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giovedì 19 luglio 2012

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri


LA STAMPA
"Shameless", la famiglia disfunzionale vincente
"I senza vergogna sono in sei, un padre sempre ubriacone e cinque figli, e va a finire che ti ci specchi, anche se non vuoi: fin troppo, in certi periodi di crisi. I senzavergogna, ossia i protagonisti di Shameless , tornano in tivù con la seconda serie venerdì su Mya. Segnatevi la data se vi piace la tivù intelligente e se non avete paura dei pugni allo stomaco: già nel pilot, oltre a un nudo maschile, abbondavano il sesso orale e un diffuso turpiloquio, e da allora non si è andati che in crescendo. Eppure la saga chicagoana dei Gallagher, guidati dal patriarca Frank abbarbicato al sussidio di disoccupazione e in continuo stato stuporoso, è l’ennesima declinazione della telefamiglia americana: una storia che dura dai tempi preistorici di Lucy ed io , passando per i Jefferson Happy Days, avventurandosi per le derive oscure dei Soprano e approdando alla società multietnica di Modern Family , beninteso col contrappunto ironico dei Simpson .

Frank (un William H. Macy in stato di grazia), abbandonato dalla moglie con una figliolanza abbondante e problematica e perfino con un lattante inspiegabilmente afroamericano, è egoista e disinteressato ai propri doveri: i ragazzi si tassano per la bolletta dell’elettricità ma ogni mese lui spende 700 dollari che non ha guadagnato all’Alibi, il suo pub di riferimento. Eppure i Gallagher ce la fanno sempre: qualche volta perfino trovando l’amore della vita, più spesso la propria identità. Nei meno politicamente corretti dei modi: Lip (Jeremy White) è molto più intelligente dei coetanei e per sopravvivere passa gli esami al posto degli asini, Ian (Cameron Monagham) è gay e ha una storia segreta col gestore musulmano del negozio di alimentari per cui lavora, peraltro sposatissimo e con moglie velata, il piccolo Carl (Ethan Cutkosky) tortura gli animali domestici. E poi ci sono i due angeli del focolare: la quartogenita e soave Debbie (Emma Kenney) e soprattutto la maggiore, Fiona (Emmy Rossum), punto di riferimento per tutti, coraggiosamente multitasking, capace di prestare cure e di elargire affetto senza mai aver avuto né le une né l’altro. Racconta Macy di aver impiegato «nove secondi» a decidere di accettare la parte, «perché un ruolo così sopra le righe è la benedizione di un attore. Dopo un po’ ho anche deciso di guardare la serie inglese originale. Splendido lavoro, mi sono detto. Non si può far di meglio, ma si può fare qualcosa di diverso».

Ma chi davvero ha incontrato la fortuna con Shameless è stata Emmy Rossum, finora conosciuta soprattutto per un malriuscito lancio hollywoodiano, nel 2004, come protagonista del Fantasma dell’opera , oggi considerata una delle migliori attrici della nuova generazione televisiva e fregiata da una nomination al Critics’ Choice Television Awards. Emmy è passata dai corsetti al jeans da outlet, e «lo so, a Fiona non assomigliavo per niente - racconta - ma volevo quel ruolo a tutti i costi. Ho girato un video in cui camminavo imbufalita sotto la pioggia perché non avevo trovato un taxi e l’ho mandato alla Showtime. È andata. Oggi trovo così liberatorio lavorare senza trucco e costumi di lusso e concentrarmi sulla recitazione». L’inizio della seconda stagione trova Fiona impegnata a dimenticare Steve (Justin Chatwin), un ragazzo ricco e innamorato di lei, ma è sicuro che ci saranno delle sorprese; mentre Ian progetta di andare a West Point e i ragazzi più piccoli han messo su un servizio domestico di babysitting per fare qualche soldo. Frank? Non si smentisce: ha un debito di 10 mila dollari. Tremiamo al pensiero di come farà a onorarlo".
(Egle Santolini, 18.07.2012)

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