SONDAGGIO - Miglior Telefilm del Decennio: a meno di una settimana dalla fine, "Lost" e "Heroes" si contendono il titolo. Ma sono ancora in corsa "Dexter", "Dr.House", "True Blood", "Grey's Anatomy", "24"...
A meno di una settimana dalla fine del Sondaggione di Telefilm Cult sulla migliore Serie Tv del Decennio, emerge un inaspettato testa a testa tra "Lost" e "Heroes". Inaspettato in quanto, se la serie di JJ Abrams era favoritissima e all'inizio aveva staccato tutti gli altri, non ci si attendeva una rimonta (anzi, un rimontone) dei super-eroi di Tim Kring in maniera così fulminante - anche se i dati che vedono la serie tra le più scaricate da internet la dicono lunga sulla fedeltà del suo pubblico - tanto da contendere il primato ai sopravvissuti dell'Oceanic. Alle loro terga si sono lanciati "Dexter" e "Dr.House", mentre in forte ascesa è "True Blood" che ha affiancato "24" e "Grey's Anatomy".
Ancora in scia sono poi "CSI", "Scrubs", "Una mamma per amica", "Prison Break", "Six Feet Under", "Desperate Housewives", "Californication", "Battlestar Galactica", "Nip/Tuck"...
Deludono al momento "Gossip Girl", "The OC" e "Smallville".
Ma tutto è ancora da decidere. Si può ancora votare (o cambiare il proprio voto) fino a giovedì! Trovate il Sondaggio nella barra a sinistra, sotto la foto de "La Vita è un Telefilm".
sabato 9 gennaio 2010
giovedì 7 gennaio 2010
LA VITA E' UNA COSA SERIAL - “Modern Family” guida la rivincita delle sit-com
Ridete, ridete, le sit-com son tornate. Nel peggior autunno televisivo a “stelle e strisce” degli ultimi decenni, in quanto a idee e fantasia, il genere comedy sembra godersi la sua vendetta dopo stagioni di appannaggio. Il caso emblematico s’intitola “Modern Family” ed è già assurta al titolo di “serie dell’anno” (non solo tra le situation-comedy). Sorta di spugna che assorbe da “Tutti amano Raymond”, “Arrested Development” e, molto in flashback, da “Arcibaldo”, vede un patriarca di una famiglia allargata e molto liberal sposato con una moglie latina che dimostra la metà dei suoi anni, un figlio gay e suo marito che hanno adottato una creatura, uno studente-documentarista tedesco ospitato grazie all’Erasmus che racconta le vicende con la tecnica del mockumentary lanciata dal “The Office” inglese (nonché sprazzi di reality-show attraverso i “confessionali” dove i protagonisti si lasciano andare a ruota libera…). Per dire: è come se il giornalista capo-famiglia dei Bradford leggesse sul giornale dove scrive il proprio necrologio. Alla fine, in ‘MF’ (in primavera in Italia su FoxLife) si contano tre famiglie in una, intersecate non solo per far ridere. “E’ anche frutto di una ricerca di marketing – spiega Samie Kim Falvey, il responsabile del settore comedy del network ABC dove va in onda ‘MF’ – nonostante i dubbi autoriali, alla fine di una visione in anteprima il pubblico ha percepito non tanto il sovrapporsi delle famiglie, quanto l’unità che le unisce, quasi non distinguendole e, per questo, accettandole. E’ vero che la gente vuol tornare a ridere, ma lo vuol fare con gusto: per questo abbiamo introdotto, come collante, il sarcasmo. Non c’è nulla di rivoluzionario in ‘MF’, ma trovare il giusto bilancio tra la risata di pancia e quella pungente è un’arma che forse era rimasta seppellita da troppo tempo…”. Se la crisi delle sit-com perdipiù familiari era cominciata da metà degli anni ’90 – quando le famiglie, appunto, non si riunivano più tutte insieme davanti al piccolo schermo – aprendo la strada a declinazioni e divagazioni più mirate (“Will&Grace”, “Due