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giovedì 20 luglio 2017

NEWS - La scoperta dell'acqua calda: nelle serie tv c'è filosofia! Ma vahhh? Un libercolo scova, tra il banale e il fantasioso, i link tra titoli cult e grandi pensatori (in "GOT" c'è Machiavelli...l'avreste mai detto???)


Articolo tratto da "La Stampa"
Quanto può essere costruttiva la filosofia, taluni ragazzi fortunati lo imparano dai loro insegnanti, quando la mente è ancora libera e bella, sgombra di troppi pregiudizi e pronta alla forgiatura. Ma per sentirla attuale, devono inevitabilmente trovare degli agganci con la realtà, persino quando si parla di Parmenide, primo fra gli Eleati, 500 avanti Cristo: Elea, piena Magna Grecia, è ora Ascea, provincia di Salerno. Come si può agganciare all' attualità una frase del tipo: «Ciò che è, è; ciò che non è, non è»? Si può, si può. E il come è venuto in mente a un contemporaneo professore di filosofia che si autodefinisce «pop-filosofo». Si chiama Tommaso Ariemma, è nato a Napoli nel 1980 e ha appena pubblicato da Mondadori La filosofia spiegata con le serie tv, con una predilezione particolare per Black MirrorOltre a Parmenide, abbinato a True detective, troviamo una variopinta antologia formata da: Platone- Black Mirror; Aristotele-The Walking Dead; Machiavelli-Il trono di spade; Hobbes-Westworld ; Cartesio-Black Mirror, mitico episodio di San Junipero; Spinoza-The Young Pope; Kant-Lost; Hegel-Breaking Bad; Marx-Mad Men; Sartre-ancora Black Mirror, episodio Caduta libera .
Il libello ci aiuta a ricordare che il vero specifico televisivo, le serie per l' appunto, sono più profonde, ma anche colte, di quanto fingano di apparire. Dice Ariemma: «La prima volta che sono entrato in una classe e ho spiegato i grandi filosofi attraverso il riferimento alle migliori serie in circolazione, gli studenti mi sono apparsi disorientati, spiazzati. In seguito, non hanno più potuto farne a meno». Ecco qualche esempio.

Parmenide-True detective
Il poliziotto Rust, Matthew McConaughey, ha perso una figlia: all' amico Marty, Woody Harrelson, confida di aver visto tra la vita e la morte il defunto padre e la figlia nell' oscurità, che lo invitavano a svanire insieme, ma Rust segue la luce, cioè la convinzione che essi «sono» e non finiranno mai di essere con lui, soprattutto ogni volta che penserà a loro. Anche per Parmenide, padre venerando e terribile di ogni inesorabile detective, tutto è eterno, quindi sempre rintracciabile con la ragione. Caccia al colpevole.

Platone-Black Mirror 
Gli episodi sono ambientati in un futuro prossimo in cui le tecnologie hanno reso la vita un inferno. Anche Platone se la prendeva con le tecnologie del suo tempo: la scrittura, le arti, i discorsi dei sofisti. E ci mette in guardia pure dalla degenerazione della politica. Guarda caso in Black Mirror l' orsetto animato Waldo, conduttore tv, può candidarsi come alternativa a quei politici che demolisce e irride nel suo programma: per Platone, solo il filosofo in grado di strappare le catene della caverna, può governare. Platone suggerirebbe di non votare assolutamente Waldo, proprio no.

Aristotele-The Walking Dead 
La sapeva lunghissima, Aristotele, sulle fiction. Un racconto, per essere seguito, deve suscitare un piacere capace di farci entrare nella storia, di farci immedesimare, lasciando da parte paure e ansie della vita quotidiana. Per far questo, la trama deve avere tre momenti: paura, pietà, catarsi. Così per Walking Dead : dopo tutto il cammino, la catarsi ci vuole, una purificazione capace di sollevarci, di farci stare meno in pena per il nostro Rick, Andrew Lincoln, che riuscirà alfine a rivedere la sua famiglia e a risolvere il problema degli zombie. Ma la narrazione aristotelica insegna: il più tardi possibile.

