venerdì 9 novembre 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Senza Spacey "House of Cards" vacilla
"'Detesto "Signora". Suona come se gestissi un bordello e non una nazione' risponde Claire Underwood al giovane soldato impacciato e incerto su come rivolgersi al presidente. E, subito dopo, di fronte a un'altra recluta che dubita del suo piano strategico militare, si rivolge così: «Me lo avrebbe chiesto se fossi stata un uomo?». La sesta e ultima stagione di House of Cards (Sky Atlantic) si apre nel segno di una donna alla guida degli Stati Uniti e tradisce una doppia impronta: la rivendicazione orgogliosa del primo presidente americano di sesso femminile, e quell'inestirpabile senso di subalternità di genere che spesso popola i luoghi del potere. L'ultimo atto del political drama più riuscito e apprezzato degli ultimi anni vive e prolifica sul mito dell'assenza: Kevin Spacey-Frank Underwood non c'è più, scopriamo che è morto nel letto accanto alla moglie, eppure incombe nei ricordi dei protagonisti, nelle vecchie e nuove trame della politica americana. Tolto di mezzo Spacey per le vicende di molestie, la sesta stagione consacra la figura di Claire, nella sempre impeccabile interpretazione di Robin Wright; si carica sulle spalle non solo il governo degli Usa e il vuoto lasciato dal marito ma cerca di tenere viva e accesa l'intera serie, a rischio di sbandamento. Ed è proprio lei, la glaciale Claire, la più decisa a liberarsi del peso ingombrante del marito, a non voler apparire come una vedova illustre. E quando si rivolge al pubblico, in quell'espediente narrativo shakespeariano, lo fa per smarcarsi dal fantasma del marito («Vi ricorda Francis?», «Io non farò come lui, io ho intenzione di dirvi la verità»). Ma l'unica verità, a ben vedere, è che senza Spacey l'intero impianto rischia seriamente di vacillare e la sua assenza percepita e cosi costantemente esibita è in realtà l'unico modo per tenerlo dentro la storia, per farci credere che non sia cambiato nulla". (Aldo Grasso)

giovedì 8 novembre 2018

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Anche i Rick piangono! Non fai in tempo a dare addio al personaggio più "dem" degli ultimi anni seriali - che coincidenza il suo semi-addio in "TWD" con le mid-term, eh! - che ti riciccia fuori con l'annuncio del film! Anzi, di una saga!

News tratta da "Deadline"
To paraphrase another voice from another apocalypse, Andrew Lincoln will be back. While the much hyped tonight’s episode of The Walking Dead would be the last fans see of the actor on AMC’s zombie apocalypse series, Lincoln and his seemingly fatally impaled Rick Grimes character have a future with the franchise. A series of AMC Studios original films, starring Lincoln and written by Chief Content Officer Scott M. Gimple, are planned to continue the story of Rick Grimes, with the first expected to begin production as early as 2019. “It’s not the beginning of the end, it’s the end of the beginning,” a clean shaven Lincoln said later on aftershow Talking Dead of himself and the character he has played since the very beginning of TWD in 2010. “And I like the idea that we get to tell a bigger story, maybe with a sort of wider vista,” Lincoln told Yvette Nicole Brown in a sitdown interview. “And I’ve always been interested in what’s going on out there, you know, whether or not there is contact with the wider world. I want to know the meta of it all. And I suppose to be able to kind of touch upon that in a contained story for me is a very exciting proposition … Maybe it’s the start of a bigger story.” The Rick Grimes movies are among the first projects in development from Gimple as part of a multi-year plan for The Walking Dead Universe, which also includes other projects currently in the works: additional films, specials, series, digital content and more. According to Gimple, some of the stories will relate to The Walking Dead as fans know it while others will be standalone stories that break into new creative territory. “We have a lot on the horizon – starting with a new epic featuring one of the greatest leading actors in television history and one of the best people I’ve ever met,” said Gimple. “These films are going to be big evolutions of what we’ve been doing on the show, with the scope and scale of features. We’re starting with the first part of the continuing story of Rick Grimes, and there is much more on the way, featuring yet-unseen worlds of The Walking Dead and faces from the show’s past, as well as new characters we hope to become favorites, told by TWD veterans and emerging voices. We want to break new ground with different, distinct stories, all part of the same world that’s captured our imagination for nearly a decade of the Dead.” Starting with a TWD and spinoff Fear The Walking Dead crossover bridged by Lennie James’ Morgan this year, AMC has made it very clear they see a larger Walking Dead world coming. In September, AMC CEO Josh Sapan told an investors’ conference that “we have a plan to manage it over the next decade plus …a very careful plan.” With that mandate, to shepherd “potential brand extensions on a variety of platforms,” former Walking Dead showrunner Gimple was named Chief Content Officer for the brand back on January 13.

