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venerdì 19 febbraio 2021

NEWS - Western Girl! Francesca Comencini firma il riadattamento seriale di "Django" per Sky

Il classico del cinema western Django verrà rivisitato in una serie internazionale liberamente tratta dal film di Sergio Corbucci, in 10 episodi da 60’. Django, le cui riprese inizieranno a maggio, è una serie Sky Original e una Création Originale CANAL+, prodotta in inglese da Cattleya (ZeroZeroZeroGomorra - La Serie), parte di ITV Studios, e da Atlantique Productions (Midnight SunThe Eddy), nota casa di produzione francese che fa parte del gruppo Mediawan. I primi episodi saranno diretti da Francesca Comencini (Gomorra - La Serie), che sarà anche direttrice artistica della serie; protagonista il pluripremiato attore Matthias Schoenaerts (The Danish GirlRed SparrowVia dalla pazza follaUn sapore di ruggine e ossa). 

Django è prodotta da Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz e Francesca Longardi per Cattleya e da Olivier Bibas per Atlantique Productions.

La serie è stata commissionata da Nicola Maccanico, EVP Programming Sky Italia, insieme a Nils Hartmann e Sonia Rovai che sono anche produttori esecutivi per Sky Studios; per CANAL+ da Arielle Saracco, Head of CANAL+ Création Originale, e Fabrice de la Patellière, Head of CANAL+ Drama. STUDIOCANAL gestisce le vendite internazionali della serie.

 

DJANGO è stata creata e scritta da Leonardo Fasoli (Gomorra – La SerieZeroZeroZero) e Maddalena Ravagli (Gomorra - La Serie), entrambi anche co-autori del soggetto di serie insieme a Francesco Cenni e Michele Pellegrini. Due episodi sono stati scritti da Max Hurwitz (ZeroZeroZeroManhunt). 

Questo ambizioso progetto offre un approccio inedito al genere western, con un taglio contemporaneo e psicologico. DJANGO arriverà su Sky in Italia, Regno Unito, Irlanda, Austria e Germania e sui canali CANAL+ in Francia, Benelux e Africa. 

 

Francesca Comencini ha dichiarato: «Questo progetto mi ha catturata fin da subito, anche grazie a personaggi femminili estremamente forti. “Django” offre un nuovo e interessante punto di vista sull’idea di mascolinità nel genere western. È una storia universale che celebra la diversità e le minoranze. Sono sicura che “Django” incuriosirà e affascinerà gli spettatori di tutto il mondo»

venerdì 8 gennaio 2021

NEWS - Da oggi al via "The Undoing" su Sky e Now Tv con la coppia di stelle Kidman+Grant e la terza incomoda emergente Matilda De Angelis

Negli Stati Uniti, su HBO, è diventata la prima miniserie i cui ascolti sono cresciuti senza sosta di settimana in settimana. In UK i numeri da record fatti registrare su Sky hanno superato perfino quelli dalla prima stagione de Il Trono di SpadeThe Undoing - Le verità non dette, con Nicole Kidman Hugh Grant protagonisti, è fra le miniserie più attese e già più chiacchierate dell’anno e debutterà, tutta subito, l’8 gennaio alle 6.00 di mattina, quando tutti gli episodi saranno disponibili On Demand su Sky e in streaming su NOW TV. Dalle 21.15 partirà anche su Sky Atlantic, dove andrà in onda ogni venerdì per tre settimane. Il 9 e il 10 gennaio, inoltre, Sky Atlantic +1 (canale 111) diventa Sky Atlantic Maratone, con una programmazione interamente dedicata alla serie. 

 

Ambientata nell’esclusivo Upper East Side di Manhattan, la serie è un appassionante family drama con atmosfere da thriller psicologico che ha conquistato anche la critica internazionale: una serie “assolutamente avvincente” per il Guardian, “bellissima” per Entertainment Weekly. Dal romanzo di Jean Hanff Korelitz “You Should Have Known”- caso letterario del 2014 dal 19 gennaio in libreria grazie a PIEMME in un’edizione tie-in col nuovo titolo The Undoing - Le verità non dette – una storia sulle bugie che raccontiamo a noi stessi, quando scegliamo – più o meno inconsciamente - di chiudere gli occhi pur di non vedere la verità che abbiamo davanti.

 

Creata da David E. Kelley - già dietro al successo di Ally McBeal e Big Little Liesche gli è valso un Emmy Award - e diretta dalla regista premio Oscar Susanne BierThe Undoing – Le verità non dette racconta di Grace Fraser (Kidman), una terapista newyorkese di successo, e di suo marito Jonathan Fraser (Grant), stimato oncologo pediatrico. Grace e Jonathan vivono la vita che hanno sempre sognato, fino a quando un violento omicidio e delle inquietanti rivelazioni sconvolgeranno il loro destino e il peso di verità non dette scaverà delle crepe profonde nella loro storia. 


La serie vanta un cast in cui, accanto a Kidman e Grant, spiccano Donald Sutherland (Hunger GamesElla & John - The Leisure Seeker), Édgar Ramírez (American Crime Story: L'assassinio di Gianni Versace, Joy), Noah Jupe (Honey BoyLe Mans '66 - La grande sfida) Matilda De Angelis (Veloce come il vento, L'incredibile storia dell'Isola delle Rose), che interpreterà Elena Alves. Un ruolo assolutamente centrale ai fini dello svolgimento della trama per la giovane attrice italiana, quello di una giovane artista che entra nella cerchia di amicizie di Grace mentre quest’ultima pianifica una raccolta fondi per la prestigiosa scuola frequentata dai loro figli.

