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mercoledì 1 agosto 2018

L'EDICOLA DI LOU . Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
IL GIORNALE
"Good Girls", AAA cercasi modelli femminili migliori
"Sono tre brave ragazze perché nonostante rapinino un supermercato, il che non sarebbe comunque legale, avrebbero le loro giuste motivazioni, dunque se non assolverle almeno ce le prendiamo in simpatia. Good Girls, da alcuni giorni su Netflix, è la prima stagione di una nuova serie in otto episodi più un pilot, che riprende lo stereotipo della donna costretta a ribellarsi per il peso e l'ingiustizia della società. Un tema piuttosto battuto dalla tv americana, non a caso l'ideatrice Jenna Bans aveva lavorato alla sceneggiatura di Desperate Housewives. Beth (Christina Hendricks) è una bella quarantenne con quattro figli e un marito scemo, che oltre a tradirla con un'aspirante attrice di spot commerciali, ha sbagliato tutti gli investimenti e sta affogando in un mare di debiti. Sua sorella Ruby (Retta) combatte una strenua battaglia per l'affidamento della figlia, il cui tipo fisico è modellato su Shiloh, rampolla no gender di Brad Pitt - Angelina Jolie. Fa la commessa e ha un tatuaggio sul fondoschiena, ma i tatuaggi sono vivamente sconsigliati ai rapinatori. Annie (Mae Whitman) è una tonda signora di colore, sposa felice non fosse per la malattia della piccola figlia in attesa di un trapianto di rene. Non ci sono abbastanza soldi per operarla secondo il cinico sistema assistenziale americano. Se i denari non ci sono, vanno recuperati in ogni modo. La sit-com comica e sarcastica, che ironizza sul sesso e sulla famiglia, prende di mira i modelli consunti e falsi della famiglia felice, si sfoga contro il sistema maschilista arrivando persino a citare Thelma e Louise, trasformandosi, di episodio in episodio, in commedia nera con risvolti thriller. Un prodotto di genere neppure così male, anche se fortemente ancorato su quegli stereotipi americani così trash che noi europei stentiamo a capire fino in fondo. Good Girls strappa sorrisi e si fa seguire, ma c'è un ma: l'immagine della donna ne esce, se non devastata, almeno compromessa. Brave ragazze che per resistere sono costrette a inseguire il maschio nel territorio dove è padrone assoluto: la stupidità. E quando tre donne vogliono essere peggio dei colleghi uomini non c'è partita, vincono loro. Non un discorso degno di essere seguito, non uno scambio di battute che si elevi dalla più inutile medietà. Argomenti: le corna, la depilazione vaginale, la triste realtà della coppia, ex mariti bastardi e nulla più. Non un libro, un film, neppure una ricetta che ne riveli un qualche tratto distintivo particolare. Non ci saremmo aspettati personaggi con caratteri alla Gertrude Stein, Virginia Woolf, ci saremmo persino accontentati di una copia di Michelle Obama e invece nulla. Le tre Good Girls sono talmente vuote e superficiali da giustificarne gli abbandoni, a parte la Madre Coraggio che, per convenzione politicamene corretta, non può non essere nera. Cercasi modelli femminili migliori. Speriamo ne escano da qualche parte, nella mente di uno sceneggiatore illuminato e coraggioso". (Luca Beatrice)