mercoledì 7 novembre 2018

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Breaking News o 'Breaking Bad', il film della serie tv più cult dell'ultima decade si farà! Ma non si sa ancora se per il cinema o la tv...

News tratta da "TvLine"
Break out the blue meth: Breaking Bad creator Vince Gilligan is working on a two-hour movie extension of the Emmy-winning drama, according to The Hollywood Reporter. Details are frustratingly scarce at this point: We don’t know whether the Breaking Bad movie will be released theatrically, or air on AMC, as the series did from 2008 to 2013. We don’t know if it’s a continuation of the original series, or a prequel, or a spinoff. And we don’t know if original stars Bryan Cranston, Aaron Paul, Anna Gunn, Dean Norris and others will return to reprise their roles. We do know that Gilligan will pen the script and executive-produce the film, and possibly direct it as well. The movie “will be set in the existing Breaking Bad franchise,” according to sources. The plot involves “the escape of a kidnapped man and his quest for freedom” (does that sound like Jesse Pinkman to anyone?), and production is set to begin in (where else?) New Mexico next month. Breaking Bad starred Cranston as chemistry teacher Walter White, who turned to manufacturing meth after being diagnosed with cancer. It was a critical darling and cult hit, winning a pair of Emmys for Outstanding Drama Series, along with 14 other Emmy wins. The cast of Breaking Bad reunited at this summer’s San Diego Comic-Con to celebrate the show’s tenth anniversary. The Breaking Bad universe, of course, already lives on in AMC’s prequel series Better Call Saul, which just wrapped up its fourth season last month and is already renewed for a fifth, which will air next year. Gilligan serves as a co-creator and executive producer on that series as well.

martedì 6 novembre 2018

NEWS - Ultima ora! Ufficiale: Mediaset ha ceduto Premium a Sky. Unico ostacolo adesso l'Antitrust sul pericolo monopolio 
News tratta da "Il Sole 24 ore"
Mediaset esercita l'opzione put, di cessione a Sky della società R2: la vendita della "piattaforma" su cui gira Premium. L'ufficialità, a quanto risulta al Sole 24 Ore, c'è stata nella giornata di ieri, con una comunicazione fra le società che dà così il via a tutto il processo per la cessione di ciò che Mediaset ha già inserito nel veicolo societario R2, controllato al 100% e quindi l'infrastruttura su cui poggia il tutto. Come l'ad di Mediaset PierSilvio Berlusconi ha voluto didascalicamente precisare ai suoi stessi manager in un incontro di metà ottobre, non è Premium che sarà venduta a Sky, ma un perimetro in cui rientrano circa 130 contratti di lavoro subordinato; il contratto con Nagravision che è la società che fornisce a Premium software e hardware per il criptaggio del segnale televisivo utile all'attività pay e poi tutta la parte "operation". ll tutto previsto all'interno di un accordo complessivo, siglato a marzo che ha portato i canali di cinema e serie Premium visibili sulla piattaforma Sky, con i canali free di Mediaset che lo diventeranno da gennaio 2019 e Sky a lanciare la sua offerta sul digitale terrestre. Ora, con un outsourcing agreement Sky passerà a ospitare l'offerta pay di Premium. Ma per questo sarà necessario il closing e l'ok incondizionato dell'Antitrust, senza il quale Sky potrebbe fare marcia indietro. Quindi Mediaset in un tempo congruo potrebbe comunque decidere di chiudere l'attività pay. Con l'esercizio dell'opzione put adesso parte l'attività di notifica all'Antitrust e all'Agcom. Intanto ieri è stato il giorno della visita del numero uno di Comcast nel quartier generale di Sky a Milano. L'ad del colosso Usa di broadband e contenuti - possiede anche Nbc Universal- ha parlato davanti ai dipendenti insieme con il ceo di Sky Plc Jeremy Darroch, il ceo di Nbc Universal e Senior Evp Comcast, Steve Burke, e il ceo di Sky Italia Andrea Zappia. Un incontro, quello di ieri, frutto di un'operazione fortemente voluta, ha detto Brian Roberts, perché «Murdoch voleva dare Sky alla Disney». C'è anche chi, come Berenberg, in un report prevede che nulla da ora in avanti sia da dare perscontato nei rapporti fra Disney e Sky su film e serie. L'unione di Comcast con una realtà consolidata come quella di Sky, è stato definito da Roberts come «un punto di partenza sul mercato europeo» in una direttriche in cui broadband e contenuti viaggeranno insieme per creare valore. Nel primo caso c'è l'accordo con Open Fiber che permetterà di muoversi da subito. Sul secondo versante c'è il plus di Sky che continuerà a essere centrale. E con ampia autonomia. «Nessun manager - ha chiosato - può conoscere il Paese meglio di un manager di quel Paese».
NEWS - Altro che la Guerra dei Cinque Re! Qui si fa sul serio: al tweet di Trump in stile "Game Of Thrones" risponde pan per focaccia il generale iraniano Soleimani anch'esso con grafica alla "GOT" (adesso HBO dovrà prendere le distanze pure da lui, se ne ha coraggio...)

