PICCOLO GRANDE SCHERMO - "Thank you for smoking", tutto arrosto e niente fumo. La perla satirica di Jason Reitman pro-sigarette vede protagonisti i telefilmici Katie Holmes ("Dawson's Creek"), Maria Bello ("E.R."), Rob Lowe ("West Wing"), Adam Brody ("The O.C."), J.K. Simmons ("The Closer")
Se "The Insider" di Michael Mann, nel 1999, vi spingeva a smettere di fumare, l'attuale "Thank you for smoking" di Jason Reitman, figlio del più noto Ivan, potrebbe riconciliarvi con le sigarette. A parte le battute, i due film hanno in comune il connubio inscindibile e imprescindibile tra l'industria del tabacco e l'informazione (manipolata, censurata o diluita che sia). Il primo aveva un taglio docu-realistico, il secondo più sarcastico. Quest'ultimo narra la vita del cinicissimo portavoce della Big Tobacco, Nick Taylor (un bravissimo Aaron Eckart), il quale "non nasconde la verità, la filtra". Messo alle strette dalle solite campagne salutiste e dal senatore opportunista in cerca di voti Ortolan Finistirre (William H. Macy), Taylor passa all'attacco partecipando ai talk-show strappalacrime conquistando consensi e cercando alleanze nella mecca del cinema (dove un tempo ai divi davano regolarmente le sigarette in mano tanto per occuparli a fare qualcosa sulla scena). Nick diventa così popolare da attirare il compiacimento del magnate della Big Tobacco, detto "Il capitano" (Robert Duvall), il quale vede in lui il redentore della sigaretta. Se nel lavoro Taylor è un asso, nonostante un capo che non brilla certo di originalità - interpretato da uno strepitoso J.K. Simmons, sullo stile di Jonah Jameson in "Spider Man" - nella vita privata è un disastro: divorziato con un figlio che lo osanna e lo segue come un'ombra, i suoi migliori amici sono Polly (Maria Bello), portavoce dei produttori di superalcolici e Bobby (David Koechner), portavoce dei produttori di armi. Insieme, unici paladini del "politicamente scorretto", si divertono un mondo e si sono autonominati "i mercanti di morte". Ma l'apparente inossidabile Nick non ha fatto i conti con l'affasciante giornalista arrampicatrice Heather Holloway (Katie Holmes), la quale per estorcergli informazioni è disposta a possederlo anche mentre lui si guarda in tv (scena cult!). E così, neanche la liberazione dopo un rapimento da parte di alcuni attivisti della salute salverà Taylor dall'ignominia quando Heather pubblicherà tutto il marcio che circonda Nick. Solo l'arringa finale davanti alla Commissione rimetterà in sesto il suo cuore malato senza sentimenti. Presentata all'ultimo Festival di Venezia, dove giustamente non ha vinto alcunchè per la sua qualità e dove sono stati preferiti film spacca-balle non da poco, la pellicola è tratta da un romanzo omonimo di Christopher Buckley, libro-manifesto della cultura del "gioco delle tre carte": dalla Casa Bianca a Hollywood, l'importante è depistare e falsificare anche l'evidenza. Il cameo-staffetta di Adrien Brody e Rob Lowe alla Mecca del Cinema vale da solo la visione del film scritto in punta di penna con un conquistante ritmo al fulmicotone. Anzi alla ful-nicotina.
Giudizio: ****
sabato 16 settembre 2006
venerdì 15 settembre 2006
QUIZ - Chi è l'attrice (piegata) in auto?
Nuovo Quiz scaccia-nuvole nel weekend. Chi è l'attrice telefilmica che sembra disperatamente cercare qualcosa in auto?
Nuovo Quiz scaccia-nuvole nel weekend. Chi è l'attrice telefilmica che sembra disperatamente cercare qualcosa in auto?
- Jessica Alba
- Jessica Biel
- Charisma Carpenter
- Sarah Michelle Gellar
- Michelle Trachtenberg
- Kaley Cuoco
- Calista Flockhart
- Evangeline Lilly
- Emilie de Ravin
- Ellen Pompeo
- Katherine Heigl
- Sarah Chalke
- Holly Marie Combs
- Eliza Dushku
- Jolene Blalock
- Jeri Ryan
- Jamie Lynn Sigler
- Jennifer Garner
- Drea De Matteo
- Gena Lee Nolin
- Donna D'Errico
- Lisa Kudrow
- Shannen Doherty
- Mischa Barton
- Eva Longoria
- Teri Hatcher
- Marcia Cross
- Marion Ross
- Elisabetta Canalis
- Alessia Marcuzzi
QUIZ - La ragazza di spalle con il cane era...
