sabato 18 aprile 2015
GOSSIP - Attenti al Cox! La trans di "OITNB" nuda su "Allure" (ma manca un pezzo!)
Laverne Cox of Orange Is The New Black sprawls out naked in this new image for Allure magazine’s Nudes feature in the May 2015 issue, on newsstands April 28. "Going through life, you try to cover and hide, but it doesn't really work," says the Orange Is the New Black star, 30, who at first turned down Allure's request to pose nude. "I said no initially, thought about it, and said no again," she says. "But I'm a black transgender woman. I felt this could be really powerful for the communities that I represent. Black women are not often told that we're beautiful unless we align with certain standards. Trans women certainly are not told we're beautiful. Seeing a black transgender woman embracing and loving everything about herself might be inspiring to some other folks. There's beauty in the things we think are imperfect. That sounds very cliché, but it's true." Cox wanted these pictures for herself, too: "I honestly just want to make myself happy most, and if other people like it, then that's great. If they don't, then I'm still happy."
Laverne Cox of Orange Is The New Black sprawls out naked in this new image for Allure magazine’s Nudes feature in the May 2015 issue, on newsstands April 28. "Going through life, you try to cover and hide, but it doesn't really work," says the Orange Is the New Black star, 30, who at first turned down Allure's request to pose nude. "I said no initially, thought about it, and said no again," she says. "But I'm a black transgender woman. I felt this could be really powerful for the communities that I represent. Black women are not often told that we're beautiful unless we align with certain standards. Trans women certainly are not told we're beautiful. Seeing a black transgender woman embracing and loving everything about herself might be inspiring to some other folks. There's beauty in the things we think are imperfect. That sounds very cliché, but it's true." Cox wanted these pictures for herself, too: "I honestly just want to make myself happy most, and if other people like it, then that's great. If they don't, then I'm still happy."
venerdì 17 aprile 2015
NEWS - E' tempo di Fabri(ca) Fibra! L'accordo Tim+Sky a 39 euro con nuovo decoder MySky che acchiappa anche il digitale terrestre (ma dal secondo anno sale a 59 euro!). Sky prevede con l'intesa di avere 300 mila abbonati in più in un anno. Il gigante-gigolò Telecom guarda anche a Mediaset e Netflix
Articolo di Claudio Plazzotta su "Italia Oggi"
Grazie all'intesa con Tim per l'offerta in fibra ottica, Sky avrà «accesso a oltre un milione di famiglie che ora non riesce a ricevere i nostri contenuti via satellite», dice Andrea Zappia, amministratore delegato della pay tv. Quindi un bel bacino potenziale che potrebbe allargare il parco clienti complessivo del broadcaster (si stimano 300 mila nuovi abbonati in 12 mesi), ormai plafonato da alcuni anni attorno a quota 4,7 milioni. «Per capire la rilevanza dell'accordo con Telecom», prosegue Zappia, «basti pensare che nel Regno Unito quasi il 20% delle famiglie ha un'offerta pay attraverso il cavo a banda larga». Certo, va anche detto che nel Regno Unito il 60% delle famiglie è abbonato alla pay tv, mentre l'Italia è ferma al 30%. Tuttavia «questa partnership (la cui durata è di cinque anni, ndr) è un esempio di come due grandi aziende leader che investono in innovazione possano creare insieme qualcosa che in Italia, fi no a poco tempo fa, non era possibile. Si stimola, così, la domanda, fi nora solo potenziale, di pay tv di qualità anche attraverso la banda larga ultraveloce. In Gran Bretagna e Francia», aggiunge Zappia, «il trend della pay tv è in sviluppo, ma per crescere bisogna innovare. L'esperienza televisiva sta diventando fl uida, la fruizione della tv, o meglio dei contenuti televisivi, è sempre più a ogni ora e ovunque tu sia. L'accordo con la fi bra di