 

Grace Fraser conduce una vita praticamente perfetta a Manhattan. Psicoterapeuta affermata, abita in una bella casa e ha una splendida famiglia composta dal marito Jonathan e Henry (Noah Jupe), il figlio dodicenne che frequenta una scuola privata d'élite nell'Upper East Side. Ma all’improvviso un abisso si apre nella vita della donna: una morte violenta, un marito che scompare nel nulla. Messa di fronte a una catena di terribili rivelazioni, Grace capisce che potrebbe non conoscere affatto il marito. Lei, che solitamente consiglia alle donne di ascoltare l’istinto anche quando dice cose che non si vogliono sentire, si rende conto che potrebbe non aver dato ascolto ai suoi stessi consigli. 

venerdì 9 ottobre 2020

NEWS - Chi siamo? Dove andiamo? Che viviamo a fare? Al via da stasera "We are who we are" di Luca Guadagnino su Sky, serie nata già vecchia pre Covid e post (nel senso di strizzata d'occhio a) "Euphoria"


Un delicato racconto di formazione sui misteri dell’adolescenza, ambientato in un piccolo scorcio d’America in Italia ma che potrebbe svolgersi ovunque. In onda su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV venerdì 9 ottobre alle 21.15, primi due episodi per We are who we are, la prima serie del candidato all’Oscar Luca Guadagnino, che esordisce alla regia di un progetto per la TV con questa serie targata Sky e HBO e prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment e da Wildside, entrambe del gruppo Fremantle, con Small Forward. Stasera, invece, dalle 19.30 sul canale Youtube di Sky incontro con Luca Guadagnino, che intervistato da Akim Zejjari risponderà in diretta alle domande dei fan in compagnia di due ospiti d’eccezione: i protagonisti di We Are Who We Are, Jack Dylan Grazer e Jordan Seamón. L’incontro rimarrà ovviamente disponibile sul canale Youtube di Sky. 
Il primo episodio si apre con l’arrivo in Italia di uno dei protagonisti, il quattordicenne Fraser (Jack Dylan Grazer). Dopo che Sarah (Chloë Sevigny), una delle sue due madri, viene promossa a Colonnello in una base militare statunitense in Veneto, il ragazzo si trasferisce con la famiglia in Italia da New York. Mentre esplora la nuova realtà entra in contatto con dei ragazzi: è subito incuriosito da una di loro, la misteriosa Caitlin (Jordan Kristine Seamón). La sera stessa del primo incontro, Fraser incrocia Caitlin in abiti maschili e decide di seguirla in un bar dove la osserva flirtare con una ragazza italiana. Nel secondo episodio, Caitlin discute dei suoi problemi con il fidanzato Sam (Ben Taylor). La ragazza si accorge poco dopo di avere le sue prime mestruazioni, evento che vive con grande turbamento. Tornata a casa, ne parla con il padre (Scott Mescudi), ma il loro rapporto sembra raffreddarsi a causa della sua femminilità emergente. Caitlin, che si è accorta della presenza di Fraser nel bar, nei giorni seguenti evita il ragazzo, ma lui le fa capire che la supporta facendole recapitare a casa un regalo: dei vestiti da uomo.

martedì 22 settembre 2020

NEWS - HBO regina dei PandEmmys, Netflix resta a guardare in streaming

Articolo di Mariarosa Mancuso su "Il Foglio"

Hbo batte Netflix. Agli Emmy lo streaming perde colpi a vantaggio della tv via cavo. Vedere alla voce "Euphoria" o "Watchmen". Niente red carpet. Poltrone vuote, al massimo qualche sagoma cartonata ("Per non sembrare un raduno di sostenitori di Donald Trump", ha spiegato il maestro di cerimonie Jimmy Kimmel, in prestito dallo show "Jimmy Kimmel Live!"). Attori, attrici, registi, produttori collegati via Zoom dal salotto di casa, per i ringraziamenti (non tutti presentabili, intendiamo i salotti). Signore e signori, ecco a voi i PandEmmys! - sono sempre parole del bravo presentatore: la prima importante cerimonia di premiazione virtuale, distanziata e disinfettata, fino alle schede con i nomi dei premiati. Gli Oscar della tv, si usa dire. Anche se la tv non è più quella di una volta, con le piattaforme streaming che ci hanno salvati quando eravamo chiusi in casa. Netflix, per esempio, aveva 160 nomination, tra artistiche e tecniche. Ha portato a casa solo due statuette importanti: Dulia Garner attrice non protagonista per "Ozark" e Maria Schrader per la regia di "Unorthodox". Non è andata meglio alle altre piattaforme, che negli anni scorsi avevano trionfato con "La fantastica signora Maisel" (Amazon) e "Handmaid's Tale" (Hulu). Ha fatto man bassa di premi Hbo, la tv via cavo che inventò lo slogan "It's not tv, it's Hbo". Forse per tradizione, o forse per barriere d'entrata più rigide rispetto alla concorrenza streaming, è ancora la sigla che produce le serie o miniserie migliori. "Euphoria", per esempio: molto liberamente ispirata a una serie israeliana con lo stesso titolo, ha fatto vincere alla protagonista Zendaya l'Emmy come migliore attrice drammatica. La più giovane nella storia del premio, battendo Jennifer Aniston, Olivia Colman, Laura Linney. Ha ringraziato circondata da uno stuolo di sostenitori.

Regina King - diventata regista con "Una notte a Miami", presentato pochi giorni fa alla Mostra di Venezia - ha vinto per la miniserie "Watchmen" di Damon Lindelof, tratta con qualche libertà dai fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons (per gli spettatori italiani, su Sky Atlantic e Sky on demand). Altro record: è il primo Emmy a premiare una storia disegnata, che dopo il film girato da Zack Snyder nel 2009, è stata adattata ai tempi anticipando il movimento Black lives matters. Regina King - ovvero Sister Night, che a Tusla combatte i razzisti - indossava una maglietta con il volto di Breonna Taylor, uccisa a Louisville dai poliziotti che perquisivano casa sua. Targata Hbo anche "Succession" (sempre Sky Atlantic e Sky on demand). La strepitosa serie scritta da Jesse Armstrong con un occhio a Shakespeare e al suo "Re Lear". Un miliardario a capo di un impero mediatico, padre di tre figli, sceglie il suo erede tra crudeltà, tradimenti, giochi doppi e tripli, mentre i giornali, le televisioni, perfino i parchi divertimenti cambiano. Sono tutti bravissimi, speriamo che i 7 Emmy siano propizi all'arrivo della terza stagione. "Schitt's Creek" ha vinto tutti i premi importanti nella categoria "serie comica": attrice protagonista e non protagonista, attore protagonista e non protagonista, regia sceneggiatura. Schitt's cosa? E' una serie di produzione canadese, già alla sesta stagione, rilanciata da Netflix. Non in Italia però, restiamo alla periferia dell'impero. Gli showrunner si chiamano Eugene Levy e Daniel Levy, padre e figlio (Eugene era il genitore con i sopracciglioni neri in "American Pie", scena pecoreccia con la torta di mele appena sfornata). La serie preferita dalla comunità Lgbt d'America, per la tranquillità con cui racconta una romantica relazione tra due giovanotti.