La ragazza in tuta da jogging di spalle ritratta nel Post-Quiz dell'8 settembre era...Jessica Alba. Complimenti agli indovinatori. Oggi un nuovo Quiz per allietare il weekend che si prevede, purtroppo, nuvoloso (ma si sa, il Colonnello Giuliacci non ci becca mai...! W Bernacca).
La ragazza in tuta da jogging di spalle ritratta nel Post-Quiz dell'8 settembre era...Jessica Alba. Complimenti agli indovinatori. Oggi un nuovo Quiz per allietare il weekend che si prevede, purtroppo, nuvoloso (ma si sa, il Colonnello Giuliacci non ci becca mai...! W Bernacca).
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Esce nelle sale americane "The Last Kiss", il remake a stelle e strisce de "L'ultimo bacio" di Muccino. Zach Braff ("Scrubs") e Rachel Bilson ("The O.C.") al posto di Stefano Accorsi e Martina Stella
(ANSA) - Los Angeles - Arriva questa settimana nelle sale americane "The last Kiss" di Tony Goldwin, il remake americano de 'L'ultimo bacio', diretto da Gabriele Muccino, che cinque anni fa riusci' a guadagnare l'ammirazione del pubblico nonche' premi e riconoscimenti dalla critica internazionale. La storia di quegli otto personaggi che intrecciano le loro vite al ritmo di passioni ingarbugliate e sofferte torna di nuovo sul grande schermo, ma questa volta a interpretare i ruoli dei protagonisti sono Zach Braff, nei panni che furono di Stefano Accorsi, quelli cioe' del trentenne Carlo che tenta di sfuggire alle responsabilita' di futuro padre gettandosi nelle braccia di una bella adolescente, e Jacinda Barrett, nei panni della compagna ventiseienne, idealista e romantica, che nella versione italiana furono di Giovanna Mezzogiorno. La parte della venere tentatrice, quella cui spetta essere il terzo vertice di questo triangolo amoroso e che nella pellicola di Muccino era stata di Martina Stella e', invece, interpretato da Rachel Bilson, la giovane californiana protagonista della fortunata serie televisiva 'O.C.'. "Il mio personaggio, Michael, non suscita empatia ed e' questo che mi ha affascinato di lui - ha dichiarato Braff che nel 2004 ha scritto e diretto 'La mia vita a Garden State' - ero stanco di quelle parti del bravo ragazzo che, suo malgrado, si trova ad affrontare situazione difficili. Siamo essere umani, sbagliamo in continuazione e spesso non sappiamo dire la ragione dei nostri comportamenti. Il mio personaggio e' causa del suo male e credo che la rivelazione piu' importante del film sia la presa di coscienza dei suoi errori e la conseguente e dolorosa ammissione davanti alla compagna". E quella ammissione di colpevolezza suscita una reazione violenta con la quale la Barrett non ha avuto problemi a riconoscersi: "con il mio personaggio, Jenna, ci sono molte differenze, ma riesco perfettamente a identificarmi con la sua reazione - ha detto l'attrice - anche io sarei sconvolta, attraverserei momenti di dolore puro. Lei, pero', e' piu' idealista di me ed e' questo che la fa piombare nella disperazione. Per lei la vita e' in bianco e in nero". Per Kim, la giovane liceale che si innamora di Michael, la vita, invece, e' in rosa perche' a riscaldarle il cuore c'e' un nuovo amore, anche se per breve tempo. La Bilson ha ammesso che calarsi nei panni della seduttrice che non puo' essere solo una figura negativa, ma che deve avere anche i suoi momenti di luce, e' stata la sfida piu' complicata della sua carriera: "nel film sono l'altra donna, quella che spezza gli equilibri consolidati di una coppia, eppure non sono un personaggio negativo. Realizzare questa complessita' non e' stato affatto facile". La storia e' insomma identica a quella che il pubblico italiano aveva apprezzato nel 2001 ed e' lo stesso sceneggiatore Paul Haggis, vincitore di un Oscar nel 2006 per 'Crash', a spiegare il motivo che lo ha spinto a non cambiare nulla: "quando ho visto il film di Muccino, me ne sono subito innamorato e mi sono limitato a tradurre il copione". Dopo aver conquistato il nuovo mondo con questa pellicola sulla difficolta di crescere e dopo aver girato 'The pursuit of happiness' con Will Smith, un film completamente made in USA, Gabriele Muccino continua la sua conquista di Hollywood con 'Little Game without consequences' in cui dirigera' Cameron Diaz e Jim Carrey, di nuovo insieme dopo 'La maschera'. L' inizio delle riprese e' previsto per questo autunno.
