sabato 13 ottobre 2018

GOSSIP - Shonda su onda. La Rhimes si arrampica sui vetri su "Elle" sul motivo per il quale è passata a Netflix a suon di dollari: "ho avuto una visione e loro l'hanno accolta" (aka: non per soldi ma per denaro, poche balle...)
Shonda Rhimes looks radiant on the cover of one of Elle‘s eight Women in Hollywood covers, on newsstands October 23. Here is what the television producer – who is behind shows like Grey’s Anatomy and Scandal – had to share with the mag:
On her deal with Netflix: “I keep hearing about how I got lured away, as if somebody wagged a piece of candy in front of me. But really, it was me deciding I had a vision, and [Netflix’s chief content officer] Ted Sarandos shared that vision. I wanted to be able to decide what kind of shows we were going to make and how we were going to make them. So to have that kind of power has been an amazing experience so far. It’s also a little bit like Christmas because there’s a very ‘Yes, we can’ attitude. Almost so much that we have to be careful what we ask for, like, ‘Don’t ask for the moon, because they will build you the moon.’”.

venerdì 12 ottobre 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Romolo+Giuly", inno alla Roma Decadence
"Non essendo romano, fino a poco tempo fa non conoscevo il Pigneto, meglio non conoscevo la «filosofia» del Pigneto. Poi mi hanno spiegato che una volta il Pigneto era una zona non tanto bella di Roma che comprendeva la «Casilina», la «Prenestina», la «Tangenziale». Poi, come ha scritto Andrea Minuz, «una borgata romana si è trasformata in una periferia industriale, poi in quartiere multietnico, poi in zona bohémien, poi in luogo di tendenza e infine in esercizio letterario nazionale su cui, prima o poi, si buttano tutti, anche se ci avvertono che "è impossibile cogliere l'essenza del Pigneto"». Questa premessa era necessaria per capire Romolo+Giuly, la miniserie in 8 episodi da 30 minuti l'uno prodotta da Fox Italia e Wildside, in onda su Fox (canale 112 di Sky). In apparenza l'eterno scontro fra Montecchi e Capuleti altro non è che lo scontro fra Roma nord (il fighettismo de' noantri del Pigneto) e Roma sud (il coattismo storico della periferia borgatara). Al posto di Romeo c'è l'insicuro Romolo Montacchi, interpretato da Alessandro D'Ambrosi (anche coautore con il regista Michele Bertini Malgarini e Giulio Carrieri), e di Giulietta, la sensibile Giuly Copulati (Beatrice Arnera). Lo spirito è quello di Boris, unico grimaldello per superare i confini territoriali del Sacro Gra (il Grande Raccordo Anulare); così sono stati ingaggiati Giorgio Mastrota, che interpreta il capo di una setta massonica il cui scopo è realizzare una Roma milanese senza romani («il milanese è perfetto per eliminare i terroni») e Fortunato Cerlino, il grande Don Pietro Savastano di Gomorra. Difficile che i mondi di Romolo e Giuly possano integrarsi, specie se lui deve farle l'esegesi di 'sti cazzi. L'unico in grado di riunire le due anime di Roma è il fantasma di Antonello Venditti con la sua poetica amorosa, risospinta da una profonda romanità! Un inno alla Roma Decadence". (Aldo Grasso)

