NEWS - Ultima ora: Mischa Barton e il fidanzato-scimpanzè Cisco Adler si sarebbero lasciati!
Dopo la rottura (epocale) tra i due divi di "The O.C.", Rachel Bilson e Adam Brody, anche Mischa Barton, l'ex interprete di Marissa nel teen-ex-cult si sarebbe separata. La bella attrice inglese avrebbe lasciato il fidanzato-scimpanzè Cisco Adler, membro della band Whitestarr. Anche se il portavoce della Barton non rilascia dichiarazioni, sembra che l'annuncio della separazione sia imminente e Mischa viene sempre più spesso avvistata in giro da sola. Ne sapremo di più prossimamente...
venerdì 9 febbraio 2007
FLASHBACK - Bentornati a "Twin Peaks" - Quinta tappa nel mitico occhio di Lynch (del quale esce oggi nelle sale l'imperdibile "INLAND EMPIRE"). Tracce del poliziesco "Hill Street Blues", con la complicità di Mike Frost. A cura di Elena Palin
"Hill Street Blues" in "Twin Peaks"
Il 7 agosto 2001, sempre nel corso dell’intervista di "Wrapped in Plastic" già citata in precedenza, Mark Frost affermò, riguardo a "Twin Peaks", di aver “descritto una specie di film poliziesco che si svolgeva in qualche cittadina del nord est del Paese”. Otto anni prima, in un dossier speciale curato dalla rivista cinematografica "Génération Séries", il produttore definì con ancora maggior precisione l’idea che l’aveva guidato durante la realizzazione del serial: “Abbiamo cercato di rinnovare la soap opera serale nello stesso senso in cui 'Hill Street Blues' lo ha fatto con il genere poliziesco dieci anni fa “[1]
"Hill Street" rappresenta infatti il più importante punto di rottura all’interno del genere poliziesco e Mark Frost è uno dei suoi produttori e sceneggiatori[2]. Per la prima volta nella storia dei telefilm polizieschi americani il formato è quello del serial, con un cast talmente ampio da non consentire una differenziazione netta tra personaggi fissi e occasionali. Da qui la miriade di vicende parallele che si svolgono in più puntate e l’efficace segmentazione narrativa.
La stessa caratteristica possiamo ritrovarla all’interno di "Twin Peaks" dove il produttore mescola frequentemente accenti drammatici tipici del genere con tinte rosa e brillanti siparietti degni di una sit-com.
[3] Anche qui troviamo una stazione di polizia: lo Sheriff Department, dove officia lo sceriffo Harry S.Truman con i suoi vice Andy e Hawk e la telefonista Lucy, e dove arriverà il detective dell’FBI Dale Cooper. E anche qui possiamo ritrovare quella interpretazione corale che tanto aveva reso famosa Hill Street. Nella piccola cittadina, come nel commissariato di Los Angeles, non ci sono eroi solitari e atmosfere patinate, ma le vicende ruotano attorno alla routine di un gruppo di agenti, e le indagini sull’omicidio di Laura Palmer si intrecciano con i casi personali dei protagonisti, i loro problemi quotidiani e i non facili rapporti affettivi.[4]
Per esempio, il quinto episodio si apre con un siparietto divertente che vede coinvolto l’agente Cooper: egli non riesce a prendere sonno a causa del gran chiasso all’interno del Greath Northren Hotel e per questo si confida disperato con il registratore Diane; nella scena seguente, però, lo vediamo già all’interno di un’atmosfera dalle tinte rosa, mentre cerca di resistere al corteggiamento della bella Audrey troppo giovane per lui. Dopo due scene ritroviamo Cooper ora finalmente nel ruolo del detective: si sta infatti recando a casa di Leo Johnson per un sopralluogo. Ma lo spettatore rimane totalmente spiazzato quando il detective, dopo essere stato aggiornato sullo stato delle indagini, domanda a Truman: ”Hai per caso delle ciambelle?”. A questo punto la squadra continua le indagini, mentre lui addenta ciambelle e beve caffè nero, e quando affida il prezioso dolcetto ad Andy, per arrampicarsi sul lampadario, è quest’ultimo a mangiarlo avidamente, stando attento a non farsi scorgere dal superiore. Ciò non rappresenta tanto una svalutazione della figura del poliziotto, quanto un vero e proprio tentativo di umanizzazione, una lacerazione di quel velo di sacralità che spesso ricopriva la professione di tutore della legge. Il fatto che Cooper mangi ciambelle non significa che si disinteressi delle indagini o che non sia in grado di svolgere il suo lavoro.
Tornando a "Hill Street", il serial si differenzia per molti aspetti da ciò che è stato fatto in passato non soltanto perché racconta con toni realistici la vita di tutti i giorni all’interno di un distretto di polizia, ma, in particolare, perché dedica molto spazio alle vicende private dei vari agenti. Non si parla tanto di delitti e criminali quanto di poliziotti che possono avere debolezze o paure personali. Ma anche il serial di Lynch tratta queste sfaccettature: se vediamo Cooper resistere a fatica al corteggiamento di Audrey, anche gli altri personaggi vengono delineati nella loro vita privata. Già dal primo episodio lo spettatore viene a conoscenza di una relazione segreta tra Josie Packard, la bella vedova orientale a capo della segheria e lo sceriffo Truman, uomo semplice e dalla scarsa personalità. Il settimo episodio, invece, ci mostra l’agente Andy alle prese con la fidanzata Lucy: dopo essersi fatto perdonare, subisce lo shock della notizia di una sua futura paternità.
Ma in alcuni episodi il serial di Lynch arriva persino ad inscenare una vera e propria parodia del genere poliziesco. Ne è un esempio l’inseguimento e la cattura di Jacques Renault, nell’ultimo episodio della prima stagione, costellato da un esorbitante numero di metafore sulla pesca nei messaggi in codice tra gli agenti di polizia.[5] La scena si apre su un fermo immagine della città di notte con una macchina della polizia ferma. All’interno vi sono Truman e Andy che, in modo cameratesco, parlano di donne. All’improvviso si accende la radio e l’agente Hawk li informa dell’avvicinamento di Jacques: “La trota risale la corrente!” dice. Da qui il linguaggio metaforico dilaga all’interno del testo: “Ottimo lavoro! Adesso prepariamo l’arpione!” ribatte Truman. Hawk prosegue entusiasta: ”Probabilmente si perderà la pesca (riferendosi all’agente Cooper), ma sarà qui per quando lo griglieremo!” e Truman conclude: ”Ricevuto. Passeremo all’azione appena il pesce farà vedere le pinne!”.
