giovedì 12 settembre 2013

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

AVVENIRE
"Hannibal", oltre il buon gusto in prima serata
"In fondo la domanda è sempre quella: fino a che punto una tivù generalista può spingersi in là nel buon gusto, in nome della qualità e della ricerca del successo, senza offendere o addirittura far del male al pubblico televisivo o almeno ad una parte di esso? A far riaffiorare con forza l’antica questione è la scelta di Italia 1 di mandare in onda da domani, in prima serata, la serie televisiva Hannibal. Ispirata al romanzo Il delitto della terza luna di Thomas Harris, che precede Il silenzio degli innocenti, introduce la figura dello psichiatra cannibale Hannibal Lecter (interpretato per due volte al cinema da Anthony Hopkins) e dell’agente speciale Will Graham, brillante “profiler” criminale dell’FBI.
 «Un prodotto di grande qualità che ha avuto enormi consensi in America» ha spiegato Luca Tiraboschi, il direttore della rete «giovane» di Mediaset. «Andrà in onda senza censure né tagli, seppure accompagnato dal bollino rosso». In America, va detto, la serie è stata proposta dal network Nbc, il giovedì alle 22 e col bollino rosso, proprio per limitare al massimo la presenza davanti al video dei minori, e gli ascolti non sono stati poi così eccellenti. Ma il punto è un altro. Da noi il telefilm viene trasmesso in prima serata. E serve a Italia 1 per recuperare il consenso tra quegli spettatori che hanno fatto la fortuna di canali come Fox Crime su Sky. Una larga fetta del pubblico adulto, infatti, ama le serie cosiddette crime, dove abbondano fatti di sangue e di violenza. Da qui il proliferare nelle produzioni americane di storie sempre più a tinte forti. Si tratta di prodotti girati da grandi professionisti e recitati da bravi attori. Produzioni di serie A, dunque, non filmini horror a basso costo.
Peccato che alle 21, davanti ai canali della tv generalista, ci siano moltissimi minorenni e tra questi anche tanti bambini. Come vivranno loro una serie «di forte impatto psicologico», dove ai telespettatori non sarà risparmiato niente? Tanto per capirci. Già nel primo episodio, questa sera, vedremo il famigerato psichiatra antropofago, cucinarsi e mangiare i polmoni di alcune sue vittime. «La telecamera si alza per inquadrare il viso – ha raccontato la vedova di Dino De Laurentiis che ha prodotto Hannibal – scorgiamo solo gli zigomi, lo scintillio della forchetta che si avvicina alla bocca. E un ghigno di assoluto piacere».
Sappiatelo: niente ci sarà risparmiato da questa serie. Che, secondo Mediaset, ha subito un’unica censura (all’americana, aggiungiamo noi): «una scena dove Lecter sbuccia letteralmente le sue vittime, sono state coperte le natiche nude di quest’ultime perché ritenute offensive». Come se il problema, in un telefilm simile, stesse in qualche natica al vento.
In realtà – cosa che Mediaset non dice – «un episodio è stato tagliato perché mostrava bambini che uccidevano coetanei, una scena a rischio soprattutto dopo la strage della scuola di Newton».
Insomma, siamo sempre alle solite: le televisioni per aumentare il pubblico hanno bisogno di fare leva sull’antica «legge» delle tre esse: sesso, soldi, sangue. Qui, alle prime due, hanno sostituito la paura, convinti come sono che anche la triade male, sangue e orrore sia utile per far crescere l’Auditel.
E i bambini davanti alla tv? È un problema solo dei genitori. In fondo, sostengono certi esperti, le televisioni commerciali non devono fare le baby sitter ma produrre profitti. A qualunque costo".
(Gigio Rancilio, 12.09.2013)​

mercoledì 11 settembre 2013

martedì 10 settembre 2013

NEWS - Siete pronti per il Gnam-Gnam style? Da giovedì arriva "Hannibal" in prima serata senza tagli (a questi ultimi ci pensa lui...) 
A volte il morso della fame è quello della paura.