martedì 30 giugno 2020

martedì 28 aprile 2020

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"I Diavoli", la forza delle storie dei singoli senza sorrisi
«Il più grande inganno del diavolo è farci credere che non esista. Invece è reale, come l’acqua in cui nuotano i pesci. Reale come la finanza che scorre in questa banca». Il punto di partenza de I Diavoli, la nuova serie in onda su Sky Atlantic, è tagliente e lascia immaginare il disfacimento etico che ne seguirà. Prodotta da Lux Vide (la tradizione che sposa la serialità pay!) in collaborazione con i francesi di Ocs, la serie è un viaggio negli abissi della finanza, in un mondo fatto di numeri e spregiudicatezze che soffocano ogni possibile umana comprensione, un mostro che «non si vede, non ha odore e per molte persone è impercettibile»; a rendere verosimile l’impianto è il romanzo omonimo da cui è tratta, scritto da Guido Maria Brera, una vita tra trading e fondi finanziari. Le vicende della banca d’investimenti Nyl ruotano intorno alle figure di Dominic Morgan (Patrick Dempsey), ceo dell’azienda, e l’italiano Massimo Ruggero (Alessandro Borghi), rampante «head of trading» in procinto di una scalata ai vertici, che per la carriera ha rinunciato a tutto, compresa una moglie che ora ritorna, fragile e problematica. All’inizio della serie, un altro manager della banca muore cadendo da una finestra del palazzo, aprendo le danze di intrighi di potere, affari oscuri, inframmezzati dalle immagini reali delle crisi del 2011 che hanno incendiato e impoverito non poche nazioni. La forza de I Diavoli sta nei profili delle singole storie, in una fotografia che insiste su colori freddi e asettici, in un cast di livello (ci sono anche Kasia Smutniak e Lars Mikkelsen) che riesce a raddrizzare anche i passaggi più tecnici e meno fluidi. Nei tic, nei volti tirati dei protagonisti non c’è quasi mai l’ombra di un sorriso, a conferma di quanto confessa Massimo Ruggero: «Il più grande inganno del diavolo non è farci credere che non esista, ma lusingarci per non farci vedere che il diavolo siamo noi». (Aldo Grasso)

lunedì 3 febbraio 2020

NEWS - Clamoroso al Cibali! Sky in trattativa per portare Disney+ sulla propria piattaforma: dopo l'accordo con Netflix, meglio aggregare che perire nella concorrenza...

News tratta dal "Corriere Economia"
Il mercato delle piattaforme streaming attacca e le pay reagiscono. Sky, in particolare. Che a fronte del rischio di perdere abbonamenti ha deciso di cambiare pelle. 0 meglio, di aggiungere alla sua natura di produttore e distributore, quella di aggregatore. E così, dopo aver messo Netflix a disposizione dei propri clienti, su Sky Q il gruppo sarebbe in trattativa con Disney per aggiungere anche la piattaforma streaming Disney+ alla propria offerta. L'operazione, ancora in fase di negoziazione, dovrebbe riguardare per il momento il Regno Unito per poi coinvolgere tutti i Paesi in cui Sky e presente, Italia compresa. Come per Netflix, anche per Disney+ (che arriverà sul nostro mercato il prossimo 24 marzo, indipendentemente dall'accordo con Sky) l'obiettivo è quello di presentare agli utenti i contenuti nell'interfaccia iniziale senza distinzioni grafiche tra Sky, Netflix e Disney e di valorizzare i singoli contenuti senza «concorrenza». Il vantaggio per Sky è evidente: diventerebbe un contenitore di eccellenza in grado di offrire una serie di contenuti a sconto. Oltre ai propri, avrebbe tutta la library di Netflix e l'immenso archivio di Disney (che significa Star Wars, Marvel e Pixar), intercettando una buona fetta di pubblico non disposto a pagare più di un abbonamento al mese. Ma anche Disney ne guadagnerebbe: con la decisione di creare la propria piattaforma streaming, il gruppo guidato da Bob Iger ha tolto i propri canali dalle pay tv (senza escludere comunque la possibilità di accordi di licenza con le stesse pay), disintermediando la catena distributiva dei propri contenuti. L'accordo con Sky le permetterebbe di ampliare la propria base clienti. In particolare in Italia gli abbonamenti delle pay sono circa 4,5 milioni (concentrati in Sky), quelli degli Ott (Netflix, Amazon Prime, Apple tv, Infinity, Tim Vision, Dazn) sono circa 6. Di questi 10,5 milioni, circa 8 sono le famiglie e 2 milioni sono quelle che oltre a un abbonamento Sky, hanno sottoscritto l'abbonamento a una Ott. Disney insomma rischia di trovare un mercato se non saturo, quanto meno già strutturato. «Allearsi» con Sky significa pescare anche in questo bacino. Senza pestarsi i piedi a vicenda. I modelli possono convivere tra loro: sia il modello Netflix che fa da produttore e distributore e che, anzi, si è prepotentemente inserito nella produzione di contenuti propri, come confermato dalla partecipazione massiva ai Golden Globes e agli Oscar. Sia il modello Disney che prova a monetizzare fino in fondo la propria enorme produzione e library. Sia il modello aggregatore di Sky. «È in corso una fase di proliferazione degli Ott sotto la spinta dei grandi produttori di contenuti — afferma Claudio Campanini, amministratore delegato di Kearney Italia —. Attaccati da Netflix, hanno deciso di raggiungere direttamente il consumatore facendo leva su marchi molto presenti nella mente del consumatore come Disney. Questo cambierà la modalità di ricerca e fruizione dei contenuti e creerà nuove esigenze nei consumatori».