Articolo tratto da "La Repubblica"
C'è il conflitto sul terreno, nei diversi paesi del Medio Oriente in cui Stati Uniti e Iran si confrontano per interposti alleati; c'è la guerra economica, con le sanzioni decise dall'America. E c'è la propaganda. Dopo la decisione di Donald Trump di annunciare via Twitter l'entrata in vigore della seconda tranche di sanzioni all'Iran usando un'immagine di "Game of Thrones" (vedi post precedente), la risposta da Teheran è arrivata via Instagram ed è firmata da una personalità molto celebrata in patria: il generale iraniano Qasem Soleimani, il comandante della Niru-ye Qods, il corpo speciale delle Guardie rivoluzionarie che controlla la politica e l'impegno militare estero di Teheran e ha il compito di esportare fuori dalla Repubblica islamica l'ideologia khomeinista. Soleimani ha postato una sua immagine sul social in cui appare di profilo, con lo sguardo rivolto verso il basso, su uno sfondo blu scuro e la scritta "Io ti affronterò", un richiamo esplicito al Re della Notte, che nella serie "Il trono di Spade" comanda l'Armata degli EstraneiLa grafica scelta e i toni scuri dell'immagine ricalcano lo stile dei White Walker della serie e appaiono come un gioco al rialzo dopo che Trump ha pubblicato su Twitter una sua foto con il messaggio "Le sanzioni stanno arrivando - 5 novembre", un richiamo al mantra della serie "L'inverno sta arrivando". Su Instagram il generale iraniano ha anche aggiunnto: "Venite! Stiamo aspettando. Io sono il vostro nemico. La Forza Quds è il vostro nemico. Voi avete cominciato questa guerra, noi la finiremo", una minaccia spesso ripetuta dagli iraniani. Ma al di là della fiction, la tensione tra Washington e Teheran è reale e sempre più alta. Oggi il leader supremo iraniano Ayatollah Ali Khamenei ha risposto a Trump via Twitter: "L'obiettivo degli Stati Uniti nell'imporre sanzioni è quello di paralizzare e impedire la crescita dell'economia nazionale, ma ha portato ad un movimento verso l'autosufficienza. La nazione iraniana ha importato tutto per anni, ora ha sviluppato l'abitudine di produrre tutto".

lunedì 5 novembre 2018

NEWS - La HBO prende le distanze dal tweet simil-"GOT" di Trump sulle sanzioni: "non si usi il marchio di 'Game of Thrones' per fini politici!"

News tratta da "Tv Line"
More like the cease and desist order is coming. HBO on Friday distanced itself from a Game of Thrones-themed tweet issued earlier in the day by President Trump, telling TVLine in a statement: “We were not aware of this messaging and would prefer our trademark not be misappropriated for political purposes.” Trump’s GoT-esque “ad” — which appropriated the prestige drama’s “Winter is Coming” tagline, superimposed over a stern-looking image of himself — was seemingly intended as a warning shot to Iran. Early Friday, Trump administration officials announced the imminent reimposition of sanctions on the country.


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