uomini e mezzo”), la mazzata definitiva il genere se l’è presa con il post 11 settembre 2001, quando di ridere non c’era granchè voglia. Mentre a marzo si attende con ansia il debutto di un’altra serie patriarcale allargata qual è “Parenthood” con Lauren Graham (al posto della ritirata, per motivi di salute, Maura Tierney), svetta sempre di più su CBS “The Big Bang Theory” (anche grazie alla sua nuova collocazione in palinsesto dopo “Due Uomini e mezzo”), mentre sempre su ABC – che solo l’anno scorso prevedeva solo una sit-com in prima serata - si contano anche “Cougar Town” con la “famelica” di giovani Courteney Cox (a febbraio in Italia su FoxLife) e “The Middle” (altra famiglia allargata: lei +lui, ognuno con tre figli sulle spalle). CBS punta su “Accidentally on Purpose” con la Jenna Elfman di “Dharma&Greg”: quest’ultima è stata considerata dai critici una sorta di matrice ispirante per la nuova serie ambientata a San Francisco. NBC non sta a guardare e ha lanciato “Parks and Ricreation” (altra sit-com che utilizza il mockumentary-style) e “Community” (il suo debutto è avvenuto su Facebook, a riprova che le vecchie situation-comedy “all in the family” sono quantomeno giurassiche…). “E’ come se il genere comedy sia stato fatto addormentare per un po’ – chiosa il vice Presidente di 20th Century Fox Jennifer Nicholson Salke – nulla è stato compromesso, ma adesso cerca di adattarsi alla nuova realtà, ai tempi in cui viviamo, con una nuova iniezione di energia. E anche la famiglia non è più quella delle ramanzine paterne e del ‘vogliamoci tutti bene’”. Toc toc, una famiglia moderna è alla porta. (Articolo di Leo Damerini pubblicato su "Telefilm Magazine" di Gennaio)
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mercoledì 6 gennaio 2010
GOSSIP - La Befana è una cheerleader! Hayden Panettiere Show a Miami (da restare a bocca...spalancata)
Fantasmagorico show di quella cheerleader di "Heroes" qual è Hayden Panettiere a Miami, dove si trovava in vacanza per Capodanno con il fidanzato pugile Wladimir Klitschko. Costui, oltre che con un nome da codice fiscale, sfoggia un viso che sembra uscito dal finale di una qualsivoglia puntata di "Walker Texas Ranger", dopo che Chuck Norris gli ha mulinato le gambette di jeans tra il naso e la fronte per non meno di 86 volte. Dapprima l'eroina ha mostrato le terga con tanto di gibollo sulla coscia destra (evidentemente il buon Wladimir la utilizza come punching-ball per i suoi allenamenti in stanza), dunque si è sfamata come fosse alla taverna con rutti liberi di "Gigi er Puzzone", mostrando ai paparazzi anche cosa avesse ingurgitato a Natale (non a quello appena passato, a quello del 2004!). Infine il tocco di classe: Wladimir, che di bon ton deve interdesene come pochi, si è trasformato - come uno dei protagonisti di "Heroes" - in un coiffeur d'alta moda, esibendo super-poteri parrucchieri inaspettati, sotto i guantoni, regalando ad Hayden una piega molto eighties, di quelle che vanno di moda in questo periodo, con ciuffo-riporto alla Human League ai tempi di "Don't You Want Me"...
martedì 5 gennaio 2010
TWINS PEAK - Il DNA lascia le sue...tracce. Roselyn Sanchez ha una gemella Pussycat
Altro che: il DNA rivela particolari inaspettati. E così Roselyn Sanchez di "Senza Traccia" è rimasta inchiodata al muro dalla parentela inaspettata con la gemella Nicole Scherzinger, dimenante cantante front-woman delle Pussycat Dolls. Le due potrebbero scambiarsi i ruoli (ma anche i fard e gli ombretti) che in pochi noterebbero la differenza...Forse solo Grissom...
