Semplice quasi come bere un bicchier d’acqua. Più difficile rimanervi affezionati, soprattutto nel mio caso. Eppure, nonostante io prediliga di gran lunga serie drama o sci-fi, mi è capitato di imbattermi, sporadicamente, in alcune comedy alle quali tutt’oggi mi sento particolarmente legata.
È il caso di Cougar Town, Stracult della settimana, che ha per protagonista la strepitosa Courtney Cox, quarantenne da urlo, perfetta in un ruolo che le addice a pennello, forse ancor più di quello (indimenticabile) di Monica di Friends.
La serie prodotta da Bill Lawrence e Kevin Biegel può contare su più carte vincenti, dalla sceneggiatura sempre coerente e in linea con gli eventi spesso bizzarri e surreali fino alla comicità irresistibile, coinvolgente e soprattutto mai banale. Impossibile non affezionarsi agli irrefrenabili e autoironici protagonisti, sempre pronti a mettersi in gioco e a ridere, insieme agli spettatori, di loro stessi, ed è impossibile non nutrire un sano trasporto emotivo nei loro confronti. Anche durante le gag più stravaganti e dopo un drink di troppo, non s’inciampa mai nella volgarità ma si sposa
invece uno humour sagace e genuino, una comicità di prima categoria, davvero rara in tv in questo periodo. Dopo lo strepitoso episodio della season finale della seconda stagione, la serie è partita in sordina con le prime puntate della terza stagione, nonostante il triste calo di ascolti sulla Abc, che mette a serio rischio il rinnovo per il quarto anno.
E come spesso accade, per una comedy che va su, ce n’è un’altra che inevitabilmente va giù: il pollice verso per lo Stracotto della settimana tocca a Up All Night, sitcom targata Nbc che vanta un cast stellare: Christina Applegate (Samantha Who?), Will Arnett (Arrested Development) e Maya Rudolph (Saturday Night Live). La storia è semplice ed essenziale e racconta le vicissitudini di una coppia che deve vedersela con la nascita inaspettata di un figlio, passando così dal trascorrere nottate in bianco a ballare e far baldoria a feste e party esclusivi, al restar svegli per cambiare il pannolino e scaldare il biberon.
La sitcom è talmente semplice da risultare però fin troppo lineare e prevedibile, poiché illustra le disavventure della coppia che rasentano la “normalità” allo stato puro, quella che qualsiasi neo-genitore si trova a dover affrontare, ed è priva di quel pizzico di umorismo in più che potrebbe aiutarla a decollare davvero.
Una serie discreta, con un ottimo potenziale ma ancora stretta in una semplicità che alla lunga rischia di annoiare. La critica la osanna, gli ascolti le rendono giustizia eppure Up All Night non convince pienamente: la semplicità, così apprezzata a inizio di stagione, si è trasformata rapidamente in una scrittura troppo inconsistente e leggera e in una trama alquanto esile.