(Nella foto: Bilson e Braff a "TRL" su MTV USA per promuovere "The Last Kiss")
(ANSA) - Los Angeles - Arriva questa settimana nelle sale americane "The last Kiss" di Tony Goldwin, il remake americano de 'L'ultimo bacio', diretto da Gabriele Muccino, che cinque anni fa riusci' a guadagnare l'ammirazione del pubblico nonche' premi e riconoscimenti dalla critica internazionale. La storia di quegli otto personaggi che intrecciano le loro vite al ritmo di passioni ingarbugliate e sofferte torna di nuovo sul grande schermo, ma questa volta a interpretare i ruoli dei protagonisti sono Zach Braff, nei panni che furono di Stefano Accorsi, quelli cioe' del trentenne Carlo che tenta di sfuggire alle responsabilita' di futuro padre gettandosi nelle braccia di una bella adolescente, e Jacinda Barrett, nei panni della compagna ventiseienne, idealista e romantica, che nella versione italiana furono di Giovanna Mezzogiorno. La parte della venere tentatrice, quella cui spetta essere il terzo vertice di questo triangolo amoroso e che nella pellicola di Muccino era stata di Martina Stella e', invece, interpretato da Rachel Bilson, la giovane californiana protagonista della fortunata serie televisiva 'O.C.'. "Il mio personaggio, Michael, non suscita empatia ed e' questo che mi ha affascinato di lui - ha dichiarato Braff che nel 2004 ha scritto e diretto 'La mia vita a Garden State' - ero stanco di quelle parti del bravo ragazzo che, suo malgrado, si trova ad affrontare situazione difficili. Siamo essere umani, sbagliamo in continuazione e spesso non sappiamo dire la ragione dei nostri comportamenti. Il mio personaggio e' causa del suo male e credo che la rivelazione piu' importante del film sia la presa di coscienza dei suoi errori e la conseguente e dolorosa ammissione davanti alla compagna". E quella ammissione di colpevolezza suscita una reazione violenta con la quale la Barrett non ha avuto problemi a riconoscersi: "con il mio personaggio, Jenna, ci sono molte differenze, ma riesco perfettamente a identificarmi con la sua reazione - ha detto l'attrice - anche io sarei sconvolta, attraverserei momenti di dolore puro. Lei, pero', e' piu' idealista di me ed e' questo che la fa piombare nella disperazione. Per lei la vita e' in bianco e in nero". Per Kim, la giovane liceale che si innamora di Michael, la vita, invece, e' in rosa perche' a riscaldarle il cuore c'e' un nuovo amore, anche se per breve tempo. La Bilson ha ammesso che calarsi nei panni della seduttrice che non puo' essere solo una figura negativa, ma che deve avere anche i suoi momenti di luce, e' stata la sfida piu' complicata della sua carriera: "nel film sono l'altra donna, quella che spezza gli equilibri consolidati di una coppia, eppure non sono un personaggio negativo. Realizzare questa complessita' non e' stato affatto facile". La storia e' insomma identica a quella che il pubblico italiano aveva apprezzato nel 2001 ed e' lo stesso sceneggiatore Paul Haggis, vincitore di un Oscar nel 2006 per 'Crash', a spiegare il motivo che lo ha spinto a non cambiare nulla: "quando ho visto il film di Muccino, me ne sono subito innamorato e mi sono limitato a tradurre il copione". Dopo aver conquistato il nuovo mondo con questa pellicola sulla difficolta di crescere e dopo aver girato 'The pursuit of happiness' con Will Smith, un film completamente made in USA, Gabriele Muccino continua la sua conquista di Hollywood con 'Little Game without consequences' in cui dirigera' Cameron Diaz e Jim Carrey, di nuovo insieme dopo 'La maschera'. L' inizio delle riprese e' previsto per questo autunno.
(Nella foto: Bilson e Braff a "TRL" su MTV USA per promuovere "The Last Kiss")
giovedì 14 settembre 2006
NEWS - Alanis Morissette diventa (ancora) lesbica: la rockstar protagonista di 3 puntate del quarto ciclo di "Nip/Tuck"
Dopo aver interpretato un cameo lesbo in "Sex and the City" (a una festa alla quale prendeva parte Carrie Bradshaw), Alanis Morissette torna a rivestire un ruolo gay in un telefilm. Succederà in tre puntate del quarto ciclo di "Nip/Tuck", il telefilm cult che punta quindi apertamente al taglio omosex dopo anche la notizia-shock della "conversione" del dottore-playboy Christian Troy (vedi Post del 31 agosto e 8 settembre). La Morissette vestirà i panni della nuova fiamma di una delle protagoniste. Indovinate chi...
