venerdì 1 settembre 2006


L'EDICOLA DI LOU - Mia Kirshner di "The L Word" è la vera Dalia Nera (altro che Scarlett Johansson e Hilary Swank). "La mia storia somiglia a quella di Black Dahlia", confessa l'attrice cult al "Corriere della Sera". E sul manifesto del film il suo nome non compare
LOS ANGELES - «Sono una persona solare, ma non so perché impersono personaggi misteriosi con zone dark nella loro personalità», dice Mia Kirshner, canadese dell' Ontario, 31 anni e notissima in America, specie a Los Angeles, non tanto per l' atteso Black Dahlia, dove interpreta Elizabeth Short, Beth per le amiche, ritrovata cadavere (segata in due) nel gennaio 1947, piuttosto perché nel terzo serial «L Word» è la scrittrice 21enne Jenny Schecter, personaggio-feticcio nella comunità gay e lesbo della West Coast. Se Elizabeth-Black Dahlia nella Hollywood Babilonia di omicidi irrisolti e connivenze con la polizia (dal romanzo di Ellroy) è un simbolo, sin da quando il corpo fu ritrovato e in un mese 400 persone si accusarono di un crimine non commesso, la complessa Jenny Schecter ha conquistato donne e uomini. Racconta Mia: «A Los Angeles la mia Jenny di "L Word" arriva dal Massachusetts con molti sogni e innamorata del boyfriend di Chicago. Poi è travolta dalla passione per una donna, la sua vita muta, la sua moralità diventa ambigua. Impersonare Black Dahlia mentre registravo il nuovo "L Word", dove decido di cambiare sesso, è stata una grande esperienza. Sono entrata nelle ombre e nei desideri di due donne interessanti». Straordinariamente somigliante alla vera Elizabeth, Mia, occhi verdi, longilinea, figlia di un noto giornalista canadese, è «l' anima» del film di De Palma, anche se Scarlett Johansson e Hilary Swank hanno fatto la parte del leone nel lancio in Usa dove il film uscirà tra 10 giorni. Dice Mia, che vive tra Toronto, Hollywood e Vancouver (dove si gira «L Word», che però si svolge a Los Angeles): «Mi sono preparata studiando negli archivi del Police Department al ruolo di Elizabeth, misteriosa, vulnerabile ventenne con ambizioni d' attrice. La sua vita e la sua morte sono emblematici di un mondo non molto cambiato: mentre giravamo il film, altre due ragazze sono state ritrovate cadaveri tra i cespugli di Mulholland Drive. Il mio giudizio su Elizabeth? Romantica e dark. Certo, meno glamour della vera femme fatale del film, una sorprendente Hilary Swank, e della sensuale amica impersonata da Scarlett. Nel film di De Palma, che lui ha definito "il noir della mia vita", ho provato grande rispetto per Beth, la sua innocenza e i suoi errori». Sostenuta dalla critica, sin da quando giovanissima nel ' 94 fu protagonista di Exotica di Egoyan tra le ossessioni di un night, Mia, nipote di sopravvissuti all' Olocausto, cresciuta dal padre nato in un lager tedesco e sposato a un' insegnante conosciuta in kibbutz in Israele, è legatissima alla famiglia. «Ero timida, introversa, decisi a 22 anni che potevo farcela da sola se mi fossi trasferita a Los Angeles per diventare attrice: in questo, la mia storia somiglia ai primi passi della Dahlia nera. Mi sono difesa dalla solitudine (tratto che unisce Elizabeth alla scrittrice di "L Word") con impegni importanti. Da due anni lavoro a un libro, che diventerà spero un documentario, per Amnesty International, I Live Here, sulle donne che subiscono violenze nel mondo. Ma per sfuggire alle trappole di Hollywood ho comprato casa a Vancouver e in un' ora e mezzo d' aereo torno a Los Angeles per ritrovare i luoghi oscuri delle mie protagoniste».
(Articolo di Giovanna Grassi, tratto dal "Corriere della Sera"; nelle foto: Mia Kirshner e la prima locandina del film "Black Dahlia", dove il nome dell'attrice non compare pur essendo la "vera" protagonista, con tanto di volto in bell'evidenza)

1 commento:

Anonimo ha detto...

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