Machiavelli-Trono di spade
Una serie preziosa perché mette in scena ciò che manca o che abbiamo perso. Certo, è una narrazione fantasy piena di draghi, ma caratterizzata anche da un sorprendente realismo. Machiavelli punta sul condottiero sbagliato, il Duca Valentino, un po' come fa sempre lo spettatore medio di Game of Thrones . Il mondo delle serie tv, come il nostro, è governato dal caso e dalla fortuna, anche se i suoi personaggi mantengono intatte acconciature e pettinature anche in punto di morte.

Spinoza-The Young Pope 
Eccolo, il Lanny Belardo-Jude Law, che per Sorrentino dice: «Colui che ama Dio non deve pretendere che Dio, a sua volta, lo ami». E secondo Spinoza Dio è infinito, perfetto, totale, assoluto: non può essere la copia ingigantita dell' uomo.

Kant-Lost 
Che farebbe Kant perduto su un' isola deserta? Per lui, anche quando il caos sembra prevalere, c' è sempre la possibilità di un orientamento. Soprattutto quando questo caos ha l' aspetto di un' opera d' arte, e produce ciò che Kant chiama «l' idea estetica». Ovvero, un' idea che dà l' occasione di pensare molto, senza che nessun pensiero sia perfettamente adeguato e nessun linguaggio totalmente comprensibile. In una parola: Lost.

Marx-Mad Men 
La pubblicità promette la felicità, ma la merce che poi acquistiamo non ce la fa raggiungere. Non consumiamo merci, consumiamo felicità. E Marx avrebbe saputo proporre a Don Draper, Jon Hamm, la sua ricetta: il comunismo. Mio caro Dan, direbbe Marx, certo, l' universo è indifferente, ma tu non vorresti essere felice? Una bella trappola, quella della felicità.

sabato 22 novembre 2014

GOSSIP - Lilly-Put! L'indimenticata interprete di Kate in "Lost" scrive libri per bambini, si veste con orripilante gonna-tovaglia pronta al pic-nic e finisce sulla cover di "Fashion" (sicuramente diretta da miopi allo sbando)!

Evangeline Lilly goes for quite a bold look while arriving to sign copies of her new book “The Squickerwonkers” at the Barnes & Noble Tribeca on Monday (November 17) in New York City.
The 35-year-old The Hobbit actress put on a farm inspired look to promote her children’s book, which hits shelves tomorrow. Be sure to purchase your copy!
Evangeline is also on the cover of the Winter 2014 issue of Fashion magazine and chatted about plastic surgery in Hollywood.
“I think women in Hollywood who don’t do Botox and plastic surgery are revered, I revere them…My plan is to never go there. I’m too vain to get plastic surgery because I don’t like how it looks, and I want to look my best,” Evangeline said.

domenica 9 febbraio 2014

GOSSIP - Lea, la brunetta dei ricchi e poveGlee!
Lea Michele di "Glee" va in libreria con il suo fresco tomo "Brunette Ambition", annunciato dal suo account Twitter. Ecco come viene descritto il libro in originale: "Lea Michele is one of the hardest working performers in show business and she knows better than anyone that it is difficult to be your best self and keep things in perspective when your to-do list is overflowing and you are faced with challenges. A practical and inspirational guide to harnessing tenacity and passion, “Brunette Ambition” is about living the fullest life, no matter what obstacles life puts in your way".
Il volume è già in pre-vendita e sarà disponibile nelle librerie dal 13 maggio.
Nel frattempo Lea ha conquistato anche la cover di "Teen Vogue".
E ha postato la foto di una cena col cast di "Glee" (Ryan Murphy compreso).
oltre a fare la sinuosa in pose charmant...