Altro che: il DNA rivela particolari inaspettati. E così Roselyn Sanchez di "Senza Traccia" è rimasta inchiodata al muro dalla parentela inaspettata con la gemella Nicole Scherzinger, dimenante cantante front-woman delle Pussycat Dolls. Le due potrebbero scambiarsi i ruoli (ma anche i fard e gli ombretti) che in pochi noterebbero la differenza...Forse solo Grissom...
lunedì 4 gennaio 2010
NEWS - Aloha! Lost and found. Il primo vero scoop del 2010: sul set in esclusiva delle ultime puntate del telefilm di JJ Abrams
Articolo di Elena Martelli per "Il Venerdì" de "la Repubblica"
"Partire per andare a lavorare alle Hawaii suona strano. Ma la missione assume un certo tono quando si va sul set della sesta e ultima stagione di Lost. Perché siamo gli unici dall'Italia ad essere stati invitati, assieme ad una ventina di giornalisti di tutto il mondo. E perché i nuovi episodi metteranno la parola "fine" alla serie-fenomeno di J.J. Abrams sulle avventure, in bilico tra scienza e fantascienza, del gruppo eterogeneo di sopravvissuti al disastro aereo del volo 815 dell'Oceanic, schiantatosi sei anni fa su una spiaggia misteriosa. Nella realtà il rottame si trova abbandonato sulle coste di Oahu, una delle isole delle Hawaii, sotto un telone nero accanto ad un eliporto, che sta vicino ad un campus disabitato di bungalow arancioni: in Lost era il Villaggio degli Altri. Sulle spiagge del North Shore di Oahu, dove i surfisti giocano con le onde, un tempo cantava Elvis Presley nei suoi film; accanto ai banion tree di Honolulu che hanno dato i natali a Barack Obama, ha sfrecciato il mitico Ferrari di Magnum. Tutti ricordi che affiorano alla memoria quando ci ritroviamo a Papailoa Beach, nel nord ovest di Oahu, meta di pellegrinaggio anche dei fan di Lost. Qui, all'interno del set recintato, passeggiamo sul campo dei superstiti, tra le tende in mezzo ai rottami di aereo, tra le valigie sparse qua e là, all'ombra del fogliame.
L'emozione s'impasta alla sensazione di deja-vu quando entriamo nella tenda di Sawyer (il truffatore bello e sbruffone interpretato da Josh Holloway) che riconosciamo dalla poltrona d'aereo che gli sta accanto. Le riprese inizieranno al tramonto, che alle Hawaii non esiste, racconta Jean Higgins, la produttrice esecutiva di Lost. "Per girare qui, dobbiamo importare tutto da Los Angeles. Il che comporta costi altissimi. Ma il tramonto, quello, non lo possiamo avere perché il sole cala all'improvviso". Poi ci sono difficoltà legate alla protezione dell'ambiente naturale, aggiunge Jack Bender, regista e produttore della serie. "Non si può mettere del pesce morto in queste acque e noi ne avevamo bisogno per le scene di pesca. Così, abbiamo usato una combinazione di pesce vivo e finto" dice sornione. Continuando a camminare, ci imbattiamo nella "cucina" e non può venir in mente la scena "miracolosa" dell'improvviso arrivo di cibo dal cielo che piove sui sopravvissuti...un segno per un ulteriore sviluppo del plot che porterà a scoprire il progetto della Dharma Iniziative e il Villaggio degli Altri, con cui i sopravvissuti entreranno in conflitto con evoluzioni narrative al limite dell'intelligibile.
