sabato 10 marzo 2018

GOSSIP - Disperata davvero! Teri Hatcher di "Desperate Housewives" senza tetto, alla canna del gas e pronta al suicidio? 
Teri Hatcher is putting an end to rumors that she’s broke, homeless, and living out of her van. After a magazine published a story claiming the 53-year-old former Desperate Housewives star was homeless, Teri sat down with KTLA to call the article completely false and untrue. “On the cover yesterday [Star magazine has] an article that says exactly that — it’s totally absurd — that I am broke and homeless and living out of my van,” Teri says. “It’s categorically false. I am not broke. I have done very well investing my money. I am not homeless and I am not living out of my van.” Teri went on to say that the paparazzi photos taken of her by her van were from when she was filming her YouTube series Van Therapy in Los Angeles. “They said they were going to run this story about me being broke, and I think they even used the word suicidal and homeless and whatever. And my lawyer and my publicist said, ‘Categorically not true, you can’t print that, she’s doing a YouTube show, that’s her van, she has many homes in many states all over the country. There’s nothing about this that’s true,’ ” Teri says. “And then they went and ran it anyway. And that is even more egregious that it was so purposefully hurtful.”

venerdì 9 marzo 2018

GOSSIP - A "Grey's Anatomy" volano i camici (come al solito)! La femminista Pompeo si difende dalle accuse per l'addio di Drew e Capshaw a fine stagione: "non c'entro, è una trappola, vogliono mettere noi donne contro!"
Ellen Pompeo is firing back at rumors and reports suggesting that her Grey’s Anatomy co-stars’ surprising exits are due to her salary increase. The 48-year-old star took to Twitter on Thursday (March 8) to respond to the “unfortunate” claims that her $20 million salary is to blame for Sarah Drew and Jessica Capshaw exiting the hit medical drama after season 14. 
“Its unfortunate that @DEADLINE chooses to try to pit women against eachother on #InternationalWomensDay #shameonyounotme,” Ellen first tweeted. Back in January, Ellen revealed how much she makes per Grey‘s episode while also sharing that she signed another two-year deal with the show.
“I’m a big girl @DEADLINE can take shots at me if they want but to the fans please don’t fall into that trap. This is above my pay grade,” Ellen also wrote.

giovedì 8 marzo 2018

GOSSIP - Yvonne, c'est bonne! La Strahovski da "Chuck" a "The Handmaid's Tale" con molta...fashion
Yvonne Strahovski strikes a stunning pose on the cover of FASHION Magazine‘s April 2018 issue, set to hit Canadian newsstands on March 12 and select Barnes & Noble stores in the U.S. on March 20.
Here’s what the 35-year-old The Handmaid’s Tale actress had to share with the mag:
On how today’s feminist movement and speaking out is key in surviving the business: “I think I have a pretty good handle on how to survive in this business, so much of it comes down to just being myself. It reminds me of the feminist movement that’s happening right now. It’s about being able to tell your stories and not having to be prim and proper. And it’s probably also because I’m getting older.”
On being “pigeonholed” into typecast roles: “People take one look at you and they put you in a box, whatever your race, culture, look, height, size—all of it. I think my pigeonhole was also specific. When you’re running around with guns, playing a CIA agent, it can be hard to break out of that.”
On connecting to The Handmaid’s Tale’s villain, Serena Joy: “She’s so harsh, but at the same time I want to find the humanity in her. She’s so unrelatable, but I try to make her relatable through what she’s going through emotionally, even though I feel like she resents her own emotions.”
“I had to strip away all the judgments people place on Serena, because she is basically a nasty, awful bitch, I thought about how she was betrayed by her husband. I also thought about how she had had a voice in constructing this society and how her intentions came from a pure place. She was trying to inspire women to go back to their biological destiny to produce babies in this time of dire need. But along the way, she lost her voice, and she lost a lot of her own rights, so there’s this emotional space that she’s in, where she’s lonely and bitter, knowing that she put herself in this spot. But she has to play along. It’s hard because my heart breaks often on the show for what is happening to someone else.”
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mercoledì 7 marzo 2018

NEWS - Back to '60 with Netflix! Torna rivisitato e con effetti molto speciali il cult "Lost In Space" (dal 13 aprile): ecco trailer e locandina
Netflix è lieto di annunciare il trailer e la locandina di Lost in Space, la nuova serie originale disponibile a partire dal 13 aprile 2018 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. A distanza di 50 anni esatti dal debutto dell’omonima serie classica sci-fi degli anni ’60, è in arrivo un’avventura mozzafiato con protagonista la famiglia Robinson.
Lost In Space è la rivisitazione in chiave drammatica e moderna dell’omonima serie sci-fi degli anni ‘60. Ambientata in un futuro distante trent’anni, in cui la colonizzazione dello spazio è ormai diventata realtà, la serie racconta le avventure della famiglia Robinson, scelta per iniziare una nuova vita nello spazio. Improvvisamente, i futuri coloni si ritrovano però fuori rotta nel viaggio verso la loro nuova casa e sono costretti a stringere insolite alleanze, lavorando insieme per sopravvivere in un pericoloso ambiente alieno, lontano anni luce dalla loro destinazione di partenza. Fanno parte del cast della serie originale Netflix Lost in Space Toby Stephens (Black Sails, Die Another Day) e Molly Parker (House of Cards, Deadwood), rispettivamente nel ruolo di John e Maureen Robinson, i genitori della famiglia Robinson. Questi ultimi sono entrambi impegnati nel tentativo di risolvere i loro problemi coniugali, cercando al tempo stesso di mantenere la propria famiglia al sicuro. Taylor Russell (Falling Skies) interpreta Judy Robinson, la sorella maggiore risoluta e sicura di sé, Mina Sundwall (Maggie’s Plan, Freeheld) è l’arguta Penny Robinson, e Max Jenkins (Sense8, Betrayal) nel ruolo del curioso e sensibile Will Robinson, il più giovane componente della famiglia, che crea un inspiegabile legame con un robot alieno dalle caratteristiche umane. Insieme a quello dei Robinson, nella serie si incrociano i destini di due outsider uniti dalle circostanze e da una comune predisposizione all’inganno: il carismatico Dr. Smith (Parker Posey), un vero manipolatore, a tratti inquietante, con un obiettivo misterioso e Don West (Ignacio Serricchio), un abile appaltatore, che, contrario sin dall’inizio ad unirsi alla colonia, finirà per atterrare insieme agli altri su un pianeta sperduto. La serie originale Netflix è prodotta da Legendary Television e scritta da Matt Sazama e Burk Sharpless (Dracula Untold, Last Witch Hunter). Zack Estrin (Prison Break) è lo showrunner. Accanto ai tre produttori, la produzione esecutiva è curata dalla Synthesis Entertainment di Kevin Burns e Jon Jashni e dalla Applebox di Neil Marshall e Marc Helwig. La serie degli anni ’60 da cui è tratta Lost in Space è creata da Irwin Allen. Per maggior informazioni visita il sito web netflix.com/lostinspace