venerdì 5 ottobre 2012

NEWS - Achtung, anche Obama è uno serial...L'America a puntate alla viglia delle elezioni, nel libro must di Alessia Barbiero
Ci siamo. E' nella libreria virtuale di Amazon e tra pochi giorni sarà presente anche la versione cartacea. E' in vendita il primo libro di Alessia Barbiero "SETTIMO POTERE - Come le serie TV influenzano la vita sociale e politica". Cinema di serie B, prodotti minori: questi e tanti altri epiteti hanno macchiato la fama della serialità televisiva. Ma l’America di Obama ha dimostrato come ormai le serie TV non solo siano entrate nel mito di Hollywood, ma abbiano trovato un proprio spazio all’interno del dibattito politico a stelle e strisce, influenzando le scelte dell’elettorato, manipolando e creando idee. Ormai è un fatto assodato: le serie TV sono il settimo potere e il loro legame con la vita politica e sociale è stretto, indelebile, a tratti parassitario. Un libro pensato per gli addicted che non si perdono una puntata dei propri telefilm preferiti. Ma un libro pensato anche e soprattutto per i curiosi, per tutti coloro interessati a scoprire in che misura la componente mediale della televisione sia ormai fuoriuscita dalla “scatola delle meraviglie” per approdare nel mondo reale. Un mondo in cui finzione e realtà si incontrano, si scontrano, si sovrappongono
Chiosa l'autrice: "E' la storia di una passione. Nata sulle pagine di Linkiesta. Perché io fanatica di serie TV lo sono sempre stata. Sin da quando ho memoria. Sin dalla "Casa nella prateria" e dalla "Signora in giallo" che condivano le mie giornate di gioventù. E' la storia di una rivalsa: perché fare la giornalista di serie TV non è semplice. Sei snobbato dai colleghi di cronaca e politica (loro sì che fanno cose serie) ma sei snobbato anche da chi scrive di cinema: quella sì che è arte allo stato puro. E' una storia di cambiamenti perché la realtà è che sono nata - giornalisticamente parlando - proprio come cronista, spedita a destra e a manca per Milano a caccia di notizie, tra l'amianto delle vecchie case popolari, i disordini dei campi nomadi e i servizi sui pendolari. Poi la disillusione: diversi anni a lavorare sino a tardi e a ingoiare sconfitte, perché il fantomatico contratto non arriva mai. E quindi è diventata la storia di una scelta di vita: valigia alla mano, pronta per una nuova avventura. Destinazione Olanda. E un anno e mezzo fa decido di aprire un blog su Linkiesta. E' iniziato tutto per caso: in poco tempo sono diventata uno tra i più letti (e continuo a rimanerlo nonostante negli ultimi due mesi sia stata decisamente latitante): E QUI E' DOVEROSO UN GRAZIE. Sincero, sentito, di cuore, a tutti. A chi mi ha letto, criticato, commentato, a chi ha discusso con me e contro di me. Poi l'ordine dei giornalisti mi ha riconosciuto il praticantato d'ufficio e si è aperta la strada del professionismo. Infine, è arrivata la collaborazione regolare con Sky. E quella passione è diventata il mio lavoro. Un libro non è mai un punto d'arrivo. Lo so. Ma oggi un po' di soddisfazione me la concedo. In SETTIMO POTERE c'è un po' del mio bagaglio personale: ci sono le serie TV, c'è la politica americana che sempre mi ha affascinato, ci sono Obama e Romney e le imminenti elezioni, c'è la storia degli States, studiata in più occasioni durante il mio percorso universitario. Un'idea nata anche grazie a voi, che questo mio percorso l'avete seguito in tempo reale".