Telecom ci consente di prendere un pezzo di mercato che in Italia non esiste e di svilupparlo. Un mercato complementare a quello satellitare. Il tutto avrà un impatto benefico anche sulla catena del valore, perché si riverserà sullo sviluppo dei contenuti». Il numero uno di Sky Italia, smentendo nel frattempo ogni trattativa con Mediaset per i diritti della Champions league di calcio 2015-2018, si sofferma infine sul nuovo decoder My Sky, inserito nel pacchetto con Tim: «È infatti un abilitatore per ricevere tutto, anche il digitale terrestre, e senza bisogno di una digital key». Perciò il dibattito con Mediaset e Rai circa oscuramenti del segnale sul satellite, o sulle cifre che Sky dovrebbe versare loro per inserire i canali Rai o Mediaset nelle sue offerte, potrebbe fare un salto di livello. Di sicuro è necessario che la fibra ottica si diffonda rapidamente in Italia: «Il nostro obiettivo minimo è quello di arrivare, entro il 2017, al 75% di copertura. E non solo per i grandi centri urbani», spiega Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, «ma pure per i piccoli. Oggi il 4G ha una copertura dell'80%, e contiamo di arrivare al 95% entro il 2017». L'accordo con Sky non è esclusivo «e contenuti che arrivino da altri fornitori che decidano di farli passare sulla rete in fi bra di Telecom sono sempre i benvenuti», assicura Patuano. Vivendi, Mediaset Premium o Netflix, quindi, potrebbero entrare nella partita. Anche se sembra molto difficile. Come anticipato da ItaliaOggi del 19 marzo scorso, comunque, il prezzo base nuovi clienti fibra per Tim Sky, con la connessione Internet fissa e mobile, voce e contenuti tv (pacchetto intrattenimento di Sky) è di 39 euro al mese per il primo anno. Sempre nel primo anno, ciascun pacchetto Sky aggiuntivo (calcio, sport, cinema) costa altri 10 euro al mese. Dal secondo anno, invece, il costo del pacchetto base Tim Sky sale a 59 euro al mese (prezzo di cui si parlava su ItaliaOggi del 14 marzo scorso), con costi aggiuntivi a prezzi di listino per ciascun altro pacchetto Sky. Chi è invece già cliente Telecom fibra o adsl pagherà l'offerta Tim Sky 14 euro al mese per il primo anno, e 19,90 euro dal secondo.
Articolo di Claudio Plazzotta su "Italia Oggi"
Grazie all'intesa con Tim per l'offerta in fibra ottica, Sky avrà «accesso a oltre un milione di famiglie che ora non riesce a ricevere i nostri contenuti via satellite», dice Andrea Zappia, amministratore delegato della pay tv. Quindi un bel bacino potenziale che potrebbe allargare il parco clienti complessivo del broadcaster (si stimano 300 mila nuovi abbonati in 12 mesi), ormai plafonato da alcuni anni attorno a quota 4,7 milioni. «Per capire la rilevanza dell'accordo con Telecom», prosegue Zappia, «basti pensare che nel Regno Unito quasi il 20% delle famiglie ha un'offerta pay attraverso il cavo a banda larga». Certo, va anche detto che nel Regno Unito il 60% delle famiglie è abbonato alla pay tv, mentre l'Italia è ferma al 30%. Tuttavia «questa partnership (la cui durata è di cinque anni, ndr) è un esempio di come due grandi aziende leader che investono in innovazione possano creare insieme qualcosa che in Italia, fi no a poco tempo fa, non era possibile. Si stimola, così, la domanda, fi nora solo potenziale, di pay tv di qualità anche attraverso la banda larga ultraveloce. In Gran Bretagna e Francia», aggiunge Zappia, «il trend della pay tv è in sviluppo, ma per crescere bisogna innovare. L'esperienza televisiva sta diventando fl uida, la fruizione della tv, o meglio dei contenuti televisivi, è sempre più a ogni ora e ovunque tu sia. L'accordo con la fi bra di Telecom ci consente di prendere un pezzo di mercato che in Italia non esiste e di svilupparlo. Un mercato complementare a quello satellitare. Il tutto avrà un impatto benefico anche sulla catena del valore, perché si riverserà sullo sviluppo dei contenuti». Il numero uno di Sky Italia, smentendo nel frattempo ogni trattativa con Mediaset per i