Dopo aver interpretato un cameo lesbo in "Sex and the City" (a una festa alla quale prendeva parte Carrie Bradshaw), Alanis Morissette torna a rivestire un ruolo gay in un telefilm. Succederà in tre puntate del quarto ciclo di "Nip/Tuck", il telefilm cult che punta quindi apertamente al taglio omosex dopo anche la notizia-shock della "conversione" del dottore-playboy Christian Troy (vedi Post del 31 agosto e 8 settembre). La Morissette vestirà i panni della nuova fiamma di una delle protagoniste. Indovinate chi...
NEWS - Ultima ora, durante le riprese di "C.S.I.: New York" ritrovato vero cadavere a due passi dal set
Quando la verità supera la fantasia. Il settimanale americano “People” racconta che sul set di Los Angeles dove stavano girando un episodio di “CSI: New York” (esatto, lo girano a Los Angeles), è stato trovato un cadavere mummificato. Il corpo è stato scoperto due piani sotto al luogo dove la troupe stava girando. Stavolta i veri agenti della scientifica sono arrivati a interrompere la lavorazione del telefilm che vede protagonisti Gary Sinise e Melina Kanakaredes.
Quando la verità supera la fantasia. Il settimanale americano “People” racconta che sul set di Los Angeles dove stavano girando un episodio di “CSI: New York” (esatto, lo girano a Los Angeles), è stato trovato un cadavere mummificato. Il corpo è stato scoperto due piani sotto al luogo dove la troupe stava girando. Stavolta i veri agenti della scientifica sono arrivati a interrompere la lavorazione del telefilm che vede protagonisti Gary Sinise e Melina Kanakaredes.
mercoledì 13 settembre 2006
NEWS - La piccola Rudy de "I Robinson" è diventata cocainomane!
Keshia Knight Pulliam, colei che interpretava la piccola Rudy nella sit-com cult "I Robinson", oggi 27enne, sarebbe da anni una cocainomane. L'attrice, vittima della sindrome da babystar, ha iniziato a far uso di droga ai tempi del college. "Era una moda all'interno del prestigioso istituto femminile di Atlanta - ha rivelato una fonte a Bossip.com - sniffare per perdere peso". Keshia ha raggiunto l'apice del successo all'età di quattro anni nel ruolo della piccola di casa Robinson. Ma come è accaduto a tante altre baby star, il peso del successo è stato schiacciante. L'attrice, infatti, ha continuato la sua strada cinematografica, ma con meno popolarità; poi si è iscritta ad un prestigioso college di Atlanta conseguendo nel 2001 la laurea in sociologia. E pare che proprio lì Keisha abbia iniziato a far uso di cocaina. "Più che per star su, le ragazze di quel college - ha rivelato un testimone che ricorda bene di averla spesso vista ai party sniffare strisce di coca - diventavano tossicodipendenti pur di perdere peso e mostrare una linea invidiabile". Da allora la cocaina è diventata la sua amica inseparabile, anche se la stessa fonte conferma che Keisha è stata sempre abile a "gestire e nascondere" la sua dipendenza. Ora, però, è stata scoperta.
Keshia Knight Pulliam, colei che interpretava la piccola Rudy nella sit-com cult "I Robinson", oggi 27enne, sarebbe da anni una cocainomane. L'attrice, vittima della sindrome da babystar, ha iniziato a far uso di droga ai tempi del college. "Era una moda all'interno del prestigioso istituto femminile di Atlanta - ha rivelato una fonte a Bossip.com - sniffare per perdere peso". Keshia ha raggiunto l'apice del successo all'età di quattro anni nel ruolo della piccola di casa Robinson. Ma come è accaduto a tante altre baby star, il peso del successo è stato schiacciante. L'attrice, infatti, ha continuato la sua strada cinematografica, ma con meno popolarità; poi si è iscritta ad un prestigioso college di Atlanta conseguendo nel 2001 la laurea in sociologia. E pare che proprio lì Keisha abbia iniziato a far uso di cocaina. "Più che per star su, le ragazze di quel college - ha rivelato un testimone che ricorda bene di averla spesso vista ai party sniffare strisce di coca - diventavano tossicodipendenti pur di perdere peso e mostrare una linea invidiabile". Da allora la cocaina è diventata la sua amica inseparabile, anche se la stessa fonte conferma che Keisha è stata sempre abile a "gestire e nascondere" la sua dipendenza. Ora, però, è stata scoperta.
