sabato 30 settembre 2006

QUIZ - L'attrice piegata in auto era...
L'attrice piegata in auto al centro del Post-Quiz del 15 settembre era Jessica Biel. Complimenti agli indovinatori.

giovedì 28 settembre 2006

ESCLUSIVA - Rachel Bilson e Adam Brody di "The O.C." in crisi: lei si sarebbe invaghita di Zach Braff ("Scrubs") sul set del film "The Last Kiss"
Sembra una storia tratta da "The O.C.", ma la fonte che la sussurra a "Telefilm Cult" è accreditatissima. Rachel Bilson e Adam Brody sarebbero in rotta di collisione (o addirittura per lasciarsi). Gli interpreti di Summer e Seth nel teen-cult ambientato ad Orange County, coppia fissa sul set e nella vita, starebbero conoscendo una tremenda crisi dovuta ad un colpo di fulmine di lei. Rachel, infatti, si sarebbe invaghita pazzamente di Zach Braff, l'interprete di J.D. in "Scrubs" e suo collega di ciak nel film "The Last Kiss", la trasposizione americana de "L'ultimo bacio" di Muccino. "Si sentono quasi tutti i giorni - sussurra la fonte vicina ad entrambi - sembrano due piccioncini. Rachel dice che Zach è la persona più matura che abbia mai conosciuto. E' pazza di lui e non lo nasconde neanche più ad Adam!". Forse gli sceneggiatori di "The O.C.", visto il calo di ascolti recente, stanno prendendo nota per una delle prossime puntate...
(Nella foto in alto, una sexy Rachel Bilson sul magazine "CS", uscito questa settimana in America)
NEWS - Ascolti, "Dr.House" è il re di bastoni dell'Auditel anche al mercoledì: oltre il 15% di share contro "Isola dei famosi" e Inter-Bayern
"Dr.House" può dormire sonni tranquilli: lo spostamento al mercoledì non ha intaccato la sua fama e il suo successo, portando a casa - anzi, in ospedale - una media di oltre il 15% di share (14.65% il primo episodio, 15.67% il secondo). La serata non era facile: soprattutto con "Isola dei famosi" su Raidue (14.49%), Inter-Bayern su Raiuno (19.74%), il film "Il Paradiso all'improvviso" di Pieraccioni (17.11%) su Canale 5 (dove da mercoledì prossimo approderà "Reality Circus").
NEWS - Ascolti a "stelle e strisce", bene il ritorno delle "Desperate Housewives" ma senza il botto
Il ritorno delle "Desperate Housewives" in America non ha deluso negli ascolti ma nemmeno è stato in grado di ripetere l’exploit della scorsa stagione, quando la prima puntata della seconda serie fece registrare uno share del 26%. L’episodio di domenica si è dovuto “accontentare” del 23%, ma a sua difesa va detto che aveva contro la doppia concorrenza del telefilm “Cold Case” e della partita di football tra Denver e New England. Due programmi che da soli si sono divisi oltre il 30% di share (16 la partita, 15 il telefilm). “DH” sembra comunque lontana dalla crisi che alcuni critici prefiguravano, ma l'effetto incenso dell'avvio sembra un pò scemato.