L’umorismo grottesco e dissacrante e l’autoironia di "Hill Street Blues" vengono qui elevati all’ennesima potenza fino ad arrivare in alcuni momenti al loro culmine e quindi alla parodia stessa della messa in scena.
(Vedi anche Post precedenti: 11-19-26 gennaio, 3 febbraio - P.S.: da oggi nelle sale l'ultimo capolavoro di David Lynch, "INLAND EMPIRE", 3 ore spese bene con al centro una sit-com misteriosa...!)
[1] Intervista tratta dai contenuti speciali della raccolta “I segreti di Twin Peaks. Stagione 1”
[2] Il telefilm viene trasmesso dalla NBC a partire dal 15 gennaio 1981 in prima visione, mentre in Italia arriva l’8 aprile 1982 con il titolo “Hill Street giorno e notte”. Oltre a Mark Frost la realizzazione della serie vede impegnati Steven Bochco e Michael Kozoll. Per un maggior approfondimento si rimanda a Roberto Pastore, “Sulle strade della fiction. Le serie poliziesche americane nella storia della tv”, Lindau 2002
[3] Diego Del Pozzo, “Ai confini della realtà. Cinquant’anni di telefilm americani”, Lindau 2002
[4] Roberto Pastore, “Sulle strade della fiction. Le serie poliziesche americane nella storia della tv”, Lindau 2002
[5] P. L. Basso, O. Calabrese, F. Marsciani, O.Mattioli, “Le passioni nel serial televisivo”, VQPT
GOSSIP - E' tutto un "L Word"! Dopo Ellen DeGeneres e Portia De Rossi, voci di attrazione lesbo tra Kristanna Loken (new entry proprio a "The L Word") e Michelle Rodriguez ("Lost") E' tutto un "L Word" o è tutto marketing? Domanda non da poco, con un innegabile tocco pruriginoso, che scuote lo star-system telefilmico un pò per gossip, un pò per convenienza e un pò per sincero orgoglio omosessuale. Dopo la conclamata relazione-simbolo tra Ellen DeGeneres ("Ellen") e Portia De Rossi ("Ally McBeal", "Arrested Development"), al centro delle interviste di copertina dedicate alla prossima presentatrice degli Oscar sia sul manifesto omosex americano "The Advocate", sia sul quotato mensile "W", si vocifera ormai da un paio di mesi della presunta lesbo-liason tra la sventola bionda Kristanna Loken (sì, proprio lei, il TX micidiale di "Terminator 3") e Michelle Rodriguez (Ana Lucia Cortez in "Lost"). Sarà vero, sarà falso? Tra gli indizi sparsi qua e là per i Grissom del caso: la mai negata bisessualità della Loken (con tanto di foto di baci omosex a feste pubbliche in discoteca con la popstar Pink e la frase rilasciata a "The Advocate": "le mie relazione con donne sono state più intense di quelle avute con uomini"); la stessa Loken è entrata da poco nel cast del lesbo-cult "The L Word"; la Loken e la Rodriguez hanno recitato insieme nel film dimenticabile "Bloodrayne" (che sà da fà per lancià...!); la Rodriguez sembra un uomo.
giovedì 8 febbraio 2007
NEWS - E' morto il papà de "L'Ispettore Derrick"
(ANSA-AFP) - BERLINO, 7 FEB - Il 'padre' della popolare serie televisiva 'L'ispettore Derrick', lo sceneggiatore tedesco Herbert Reinecker, e' morto a fine gennaio, all'eta' di 92 anni. Lo ha annunciato oggi la vedova, confermando la notizia che verra' pubblicata domani dal quotidiano 'Sueddeutsche Zeitung'. Reinecker ha scritto la sceneggiatura dei 281 episodi della serie 'cult' tedesca girati tra l'ottobre 1974 e l'ottobre 1998 e che hanno fatto la fortuna del secondo canale della televisione pubblica Zdf. 'L'ispettore Derrick', criticato da taluni per la carenza di azione, ha avuto un successo enorme in Germania e nel mondo. E' stato distribuito in 102 Paesi, tra cui Italia, Francia e Cina. Nato nel 1914 a Hagen, Herbert Reinecker, un giornalista che aveva iniziato a lavorare durante il nazismo, e' autore anche di diverse altre serie televisive, che pero' non hanno mai superato i confini della Germania.
(ANSA-AFP) - BERLINO, 7 FEB - Il 'padre' della popolare serie televisiva 'L'ispettore Derrick', lo sceneggiatore tedesco Herbert Reinecker, e' morto a fine gennaio, all'eta' di 92 anni. Lo ha annunciato oggi la vedova, confermando la notizia che verra' pubblicata domani dal quotidiano 'Sueddeutsche Zeitung'. Reinecker ha scritto la sceneggiatura dei 281 episodi della serie 'cult' tedesca girati tra l'ottobre 1974 e l'ottobre 1998 e che hanno fatto la fortuna del secondo canale della televisione pubblica Zdf. 'L'ispettore Derrick', criticato da taluni per la carenza di azione, ha avuto un successo enorme in Germania e nel mondo. E' stato distribuito in 102 Paesi, tra cui Italia, Francia e Cina. Nato nel 1914 a Hagen, Herbert Reinecker, un giornalista che aveva iniziato a lavorare durante il nazismo, e' autore anche di diverse altre serie televisive, che pero' non hanno mai superato i confini della Germania.
