L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
sabato 2 luglio 2016
venerdì 1 luglio 2016
GOSSIP - "W" for "Wow"! La celebre rivista americana mette a nudo (o in lingerie) le star seriali...
(to be continued soon...)
O se non puoi aspettare:
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giovedì 30 giugno 2016
GOSSIP - Emma Roberts, dopo il fidanzato Evan-escente Peters spunta un nuovo ganzo!
Emma Roberts fuels up on iced coffee as she steps out on Tuesday (June 28) in West Hollywood, Calif. The previous day, the 25-year-old Scream Queens actress was spotted getting cozy with rumored new boyfriend Christopher Hines as they strolled around Hollywood. This isn’t the first time the two have been seen together. Back in May, Emma and Christopher were spotted hugging outside of her hotel in London. Just a few weeks ago, Emma and her actor boyfriend Evan Peters called it quits after four years of dating. FYI: Emma is wearing a Madewell monogrammed denim jacket and Michael Lauren tank top.
Emma Roberts fuels up on iced coffee as she steps out on Tuesday (June 28) in West Hollywood, Calif. The previous day, the 25-year-old Scream Queens actress was spotted getting cozy with rumored new boyfriend Christopher Hines as they strolled around Hollywood. This isn’t the first time the two have been seen together. Back in May, Emma and Christopher were spotted hugging outside of her hotel in London. Just a few weeks ago, Emma and her actor boyfriend Evan Peters called it quits after four years of dating. FYI: Emma is wearing a Madewell monogrammed denim jacket and Michael Lauren tank top.
mercoledì 29 giugno 2016
GOSSIP - Guarda come balla Jaden! Il figlio di Will Smith nel già cult "The Get Down" di Baz Luhrmann
Netflix recently released the latest trailer for Jaden Smith‘s upcoming show The Get Down by Baz Luhrmann.
The 17-year-old actor and model is joined in the hip-hop drama by Tremaine Brown Jr., Justice Smith, Shameik Moore, and Skylan Brooks. The cast of The Get Down recently posed in character for Vogue. The Get Down follows a young group of friends in the Bronx during the 1970′s.
The series is set to be released on Netflix on August 12.
Netflix recently released the latest trailer for Jaden Smith‘s upcoming show The Get Down by Baz Luhrmann.
The 17-year-old actor and model is joined in the hip-hop drama by Tremaine Brown Jr., Justice Smith, Shameik Moore, and Skylan Brooks. The cast of The Get Down recently posed in character for Vogue. The Get Down follows a young group of friends in the Bronx during the 1970′s.
The series is set to be released on Netflix on August 12.
martedì 28 giugno 2016
NEWS - Netflix, e voi che abbonati siete? Ingordi o sommelier? Analizzate le abitudini degli utenti streaming: i generi horror, action, thriller e scifi consumati prima di drama e sit-com
Articolo tratto da "Corriere Economia"
Si sa, lo streaming ha cambiato il modo in cui guardiamo le serie tv, svelando un pianeta di ghiottoni. II binge watching—la grande abbuffata— è stile di vita e malattia del nostro tempo. Liberi da spot pubblicitari e orari prefissati, ingurgitiamo un episodio dopo l'altro dei nostri programmi preferiti. Ma sarà proprio così? Secondo un nuovo studio di Netflix, che per sette mesi ha analizzato le abitudini degli utenti di oltre 190 Paesi su più di 100 serie, in corso o già concluse, se in generale gli spettatori finiscono una stagione entro una settimana, non tutte le serie sono consumate allo stesso modo. Alcune vengono divorate, altre «assaporate», cioè fruite un po' più lentamente. È la differenza tra chi fa streaming per più di due ore a volta e chi per meno: la cosiddetta «binge scale» di Netflix. «In passato ci limitavamo a sottolineare il fenomeno binge watching — spiega Cindy Holland, vice president contenuti originali dell'azienda guidata da Reed Hastings, che ad aprile contava nel mondo oltre 81 milioni di utenti —. Oggi lo svisceriamo». Scoprendo che gli spettatori consumano più velocemente serie d'azione, fantascienza, horror e thriller, mentre impiegano più tempo per drammi politici e commedie più sofisticate. Smodati, sì, insomma, ma non indistintamente. È questione di genere. C'è l'ingordo velocissimo, insaziabile. Che finisce una stagione in quattro giorni, guardandone due ore e mezza a volta. È l'utente di Breaking Bad, The Walking Dead, American Horror Story e Sons of Anarchy. Serie, cioè, che vanno dritte alla pancia, che non devi rifletterci troppo. C'é poi il famelico abbastanza smanioso, che di giorni ce ne mette cinque, per circa due ore al di. E quello che ama le commedie drammatiche, i polizieschi psicologici e serie di supereroi. Fargo, The Blacklist, Orange Is the New Black, ma anche Bloodline, Grace e Frankie e Jessica Jones. E cë infine il vorace