giovedì 11 ottobre 2018

NEWS - Occhio alle serie tv di DPlay in "Walter Presents", sorta di Netflix free e full con titoli europei non privi di curiosità
Articolo di Antonio Dipollina su "La Repubblica"
La febbre da serie tv non ha limiti, parliamo dell'offerta. Per esempio all'insegna del gratuito, per differenziarsi dai servizi streamig in pay, quelli di Discovery Channel si sono inventati Walter Presents. O meglio lo ha inventato Walter Iuzzolino. Viene da Genova, ma da tempo staziona in Inghilterra, per esempio a Channel Four, creando format assai pop e immergendosi nelle acque della fiction Internazionale. Con ordine: bisogna partire dal sito Dplay, gratuito, che ospita la produzione dei van canali Discovery, da Crozza in giù. Nella sezione Walter Presents sono già a disposizione alcune serie, soprattutto francesi, quasi sempre in originale con sottotitoli italiani. Si tratta di fiction di successo trasmesse dalla tv in chiaro dei vari Paesi. L'operazione è libera, con fruizione full, ovvero tutti gli episodi a disposizione, e senza spendere nulla si vive una sensazione alla Netflix o Amazon Video, e si può andare di maratona. A patto di essere interessati al genere e soprattutto di credere alle fiction europee, popolai nei rispettivi Paesi, come se fossero qualcosa anche di casa nostra. Vedi il caso francese. Due esempi su tutti. In primo è Spin. Gli uomini dell'ombra, thriller politico in onda su France 2, ambizioso tentativo di andare in scia a House of Cards, ma con avvio shock - kamikaze uccide il presidente francese - salvo scoprire che il terrorismo c'entra almeno quanto c'entrano micidiali trame di potere, tra ricatti incrociati e scheletri, neppure troppo metaforici, nell'armadio. L'altro esempio è Spiral, proposta anche in chiaro sul Canale 9. Si va indietro nel tempo: la fiction è partita nel 2005. E un noir che inizia con il delitto di una ragazza dell'Est Europa Anche qui, trame e intrecci giudiziario-politici. Dplay, forse per vezzo, forse per parodia o chissà, imita nella grafica del sito quella di Netflix: l'intenzione di farne una versione free, quasi rugged e comunque insolita, diventa, a quel punto, plateale.

mercoledì 10 ottobre 2018

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Ma che, davero? Anche Carlo Verdone si dà alle serie tv! "Almeno una la dovrò fare..."

News tratta da "Il Giornale"

Carlo Verdone si dedicherà a una serie tv. Anche se non ha intenzione di trascurare il cinema. «Ho scritto cinque soggetti, ma dobbiamo essere d'accordo anche con il produttore. Il momento per il cinema italiano è talmente difficile che bisogna stare molto attenti, i risultati di questo inizio di stagione per il nostro cinema sono stati terribili». Così Carlo Verdone ieri a I lunatici su Radio2. «E cambiato tutto - ha aggiuntoma senza la sala cinematografica si perde molta poesia. Sta cambiando la fruizione del prodotto, io lavorerò ancora un po'... Probabilmente farò una incursione con una serie televisiva. Almeno una la dovrò fare. Me lo chiede il produttore e mi rendo conto anche io che con i tempi che corrono bisogna mettersi in gioco anche con cose del genere».