diritti della Champions league di calcio 2015-2018, si sofferma infine sul nuovo decoder My Sky, inserito nel pacchetto con Tim: «È infatti un abilitatore per ricevere tutto, anche il digitale terrestre, e senza bisogno di una digital key». Perciò il dibattito con Mediaset e Rai circa oscuramenti del segnale sul satellite, o sulle cifre che Sky dovrebbe versare loro per inserire i canali Rai o Mediaset nelle sue offerte, potrebbe fare un salto di livello. Di sicuro è necessario che la fibra ottica si diffonda rapidamente in Italia: «Il nostro obiettivo minimo è quello di arrivare, entro il 2017, al 75% di copertura. E non solo per i grandi centri urbani», spiega Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, «ma pure per i piccoli. Oggi il 4G ha una copertura dell'80%, e contiamo di arrivare al 95% entro il 2017». L'accordo con Sky non è esclusivo «e contenuti che arrivino da altri fornitori che decidano di farli passare sulla rete in fi bra di Telecom sono sempre i benvenuti», assicura Patuano. Vivendi, Mediaset Premium o Netflix, quindi, potrebbero entrare nella partita. Anche se sembra molto difficile. Come anticipato da ItaliaOggi del 19 marzo scorso, comunque, il prezzo base nuovi clienti fibra per Tim Sky, con la connessione Internet fissa e mobile, voce e contenuti tv (pacchetto intrattenimento di Sky) è di 39 euro al mese per il primo anno. Sempre nel primo anno, ciascun pacchetto Sky aggiuntivo (calcio, sport, cinema) costa altri 10 euro al mese. Dal secondo anno, invece, il costo del pacchetto base Tim Sky sale a 59 euro al mese (prezzo di cui si parlava su ItaliaOggi del 14 marzo scorso), con costi aggiuntivi a prezzi di listino per ciascun altro pacchetto Sky. Chi è invece già cliente Telecom fibra o adsl pagherà l'offerta Tim Sky 14 euro al mese per il primo anno, e 19,90 euro dal secondo.
giovedì 16 aprile 2015
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"Game of Thrones", grandioso fantasy riveduto e corretto
"Con virtuosa tempestività è iniziata anche da noi la quinta stagione di «Games of Thrones»: 12 aprile negli Usa, 13 aprile in Italia, v.o. con sottotitoli (Sky Atlantic, ore 22.10). La serie HBO «Game of Thrones» è stata creata da David Benioff and D. B. Weiss, adattando per il piccolo schermo la saga di romanzi fantasy Cronache del ghiaccio e del fuoco dello scrittore statunitense George R. R. Martin. Dal suo debutto nel 2011 ad oggi, «Game of Thrones» si è consacrato come fenomeno televisivo assoluto, tenendo costantemente il pubblico sulle corde con una sequela sensazionale di sviluppi improvvisi e inaspettati della trama. Impossibile in poche righe tentare di abbozzare la trama. A seguito delle inaspettate morti della quarta stagione, la quinta stagione si apre con un vuoto di potere che i protagonisti cercheranno di colmare. Le casate che si contendono il trono di spade, emblema dei sette regni, sono in lotta per la conquista del potere nelle scontornate terre di Westeros ed Essos...«Games of Thrones» è un grandioso racconto sul potere, capace di costruire un mondo complesso, ambiguo ma, nello stesso tempo, coerente, in cui tutti i sentimenti e i valori sono così estremi perché primordiali, non ancora intaccati dalla «civiltà»: il desiderio e l'odio, l'attrazione e l'ambizione, la lealtà e il tradimento, la giustizia e la vendetta. Cersei cerca in ogni modo di rimanere aggrappata al potere di Approdo del Re minacciato dal casato dei Tyrell e dall'ascesa di un nuovo gruppo religioso guidato dall'enigmatico High Sparrow, mentre il nano Tyrion, scappato dalla prigione, trova una nuova causa per cui combattere. «Games of Thrones» è fantasy, ma riveduto e corretto da un drammaturgo shakespeariano, con dialoghi da tragedia o da musical, è una complessa commistione di tristezza e umorismo che sembra provenire dalle misteriose lande del mondo delle saghe e dei poemi nordici". (Aldo Grasso, 15.04.2015)
CORRIERE DELLA SERA
"Game of Thrones", grandioso fantasy riveduto e corretto
