L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti dai media italiani e stranieri
sabato 6 dicembre 2014
venerdì 5 dicembre 2014
NEWS - Clamoroso al Cibali! Quella "stronza" di Krysten Ritter sarà Jessica Jones per Netflix! Battuta la concorrenza di Teresa Palmer e Alexandra Daddario
News tratta da Deadline.com
Marvel is mum as usual, but I hear they have tapped Krysten Ritter for the lead in the company’s straight-to-series drama Jessica Jones. Ritter was one of five actresses who tested for the role. I hear it came down to her and Teresa Palmer, with both doing chemistry reads with The Following‘s Mike Colter, believed to be the choice for male lead Luke Cage.
Spearheaded by Melissa Rosenberg, the 13-episode drama — the second in a four-series Netflix-Marvel deal — centers on Jessica Jones, a superhero suffering from post-traumatic stress disorder, which leads to her hanging up her costume and opening her own detective agency, where she ends up helping people and assisting other superheroes.
Ritter comes from a similar comedy background as Chris Pratt, the star of the latest Marvel hit superhero franchise, Guardians Of The Galaxy. While she recently did several comedy pilots and series, including cult ABC show Don’t Trust The B—-, Ritter also had a role on the dark AMC drama Breaking Bad. She will next be seen in Tim Burton’s Big Eyes. Ritter is repped by WME, Sanders Armstrong Caserta Management and manager Kyle Luker as well as attorney Dave Feldman.
Ritter won over other actresses invited to test for the lead of the company’s straight-to-series drama Jessica Jones for Netflix. It includes Alexandra Daddario, Teresa Palmer and Jessica De Gouw.
News tratta da Deadline.com
Marvel is mum as usual, but I hear they have tapped Krysten Ritter for the lead in the company’s straight-to-series drama Jessica Jones. Ritter was one of five actresses who tested for the role. I hear it came down to her and Teresa Palmer, with both doing chemistry reads with The Following‘s Mike Colter, believed to be the choice for male lead Luke Cage.
Spearheaded by Melissa Rosenberg, the 13-episode drama — the second in a four-series Netflix-Marvel deal — centers on Jessica Jones, a superhero suffering from post-traumatic stress disorder, which leads to her hanging up her costume and opening her own detective agency, where she ends up helping people and assisting other superheroes.
Ritter comes from a similar comedy background as Chris Pratt, the star of the latest Marvel hit superhero franchise, Guardians Of The Galaxy. While she recently did several comedy pilots and series, including cult ABC show Don’t Trust The B—-, Ritter also had a role on the dark AMC drama Breaking Bad. She will next be seen in Tim Burton’s Big Eyes. Ritter is repped by WME, Sanders Armstrong Caserta Management and manager Kyle Luker as well as attorney Dave Feldman.
Ritter won over other actresses invited to test for the lead of the company’s straight-to-series drama Jessica Jones for Netflix. It includes Alexandra Daddario, Teresa Palmer and Jessica De Gouw.
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GOSSIP - Oh my GOT! "Gli attori sono tutti narcisi!": il j'accuse di Kit Harington tra un colpo di ciuffo e l'altro su "GQ"
Kit Harington shows off his gorgeous locks on the cover of British GQ‘s January 2015 issue.
Here’s what the 27-year-old Game of Thrones actor had to share with the mag:
On not being allowed to cut his hair for the show: “I’m more recognizable in public than much better-known actors. So many people watch, and I go around looking like my character.”
On his ‘resting face’: “I’d get people coming up to me in the street and asking if I was OK. But this is my default. I laugh, I make jokes, I just happen to reside in this face.”
On actors: “They’re all narcissists. Every single one, I promise you. To have that verve, to get up and want to be watched. It comes from a place – either you were denied that attention as a child, or you were given lots of it and want more. Which is where I land.”
On Game of Thrones: “Game Of Thrones is my life, it’s my day job, I love it. But honestly, if there is a curse of Thrones, it’s a lifetime of having to talk about it.”
For more from Kim, visit GQ-Magazine.co.uk.