lunedì 5 marzo 2018

NEWS - Clamoroso al Cibali! La rivoluzione, oltre che alle urne, esplode in tv: tra un paio di anni Netflix visibile su Sky! E intanto oggi Mediaset perde 4 punti in Borsa dopo le elezioni e l'accordo con Vivendi appare lontanissimo (Amazon: adesso o scegli con chi allearti o fai la fine del PD...)

Articolo tratto dal "Corriere della Sera"
Per gli appassionati di serie tv, decidere a quale piattaforma abbonarsi è complesso. Chi ama le trame condite da intrighi criminali deve scegliere tra Narcos o Gomorra. Chi preferisce il fantasy o le narrazioni futuristiche sa che non potrà avere sia Black Mirror sia Game of Thrones. La frammentazione dei contenuti on demand è un problema che si risolve solo iscrivendosi (perlomeno) a quelle che in Italia sono più note e offrono un ampio catalogo: Netflix e Sky. Senza contare la crescente realtà di Amazon Prime Video. O le altre che si preparano a scendere in campo, come Disney, che ha annunciato l'arrivo di una sua piattaforma. Sopravvivere in un mondo sempre più affollato come quello dello streaming, proponendo contenuti migliori, o servizi più funzionali, non è facile. Lo sanno bene i due più agguerriti giocatori del panorama europeo, che hanno finito per stipulare un'alleanza. Ed ecco quindi l'accordo di due giorni fa: il nuovo box Sky Q, lanciato a novembre, ospiterà anche Netflix. Una partnership che diventerà realtà in tutta Europa nel giro di due anni e permetterà (finalmente) di avere una sola iscrizione per (la maggior parte di) serie tv, film e documentari. «E una soluzione di continuità — spiega al Corriere Maria Ferreras, vicepresidente dell'area Business Development per Europa, Medio Oriente e Africa di Netflix —. Chi ha entrambi gli abbonamenti, potrà scegliere di unirli e pagare un unico conto». Aggiunge che si tratta della «prima volta che decidiamo di unire il nostro catalogo a quello di una emittente televisiva e l'accordo si estende anche al servizio streaming di Sky, NowTv». Una vittoria per entrambi? Sicuramente lo è per Netflix, che sta investendo molto — guadagnando ancora poco — nella crescita della sua utenza nel mondo, pari oggi a u7 milioni di persone. Non rivela il numero di iscritti in Italia, ma l'osservatorio Ey a ottobre ne aveva stimati circa 800mila. Mentre Sky nel nostro Paese a fine novembre aveva quasi 5 milioni di abbonati. Un ben più folto gruppo di potenziali utenti che, con questo accordo, Netflix riuscirà in parte a intercettare. Per la partenza non c'è ancora una data precisa: i primi Paesi saranno Regno Unito e Irlanda, «entro la fine di quest'anno — aggiunge Ferreras — poi amplieremo ad altri, inclusa l'Italia. E un mercato molto importante per noi». Anche sul lato delle produzioni: «Stiamo lavorando alla terza serie originale italiana: Baby, dopo Suburra e First team: Juventus». Titoli che compariranno, a breve, anche sul box di ultima generazione di Sky. Una piattaforma che integra la trasmissione via satellite a quella via internet e porta sullo stesso piano i canali tradizionali e l'on demand, lo schermo del televisore e quello dei dispositivi mobili. Per Sky l'abbattimento di frontiere tra la tv e lo smartphone è l'occasione di rilancio di un servizio ancora troppo ancorato alla fruizione tradizionale. Per la società fondata da Reed Hastings, l'approdo (anche) sui piccoli schermi che ancora regnano nella case della maggior parte degli europei, soprattutto degli italiani, è un punto di (ri)partenza in un altro senso. Nata come servizio di streaming online, si è proposta come alternativa nuova e giovane. Poi l'ambizione di farsi un nome anche come casa di produzione: «Nella tecnologia — spiega la manager spagnola — stanno le nostre fondamenta, ma oggi la creazione di contenuti originali è diventato un altro nostro marchio di garanzia». Ed estendere il servizio anche su altre piattaforme, con altri mezzi, non può che giovare.

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

Lick it or Leave it!

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