NEWS - Aloha! Lost and found. Il primo vero scoop del 2010: sul set in esclusiva delle ultime puntate del telefilm di JJ Abrams
Articolo di Elena Martelli per "Il Venerdì" de "la Repubblica"
"Partire per andare a lavorare alle Hawaii suona strano. Ma la missione assume un certo tono quando si va sul set della sesta e ultima stagione di Lost. Perché siamo gli unici dall'Italia ad essere stati invitati, assieme ad una ventina di giornalisti di tutto il mondo. E perché i nuovi episodi metteranno la parola "fine" alla serie-fenomeno di J.J. Abrams sulle avventure, in bilico tra scienza e fantascienza, del gruppo eterogeneo di sopravvissuti al disastro aereo del volo 815 dell'Oceanic, schiantatosi sei anni fa su una spiaggia misteriosa. Nella realtà il rottame si trova abbandonato sulle coste di Oahu, una delle isole delle Hawaii, sotto un telone nero accanto ad un eliporto, che sta vicino ad un campus disabitato di bungalow arancioni: in Lost era il Villaggio degli Altri. Sulle spiagge del North Shore di Oahu, dove i surfisti giocano con le onde, un tempo cantava Elvis Presley nei suoi film; accanto ai banion tree di Honolulu che hanno dato i natali a Barack Obama, ha sfrecciato il mitico Ferrari di Magnum. Tutti ricordi che affiorano alla memoria quando ci ritroviamo a Papailoa Beach, nel nord ovest di Oahu, meta di pellegrinaggio anche dei fan di Lost. Qui, all'interno del set recintato, passeggiamo sul campo dei superstiti, tra le tende in mezzo ai rottami di aereo, tra le valigie sparse qua e là, all'ombra del fogliame.
L'emozione s'impasta alla sensazione di deja-vu quando entriamo nella tenda di Sawyer (il truffatore bello e sbruffone interpretato da Josh Holloway) che riconosciamo dalla poltrona d'aereo che gli sta accanto. Le riprese inizieranno al tramonto, che alle Hawaii non esiste, racconta Jean Higgins, la produttrice esecutiva di Lost. "Per girare qui, dobbiamo importare tutto da Los Angeles. Il che comporta costi altissimi. Ma il tramonto, quello, non lo possiamo avere perché il sole cala all'improvviso". Poi ci sono difficoltà legate alla protezione dell'ambiente naturale, aggiunge Jack Bender, regista e produttore della serie. "Non si può mettere del pesce morto in queste acque e noi ne avevamo bisogno per le scene di pesca. Così, abbiamo usato una combinazione di pesce vivo e finto" dice sornione. Continuando a camminare, ci imbattiamo nella "cucina" e non può venir in mente la scena "miracolosa" dell'improvviso arrivo di cibo dal cielo che piove sui sopravvissuti...un segno per un ulteriore sviluppo del plot che porterà a scoprire il progetto della Dharma Iniziative e il Villaggio degli Altri, con cui i sopravvissuti entreranno in conflitto con evoluzioni narrative al limite dell'intelligibile.
Poco più in là, ecco spuntare la culla in legno costruita dall'enigmatico John Locke (Terry O'Queen, apparentemente deceduto nella quinta stagione) per il piccolo Aaron, il bimbo che Claire (Emilie de Ravin), un'altra delle protagoniste, portava in grembo prima del disastro. Accanto all'accampamento, sostiamo davanti alle tombe di chi non ce la fatta: il cimitero sulla spiaggia porta alla mente le rocambolesche scene di operazioni chirurgiche condotte in extremis da Jack, il dottor Shephard interpretato da Matthew Fox, uno dei capi del gregge di Lost. E, mentre l'occhio, spostandosi, inquadra la chiesa di legno, costruita dall'ispirato Mr. Eko, non si può fare a meno di pensare all'amore che, all'interno di questa serie d'azione epico-filosofica, trova spazio soprattutto nel cuore dell'infaticabile Kate, interpretata da Evangeline Lilly, dibattuta tra Sawyer e Jack. Che uno dei set sia ancora quello delle prime stagioni della serie, fa supporre che gli episodi conclusivi faranno ritornare i protagonisti, che durante la quarta e quinta stagione, sono stati scaraventati avanti e indietro nello spazio temporale per via del magnetismo dell'isola, ai blocchi di partenza. I "Sei dell'Oceanic" coloro che sono riusciti a scappare dall'isola (Jack, Kate con Aaron, e poi Sun -Yunjin Kim che interpreta la coreana, e poi Sayid, la guardia irachena interpretata da Naveen Andrews e infine Hurley impersonato da Jorge Garcia) sull'isola stanno per tornare. E si ricongiungeranno a quelli che laggiù sono rimasti, tra