NEWS - Heyyy!! E' sempre più camici-mania, anche Fonzie diventa dottore. Sugli scaffali arrivano i libri di "Grey's Anatomy" e di Hugh Laurie
(ANSA) - Su tutti i canali e' sempre piu' 'camice bianco-mania': arriva un nuovo medico formato piccolo schermo interpretato da Henry Winkler, il mitico Fonzie di "Happy Days". 'Out of Practice - Medici senza speranza' e' una sitcom tutta da ridere che ha appena debuttato su Paramount Comedy, sul canale 115 di Sky. Sembra proprio che nessuno possa piu' fermare la carica massiccia dei 'medici catodici' che propone tutte le sfumature di una professione mai cosi' in auge nella fiction e purtroppo in caduta libera nelle cronache: si puo' essere acidi come Gregory House, suadenti come Meredith Grey, in crisi come "Huff", sfrenati come "Nip e Tuck" oppure lontani dal mitologico, vedi i medici italiani che esercitano sul filo del realismo. Come fa il nuovo gruppo di 'Medicina Generale', la serie in tredici puntate, in onda su Raiuno da domenica 25 febbraio, che va a ingrossare i gia' robusti palinsesti dove ogni telespettatore puo' trovare il suo reparto e il proprio medico di fiducia. 'Out of Practice' gioca la carta della comicita'e racconta le avventure una strampalata famiglia di medici, professori e luminari della medicina, in equilibrio precario tra vita privata e vita professionale. Al centro di tutto il professor Stewart Barnes, uno stimato gastroenterologo in preda alla piu' classica delle crisi di mezza eta': non sopporta piu' l'ex moglie, anche lei medico, e ha perso la testa per le curve clamorose della sua, peraltro poco brillante, assistente. Ma soprattutto: il professor Stewart Barnes e' Henry Winkler che, dopo molti anni nascosto nei ruoli di produttore e regista, ha finalmente accettato di tornare davanti alla macchina da presa. Una carta a sorpresa e una variazione sul tema, quella di 'Medici senza speranze', a dispetto di un possibile effetto saturazione da camice bianco: per ora resistono, vanno di moda e fanno ascolti e quindi si continua a sfornarne sempre di nuovi. Non solo, dalla televisione si vanno spostando in libreria dove e' fresco fresco di stampa il libro tratto da "Grey's Anatomy", edito da Sperling&Kupfer, che raccoglie tutto il 'gossip' riguardo ai tirocinanti del Grace Hospital di Seattle. Diversa la storia per House, un culto, anzi un classico che ha unito pubblico e critica. Il libro di Hugh Laurie, 'The Gun Seller', (una spy story che pero' nulla a che vedere con il medical drama ma che tirera' proprio grazie alla popolarita' del personaggio House), sta finalmente per uscire in Italia grazie a Marsilio che pensa gia' al secondo lavoro di Laurie, 'The Paper Soldier', entro quest'anno sugli scaffali americani.
(ANSA) - Su tutti i canali e' sempre piu' 'camice bianco-mania': arriva un nuovo medico formato piccolo schermo interpretato da Henry Winkler, il mitico Fonzie di "Happy Days". 'Out of Practice - Medici senza speranza' e' una sitcom tutta da ridere che ha appena debuttato su Paramount Comedy, sul canale 115 di Sky. Sembra proprio che nessuno possa piu' fermare la carica massiccia dei 'medici catodici' che propone tutte le sfumature di una professione mai cosi' in auge nella fiction e purtroppo in caduta libera nelle cronache: si puo' essere acidi come Gregory House, suadenti come Meredith Grey, in crisi come "Huff", sfrenati come "Nip e Tuck" oppure lontani dal mitologico, vedi i medici italiani che esercitano sul filo del realismo. Come fa il nuovo gruppo di 'Medicina Generale', la serie in tredici puntate, in onda su Raiuno da domenica 25 febbraio, che va a ingrossare i gia' robusti palinsesti dove ogni telespettatore puo' trovare il suo reparto e il proprio medico di fiducia. 'Out of Practice' gioca la carta della comicita'e racconta le avventure una strampalata famiglia di medici, professori e luminari della medicina, in equilibrio precario tra vita privata e vita professionale. Al centro di tutto il professor Stewart Barnes, uno stimato gastroenterologo in preda alla piu' classica delle crisi di mezza eta': non sopporta piu' l'ex moglie, anche lei medico, e ha perso la testa per le curve clamorose della sua, peraltro poco brillante, assistente. Ma soprattutto: il professor Stewart Barnes e' Henry Winkler che, dopo molti anni nascosto nei ruoli di produttore e regista, ha finalmente accettato di tornare davanti alla macchina da presa. Una carta a sorpresa e una variazione sul tema, quella di 'Medici senza speranze', a dispetto di un possibile effetto saturazione da camice bianco: per ora resistono, vanno di moda e fanno ascolti e quindi si continua a sfornarne sempre di nuovi. Non solo, dalla televisione si vanno spostando in libreria dove e' fresco fresco di stampa il libro tratto da "Grey's Anatomy", edito da Sperling&Kupfer, che raccoglie tutto il 'gossip' riguardo ai tirocinanti del Grace Hospital di Seattle. Diversa la storia per House, un culto, anzi un classico che ha unito pubblico e critica. Il libro di Hugh Laurie, 'The Gun Seller', (una spy story che pero' nulla a che vedere con il medical drama ma che tirera' proprio grazie alla popolarita' del personaggio House), sta finalmente per uscire in Italia grazie a Marsilio che pensa gia' al secondo lavoro di Laurie, 'The Paper Soldier', entro quest'anno sugli scaffali americani.
mercoledì 7 febbraio 2007
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Michael Vartan, dopo "Alias" diventa serial-killer
Il rimpianto Michael Vartan di "Alias" è stato ingaggiato per interpretare un serial-killer nel film "Worst Nightmares". La pellicola, che si candida a diventare il "Seven" del 2000 e le cui riprese inizieranno quest'estate a Los Angeles, racconta di un folle omicida che sceglie le sue vittime in base alle loro paure. Nel cast anche Lance Henriksen, l'ex protagonista del telefilm cult "Millennium". Sempre a tinte forti sarà il secondo dei tre film del 2007 che vedono in prima fila Vartan: "Rogue" è la storia di un giornalista che indaga su un cannibale in Australia. Per la gioia delle fans, Vartan tornerà ad essere amabile nel film on the road "Jolene", con Denise Richards al suo fianco.
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "TU")
Il rimpianto Michael Vartan di "Alias" è stato ingaggiato per interpretare un serial-killer nel film "Worst Nightmares". La pellicola, che si candida a diventare il "Seven" del 2000 e le cui riprese inizieranno quest'estate a Los Angeles, racconta di un folle omicida che sceglie le sue vittime in base alle loro paure. Nel cast anche Lance Henriksen, l'ex protagonista del telefilm cult "Millennium". Sempre a tinte forti sarà il secondo dei tre film del 2007 che vedono in prima fila Vartan: "Rogue" è la storia di un giornalista che indaga su un cannibale in Australia. Per la gioia delle fans, Vartan tornerà ad essere amabile nel film on the road "Jolene", con Denise Richards al suo fianco.
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "TU")
NEWS - Auditel satellitare top secret: "E' già disponibile ma c'è stato un ripensamento..."
