IL FATTO QUOTIDIANO
"Tredici", otto cassette da spedire agli sceneggiatori per una serie che non convince
"'Tredici' è una serie tv americana che sta avendo un successo clamoroso in tutto il mondo. Hannah Baker è una diciassettenne che si suicida e prima di suicidarsi registra tredici cassette audio ognuna delle quali è dedicata a una persona che ha contribuito alla sua infelicità. Ora, non discuto le buone intenzioni di chi l’ha ideato ed è bene che finalmente ci sia una serie che affronti l’argomento, ma “Tredici” è pieno di buone ragioni per inviare qualche cassetta anche ai suoi sceneggiatori.
Ecco le mie otto:
Hannah Baker: la protagonista di “tredici” ha un difetto imperdonabile. E’ carina, è buona, è garbata, è deliziosa ma ha un problema: non denuncia chi ha delle colpe, colpevolizza chi la tratta bene, sfancula chi la vuole aiutare e poi si lamenta perché chi viene sfanculato non la insegue per i corridoi o per le scale di casa non capendo che i suoi “sparisci per sempre dalla mia vita” vogliono in realtà dire “abbracciami e non lasciarmi mai più”. Ergo, finisce per accadere quello che non dovrebbe mai accadere in una serie in cui bisogna empatizzare con la vittima bullizzata che manda cassette pure a chi non ha fatto abbastanza: pensi che in una cassetta ci saresti finito pure tu, perché tu se una di dice “fanculo” pensi voglia dire “fanculo”, non “sposami in comune e facciamo due figli”.
La lista: una delle famose cassette di Hannah è sulla questione “lista”. Questa lista, appuntata su un foglietto, l’ha compilata il suo amico Alex e contiene una specie di classifica delle ragazze più belle della scuola e di appunti sulle loro parti anatomiche. Hannah è citata nel punto “culo più bello della scuola”. Ora, visto che Hannah non dirige “D” di Repubblica, non è Lella Costa, non è Meryl Streep al microfono alla notte degli oscar ma un’adolescente in cerca di conferme sulla sua avvenenza come tutte le adolescenti del mondo, io al fatto che faccia una questione da “mercificazione del corpo delle donne” per ‘sta benedetta lista faccio fatica a credere. Non oso pensare a cosa sarebbe successo se avesse letto il suo nome accanto alla dicitura “peggior culo della scuola”. Altro che suicidio. Qui era un’altra Columbine.
L’inutilità dei genitori: i genitori, in questa serie, sono utili quanto le creme antismagliature per la pancia dopo un parto plurigemellare. Sarà anche vero che in adolescenza con i genitori si parla poco, sarà anche vero che è difficile entrare nel mondo degli adolescenti, ma qui ci sono figli che entrano in casa con occhi tumefatti, mascelle fratturate e orecchie grondanti sangue e la domanda più invasiva che viene formulata è : “Hey Clay, tutto bene?”. Ci sono figli che chiedono “Senti mamma, se uno subisce una violenza ma non vuole denunciare quella violenza e quella violenza è avvenuta senza testimoni, si può fare una denuncia come persona informata sui fatti?” e la madre non risponde “Ora mi dici chi minchia è stato violentato”. No, dice: “Hey, se fosse successo qualcosa di grave me lo diresti vero?”. No, ti stava facendo un quiz per L’eredità. Infine, non si capisce bene dove siano i genitori si tutti ‘sti diciassettenni durante i festini in casa. A 17 anni mia madre non mi lasciava neppure andare sola in sgabuzzino, questi organizzano feste con ville hollywoodiane a disposizione, alcol in pinte da 6 litri e stupri seriali, e “i miei genitori sono a Ibiza per qualche giorno”. O Bryce è il figlio di Bob Sinclair o mi devono spiegare cosa ci facciano i suoi a Ibiza durante l’anno scolastico.
La cassetta di Clay. Clay non fuma, beve solo alle feste e mette il casco quando va in bicicletta. Praticamente ha uno stile di vita che gli permetterebbe di morire di vecchiaia a 107 anni, ma a Hannah Baker questo non sta bene e quindi gli dedica una cassetta. Clay a quel punto pensa di averle messo sotto il cane in retromarcia per sbaglio e quindi entra in un terribile tunnel di disperazione. Invece no. Lui è nella cassetta perchè Hannah gli conferma che è stato buono, gentile e premuroso, e che al massimo, a voler cercare il pelo nell’uovo, la sua colpa è stata l’essere uscito da una stanza dopo che per tre volte gli era stato chiesto di andarsene. (vedi sopra) Insomma, pensi “che stronza!” e ti senti pure in colpa.
Courtney. Hannah scopre di avere un paparazzo stalker che le si apposta alla finestra per fotografarla svestita e quindi, con l’amica Courtney, decide di tendergli una trappola. Le due quindi pensano bene di sbronzarsi e di mettersi a limonare in lingerie davanti alla finestra, e questo è il momento in cui la verosimiglianza della serie inizia a scricchiolare. Lo scatto fa ovviamente il giro della scuola, l’identità dei soggetti non è chiara e tuttavia Courtney decide di sputtanare la povera Hannah, perchè in realtà Courtney è lesbica e non vuole che si sappia non tanto perchè se ne vergogni ma perchè, dal momento che è stata adottata da una coppia gay, non vuole rafforzare le teorie delle Sentinelle in Piedi sul fatto che i figli di un gay diventeranno gay. In pratica Hannah Baker muore anche per colpa di Adinolfi.
La cassetta di Sheri. A voler vedere, Sheri è la più martoriata della serie, perchè a) A Sheri piace Clay, ma a lui piace Hannah e quindi, per rispetto nei confronti dell’amica, lascia perdere. b) Si offre di dare un passaggio ad Hannah, ubriaca e testimone di uno stupro, le cerca pure un caricabatterie e nel farlo abbatte un segnale di stop. Non contenta, Hannah la vorrebbe pure fare arrestare per guida in stato d’ebbrezza ma lei se la dà e quindi “benvenuta nella tua cassetta, Sheri-criminale-di-merda!”. c) E’ l’unica che alla fine si costituisce e d) Quando finalmente riesce ad appartarsi con Clay, lui le dà il due di picche sulla fiducia. Per cui capisci che gli sceneggiatori hanno sbagliato tutto e che quella con la vita di merda non era Hannah Baker, ma Sheri.
Bryce. Oltre a incarnare più stereotipi di quanti ne possa proferire una concorrente di Miss Italia nel suo discorso, il diciottenne ricco, violento, capitano della squadra di basket del liceo Bryce Walker è uno stupratore, perchè ovviamente, nel pieno spirito di banalità che permea tutta la serie, gli autori vogliono ricordarci che la ricchezza non compra la felicità e che il nuoto è lo sport più completo. Tuttavia nessuno lo denuncia, la vittima continua a frequentarlo nel gruppo di amici col proprio fidanzato che, invece di fracassargli la testa contro i sampietrini, continua a battergli il 5.
Il finale, meglio che in una favola di Esopo, riassume perfettamente il messaggio della serie. Cerca di essere empatico? Non fare del male a nessuno? Sii migliore delle persone che hai attorno? No, però fidanzati con la tizia nichilista, cartomante, coi piercing e che si lava a capodanni alterni, sennò magari poi si suicida pure lei e ti manda una cassetta". (Selvaggia Lucarelli)