riflessivo, che impiega sei giorni a completare una stagione e fa streaming per un'ora e 45 minuti a volta. Preferisce le serie politiche, le commedie più irriverenti, il dramma storico. E quindi Mad Men, Arrested Development, House of Cards, così come The Americans, Homeland e The Good Wife. Netflix tiene a sottolineare come «assaporare» una serie non vuol dire che questa abbia meno successo. Piuttosto, che l'utente abbia bisogno di più tempo per digerire ogni episodio. È il caso di commedie alternative con battute a ripetizione come Unbreakable Kimmy Schmidt, di serie di commento sociale, narrative complesse come House of Cards e Narcos. Emozioni profonde, personaggi sfaccettati. E certo, non tutti credono alla validità del modello binge. I network tradizionali tirano acqua a casa propria sostenendo che sia la messa in onda di settimana in settimana a tener più viva la conversazione culturale, e quindi l'interesse, su una serie. Netflix rilancia, osservando che un utente consuma le successive stagioni di una serie ancora più velocemente della prima. Se invece volete sapere quale sia quella meno divorata in assoluto, è presto detto. L'animata BoJack Horseman, black comedy con le voci di Will Arnett, Alison Brie e Amy Sedaris. Perché se il binge watching è il «new normal», entrare nella testa di un cavallo depresso e alcolizzato, pur se a cartoni, è ancora impresa cui accostarsi poco a poco.
Articolo tratto da "Corriere Economia"
Si sa, lo streaming ha cambiato il modo in cui guardiamo le serie tv, svelando un pianeta di ghiottoni. II binge watching—la grande abbuffata— è stile di vita e malattia del nostro tempo. Liberi da spot pubblicitari e orari prefissati, ingurgitiamo un episodio dopo l'altro dei nostri programmi preferiti. Ma sarà proprio così? Secondo un nuovo studio di Netflix, che per sette mesi ha analizzato le abitudini degli utenti di oltre 190 Paesi su più di 100 serie, in corso o già concluse, se in generale gli spettatori finiscono una stagione entro una settimana, non tutte le serie sono consumate allo stesso modo. Alcune vengono divorate, altre «assaporate», cioè fruite un po' più lentamente. È la differenza tra chi fa streaming per più di due ore a volta e chi per meno: la cosiddetta «binge scale» di Netflix. «In passato ci limitavamo a sottolineare il fenomeno binge watching — spiega Cindy Holland, vice president contenuti originali dell'azienda guidata da Reed Hastings, che ad aprile contava nel mondo oltre 81 milioni di utenti —. Oggi lo svisceriamo». Scoprendo che gli spettatori consumano più velocemente serie d'azione, fantascienza, horror e thriller, mentre impiegano più tempo per drammi politici e commedie più sofisticate. Smodati, sì, insomma, ma non indistintamente. È questione di genere. C'è l'ingordo velocissimo, insaziabile. Che finisce una stagione in quattro giorni, guardandone due ore e mezza a volta. È l'utente di Breaking Bad, The Walking Dead, American Horror Story e Sons of Anarchy. Serie, cioè, che vanno dritte alla pancia, che non devi rifletterci troppo. C'é poi il famelico abbastanza smanioso, che di giorni ce ne mette cinque, per circa due ore al di. E quello che ama le commedie drammatiche, i polizieschi psicologici e serie di supereroi. Fargo, The Blacklist, Orange Is the New Black, ma anche Bloodline, Grace e Frankie e Jessica Jones. E cë infine il vorace riflessivo, che impiega sei giorni a completare una stagione e fa streaming per un'ora e 45 minuti a volta. Preferisce le serie politiche, le commedie più irriverenti, il dramma storico. E quindi Mad Men, Arrested Development, House of Cards, così come The Americans, Homeland e The Good Wife. Netflix tiene a sottolineare come «assaporare» una serie non vuol dire che questa abbia meno successo. Piuttosto, che l'utente abbia bisogno di più tempo per digerire ogni episodio. È il caso di commedie alternative con battute a ripetizione come Unbreakable Kimmy Schmidt, di serie di commento sociale, narrative complesse come House of Cards e Narcos. Emozioni profonde, personaggi sfaccettati. E certo, non tutti credono alla validità del modello binge. I network tradizionali tirano acqua a casa propria sostenendo che sia la messa in onda di settimana in settimana a tener più viva la conversazione culturale, e quindi l'interesse, su una serie. Netflix rilancia, osservando che un utente consuma le successive stagioni di una serie ancora più velocemente della prima. Se invece volete sapere quale sia quella meno divorata in assoluto, è presto detto. L'animata BoJack Horseman, black comedy con le voci di Will Arnett, Alison Brie e Amy Sedaris. Perché se il binge watching è il «new normal», entrare nella testa di un cavallo depresso e alcolizzato, pur se a cartoni, è ancora impresa cui accostarsi poco a poco.