mercoledì 4 dicembre 2019

NEWS - Da oggi al via su Sky "The Loudest Voice - Sesso e Potere" con la coppia Russell Crowe+Naomi Watts su uno degli scandali americani più dirompenti degli ultimi anni (storia vera)
Tratta da una scandalosa storia vera di soprusi, molestie sul posto di lavoro, politica e – soprattutto - potere, è la miniserie evento di quest’anno, su una delle vicende che più hanno sconvolto il mondo dell’informazione americano negli ultimi decenni. Il Premio Oscar Russell Crowe e la candidata all’Oscar Naomi Watts guidano il cast stellare di "The Loudest Voice - Sesso e Potere", su Sky e NOW TV dal 4 dicembre alle 21.15 in esclusiva per l’Italia. La serie è il racconto a puntate – sette, una per ciascuno degli anni cruciali della vicenda – dell’irresistibile ascesa e della rovinosa caduta di Roger Ailes, CEO di Fox News scomparso nel 2017. E' l’adattamento fedele del best-seller di Gabriel Sherman (che ha firmato personalmente due episodi della serie) The Loudest Voice in the Room, che a partire dalle testimonianze di più di 600 persone ha inchiodato Ailes, capace di modellare un colosso dell’informazione come Fox News con una tale efficacia da aver finito per plasmare la conversazione politica americana ai più alti livelli, a uno scandalo sessuale che ne ha travolto per sempre carriera e reputazione. Un irriconoscibile Russell Crowe, con molti chili in più e quasi completamente calvo, interpreta il potentissimo chairman del canale all news americano, leader de facto dei conservatori e media consultant di tutti gli ultimi Presidenti repubblicani degli Stati Uniti d’America, da Nixon a Reagan fino allo stesso Donald Trump. Naomi Watts veste invece i panni di Gretchen Carlson, anchorwoman di Fox News allontanata dal canale nel 2016 dopo aver intentato - per prima - contro Ailes una causa per molestie sessuali. La donna, sua fiera accusatrice nonché fra le prime paladine del movimento #MeToo, fu capofila di una lunga serie di vittime, più di venti, delle attenzioni indesiderate di Ailes. La serie è prodotta, fra gli altri, da Tom McCarthy (Il Caso Spotlight) e da Jason Blum (Get OutSharp Objects) e racconta non soltanto gli scandali e gli intrighi del mogul, ma anche la sua ascesa dietro le quinte della politica americana e gli incontri coi leader mondiali che hanno contrassegnato la carriera. Nel cast anche Sienna Miller (Civiltà perdutaAmerican Sniper) che interpreta Elizabeth, la moglie del fondatore di Fox News, e Seth MacFarlane (TedLa Truffa dei Logan) nei panni di Brian Lewis, ex braccio destro di Ailes a capo delle PR del canale. E ancora Simon McBurney (La teoria del tutto) è il tycoon Rupert Murdoch, Annabelle Wallis (Peaky Blinders) veste i panni di una delle accusatrici, Laurie Luhn, contabile di Fox News, e Aleksa Palladino (Boardwalk Empire) sarà invece la storica assistente di Ailes Judy Laterza. 

giovedì 21 novembre 2019

NEWS - Kasia "Domina"-trix! La Smutniak protagonista della nuova serie Sky Original su Livia Drusilla nell'antica Roma: al via i primi ciak
Dare vita alle lotte per il potere nell’antica Roma da una prospettiva diversa, quella delle donne. È questa l’ambizione della nuova serie Sky Original"Domina", prodotta da Fifty Fathoms (Fortitude) e Sky Studios, con Cattleya nel ruolo di executive production service. Un dramma epico e un racconto attualissimo, nei 10 episodi che seguono la vita e la straordinaria ascesa di Livia Drusilla, che dopo numerose avversità riesce a diventare la donna più potente del mondo. Le riprese sono in corso presso i Cinecittà Studios di Roma. A interpretare la protagonista Livia Drusilla sarà Kasia Smutniak (Perfetti Sconosciuti, Loro, Devils), insieme a un grande cast internazionale che vanta la presenza di Liam Cunningham (Il Trono di Spade) nel ruolo di Livio, il padre di Livia, Matthew McNulty (Misfits) nei panni del futuro imperatore Gaio, Christine Bottomley (The End of the F***ing World) è Scribonia, Colette Tchantcho (The Witcher) è Antigone, Ben Batt (Captain America: Il primo vendicatore) è Agrippa, Enzo Cilenti (Free Fire) è Tiberio Nero, mentre Claire Forlani (Vi presento Joe Black) interpreta Ottavia. Insieme a loro, anche la partecipazione di Isabella Rossellini (Velluto Blu, La morte ti fa bella) nel ruolo di Balbina. La serie è stata ideata e scritta da Simon Burke (Zen, Fortitude) e alla guida di un gruppo di registi c’è l’acclamata regista australiana Claire McCarthy (Ophelia, The Luminaries). Nel cast tecnico figurano, inoltre, grandi eccellenze italiane di rilievo internazionale, a partire dal Premio Oscar® Gabriella Pescucci (L’età dell’innocenza, C’era una volta in America) che curerà i costumi della serie, Luca Tranchino (Prison Break) a cui è affidato il production design, Katia Sisto (Penny Dreadful) al make up e Claudia Catini (Trust: Il rapimento Getty) all’hair design. 
La storia segue il viaggio e l’ascesa di Livia, da una ragazza ingenua il cui mondo si sgretola sulla scia dell'assassinio di Giulio Cesare, fino a diventare l'imperatrice più potente e influente di Roma, guidata da un profondo desidero di vendicare il padre e di garantire il potere ai suoi figli. Livia e le altre donne si fanno strada in una società pericolosa e brutale, in cui dominano strategie, cospirazioni, seduzioni e delitti. Una saga familiare viscerale e autentica, fondata sull’accuratezza storica e capace di riportare in vita le incredibili storie vere di quelle donne che hanno creato una delle dinastie più durature e affascinanti di tutti i tempi.

Kasia Smutniak ha dichiarato: «Sono molto felice ed emozionata di avere la possibilità di interpretare un personaggio così complesso come Livia Drusilla. Una figura quasi invincibile, temuta e adorata allo stesso tempo, la prima a difendere i diritti delle donne. Una donna talmente forte da aver segnato le sorti dell'Impero Romano».
 Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming Sky Italia, ha dichiarato: «Domina è una produzione internazionale dalla forte impronta italiana di cui siamo orgogliosi. Un racconto che torna a esplorare l’antica Roma, ma da una prospettiva femminile e ridefinendo lo sguardo sulle donne, qui padrone del loro destino e che tenacemente perseguono le loro aspirazioni e la conquista del potere. Un grande dramma epico pensato per il pubblico di Sky. Con Domina Sky Studios riuscirà ancora una volta a mettere in correlazione importanti valori artistici internazionali con le eccellenze italiane».