Poco più in là, ecco spuntare la culla in legno costruita dall'enigmatico John Locke (Terry O'Queen, apparentemente deceduto nella quinta stagione) per il piccolo Aaron, il bimbo che Claire (Emilie de Ravin), un'altra delle protagoniste, portava in grembo prima del disastro. Accanto all'accampamento, sostiamo davanti alle tombe di chi non ce la fatta: il cimitero sulla spiaggia porta alla mente le rocambolesche scene di operazioni chirurgiche condotte in extremis da Jack, il dottor Shephard interpretato da Matthew Fox, uno dei capi del gregge di Lost. E, mentre l'occhio, spostandosi, inquadra la chiesa di legno, costruita dall'ispirato Mr. Eko, non si può fare a meno di pensare all'amore che, all'interno di questa serie d'azione epico-filosofica, trova spazio soprattutto nel cuore dell'infaticabile Kate, interpretata da Evangeline Lilly, dibattuta tra Sawyer e Jack. Che uno dei set sia ancora quello delle prime stagioni della serie, fa supporre che gli episodi conclusivi faranno ritornare i protagonisti, che durante la quarta e quinta stagione, sono stati scaraventati avanti e indietro nello spazio temporale per via del magnetismo dell'isola, ai blocchi di partenza. I "Sei dell'Oceanic" coloro che sono riusciti a scappare dall'isola (Jack, Kate con Aaron, e poi Sun -Yunjin Kim che interpreta la coreana, e poi Sayid, la guardia irachena interpretata da Naveen Andrews e infine Hurley impersonato da Jorge Garcia) sull'isola stanno per tornare. E si ricongiungeranno a quelli che laggiù sono rimasti, tra i quali Locke e Sawyer. Chissà se, come nella prima stagione, potranno svagarsi dall'incubo degli Altri, capitanati dal sinistro manipolatore Benjamin Linus (Michael Emerson) e farsi una partitina a golf nella vallata. Si trova in mezzo alle montagne all'interno del Kualoa Ranch, 4000 acri di bellezza che copre ogni gamma di verde, vicino alla città di Kaawa, a nord-est rispetto ad Honolulu. E' una delle location più usate da Hollywood alle Hawaii: l'incanto preistorico di Jurassic Park ha preso forma qui. Sempre qui, Godzilla ha esibito le sue mostruosità. Lost utilizza regolarmente il ranch per le riprese e il campo di golf di Hurley è super fotografato, anche perché un cartello lo segnala. Non c'è indicazione, invece, accanto al gazebo bianco in riva ad un'altra spiaggia, dove ha luogo la scena del matrimonio di Jack, in uno dei molteplici flashback che caratterizzano l'andamento a-cronologico di Lost. Si trova in uno dei più resort più incantevoli dell'isola, dove incontriamo alcuni dei protagonisti della serie. Ed è incredibile come, alcuni di loro, soprattutto Jorge Garcia e Josh Holloway assomiglino al proprio personaggio di cui, tutti raccontano, nessuno sa nulla di più di quel che, giorno per giorno, accade sul set. "Sono felice - racconta Michael Emerson, ovvero Benjamin Linus che, nella realtà, sfodera un umorismo che deve essere il lato A del suo talento "demoniaco"- quando ho lo script sotto il mio braccio poco prima che s'inizi a girare. Prenda alla lettera quello che dico. Noi lavoriamo qui come se fossimo fan, non come attori scritturati per Lost". Uno show, raccontano tutti, impegnativo dal punto di vista fisico. "Correre nella giungla di notte - interviene Emerson - è abbastanza faticoso ma non sapete quanto, quando si corre su tutte queste foglie scivolose. Non rompersi un'anca è un miracolo. E poi usare le pistole, fare a botte ...strangolare John Locke! Io ho un'età, sapete?". Questi sei anni passati a correre in cerca della redenzione alle Hawaii, hanno cambiato la vita a tutti loro. Henry Ian Cusick (Desmond) non vuole andarsene da lì; Josh Holloway, durante la serie, si è sposato e ha fatto un figlio. "Qui ho avuto le svolte più importanti della mia vita, a livello umano e professionale". Per ognuno di loro, è stato un viaggio anche all'interno di se stessi. Conclude bene Evangeline Lily quando dice: "Ogni tanto mi chiedo: quanto noi siamo diventati loro e quanto loro sono diventati noi? Kate ed io siamo cresciute insieme: ho iniziato a 24 anni, come Kate-ragazzaccio sempre pronta all'avventura e oggi mi ritrovo alla soglia dei trenta, un po' più matura e molto più donna, proprio come lei". Impossibile sapere, perfino chiedere lumi su come andrà a finire l'avventura che andrà in onda dal 2 febbraio in America e in Italia dopo una settimana su Fox. Assicura Bender, non con lo schermo nero, come I Sopranos. "Le risposte arriveranno. Ma la conclusione non sarà come in un plot alla Csi. Lost finirà come succede nella vita che è sempre misteriosa, complessa e stimolante". Andiamo bene....