Walter Pancini, Direttore Generale dell'Auditel, su "Italia Oggi" di oggi: "Già da ieri sono disponibili i dati sugli ascolti delle emittenti satellitari. Credo, però, che ci sia in questo momento una pausa di riflessione da parte degli operatori prima di rendere pubblici i dati". Ipse dixit. (Vedi anche Post del 5 febbraio 2007)
Walter Pancini, Direttore Generale dell'Auditel, su "Italia Oggi" di oggi: "Già da ieri sono disponibili i dati sugli ascolti delle emittenti satellitari. Credo, però, che ci sia in questo momento una pausa di riflessione da parte degli operatori prima di rendere pubblici i dati". Ipse dixit. (Vedi anche Post del 5 febbraio 2007)
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Joss Whedon ("Buffy") rinuncia alla regia di "Wonder Woman"! Hollywood sempre più a...strisce: in cantiere "Flash", "Witchblade", "Wolverine", "Hulk 2"
(ANSA) - ROMA, 5 feb - Fra cambi di registi, nuovi film e stop a progetti di cui si parla da anni, Hollywood continua imperterrita a nutrire il filone delle pellicole dedicate ai supereroi e personaggi nati dai fumetti. Fra le ultime notizie, Hollywood Reporter annuncia che sara' Shawn Levy, fresco del successo di 'Una notte al museo', a dirigere 'Flash', il film dedicato al personaggio con il potere di muoversi a velocita' straordinaria creato da Gardner Fox e Harry Lampert nel 1940, pubblicato dalla DC Comics. Levy e' stato chiamato a sostituire David Goyer sceneggiatore di 'Batman Begins' e regista del thriller soprannaturale 'The Invisible', in uscita quest'anno), che ha abbandonato qualche giorno fa il progetto, dopo che i produttori avevano giudicato il suo script troppo cupo. E' arrivato un nuovo stop invece per il film sull'eroina dotata di lasso e aereo invisibile, "Wonder Woman". Joss Whedon, il regista che avrebbe dovuto dirigere la pellicola ha rinunciato. ''Io e i produttori avevamo in mente due film differenti e considerato il budget di questi tipo di pellicole, non avrebbe mai funzionato'' ha spiegato Whedon sul suo sito, aggiungendo che ''nonostante le indiscrezioni, non era stata ancora scelta l'attrice per la parte della protagonista''. Procede invece l'adattamento per il grande schermo del fumetto 'The Witchblade', nato nel 1995 e che ha gia' ispirato un telefilm e un cartone animato giapponese. Gli sceneggiatori Marty Mustov e Ethan Erwin hanno iniziato a lavorare allo script che raccontera' la storia di Sara Pezzini, una detective della polizia di New York che combatte il male con una spada dagli straordinari poteri appartenuta anche Giovanna D'Arco. ''Con 'Witchblade' stiamo andando nella direzione di un horror soprannaturale - hanno spiegato Mustow e Erwin -. Stiamo scrivendo gia' con l'idea di un sequel in mente. Il primo film introdurra' al mondo del ersonaggio, e all'origine dei suoi poteri''. Novita' anche sul film dedicato a "Wolverine", uno degli X Men firmati Marvel (portati sul grande schermo in tre film da Bryan Snger e Brett Ratner) diventato protagonista di una seguitissima serie di fumetti a se', che al cinema continuera' ad avere il volto di Hugh Jackman. L'attore scozzese Brian Cox, coprotagonista del film, di cui ancora non si conosce la data di inizio delle riprese, ha detto alla BBC che la storia del mutante dotato di istinti animali acutissimi e grandi artigli sara' un prequel ambientato 17 anni prima le vicende raccontate nelle pellicola sugli X Men. Louis Leterrier, il regista del nuovo film dedicato a "Hulk" (il primo e' stato diretto da Ang Lee), ha svelato che e' vicino a scegliere l'attore che interpretera' Bruce Banner, lo scienziato che dopo essere stato esposto ai raggi gamma, si trasforma, quand'e' in preda al dolore o alla rabbia, nell'omone verde. Ha svelato inoltre che le parti in cui il protagonista apparira' 'trasformato' verranno create in computer animation e che, nella storia, i nemici di Hulk saranno Thunderbolt Ross (il generale che gli da' la caccia) e Emil Blonsky, supercriminale che diventa il mostro chiamato 'Abominio'.
(ANSA) - ROMA, 5 feb - Fra cambi di registi, nuovi film e stop a progetti di cui si parla da anni, Hollywood continua imperterrita a nutrire il filone delle pellicole dedicate ai supereroi e personaggi nati dai fumetti. Fra le ultime notizie, Hollywood Reporter annuncia che sara' Shawn Levy, fresco del successo di 'Una notte al museo', a dirigere 'Flash', il film dedicato al personaggio con il potere di muoversi a velocita' straordinaria creato da Gardner Fox e Harry Lampert nel 1940, pubblicato dalla DC Comics. Levy e' stato chiamato a sostituire David Goyer sceneggiatore di 'Batman Begins' e regista del thriller soprannaturale 'The Invisible', in uscita quest'anno), che ha abbandonato qualche giorno fa il progetto, dopo che i produttori avevano giudicato il suo script troppo cupo. E' arrivato un nuovo stop invece per il film sull'eroina dotata di lasso e aereo invisibile, "Wonder Woman". Joss Whedon, il regista che avrebbe dovuto dirigere la pellicola ha rinunciato. ''Io e i produttori avevamo in mente due film differenti e considerato il budget di questi tipo di pellicole, non avrebbe mai funzionato'' ha spiegato Whedon sul suo sito, aggiungendo che ''nonostante le indiscrezioni, non era stata ancora scelta l'attrice per la parte della protagonista''. Procede invece l'adattamento per il grande schermo del fumetto 'The Witchblade', nato nel 1995 e che ha gia' ispirato un telefilm e un cartone animato giapponese. Gli sceneggiatori Marty Mustov e Ethan Erwin hanno iniziato a lavorare allo script che raccontera' la storia di Sara Pezzini, una detective della polizia di New York che combatte il male con una spada dagli straordinari poteri appartenuta anche Giovanna D'Arco. ''Con 'Witchblade' stiamo andando nella direzione di un horror soprannaturale - hanno spiegato Mustow e Erwin -. Stiamo scrivendo gia' con l'idea di un sequel in mente. Il primo film introdurra' al mondo del ersonaggio, e all'origine dei suoi poteri''. Novita' anche sul film dedicato a "Wolverine", uno degli X Men firmati Marvel (portati sul grande schermo in tre film da Bryan Snger e Brett Ratner) diventato protagonista di una seguitissima serie di fumetti a se', che al cinema continuera' ad avere il volto di Hugh Jackman. L'attore scozzese Brian Cox, coprotagonista del film, di cui ancora non si conosce la data di inizio delle riprese, ha detto alla BBC che la storia del mutante dotato di istinti animali acutissimi e grandi artigli sara' un prequel ambientato 17 anni prima le vicende raccontate nelle pellicola sugli X Men. Louis Leterrier, il regista del nuovo film dedicato a "Hulk" (il primo e' stato diretto da Ang Lee), ha svelato che e' vicino a scegliere l'attore che interpretera' Bruce Banner, lo scienziato che dopo essere stato esposto ai raggi gamma, si trasforma, quand'e' in preda al dolore o alla rabbia, nell'omone verde. Ha svelato inoltre che le parti in cui il protagonista apparira' 'trasformato' verranno create in computer animation e che, nella storia, i nemici di Hulk saranno Thunderbolt Ross (il generale che gli da' la caccia) e Emil Blonsky, supercriminale che diventa il mostro chiamato 'Abominio'.