"Domina" è la più recente produzione Sky nel piano di sviluppo di contenuti originali. Il gruppo Sky si è infatti impegnato a raddoppiare il proprio investimento in titoli originali drama, comedy e documentari attraverso Sky Studios, la nuova struttura per lo sviluppo e la produzione di contenuti a livello europeo. 
Tra gli Sky Original in arrivo su Sky si ricorda The New Pope, la nuova serie creata e diretta dal Premio Oscar® Paolo Sorrentino con i due volte nominati agli Oscar® Jude Law e John Malkovich; ZeroZeroZero, diretta da Stefano Sollima e ispirata al libro di Roberto Saviano, con Andrea Riseborough, Dane DeHaan e Gabriel Byrne; Devils, con protagonisti Alessandro Borghi e Patrick Dempsey. 

mercoledì 23 ottobre 2019

NEWS - "Euphoria" mica troppo! Fa discutere la serie con Zendaya in onda su Sky: "Avvenire" si chiede se gli adolescenti di oggi siano davvero così, secondo l'Aiart il serial "crea pessimismo con situazioni umanamente abbiette"
Articolo tratto da "Avvenire"
Squilla un telefono. E un adolescente che ha appena guardato una serie tv di quelle considerate a rischio emulazione per i comportamenti potenzialmente distruttivi o autodistruttivi. Risponde un addetto del personale di segreteria che accoglie la telefonata, recupera le generalità, il luogo di residenza, e provvede a indirizzare l'adolescente, rimandandolo a degli psicologi professionisti, pubblici o privati, di prossimità. La serie tv per cui è stato attivato questo servizio è Euphoria, serie televisiva statunitense creata da Sam Levinson per il network Hbo, in Italia in onda su Sky Atlantic e Now Tv. La serie, prodotta dal rapper Drake e interpretata da Zendaya (prima stagione composta da otto episodi), si basa su un'omonima miniserie israeliana, ideata da Ron Leshem, Daphna Levin e Tmira Yardeni, e presenta uno spaccato della vita di un gruppo di adolescenti tra abuso di droghe, eccessi, violenza, e relazioni complicate della cosiddetta Generazione Z, ovvero i post millennial, cioè quella generazione che approssimativamente comprende i nati tra il 1995 e il 2010; la protagonista, Rue Bennett, è infatti nata a ridosso degli attentati dell' 11 settembre 2001. II servizio (mail e linea telefonica dedicata), proprio com'era avvenuto negli Stati Uniti con Hbo, è stato voluto da Sky, che ha deciso di «accompagnare la messa in onda di Euphoria con un'attività di sensibilizzazione e supporto per chi vive situazioni di disagio e di dipendenza, perché la rilevanza di queste storie vada oltre la tv e consenta a ciascuno di prendere consapevolezza e aiutare anche chi non sta guardando». II Consiglio nazionale dell'ordine degli psicologi ha concesso il proprio patrocinio per la serie, mettendo a disposizione un servizio di informazione e supporto di professionisti competenti, a titolo gratuito, fornito da Form-Aupi (Associazione Unitaria Psicologi Italiani - Società Scientifica): «La maggior parte delle richieste di supporto - ha spiegato Mario Sellini, presidente dell'associazione è arrivatatramite contatto mail, da parte di ragazzi e ragarip dai 17 anni in su. Inoltre devo dire mi sarei aspettato più richieste da parte dei genitori, invece sono stati principalmente i ragazzi a cercare un contatto per parlare delle loro problematiche e ricevere un aiuto». Riguardo a quelle che sono state le principali richieste di supporto, Sellini riporta un riscontro inaspettato: «Non abbiamo ancora dei numeri precisi, anche perché il servizio è tuttora attivo, ma ci sono state richieste principalmente di due tipologie: uso di stupefacenti - ma a differenza della serie non su droghe sintetiche e psicofarmaci - oppure problematiche di ordine sessuale, ed in particolare legate a questioni relative l'identità di genere, e il conseguente rapporto con i genitori per affrontare l'argomento; devo dire che questo è l'aspetto che ci preoccupa di più come professionisti, perché se una tossicodipendenza può essere inserita in un percorso di crescita complesso che va alla ricerca di un'esplorazione dei propri limiti, mentre le problematiche legate alla sessualità, invece, implicano più facilmente un non riconoscimento del problema, poiché non invalidanti. Per cui l'educazione alla sessualità viene percepita in modo distorto, anche per via della pornografia». Euphoria, com'era già avvenuto ad aprile 2018 per un altro teen drama, Tredici, ha ricevuto critiche da parte del Parents Television Council per la promozione di contenuti espliciti ad un pubblico adolescente. A tal proposito bisogna anche ricordare che recentemente Netfiix ha deciso di rimuovere la scena del suicidio dalla prima stagione, su indicazione di esperti medici dell'American for Suicide Prevention. Euphoria e Tredici, non sono comunque le uniche due serie tv ad affrontare queste e altre tematiche del mondo degli adolescenti, attraverso scene più o meno esplicite: le serie tv britanniche Sex education e The end of the f *** ing world, ne sono un esempio, ma anche l'italiana Baby, ispirata allo scandalo delle giovani squillo dei Parioli, e almeno un paio di passaggi su alcool e droga della serie spagnola Elite. Un'altra serie tv che tratta il tema della droga, poi, è la tedesca Come vendere droga online (in fretta). Su Euphoria è intervenuta anche l'Aiart, ovvero l'Associazione italiana cittadini mediali, che ha segnalato i contenuti agli organi di vigilanza e ha chiesto di aprire un tavolo di confronto con Sky e con tutte le emittenti che mandano in onda serie problematiche rivolte a un pubblico giovane, per riflettere su una responsabilità condivisa nella comunicazione: «E un processo - interviene con una nota Giovanni Baggio, presidente nazionale Aiart - che incoraggia l'emulazione di comportamenti a rischio e autodistruttivi. L'Agcom approva? Noi fatichiamo ad accettare una narrazione che mette in scena contenuti a tal punto estremi da indurre la stessa emittente ad aprire una linea di supporto psicologico attiva nei giorni in cui vanno in onda le puntate. Sky - prosegue Baggio - dichiara di voler incoraggiare una discussione e sensibilizzare il pubblico su questi problemi, ma l'Aiart è convinta che proporre immagini crude e contenuti espliciti come quelli che la serie presenta, spenga sul nascere qualsiasi discussione e sia in grado di creare non già una conoscenza critica di fenomeni degenerativi, come si asserisce, ma soltanto un senso di pessimismo, sconfitta e rassegnazione a situazioni umanamente abiette. E discutibile che le aziende radiotelevisive pur di far cassa ospitino contenuti di qualunque tipo, giustificandoli, ma i motivi di questo degrado televisivo restano essenzialmente tre: una regolamentazione inefficace, la potenza del web e il conseguente accesso 24 ore su 24 da parte di chiunque e a qualunque contenuto, e infine il silenzio degli organi di vigilanza». Resta infine da capire se davvero lo spaccato raccontato in queste serie tv sia rappresentativo del vero mondo degli adolescenti: «In verità - conclude Sellini - non tutti gli adolescenti vivono le problematiche raccontate. Quello che vediamo è solo una parte», e in parte risponde alla domanda che si pone Sam Levinson, il creatore di Euphoria, sul sito dedicato alle richieste di aiuto e supporto: «Come ci si orienta in un mondo che cambia ogni giorno?».