"Con virtuosa tempestività è iniziata anche da noi la quinta stagione di «Games of Thrones»: 12 aprile negli Usa, 13 aprile in Italia, v.o. con sottotitoli (Sky Atlantic, ore 22.10). La serie HBO «Game of Thrones» è stata creata da David Benioff and D. B. Weiss, adattando per il piccolo schermo la saga di romanzi fantasy Cronache del ghiaccio e del fuoco dello scrittore statunitense George R. R. Martin. Dal suo debutto nel 2011 ad oggi, «Game of Thrones» si è consacrato come fenomeno televisivo assoluto, tenendo costantemente il pubblico sulle corde con una sequela sensazionale di sviluppi improvvisi e inaspettati della trama. Impossibile in poche righe tentare di abbozzare la trama. A seguito delle inaspettate morti della quarta stagione, la quinta stagione si apre con un vuoto di potere che i protagonisti cercheranno di colmare. Le casate che si contendono il trono di spade, emblema dei sette regni, sono in lotta per la conquista del potere nelle scontornate terre di Westeros ed Essos...«Games of Thrones» è un grandioso racconto sul potere, capace di costruire un mondo complesso, ambiguo ma, nello stesso tempo, coerente, in cui tutti i sentimenti e i valori sono così estremi perché primordiali, non ancora intaccati dalla «civiltà»: il desiderio e l'odio, l'attrazione e l'ambizione, la lealtà e il tradimento, la giustizia e la vendetta. Cersei cerca in ogni modo di rimanere aggrappata al potere di Approdo del Re minacciato dal casato dei Tyrell e dall'ascesa di un nuovo gruppo religioso guidato dall'enigmatico High Sparrow, mentre il nano Tyrion, scappato dalla prigione, trova una nuova causa per cui combattere. «Games of Thrones» è fantasy, ma riveduto e corretto da un drammaturgo shakespeariano, con dialoghi da tragedia o da musical, è una complessa commistione di tristezza e umorismo che sembra provenire dalle misteriose lande del mondo delle saghe e dei poemi nordici". (Aldo Grasso, 15.04.2015)
Uh, @Netflix Adding Audio Description Tracks for Visually Impaired, Starting with ‘Marvel’s #Daredevil.
http://t.co/leD3sIdq3B via @Variety
— Leo Damerini (@LeoDamerini) 15 Aprile 2015
mercoledì 15 aprile 2015
NEWS - Sky+Telecom, accordo al via sulla banda (ultra)larga (Netflix è avvisata!)
L'obiettivo dei due neo-alleati è chiaro: Sky punta a portare i suoi canali a quel milione circa di famiglie che non sono in grado per problemi tecnici di montarsi una parabola sul tetto di casa. E nello stesso tempo incasserà una sorta di "canone" annuale dalla Telecom che si sarebbe impegnata a rilevare un certo numero di decoder da girare ai clienti. La società di tlc tricolore punta invece a usare il cavallo di Troia dei contenuti del network per spingere sugli abbonamenti in banda larga dove il valore aggiunto è maggiore. Telecom Italia non è vincolata a Sky da un contratto in esclusiva. Nei mesi scorsi, anzi, aveva avviato contatti per un'intesa di questo tipo con Mediaset Premium. Difficile però che l'asse con Cologno possa decollare in tempi brevi anche perché l'onere finanziario legato ai minimi garantiti a Murdoch (si parla di 120mila decoder acquistati l'anno per un valore commerciale vicino ai 70 milioni) sarebbe in questa fase sperimentale abbastanza oneroso.
Gli utenti che si abboneranno al nuovo servizio - nei primi 12 mesi si punta a 300mila persone - si vedranno installare in casa un modem a banda ultralarga assieme a un decoder di Sky dedicato a questa tecnologia. E con un'unica bolletta- la proposta commerciale verrà presentata giovedì - pagheranno fisso, mobile, internet e le trasmissioni di Sky scegliendo dal bouquet di offerte di Santa Giulia. La convergenza tra telefonia e televisioni è un fenomeno in rapidissima crescita su entrambe le sponde dell'Atlantico. I margini della tlc tradizionali si stanno assottigliando, le televisioni sono costrette a fare i conti con uno scenario strategico dove i consumi si stanno spostando dal video tradizionale alle nuove piattaforme hi-tech.