L'emozione s'impasta alla sensazione di deja-vu quando entriamo nella tenda di Sawyer (il truffatore bello e sbruffone interpretato da Josh Holloway) che riconosciamo dalla poltrona d'aereo che gli sta accanto. Le riprese inizieranno al tramonto, che alle Hawaii non esiste, racconta Jean Higgins, la produttrice esecutiva di Lost. "Per girare qui, dobbiamo importare tutto da Los Angeles. Il che comporta costi altissimi. Ma il tramonto, quello, non lo possiamo avere perché il sole cala all'improvviso". Poi ci sono difficoltà legate alla protezione dell'ambiente naturale, aggiunge Jack Bender, regista e produttore della serie. "Non si può mettere del pesce morto in queste acque e noi ne avevamo bisogno per le scene di pesca. Così, abbiamo usato una combinazione di pesce vivo e finto" dice sornione. Continuando a camminare, ci imbattiamo nella "cucina" e non può venir in mente la scena "miracolosa" dell'improvviso arrivo di cibo dal cielo che piove sui sopravvissuti...un segno per un ulteriore sviluppo del plot che porterà a scoprire il progetto della Dharma Iniziative e il Villaggio degli Altri, con cui i sopravvissuti entreranno in conflitto con evoluzioni narrative al limite dell'intelligibile.
Poco più in là, ecco spuntare la culla in legno costruita dall'enigmatico John Locke (Terry O'Queen, apparentemente deceduto nella quinta stagione) per il piccolo Aaron, il bimbo che Claire (Emilie de Ravin), un'altra delle protagoniste, portava in grembo prima del disastro. Accanto all'accampamento, sostiamo davanti alle tombe di chi non ce la fatta: il cimitero sulla spiaggia porta alla mente le rocambolesche scene di operazioni chirurgiche condotte in extremis da Jack, il dottor Shephard interpretato da Matthew Fox, uno dei capi del gregge di Lost. E, mentre l'occhio, spostandosi, inquadra la chiesa di legno, costruita dall'ispirato Mr. Eko, non si può fare a meno di pensare all'amore che, all'interno di questa serie d'azione epico-filosofica, trova spazio soprattutto nel cuore dell'infaticabile Kate, interpretata da Evangeline Lilly, dibattuta tra Sawyer e Jack. Che uno dei set sia ancora quello delle prime stagioni della serie, fa supporre che gli episodi conclusivi faranno ritornare i protagonisti, che durante la quarta e quinta stagione, sono stati scaraventati avanti e indietro nello spazio temporale per via del magnetismo dell'isola, ai blocchi di partenza. I "Sei dell'Oceanic" coloro che sono riusciti a scappare dall'isola (Jack, Kate con Aaron, e poi Sun -Yunjin Kim che interpreta la coreana, e poi Sayid, la guardia irachena interpretata da Naveen Andrews e infine Hurley impersonato da Jorge Garcia) sull'isola stanno per tornare. E si ricongiungeranno a quelli che laggiù sono rimasti, tra i quali Locke e Sawyer. Chissà se, come nella prima stagione, potranno svagarsi dall'incubo degli Altri, capitanati dal sinistro manipolatore Benjamin Linus (Michael Emerson) e farsi una partitina a golf nella vallata. Si trova in mezzo alle montagne all'interno del Kualoa Ranch, 4000 acri di bellezza che copre ogni gamma di verde, vicino alla città di Kaawa, a nord-est rispetto ad Honolulu. E' una delle location più usate da Hollywood alle Hawaii: l'incanto preistorico di Jurassic Park ha preso forma qui. Sempre