mercoledì 27 settembre 2006

NEWS - Ultima ora: "Reality Circus" si sposta da prossima settimana al mercoledì su Canale 5 ma "Dr. House" punta il bastone
Clamoroso al Cibali. "Reality Circus" si (ri)sposta dopo l'avvio al lunedì e lo spostamento alla domenica (giorno in cui "Dr. House" su Italia 1 aveva battuto in precedenza "Fattore C" di Canale 5 ed era stato spostato al mercoledì). Ora il reality condotto da Barbara D'Urso ci prova dalla prossima settimana proprio al mercoledì, giorno in cui House debutta stasera. Al momento però la presenza del claudicante dottore è confermata anche la prossima settimana al mercoledì. Verrebbe da parafrasare la nota canzone di Marvin Gaye: "Wherever I lay my hat, that's my House".
NEWS - Hola, David Hasselhoff! L'ex protagonista di "Baywatch" ritorna in scena (da sobrio) in Spagna
Chi si rivede! Questo tizio che vedete in foto non è un pacifista fumato in libera uscita, ma quel che resta di David Hasselhoff. Dopo le accuse di aver menato la moglie (vedi Post del 9 marzo e 3 luglio) e dopo che a Londra gli hanno impedito di prendere l'aereo viste le sue condizioni di ebrezza (vedi Post del 28 luglio), l'ex protagonista di "Baywatch" è riemerso dalle acque in Spagna. Al 54esimo San Sebastian Film Festival l'attore ha presentato il suo ultimo film: in "Click", Hasselhoff debutta nella commedia...Già a guardarlo, in effetti, scappa da ridere (da notare la signorina sullo sfondo con la canotta giallo vomito come si sganascia...).
BOLLETTINO - Julianna Margulies: "Ho lasciato Clooney per Tony Soprano"
L'infermiera Carol Hathaway di "E.R.", se potesse, conficcherebbe la propria siringa nelle chiappe di chi l'ha legata per sempre al dottor Ross di George Clooney. Si metterebbe la benda sull'occhio come Daryl Hannah-Elle Driver quando deve far fuori Beatrix all'ospedale in "Kill Bill" e si travestirebbe da infermiera-killer. Insomma, Jullianna Margulies ha un diavolo per capello e i suoi capilli ricci sono tanti. Ci voleva Tony Soprano - e l'arruolamento nella serie cult del HBO - per far dimenticare la sua interpretazione nel serial medico: "Carol è un personaggio che ho amato tantissimo e per questo ho deciso di abbandonarlo quando era all'apice della popolarità: non volevo che qualcuno iniziasse ad odiarla o a non considerarla credibile". Dopo "E.R.", anni di teatro e produzioni impegnate (tra le ultime, la miniserie sul terrorismo "La tela del ragno" trasmessa in Italia da FOX). Poi la chiamata che non si può rifiutare" da parte di Tony Soprano, nei panni di una donna che si offre al boss per "risarcire" un debito. "Ho scelto la parte senza pensarci, un personaggio all'opposto di quello di Carol - confessa l'affascinante Julianna - lei non si sarebbe mai piegata, non avrebbe mai accettato il compromesso". Neanche chiudendo un occhio con una benda.
(Articolo di Leo Damerini tratto dal Bollettino dell'Accademia dei Telefilm apparso sul "Telefilm Magazine" di Settembre)
L’EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri
Pagina a cura di Leo “Grant” Damerini, tratta dal "Telefilm Magazine" di Settembre

ITALIA OGGI
I telefilm sono per le fanzine (non per "Vanity Fair")
Domanda: Perchè vi occupate poco di telefilm?
Risposta: "Bisogna distinguere tra quello che la gente guarda e quello che vuole leggere. Noi non vogliamo portare 'Vanity Fair' in una nicchia, non vogliamo trasformarlo in una fanzine. Non trattiamo lettori e lettrici come se fossero in un ghetto".
(Luca Dini, direttore di "Vanity Fair", 26.05.2006)

CORRIERE DELLA SERA
"Prison break", suspense alla Hitchcock
"Instaurare il meccanismo hitchcockiano della suspense in un telefilm è impresa più che ardua, eppure 'Prison Break' ci riesce benissimo, tanto da lasciare lo spettatore con il fiato sospeso, settimana dopo settimana. La scadenza, che funziona da metronomo all' interno della prigione di Fox River, è l' esecuzione capitale di un condannato accusato di aver ucciso il fratello del vicepresidente degli Stati Uniti. Ma forse è tutta una montatura, un perverso complotto. Il tentativo di evasione si gioca su due scenari estremamente complicati e imprevedibili: quello tecnico (come fuggire, secondo la grande lezione di Fuga da Alcatraz) e quello u mano (con chi allearsi all' interno del carcere, con i bianchi o con gli afroamericani, con il direttore o con il compagno di cella?). È un telefilm che apparentemente sembra costruito con una certa rudezza, le psicologie scolpite con l' ascia, ma che invece si rivela attento ai dettagli più insignificanti, guidato da una perfetta macchina narrativa, ed è ingiustamente punito dalla collocazione di Italia 1".
(Aldo Grasso, 18.06.2006)

IO DONNA
Maestro Starsky
"Sono cresciuta con i telefilm americani. Il mio preferito era 'Starsky&Hutch': ero così fanatica che giravo sempre con un cardigan di lana simile al suo e mi facevo chiamare Starsky. I miei mi portarono da uno psichiatra".
(Mia Maestro, 17.06.2006)