Unire le forze è un modo per avere le spalle più larghe senza perdere il treno delle tecnologie. AT&T negli Usa si è così acquistata Direct Tv. La spagnola Telefonica ha fatto shopping di canali (rilevando tra l'altro Digital Plus da Prisa e Mediaset) ed è entrata con l'11% - pagando 100 milioni - nella pay-tv del Biscione. British Telecom ha sfidato Sky facendo incetta di diritti sportivi con cui arricchire i suoi contenuti e le offerte. Vodafone siè comprata per 10 miliardi l'operatore spagnolo via cavo Ono.
Sul palcoscenico italiano, chiusa l'intesa tra Sky e Telecom, resta da sciogliere il nodo di cosa faranno su questo fronte Rai e Mediaset. Le tv a pagamento di casa Berlusconi sono da tempo a caccia di partner, anche per dividere gli oneri legati alla costosa acquisizione dei diritti per la Champions dal 2015 al 2018. Oltre a Telefonica, a Cologno hanno bussato Al Jazeera e Canal +, la rete televisiva controllata da Vivendi. Proprio quest'ultimo particolare aveva lasciato aperto uno spiraglio per un'alleanza con Telecom (antico sogno del Cavaliere): Vivendi entrerà presto con una quota dell'8,3% dei diritti di voto nel capitale dell'ex monopolio e il finanziere bretone Vincent Bolloré, legato da un'antica amicizia con Berlusconi, sta rafforzando il suo controllo sulla holding francese. La scelta di Marco Patuano di convolare a nozze con Murdoch sembra aver allontanato questa ipotesi. Ma sull'asse tra Parigi ed Arcore in molti si aspettano ugualmente rapidi sviluppi.
I PUNTI IN SINTESI DELL'OFFERTA SKY+TELECOM
1-L'OFFERTA L'accordo tra Telecom e Sky consentirà di pagare con la bolletta fisso, mobile, internet e la pay-tv
2-LA TECNOLOGIA Grazie al modem in banda ultra larga i programmi delle tv di Murdoch saranno ricevibili anche da chi non può montare parabole
3-I MEZZI TECNICI La convergenza sarà resa possibile montando un modem a banda ultralarga e un decoder dedicato di Santa Giulia
4-I VANTAGGI Sky potrà raggiungere clienti prima eslcusi dai suoi servizi, Telecom promuoverà l'offerta della banda larga
Articolo tratto da ""La Repubblica"
Sky e Telecom lanciano anche in Italia il risiko della convergenza tra tv, telefono e internet. La società di Rupert Murdoch e l'ex monopolio
delle tlc tricolori annunceranno dopodomani il decollo di un'offerta
congiunta dei servizi a banda ultralarga del gruppo di Marco Patuano
assieme ai contenuti della tv via satellite. Che, in questo caso,
arriverà nelle case attraverso la fibra ottica.L'obiettivo dei due neo-alleati è chiaro: Sky punta a portare i suoi canali a quel milione circa di famiglie che non sono in grado per problemi tecnici di montarsi una parabola sul tetto di casa. E nello stesso tempo incasserà una sorta di "canone" annuale dalla Telecom che si sarebbe impegnata a rilevare un certo numero di decoder da girare ai clienti. La società di tlc tricolore punta invece a usare il cavallo di Troia dei contenuti del network per spingere sugli abbonamenti in banda larga dove il valore aggiunto è maggiore. Telecom Italia non è vincolata a Sky da un contratto in esclusiva. Nei mesi scorsi, anzi, aveva avviato contatti per un'intesa di questo tipo con Mediaset Premium. Difficile però che l'asse con Cologno possa decollare in tempi brevi anche perché l'onere finanziario legato ai minimi garantiti a Murdoch (si parla di 120mila decoder acquistati l'anno per un valore commerciale vicino ai 70 milioni) sarebbe in questa fase sperimentale abbastanza oneroso.
Gli utenti che si abboneranno al nuovo servizio - nei primi 12 mesi si punta a 300mila persone - si vedranno installare in casa un modem a banda ultralarga assieme a un decoder di Sky dedicato a questa tecnologia. E con un'unica bolletta- la proposta commerciale verrà presentata giovedì - pagheranno fisso, mobile, internet e le trasmissioni di Sky scegliendo dal bouquet di offerte di Santa Giulia. La convergenza tra telefonia e televisioni è un fenomeno in rapidissima crescita su entrambe le sponde dell'Atlantico. I margini della tlc tradizionali si stanno assottigliando, le televisioni sono costrette a fare i conti con uno scenario strategico dove i consumi si stanno spostando dal video tradizionale alle nuove piattaforme hi-tech.
