martedì 6 febbraio 2007

L’EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri
Rubrica a cura di Leo "Grant" Damerini apparsa su "Telefilm Magazine" di Febbraio

ANSA
Incantesimo politico

"La sinistra non pensi di incantare la gente con il buonismo da telefilm".
(Roberto Cota, Lega Nord, 04.12.2006)

SECOLO D'ITALIA
Bianco, rosso e verdastro

"Il rischio per la fiction italiana e' di diventare marginali".
(Agostino Saccà, Raifiction, 10.12.2006)

TV SORRISI E CANZONI
La giustizia ribaltona

"6+ a 'In Justice', nuovo telefilm di Foxcrime in cui si ribadisce con efficacia l'idea di una verità da riscoprire, di un verdetto da ribaltare, dell'innocenza di un condannato che può essere dimostrata per salvarlo".
(Mirella Poggialini, 11.12.2006)

CORRIERE DELLA SERA
I telefilm, derive dell'immaginario
"La serialità d'autore è un'opera aperta che si lascia facilmente attraversare dalle derive dell'immaginario. Come ci insegnano, appunto, i successi di 'Lost' e 'Dr.House', e prima di 'X-Files' e 'Buffy'".
(Aldo Grasso, 10.12.2006)

VANITY FAIR
I malati veri e quelli del Dr. House
"Sono arrabbiato perchè nelle scorse settimane i telespettatori dell''Infedele' mi hanno fatto un brutto scherzo. Io gli ho mandato in onda quella che continuo a considerare la migliore puntata dell'anno, dedicata alla società dei malati di cancro. E gli infingardi hanno voltato canale, tutti a guardare il 'Dr. House'...".
(Gad Lerner, 07.12.2006)

LA STAMPA
Buoni o cattivi, tra Welby e House
"Magari alla puntata di Lerner sul cancro c'erano troppe persone e mancava quella facile e in fin dei conti rassicurante formuletta alla quale siamo rassegnati; e quanti hanno intuito di che si trattava, avranno preferito distogliere lo sguardo, proprio come si sta distogliendo lo sguardo dal letto in cui Welby è 'solo' una persona che soffre. House interpreta alla perfezione il banale bipolarismo nel quale tutti noi, malati e sani, siamo costretti a riconoscerci, e che la televisione sublima in format: o buonismo o cattivismo".
(Stefania Miretti, 09.12.2006)

OGGI
"Vi spiego perchè House è diseducativo"
"Ho visto una sola puntata, ma mi è bastata per farmene un'idea. E' il ritratto opposto a quello dei medici buoni e simpatici cui ci ha abituati un filone narrativo a volte insopportabilmente caramelloso. Come si spiega il successo di questa serie televisiva anticonvenzionale che piace tanto al pubblico? La prima risposta non è nè di ordine medico nè di ordine morale: presentare un personaggio completamente 'alla rovescia' rispetto ai canoni tradizionali è un vecchio trucco che funziona quasi sempre, perchè uscendo dal comune attira l'attenzione. Ricordiamoci la 'ricetta' del secentesco Giambattista Marino: 'E' del poeta il fin la meraviglia/chi non sa far stupir vada alla striglia'. Un altro motivo dell'inimmaginabile successo di House può essere il fatto che il suo caratteraccio e i difetti ne fanno un personaggio al livello di tutti, e quindi in sostanza più 'umano', perchè diminuisce una distanza tra medico e paziente che non è solo culturale: se sotto il camice bianco i pazienti hanno il diritto di aspettarsi sempre un dottor Albert Schweitzer è inevitabile che sentano un pò lontano questo 'modello' di perfezione umana, pur ammirandolo. Ma una cosa è il successo di un personaggio tv, altra cosa è la realtà. Può darsi che a un pubblico che si è tanto divertito negli anni '70 per gli scherzi atroci che facevano i medici militari di 'Mash' (anche se non ai pazienti), House piaccia perchè è anche un esempio di humour, lo stesso che fece definire l'amore come la 'più grave delle malattie veneree'. ma un medico così piacerebbe davvero ai pazienti? Forse sì, ma all'interno di una precisa situazione: la fiducia del paziente in quel medico nonostante il caratteraccio, e la certezza che il malgarbo e le battute micidiali non sono rivolti contro di lui, non sono realmente aggressivi. Nell'House tv vedo invece un'immagine diseducativa, perchè manca uno dei principi base della medicina moderna. la centralità del malato e cioè che siano l'ospedale e i medici a ruotare attorno al paziente, non il contrario. Il malato, in mano a un sistema che non lo considera 'persona', diventa un ostaggio. Non si può muovere, non può reagire, può solo debolmente protestare. on è degno della natura del lavoro di medici e infermieri (e non è degno della natura di uomo) lasciarlo assetato se ha sete, sofferente se ha dolore, spaventato se ha paura. Il paziente ha diritto di essere al centro del lavoro di medici e infermieri, e ha altri diritti che solo da poco cominciano ad affermarsi. Il primo di questi diritti è quello di poter decidere, e questo concetto discende da una rivoluzione etica, che ha cambiato i rapporti tra medico e paziente, tra struttura sanitaria e paziente. Una volta il malato era l'oggetto di una decisione del medico, oggi è invece un soggetto a cui il medico deve fornire i dati utili a poter esercitare una scelta, dando il proprio consenso a soluzioni proposte dal medico, il quale non dimenticherà d'illustrare rischi e benefici. Ma tutto ciò nel serial tv (almeno in quello che ho visto) non appare e questo non è educativo".
(Umberto Veronesi, 13.12.2006)

IL VENERDI'
Spazio, ultimi oltre frontiera
"Noi italiani non abbiamo la cultura per fare 'Star trek' e, avendo a disposizione meno mezzi, dobbiamo sfruttare al massimo la nostra creatività".
(Lorenzo Mieli, 15.12.2006)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

regaliamo a Veronesi un'intero cofanetto...ke ne dite?

Anonimo ha detto...

Un cofanetto di Vicodin...

Anonimo ha detto...

W l'ipocrisia!
Veronesi era seduto dietro di me al telefilm festival mentre in sala proiettavano le prime due puntata della stagione 2 di house!
Vuole forse farci credere che L'UNICA (visto che afferma di aver visto un solo episodio..) puntata di House l'ha vista lì?

io sinceramente non ci credo..
e mi associo all'idea di regalargli il cofanetto..!

Purtroppo agli Italiani piace troppo generalizzare e se alcuni programmi sono il trionfo del Trash..allora tutto è spazzatura, e la TV diventa una cosa da ignoranti..
....invece ci si dovrebbe rendere conto di quanta maestria c'è dietro alla lavorazione di certi telefilm!

Ringraziamo persone come Damerini, Margaria o Aldo Grasso che contribuiscono ad innalzare questo genere a "cosa seria"!!!

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