NEWS - Ascolti, partenza tutta in salita per "The O.C.": la "prima" del terzo ciclo raccoglie poco più del 10% di share. Il dibattito è aperto: che cos'ha la serie con Ryan e Marissa in più o in meno rispetto a "Dawson's Creek"?
Ascolti discreti ma non eccelsi per il debutto dell'attesa terza stagione di "The O.C." su Italia 1 ieri sera: 10.24% di share il primo episodio, 10.03% il secondo. Da considerare senz'altro che era fortissima la controprogrammazione di Canale 5 che proponeva la "prima" di "Distretto di polizia 6" (29.67% di share), ma il dato che deve mettere in guardia Ryan e Marissa è il pareggio sostanziale con la docu-fiction "Fahrenheit 9/11" su Raitre (10.83% di share) e con il film stravisto (anche se sempre cult) "Febbre da cavallo" su Raidue (10.49% di share). Ma quello che viene spontaneo chiedere dopo il primo appuntamento con la terza stagione di "The O.C.", che inizia a mostrare momenti di stanca e non per niente si parla in America di una sua eventuale chiusura, è il seguente: che cosa ha di più (o di meno) la serie con i Cohen rispetto al predecessore "Dawson's Creek"? In attesa di ascolti migliori ad Orange County, il dibattito è aperto.
Ascolti discreti ma non eccelsi per il debutto dell'attesa terza stagione di "The O.C." su Italia 1 ieri sera: 10.24% di share il primo episodio, 10.03% il secondo. Da considerare senz'altro che era fortissima la controprogrammazione di Canale 5 che proponeva la "prima" di "Distretto di polizia 6" (29.67% di share), ma il dato che deve mettere in guardia Ryan e Marissa è il pareggio sostanziale con la docu-fiction "Fahrenheit 9/11" su Raitre (10.83% di share) e con il film stravisto (anche se sempre cult) "Febbre da cavallo" su Raidue (10.49% di share). Ma quello che viene spontaneo chiedere dopo il primo appuntamento con la terza stagione di "The O.C.", che inizia a mostrare momenti di stanca e non per niente si parla in America di una sua eventuale chiusura, è il seguente: che cosa ha di più (o di meno) la serie con i Cohen rispetto al predecessore "Dawson's Creek"? In attesa di ascolti migliori ad Orange County, il dibattito è aperto.
martedì 12 settembre 2006
NEWS - Sarah Jessica Parker rinuncia al lancio del suo profumo per portare a scuola il figlio. E' la fine di un'epoca: bye-bye Carrie Bradshaw
I tempi sono proprio cambiati. E così capita che Miss "Sex and the City", colei che ha interpretato la (f)icona del sex-style Carrie Bradshaw nella serie cult ambientata nella Grande Mela metta in secondo piano la bella vita e il debutto nel jet set delle fragranze da spruzzo. Proprio così: Sarah Jessica Parker ha rinunciato a promuovere il suo nuovo profumo - "Lovely" - perchè deve accompagnare il figlio James di 3 anni a scuola. Il marito sfigato di Sarah, Matthew Broderick, si è infatti slogato una spalla qualche giorno fa in Irlanda - dove si trovava con la moglie in vacanza - cadendo da cavallo come un sacco di patate. Che fosse lo stesso ronzino di Madonna?
I tempi sono proprio cambiati. E così capita che Miss "Sex and the City", colei che ha interpretato la (f)icona del sex-style Carrie Bradshaw nella serie cult ambientata nella Grande Mela metta in secondo piano la bella vita e il debutto nel jet set delle fragranze da spruzzo. Proprio così: Sarah Jessica Parker ha rinunciato a promuovere il suo nuovo profumo - "Lovely" - perchè deve accompagnare il figlio James di 3 anni a scuola. Il marito sfigato di Sarah, Matthew Broderick, si è infatti slogato una spalla qualche giorno fa in Irlanda - dove si trovava con la moglie in vacanza - cadendo da cavallo come un sacco di patate. Che fosse lo stesso ronzino di Madonna?