venerdì 13 luglio 2012

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

IL SOLE 24 ORE
I maniaci seriali raccolti in un e-book
"Chi sono i maniaci seriali e come iniziano a innamorarsi di una serie tv? Da queste domande (e da molte altre) nasce il volume scritto da Chiara Poli che segna l'importante ritorno delle Edizioni di Cineforum, collana diretta da Adriano Piccardi da sempre specializzata in ambito cinematografico, ora pronta a scommettere su un nuovo formato. Il libro è infatti disponibile unicamente in versione e-book, per ragioni che l'autrice spiega all'interno del suo lavoro, acquistabile su diversi store on line: da cineforum.it ai siti di ibs e di libreria universitaria. Giornalista da diversi anni impegnata nello studio delle serie tv, Chiara Pioli analizza rigorosamente i meccanismi che portano il grande pubblico ad appassionarsi a un telefilm piuttosto che a un altro. Il suo oggetto di studio, più che il contenuto dei vari titoli di maggior richiamo, sono proprio i "maniaci seriali", quella categoria di persone che, come scrive Leo Damerini nella prefazione: «vivono i telefilm sulla propria pelle […] Quelli che senza una serie tv a sera non vanno a nanna tranquilli. Quel folto pubblico […] che dopo la fine di "Dr.House" o delle "Desperate Housewives" sfoggia il lutto al braccio». In effetti, sempre di più in Italia e non solo, il fanatismo per le serie sta diventando un fenomeno degno di essere studiato: sia per quanto riguarda la tendenza a condividere l'esperienza spettatoriale su internet e sui social network, sia per la necessità di trovare adeguati strumenti critici e professionali per valutare questa categoria di produzioni. L'autrice, mettendosi spesso in gioco in prima persona, analizza questi e tanti altri punti (ad esempio su come stiano mutando le modalità di fruizione televisiva in Italia), cercando di dare spazio a un numero elevato di serie: le più approfondite sono «Lost» e «The Walking Dead», cui vengono eccezionalmente dedicati due interi capitoli. Attraverso un linguaggio chiaro e appassionato, Chiara Poli riesce a trasmettere quanto sia lei stessa uno di quei soggetti protagonisti del suo scritto: non a caso il nome "La maniaca seriale" deriva da quello del suo canale YouTube che, dopo l'avvento di questo e-book, si prepara a essere ancor più cliccato e commentato".
Chiara Poli - Maniaci seriali: le serie tv e i loro fan - Edizioni di Cineforum, Bergamo, 2012, pag. 130, e-book disponibile al prezzo di € 6,90.
(Andrea Chimento, 10.07.2012)

venerdì 15 giugno 2012

NEWS - Divino divano. L'identikit dell'anima dei "Maniaci seriali" nel nuovo libro di Chiara Poli
Dal 19 giugno 2012 l'ebook di Chiara Poli per le Edizioni di Cineforum, con Prefazione di Leo Damerini sarà disponibile su: cineforum.it, Amazon Kindle Store, iBookstore, Ultimabooks.it, ibs.it, bol.it, lafeltrinelli.it, mediaworld.it, libreriauniversitaria.it, e in molti altri store.