Kit Harington shows off his gorgeous locks on the cover of British GQ‘s January 2015 issue.
Here’s what the 27-year-old Game of Thrones actor had to share with the mag:
On not being allowed to cut his hair for the show: “I’m more recognizable in public than much better-known actors. So many people watch, and I go around looking like my character.”
On his ‘resting face’: “I’d get people coming up to me in the street and asking if I was OK. But this is my default. I laugh, I make jokes, I just happen to reside in this face.”
On actors: “They’re all narcissists. Every single one, I promise you. To have that verve, to get up and want to be watched. It comes from a place – either you were denied that attention as a child, or you were given lots of it and want more. Which is where I land.”
On Game of Thrones: “Game Of Thrones is my life, it’s my day job, I love it. But honestly, if there is a curse of Thrones, it’s a lifetime of having to talk about it.”
For more from Kim, visit GQ-Magazine.co.uk.
giovedì 4 dicembre 2014
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"The Newsroom", a lezione di di giornalismo
"Una modesta proposta. I giornalisti italiani devono frequentare i corsi di formazione resi obbligatori da una legge che riforma gli Ordini professionali. Partecipando a corsi ad hoc, organizzati dall'Ordine, o ad altri eventi formativi riconosciuti, il giornalista deve acquisire nell'arco di un triennio 60 crediti formativi, con un minimo di 15 crediti annuali. Siccome i pochissimi corsi gratuiti sono già tutti esauriti (suscitando non poche polemiche), ne vorrei consigliare uno: «The Newsroom», la serie firmata da Aaron Sorkin. Negli Usa è già in onda la terza stagione; da noi, su Rai3, è visibile la seconda (giovedì, 23.15). Com'è noto, la serie racconta il lavoro della redazione giornalistica di un programma d'informazione: Will McAvoy (Jeff Daniels) è il carismatico anchorman della trasmissione «News Night», affiancato dalla produttrice Mackenzie McHale (la sua «coscienza professionale») e da una squadra di giovani giornalisti che affrontano con grande passione le insidie e le gioie del mestiere. La missione di Will è quella di trasformare il suo programma in uno strumento d'informazione a servizio dell'elettorato e dunque della società americana, senza curarsi troppo degli ascolti. È vero, «The Newsroom» non è piaciuta molto ai «veri» giornalisti che hanno intravvisto nella fiction un astratto e idealizzato trattato sulla professione, una sorta di lezioncina su come svolgere il proprio lavoro, sentendosi chiamati in causa soprattutto perché la serie si sofferma spesso su come gli organi d'informazione non abbiano coperto con l'adeguata accuratezza e imparzialità vicende importanti e recenti. Ma proprio qui, nel senso di inadeguatezza tra un modello ideale e la vita di tutti giorni, si possono scovare i crediti formativi. Per di più «a gratis», su una tv generalista. Dimenticavo: il titolo del corso è il seguente: «Come garantire un'informazione di qualità, semplicemente facendo bene il proprio lavoro». (Aldo Grasso, 28.11.2014)
CORRIERE DELLA SERA
"The Newsroom", a lezione di di giornalismo
"Una modesta proposta. I giornalisti italiani devono frequentare i corsi di formazione resi obbligatori da una legge che riforma gli Ordini professionali. Partecipando a corsi ad hoc, organizzati dall'Ordine, o ad altri eventi formativi riconosciuti, il giornalista deve acquisire nell'arco di un triennio 60 crediti formativi, con un minimo di 15 crediti annuali. Siccome i pochissimi corsi gratuiti sono già tutti esauriti (suscitando non poche polemiche), ne vorrei consigliare uno: «The Newsroom», la serie firmata da Aaron Sorkin. Negli Usa è già in onda la terza stagione; da noi, su Rai3, è visibile la seconda (giovedì, 23.15). Com'è noto, la serie racconta il lavoro della redazione giornalistica di un programma d'informazione: Will McAvoy (Jeff Daniels) è il carismatico anchorman della