qui, Godzilla ha esibito le sue mostruosità. Lost utilizza regolarmente il ranch per le riprese e il campo di golf di Hurley è super fotografato, anche perché un cartello lo segnala. Non c'è indicazione, invece, accanto al gazebo bianco in riva ad un'altra spiaggia, dove ha luogo la scena del matrimonio di Jack, in uno dei molteplici flashback che caratterizzano l'andamento a-cronologico di Lost. Si trova in uno dei più resort più incantevoli dell'isola, dove incontriamo alcuni dei protagonisti della serie. Ed è incredibile come, alcuni di loro, soprattutto Jorge Garcia e Josh Holloway assomiglino al proprio personaggio di cui, tutti raccontano, nessuno sa nulla di più di quel che, giorno per giorno, accade sul set. "Sono felice - racconta Michael Emerson, ovvero Benjamin Linus che, nella realtà, sfodera un umorismo che deve essere il lato A del suo talento "demoniaco"- quando ho lo script sotto il mio braccio poco prima che s'inizi a girare. Prenda alla lettera quello che dico. Noi lavoriamo qui come se fossimo fan, non come attori scritturati per Lost". Uno show, raccontano tutti, impegnativo dal punto di vista fisico. "Correre nella giungla di notte - interviene Emerson - è abbastanza faticoso ma non sapete quanto, quando si corre su tutte queste foglie scivolose. Non rompersi un'anca è un miracolo. E poi usare le pistole, fare a botte ...strangolare John Locke! Io ho un'età, sapete?". Questi sei anni passati a correre in cerca della redenzione alle Hawaii, hanno cambiato la vita a tutti loro. Henry Ian Cusick (Desmond) non vuole andarsene da lì; Josh Holloway, durante la serie, si è sposato e ha fatto un figlio. "Qui ho avuto le svolte più importanti della mia vita, a livello umano e professionale". Per ognuno di loro, è stato un viaggio anche all'interno di se stessi. Conclude bene Evangeline Lily quando dice: "Ogni tanto mi chiedo: quanto noi siamo diventati loro e quanto loro sono diventati noi? Kate ed io siamo cresciute insieme: ho iniziato a 24 anni, come Kate-ragazzaccio sempre pronta all'avventura e oggi mi ritrovo alla soglia dei trenta, un po' più matura e molto più donna, proprio come lei". Impossibile sapere, perfino chiedere lumi su come andrà a finire l'avventura che andrà in onda dal 2 febbraio in America e in Italia dopo una settimana su Fox. Assicura Bender, non con lo schermo nero, come I Sopranos. "Le risposte arriveranno. Ma la conclusione non sarà come in un plot alla Csi. Lost finirà come succede nella vita che è sempre misteriosa, complessa e stimolante". Andiamo bene....
NEWS - Caterina Guzzanti e Lucilla Agosti nel nuovo "Distretto di Polizia 10" per rianimare gli ascolti (oltre al ritorno di Claudia Pandolfi)
Caterina Guzzanti sarà nel cast di "Distretto di Polizia 10" per rianimare gli ascolti ultimamente in discesa della serie tv. Il suo ruolo sarà quello dell'imbranata del distretto. Al suo fianco altre new entry come Lucilla Agosti e Marco Giallini, oltre al ritorno già annunciato di Claudia Pandolfi nei panni di Giulia Corsi, divenuta magistrato. La produzione prevede anche l'entrata in scena di due "belloni" (leggi: fighi da paura) nei ruoli da cattivi, amici d'infanzia di Luca Benvenuto (Simone Corrente)...
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