venerdì 18 ottobre 2019

NEWS - Al via le riprese di "Anna", la nuova serie di Ammaniti per Sky
Sono cominciate nella campagna romana per spostarsi poi in Sicilia le riprese di «Anna», la nuova serie originale Sky creata e diretta da Niccolò Ammaniti, al suo secondo progetto perla tv dopo il successo dello scorso anno con «Il Miracolo». Tratta dal suo omonimo romanzo edito da Einaudi, la storia racconta di una ragazzina cocciuta e coraggiosa che parte alla ricerca del fratellino rapito.

mercoledì 16 ottobre 2019

NEWS - La visione del Saba: "Fox punta sempre più e solo alle serie originali" (ma se sono come "Romolo+Giuly" e "Extravergine" meglio Shonda Rhimes all day long!)

Articolo+intervista tratta da "Italia Oggi"
Un deciso cambio di passo per il gruppo televisivo Fox in Italia. Ci si prende una pausa dai programmi di intrattenimento alla Contadino cerca moglie, e ci si concentra invece sulle produzioni originali cosiddette scripted sia di commedie sia di drama. E tutte, come spiega a ItaliaOggi Alessandro Saba, vice president e responsabile dei canali di intrattenimento, dell'area research e delle produzioni di Fox networks group Italy, «puntano a sviluppare progetti locali ma con un respiro internazionale. Fino ad ora Fox, in Italia, proponeva o prodotti globali, o localissimi, tipo Boris. Vogliamo, invece, intercettare quella zona di mezzo, così come ha fatto Sky che è stata pioniera con Gomorra, una serie che più locale non si potrebbe, ma esportata poi in tutto il mondo». Dopo la fusione a livello internazionale tra Fox e Disney, quelli di Sky (che appartiene invece a Comcast) non sono più parenti, «ma siamo rimasti amici», mentre con Disney, anche in Italia, «per ora rimaniamo due società distinte» nonostante nella prossima primavera inizierà il grande trasloco di Fox dalla sede romana al quartier generale milanese di Disney. E comunque «già da tempo», sottolinea Saba, «la metà del palinsesto di Fox è fatta da prodotti Disney, a partire da Grey's anatomy e da tutta la library legata a Shonda Rhimes». Insomma, il gruppo televisivo Fox, che dal 1° ottobre ha perso i canali Fox animation, Fox comedy e Nat Geo people, cui Sky non ha rinnovato il contratto, prova a trovare una nuova primavera nelle produzioni originali in Italia: e dopo la seconda stagione di Romolo+Giuly (la prima ha avuto gli ascolti più alti di ogni altro contenuto su Fox negli ultimi due anni), adesso arriva Extravergine, una commedia da 10 episodi di 30 minuti ciascuno diretta da Roberta Torre, co-prodotta da Publispei e in palinsesto su FoxLife (quindi target femminile 20-55 anni) dal 9 ottobre alle 21,15. Di qui in poi, aggiunge Saba, si andrà avanti in parallelo con produzioni originali di genere comedy (partiti i lavori su una nuova commedia al maschile), e si debutterà, invece, nel genere drama: «Stiamo collaborando con Ferzan Ozpetek a una serie ispirata al film Le fate ignoranti, e sarà pure una co-produzione turca con un episodio girato a Istanbul». Allo studio, quindi, ci sono 5-6 progetti nuovi per sviluppare una serialità di Fox made in Italy, ma che possa attraversare i confini. E anche sul genere factual, con i canali National Geographic, si punta molto a produzioni originali italiane ma di respiro internazionale: «Dopo i prodotti su Totò Riina e su Maradona, molto apprezzati all'estero, nel 2019 abbiamo realizzato il docufilm Where are you, dedicato alle storie degli immigrati sul barcone fotografato da Massimo Sestini, e il documentario sul crollo del ponte Morandi a Genova. Al momento, invece, stiamo lavorando a Ocean's breath, il respiro dell'oceano, con il tema della deforestazione in Amazzonia ma pure della morte dei coralli, partendo dal fatto che le Dolomiti, in origine, stavano sotto il mare e altro non erano che enormi montagne di coralli. Tutti progetti italiani che poi, grazie al network National Geographic, andranno nel mondo». Tornando a Extravergine, dove protagonista è Lodovica Comello, bisogna evidenziare come la nuova serie tv sia una operazione piuttosto originale nel panorama italiano: dal punto di vista visivo ricorda molto il mondo dei social, si fa un largo utilizzo degli hashtag, c'è tanto colore, i formati sono piuttosto brevi e di agevole consumo pure sui device digitali (dove Auditel ora rileva gli ascolti). Inoltre esce in tv il 9 ottobre dopo che, lo scorso 19 settembre, è già andato in libreria Extravergine, un libro-prequel sulle avventure di Dafne (il personaggio interpretato dalla Comello). E per il lancio della serie tv si sono realizzati pure appositi fumetti veicolati sul web: «Quando lavoriamo ai prodotti scripted», conclude Saba, «partiamo ovviamente dalla idea, dal quid. Poi, per?), sviluppiamo un progetto circolare: ovviamente il nostro modello di business resta la pay tv, e quindi Extravergine deve piacere in primis agli abbonati di Sky. Ma pub avere una sua vita sul digitale, è diventato un libro, potrà diventare un film. Di sicuro Extravergine ha già un suo piglio internazionale: lo vedo vicino al mondo di Almodovar, esportabile in Spagna e nei mercati latinoamericani dove peraltro la Comello è una star (per la serie Violetta di Disney channel, ndr)»

lunedì 7 ottobre 2019

NEWS - Alla fine, come previsto, ha vinto Netflix! Per non essere travolte, Sky e Mediaset costrette a allearsi: dal 9 ottobre la library un tempo solo on line visibile anche su Sky (frenate gli applausi: si paga come sul web!), mentre domani Mediaset annuncerà la co-produzione di contenuti con l'azienda di Los Gatos