martedì 6 febbraio 2007
NEWS - Ultima ora, Spike Lee firma il telefilm "Mony" con Bobby Cannavale
(ANSA) - ROMA, 6 feb - Bobby Cannavale, volto noto della televisione americana, entra nel cast del pilot 'Mony', che sta per Major of New York, diretto da Spike Lee: lo annuncia 'Hollywood Reporter'. Sara' Cannavale il protagonista del drama prodotto per la Nbc e che narra le avventure di un 'public advocate' che inaspettatamente diventa sindaco ad interim di New York: commettera' errori, prendera' decisioni sbagliate ma alla fine conquistera' i cuori dei suoi cittadini. Gli ideatori sono Tom Fontana e Barry Levinson ('Homicide', 'Oz'). Cannavale era nel cast di 'Shall We Dance?' e ha recitato anche in 'Six Feet Under', in 'Ally McBeal', 'Sex and City' e ha conquistato anche un Emmy per la sua partecipazione a 'Will&Grace'.
(ANSA) - ROMA, 6 feb - Bobby Cannavale, volto noto della televisione americana, entra nel cast del pilot 'Mony', che sta per Major of New York, diretto da Spike Lee: lo annuncia 'Hollywood Reporter'. Sara' Cannavale il protagonista del drama prodotto per la Nbc e che narra le avventure di un 'public advocate' che inaspettatamente diventa sindaco ad interim di New York: commettera' errori, prendera' decisioni sbagliate ma alla fine conquistera' i cuori dei suoi cittadini. Gli ideatori sono Tom Fontana e Barry Levinson ('Homicide', 'Oz'). Cannavale era nel cast di 'Shall We Dance?' e ha recitato anche in 'Six Feet Under', in 'Ally McBeal', 'Sex and City' e ha conquistato anche un Emmy per la sua partecipazione a 'Will&Grace'.
NEWS - Niente scherzi (a parte): "Dr. House" sta di casa a Italia 1. Smentite le voci di un passaggio su Canale 5
(ANSA) - ROMA, 6 feb - Nessuno spostamento in vista per 'Dr. House'. Il medico acchiappascolti tv, ormai a 5 milioni di spettatori e il 18% su Italia 1 (ben sopra la media di rete), rimarra' nella rete diretta da Luca Tiraboschi fino a fine serie, ossia meta' marzo. E nonostante il suo successo, il telefilm con il ruvido medico protagonista non cambiera' rete, guadagnando la tv ammiraglia Mediaset, innanzitutto perche' su Canale 5 il profilo del pubblico e' ben diverso da quello di Italia 1 e poi perche' il ritorno in prima serata di una serie tv d'acquisto sarebbe abbastanza clamoroso in una rete, come Canale 5, da anni dedita all'autoproduzione in quella fascia. Certo che, anche se non c'e' alcuna conferma ufficiale, dalle parti della produzione di 'Scherzi a parte' tanta felicita' per il super successo di 'Dr House' non c'e': il programma con Claudio Amendola potrebbe forse fare ancora di piu' senza il concorrente interno, ma c'e' da dire che il venerdi' con la doppietta 'Scherzi'-'House', Mediaset e' praticamente imbattibile. Del resto spostare collocazione al medico interpretato da Hugh Laurie in un altro giorno della settimana (evitando di rosicchiare ascolti a programmi di Canale 5 e magari migliorare il totale reti Mediaset) non e' facile. La giornata piu' debole della rete diretta da Massimo Donelli e' ad oggi il lunedi', visto che la fiction 'Nati ieri' proprio non decolla, ma su Italia 1 (per fortuna Mediaset) ci sono 'Le Iene', ieri al 16%.
(ANSA) - ROMA, 6 feb - Nessuno spostamento in vista per 'Dr. House'. Il medico acchiappascolti tv, ormai a 5 milioni di spettatori e il 18% su Italia 1 (ben sopra la media di rete), rimarra' nella rete diretta da Luca Tiraboschi fino a fine serie, ossia meta' marzo. E nonostante il suo successo, il telefilm con il ruvido medico protagonista non cambiera' rete, guadagnando la tv ammiraglia Mediaset, innanzitutto perche' su Canale 5 il profilo del pubblico e' ben diverso da quello di Italia 1 e poi perche' il ritorno in prima serata di una serie tv d'acquisto sarebbe abbastanza clamoroso in una rete, come Canale 5, da anni dedita all'autoproduzione in quella fascia. Certo che, anche se non c'e' alcuna conferma ufficiale, dalle parti della produzione di 'Scherzi a parte' tanta felicita' per il super successo di 'Dr House' non c'e': il programma con Claudio Amendola potrebbe forse fare ancora di piu' senza il concorrente interno, ma c'e' da dire che il venerdi' con la doppietta 'Scherzi'-'House', Mediaset e' praticamente imbattibile. Del resto spostare collocazione al medico interpretato da Hugh Laurie in un altro giorno della settimana (evitando di rosicchiare ascolti a programmi di Canale 5 e magari migliorare il totale reti Mediaset) non e' facile. La giornata piu' debole della rete diretta da Massimo Donelli e' ad oggi il lunedi', visto che la fiction 'Nati ieri' proprio non decolla, ma su Italia 1 (per fortuna Mediaset) ci sono 'Le Iene', ieri al 16%.
L’EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri
Rubrica a cura di Leo "Grant" Damerini apparsa su "Telefilm Magazine" di Febbraio
ANSA
Incantesimo politico
"La sinistra non pensi di incantare la gente con il buonismo da telefilm".
(Roberto Cota, Lega Nord, 04.12.2006)
SECOLO D'ITALIA
Bianco, rosso e verdastro
"Il rischio per la fiction italiana e' di diventare marginali".
