martedì 30 dicembre 2008

NEWS - In attesa di "Gossip Girl" (7-8 gennaio su Italia 1), il concorrente-cugino "90210" lievita tra le polemiche (e l'anoressia). Annunciato su Raidue per l'estate (ma lo vedremo mai?)
Articolo di Renato Franco sul "Corriere della Sera"
Liti sul set e accuse di spingere all'anoressia: se cercava pubblicità il nuovo telefilm 90210 l'ha trovata. Perché non basta essere il nuovo Beverly Hills, "90210". Poi qualcuno ti deve anche guardare. L'allarme lanciato da un'associazione americana per i disturbi dell'alimentazione aveva come obbiettivo le scheletriche protagoniste del serial — Shenae Grimes, AnnaLynne McCord, Jessica Stroup — a cui la produzione stessa ha chiesto di acquistare almeno una taglia in più per riempire le loro minigonne non solo di ossa. Shenae Grimes però si è ribellata: «Non ho disturbi alimentari. Se la gente dice che sono magra non significa che io non stia bene: questa sono io, questo è il mio corpo e io lo accetto».Si parla di razzismo, ci si confronta su sesso e droga, si discute di adozione e figli illegittimi. I temi del telefilm, ovvio, sono aggiornati ai nostri tempi. Del resto se nell'originale — quasi 300 episodi nel decennio tra il 1990 e il 2000 — compariva un solo ragazzo di colore, ora il nero Tristan Wilds è tra i protagonisti principali. Jeff Judah, Gabe Sachs e Rob Thomas — i creatori di 90210 — sperano di ripetere il successo che 18 anni fa fu di Darren Star (ora fuori dal progetto). Ecco la chiave: «Il segreto dell'originale? È stato uno dei primi show a essere focalizzato sugli adolescenti, guardandolo potevi diventare amico dei protagonisti. Dobbiamo andare in quella direzione, chi ci segue deve sentire un feeling, deve sentirsi parte di una famiglia», ha spiegato in un'intervista Jeff Judah. Che ha anche assicurato che i telespettatori si trovano davanti a un prodotto nuovo: «È un omaggio, non è un remake, è qualcosa di completamente diverso e originale. Cerchiamo di raccontare storie vere, emozionanti e anche divertenti». Gabe Sachs ha confermato: «90210 è una versione contemporanea e cool dell'originale, sarà un po' più sexy e non sarà quello che la gente si aspetta, ma sono convinto che ne sarà ugualmente attratta. Racconta le storie dei ragazzi di oggi. Ci saranno molte sorprese perché in ogni personaggio le cose non sono come sembrano e le loro storie si evolveranno durante la stagione». Per Shenae Grimes «in tv ci sono un sacco di show glamour e anche molto divertenti ma molto lontani dalla realtà. In 90210 i ragazzi possono confrontarsi con i personaggi e hanno l'opportunità di dire: oh yeah, è successo anche a me». "Beverly Hills, 90210" fu un successo mondiale, trasmesso in 65 Paesi. Milioni di teenager hanno passato i pomeriggi a vivere la vita di questi ragazzi belli e ricchi, ma con i problemi della generazione X: il sesso, il rapporto con i genitori, la scuola... E allora è normale che la tv ci riprovi: "90210", questa volta solo il codice postale del quartiere più glamour di Los Angeles. Nel 1990 i Walsh, causa trasferimento del padre, si spostano da Minneapolis alla California. Nel 2008 la storia si ripete: i Wilson dal Kansas si muovono a Beverly Hills perché il padre è stato scelto come preside del West Beverly High, uno dei più luccicanti istituti di L.A. (lo stesso, ovvio, della serie madre). Se i sedicenni gemelli Brenda e Brandon Walsh (Shannen Doherty e Jason Priestley) hanno conquistato i telespettatori di Italia 1 (che trasmetteva "Beverly Hills, 90210"), ora tocca a Annie e Dixon Wilson (Shenae Grimes e Tristan Wilds) entrare nei cuori dei teenager di Raidue (che dall'estate 2009 manderà in onda il serial). L'operazione nostalgia è partita in America sul network in crisi Cw — quello di "Gossip Girl" — e il debutto (record per il canale) non è andato male: cinque milioni di spettatori poi scesi a tre nelle puntate successive. Del cast storico per ora sono state coinvolte soprattutto le donne: la bizzosa Shannen Doherty (classe 1971, celebri i suoi ritardi e le sue pretese da primadonna, all'origine dell'abbandono del telefilm) si è rimessa la frangetta di Brenda e si è ritagliata il ruolo di insegnante di recitazione al Beverly High per alcuni episodi. La biondina Jennie Garth (classe 1972) è tornata a fare Kelly Taylor, ora consulente scolastico dell'istituto. Degli uomini nessuna traccia: ci sono trattative con Luke Perry (era il ribelle Dylan Mckay e fu additato come il James Dean degli anni 90), mentre Jason Priestley potrebbe firmare la regia di qualche puntata. Accanto ai due nuovi protagonisti ci sono la ragazza ribelle e fanatica di YouTube; la classica ricca, bella e viziata; quella che fa leva sul suo corpo per ottenere ciò che vuole; il professore che dà ripetizioni (non di letteratura) alle sue studentesse; l'aspirante reporter; il genere «faccio sport». I temi sono aggiornati al nuovo millennio. Se una volta si facevano le canne, ora vanno in overdose da coca.