i quali Locke e Sawyer. Chissà se, come nella prima stagione, potranno svagarsi dall'incubo degli Altri, capitanati dal sinistro manipolatore Benjamin Linus (Michael Emerson) e farsi una partitina a golf nella vallata. Si trova in mezzo alle montagne all'interno del Kualoa Ranch, 4000 acri di bellezza che copre ogni gamma di verde, vicino alla città di Kaawa, a nord-est rispetto ad Honolulu. E' una delle location più usate da Hollywood alle Hawaii: l'incanto preistorico di Jurassic Park ha preso forma qui. Sempre qui, Godzilla ha esibito le sue mostruosità. Lost utilizza regolarmente il ranch per le riprese e il campo di golf di Hurley è super fotografato, anche perché un cartello lo segnala. Non c'è indicazione, invece, accanto al gazebo bianco in riva ad un'altra spiaggia, dove ha luogo la scena del matrimonio di Jack, in uno dei molteplici flashback che caratterizzano l'andamento a-cronologico di Lost. Si trova in uno dei più resort più incantevoli dell'isola, dove incontriamo alcuni dei protagonisti della serie. Ed è incredibile come, alcuni di loro, soprattutto Jorge Garcia e Josh Holloway assomiglino al proprio personaggio di cui, tutti raccontano, nessuno sa nulla di più di quel che, giorno per giorno, accade sul set. "Sono felice - racconta Michael Emerson, ovvero Benjamin Linus che, nella realtà, sfodera un umorismo che deve essere il lato A del suo talento "demoniaco"- quando ho lo script sotto il mio braccio poco prima che s'inizi a girare. Prenda alla lettera quello che dico. Noi lavoriamo qui come se fossimo fan, non come attori scritturati per Lost". Uno show, raccontano tutti, impegnativo dal punto di vista fisico. "Correre nella giungla di notte - interviene Emerson - è abbastanza faticoso ma non sapete quanto, quando si corre su tutte queste foglie scivolose. Non rompersi un'anca è un miracolo. E poi usare le pistole, fare a botte ...strangolare John Locke! Io ho un'età, sapete?". Questi sei anni passati a correre in cerca della redenzione alle Hawaii, hanno cambiato la vita a tutti loro. Henry Ian Cusick (Desmond) non vuole andarsene da lì; Josh Holloway, durante la serie, si è sposato e ha fatto un figlio. "Qui ho avuto le svolte più importanti della mia vita, a livello umano e professionale". Per ognuno di loro, è stato un viaggio anche all'interno di se stessi. Conclude bene Evangeline Lily quando dice: "Ogni tanto mi chiedo: quanto noi siamo diventati loro e quanto loro sono diventati noi? Kate ed io siamo cresciute insieme: ho iniziato a 24 anni, come Kate-ragazzaccio sempre pronta all'avventura e oggi mi ritrovo alla soglia dei trenta, un po' più matura e molto più donna, proprio come lei". Impossibile sapere, perfino chiedere lumi su come andrà a finire l'avventura che andrà in onda dal 2 febbraio in America e in Italia dopo una settimana su Fox. Assicura Bender, non con lo schermo nero, come I Sopranos. "Le risposte arriveranno. Ma la conclusione non sarà come in un plot alla Csi. Lost finirà come succede nella vita che è sempre misteriosa, complessa e stimolante". Andiamo bene....
L'emozione s'impasta alla sensazione di deja-vu quando entriamo nella tenda di Sawyer (il truffatore bello e sbruffone interpretato da Josh Holloway) che riconosciamo dalla poltrona d'aereo che gli sta accanto. Le riprese inizieranno al tramonto, che alle Hawaii non esiste, racconta Jean Higgins, la produttrice esecutiva di Lost. "Per girare qui, dobbiamo importare tutto da Los Angeles. Il che comporta costi altissimi. Ma il tramonto, quello, non lo possiamo avere perché il sole cala all'improvviso". Poi ci sono difficoltà legate alla protezione dell'ambiente naturale, aggiunge Jack Bender, regista e produttore della serie. "Non si può mettere del pesce morto in queste acque e noi ne avevamo bisogno per le scene di pesca. Così, abbiamo usato una combinazione di pesce vivo e finto" dice sornione. Continuando a camminare, ci imbattiamo nella "cucina" e non può venir in mente la scena "miracolosa" dell'improvviso arrivo di cibo dal cielo che piove sui sopravvissuti...un segno per un ulteriore sviluppo del plot che porterà a scoprire il progetto della Dharma Iniziative e il Villaggio degli Altri, con cui i sopravvissuti entreranno in conflitto con evoluzioni narrative al limite dell'intelligibile.