(Agostino Saccà, Raifiction, 10.12.2006)
TV SORRISI E CANZONI
La giustizia ribaltona
"6+ a 'In Justice', nuovo telefilm di Foxcrime in cui si ribadisce con efficacia l'idea di una verità da riscoprire, di un verdetto da ribaltare, dell'innocenza di un condannato che può essere dimostrata per salvarlo".
(Mirella Poggialini, 11.12.2006)
CORRIERE DELLA SERA
I telefilm, derive dell'immaginario
"La serialità d'autore è un'opera aperta che si lascia facilmente attraversare dalle derive dell'immaginario. Come ci insegnano, appunto, i successi di 'Lost' e 'Dr.House', e prima di 'X-Files' e 'Buffy'".
(Aldo Grasso, 10.12.2006)
VANITY FAIR
I malati veri e quelli del Dr. House
"Sono arrabbiato perchè nelle scorse settimane i telespettatori dell''Infedele' mi hanno fatto un brutto scherzo. Io gli ho mandato in onda quella che continuo a considerare la migliore puntata dell'anno, dedicata alla società dei malati di cancro. E gli infingardi hanno voltato canale, tutti a guardare il 'Dr. House'...".
(Gad Lerner, 07.12.2006)
LA STAMPA
Buoni o cattivi, tra Welby e House
"Magari alla puntata di Lerner sul cancro c'erano troppe persone e mancava quella facile e in fin dei conti rassicurante formuletta alla quale siamo rassegnati; e quanti hanno intuito di che si trattava, avranno preferito distogliere lo sguardo, proprio come si sta distogliendo lo sguardo dal letto in cui Welby è 'solo' una persona che soffre. House interpreta alla perfezione il banale bipolarismo nel quale tutti noi, malati e sani, siamo costretti a riconoscerci, e che la televisione sublima in format: o buonismo o cattivismo".
(Stefania Miretti, 09.12.2006)
OGGI
"Vi spiego perchè House è diseducativo"
"Ho visto una sola puntata, ma mi è bastata per farmene un'idea. E' il ritratto opposto a quello dei medici buoni e simpatici cui ci ha abituati un filone narrativo a volte insopportabilmente caramelloso. Come si spiega il successo di questa serie televisiva anticonvenzionale che piace tanto al pubblico? La prima risposta non è nè di ordine medico nè di ordine morale: presentare un personaggio completamente 'alla rovescia' rispetto ai canoni tradizionali è un vecchio trucco che funziona quasi sempre, perchè uscendo dal comune attira l'attenzione. Ricordiamoci la 'ricetta' del secentesco Giambattista Marino: 'E' del poeta il fin la meraviglia/chi non sa far stupir vada alla striglia'. Un altro motivo dell'inimmaginabile successo di House può essere il fatto che il suo caratteraccio e i difetti ne fanno un personaggio al livello di tutti, e quindi in sostanza più 'umano', perchè diminuisce una distanza tra medico e paziente che non è solo culturale: se sotto il camice bianco i pazienti hanno il diritto di aspettarsi sempre un dottor Albert Schweitzer è inevitabile che sentano un pò lontano questo 'modello' di perfezione umana, pur ammirandolo. Ma una cosa è il successo di un personaggio tv, altra cosa è la realtà. Può darsi che a un pubblico che si è tanto divertito negli anni '70 per gli scherzi atroci che facevano i medici militari di 'Mash' (anche se non ai pazienti), House piaccia perchè è anche un esempio di humour, lo stesso che fece definire l'amore come la 'più grave delle malattie veneree'. ma un medico così piacerebbe davvero ai pazienti? Forse sì, ma all'interno di una precisa situazione: la fiducia del paziente in quel medico nonostante il caratteraccio, e la certezza che il malgarbo e le battute micidiali non sono rivolti contro di lui, non sono realmente aggressivi. Nell'House tv vedo invece un'immagine diseducativa, perchè manca uno dei principi base della medicina moderna. la centralità del malato e cioè che siano l'ospedale e i medici a ruotare attorno al paziente, non il contrario. Il malato, in mano a un sistema che non lo considera 'persona', diventa un ostaggio. Non si può muovere, non può reagire, può solo debolmente protestare. on è degno della natura del lavoro di medici e infermieri (e non è degno della natura di uomo) lasciarlo assetato se ha sete, sofferente se ha dolore, spaventato se ha paura. Il paziente ha diritto di essere al centro del lavoro di medici e infermieri, e ha altri diritti che solo da poco cominciano ad affermarsi. Il primo di questi diritti è quello di poter decidere, e questo concetto discende da una rivoluzione etica, che ha cambiato i rapporti tra medico e paziente, tra struttura sanitaria e paziente. Una volta il malato era l'oggetto di una decisione del medico, oggi è invece un soggetto a cui il medico deve fornire i dati utili a poter esercitare una scelta, dando il proprio consenso a soluzioni proposte dal medico, il quale non dimenticherà d'illustrare rischi e benefici. Ma tutto ciò nel serial tv (almeno in quello che ho visto) non appare e questo non è educativo".
(Umberto Veronesi, 13.12.2006)
IL VENERDI'
Spazio, ultimi oltre frontiera
"Noi italiani non abbiamo la cultura per fare 'Star trek' e, avendo a disposizione meno mezzi, dobbiamo sfruttare al massimo la nostra creatività".
(Lorenzo Mieli, 15.12.2006)
Rubrica a cura di Leo "Grant" Damerini apparsa su "Telefilm Magazine" di Febbraio
ANSA
Incantesimo politico
"La sinistra non pensi di incantare la gente con il buonismo da telefilm".
(Roberto Cota, Lega Nord, 04.12.2006)
SECOLO D'ITALIA
Bianco, rosso e verdastro
"Il rischio per la fiction italiana e' di diventare marginali".
(Agostino Saccà, Raifiction, 10.12.2006)
TV SORRISI E CANZONI
La giustizia ribaltona
"6+ a 'In Justice', nuovo telefilm di Foxcrime in cui si ribadisce con efficacia l'idea di una verità da riscoprire, di un verdetto da ribaltare, dell'innocenza di un condannato che può essere dimostrata per salvarlo".
(Mirella Poggialini, 11.12.2006)
CORRIERE DELLA SERA
I telefilm, derive dell'immaginario
"La serialità d'autore è un'opera aperta che si lascia facilmente attraversare dalle derive dell'immaginario. Come ci insegnano, appunto, i successi di 'Lost' e 'Dr.House', e prima di 'X-Files' e 'Buffy'".