Il libro sarà acquistabile nei formati: ePub, PDF e Mobi. 
Chi sono i maniaci seriali? Come ci si “innamora” di una serie tv? Quali meccanismi ci sono alla base dei processi d’identificazione con storie e personaggi? Com’è cambiata la fruizione dei telefilm in Italia?
Queste sono alcune delle domande alle quali risponde Chiara Poli, giornalista esperta di serie tv da 5 anni al lavoro sui contenuti dei siti ufficiali delle reti FOX italiane. “Maniaci seriali” è disponibile esclusivamente in ebook per ragioni che l’autrice spiega nel libro e acquistabile presso numerosi store on line. Il volume contiene un’analisi della “mania” per i telefilm, della passione che spinge al “consumo di massa” delle serie tv tutti quei telespettatori che non si perdono una puntata della loro serie preferita. O delle due, dieci, venti serie che preferiscono.
I maniaci seriali, come spiega nella prefazione Leo Damerini – fondatore dell’Accademia dei Telefilm, ideatore del Telefilm Festival, autore del “Dizionario dei Telefilm” e co-autore de “La vita è un telefilm” insieme alla Poli – sono quelli che “vivono i telefilm sulla propria pelle, che ci interagiscono manco fossero in Videodrome. Quelli che senza una serie tv a sera (se possibile, anche di mattina e pomeriggio, tempo permettendo), non vanno a nanna tranquilli. Quel folto pubblico, sempre di più, che dopo la fine di Dr. House o delle Desperate Housewives sfoggia il lutto al braccio”.
Chiara Poli, conosciuta col soprannome de “La maniaca seriale” grazie al suo canale YouTube e alla sua rubrica per Tiscali Spettacoli dedicata alle serie tv, mette a frutto la sua esperienza decennale come giornalista e scrittrice specializzata in telefilm per riflettere sul modo in cui i racconti seriali influiscono sull’umore di chi li segue, su come la loro colonna sonora diventi parte integrante della vita dei suoi fan, sugli interventi della censura che colpisce le serie in Italia e sul modo in cui la pay tv ha rivoluzionato la fruizione televisiva nel nostro Paese.
Con lo sguardo attento ed esperto di una professionista del settore con un curriculum unico nel suo genere, Chiara Poli ci accompagna attraverso un viaggio fatto di testa e di cuore, di conclusioni maturate dall’esperienza lavorativa e dalla passione di quel cuore di fan che l’autrice mostra apertamente fin dagli esordi della sua carriera.
A conclusione del percorso di riflessione sul rapporto fra i telefilm e i loro fan, “Maniaci seriali” dedica un capitolo a Lost e uno a The Walking Dead: due serie che hanno coinvolto in modo diverso, ma altrettanto importante, la platea mondiale delle serie tv. All’interno del libro sono numerosi gli esempi che fanno riferimento anche ad altre serie, fra le più amate e seguite di oggi e di ieri: Buffy (oggetto del primo libro di Chiara Poli “Ammazzavampiri – il primo libro italiano sul serial tv Buffy”, Edizione ETS – Edizioni di Cinefourm, 2003), Angel, X-Files, Star Trek, True Blood, Il trono di spade, Dexter, Scrubs, Medium, Grey’s Anatomy, Sex and the City, C’era una volta, Desperate Housewives e tante altre.
Maniaci seriali” è un’opera unica nel suo genere, strettamente legata alle esperienze personali dell’autrice che si mette in gioco in prima persona e ricca di momenti emozionanti.
Con l'opera di Chiara la quadratura del cerchio è compiuta” chiosa ancora Damerini nella prefazione “Dopo una decade di sdoganamento del genere seriale compiuto sui media, anche attraverso saggi e pubblicazioni specializzate, ecco un mirabile ritratto a tutto campo - in più di un'occasione toccante - dell'anima e del cuore che pulsano tra i seguaci delle serie tv. Capire loro, attraverso gli occhi dell'autrice, è tanto emozionante quanto far sedere sul nostro divano i protagonisti dei telefilm preferiti.”

Maniaci seriali: le serie tv e i loro fan” di Chiara Poli, Edizioni di Cineforum
Ebook disponibile on line dal 19 giugno 2012  al prezzo di € 6,90

Edizione: Edizioni di Cineforum
Autore: Chiara Poli
Collana: Cineforum
ebook
Prezzo: € 6,90
INFO: CINEFORUM - Via Pignolo, 123 - 24121 Bergamo
Tel. +39.035.36.13.61 - Fax +39.035.34.12.55
e-mail:
info@cineforum.it - http://www.cineforum.it

