abilità di cambiare volto, Arya (Maisie Williams), la giovane Stark è determinata a proseguire il suo piano di vendetta. Intanto a Nord, Jon Snow (Kit Harington) sa che il vero pericolo per i Sette Regni è oltre la Barriera che si erge da secoli...Ormai la serie Game of Thrones è diventata una metafora per spiegare la politica, la filosofia, i massimi sistemi, tutto. Ha ragione Silvia Ronchey quado scrive: «I dotti hanno fatto del Trono di Spade la palestra di uno scambio erudito che ormai valica i confini del web e i limiti dei fan club, passa alle università e ai centri di ricerca, fa ritornare il pixel alla carta, rimette nelle biblioteche la mappa di un passato immaginario che si sostituisce a quello reale ormai in corso di oblio». Mentre si moltiplicano i toni e i dialoghi da tragedia greca o gli intrighi di marca shakespeariana, fra i soldati Lannister fa la sua comparsa anche la pop star Ed Sheeran". (Aldo Grasso)
CORRIERE DELLA SERA
"Game of Thrones", metafora di politica e filosofia
"Winter came, l'inverno è arrivato, nel pieno dell'estate, una delle più torride che abbiamo vissuto. La sesta stagione era terminata in una sorta di stagnazione, di vuoto di potere, ma ora, all'inizio della settima, i ritorni e le nuove alleanze che abbiamo atteso per anni si stanno compiendo, il passo della narrazione si fa più veloce, nessuno è felice, anche se la felicità non è mai stata di casa in Game of Thrones (Sky Atlantic, lunedì, ore 22,25). La lunga e insanguinata sfida per il comando dei sette regni continua promettendo nuovi colpi di scena, incredibili tradimenti e molto molto sangue. Negli Stati Uniti, la prima puntata ha spopolato, è la più vista della storia HBO. Le casate che si contendono il Trono di Spade, emblema dei sette regni, sono in lotta per la conquista del potere nelle scontornate terre di Westeros e nei territori dell'est e gli Strark, che parevano quasi estinti, ritornano prepotentemente in campo. Calata pienamente nei panni di assassina, tra l'altro con la speciale abilità di cambiare volto, Arya (Maisie Williams), la giovane Stark è determinata a proseguire il suo piano di vendetta. Intanto a Nord, Jon Snow (Kit Harington) sa che il vero pericolo per i Sette Regni è oltre la Barriera che si erge da secoli...Ormai la serie Game of Thrones è diventata una metafora per spiegare la politica, la filosofia, i massimi sistemi, tutto. Ha ragione Silvia Ronchey quado scrive: «I dotti hanno fatto del Trono di Spade la palestra di uno scambio erudito che ormai valica i confini del web e i limiti dei fan club, passa alle università e ai centri di ricerca, fa ritornare il pixel alla carta, rimette nelle biblioteche la mappa di un passato immaginario che si sostituisce a quello reale ormai in corso di oblio». Mentre si moltiplicano i toni e i dialoghi da tragedia greca o gli intrighi di marca shakespeariana, fra i soldati Lannister fa la sua comparsa anche la pop star Ed Sheeran". (Aldo Grasso)
NEWS - Netflix, altro che crisi! Il 2° trimestre è da record: +5,2 milioni di abbonati (raggiunti i 104 milioni nel mondo). Ma la tv a pagamento non doveva essere in crisi o senza crescita, al contrario di quella generalista?...
Articolo tratto da "La Stampa"
Articolo tratto da "La Stampa"
Netflix fa il botto: nel secondo trimestre registra un aumento di 5,2 milioni di abbonati, due milioni sopra le attese, raggiungendo quota 104 milioni di utenti in tutto il mondo. E ora per la prima volta nella sua storia, la maggior parte degli abbonati - poco più di 52 milioni - sono al di fuori degli Stati Uniti. Nello stesso periodo dello scorso anno il gruppo ne aveva aggiunti solo 1,7 milioni contro attese per 2,5 milioni motivo per cui il titolo aveva subito un tonfo del 15% nel dopo mercato. Dei 5,2 milioni di nuovi iscritti totali, 1,07 milioni sono stati conquistati in Usa e 4,14 milioni all’estero.
La società ha chiuso il secondo trimestre con un utile di 66 milioni di dollari pari a 15 centesimi di dollaro per azione, un livello leggermente inferiore alla stima media di 16 centesimi. I ricavi sono aumentati del 32% a 2,8 miliardi di dollari, superando la stima di 2,76 miliardi.
martedì 18 luglio 2017
GOSSIP - Nicole Kidman fuori di se(no) per la candidatura agli Emmy per "BLL"
Nicole Kidman is on the cover of Love Magazine‘s new issue wearing a form-fitting red swimsuit! The 50-year-old actress, who was just nominated for her second Emmy, is also seen wearing a cowboy hat while walking down the street. “I thought about this shoot afterwards. I was like, “what was I doing? I lost my mind! How are the shots? Do they look crazy?” Nicole is quoted as saying on the magazine’s Instagram. We definitely can’t wait to see the rest of the photos! Nicole and her Big Little Lies co-star Reese Witherspoon will be facing off against each other in the Outstanding Lead Actress in a Miniseries or Movie category at the upcoming Emmys.
lunedì 17 luglio 2017
Martin Landau non è morto.
— Leo Damerini (@LeoDamerini) 17 luglio 2017
E' solo partito per un lungo viaggio a bordo di un'Aquila.https://t.co/9pUhWmzOYq #Spazio1999
E' morto #MartinLandau di #Spazio1999 e #MissioneImpossibile. https://t.co/2QheCXp0IZ via @variety
— AccademiaTelefilm (@AcademyTelefilm) 17 luglio 2017
NEWS - Il nuovo Doctor Who è una Dottoressa...
Meet the Thirteenth Doctor #DoctorWho #Doctor13 pic.twitter.com/wycdcneZ7o
— BBC One (@BBCOne) 16 luglio 2017
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