NEWS - Sabato prossimo, 16 settembre, tutti a Roma per parlare e vedere "Telefilm Cult" ("Happy Days" in testa")
L'"Happy Days International Fan Club" è partner della mostra "Grazie America" in programma a Roma dal 6 al 24 settembre. Siamo lieti di comunicare che Sabato 16 settembre alle ore ore 15.30 all'interno della Mostra 'Grazie America' ci sara' la 'Serata Happy Days', incontro tra i fans di "Happy Days" e la proiezione inedita del pilot della famosa serie televisiva. Al dibattito interverranno Giuseppe Ganelli, coordinatore dell'Happy Days Fans Club, Leo Damerini e Fabrizio Margaria, autori del "Dizionario dei Telefilm", fondatori dell'Accademia dei Telefilm e Direttori artistici del "Telefilm Festival" ed altri ospiti. Sara' l'occasione per ricordare come i giovani degli anni '70 scoprirono l'America anche grazie alle avventure di Fonzie, Richie e c., e come il telefilm in genere, gia' da allora poteva essere considerato 'Cultura'. L’evento si terrà a Roma, presso il "Palazzo dell’Informazione" a Trastevere, sabato 16 settembre alle ore 15,30 e sarà inserito nella programmazione delle iniziative previste dall'Estate Romana, con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Roma.
Grazie America
email: info@grazieamerica.it
www.grazieamerica.it
www.novecentomedia.com
L'"Happy Days International Fan Club" è partner della mostra "Grazie America" in programma a Roma dal 6 al 24 settembre. Siamo lieti di comunicare che Sabato 16 settembre alle ore ore 15.30 all'interno della Mostra 'Grazie America' ci sara' la 'Serata Happy Days', incontro tra i fans di "Happy Days" e la proiezione inedita del pilot della famosa serie televisiva. Al dibattito interverranno Giuseppe Ganelli, coordinatore dell'Happy Days Fans Club, Leo Damerini e Fabrizio Margaria, autori del "Dizionario dei Telefilm", fondatori dell'Accademia dei Telefilm e Direttori artistici del "Telefilm Festival" ed altri ospiti. Sara' l'occasione per ricordare come i giovani degli anni '70 scoprirono l'America anche grazie alle avventure di Fonzie, Richie e c., e come il telefilm in genere, gia' da allora poteva essere considerato 'Cultura'. L’evento si terrà a Roma, presso il "Palazzo dell’Informazione" a Trastevere, sabato 16 settembre alle ore 15,30 e sarà inserito nella programmazione delle iniziative previste dall'Estate Romana, con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Roma.
Grazie America
email: info@grazieamerica.it
www.grazieamerica.it
www.novecentomedia.com
lunedì 11 settembre 2006
NEWS - Da domani al via "Distretto di polizia 6": Ardenzi-Tirabassi diventa commissario, paura per Belli-Memphis
(ANSA) - Roma, 11 set - L'incubo arriva dal passato per Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi) appena nominato nuovo commissario del X Tuscolano, una tensione che durera' 13 serate tante sono le nuove puntate a partire da domani di 'Distretto di polizia 6', la serie piu' longeva di Mediaset, quella che fino ad oggi ha dato a Canale 5 garanzie d'ascolto senza sorprese (quasi 7 milioni di spettatori e il 25% di share). Essendo una serie gialla ne' Canale 5 ne' la produzione Taodue confermeranno mai le indiscrezioni sulla trama circolate durante le riprese dei mesi scorsi ma il punto interrogativo piu' grande riguarda l'ispettore Mauro Belli (Ricky Memphis), amico fraterno di Ardenzi-Tirabassi, ironico, cinico e al tempo stesso romantico la cui uscita di scena dalla serie potrebbe avvenire in modo clamoroso. E su questa sesta serie pesano per il futuro gli intendimenti dei due storici protagonisti: Tirabassi e Memphis che piu' volte hanno dichiarato che quella che andra' in onda da domani e' la loro ultima esperienza in divisa da poliziotto. Giulia Corsi, (Claudia Pandolfi), l'ex commissario ha seguito l'amato capitano dei carabinieri Davide Rea (Giampaolo Morelli) e fara' solo una breve apparizione e cosi' sua sorella Sabina (Giulia Michelini ora nel cast dei 'Ris') ma oltre a queste uscite ci sono, come in ogni lunga serie, i nuovi ingressi. Enrico Silvestrin interpreta Alessandro Berti, ispettore della scientifica, amico di vecchia data di Ardenzi e Belli; Francesca Inaudi e' l'ispettore Irene Valli, Laura Marinoni e' il pm Gabriella Forti, mentre il cattivo della serie questa volta e' Massimo Venturiello che interpreta Cesare Carrano, una vecchia conoscenza di Roberto Ardenzi, diventato ora potente imprenditore e capace di terrorizzare tutta la famiglia del commissario. In una fiction corale come 'Distretto di polizia' piu' storie si intersecano e accanto alle pericolose indagini di Ardenzi e Belli ci sono anche piccoli casi piu' leggeri e episodi rosa. Un po' di attualita' sociale non guasta: in un episodio ad esempio una famiglia egiziana vuole sottoporre la figlia a infibulazione. Dopo quattro serie, torna a dirigere 'Distretto' Antonello Grimaldi che definisce la sesta "una bellissima serie, complessa e drammatica, l'atmosfera generale si e' fatta piu' violenta, piu' cruda ed anche piu' dolorosa, con un colpo di scena davvero imprevedibile. Insomma una specie di 'rinnovamento nella continuita" che arriva a comporre un 'Distretto 6' piu' moderno e spettacolare per la prima volta le scene in esterni sono superiori numericamente di quelle ambientate in commissariato - che non tradisca pero' gli elementi che lo hanno fatto diventare una delle serie piu' amate dal pubblico". "Davvero 'Distretto" - conclude Grimaldi - e' diventata un grande famiglia: ritrovi gli stessi, bravissimi, attori, che ormai sono una sola cosa con i propri personaggi; ritrovi, quasi, la stessa troupe formata da professionisti che in piu' sono legatissimi alla serie ed alle loro storie; ritrovi personaggi veri e credibili che hai imparato ad amare anche da semplice spettatore e di cui sei impaziente di conoscere e di raccontare le evoluzioni delle vite".
