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giovedì 20 dicembre 2018

GOSSIP - Giù le mani (anzi, i piedi) dalla Carlton Dance! Il ballo reso celebre dal personaggio di "Willy, il Principe di Bel Air" copiato dal videogioco "Fortnite" (in realtà anche George Michael ballava così negli anni '80...)

News tratta da Tgcom24
Continuano le polemiche attorno al fenomeno videoludico del momento, quel Fortnite: Battle Royale di Epic Games che trova sempre un modo per far parlare di sé, nel bene e nel male. Così, dopo la denuncia di Donald Faison, il Turk di Scrubs che aveva accusato Epic di aver utilizzato senza il suo consenso la popolare danza del personaggio, nelle scorse ore è arrivata una nuova querela agli sviluppatori da parte di Alfonso Ribeiro, noto per aver interpretato il personaggio di Carlton nella serie TV Willy, il Principe di Bel Air con protagonista Will SmithIn particolare, stando a un report di TMZ, Ribeiro avrebbe accusato Epic di aver introdotto nel gioco una emote (una danza attivabile a piacimento dal giocatore durante le partite multiplayer, acquistabile tramite denaro reale) che emula in tutto e per tutto la sua popolare Carlton Dance, il ballo che ha reso celebre il suo personaggio nella serie televisiva degli anni '90. Come nel caso di Donald Faison, il problema non sarebbe tanto l'uso della danza in sé, quanto la monetizzazione sulla stessa senza tuttavia prevedere il benché minimo compenso o riconoscimento a chi questa danza l'ha inventata e resa così popolare. Il legale di Ribeiro, David Hecht, ha reso noto che il suo assistito avrebbe sporto denuncia anche contro Take-Two Interactive e 2K Games, probabilmente a causa dell'utilizzo improprio della stessa movenza in uno dei suoi titoli sportivi, NBA 2K18. Non è chiaro se la causa di Ribeiro proseguirà oltre e andrà a toccare tutti i videogiochi che, negli anni, hanno omaggiato la Carlton Dance, dal momento che anche il primo episodio di Destiny includeva il popolare balletto come emote a pagamento. Di seguito potete dare un'occhiata a un video comparativo che mostra come Epic Games abbia emulato completamente il balletto di Ribeiro all'interno del suo popolare Fortnite.

giovedì 22 novembre 2018

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Il reboot di "Scrubs"? Più probabile al cinema che su piccolo schermo

News tratta da "Deadline"
It’s been almost nine years since Scrubs aired its finale episode on ABC, following a run that began at NBC way back in 2001. So when the all-star cast reconvened at Vulture Festival in Los Angeles on Saturday, the big question was, would they ever do a reboot? The answer turned out to be both yes and no, with a negative for a TV revisit, but a ‘maybe’ for a film“I would do anything to not only get to work with not only this group, but the writers, and do it again,” creator Bill Lawrence said. “It was the best time in my life…you can never equal that experience. But that said, sometimes reboots, not all the time, but sometimes, they feel like a money grab.” So while Lawrence isn’t keen on going down that road, he did concede there are some–somewhat unlikely–circumstances that might twist his arm. “If this group came to me destitute and unemployed and said, ‘Oh my God, we need to do Scrubs again,’ or the crew did, or the writing staff did, then we would do it, but you are looking at a group of people who work whenever and however they want to, because of how talented they are.” However, Lawrence didn’t sound averse to a one-off reunion piece. “If we ever do it, it’ll be a short little movie or something like that,” he said. So, where would the characters be if they went back? “When people have asked me about doing the show again,” Lawrence said, “the problem for me is i would want to see where everybody is in their life, I would want to see where their marriage is.” “The janitor is back in the CIA,” quipped Ken Jenkins, while Judy Reyes said she didn’t need her character Carla Espinosa to become a doctor, as she was proud of her nursing job.  “I definitely see her with a couple of kids,” she said, “and you know we talked about early in Scrubs about her aspiring to be a doctor, but I liked her running the show as a nurse.” Zach Braff also recalled the sometimes amusing constraints ABC put on the show after they took it on for its last two seasons, including the careful angles allowed when The Todd (Robert Maschio) wore his speedo. “I had to frame above his penis,” Braff said of directing, “Rob’s banana hammock was not ABC Disney approved.” Also the cast guffawed when Lawrence recalling how they weren’t allowed a medical marijuana storyline, but they were given the green light for a plot involving seeking out a prostitute for a virgin patient. Referring to the show’s longevity, despite its sometimes wacky fantasy sequences, and off-the-wall humor, Lawrence said, “We lived in a time that once your show had a very passionate fan base, you knew you could stay on for a while, if you kept doing things that people were really enjoying.”

mercoledì 21 dicembre 2016

NEWS - Clamoroso al Cibali! "Scrubs" potrebbe tornare...(grazie a "Una mamma per amica")!