Unire le forze è un modo per avere le spalle più larghe senza perdere il treno delle tecnologie. AT&T negli Usa si è così acquistata Direct Tv. La spagnola Telefonica ha fatto shopping di canali (rilevando tra l'altro Digital Plus da Prisa e Mediaset) ed è entrata con l'11% - pagando 100 milioni - nella pay-tv del Biscione. British Telecom ha sfidato Sky facendo incetta di diritti sportivi con cui arricchire i suoi contenuti e le offerte. Vodafone siè comprata per 10 miliardi l'operatore spagnolo via cavo Ono.
Sul palcoscenico italiano, chiusa l'intesa tra Sky e Telecom, resta da sciogliere il nodo di cosa faranno su questo fronte Rai e Mediaset. Le tv a pagamento di casa Berlusconi sono da tempo a caccia di partner, anche per dividere gli oneri legati alla costosa acquisizione dei diritti per la Champions dal 2015 al 2018. Oltre a Telefonica, a Cologno hanno bussato Al Jazeera e Canal +, la rete televisiva controllata da Vivendi. Proprio quest'ultimo particolare aveva lasciato aperto uno spiraglio per un'alleanza con Telecom (antico sogno del Cavaliere): Vivendi entrerà presto con una quota dell'8,3% dei diritti di voto nel capitale dell'ex monopolio e il finanziere bretone Vincent Bolloré, legato da un'antica amicizia con Berlusconi, sta rafforzando il suo controllo sulla holding francese. La scelta di Marco Patuano di convolare a nozze con Murdoch sembra aver allontanato questa ipotesi. Ma sull'asse tra Parigi ed Arcore in molti si aspettano ugualmente rapidi sviluppi.
I PUNTI IN SINTESI DELL'OFFERTA SKY+TELECOM
1-L'OFFERTA L'accordo tra Telecom e Sky consentirà di pagare con la bolletta fisso, mobile, internet e la pay-tv
2-LA TECNOLOGIA Grazie al modem in banda ultra larga i programmi delle tv di Murdoch saranno ricevibili anche da chi non può montare parabole
3-I MEZZI TECNICI La convergenza sarà resa possibile montando un modem a banda ultralarga e un decoder dedicato di Santa Giulia
4-I VANTAGGI Sky potrà raggiungere clienti prima eslcusi dai suoi servizi, Telecom promuoverà l'offerta della banda larga
martedì 14 aprile 2015
Nella Top 5 dei programmi tv più twittati della settimana esce #1992LaSerie.
Si deduce che Miriam Leone nell'ultima puntata fosse vestita.
— Leo Damerini (@LeoDamerini) 13 Aprile 2015
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"The Originals", un agitarsi furioso senza idee
"La televisione è fatta di alti e bassi, di titoli di punta e grandi successi e di una programmazione minore, che serve più che altro a riempire tutti i molti spazi che rimangono liberi. Vale per l'Italia, e questo lo sappiamo bene. E vale per la blasonata tv statunitense: qui, concentrandoci sempre sulle serie più viste, più amate o più vicine all'ideale di «qualità», lasciamo spesso sullo sfondo i prodotti meno ambiziosi. È il caso di un titolo come The Originals, trasmesso negli Stati Uniti dal «network per giovani» The CW e in Italia dal canale femminile Mya (Mediaset Premium, domenica e giovedì, ore 21.15). La serie è uno spin-off di The Vampire Diaries , è giunta alla seconda stagione ed è già confermata per una terza. I tre fratelli Mikaelson, Klaus (Joseph Morgan), Elijah (Daniel Gillies) e Rebekah (Claire Holt, che però sparisce presto nella seconda stagione), sono vampiri originali, già presenti nella serie-madre, che si spostano a New Orleans e cercano di riconquistare il quartiere francese, da cui erano stati cacciati tempo prima e che ora è al centro di una guerra costante tra fazioni per ottenerne il controllo. Impossibile ricostruire in dettaglio la trama, che su questo canovaccio, il ritorno e la conquista, innesta un complesso intrico di relazioni tra vampiri, lupi mannari e streghe, di doppi giochi incrociati, di quiete prima della tempesta e scontri improvvisi.
