venerdì 6 maggio 2011

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Johnny Depp nel remake al cinema de "Il cavaliere solitario", telefilm del 1966
Roma (Adnkronos, Cinematografo.it) - Sara' probabilmente il co-protagonista di 'The Social Network' Armie Hammer (lo vedremo anche in 'J.Edgar' di Eastwood) ad affiancare Johnny Depp in 'The Lone Ranger'. Scritto da Justin Haythe, diretto da Gore Verbinski e prodotto da Jerry Bruckheimer, 'The Lone Ranger' ('Il Cavaliere Solitario') era un vecchio radiodramma degli anni '30, poi ripreso da fumetti, show televisivi (il personaggio era interpretato da Clayton Moore negli anni '60), libri, giocattoli e romanzi. Depp non sara' il personaggio principale ma la spalla, l'indiano Tonto. 'The Lone Ranger' e' la storia di una squadra di ranger texani incaricati di catturare un manipolo di fuorilegge guidati da Butch Cavendish. Quest'ultimi sono spietati e determinati e uccidono quasi tutti i ranger tranne uno, il protagonista. Soccorso da un indiano (Tonto, appunto), questo cavaliere solitario si rimettera' in sella al suo cavallo bianco, Silver, preparando l'agognata vendetta.

giovedì 5 maggio 2011

NEWS - Viva la musica...House! Hugh Laurie pubblica il suo primo album ispirandosi al blues di New Orleans
Roma, 5 mag. (Adnkronos) - Dal cinico ma irresisistile 'Dr House' che risolve casi impossibili nel Princeton-Plainsboro Teaching Hospital al blues di New Orleans, che adora. Hugh Laurie, attore inglese tra i piu' pagati della tv Usa, pubblica il 10 maggio il suo primo album, 'Let Them Talk', dopo aver firmato un contratto con la Warner Bros Records l'anno scorso. "La cosa peggiore -dice senza rinunciare all'ironia e' che ho infranto una delle regole base di chi fa questo mestiere: gli attori devono recitare e i musicisti suonare. E' cosi' che funziona; quindi perche' ascoltare la musica di un attore? La risposta e' che non c'e' risposta. Se ti preoccupa la provenienza e la genealogia, allora dovresti cercare altrove, non ho niente per te", sottolinea con il suo inconfondibile stile provocatorio. 'Let Them Talk' e' stato prodotto da Joe Henry e registrato tra Los Angeles e New Orleans. L'album e' una celebrazione del blues di New Orleans, un genere da sempre molto vicino all'anima musicale di Hugh Laurie, studente di pianoforte sin da bambino: "Lasciate che quest'album -aggiunge- vi mostri quello che sono: un bianco della classe media inglese che sconfina apertamente nella musica e nei miti del sud americano". Hugh Laurie, che ha basato l'intero album su pianoforte e voce, e' stato raggiunto in studio dalla "regina di New Orleans" in persona: Irma Thomas. Insieme a lei, sono arrivati a dar manforte anche Alain Toussaint, supremo pianista blues, Sir Tom Jones e la sua leggendaria voce e l'idolo di Hugh da sempre, Dr.John, che ha messo il suo tocco speciale in "After you've gone". Spiritualmente ispirato da album dello stesso genere, come ad esempio "Buena Vista Social Club" di Ry Cooder e la colonna sonora di "Fratello, dove sei?" di T-Bone Burnett, 'Let Them Talk' di Hugh Laurie mette insieme una straordinaria selezione di canzoni appartenenti al patrimonio culturale americano, celebri musicisti e vere leggende del canto per sostenere questo repertorio troppo spesso trascurato. "Non ho mai potuto sopportare -dice l'attore e musicista britannico- di vedere questa musica confinata in una vetrinetta con la dicitura: 'Cultura: da maneggiare solo se vecchi e di colore'. Amo questa musica, nel modo piu' autentico che posso, e spero che anche voi l'amiate", conclude.
NEWS - Contrordine, compagni! Nell'home-video regge solo il blu-ray (e quelli che se lo possono permettere)
(ANSA) - ROMA - Il giro d'affari dell'home entertainment continua a calare soprattutto in noleggio e edicola, ma solo sul fronte vendita in maniera contenuta (-2,6%) grazie al valore aggiunto qualitativo del Blu Ray che invece cresce notevolmente e l'uscita di blockbuster gia' cult come Avatar. Questo, in estrema sintesi, il Rapporto Univideo 2011 sullo stato dell'Home Entertainment in Italia presentato qualche giorno fa a Roma alla Casa del Cinema. Il fatturato nel 2010 e' intorno ai 590 milioni di euro, ottenuti, si legge nel rapporto: ''grazie alla vendita di 47.4 milioni di supporti fisici e a 33 milioni di atti di noleggio pur all'interno di un contesto di domanda che si e' confermato