(ANSA) - Roma, 11 set - L'incubo arriva dal passato per Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi) appena nominato nuovo commissario del X Tuscolano, una tensione che durera' 13 serate tante sono le nuove puntate a partire da domani di 'Distretto di polizia 6', la serie piu' longeva di Mediaset, quella che fino ad oggi ha dato a Canale 5 garanzie d'ascolto senza sorprese (quasi 7 milioni di spettatori e il 25% di share). Essendo una serie gialla ne' Canale 5 ne' la produzione Taodue confermeranno mai le indiscrezioni sulla trama circolate durante le riprese dei mesi scorsi ma il punto interrogativo piu' grande riguarda l'ispettore Mauro Belli (Ricky Memphis), amico fraterno di Ardenzi-Tirabassi, ironico, cinico e al tempo stesso romantico la cui uscita di scena dalla serie potrebbe avvenire in modo clamoroso. E su questa sesta serie pesano per il futuro gli intendimenti dei due storici protagonisti: Tirabassi e Memphis che piu' volte hanno dichiarato che quella che andra' in onda da domani e' la loro ultima esperienza in divisa da poliziotto. Giulia Corsi, (Claudia Pandolfi), l'ex commissario ha seguito l'amato capitano dei carabinieri Davide Rea (Giampaolo Morelli) e fara' solo una breve apparizione e cosi' sua sorella Sabina (Giulia Michelini ora nel cast dei 'Ris') ma oltre a queste uscite ci sono, come in ogni lunga serie, i nuovi ingressi. Enrico Silvestrin interpreta Alessandro Berti, ispettore della scientifica, amico di vecchia data di Ardenzi e Belli; Francesca Inaudi e' l'ispettore Irene Valli, Laura Marinoni e' il pm Gabriella Forti, mentre il cattivo della serie questa volta e' Massimo Venturiello che interpreta Cesare Carrano, una vecchia conoscenza di Roberto Ardenzi, diventato ora potente imprenditore e capace di terrorizzare tutta la famiglia del commissario. In una fiction corale come 'Distretto di polizia' piu' storie si intersecano e accanto alle pericolose indagini di Ardenzi e Belli ci sono anche piccoli casi piu' leggeri e episodi rosa. Un po' di attualita' sociale non guasta: in un episodio ad esempio una famiglia egiziana vuole sottoporre la figlia a infibulazione. Dopo quattro serie, torna a dirigere 'Distretto' Antonello Grimaldi che definisce la sesta "una bellissima serie, complessa e drammatica, l'atmosfera generale si e' fatta piu' violenta, piu' cruda ed anche piu' dolorosa, con un colpo di scena davvero imprevedibile. Insomma una specie di 'rinnovamento nella continuita" che arriva a comporre un 'Distretto 6' piu' moderno e spettacolare per la prima volta le scene in esterni sono superiori numericamente di quelle ambientate in commissariato - che non tradisca pero' gli elementi che lo hanno fatto diventare una delle serie piu' amate dal pubblico". "Davvero 'Distretto" - conclude Grimaldi - e' diventata un grande famiglia: ritrovi gli stessi, bravissimi, attori, che ormai sono una sola cosa con i propri personaggi; ritrovi, quasi, la stessa troupe formata da professionisti che in piu' sono legatissimi alla serie ed alle loro storie; ritrovi personaggi veri e credibili che hai imparato ad amare anche da semplice spettatore e di cui sei impaziente di conoscere e di raccontare le evoluzioni delle vite".