CORRIERE DELLA SERA
Lorelai, mamma da fiaba
"Forse per scongiurare uno dei più grandi disastri dell'educazione familiare (la mamma per amica o il papà per amico), l'America ha da tempo serializzato la complessità dei rapporti parentali. L'aspetto più interessante della serie non è certo rappresentato dalla parte formativa (le sceneggiature sono vidimate da associazioni di tutela della famiglia) ma dai dialoghi: sempre brillanti e tanto più belli quanto più irreali".
(Aldo Grasso, 16.06.2006)

LIBERO
"Joey", pallone gonfiato di "Friends"
"Ho letto che la sit-com 'Joey' è stata realizzata pensando a coloro che avevano amato 'Friends'. Evidentemente perchè, avendo già amato abbastanza quella, ora possono tranquillamente permettersi di odiare questa. E in effetti già ad una prima annusatina preliminare l'odore di 'Friends' si avverte forte e acre. Le battute. I tempi comici. Le situazioni. Se mi fossi messo in visione senza sapere nulla in merito al programma proposto, certamente avrei pensato di assistere al frammento di un episodio della serie precedente. E manco mi sarei sbagliato di tanto. Perchè in 'Joey' si è prelevato un protagonista di 'Friends' e lo si è gonfiato a dismisura fino a renderlo del tutto autonomo. Che poi fosse il personaggio più intrigante, o simpatico, o amato, resta da stabilire. Personalmente, dovendo selezionarne uno, difficilmente avrei effettuato la medesima scelta, ma costui era disponibile e con tale soggetto occorre fare i conti. Che giammai potrebbero tornare avendo la produzione ripresentato l'identico menù, rinnovato solo attraverso la cancellazione di alcune portate. Così il congegno che, dopo essersi fatto apprezzare negli anni, aveva ormai rivelato gravi problemi di usura, ci viene di nuovo tristemente offerto. E quella varietà di caratteri che lo rendevano ancora in qualche misura accettabile, scompaiono. Lasciando il protagonista in balia di una situazione a metà tra la noia ereditata e quella di nuova concezione".
(Alessandro Rostagno, 21.06.2006)

LA STAMPA
Le banalità di "What about Brian"
"Se 'What about Brian' fosse stata un'occasione di crescita professionale avrei continuato. Non mi è sembrato: dialoghi banali, situazioni scontate, ovvietà".
(Raoul Bova, 06.07.06)

martedì 26 settembre 2006

GOSSIP - Sarah Jessica Parker giù dai tacchi a spillo: vestita da barbùn con Drew Barrymore
Dopo aver rinunciato alla vita mondana e al lancio del suo profumo (vedi Post del 12 settembre), Sarah Jessica Parker compie un altro passo, giù dai tacchi a spillo, lontano dal mito di Carrie Bradshaw, il sex-symbol di più d'una generazione che l'attrice ha interpretato in "Sex and the City". Eccola nella foto mercoledì scorso, a pranzo con una casual Drew Barrymore al West Village di New York. Infradito, panta militari multi-tasche e giubbino imbottito, SJP si distacca ulteriormente dal periodo in cui Manholo Blanhik e Jimmy Choo la portavano a spasso per la Grande Mela dei principi azzurri inesistenti. Carrie sembra morta e sepolta, un ricordo calpestato da un infradito sul marciapiede newyorkese...