venerdì 29 ottobre 2010

J.A.S.T. BLOG TOUR – DECIMA TAPPA – Ehi, ma quel libro è come un serial! Telefilm Cult intervista Simone Sarasso nel decimo appuntamento del JAST Blog Tour (ovvero, quando la promozione, oltre che il libro, è a puntate!)
Marsilio Editori
è lieta di presentare il J.A.S.T. Blog Tour, il primo blog tour letterario che abbia luogo in Italia, organizzato per l’uscita di J.A.S.T. - Just Another Spy Tale, un avvincente e innovativo romanzo collettivo scritto da Lorenza Ghinelli (rivelazione italiana alla recente Fiera del Libro di Francoforte), Simone Sarasso (uno dei più talentuosi autori noir della nuova generazione) e Daniele Rudoni (fumettista che lavora per Sergio Bonelli e Marvel America). Di che si tratta? Un Book Blog Tour è l’equivalente in rete di un tour promozionale, una cosa inedita qui da noi ma che ha un certo corso in altri paesi, come per esempio gli Stati Uniti. In pratica, se in un tradizionale tour uno scrittore presenta il libro ogni giorno in una città diversa, nel caso del J.A.S.T. Blog Tour ogni giorno per un determinato periodo su una serie di blog verrà ospitato un post sul libro, che potrà contenere un’intervista a uno degli autori, un estratto dal romanzo o altro. Tutti i blog si linkano reciprocamente, in modo che agli interessati sia possibile ripercorrere l’intero tour in ogni sua tappa.
Oggi tocca a Telefilm Cult. Eccovi l'intervista all'autore Simone Sarasso.

Il libro sembra una perfetta sceneggiatura per un telefilm...concordi? Se sì, con quale cast lo immagineresti, se potessi scegliere a tuo piacimento?
"Be’, sì, J.A.S.T. è un serial TV americano. Per puro caso abita sulle pagine di un libro scritto da tre italiani ed edito da un editore italiano e non su un canale satellitare, ma ha di sicuro bisogno di un cast a cinque stelle! Dunque, disponendo di un budget illimitato io sceglierei: Billy Bob Thornton nei panni della Spia, Mallika Sherawat in quelli di Aisha, Black Thomas come Barak, Stefano Masciarelli come Viscardi, Donald Sutherland nella parte del professor Lawson e Adrien Brody (nella versione fisicata e massiccia di Predators) in quella di Mordechai".

Viceversa: c’è un telefilm che in qualche modo ti/vi ha ispirato?
"Quando ho avuto l’idea da cui è scaturito J.A.S.T. era l’alba della Nuova Era del Serial, il 2007. All’epoca ero completamente addicted di LOST, Prison Break e Heroes. Credo che queste serie, insieme alle atmosfere internazionali di Alias e 24 (grandi passioni dei miei soci), abbiano indelebilmente influenzato la nostra creatura".

Quali sono le convergenze attuali tra letteratura e telefilm?
"Al di qua dell’Oceano non ve ne sono moltissime. Ve n’erano di più, paradossalmente, dieci anni fa. Se si pensa a due romanzi come NEL NOME DI ISHMAEL e NON TOCCARE LA PELLE DEL DRAGO di Giuseppe Genna, è inevitabile pensare a serie d’azione come 24. Al di là dell’Oceano ci sono moltissime connessioni interessanti, soprattutto tra il nuovo sottobosco privilegiato della letteratura di qualità – leggi: il fumetto – ela TV. Pensate al grande successo di THE WALKING DEAD (graphic novel pluripremiata made in Image Comics) di Kirkman, che la notte di Halloween debutterà sulla AMC".

E ancora, provocatoriamente, chi dei due ha più bisogno dell’altro?
"Sicuramente, la letteratura è quella che ha più bisogno dei serial per svecchiarsi. Le migliori idee, i turning point narrativi più innovativi e le trovate più geniali, viaggiano attraverso il cavo e il satellite".