martedì 10 ottobre 2017

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"Tin Star", racconto sopra le righe che stenta a decollare
"Lo sceriffo Worth si guarda allo specchio e scopre un altro da sé. Il classico caso di sdoppiamento, così caro alla letteratura ottocentesca, o c'è qualcosa d'altro, di non detto, che rimanda a un passato del protagonista che noi non conosciamo? 'Tin Star', la nuova serie creata da Rowan Joffé e prodotta dalla Kudos Film and Television, racconta la storia di Jim Worth (Tim Roth), un ex detective della polizia di Londra, con un passato da alcolista, che si trasferisce con la famiglia, per motivi non meglio specificati, nella cittadina di Little Big Bear sulle Montagne Rocciose canadesi. Accanto a lui la moglie Angela, interpretata da Genevieve O'Reilly (Sky Atlantic, martedì, 21.25). Dopo un anno di calma apparente, la vita di Jim e della piccola comunità viene stravolta dall'apertura di una raffineria di petrolio da parte di una società, la North Stream Oil, rappresentata dall'ambigua Miss Bradshaw (Christina Hendricks) e «protetta» da un truce capo della sicurezza. Sesso, droga, prostituzione, criminalità si affacciano dalle parti di Little Big Bear diventata, grazie o per colpa della raffineria, una zona molto più corrotta e complicata. Come succede in questi casi, parte della popolazione è favorevole ai nuovi insediamenti (portano lavoro e soldi) e parte, invece, pensa che l'ambiente vada salvaguardato. Non è una serie ambientalista alla «Erin Brockovich» o di denuncia sul global warming: certo lo sceriffo Worth non si lascia incantare dalle proposte di Miss Bradshaw, ma la parte più interessante del racconto è la lotta contro i suoi fantasmi del passato, i dettagli che a poco a poco compongono un quadro tutt'altro che rassicurante. A parte l'interpretazione di Tim Roth, il racconto è spesso sopra le righe e non sempre la tensione narrativa è all'altezza del protagonista, come se stentasse a raggiungere i modelli alti cui pretende di ispirarsi". (Aldo Grasso)

martedì 12 settembre 2017

NEWS - Si ricomincia per il Roth della cuffia! Da oggi al via la nuova stagione seriale dei network italiani: Sky Atlantic cala l'asso "Tin Star" con l'interprete di "Lie to me" e il due "di poppe" Christina Hendricks di "Mad Men"
In esclusiva per l’Italia, da stasera 12 settembre alle 21.15 arriva su Sky Atlantic HD"Tin Star", la nuova produzione originale Sky prodotta da Kudos, i creatori di Broadchurch e Humans. La serie, un intenso e provocatorio crime drama in dieci episodi ambientato nelle Montagne Rocciose canadesi, è stata scritta da Rowan Joffé (28 settimane dopoBefore I go to sleep, Texas Rising) ed è interpretata dal vincitore del premio Bafta Tim Roth (La leggenda del pianista sull’oceanoThe hateful eight, Lie to me) e da Christina Hendricks (The Neon Demon), vincitrice del Critics Choice Television Award per il suo ruolo in Mad Men che le è valso anche sei nomination all’Emmy Primetime Award. Al centro del racconto, una storia di vendetta che ridefinisce il concetto di rispetto della legge. Dopo aver iniziato una nuova vita con la sua adorata moglie e i suoi figli nella pace e nella tranquillità di Little Big Bear, una remota e amena località sulle Montagne Rocciose, il capo della polizia Jim Worth (Tim Roth) sente di aver finalmente trovato quello che stava cercando, lontano dai fantasmi a cui aveva a lungo provato a sfuggire nella sua vita precedente di agente sotto copertura a Londra. Tuttavia, l’agognata serenità non durerà a lungo. L’apertura di una raffineria da parte della compagnia petrolifera guidata dalla misteriosa Miss Bradshaw (Christina Hendricks), infatti, rischia di travolgere sotto un’ondata di droga, prostituzione e criminalità organizzata l’apparentemente idilliaca comunità rurale di Little Big Bear e gli stessi affetti di Jim, perché è in questo contesto che si consumerà l’omicidio di un membro della sua famiglia. La sua ossessiva ricerca della verità dietro questo misterioso assassinio sarà il fil rouge di una storia sull’amore, la corruzione, il dolore e la natura dirompente del desiderio di vendetta. Mentre inquietanti dettagli del suo passato iniziano a venire a galla, Jim intraprenderà una battaglia personale contro i suoi demoni in grado di distruggere anche la vita delle persone che ama di più. Nel cast, accanto ai due protagonisti, anche Genevieve O'Reilly che interpreta Angela, la moglie di Jim, Christopher Heyerdahl (The Twilight Saga, Gotham, Hell on wheels) e Kevin Hanchard (Rogue, The Expanse, Blue Mountain State).

sabato 26 settembre 2015

GOSSIP - Game of Fashion: la Top Ten dei peggiori look agli Emmy Awards!