SGUARDO FETISH - Videochiamami dallo spazio: i cellulari ante-litteram di "Star Trek" e "Spazio: 1999"
E' da 1X2. Nel derby tra "Star Trek" serie classica e "Spazio: 1999" non saprei cosa scegliere: era meglio il Comunicatore del Capitano Kirk o quello del Comandante Koenig? In pratica è come se mettessimo a confronto la TIM e 3: se il primo lo usava come un antesignano dei moderni Motorola ed era solo vocale, il secondo poteva anche vedere l'interlocutore (più che altro quello sfigato di Carter, il cameriere delle Aquile). Forse vi viene da dire che stanotte potrete dormire lo stesso, ma è stato uno dei quesiti che ha caratterizzato una generazione. Come quando a Subbuteo dovevi scegliere tra l'Italia e l'Inghilterra, le due squadre che ti ritrovavi nella scatola basic: se facevi navigare l'immaginazione, l'Inghilterra poteva essere la Germania (i pantaloncini erano talmente blu scuro che li potevi scambiare per neri). Oppure quando lo Slaim venne surclassato dalla Micronite, la classica pista Polistil superata in curva dalla Sorpasser...Ma, tornando in argomento, sono i due capoccia dello spazio ad aver lanciato due gadget che in qualche modo hanno anticipato i tempi. Il primo lo attivava con una spavalderia degna di un abbonamento "più chiami e più ti ricarichi": Kirk teneva il Comunicatore in qualche posto sul di dietro e quando c'era un'urgenza lo estraeva senza sforzi e senza che il ciuffo si scomponesse più di tanto (qualche maligno ha detto che non lo poggiava all'orecchio come qualsiasi umanoide avrebbe fatto per non rovinarsi la scultorea capigliatura). Più isterico Koenig: con quel suo antenato del Nokia primo modello, che se lo tenevi in tasca la dottoressa Russell ti poteva chiedere: "è il Comunicatore o sei solo contento di vedermi?", aveva un rapporto al limite del collerico; ne sentiva l'esigenza per lanciare allarmi o per videochattare a luci rosse con quella figona trasformista di Maya (magari le chiedeva di fare la "porca" e lei, zac, detto fatto, si trasmutava e grugniva nel mini-schermo del videotelefonino ante litteram); per attivarlo pigiava il bottone come se stesse schiacciando una cimice che ti ha rotto le palle per ore, ben sapendo che la sua fine avrebbe coinciso con una puzza tremenda. Se ci fosse una compagnia telefonica che si vuol distinguere, potrebbe puntare su uno spot del genere: Kirk e Koenig che si videochiamano dandosi appuntamento da qualche parte lassù nello spazio. Enterprise chiama Aquila. Se Fonzie è salito su una Citroen, potrebbe accadere anche questo. Il tenente Uhura ministra con portafogli di tutti i gestori telefonici della galassia, questo vorremmo. Andare in giro per Corso Buenos Aires e quando ti fermano per venderti l'ennesima borsa tarocca estrarre il Comunicatore d'ordinanza e sapere che lassù c'è sempre qualcuno che ti ascolta, pronto a teletrasportarti via. I Comunicatori di un tempo avrebbero però dovuto darci una lezione, in vista dei cellulari di oggi. A volte è meglio staccare la spina, il ricaricatore, la memory card. Abbandonarsi ai nostri mondi di cartapesta come Kirk, guardare fuori dall'oblò come Koenig, accorgersi che la nostra astronave a volte va alla deriva e non c'è alcun segnale che ci possa salvare. Così ossessivamente sempre rintracciabili, che se dimentichi il cellulare a casa ti senti perso, staccato col mondo. Con l'universo. Laggiù nello spazio profondo, dove nessuna compagnia (telefonica) può arrivare e dove la disperazione diventa angoscia quando ti accorgi che non c'è più speranza perchè non c'è più campo.
(Articolo di Leo Damerini tratto dal numero di Settembre di "Telefilm Magazine")
NEWS - "Telefilm Cult" candidato a "miglior blog televisivo"
"Telefilm Cult" è stato candidato ai prestigiosi "Macchianera Blog Awards 2006" quale "miglior blog televisivo". Le votazioni si chiudevano il 16 settembre. Non si conoscono ancora i risultati. L'importante, e il sorprendente, è stato naturalmente partecipare. Si vota a manina, cioè si scarica una scheda in formato Excel (che non è il massimo, ma quantomeno è leggibile e scrivibile anche su Mac e da OpenOffice), la si compila, la si salva e la si rimanda all’indirizzo blogawards@macchianera.net. Tutti i particolari e le altre candidature su: http://www.macchianera.net/2006/09/11/macchianera_blog_awards_2006_l.html.