trasmissione «News Night», affiancato dalla produttrice Mackenzie McHale (la sua «coscienza professionale») e da una squadra di giovani giornalisti che affrontano con grande passione le insidie e le gioie del mestiere. La missione di Will è quella di trasformare il suo programma in uno strumento d'informazione a servizio dell'elettorato e dunque della società americana, senza curarsi troppo degli ascolti. È vero, «The Newsroom» non è piaciuta molto ai «veri» giornalisti che hanno intravvisto nella fiction un astratto e idealizzato trattato sulla professione, una sorta di lezioncina su come svolgere il proprio lavoro, sentendosi chiamati in causa soprattutto perché la serie si sofferma spesso su come gli organi d'informazione non abbiano coperto con l'adeguata accuratezza e imparzialità vicende importanti e recenti. Ma proprio qui, nel senso di inadeguatezza tra un modello ideale e la vita di tutti giorni, si possono scovare i crediti formativi. Per di più «a gratis», su una tv generalista. Dimenticavo: il titolo del corso è il seguente: «Come garantire un'informazione di qualità, semplicemente facendo bene il proprio lavoro». (Aldo Grasso, 28.11.2014)
Una lezione alla Macroarea di Scienze
dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata dimostrerà come la sit-com più
popolare e premiata nel mondo – in onda dal 6 gennaio su Joi di Mediaset
Premium con l’8° stagione inedita– abbia tutti i crismi (scientifici) per avere
successo. E che dietro le risate ci sia una teoria, guarda caso, scientifica. Che “The Big Bang Theory” (per brevità social
#TBBT) sia diventata la sit-com più popolare/scaricata/premiata al mondo
degli ultimi anni è noto a tutti ed è ormai un dato di fatto. Basti elencare i
7 Emmy Awards (gli Oscar della tv americana) vinti fino ad oggi e il primato di
“serie più popolare al mondo (Italia compresa)” stilato un mese fa dalla
CNN. Per salutare l’avvento dell’attesissima 8° stagione
inedita su Joi di Mediaset Premium dal 6 gennaio 2015 (ogni
martedì in prima serata), mercoledì 10 dicembre, alle ore 14.00,
si terrà una lezione sui generis nell’Aula
Magna Pietro Gismondi della Macroarea di Scienze dell’Università di
Tor Vergata a Roma. Lo scopo è quello di dimostrare agli studenti presenti e al pubblico collegato in streaming
come una sit-com, dietro gli sketch e le battute comiche, nasconda teorie e
formule chimiche/fisiche reali e che, sotto sotto, si basi su una sorta di
“algoritmo della comicità” destinato ad avere successo come una reazione
chimica. Impegnati nella dimostrazione della teoria solo
apparentemente ai confini della scienza, saranno il Professor Amedeo Balbi,
del Dipartimento di Fisica, astrofisico e noto divulgatore scientifico, nonché Giorgio
Gherarducci della Gialappa’s Band. Il primo renderà note le vere teorie e
formule scientifiche disseminate lungo le stagioni di “TBBT”, mentre il secondo
si soffermerà sulla “matematicità comica” utilizzata dagli sceneggiatori per
indurre la risata. Il tutto condito da clip e spezzoni della sit-com a
dimostrazione di quanto enunciato. Faranno da contorno all’incontro i doppiatori
della sit-com: Emilia Costa, voce di Amy; Gabriele Lopez, doppiatore di
Leonard e Alessio Buccolini voce di Raji. Tutti portatori sani di retroscena e
curiosità in sede di doppiaggio della sit-com più osannata nel mondo (Italia
compresa). Al termine della “lezione” sui generis, verrà proiettato
il pilot dell’8° stagione inedita in programma su Joi dal 6 gennaio. L’intero appuntamento sarà visibile in streaming
su TgCom24 con tanto di live twitting (@PremiumJoi e @notizieincampus). Uno
speciale ad hoc sull’evento sarà trasmesso a più riprese su Joi prima
dell’inizio dell’8° stagione inedita di “TBBT”. In occasione della trasmissione
su Joi dell’8° stagione inedita a gennaio, Warner Bros. Entertainment Italia
lancerà un concorso legato al nuovo Dvd della 7° stagione dove i vincitori
potranno passare una giornata nella sala di doppiaggio di “TBBT”.