difficile sul fronte dei redditi delle famiglie, nel 2010 sono passati di mano, con un atto d'acquisto e/o di noleggio, 153 supporti audiovisivi al minuto''. L'home entertainment, come gia' detto, attenua pero' la fase calante del fatturato avviatasi nel 2007, grazie all'alta definizione e all'uscita di titoli di grande successo, in grado di compensare ''la crescente diffusione di forme d'intrattenimento domestico gratuite e la piaga della pirateria''. Il Blu-ray Disc e', infatti, arrivato a rappresentare circa il 15% del fatturato della vendita (esclusa edicola) a fine anno e sta acquisendo crescente importanza anche nel noleggio, pur avendo scontato un ingresso sul mercato piu' lento rispetto a cio' che avvenne per il DVD. L'affermazione di questo supporto ha infatti permesso non solo di contenere la caduta del suo giro d'affari (-2.6%) ma anche a rappresentare il 57% del fatturato complessivo dell'home entertainment nel 2010, ''grazie anche all'importanza - si legge nel rapporto - che sta acquisendo il commercio elettronico di supporti fisici che, con una crescita del 4.3% nel 2010, ha visto aumentare all'8% l'incidenza sul fatturato della vendita (dal 7.4% del 2009) anche l'edicola - che nel 2010 non ha sostanzialmente beneficiato dell'impatto positivo del Blu-ray Disc- ha mostrato un'evoluzione meno negativa rispetto al 2009, sostenuta dalle vendite di titoli in anteprima e superante prima l'area di business piu' in difficolta' si e'confermata quella del noleggio, che con un fatturato in calo del 21.6% ha visto la propria quota scendere al 15%; all'interno del comparto, si segnalano performance meno penalizzanti per gli operatori a piu' elevato livello di offerta e di servizio.
NEWS - Ultima ora, Gianluigi Paragone sempre più verso la direzione di Raidue (la Rai gli darà del...Lei)
Lorenza Lei è stata nominata nuovo Direttore Generale della Rai. A tal proposito, "Italia Oggi" pubblica un ritrattino a sua immagine e somiglianza e disegna il futuro aziendale con un possibile giro di poltrone. "La Lei sa praticamente tutto dell'azienda in cui lavora dal 1995, quando su segnalazione di Renzo Arbore fu assunta da Letizia Moratti e presa in consegna da Agostino Saccà che ne fece la sua migliore allieva. Sincera, schietta, senza peli sulla lingua: la descrivono così all'interno dell'azienda. Da Lei tutti si aspettano grandi cose. A cominciare dal premier Silvio Berlusconi che si è convinto a promuoverla dopo che la Rai era tracollata sull'orlo di una devastante esplosione, che con le schegge impazzite avrebbe creato un putiferio, minando la stabilità del governo. La situazione era talmente incandescente da necessitare un immediato ritorno al controllo e alla centralità dell'impresa-azienda. Mauro Masi, seppure si sia distinto su più fronti, soprattutto su quello del risanamento, era arrivato ad avere troppi nemici. E questa situazione non giovava al quieto vivere. Ora dalla Lei ci si aspetta di rimettere in moto la macchina, di seppellire l'ascia di guerra e di continuare a lavorare sui conti, la cui situazione è sempre preoccupante. Non a caso la fiducia del Tesoro, e del suo ministro Giulio Tremonti, nei confronti della Lei si estende proprio a questo compito. La domanda è più che mai legittima: con l'arrivo della Lei si potrebbe assistere a un nuovo giro di valzer delle poltrone? Intanto il cda della Rai sembra ben disposto nei confronti del nuovo d.g., con qualche distinguo ovviamente, percepibile soprattutto dentro il fronte Lega. Il Carroccio sta ancora aspettando una direzione prestigiosa o una vicedirezione al Tg1. Franco Ferraro continua a stare in sala d'aspetto mentre Gianluigi Paragone potrebbe entrare dalla porta principale a Raidue".

mercoledì 4 maggio 2011

GOSSIP - PETA, fai qualcosa! Rachel Bilson addomestica un mammifero alla Rocco Siffredi...
Se non volete chiamare il gruppo animalista PETA, almeno fate uno squillo a Hayden Christensen...Rachel Bilson è stata avvistata per la strada ad addomesticare uno strano essere che si suppone animale (cane? orso bruno? topo di fogna hippy?...), in una maniera considerata "non convenzionale". In pratica: con atteggiamenti più degni di Rocco Siffredi che di una dog-sitter. Ma quel che più sorprende, oltre agli scarponcini da "Terminator", è il sorriso di goduria che l'ex protagonista di "The OC" sfoggia nell'operazione "mò ti faccio la festa"...

