NEWS - Netflix, lo sbarco in Italia il 16 ottobre!
Articolo tratto da "Corriere Economia"
"Entreremo in quattro case su dieci": ecco il piano di Netflix, il big
della Web tv, presente in 50 Paesi e pronto allo sbarco in Italia nelle
prossime settimane. Con 8 euro al mese farà concorrenza a Sky e
Mediaset. Negli Stati Uniti ha già tolto 2 milioni di spettatori ai rivali. E da
noi...Oltre 650 mila americani hanno «tagliato la corda» nella prima metà di
quest anno. Hanno cioè disdetto il loro abbonamento alla tv a pagamento,
che negli Stati Uniti è il mezzo più comune di accedere ai canali
televisivi. Se si aggiunge il numero di nuovi nuclei famigliari che si
sono formati nello stesso periodo e non si sono mai collegati, si arriva
a due milioni di clienti persi per le aziende del settore, che
comprendono le grandi tele-com come Verizon, gli operatori via cavo come
Time Warner Cable e quelli via satellite come DirectTv. È un tracollo storico, senza precedenti, spinto dal nuovo
modo di guardare film, telefilm e altri show a cui si è abituato il
pubblico grazie ai servizi online di video: non più solo sul «vecchio»
piccolo schermo negli orari prefissati, ma in ogni momento, in modo
semplice e personalizzato, su qualsiasi apparecchio connesso a Internet,
dalla smart tv al pc, dalla console di gioco allo smartphone e tablet. Il
protagonista numero uno di questa rivoluzione, Netflix, sta per sbarcare in Italia e, visto il suo
impatto sul mercato americano — dove il 36% delle case è abbonato al suo
servizio —, si può immaginare quanto siano preoccupati i due
principali operatori di tv a pagamento nostrani, Mediaset e Sky. «Non
abbiamo ancora fissato il giorno preciso in cui lanceremo il nostro
servizio per i clienti italiani», dice a Corriere Economia Joris Evers,
il portavoce di Netflix per l'Europa, dal suo ufficio ad Amsterdam,
l'unica città del Vecchio continente dove l'azienda americana è presente
con i suoi uomini. La data potrebbe però essere il 16 ottobre, quando
debutterà — contemporaneamente nelle sale cinematografiche Usa e online —
il primo film originale prodotto da Netflix: Beast of no nation,
presentato la settimana scorsa al Festival di Venezia, girato da Cary Fukunaga, lo stesso regista della prima
stagione della fortunata serie tv True detective. «Siamo ottimisti, in Italia ora
c'è più banda larga sui dispositivi mobili». La produzione in
proprio di contenuti originali è la strategia per fidelizzare i propri
abbonati che Netflix ha inaugurato quattro anni fa con la serie House of
cards, il thriller politico con protagonista Kevin Spacey premiato nel
2013 dagli Emmy awards, gli Oscar della tv americana.
Era la prima volta che una Internet tv otteneva un simile
riconoscimento. E ha aperto la corsa alla creazione di show solo per il
pubblico online in cui si sono lanciati anche Amazon.com, Yahoo! e
Google (con YouTube). Paradossalmente proprio House of cards e l'altro
programma popolare di Netflix, Orange is the new black, non saranno
disponibili agli abbonati italiani, perché
i loro diritti erano stati ceduti rispettivamente a Sky Atlantic (della
NewsCorp di Rupert Murdoch) e a Mediaset (il gruppo di Silvio
Berlusconi), sulle cui reti continueranno a essere trasmessi. «Il
successo di queste due serie è per noi una pubblicità gratuita —
sostiene Evers —, perché ha abituato gli italiani ad associare programmi
tv di qualità al nostro marchio». Ma certo la mancanza di due titoli
famosi nel catalogo Netflix non contribuisce all'appeal del servizio. In conpenso gli spettatori italiani potranno vedere — sia
doppiati in italiano sia in lingua originale (con o senza sottotitoli),
al prezzo probabile di 7,99 euro al mese — altre serie tv originali
Netflix
come Marco Polo — girata in parte a Venezia con gli attori Lorenzo
Richelmy e Pierfrancesco Favino, e Narcos (la storia del traffico di
droga del cartello di Pablo Escobar), oltre a film e documentari come
Chefs Table. «Siamo molto ottimisti sulla crescita dell'Internet tv in
tutto il mondo, Italia compresa — dice Evers — Negli Usa dopo otto anni
dal lancio siamo arrivati a una penetrazione del 30-40% nelle case e
speriamo di avere la stessa traiettoria in Italia, dove adesso cè una
buona disponibilità della banda larga (Internet veloce), anche
attraverso gli apparecchi mobili». L'obbiettivo dichiarato da Reed
Hastings, il fondatore e amministratore delegato di Netflix è
raggiungere tutto il mondo entro il 2017. Al momento la società americana
è operativa in 50 Paesi e ha 65 milioni di abbonati, la maggioranza (42
milioni) negli Usa. Dove il suo marchio è così famoso, che un americano
su cinque pensa che rimpiazzerà del tutto i tradizionali servizi
televisivi (secondo un recente sondaggio a cura delle società di ricerca
iModerate e Luminoso). «La tv del futuro sarà un grande iPad con le app
al posto dei canali», ha detto Hastings. Una visione che sembra sempre
più vicina alla realtà e con cui i tradizionali operatori come Mediaset e
Sky devono fare i conti.
Visualizzazione post con etichetta Lorenzo Richelmy. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lorenzo Richelmy. Mostra tutti i post
lunedì 7 settembre 2015
Etichette:
Joris Evers,
Kevin Spacey,
L'EDICOLA DI LOU,
Lorenzo Richelmy,
Marco Polo,
Mediaset,
Narcos,
Netflix,
NEWS,
Orange is the new Black,
Pierfrancesco Favino,
Reed Hastings,
Rupert Murdoch,
Sky,
True Detective
Iscriviti a:
Post (Atom)