martedì 9 ottobre 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

IL FOGLIO
"Romolo+Giuly" fa ripiombare le serie tv italiane nel campanilismo con citazioni forzate
"Siamo moderni, giriamo le serie, ma ricaschiamo sempre nell'Italia dei campanili. Mezzo campanile: Roma nord schierata contro Roma sud (vale anche il contrario). Trascinando nella mischia William Shakespeare e soprattutto Baz Luhrmann, che nel 1996 aveva ambientato nella californiana Verona Beach il suo "Romeo+Giulietta" con Leonardo DiCaprio e Claire Danes. Gli innamorati divisi dalla rivalità familiare sono romanamente ribattezzati "Romolo+Giuly". Lui un Montacchi, ha per genitore il re della monnezza. Lei una Copulati, erede dei palazzinari che allignano al nord. La seconda metà del titolo, che allude a una guerra mondiale italiana, svela che nella vicenda entrano anche Milano e Napoli: altrettanto caricaturali, fungono da esca per gli spettatori non romani. "Romolo+Giuly" è prodotta da Fox (e su Fox va in onda, otto puntate). Con l'intenzione di ripetere il successo di `Boris", la serie che sfotteva i prodotti audiovisivi italiani scritti male e recitati peggio (la parola "fiction" andrebbe risparmiata, in questi casi: meglio il giro di parole). Ma "Boris" era a suo modo universale, le brutte sceneggiature, gli attori mediocri, i registi incapaci, le troupe svogliate si trovano dappertutto, anche dove il cinema e la tv sono migliori dei corrispettivi nostrani. Roma nord contro Roma sud resta una nicchia, di recente invenzione comica. Complice un video virale su YouTube, e un episodio pilota premiato nel 2016 al Roma Web Fest. Giocavano in casa, con spettatori che alle frasi "La breccia di Corso Francia" o "le sirene di Ponte Milvio" o "le miniere di cocaina di Vigna Clara" già ridono (chi a suo tempo spiegò che il tragico è universale, mentre il comico è geolocalizzato aveva in mente cose così). La busta con la nebbia padana potrebbe essere Totò - e già un po' allarghiamo l'orizzonte. Il regista Paolo Sorrentino, odiato a Napoli perché "La grande bellezza" l'ha girato a Roma, è tormentone cinefilo, e un po' generazionale. Totalmente generazionale è il pupazzo T'ciù, che conosce in carcere il televenditore Giorgio Mastrota (nella parte di se stesso): se non eravate davanti alla tv quando andava in onda "Bim Bum Bam", e quindi niente sapete del pupazzo Uan, lasciate ogni speranza. Si inoltrano nelle campagne padane per avere alleati, ma rifiutano di dare la caccia ai "negher" - finché pietoso non arriva il traduttore simultaneo: "Caccia ai terroni" (un avvocato di Crotone con toga e valigetta scappa inseguito dai forconi). Togli di qui e leva di là, resta la guerra tra i coatti che se vogliono andare dallo psicoanalista devono spacciarlo per personal trainer (la professione lì è fuorilegge) e i fighetti che trattano le filippine come animali domestici ("ti ho regalato un cucciolo", dice la mamma di Giuly alla figlia che va sposa, dopo aver firmato gli accordi prematrimoniali). Come da copione, tre Montacchi travestiti si infiltrano a Roma nord, dopo aver superato con l'inganno il check-point. Sullo sfondo, il Ponte della Musica, o Ponte Veltroni (di nuovo, ridono solo i romani). A una festa - nel castello dei Copulati che sopra lo stemma di famiglia ha il cartiglio "Coca Progresso Figa" - Romolo incontra Giuly, e si innamorano. Lo spettatore un po' si diverte e un po' si annoia. La trama la sappiamo - anche se qui la fanno partire dai Garibaldini. Citazioni e rimandi alla lunga sono forzati: Leonardo DiCaprio e Claire Danes amoreggiavano in piscina; Romolo sbaciucchia Giuly dietro la boccia del pesce rosso di Boris". (Mariarosa Mancuso)

lunedì 8 ottobre 2018

GOSSIP - Tremate, tremate, le Streghe svalvolate son tornate! Dopo i deliri di Rose McGowan anche Alyssa Milano si reinventa come paladina rivoluzionaria (a tavola)
Alyssa Milano is speaking out for change. The 45-year-old actress and activist attended and spoke at the inaugural year of the Actions For Change Food & Music Festival on Sunday (September 30) in Parkland, Fla. The event was founded to help soothe and heal the community of Parkland and its residents, following the horrific mass shooting at Marjory Stoneman Douglas High School in February. The festival included appearances from entertainers, artists, chefs, restaurateurs and mixologists from around the country. It’s also the culmination and grand finale of a week-long series of over 80 concerts across America to end gun violence. “I had the honor of attending the #ActionsForChange festival in Parkland. I love this community. I love these people. I’ve seen the future in these young leaders. It’s all going to be ok. #MSDStrong,” Alyssa wrote on Instagram.

domenica 7 ottobre 2018

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)
Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

Lick it or Leave it!

Lick it or Leave it!