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Al via da oggi una rubrica di recensioni sui film con protagonisti e riflessi telefilmici. Si inizia con "Pulse" con Kristen Bell ("Veronica Mars"), Ian Somerhalder ("Lost") e Ron Rifkin ("Alias")
Prosegue il pallino di Wes Craven con gli incubi (leggi "Nightmares") che arrivano dai mezzi di comunicazione. Dopo la tv ("Sotto shock", 1989) e il telefono ("Scream", dal 1997), è la volta dei computer e della tecnologia wireless. In seguito al suicidio del suo amico Josh, la giovane studentessa Mattie Webber (Kristen Bell) inizia ad indagare sull'accaduto e sulle ragioni della tragedia. Lungo una catena di suicidi apparentemente inspiegabili, Mattie troverà un alleato nel bel Dexter McCarthy (Ian Somerhalder), tra una pippa psicanalitica e l'altra del Dottor Waterson (Ron Rifkin). Alla fine si scoprirà che per ogni virus (telematico) c'è un antidoto. E se si parla di bluetooth e teconologia wireless, basta scoprire dove non c'è campo per mettersi in salvo. L'idea della pellicola in realtà non è originale ma ripresa-remake del film giapponese "Kairo", diretto da Kiyoshi Kurosawa nel 2001, anche se il debito maggiore va attribuito a "The Ring". Proprio la somiglianza con la pellicola con Naomi Watts del 2002 - a sua volta remake di una pellicola "made in Japan" - aveva bloccato l'impegno nelle vesti di regista di Craven, in seguito dirottato alla sceneggiatura e con il giovane Jim Sonzero dietro la cinepresa a colpi di riprese da videoclip. A farne le spese è un film scostante e scollato che prevedibilmente ha risentito dei cambi in corso durante la lavorazione. Ad esempio rimane insoluta la spiegazione del motivo per il quale le creature nate on line non si paventino alla vista di uno scotch rosso (sangue) disteso su porte e finestre. La Bell e Somerhalder fanno il loro meglio, anche se sembrano una translazione - anzi, una connessione senza fili - dei rispettivi personaggi telefilmici. Lo zampino del cineasta re dell'horror si sente però nella scena cult del film, quella che meno c'entra con i pericoli derivanti dal wireless: basta una semplice lavatrice e uno scantinato desolato con la luce che viene e che va per mettere più paura che in tutto il resto della pellicola.
Giudizio: * 1/2
Prosegue il pallino di Wes Craven con gli incubi (leggi "Nightmares") che arrivano dai mezzi di comunicazione. Dopo la tv ("Sotto shock", 1989) e il telefono ("Scream", dal 1997), è la volta dei computer e della tecnologia wireless. In seguito al suicidio del suo amico Josh, la giovane studentessa Mattie Webber (Kristen Bell) inizia ad indagare sull'accaduto e sulle ragioni della tragedia. Lungo una catena di suicidi apparentemente inspiegabili, Mattie troverà un alleato nel bel Dexter McCarthy (Ian Somerhalder), tra una pippa psicanalitica e l'altra del Dottor Waterson (Ron Rifkin). Alla fine si scoprirà che per ogni virus (telematico) c'è un antidoto. E se si parla di bluetooth e teconologia wireless, basta scoprire dove non c'è campo per mettersi in salvo. L'idea della pellicola in realtà non è originale ma ripresa-remake del film giapponese "Kairo", diretto da Kiyoshi Kurosawa nel 2001, anche se il debito maggiore va attribuito a "The Ring". Proprio la somiglianza con la pellicola con Naomi Watts del 2002 - a sua volta remake di una pellicola "made in Japan" - aveva bloccato l'impegno nelle vesti di regista di Craven, in seguito dirottato alla sceneggiatura e con il giovane Jim Sonzero dietro la cinepresa a colpi di riprese da videoclip. A farne le spese è un film scostante e scollato che prevedibilmente ha risentito dei cambi in corso durante la lavorazione. Ad esempio rimane insoluta la spiegazione del motivo per il quale le creature nate on line non si paventino alla vista di uno scotch rosso (sangue) disteso su porte e finestre. La Bell e Somerhalder fanno il loro meglio, anche se sembrano una translazione - anzi, una connessione senza fili - dei rispettivi personaggi telefilmici. Lo zampino del cineasta re dell'horror si sente però nella scena cult del film, quella che meno c'entra con i pericoli derivanti dal wireless: basta una semplice lavatrice e uno scantinato desolato con la luce che viene e che va per mettere più paura che in tutto il resto della pellicola.
Giudizio: * 1/2
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