La serie, creata da Julie Plec, sfodera tutto l'armamentario fantasy - ipnosi, incantesimi, sangue, paletti, anelli, pozioni, persino risurrezioni - e occhieggia in modo evidente a recenti fenomeni di romanzi e film young adult, come Twilight o Hunger Games : impossibile trovare un mostro che non sia anche di bell'aspetto. Nomi e categorie si accumulano a ogni puntata, i piani temporali si confondono, l'agire è sempre determinante: ma l'impressione è che si tratti di molto rumore per nulla, di un agitarsi furioso che copre il vuoto di idee". (Aldo Grasso, 11.04.2014)
CORRIERE DELLA SERA
"The Originals", un agitarsi furioso senza idee
"La televisione è fatta di alti e bassi, di titoli di punta e grandi successi e di una programmazione minore, che serve più che altro a riempire tutti i molti spazi che rimangono liberi. Vale per l'Italia, e questo lo sappiamo bene. E vale per la blasonata tv statunitense: qui, concentrandoci sempre sulle serie più viste, più amate o più vicine all'ideale di «qualità», lasciamo spesso sullo sfondo i prodotti meno ambiziosi. È il caso di un titolo come The Originals, trasmesso negli Stati Uniti dal «network per giovani» The CW e in Italia dal canale femminile Mya (Mediaset Premium, domenica e giovedì, ore 21.15). La serie è uno spin-off di The Vampire Diaries , è giunta alla seconda stagione ed è già confermata per una terza. I tre fratelli Mikaelson, Klaus (Joseph Morgan), Elijah (Daniel Gillies) e Rebekah (Claire Holt, che però sparisce presto nella seconda stagione), sono vampiri originali, già presenti nella serie-madre, che si spostano a New Orleans e cercano di riconquistare il quartiere francese, da cui erano stati cacciati tempo prima e che ora è al centro di una guerra costante tra fazioni per ottenerne il controllo. Impossibile ricostruire in dettaglio la trama, che su questo canovaccio, il ritorno e la conquista, innesta un complesso intrico di relazioni tra vampiri, lupi mannari e streghe, di doppi giochi incrociati, di quiete prima della tempesta e scontri improvvisi.
La serie, creata da Julie Plec, sfodera tutto l'armamentario fantasy - ipnosi, incantesimi, sangue, paletti, anelli, pozioni, persino risurrezioni - e occhieggia in modo evidente a recenti fenomeni di romanzi e film young adult, come Twilight o Hunger Games : impossibile trovare un mostro che non sia anche di bell'aspetto. Nomi e categorie si accumulano a ogni puntata, i piani temporali si confondono, l'agire è sempre determinante: ma l'impressione è che si tratti di molto rumore per nulla, di un agitarsi furioso che copre il vuoto di idee". (Aldo Grasso, 11.04.2014)
lunedì 13 aprile 2015
NEWS - Top Crime, che tris d'assi! "The Affair", "American Crime" e "Aquarius" sulla tv digitale Mediaset (free)
Top Crime è l’ultima nata tra le reti temetiche free di Mediaset ed ha ottenuto da subito grandi consensi: è terza rete in prime time tra le digitali terrestri gratuite. E’ la destinazione di chi apprezza le serie poliziesche e preferisce il racconto breve rispetto all’impegno di tempo richiesto da un classico film. Sette serate, sette diverse proposte. Novità in arrivo: oltre 100 ore di telefilm in prima visione tv assoluta. Tra questi:
“The Affair”: premiato con 2 Golden
Globes 2015 (“miglior serie drammatica” e “miglior attrice” Ruth Wilson),
il serial racconta di un umicidio tra le pieghe di una relazione extraconiugale
tra lo scrittore Noah (Dominic West)
e la cameriera Alison (Ruth Wilson).
Ruoli da comprimari per Joshua Jackson
(“Dawson’s Creek”, “Fringe”) e Maura
Tierney (“ER”), rispettivamente marito di Alison e moglie di Noah. La
particolarità della serie, una delle rivelazioni della stagione 2014-2015, sta
nella prospettiva in soggettiva dei due amanti nel ricostruire il loro…affair.