lunedì 25 settembre 2006

NEWS - Esplode la rivolta dei fans di "Dr.House" per lo spostamento al mercoledì
(ANSA) - Roma, 25 set - La sorpresa su Italia1, scoperta da molti solo ieri sera, del telefilm per adolescenti ' The O.C' messo al posto di 'Dr. House - Medical Division', improvvisamente spostato al mercoledi', ha scatenato una piccola rivolta sul forum dedicato alla serie sul sito della rete Mediaset. La fiction, che racconta le sfide professionali e le disavventure personali del burbero e geniale Gregory House (Hugh Laurie), grande esperto di malattie infettive e nefrologia reso zoppo da una diagnosi sbagliata, si e' affermata come una delle grandi sorprese di questa prima parte della stagione tv, a colpi di ottimi ascolti, fino a conquistare otto giorni fa quasi 4.800.000 spettatori, e a battere su Canale 5 'Fattore C' di Bonolis. Un successo ribadito da TV Sorrisi e Canzoni che da lunedi' 2 ottobre proporra' in vendita con la rivista i Dvd con gli episodi della prima stagione. Per la decisione di spostare la serie al mercoledi', sul forum di 'Dr.House', dove sono arrivati in poche ore decine e decine di messaggi, prevalgono la rabbia e le teorie sui motivi del 'trasferimento'. Secondo molti, la scelta e' scaturita dal tentativo di Mediaset di proteggere gli ascolti di 'Reality Circus', in onda da ieri ogni domenica su Canale 5: "Come al solito Italia1 sembra avere le idee confuse, sembra essere in difficolta' quando un programma va bene per cui lo spostano di giorno e orari (vedi "Dottor House, "Veronica Mars" ecc..), sperano forse di perdere spettatori? Che c'e', hanno indetto un premio per la disorganizzazione? Se e' cosi' non vi preoccupate state sicuramente vincendo!!!" scrive Sara. Max si augura che dopo aver spostato House al mercoledi', "Rai2 con N.C.I.S. faccia il boom di ascolti alla faccia di "The O.C", mentre per Kali "non c'e' rispetto per gli spettatori, non si possono programmare serie di mercoledi', poi di venerdi', poi di domenica, poi di venerdi'.... e incrociare le cose... a che scopo poi?". "E' una questione di principio, loro non mi devono dire cosa guardare -. scrive Pupottolo - E allora e' boicottaggio a oltranza. Quantomeno finchè‚ non spariranno la D'Urso o Bonolis o chi per loro ha fatto pressioni per questa indegna manovra".
NEWS - Al via il terzo ciclo di "Desperate Housewives" in America. L'ideatore Marc Cherry rassicura i delusi della seconda stagione e promette: "sarà un ritorno alle origini"...
E' partita in America ieri sera, già ricca di colpi di scena, la terza stagione di "Desperate Housewives". A dir la verità, il secondo ciclo del serial ambientato a Wisteria Lane ha deluso parecchio sia i critici televisivi d'Oltreoceano che il pubblico. Vicende annacquate, racconto poco corale, meno satira e situazioni troppo insistite: queste alcune "accuse" rivolte all'ideatore Marc Cherry, il quale per la terza stagione di "DH" promette che "sarà un ritorno alle origini, forse con il secondo ciclo ci siamo allontanati troppo dalla Wisteria Lane originaria. E' ora di rimetterci piede tutti insieme...". In attesa di assistere al debutto e al ritorno al passato, godetevi l'anteprima della foto di lancio del terzo ciclo di "DH", con l'uomo carponi sotto i tacchi a spillo delle determinate casalinghe...
GOSSIP - Mischa Barton testimonial anche delle sneaker Keds. Che le servano per correre il più lontano possibile da "The O.C."...?
L'indaffaratissima Mischa Barton ha forse visto lungo: ha lasciato il cast di "The O.C." prima che la nave affondasse (negli ascolti). E dopo essersi lanciata al cinema, in attesa di una possibile comparsata a "Desperate Housewives" (vedi Post del 21 luglio), l'ex interprete di Marissa si è data da fare quale testimonial di moda. Dapprima per la griffe francese Morgan (vedi Post del 2 agosto), in seguito per lo stilista australiano David Jones (Post del 14 agosto), ora per le sneaker Keds (nella foto qui in alto), forse le calzature più brutte del mondo. Che le servano per correre il più lontano possibile da Ryan e da Orange County?
NEWS - Ascolti, salvate il soldato Ryan: "The O.C." sempre più giù, scivola all'8% di share
Salvate il soldato Ryan: "The O.C." scende ancora negli ascolti domenicali, all'8.34% di share nel primo episodio, 8.07% nel secondo. La serata era di forte controprogrammazione su Raiuno con "Joe Petrosino" (27.03% di share), ma assai debole su Canale 5 con "Reality Circus"(16.37%). Ha fatto ancora meglio il sorprendente "NCIS" su Raidue (10.41% di share la prima puntata, 13.63% la seconda). Si aggiunga che dalla prossima settimana Raiuno inizierà a programmare fiction ben più forti e probabilmente Canale 5 non si accontenterà del risultato ottenuto ieri. Insomma, per Ryan, Marissa e compagnia bella ad Orange County, si prevede una stagione di tormenti non solo amorosi, ma anche dovuti alle pene dell'Auditel.

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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Lick it or Leave it!

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