La
critica negativa più letta e sentita riguardo "The Following", la
serie più attesa e pompata del 2013, è "deja vu". Ma è davvero così?
Siamo (siete) davvero sicuri? Non è che Joe Carroll vi ha fatto visita durante
la notte e vi ha indotto il maquillage che lo contraddistingue in nome di Edgar
Allan Poe? Perchè la prima vittima della serie ha un nome e cognome: Jerry
Bruckheimer. Conosciuto in tutti i distretti di polizia con il soprannome di
"Copy Cat", ha iniziato a perpetrare i suoi crime in fotocopia dal 2000 in poi passando dai vari
"CSI" a "Cold Case" e "Senza Traccia", per poi
venir acciuffato da quella Scientifica che aveva meritoriamente portato alla
ribalta. L'ultimo cross-over tra "CSI" padre e il figlioccio
"CSI: NY", in onda ieri sera negli States, è il definitivo de
profundis.
"The
Following" ha invece un nuovo DNA. Ce lo ha detto Grissom prima di
appendere il luminal al chiodo. Certo, filtrato dal cinema, un Hannibal 2.0, ma
nuovo. Difficilmente il genere crime potrà essere come prima. Ha spostato la
soglia (anche thriller) più in là.
Se
non bastasse, almeno un tris di elementi risaltano inediti per la serialità gialla.
La deriva social (network) che scatena i followers del serial killer
protagonista, che nell'ottica di Kevin Williamson, uno che mangia
metalinguaggio a colazione, sa e saprà portarci verso simbolismi (e anche
critiche) dei new media, del pericolo on line, del terrore che non corre più
sul filo (come nel film omonimo del 1948, inteso come quello del telefono a
cornetta), ma sulla chiavetta USB e wireless.
La
seconda rappresentazione di culto è il triangolo, un pallino dell'autore fin da
"Dawson's Creek" e poi anche nel contemporaneo "The Vampire
Diaries": il detective e il serial killer condividono la stessa donna. Mai
successo (almeno in tv). Un gioco nel gioco dove Williamson sguazza come un
principe, ancor più che nei continui rimandi letterari che delineano il plot
centrale.
Infine
l'elemento più straniante: che i seguaci di Carroll si nascondano in massa in
coloro che frequentiamo quotidianamente (pure nella polizia!), quel "non
fidarti di nessuno" che avevamo conosciuto in altri generi (Sci-Fi in primis) e mai social (di società), in
una sorta di isteria collettiva che quasi quasi ci fa più spavento di tutto.
(Leo
Damerini)