(Aldo Grasso, 10.12.2006)
VANITY FAIR
I malati veri e quelli del Dr. House
"Sono arrabbiato perchè nelle scorse settimane i telespettatori dell''Infedele' mi hanno fatto un brutto scherzo. Io gli ho mandato in onda quella che continuo a considerare la migliore puntata dell'anno, dedicata alla società dei malati di cancro. E gli infingardi hanno voltato canale, tutti a guardare il 'Dr. House'...".
(Gad Lerner, 07.12.2006)
LA STAMPA
Buoni o cattivi, tra Welby e House
"Magari alla puntata di Lerner sul cancro c'erano troppe persone e mancava quella facile e in fin dei conti rassicurante formuletta alla quale siamo rassegnati; e quanti hanno intuito di che si trattava, avranno preferito distogliere lo sguardo, proprio come si sta distogliendo lo sguardo dal letto in cui Welby è 'solo' una persona che soffre. House interpreta alla perfezione il banale bipolarismo nel quale tutti noi, malati e sani, siamo costretti a riconoscerci, e che la televisione sublima in format: o buonismo o cattivismo".
(Stefania Miretti, 09.12.2006)
OGGI
"Vi spiego perchè House è diseducativo"
"Ho visto una sola puntata, ma mi è bastata per farmene un'idea. E' il ritratto opposto a quello dei medici buoni e simpatici cui ci ha abituati un filone narrativo a volte insopportabilmente caramelloso. Come si spiega il successo di questa serie televisiva anticonvenzionale che piace tanto al pubblico? La prima risposta non è nè di ordine medico nè di ordine morale: presentare un personaggio completamente 'alla rovescia' rispetto ai canoni tradizionali è un vecchio trucco che funziona quasi sempre, perchè uscendo dal comune attira l'attenzione. Ricordiamoci la 'ricetta' del secentesco Giambattista Marino: 'E' del poeta il fin la meraviglia/chi non sa far stupir vada alla striglia'. Un altro motivo dell'inimmaginabile successo di House può essere il fatto che il suo caratteraccio e i difetti ne fanno un personaggio al livello di tutti, e quindi in sostanza più 'umano', perchè diminuisce una distanza tra medico e paziente che non è solo culturale: se sotto il camice bianco i pazienti hanno il diritto di aspettarsi sempre un dottor Albert Schweitzer è inevitabile che sentano un pò lontano questo 'modello' di perfezione umana, pur ammirandolo. Ma una cosa è il successo di un personaggio tv, altra cosa è la realtà. Può darsi che a un pubblico che si è tanto divertito negli anni '70 per gli scherzi atroci che facevano i medici militari di 'Mash' (anche se non ai pazienti), House piaccia perchè è anche un esempio di humour, lo stesso che fece definire l'amore come la 'più grave delle malattie veneree'. ma un medico così piacerebbe davvero ai pazienti? Forse sì, ma all'interno di una precisa situazione: la fiducia del paziente in quel medico nonostante il caratteraccio, e la certezza che il malgarbo e le battute micidiali non sono rivolti contro di lui, non sono realmente aggressivi. Nell'House tv vedo invece un'immagine diseducativa, perchè manca uno dei principi base della medicina moderna. la centralità del malato e cioè che siano l'ospedale e i medici a ruotare attorno al paziente, non il contrario. Il malato, in mano a un sistema che non lo considera 'persona', diventa un ostaggio. Non si può muovere, non può reagire, può solo debolmente protestare. on è degno della natura del lavoro di medici e infermieri (e non è degno della natura di uomo) lasciarlo assetato se ha sete, sofferente se ha dolore, spaventato se ha paura. Il paziente ha diritto di essere al centro del lavoro di medici e infermieri, e ha altri diritti che solo da poco cominciano ad affermarsi. Il primo di questi diritti è quello di poter decidere, e questo concetto discende da una rivoluzione etica, che ha cambiato i rapporti tra medico e paziente, tra struttura sanitaria e paziente. Una volta il malato era l'oggetto di una decisione del medico, oggi è invece un soggetto a cui il medico deve fornire i dati utili a poter esercitare una scelta, dando il proprio consenso a soluzioni proposte dal medico, il quale non dimenticherà d'illustrare rischi e benefici. Ma tutto ciò nel serial tv (almeno in quello che ho visto) non appare e questo non è educativo".
(Umberto Veronesi, 13.12.2006)
IL VENERDI'
Spazio, ultimi oltre frontiera
"Noi italiani non abbiamo la cultura per fare 'Star trek' e, avendo a disposizione meno mezzi, dobbiamo sfruttare al massimo la nostra creatività".
(Lorenzo Mieli, 15.12.2006)
lunedì 5 febbraio 2007
NEWS - Alla faccia delle clausole anti-doccia: Eva Longoria scende nuda nell'"Arena"
Altro che clausola anti-doccia in "Desperate Housewives", come anticipato in anteprima da "Telefilm Cult" il 2 ottobre 2006! Eva Longoria ritorna sui suoi passi con tutta la sua sensualità desnuda in un servizio, con tanto di copertina, sul mensile inglese "Arena". Roba da "incatenarsi" al giornale, soprattutto leggendo l'intervista in cui Eva confessa il suo peccato originale: "Starò a 'Desperate Housewives' fino alla fine", contrariamente a quanto annunciato ai 4 venti di un probabile addio per intraprendere la carriera cinematografica. Infine una chicchetta non da poco: "Io mi sento come Bree Van De Kamp". Miss Bastian Contrari senza veli dixit.
NEWS - Auditel satellitare col giallo: rimandato di un mese il responso dei dati SKY...
Annunciato con grande enfasi, oggi sarebbe dovuto partire il nuovo Auditel che corregge il panel rilevato dai meter calibrati per misurare anche i canali satellitari. Invece siamo ancora in fase di rodaggio e i primi dati di ascolto anche delle singole reti del bouquet di Sky saranno pubblici solo tra un mese. Tanto tuonò che non piovve. Per ora. Il fatto strano è che l'annuncio del rimando di un mese è stato comunicato solo sabato, dopo una paginata di analisi accurata sulle tre Italie tv (Rai, Mediaset e SKY) sul "Corsera" e dopo la tragedia di Catania, con conseguente stop al Campionato di calcio per (almeno) due turni. E come si sa, il calcio è forse il primo polmone dei dati positivi del satellite...Sarà un caso? Certamente. E chi vivrà, vedrà (col decoder o senza).