Hannibal”, la serie-evento della stagione televisiva andrà in anteprima assoluta su Italia 1 da settembre, in prima serata.
Prima del “silenzio degli innocenti” e di Clarice Starling (Jodie Foster) c’era Will Graham (Hugh Dancy), profiler del F.B.I. talmente in sintonia con i serial-killer che insegue da entrare nelle loro menti. Vede le vittime in flashback con i loro occhi, i loro desideri, le loro deviazioni. Una spinta omicida il più delle volte macchiavellica, non dettata da un impeto di ira, nascosta sotto le ceneri di un abuso o perversione che divampa, sulla quale scava ininterrottamente – senza una parvenza di vita privata – il meticoloso Graham. Fino al baratro della follia, fino a identificarsi pericolosamente con gli assassini seriali che gli entrano in testa…
Per questo, Jack Crawford (Laurence Fishburne), il capo delle Scienze Comportamentali del F.B.I., affianca al protagonista un “tale“ dottor Hannibal Lecter (interpretato dal danese Mads Mikkelsen), psichiatra forense con il pallino della buona cucina (meglio se…umana). E’ l’inizio di una partita a scacchi tra due mentalità brillanti ancorchè disturbate, di una lucida follia che porterà all’inevitabile scacco matto.
Fanno da contorno alla “partita”: la profiler e psichiatra Alana Bloom (Caroline Dhavernas); l’agente federale Beverly Katz (Hettienne Park), specializzata in rilevamenti d’indizi sui luoghi degli omicidi; la dottoressa Bedelia Du Maurier (Gillian Anderson), l’analista di Lecter che gli ricorda in più di un’occasione di essere lei ad analizzare lui (non il contrario).
Bryan Fuller (Heroes, Pushing Daisies, Dead like me), cura l’adattamento in 13 capitoli dei personaggi portati alla luce dal romanzo Red Dragon di Thomas Harris, sorta di prequel de Il Silenzio degli Innocenti. La serie tv è in realtà un prequel del romanzo pubblicato nel 1981. Il libro aveva conosciuto in precedenza due traduzioni cinematografiche: il memorabile Manhunter-Frammenti di un omicidio (1986) diretto da Michael Mann (con William Petersen, futuro protagonista di CSI: Scena del crimine, nei panni di Graham) e l’omonimo e dimenticabile Red Dragon (2002) di Brett Ratner, con Edward Norton e Anthony Hopkins (girato dopo il successo de Il Silenzio degli Innocenti di Jonathan Demme nel 1991). Antecedente alle vicende narrate nella serie tv, risulta il film Hannibal Lecter – Le origini del male (2007), dal romanzo omonimo di Harris incentrato sulla figura di Lecter dagli 8 anni alla prima adolescenza. L’ultimo capitolo della saga è invece Hannibal (2001) di Ridley Scott, ambientato 7 anni dopo le vicende de Il Silenzio degli Innocenti.
Fuller ha spiegato l’originalità dello spunto che caratterizza la serie: “se alla base c’è il principio caro a Hitchcock di far vedere una bomba sotto il tavolo e far tremare gli spettatori in attesa dello scoppio, quella che si instaura tra Hannibal e Graham potremmo definirla una ‘storia d’amore’, due universi che s’incontrano partendo da poli opposti e che finiscono per attrarsi. Non è un caso che Lecter ricordi a Graham di essere più simili di quello che il serial-profiler possa immaginare…”. “La curiosità che emerge – prosegue Fuller – non è tanto nella risoluzione dei casi, quanto nella modalità di coppia che porterà ad essa, scoprendo indagine dopo indagine un tassello di entrambi i protagonisti, i quali si riveleranno ognuno con aspetti sorprendenti tali da non permettere mai la classica etichettatura del Bene e del Male”.
Mads Mikkelsen di Copenhagen, salito alla popolarità quale antagonista di James Bond in Casino Royale (2006) e fresco vincitore quale “miglior attore” al Festival di Cannes 2012 per il film Il Sospetto (nel quale interpreta un presunto pedofilo accusato dalla società prima che dalla legge), è entrato con la sua caratterizzazione nell’olimpo della critica americana, oltre che eletto icona di stile (l’ultimo numero di “GQ” Usa gli ha dedicato un ampio servizio fotografico nelle vesti di neo-dandy). Per la cronaca, non si tratta del suo debutto assoluto in una serie tv: nel 2000 ha partecipato alla serie poliziesca danese Rejseholdet.
David Tennant di Doctor Who è stato contattato in un primo tempo per il ruolo di Hannibal. Originariamente la parte dell’analista di Lecter doveva andare a Angela Lansbury, aka La Signora in giallo; quando l’attrice ha declinato l’offerta per impegni teatrali, la figura di Du Maurier è stata riscritta per Gillian Anderson, abbassandone l’età.
Memorabile il cameo di Lance Henriksen nel telefilm, colui che aveva interpretato il serial-profiler Frank Black in Millennium (1996), anch’egli in grado di “vedere” nelle menti dei serial-killer. Tra le altre guest-stars, sfila Eddie Izzard.
Oltre a Fuller, firmano da produttori esecutivi Jesse Alexander, Chris Brancato, Martha De Laurentiis, Sidonie Dumas, Katie O’Connell, Christophe Riandee, Elisa Roth, David Slade e Sara Colleton. La colonna sonora degna dei Muse è composta da Brian Reitzell.
Per le buone forchette del caso, i titoli originali della prima stagione riguardano piatti di portata in lingua francese (Apéritif, Amuse-Bouche, Potage, Oeuf…). La produzione si è avvalsa altresì di un consulente culinario visti i continui richiami sulla buona cucina.
Mads Mikkelsen e Hugh Dancy avevano già lavorato sullo stesso set, nel film King Arthur (2004); leggenda vuole che sia stato proprio Dancy a raccomandare Mikkelsen alla produzione. Le riprese sono avvenute nell’Ontario canadese.
Se Brian Lowry di “Variety” ha commentato che “la serie è una bistecca cotta alla perfezione, al sangue, la più gustosa da assaporare in tv negli ultimi tempi”, Tim Goodman di “Hollywood Reporter” ha sentenziato: “una delle migliori sorprese della stagione, girata con maestria tra le tenebre dell’animo umano con uno stile per niente ortodosso, dove Mikkelsen non ha nulla da invidiare a Hopkins”. Proprio sul confronto con Il Silenzio degli innocenti si è soffermato anche Mike Hale del “New York Times”: “Mikkelsen è così meravigliosamente inespressivo da apparire l’anti-Hopkins”.
Nonostante il realismo di alcune scene, in patria il network generalista NBC – che ha rinnovato la serie per una seconda stagione in cui potrebbe comparire niente popò di meno che David Bowie nei panni dello zio di Hannibal – non ha mai chiesto modifiche alle sceneggiature. Tranne in un caso. Nel quinto episodio un serial-killer “sbuccia” le vittime e le mette in posa da angeli. Le inquadrature dei loro deretani sono apparse offensive ed è stato chiesto alla produzione di coprirli con il…sangue.

Sostanzialmente è una storia d’amore con una bomba pronta ad esplodere sotto il tavolo”.
(Bryan Fuller, ideatore di Hannibal)

lunedì 9 settembre 2013

GOSSIP - Melissa George, la spia che sapeva sfilare (i vestiti):  sexy testimonial del nuovo trailer di Agent Provocateur (controllatevi!)

NEWS - Il trailer, fresco fresco, della serie più attesa d'inizio 2014

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