Poco più in là, ecco spuntare la culla in legno costruita dall'enigmatico John Locke (Terry O'Queen, apparentemente deceduto nella quinta stagione) per il piccolo Aaron, il bimbo che Claire (Emilie de Ravin), un'altra delle protagoniste, portava in grembo prima del disastro. Accanto all'accampamento, sostiamo davanti alle tombe di chi non ce la fatta: il cimitero sulla spiaggia porta alla mente le rocambolesche scene di operazioni chirurgiche condotte in extremis da Jack, il dottor Shephard interpretato da Matthew Fox, uno dei capi del gregge di Lost. E, mentre l'occhio, spostandosi, inquadra la chiesa di legno, costruita dall'ispirato Mr. Eko, non si può fare a meno di pensare all'amore che, all'interno di questa serie d'azione epico-filosofica, trova spazio soprattutto nel cuore dell'infaticabile Kate, interpretata da Evangeline Lilly, dibattuta tra Sawyer e Jack. Che uno dei set sia ancora quello delle prime stagioni della serie, fa supporre che gli episodi conclusivi faranno ritornare i protagonisti, che durante la quarta e quinta stagione, sono stati scaraventati avanti e indietro nello spazio temporale per via del magnetismo dell'isola, ai blocchi di partenza. I "Sei dell'Oceanic" coloro che sono riusciti a scappare dall'isola (Jack, Kate con Aaron, e poi Sun -Yunjin Kim che interpreta la coreana, e poi Sayid, la guardia irachena interpretata da Naveen Andrews e infine Hurley impersonato da Jorge Garcia) sull'isola stanno per tornare. E si ricongiungeranno a quelli che laggiù sono rimasti, tra i quali Locke e Sawyer. Chissà se, come nella prima stagione, potranno svagarsi dall'incubo degli Altri, capitanati dal sinistro manipolatore Benjamin Linus (Michael Emerson) e farsi una partitina a golf nella vallata. Si trova in mezzo alle montagne all'interno del Kualoa Ranch, 4000 acri di bellezza che copre ogni gamma di verde, vicino alla città di Kaawa, a nord-est rispetto ad Honolulu. E' una delle location più usate da Hollywood alle Hawaii: l'incanto preistorico di Jurassic Park ha preso forma qui. Sempre qui, Godzilla ha esibito le sue mostruosità. Lost utilizza regolarmente il ranch per le riprese e il campo di golf di Hurley è super fotografato, anche perché un cartello lo segnala. Non c'è indicazione, invece, accanto al gazebo bianco in riva ad un'altra spiaggia, dove ha luogo la scena del matrimonio di Jack, in uno dei molteplici flashback che caratterizzano l'andamento a-cronologico di Lost. Si trova in uno dei più resort più incantevoli dell'isola, dove incontriamo alcuni dei protagonisti della serie. Ed è incredibile come, alcuni di loro, soprattutto Jorge Garcia e Josh Holloway assomiglino al proprio personaggio di cui, tutti raccontano, nessuno sa nulla di più di quel che, giorno per giorno, accade sul set. "Sono felice - racconta Michael Emerson, ovvero Benjamin Linus che, nella realtà, sfodera un umorismo che deve essere il lato A del suo talento "demoniaco"- quando ho lo script sotto il mio braccio poco prima che s'inizi a girare. Prenda alla lettera quello che dico. Noi lavoriamo qui come se fossimo fan, non come attori scritturati per Lost". Uno show, raccontano tutti, impegnativo dal punto di vista fisico. "Correre nella giungla di notte - interviene Emerson - è abbastanza faticoso ma non sapete quanto, quando si corre su tutte queste foglie scivolose. Non rompersi un'anca è un miracolo. E poi usare le pistole, fare a botte ...strangolare John Locke! Io ho un'età, sapete?". Questi sei anni passati a correre in cerca della redenzione alle Hawaii, hanno cambiato la vita a tutti loro. Henry Ian Cusick (Desmond) non vuole andarsene da lì; Josh Holloway, durante la serie, si è sposato e ha fatto un figlio. "Qui ho avuto le svolte più importanti della mia vita, a livello umano e professionale". Per ognuno di loro, è stato un viaggio anche all'interno di se stessi. Conclude bene Evangeline Lily quando dice: "Ogni tanto mi chiedo: quanto noi siamo diventati loro e quanto loro sono diventati noi? Kate ed io siamo cresciute insieme: ho iniziato a 24 anni, come Kate-ragazzaccio sempre pronta all'avventura e oggi mi ritrovo alla soglia dei trenta, un po' più matura e molto più donna, proprio come lei". Impossibile sapere, perfino chiedere lumi su come andrà a finire l'avventura che andrà in onda dal 2 febbraio in America e in Italia dopo una settimana su Fox. Assicura Bender, non con lo schermo nero, come I Sopranos. "Le risposte arriveranno. Ma la conclusione non sarà come in un plot alla Csi. Lost finirà come succede nella vita che è sempre misteriosa, complessa e stimolante". Andiamo bene....
3 commenti:
molto bello questo articolo, al limite dello spoiler, ma molto bello
nel finale dei Soprano le risposte ci sono tutte basta solo trovarle. non lascia spazio a diverse interpretazioni ma solo una è quella giusta, come detto dal creatore della serie, David Chase. cmq hype a mille per la sesta stagione di Lost!!!
Nell'occasione della ripresa televisiva di una delle serie più seguite al mondo, vorrei segnalare il libro dedicato al telefilm "Lost" di Paolo Biavati, ottima guida per affrontare la visione della Final Season
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