Annunciato con grande enfasi, oggi sarebbe dovuto partire il nuovo Auditel che corregge il panel rilevato dai meter calibrati per misurare anche i canali satellitari. Invece siamo ancora in fase di rodaggio e i primi dati di ascolto anche delle singole reti del bouquet di Sky saranno pubblici solo tra un mese. Tanto tuonò che non piovve. Per ora. Il fatto strano è che l'annuncio del rimando di un mese è stato comunicato solo sabato, dopo una paginata di analisi accurata sulle tre Italie tv (Rai, Mediaset e SKY) sul "Corsera" e dopo la tragedia di Catania, con conseguente stop al Campionato di calcio per (almeno) due turni. E come si sa, il calcio è forse il primo polmone dei dati positivi del satellite...Sarà un caso? Certamente. E chi vivrà, vedrà (col decoder o senza).
BOLLETTINO - Pauley Perrette, una sexy-punk degna di "NCIS"
Nei panni della punk Abby Sciuto a "NCIS" è perfetta e non ha bisogno di gran trucco, visto che nella vita reale si veste e va in giro come lei (a parte i capelli: invece di corvini li sfoggia biondi platino alla Gwen Stefani). L'ex barista Pauley Perrette - che proprio dietro un bancone da pub ha mosso i primi passi nello spettacolo: nella quarta stagione di "Frasier" - si è diplomata a pieni voti in Criminologia, con tanto di studi approfonditi sulla "Black Dahlia" Elisabeth Short. Appassionata di poesia, ha accettato di recitare per sbarcare il lunario. Invidia al suo personaggio del telefilm il fatto di sapere tutto di computer, balistica, botanica: "vorrei essere come lei quando divento grande", confida la 36enne attrice sui generis originaria di New Orleans, al momento tra le più amate dalle comunità lesbiche americane. Da sempre seguace di musica metal, ex front-woman della band all girl Lo-Ball di Los Angeles, è comparsa nel video dei Metallica "The Unnamed Feeling", salvo poi debuttare da cantante solista con ben due CD da solista, "Distorted Lullabies" e "Precious", fondando infine la propria casa discografica (la GO Records). Con alle spalle un matrimonio fallito per abusi e violenze con il disc-jockey Francis Shivers, nel 2007 vedremo Perrette al cinema con l'horror "Satan hates you", un titolo che non promette nulla di buono anche se è certo che la nostra confidi in quello che la fa ben sperare da sempre e che enuncia dal suo Blog: "la Fede. Fede in Dio, in se stessi, nel tempo, nei cambiamenti, nell'infinito, nelle opportunità, nel destino, nella conoscenza, nell'eguaglianza e nella diversità". Sarà per questo che sul braccio sinistro si è fatta tatuare la scritta "RIP" e sul destro il simbolo dell'infinito?
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "Telefilm Magazine" di Febbraio)
Nei panni della punk Abby Sciuto a "NCIS" è perfetta e non ha bisogno di gran trucco, visto che nella vita reale si veste e va in giro come lei (a parte i capelli: invece di corvini li sfoggia biondi platino alla Gwen Stefani). L'ex barista Pauley Perrette - che proprio dietro un bancone da pub ha mosso i primi passi nello spettacolo: nella quarta stagione di "Frasier" - si è diplomata a pieni voti in Criminologia, con tanto di studi approfonditi sulla "Black Dahlia" Elisabeth Short. Appassionata di poesia, ha accettato di recitare per sbarcare il lunario. Invidia al suo personaggio del telefilm il fatto di sapere tutto di computer, balistica, botanica: "vorrei essere come lei quando divento grande", confida la 36enne attrice sui generis originaria di New Orleans, al momento tra le più amate dalle comunità lesbiche americane. Da sempre seguace di musica metal, ex front-woman della band all girl Lo-Ball di Los Angeles, è comparsa nel video dei Metallica "The Unnamed Feeling", salvo poi debuttare da cantante solista con ben due CD da solista, "Distorted Lullabies" e "Precious", fondando infine la propria casa discografica (la GO Records). Con alle spalle un matrimonio fallito per abusi e violenze con il disc-jockey Francis Shivers, nel 2007 vedremo Perrette al cinema con l'horror "Satan hates you", un titolo che non promette nulla di buono anche se è certo che la nostra confidi in quello che la fa ben sperare da sempre e che enuncia dal suo Blog: "la Fede. Fede in Dio, in se stessi, nel tempo, nei cambiamenti, nell'infinito, nelle opportunità, nel destino, nella conoscenza, nell'eguaglianza e nella diversità". Sarà per questo che sul braccio sinistro si è fatta tatuare la scritta "RIP" e sul destro il simbolo dell'infinito?
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "Telefilm Magazine" di Febbraio)
PICCOLO GRANDE SCHERMO - "ChristmA(lia)s": Jennifer Garner diventa romantica sotto il prossimo Albero di Natale
(ANSA) - Jennifer Garner, l'ex volto di "Alias", sara' la protagonista del remake di 'Christmas in Connecticut', commedia romantica arrivata al cinema nel 1945, adattata poi nel 1992 al piccolo schermo dall'attuale governatore della California Arnold Schwarzenegger che ne aveva curato la regia e con Dyan Cannon nel ruolo principale. Secondo il quotidiano americano 'Variety' in questo nuovo film Jennifer Garner vestira' i panni di una donna non sposata, originaria di New York, che ha deciso di fondare la sua quotidianita' sull'inganno inventando un piano quasi perfetto. La donna, infatti, e riuscita a far credere al mondo di essere una famosa scrittrice di libri di cucina che, con il marito e una bambina piccola, vive in una fattoria del Connecticut. I suoi sogni, pero', saranno infranti per sempre quando si ritrovera' a organizzare un pranzo di Natale nella sua irreale fattoria.
(ANSA) - Jennifer Garner, l'ex volto di "Alias", sara' la protagonista del remake di 'Christmas in Connecticut', commedia romantica arrivata al cinema nel 1945, adattata poi nel 1992 al piccolo schermo dall'attuale governatore della California Arnold Schwarzenegger che ne aveva curato la regia e con Dyan Cannon nel ruolo principale. Secondo il quotidiano americano 'Variety' in questo nuovo film Jennifer Garner vestira' i panni di una donna non sposata, originaria di New York, che ha deciso di fondare la sua quotidianita' sull'inganno inventando un piano quasi perfetto. La donna, infatti, e riuscita a far credere al mondo di essere una famosa scrittrice di libri di cucina che, con il marito e una bambina piccola, vive in una fattoria del Connecticut. I suoi sogni, pero', saranno infranti per sempre quando si ritrovera' a organizzare un pranzo di Natale nella sua irreale fattoria.
Iscriviti a:
Post (Atom)