10. Laura Prepon ("OITNB")
9. January Jones ("Mad Men")
 8. Amy Poehler ("Parks and Rec")
7. Taraji P. Henson ("Empire")

6. Claire Danes ("Homeland")
5. Morena Baccarin ("Gotham")
4. Taylor Schilling ("OITNB")
3. Tatiana Maslany ("Orphan Black")
2. Christina Hendricks ("Mad Men")
 1. Maisie Williams ("GOT")

mercoledì 25 febbraio 2015

NEWS - "Mad Men", the final count...DON! Tutti pronti all'addio di Draper&Co. mentre si molptiplicano gli eventi per celebrarne la cult-aggine (il Smithsonian Museum in primis)
Don Draper’s gray suit and trademark fedora are headed to the Smithsonian. As part of an ambitious slate of cultural commemorations tied to the end of Mad Men, Vulture has learned that the Smithsonian’s Museum of American History will add Don’s familiar fashion statements — plus his much-used office bar cart — to its permanent collection. In a ceremony planned for March 27, series creator Matthew Weiner will also donate a copy of the script for season-one finale “The Wheel,” including a never-filmed alternate ending. The Smithsonian enshrinement is one of several exhibits, events, and screenings AMC and Mad Men producer Lionsgate have organized as part of an effort to both market the Mad Men farewell season (which kicks off April 5) and position the show for a long and prosperous pop-culture afterlife. “A television series unlike any other deserves a send-off unlike any other,” AMC president Charlie Collier said in a press release announcing the network’s plans, which include big events at seven different New York museums and organizations and at least one major exhibit in Los Angeles. Here’s what’s planned so far:
—On March 14, New York’s Museum of the Moving Image launches “Matthew Weiner’s Mad Men,” a three-month installment consisting of re-creations of sets from the show, more than two dozen costumes, and “hundreds of props, video clips, and personal notes and research material.” There’ll also be a look inside the Mad Men writers’ room and video interviews with Weiner about his process. The museum is also launching a ten-film screening series called “Required Viewing: Mad Men’s Movie Influences,” with Weiner-selected titles such as Les Bonnes Femmes and The Apartment. And on March 20, MoMI will host "An Evening With Matthew Weiner," a live Q&A with the producer and an as-yet-named moderator.
—The Los Angeles County Museum of Art is hosting a two-day series (March 26–27) in which Weiner and select cast members will screen their favorite episodes of the show and then discuss them with Elvis Mitchell.
—Weiner and cast members Jon Hamm, January Jones, Christina Hendricks, John Slattery, and Vincent Kartheiser will gather at New York’s Alice Tully Hall on March 21 for the Film Society of Lincoln Center–sponsored "Mad Men: The End of an Era," in which those assembled will discuss their favorite scenes from the show’s seven seasons. FSLC will host a free, two-day screening series of “essential” episodes of the show, as chosen by Weiner.
—The Brooklyn Academy of Music’s BAMcinématek offers “Mad Men at the Movies,” a two-day festival (April 22–23) of films that inspired the show. Weiner or a cast member will be on hand for postshow discussions of the chosen films.
—Weiner will speak at the Museum of Jewish Heritage on March 29 (as part of the museum’s “Designing Home: Jews and Midcentury Modernism") and at a public program at the 92nd Street Y on April 28.
—The New York Public Library will host a Mad Men–themed edition of its “Live From the NYPL” ticketed event series a few days after the show’s May finale. It’s also launching the “Mad Men Reading List,” an assortment of 25 titles given shout-outs during the show’s run.