Ideatori sono l’israeliano Hagai Levi
(a lui si deve “BeTipul”, il format originale israeliano dal quale è stato
tratto il celebrato “In Treatment”) e Sarah
Treem (già produttrice di “In Treatment” USA e “House of Cards”). I due
attori protagonisti, West e Wilson, sono di origini britanniche. "Probabilmente non c'è niente di più banale di una relazione
extraconiugale. Parte del bagliore di ‘The Affair’ sta proprio nel
suo tessere un telaio sconcertante ed enigmatico
in maniera quasi esaperante attorno all'impulso meno misterioso del
mondo", questo il giudizio del “New
York Times” sulla serie già
confermata per la 2° stagione.
“American Crime”: dallo sceneggiatore John Ridley, vincitore dell’Oscar
per il film “12 anno schiavo”, la
storia di un processo (e di un crimine) che cambierà le vite di tutti coloro
che vengono coinvolti. Un omicidio avvenuto apparentemente per motivi razziali
scoperchia un sistema sociale, politico e giudiziario impensabile e
sorprendente, che trasuda sospetti e drammi in cui l’assassinio è forse il più
lieve dei mali. Felicity Huffman
(“Desperate Housewives”) e Timothy
Hutton (“Leverage”) spiccano tra i protagonisti. Ridley firma anche da
produttore e dirige le prime due puntate. Penelope Ann Miller compare da
guest-star in più di una puntata.
“Aquarius”: David Duchovny (“X-Files”,
“Californication”) nelle vesti del
detective che deve catturare Charles
Manson. Una delle scommesse
televisive del 2015 vede il protagonista Sam Hodiak investigare su uno dei
più leggendari serial-killer della storia prima del noto massacro che lo rese
tristemente celebre. Claire Holt
(“The Vampire Diaries”, “The Originals”, “Pretty Little Liars”) è la
protagonista femminile, nei panni di una detective che fatica a essere presa in
seria considerazione. Gethin Anthony
(“Game of Thrones”) è chiamato a interpretare Manson. Duchovny compare anche da
produttore esecutivo.
Top Crime è l’ultima nata tra le reti temetiche free di Mediaset ed ha ottenuto da subito grandi consensi: è terza rete in prime time tra le digitali terrestri gratuite. E’ la destinazione di chi apprezza le serie poliziesche e preferisce il racconto breve rispetto all’impegno di tempo richiesto da un classico film. Sette serate, sette diverse proposte. Novità in arrivo: oltre 100 ore di telefilm in prima visione tv assoluta. Tra questi:
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The Affair
GOSSIP - Keep Glamour and Kerry on! La Washington di "Scandal" da cover...
Kerry Washington makes looking good, look easy -- which is why she recently landed at the top of Vanity Fair's Best-Dressed List and now on the cover of Glamour's October 2013 issue.
However, the 36-year-old star revealed to the glossy that fashion used to be an afterthought before she took some time to fine tune her sartorial skills and develop "Red-Carpet Kerry." Well, she could have fooled us.
And speaking of skills, Kerry might not be the crisis management pro she so superbly plays on "Scandal," but she can definitely impart some sage advice on the fly. In a behind-the-scenes video from Glamour's cover shoot, the glossy gets Kerry to field some pressing issues sent in by readers.
And here's a look at Kerry's Glamour cover and one of our favorite photos from her feature. Head over to Glamour.com to see more!
Kerry Washington makes looking good, look easy -- which is why she recently landed at the top of Vanity Fair's Best-Dressed List and now on the cover of Glamour's October 2013 issue.
However, the 36-year-old star revealed to the glossy that fashion used to be an afterthought before she took some time to fine tune her sartorial skills and develop "Red-Carpet Kerry." Well, she could have fooled us.
And speaking of skills, Kerry might not be the crisis management pro she so superbly plays on "Scandal," but she can definitely impart some sage advice on the fly. In a behind-the-scenes video from Glamour's cover shoot, the glossy gets Kerry to field some pressing issues sent in by readers.
And here's a look at Kerry's Glamour cover and one of our favorite photos from her feature. Head over to Glamour.com to see more!
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