Tappa precedente: Thriller Café http://www.thrillercafe.it/
Tappa successiva: Librinews http://www.librinews.com/

lunedì 18 maggio 2009

NEWS - In libreria, compagni! "Il Testo Espanso" di Stefania Carini (con prefazione di Aldo Grasso) è IL libro per tutti i seguaci telefilmici
"Lost" e "24"? Sono frutto di una nuova fase della televisione, così come viene descritta da Stefania Carini nel suo libro "Il Testo Espanso. Il telefilm nell’età della convergenza" (Vita e Pensiero, 2009). La Tv infatti si è espansa. Di fronte alle nuove sfide dell’epoca della convergenza, sovrabbondante di media, testi, possibilità, il piccolo schermo non si è tirato indietro. Ha saputo adattare se stesso al nuovo mondo, attraverso cambiamenti tecnologici, istituzionali, economici, culturali. E non di meno, ha modificato il modo di costruire i propri testi, dando vita a una nuova estetica. La Tv espande se stessa e si espande al di fuori di se stessa, creando universi testuali e narrativi capaci di viaggiare tra media e farsi esperienza quotidiana, oggetto di design, immaginario condiviso e maneggevole. Questo libro si propone di mappare i cambiamenti attuali del testo televisivo, esemplificati attraverso l’analisi di due telefilm americani di enorme popolarità, come "Lost" e "24". Attraverso un approccio “umanista”, legato all’analisi storico-estetica e testuale (ma senza disdegnare altri approcci), cerca di mettere in luce le nuove strategie del piccolo schermo, che coinvolgono circolarmente tanto i produttori quanto il pubblico.

BIO
Stefania Carini, Dottore di ricerca in Culture della comunicazione, insegna Analisi e produzione di testi televisivi all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. E’ membro della Sottocommissione per il riconoscimento dell'interesse culturale lungometraggi presso il Ministero dei Beni Culturali. E’ critico televisivo del quotidiano Europa e cura la videorubrica “Tv Usa “ per Il Corriere della Sera. Fra le sue pubblicazioni L’insolito animato. I Simpsons (in A. Grasso, Buona Maestra, 2007); Media e Storia: cronologia di un dibattito (in A. Grasso, Fare storia con la televisione, 2006); Realizzare miti moderni. Generi e strutture narrative di un film Pixar (in G. Bendazzi e R. Scrimitore, Il cinema d’animazione e la nuova critica, 2006). Ha collaborato alla stesura della nuova edizione de Garzantina della televisione (2008).

martedì 29 gennaio 2008

NEWS - Su Ebay in vendita la Bibbia della Tv americana!
Occasionissima!!! La più completa Enciclopedia di tutti i programmi americani di prima serata e delle tv via cavo è in vendita su Ebay ad un prezzo vantaggioso. "The Complete Directory To Prime Time Network and Cable" di Tim Brooks e Earle Marsh risulta imperdibile per tutti gli amanti dei telefilm: 1592 pagine di informazioni e curiosità lungo circa 6000 serie recensite. Si aggiunga tra l'altro che la spedizione è gratuita! http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&rd=1&item=310019538802&ssPageName=STRK:MESE:IT&ih=021