martedì 3 maggio 2011

NEWS - Rivoluzione Auditel, compagni! Da oggi pubblicati i dati di ascolto anche dei videoregistratori (e Sky esulta per "Spartacus" al 100% in più!)
(ANSA) - MILANO, 3 MAG - Piccola rivoluzione in tv e grande cambiamento per Sky: d'ora in poi Auditel pubblichera' gli ascolti 'differiti', quelli che consentono di calcolare chi vede, non in diretta, un programma registrato. Crescono tutti: Rai, Mediaset, La7 ma gli effetti piu' immediati si vedono gia' per chi guarda il piccolo schermo attraverso il decoder 'MySky'. Il risultato pratico - stando ai numeri indicativi diffusi oggi in workshop a Milano dalla televisione in abbonamento - e' che i canali Sky cinema e dei serial si vedranno riconosciuti un aumento di visione in un range tra il 16 e il 20%. In particolare - sempre precisando che questi sono solo i primi test e riscontri - prendendo a riferimento l'intero universo dei telespettatori della tv a pagamento si calcola che c'e' un aumento del 3,5% medio nella rilevazione degli ascolti e fra il 16 e il 20%, appunto, fra chi usa 'MysKy': un milione e mezzo di famiglie per circa 4,5 milioni di persone. Non si rilevano praticamente piu' telespettatori per lo sport, soprattutto il calcio, e le news o i talent show mentre - fenomeno un po' singolare - quando un film e' un 'evento' c'e' una predilezione comunque a vederlo in diretta (per esempio 'Avatar' dove peraltro chi lo ha visto registrato e' risultato comunque ben il 19% in piu'). Si e' quindi scoperto - hanno sottolineato i manager Sky Andrea Scrosati vice presidente cinema e intrattenimento e Andrea Mezzasalma responsabile ascolti - che in alcuni casi il numero dei telespettatori in differita hanno raggiunto punte del 60% o addirittura del 100% in piu' (ad esempio la serie di SkyUno 'Spartacus'). Altro aspetto definito interessante e' che non sembra che - nonostante si possa passare oltre con il telecomando - la pubblicita' perda significativamente numero di persone che la vedono. Il che vuol dire ''che c'e' una fetta di fruitori della pubblicita' in tv che fino a oggi non era stata misurata''.
L'EDICOLA DI LOU - stralci e commenti sui telefilm tratti dai giornali italiani e stranieri
In merito alla diatriba tra Jovanotti e i fans di "Happy Days", ecco cosa scriveva sul telefilm Aldo Grasso poco tempo fa...

CORRIERE DELLA SERA
"Happy days", l'allegoria è ancora viva (e lotta insieme a noi)
"Tempo fa, durante una visita in Italia di Henry Winkler, l'indimenticabile Fonzie, qualcuno tirò in ballo una celebre battuta di Nanni Moretti. Che in «Aprile», mentre assiste allo sbarco di albanesi a Brindisi, si rammaricava per l'assenza dei dirigenti della sinistra: «Io me li ricordo alla Fgci, sono cresciuti vedendo "Happy Days". È la loro formazione politica, morale, culturale». Ma davvero il telefilm è stato così deleterio per la formazione delle future classi dirigenti? Niente di più sbagliato. «Happy Days» (1974, 255 puntate) è un teen drama ambientato negli anni ' 50, in un'improbabile provincia americana non ancora sfiorata dai problemi delle società avanzate. Il telefilm ha per protagonisti tre bravi ragazzi, la famiglia di uno di loro e l'amico «ribelle» dal cuore d'oro, Arthur «Fonzie» Fonzarelli. I tre ragazzi sono Richie Cunningham (Ron Howard, il futuro regista), ragazzo timido e dai buoni sentimenti, cresciuto in una famiglia per bene con papà Howard (Tom Bosley), proprietario di un negozio di ferramenta, mamma Marion (Marion Ross), casalinga, e Joanie, (Erin Moran), la piccola sorella dispettosa di 12 anni, affettuosamente chiamata «sottiletta»; Potsie Weber «l'amico chiacchierone» (Anson Williams) e Ralph Malph (Donny Most) «il buffone». Richie, Potsie e Ralph studiano alla Jefferson High School di Milwaukee e spesso si ritrovano alla tavola calda Arnold's. «Happy Days» affronta i problemi di una qualsiasi famiglia americana piccolo-borghese: dalle incertezze economiche a quelle adolescenziali, dai primi amori alle cattive compagnie. Papà e mamma Cunningham vengono continuamente coinvolti nelle vicende dei giovani, sono disponibili, ma sanno farsi obbedire e rispettare. Non c'è violenza, contestazione, cattiveria: l'amore è ancora un sentimento, l'amicizia un valore, la moto un oggetto leggendario, il giubbotto di pelle solo un vezzo; la middle class vive la sua apologia. Dalla puntata pilota, George Lucas ha tratto l'idea di «American Graffiti». Alla predica, gli americani preferiscono la fiction: preferiscono cioè raccontare storie in cui possano incarnarsi alcuni valori con forza quasi allegorica. «Happy Days» ha sempre messo in scena, con un linguaggio più innovativo delle sitcom dell' epoca, il valore dell'amicizia. Ha molti temi in comune con «Ecce bombo» ma senza pretese autoriali. E Fonzie si incarica appunto di rappresentare una sorta di devianza temperata (dietro la quale però si nasconde l'uccisione simbolica del padre, papà Cunningham), di ribellismo interiore".
(Aldo Grasso, 16.03.2011)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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