News tratte da "Il Messaggero"+"Il Sole 24 ore"
Un'avvisaglia di tempesta, un'altra piccola scossa tellurica che precede lo sconvolgimento che sta per abbattersi nel mondo dell'intrattenimento. Sky e Netflix uniranno le forze convogliando i loro prodotti in un unico "aggregatore" di contenuti: «Annunciamo l'inserimento di Netflix nell'offerta di Sky Q perché aggregare è fondamentale - ha detto, dall'EY Digital Summit in corso a Capri, il responsabile di Sky Europe Andrea Zappia - di fronte a un'offerta gigantesca un aggregatore è importantissimo per semplificare la vita agli utenti». Come già accade in Inghilterra e Germania, un solo clic sulla app di Netflix dal decoder di Sky (da cui è già possibile accedere anche a YouTube, DAZN e Spotify) sarà sufficiente per accedere ai contenuti delle due piattaforme. Comodo per lo spettatore, se si considera che solo l'offerta di serie tv dai cosiddetti OTT (operatori come Amazon, Hulu e Netflix) nel 2018 è arrivata a circa 300 nuovi prodotti, di cui più della metà licenze originali Netflix. Saltare da un operatore all'altro, e navigare tra pacchetti e listini diversi, per il consumatore di streaming, nato in epoca post zapping, è un "fastidio" facilmente aggirabile aggregando. Ma la tattica messa in campo, più che per il consumatore, è pensata come una sorta di salvagente - o arma segreta - per i due giganti dell'entertainment minacciati dall'arrivò dei competitor Usa. Se da un lato Sky arricchisce il suo palinsesto, offrendo un nuovo servizio ed evitando una guerra di prezzi contro Netflix (capace di politiche molto aggressive), dall'altra Netflix si allea con un operatore capace di garantirgli ricavi sicuri.
Dal 9 ottobre i clienti Sky Q con Sky TV e Sky Famiglia potranno già sottoscrivere l'offerta al prezzo di €9,99 in più al mese nella fattura Sky. Per chi non ha ancora sottoscritto il pacchetto Sky Famiglia, aggiungere Intrattenimento plus costerà 15,39 €. L'offerta Intrattenimento plus sarà inoltre disponibile entro dicembre anche per tutti i nuovi clienti Sky, che potranno attivarla al momento dell'acquisto del proprio abbonamento Sky.
Chi ha già un abbonamento Netflix potrà decidere di sottoscrivere Intrattenimento plus, anche mantenendo il proprio profilo Netflix, per beneficiare dell'esperienza di visione di Sky Q e dei vantaggi di prezzo di questa offerta. Oppure potrà vedere Netflix direttamente attraverso l'app disponibile su Sky Q. L'offerta include il piano Netflix Standard (visione in HD e su 2 schermi in contemporanea, del valore di €11,99). I clienti Sky Q Platinum che già vedono Sky su tutte le Tv di casa, invece, allo stesso prezzo avranno il piano Netflix Premium (visione in 4K e su 4 schermi in contemporanea, del valore di €15,99). Prossimamente l'app Netflix sarà anche disponibile su Now Tv Smart Stick e Now Tv Box.
Un'alleanza che è segno dei tempi moderni, quelli in cui, pur di andare incontro alle nuove abitudini dello spettatore 2.0, si è disposti a rompere anche barriere e inimicizie un tempo insormontabili (vedi alla voce House of Cards, originale Netflix la cui licenza, prima che Netflix arrivasse in Italia, apparteneva proprio a Sky). Ma l'accordo tra Sky e Netflix è solo una delle mosse, e certo non l'unica, che le nuove piattaforme e gli operatori tradizionali stanno mettendo in campo in attesa dell'irruzione sui (piccoli) schermi di Apple, Google e Disney +, colossi assai aggressivi dalla disponibilità economica molto elevata.
Alleanze strategiche e joint venture come quella, da siglare ufficialmente martedì prossimo, tra Netflix e Mediaset. Ovvero il più grande accordo del genere in Italia, nato per affrontare la concorrenza futura e aumentare la redditività: sette film in coproduzione (e la probabile distribuzione della serie cult Stranger Things in chiaro) in cambio del lancio in anteprima su Netflix per un periodo di tempo terminato. Un'operazione fotocopia rispetto a quella che Mediaset ha già realizzato con Amazon, coproducendo la serie Made in Italy e concedendola in anteprima in streaming agli abbonati della piattaforma. «Con Netflix e Amazon abbiamo conversazioni e un buon rapporto», aveva detto a luglio Piersilvio Berlusconi. Con la guerra alle porte, e le corazzate in arrivo, i media sul campo si affidano al vecchio adagio: il nemico del mio nemico è sempre più il mio amico.