martedì 2 dicembre 2014
NEWS - Clamoroso al Cibali! "Tra 16 anni la tv tradizionale sarà estinta": il boss di Netflix dixit
News tratta Uproxx.com
According to a new study conducted by the research and consulting firm Centris Marketing Science, Netflix’s original series, led by Orange is the New Black, experienced a marked surge in viewership during the third quarter. According to the study, 72 percent of subscribers in the United States said that they watched at least some of Netflix’s original programming. The study doesn’t indicate how much or what shows that subscribers watched, but it did report that 57 percent of subscribers find the original content to be an important reason why they are Netflix subscribers.
Buoyed, perhaps, by this news, Netflix CEO Reed Hastings also signalled the death of broadcast networks, comparing it to the horse before the car:
Meanwhile, while viewers across all demos are sampling more and more original content, expect viewers above the age of 60 — the median age for a Longmire viewer — to sample even more now that Netflix is bringing the fourth season of Longmire to its service. Niche comedy fans will probably also turn out in droves from the Tina Fey comedy The Unbreakable Kimmy Schmidt, the sitcom Netflix recently took over from NBC.
News tratta Uproxx.com
According to a new study conducted by the research and consulting firm Centris Marketing Science, Netflix’s original series, led by Orange is the New Black, experienced a marked surge in viewership during the third quarter. According to the study, 72 percent of subscribers in the United States said that they watched at least some of Netflix’s original programming. The study doesn’t indicate how much or what shows that subscribers watched, but it did report that 57 percent of subscribers find the original content to be an important reason why they are Netflix subscribers.
Buoyed, perhaps, by this news, Netflix CEO Reed Hastings also signalled the death of broadcast networks, comparing it to the horse before the car:
“It’s kind of like the horse, you know, the horse was good until we had the car,” he said. “The age of broadcast TV will probably last until 2030.”Hastings is also nonplussed by Nielsen’s plans to measure Netflix viewing based on the audio heard by Nielsen meters in Nielsen homes. Hastings claims those measurements won’t be very relevant because they will not measure viewing on tablets and other mobile devices.
Meanwhile, while viewers across all demos are sampling more and more original content, expect viewers above the age of 60 — the median age for a Longmire viewer — to sample even more now that Netflix is bringing the fourth season of Longmire to its service. Niche comedy fans will probably also turn out in droves from the Tina Fey comedy The Unbreakable Kimmy Schmidt, the sitcom Netflix recently took over from NBC.
lunedì 1 dicembre 2014
NEWS - Più Arance per tutti! "Orange Is The New Black" provoca imitazioni e parodie (in attesa di quella...porno) - (VIDEO)
Jessa Zarubica (It’s not Porn…it’s HBO) and Issa Rae (Awkward Black Girl) star in Orange is the New Black And Sexy, a satire on the popular Netflix series Orange is the New Black. The parody pokes fun at Piper (Zarubica) as she becomes enchanted by the black prison clique led by Taystee (Issa Rae) and experiences her own metamorphosis. Other current cultural trends (Miley Cyrus, Julianna Hough) are referenced while paying homage to the hit series in this hysterical mash up.
Orange is the New Black And Sexy is a BlackAndSexy. TV and Dayna Lynne North/Loud Sista Production, co directed by Dennis Dortch and Numa Perrier.
Jessa Zarubica (It’s not Porn…it’s HBO) and Issa Rae (Awkward Black Girl) star in Orange is the New Black And Sexy, a satire on the popular Netflix series Orange is the New Black. The parody pokes fun at Piper (Zarubica) as she becomes enchanted by the black prison clique led by Taystee (Issa Rae) and experiences her own metamorphosis. Other current cultural trends (Miley Cyrus, Julianna Hough) are referenced while paying homage to the hit series in this hysterical mash up.
Orange is the New Black And Sexy is a BlackAndSexy. TV and Dayna Lynne North/Loud Sista Production, co directed by Dennis Dortch and Numa Perrier.
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