martedì 12 novembre 2013

mercoledì 22 maggio 2013

TWITTER-JAM - Le migliori twittate seriali

mercoledì 12 settembre 2012

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Clamoroso al Ciba-legs! Christina Hendricks diventa fetish per Ryan Gosling al cinema
When it was announced that Ryan Gosling would be directing his first movie, a fantasy film that he wrote, and he had cast Christina Hendricks in the lead role, the project quickly became Vulture's new favorite movie before even a frame of footage had been shot. "That's a good place to start!" enthused Hendricks when we caught up with her today at the Toronto Film Festival. So how did the movie come about? Did Gosling ring her up and say simply, "Hey girl, I've got a script for you?". "I don't think he said 'Hey girl,' but the rest of it's true," laughed Hendricks, who says it was "crazy flattering" to get the offer. "His first big film, and he could have gotten anyone!" she said. "It was very heartwarming and the biggest compliment ever." According to Hendricks, Gosling first got in touch with his Drive costar a few months ago to say that he was writing a script with her in mind, and would she be interested in reading it? But that wasn't all: "He sent the script over in this cool box with an interesting little key, and cool artwork in it," recalls Hendricks. "It was like the full package! And then I read the script and was in love with it, so I called him back and said, 'Yeah, please.'" Entitled How to Catch a Monster, the film casts Hendricks as a single mother "supporting two children and trying to provide a home for them and a place of comfort in a continuously harder place to be," explains the actress. "And I find myself working in this very surreal club that gets me into a sort of predicament, and in the meantime, these boys are off on their own adventures and they discover this underground city." Sounds ambitious. "I don't know what the exact budget is, but I think we've got a nice amount," said Hendricks. "I'm sure it will be incredibly clever, and Ryan already has storyboards and pictures of neighborhoods and homes, and he's already collecting music for it ... when you read it, it gives ou the feeling, maybe, of a memory. Something from your childhood that you can't really pinpoint." One last thing: Exactly what kind of club does her character work in? Are we talking "gentlemen's club"? "Book club," perhaps? Hendricks thought the question over, unsure whether she should say. "Fetish club," she allowed. "Fetish club." Yeah, that ought to tide us over for a while.
(Articolo tratto da "Vulture")