mercoledì 2 ottobre 2019

mercoledì 25 settembre 2019

NEWS - Dal 4 ottobre al via "1994" ma nessuno (Sky compresa) accenna a che fine abbia fatto Luca Pastore interpretato da Domenico Diele, condannato a 5 anni per omicidio stradale
Al via dal 4 ottobre in esclusiva su Sky “1994, l’ultimo capitolo della trilogia Sky Original prodotta da Wildside, parte di Fremantle, che racconta gli anni che hanno cambiato il Paese a cavallo fra Prima e Seconda Repubblica. Gli otto episodi della serie sono ambientati in quello che è un anno cruciale della nostra storia recente, raccontato attraverso gli occhi e le storie di persone comuni, la cui vita si intreccia con quelle dei protagonisti del terremoto politico, civile e di costume che segnò la prima metà degli Anni ’90. Nella serie, diretta da Giuseppe Gagliardi e da Claudio Noce, ritroviamo il cast di protagonisti Stefano Accorsi, Guido Caprino, Miriam Leone, insieme ad Antonio Gerardi, Giovanni Ludeno e Paolo Pierobon. 1994” è in onda dal 4 ottobre ogni venerdì alle 21.15 su Sky Atlantic e in simulcast su Sky Cinema Uno. Anche in 4k HDR per i clienti Sky Q. Disponibile anche su Sky On Demand, Sky Go e in streaming su NOW TV.
Nel 1994 l’Italia cambia per sempre: è l’anno della restaurazione. Lo sa bene Leonardo Notte (Stefano Accorsi): ha capito che conquistare il potere è difficile, ma mantenerlo è davvero una missione impossibile. Così come sembra impossibile per Pietro Bosco (Guido Caprino) riuscire a cambiare: anche ora che ha un ufficio al Viminale, non riesce ad abbandonare i suoi vecchi difetti, né riesce a dimenticare l’unica donna che ha davvero amato. Veronica Castello (Miriam Leone) deve infatti decidere chi sarà il suo compagno di vita, ma nel frattempo capisce che non vuole più essere solo la donna di uomini potenti e inizia così a giocare in prima persona la partita per il potere, diventando una parlamentare. Ritroveremo anche il PM di Mani Pulite Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi), che continua la sua battaglia, Silvio Berlusconi interpretato da Paolo Pierobon e Dario Scaglia (Giovanni Ludeno). Con loro anche Maurizio Lombardi, già visto in 1992 e 1993 nel ruolo di Paolo Pellegrini, uomo di Berlusconi e neo-onorevole, che vive in adorazione del Cavaliere. "1994" è creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo. L’idea del progetto è di Stefano Accorsi, che partecipa allo sviluppo creativo della serie. Beta Film è il distributore internazionale.

lunedì 2 settembre 2019

NEWS - Il primo trailer di "ZeroZeroZero"! 
Ennesima serie italiana tratta da un libro
Spietato come la lotta per la supremazia delle rotte della merce più distribuita al mondo, la cocaina. Sconvolgente, come i sistemi criminali e familiari diversi tra loro ma ugualmente assetati di potere. Ecco il teaser trailer di ZeroZeroZero, la serie originale Sky Studios diretta da Stefano Sollima e tratta dall’omonimo libro di Roberto Saviano, edito in Italia da Feltrinelli. Già dalle prime immagini rilasciate oggi, emerge in tutta la sua potenza il quadro raccontato da ZeroZeroZero, una produzione Cattleya - parte di ITV Studios - e Bartlebyfilm per Sky Studios, CANAL+ e Amazon Prime Video. Nel cast internazionale della serie, in otto episodi, ci sono Andrea Riseborough, Dane DeHaan, Gabriel Byrne, Giuseppe De Domenico, Adriano Chiaramida, Harold Torres, Tcheky Karyo e Francesco Colella. La serie sarà in anteprima mondiale come Evento Speciale fuori concorso alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il prossimo 5 settembre. ZeroZeroZero è creata da Stefano Sollima e dagli head writers Leonardo Fasoli e Mauricio Katz, basata sul trattamento degli stessi Fasoli e Sollima con Stefano Bises e Roberto SavianoMax Hurwitz e Maddalena Ravagli completano il team di scrittura. Ad affiancare Stefano Sollima alla regia Pablo Trapero e Janus Metz. La serie è attesa al debutto nel 2020 su Sky in Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria, su CANAL+ in Francia e nei paesi francofoni di Europa e Africa, su Amazon Prime Video negli USA, in Canada, America Latina e Spagna. Il distributore internazionale è STUDIOCANAL TV. ZeroZeroZero è una delle produzioni legate alla crescita di investimenti in produzioni originali di Sky, annunciati per il recente lancio di Sky Studios, la nuova casa di produzione e sviluppo pan-Europea.

lunedì 15 luglio 2019

NEWS - Le prime immagini di "Romulus", la serie più ambiziosa degli ultimi anni: ambientata otto secoli prima di Cristo e girata in protolatino (me cojoni!)
Sono state rilasciate le prime immagini ufficiali dal set della nuova produzione Sky Original, Romulus, una serie di Matteo Rovere, al suo esordio alla regia di un progetto televisivo. Prodotta da SkyCattleya e Groenlandia, laserie sarà composta da 10 episodi. Nel cast Andrea Arcangeli (The StartupTrust - Il rapimento Getty), Marianna Fontana (Indivisibili, Capri-Revolution) e Francesco Di Napoli (La paranza dei bambini), giovani e già apprezzatissimi talenti che saranno i protagonisti di una storia di sopravvivenza diretta da Matteo Rovere (Veloce come il vento, Il primo re), da Michele Alhaique (Non uccidere, Senza nessuna pietà) e da Enrico Maria Artale (Il terzo tempo). Due intere città meticolosamente ricostruite sulla base di ricerche storiche documentate, migliaia di figurazioni, più di 700 presenze stunt e centinaia di armi riprodotte per una serie, Romulus, ambientata otto secoli prima di Cristo, in un mondo primitivo e brutale nel quale il destino di ognuno è deciso dal potere implacabile della natura e degli dei. Girato in protolatino, Romulus è il racconto di questo mondo attraverso gli occhi di tre ragazzi segnati dalla morte, dalla solitudine e dalla violenza: Iemos (interpretato da Andrea Arcangeli), Wiros (Francesco Di Napoli) e la giovane vestale Ilia (Marianna Fontana). Una storia di uomini e donne che scoprono come crearsi un destino anziché subirlo. Una rivoluzione guidata anche da una figura femminile feroce e protettiva, spietata e materna. Romulus è la storia epica della nascita di Roma come non è mai stata raccontata. Le sceneggiature sono firmate da Filippo Gravino (Veloce come il vento, Alaska, Fiore, Il primo re), Guido Iuculano (Una vita tranquilla, Tutto può succedere, Questione di cuore, Alaska) e lo stesso Matteo RovereCompletano il cast Giovanni Buselli (Gomorra – La serie, L’amica geniale), Silvia Calderoni (Riccardo va all’inferno), Sergio Romano (Il campione, La terza stella), Demetra Avincola (Fortunata, Loro 2), Massimiliano Rossi (Il primo re, Il vizio della speranza) Ivana Lotito (Gomorra - La serie), Gabriel Montesi (Made in Italy, Il primo re, Il campione) e Vanessa Scalera (Lea)Romulus è una serie Sky Original prodotta da Sky, Cattleya e Groenlandia. La distribuzione internazionale è di ITV Studios Global Entertainment. La serie sarà prossimamente in esclusiva su Sky.

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