lunedì 27 novembre 2006

NEWS - L'effetto "Dr. House" sbarca in libreria: pubblicato in Italia il best-seller di Hugh Laurie "The Gun Seller"
(ANSA) - Roma, 27 nov - Il momento era dei piu' adatti: dopo il boom di ascolti incassati dal dottor Gregory House, l'Italia lo scopre anche come scrittore di successo. L' eclettico attore, Hugh Laurie, che ha legato la sua fortuna al dottore piu' scorbutico del pianeta, ben dieci anni fa si produsse in un'opera letteraria: una spy story divertente e carica di umorismo al limite del surreale. Ma solo adesso, nonostante all'epoca se la fosse cavata piu' che dignitosamente, e' stata rispolverata: un piccolo miracolo del geniale dottor House e ancora manna dal cielo per Laurie che sta diventando una vera e propria holding. Cosi', potenza della televisione, la casa editrice inglese Random House ha deciso di ripubblicarlo e proprio in questi giorni, con un colpo a sorpresa, e' stata Marsilio ad aggiudicarsi i diritti del prezioso libro e a portarlo, dopo l'America e la Spagna, anche nelle librerie italiane. Si tratta di aspettare un pochino per gustarsi questo volume dalle tante promesse e dal titolo 'The Gun seller', alla lettera il venditore di armi, un'operazione editoriale che anche in Italia e' legata ovviamente all'exploit televisivo del Medical Drama. Per Hugh Laurie, invece, l' attivita' di scrittore non rimarra' un caso isolato perche' in Inghilterra e' stato gia' annunciato il suo secondo romanzo. Una vena che non deve stupire e che affonda le sue origini in due amicizie decisive nella vita dell'attore inglese nato a Oxford, quelle con Stephen Fry e con Emma Thompson. Fry e' anche lui un personaggio particolare e atipico del mondo teatrale e cinematografico britannico, oltre a essere autore ormai di numerosi volumi di libri come 'L'ippopotamo' o 'Le palle da tennis delle stelle' (Baldini e Castoldi). Lui, come Laurie, ha portato quell' humour tutto british nel cinema e nella scrittura, basti pensare all'interpretazione magistrale in Gosford Park di Robert Altman dove recitava la parte di un demenziale investigatore o in Wilde di Brian Gilbert (il suo volto e il suo essere inglese fino al midollo hanno reso imperdibile questa interpretazione). Altra figura di riferimento e' Emma Thompson, amica di Hugh e sua compagna di set in 'Ragione e sentimento' di Ang Lee. Un terzetto fortunato e i cui effetti si vedono anche in House dove Laurie ha portato quei tratti teatrali come tic, smorfie, espressioni quasi farsesche e quell'ironia che ha infuso anche in questo primo lavoro di scrittura. Non e' un giallo, non e' un noir, non e' 'funny': ma e' tutto questo messo insieme. Il protagonista e' Thomas Lang, un sicario dal cuore tenero, che viene ingaggiato per assassinare un industriale americano e che lui decide di avvertire invece di ammazzarlo a bruciapelo. Ma questa sua imprevista buona azione non puo' certamente rimanere impunita e provoca una serie di reazioni a catena che portano l'atipico killer a confrontarsi con un'accolita di perfidi miliardari. Il buon Thomas mette la propria vita, e non solo quella, nelle mani di un gruppo di femmes fatales e poi provera' a salvare una donna affascinante e misteriosa e ad evitare un bagno di sangue internazionale. Il libro e' dedicato al padre, medico ma soprattutto uno dei piu' noti canottieri di Cambridge e, fra i ringraziamenti, primo della lista e' il suo amico e mentore Stephen Fry.

mercoledì 15 marzo 2006

NEWS - Nicollette Sheridan di "Desperate Housewives" si sposa con il cantante Michael Bolton
Nicollette Sheridan, la Edie di "Desperate "Housewives" (attualmente in onda su FoxLife con la seconda stagione), sposera' il cantante Michael Bolton. Lo rivela il programma "Access Hollywood". Come era stato anticipato dal Bollettino del "Telefilm Magazine" di marzo, alla fine Edie Britt ce l’ha fatta!. "La sua interprete Nicollette Sheridan ha mollato a schiaffi il modello svedese Niklas Soderblom e ora si consola al fianco del cinquantenne Michael Bolton. I due sono stati avvistati a coccolarsi a Honolulu, con le mani di lei che s’insinuavano sotto i di lui boxer per verificare se Bolton, oltre all’ugola, avesse qualcos’altro d’oro. L’inglese Sheridan, figlia adottiva di Telly “Kojak” Savalas, è stata sposata dal 1991 al 1992 con l’attore Harry Hamlin, ex compagno di Ursula Andress. Per i fans di “Desperate Hosewives”, comunque, nessunperda la Guida ufficiale edita dalla Sperling&Kupfer, una delle migliori mai realizzate tra quelle dedicate ad un telefilm".

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)
Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

Lick it or Leave it!

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