P.S.: ma siamo sicuri di vederlo su Raidue, che ha oscurato "Weeds" anche se andava a notte fonda?
NEWS - "Terminator" e "Bionic Woman" senza futuro nel 2008: sospesi! (le puntate ancora inedite in estate...?)
Vignetta tratta da Tv Blog

lunedì 29 dicembre 2008

NEWS - Sit-com fai da te! Il caso "The Guild" conquista anche Microsoft: finanziata dai fans, prossimo lo sbarco in tv
(ANSA) - ROMA, 28 DIC - Una sitcom auto-prodotta e poi lanciata sul web, che ha avuto oltre 9 milioni di contatti, ha vinto premi di You Tube, Yahoo e SXWS: "The Guild", serie di otto puntate ispirata al gaming di ruolo online, ideata e prodotta da Felicia Day e finanziata dai suoi stessi fan, ha avuto un tale successo da aver attirato gli interessi della Microsoft. Il colosso statunitense ha deciso di acquistare i diritti e finanziare la seconda serie, "The Guild 2". E forse potrebbe sbarcare anche in tv. Nato come produzione indipendente da un'idea di Felicia Day, un'attrice che ha lavorato nell'ultima stagione di "Buffy" e poi in "Dr. Horrible", "The Guild" e' diventato in breve tempo un fenomeno cult. Dopo vari tentativi di farsi spazio nell'immenso e variegato universo del web, ha avuto un tale riscontro da farsi notare dal colosso di Bill Gates. Nato in sordina e con pochi fondi - i primi due episodi sono stati auto-finanziati e girati in due giorni e mezzo - "The Guild" e' riuscito a sopravvivere e a svilupparsi con i finanziamenti dei fan tramite Paypal. L'attrice, lei stessa 'vittima' del videogioco World of Warcraft, ha voluto mettere in discussione lo stereotipo del giocatore accanito, narrando le vicende di un gruppo di player che passano ore e ore davanti al pc per portare avanti un universo virtuale abitato da maghi, gnomi, elfi, dame e cavalieri. In ogni episodio della sit-com, tutti della durata minima di 3 minuti e massima di 6, vengono mostrati vari tipi di giocatori: dallo scapolo alla madre di famiglia annoiata, all'adolescente con l'ormone in prima fila alla ragazza in cerca di relazioni sociali sicure. Quest'ultima e' interpretata proprio dalla Day, interprete di Codex (questo il suo nickname), disoccupata, scaricata dalla sua psicologa e rintanata nel mondo parallelo di un videogioco. Senza dimenticare lo humor - con l'arrivo, ad esempio, in casa di Codex di un suo eccentrico compagno di gioco - "The Guild" riesce a mostrare come reale e virtuale oggi siano vissuti da milioni di persone, cercando di capire i motivi per cui molti di noi si rintanano fino a notte fonda in un mondo che di reale non ha proprio nulla. La stessa Day prova a dare una spiegazione, attraverso le pagine del Guardian: ''World of Warcraft ha molto da insegnarci: oggi mancano relazioni sociali, non sappiamo neppure chi sono i nostri vicini di casa. Non abbiamo delle vere comunita', cosi' ne creiamo altre attraverso la rete, che dimostrano anche una certa solidita'''. La prima stagione si trova su Youtube, la seconda e' disponibile su Msn Video, Zune e Xbox, ma presto uscira' in dvd. Ma non e' escluso che arrivi anche in tv.
Guarda la prima puntata

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