mercoledì 21 marzo 2012

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri

LA STAMPA
"Mad Men", l'attesa è finita
"La grande attesa dei Mad Men maniaci è finita. Dopo un ritardo dovuto alle contrattazioni fra la rete e il creatore della serie Matthew Weiner, il 25 marzo sul canale tv americano Amc arriva la quinta stagione, e chi si sentiva orfano dal 17 ottobre 2010 potrà smetterla di ingannare il tempo con un placebo come 'Downton Abbey'. Riecco Don Draper (Jon Hamm), la sua ex moglie Betty sosia di Grace Kelly (January Jones) e quella nuova, Megan (Jessica Paré), passata repentinamente dallo status segretariale a quello coniugale. Riecco i pubblicitari di Madison Avenue stretti fra carrierismo e terrore di perdere i clienti, e le loro colleghe in gonne a matita e reggiseni Maidenform. Riecco, soprattutto, gli scintillanti Anni Sessanta dei lunch con tre Martini e delle sigarette fumate a catena (sul set sostituite con innocue paglie da erboristeria), riprodotti fino all’ultima insalatiera di ceramica dagli scenografi in quello stile che ormai si chiama retro-modern. Quanto all’impazienza dei fan italiani, per ora non arrivano anticipazioni precise; ma è lecito pensare che non passerà molto prima che la quinta serie sia trasmessa anche da noi.Per capire quanto gli Stati Uniti di Obama si siano infatuati di Mad Men (13 Emmy e 4 Golden Globe nel palmarès) basti dire che “Newsweek” versione Tina Brown ha dedicato al loro «ritorno in ufficio» non una semplice storia di copertina, ma un intero numero, grafica e pagine pubblicitarie comprese. Dove si trattano argomenti e personaggi di cinquant’anni fa come l’eccidio di My Lai, l’anchorman Walter Cronkite o i trip all’acido lisergico. Ma soprattutto si celebra il culto di un’epoca che a chi ha l’età di Matthew Weiner, «cresciuto a forza di Mash e di Happy Days , e con l’incubo dell’Aids» può sembrare una fantastica età dell’oro. Che si trattasse invece di un’era di travaglio e di passaggio, dove chi non era maschio, bianco ed eterosessuale faceva una gran fatica a trovarsi un posto al sole, è tema non eluso dagli sceneggiatori. Come dimostrano soprattutto le figure femminili, riprodotte con squisita introspezione psicologica: Joan, per esempio, l’ape regina fra le segretarie dell’agenzia (l’attrice è la iperstatuaria Christina Hendricks), di spaventosa efficienza professionale ma di totale sudditanza agli uomini; o Peggy Olson (Elisabeth Moss), la ragazza più intelligente dell’ufficio, che ha sacrificato la propria vita privata alla carriera e manco si era accorta di essere incinta (il bambino, va da sé, l’ha poi dato in adozione).Alla fine della quarta serie, abbiamo lasciato Draper distrutto professionalmente e in preda all’alcol, però fidanzato con la segretaria Megan, che tanto bene sa comportarsi con i suoi bambini. La sua prima moglie si è risposata con il faccendiere politico Henry Francis. Non è felice, ma a chi gli ha chiesto se si metterà a leggere Betty Friedan e scoprirà il femminismo, Matthew Weiner ha risposto «che forse troverà l’illuminazione da qualche altra parte».Accontentatevi perché è praticamente l’unica anticipazione concessa su quel che succederà nei prossimi 13 episodi. Resta da capire che cosa succederà dell’agenzia Sterling Cooper Draper Pryce, schienata dall’abbandono del fondamentale cliente Lucky Strike, e se il Grande Segreto di Draper (che in realtà si chiama Dick Whitman, è figlio di una prostituta e ha rubato l’identità a un commilitone caduto durante la guerra di Corea) verrà pubblicamente a galla. Nel frattempo, Joan avrà un figlio che non è del giovane marito dottore, partito per il Vietnam, ma del suo amante Roger Sterling, e Peggy dovrà ancora combattere con chi crede che abbia fatto carriera perché è andata a letto con Don Draper: circostanza che, per altro, non si è mai verificata.Promette molto bene il personaggio di Sally Draper, figlia di, ormai arrivata all’età delle prime cotte e dei primi concerti dei Beatles; anche se ha creato inquietudine un certo servizio fotografico per cui la sua interprete a malapena tredicenne, Kiernan Shipka, ha posato truccata e con i tacchi".
(Egle Santolini, 21.03.2012)

domenica 26 febbraio 2012

TWITTER-JAM - La playlist delle migliori twittate seriali selezionata da AcademyTelefilm e TelefilmCult

I wanted to like NBC's "Awake," but after viewing four episodes all I could think was "Wake me when it's over."


'Xena' Actress Lucy Lawless Climbs Oil-Drilling Ship With Greenpeace Activists


Midnight on the set of glee


Jennifer Aniston nixes "Friends" reunion movie


Ducking? FUCKING!


Citate un telefilm dalla sceneggiatura originale divenuto stracult che non abbia avuto eredità da un predecessore.


Joe Manganiello looks drop dead gorgeous on OUT Magazine cover (PHOTOS)

EXCLUSIVE VIDEO: 'Mad Men' Unzips Christina Hendricks' Season 5 Promo

Telefilm Festival 2006 - Kelly Rowan (The OC)


Telefilm Festival 2006 - Kelly Rowan, Benjamin McKenzie (The OC)


Telefilm Festival 2006 - Kate Mulgrew (Star Trek - Voyager)


Telefilm Festival 2006 - Incontro "Stessa spiaggia, diverso mare: le due isole televisive" ("Lost" e "L'Isola dei

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