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lunedì 27 giugno 2016
NEWS - "Il nuovo 'Star Trek' televisivo sarà qualcosa di mai visto!": Bryan Fuller dixit
News tratta da "Entertainment Weekly"
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The upcoming Star Trek TV series will be unlike any
previous small-screen incarnation of the franchise in at least one key
respect, showrunner Bryan Fuller points out: It won’t be bound by
broadcast content standards.
In a red carpet interview with Collider, Fuller said that the eagerly awaited new show, which will debut on CBS in January but then switch to the streaming service CBS All Access, will have a rather different prime directive than the previous 762 hours of TV-sized Trek, which either ran entirely on broadcast networks or in syndication.
“Because we’re CBS All Access, we’re not subject to network broadcast standards and practices,” says Fuller, who famously pushed the boundaries of broadcast TV content on his last series, NBC’s Hannibal. “It will likely affect us more in terms of what we can do graphically. But Star Trek’s not necessarily a universe where I want to hear a lot of profanity, either.”
Maybe not a lot, but even a little profanity would be quite different than the generally chaste small-screen Trek universe that’s familiar to fans of The Next Generation, Voyager or Deep Space Nine.
Fuller also confirmed that the first season, which debuts next January, will consist of 13 episodes. Casting is underway, and Fuller says he’s considering actors for his roles in “a colorblind prism and a gender-blind prism.”
The writer-producer was also asked if the franchise might include gay characters for the first time. “I think the progressive audience that loves Star Trek will be happy that we’re continuing that tradition,” he says.
The original Star Trek was, of course, an envelope-pushing show for its time, featuring progressive ideals and an inclusive, racially diverse cast. Trek even aired TV’s first interracial kiss (between William Shatner and Nichelle Nichols) in a 1968 episode that certain stations refused to air.
In a red carpet interview with Collider, Fuller said that the eagerly awaited new show, which will debut on CBS in January but then switch to the streaming service CBS All Access, will have a rather different prime directive than the previous 762 hours of TV-sized Trek, which either ran entirely on broadcast networks or in syndication.
“Because we’re CBS All Access, we’re not subject to network broadcast standards and practices,” says Fuller, who famously pushed the boundaries of broadcast TV content on his last series, NBC’s Hannibal. “It will likely affect us more in terms of what we can do graphically. But Star Trek’s not necessarily a universe where I want to hear a lot of profanity, either.”
Maybe not a lot, but even a little profanity would be quite different than the generally chaste small-screen Trek universe that’s familiar to fans of The Next Generation, Voyager or Deep Space Nine.
Fuller also confirmed that the first season, which debuts next January, will consist of 13 episodes. Casting is underway, and Fuller says he’s considering actors for his roles in “a colorblind prism and a gender-blind prism.”
The writer-producer was also asked if the franchise might include gay characters for the first time. “I think the progressive audience that loves Star Trek will be happy that we’re continuing that tradition,” he says.
The original Star Trek was, of course, an envelope-pushing show for its time, featuring progressive ideals and an inclusive, racially diverse cast. Trek even aired TV’s first interracial kiss (between William Shatner and Nichelle Nichols) in a 1968 episode that certain stations refused to air.
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