News tratta da "Uproxx"
You might know Zach Braff from that movie where Alfred the Butler, God, and Argo F*ck Yourself rob a bank, or that other film where Natalie Portman is the president of the Shins’ fan club, but he also starred on this show called Scrubs that people seem to like. The medical-comedy ran for nine seasons — the last two of which aren’t as strong as the first seven, but they did introduce us to Eliza Coupe (Happy Endings) and Kerry Bishé (Halt and Catch Fire), for which I’m forever thankful — but because no show is truly “over,” not when Fuller House is a thing that exists, Braff isn’t saying no to a reunion. During a recent question-and-answer session with fans on Twitter, via the Huffington Post, Braff said, “You never know about making more Scrubs episodes, it’s something we all talk about, especially now that all these people are going back and doing Netflix versions of their shows. I am very jealous of all this Gilmore Girls attention and Full House.” He added, “We talk about it every now and then. So you never know, it could happen. I’d do it.” 

lunedì 29 dicembre 2014

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Gli scapoli di "Undateable" e la crisi delle sit-com Usa
"Si fa presto a dire sitcom: un genere dalla semplicità solo apparente, in realtà pieno di insidie. Da anni le reti americane sono alla ricerca di un nuovo grande successo, e da anni si scontrano piuttosto con la difficoltà di azzeccarne la ricetta, di dosare nel modo corretto i vari ingredienti, di sfuggire alla banalità e al già visto. E nella massa dei tentativi falliti possiamo tranquillamente inserire «Undateable», sitcom estiva di NBC che approda ora sugli schermi italiani (Premium Joi, martedì, ore 21.15). Ideata da Adam Sztykiel, tratta da un bestseller di auto-aiuto per scapoli che (almeno nelle intenzioni) vogliono restare tali, prodotta e firmata dal Bill Lawrence di «Scrubs. Medici ai primi ferri», la serie presenta una location originale, la Detroit in uscita dalla crisi economica, richiamata nella sigla e nelle magliette dei personaggi. Ma fin da subito le storie percorrono binari consueti. Danny Burton (Chris D'Elia), giunto alla soglia dei trent'anni, si ritrova solo: tutti i suoi amici si sono sposati e hanno messo su famiglia, e lui, che ancora preferisce le avventure di una notte, è costretto a cercare un nuovo coinquilino. Si tratta di Justin Kearney (Brent Morin), ragazzo timido e idealista, che gestisce un bar ed è innamorato della cameriera, senza trovare però il coraggio di dichiararsi. Nel giro di poco tempo, Danny finisce così per fare da improbabile mentore a un gruppetto di amici «infrequentabili», come dice il titolo, un po' sfigati, incapaci di rapportarsi con l'altro sesso. Seguiranno equivoci, prese in giro, paure da superare e tutto un campionario di impacci sessuali e amorosi, che tentano di giustificare le risate registrate. Alla scrittura deboluccia supplice un abbozzo di comicità slapstick, fatta di cadute, gesti, mimica facciale, voci e piccole ritualità maschili. Ma è difficile non stare a pensare tutto il tempo ad altri amici e ad altri nerd". (Aldo Grasso)

martedì 25 novembre 2014

NEWS - Da stasera "Undateable" su Joi, il "Friends 2.0" dallo stesso autore della celebre sit-com ( e anche di "Scrubs", "Cougar Town", "La tata"...)
"Undateable" (in anteprima assoluta su Joi da stasera, ogni martedì) è, secondo i critici Usa, "LA sit-com dell'anno". Un gruppo di "Friends" sulla trentina si ritrova ad essere, per un motivo o per l'altro, non... frequentabile. Ovvero: non fidanzabile. Lo stesso protagonista Danny Burton - interpretato da Chris D'Elia - seppur donnaiolo impenitente, non riesce a gestire il rapporto con l'altro sesso se non per una notte e via. La firma della sit-com, già rinnovata per la seconda stagione, è DOC: quel Bill Lawrence già dietro i successi di "Friends", "Scrubs", "La tata" e "Cougar Town". La storia di fondo è basata sul best-seller "Undateable: 311 Things Guys Do That Guarantee They Won't Be Dating Or Having Sex" di Ellen Rakieten e Anne Coyle, sui comodini di tutti i single più aspiranti playboy d'America. Eva Amurri ("Californication") è tra i volti femminili del cast, nei panni dell'ex fidanzata di Danny. Lawrence firma da produttore esecutivo insieme all'ideatore Adam Sztykiel. Secondo Brian Lowry di "Variety" la sit-com è "una versione moderna della sindrome di Peter Pan: uomini che attraverso una vita libertina si rifiutano di crescere, spaventati dal romanticismo femminile e convinti che cucinare la colazione la mattina dopo sia un passo troppo impegnativo".

giovedì 19 luglio 2012

NEWS - Ufficialissimo: nè Sky nè Mediaset, "Girls" approda su MTV
...Mtv sara' un palinsesto orizzontale che proporra' serie (Buffy l'Ammazzavampiri, La vita segreta di una teenager americana, Jersey Shore, Scrubs, Girls, Modern Family, New Girl)...(AGI)

venerdì 15 giugno 2012

NEWS - Divino divano. L'identikit dell'anima dei "Maniaci seriali" nel nuovo libro di Chiara Poli
Dal 19 giugno 2012 l'ebook di Chiara Poli per le Edizioni di Cineforum, con Prefazione di Leo Damerini sarà disponibile su: cineforum.it, Amazon Kindle Store, iBookstore, Ultimabooks.it, ibs.it, bol.it, lafeltrinelli.it, mediaworld.it, libreriauniversitaria.it, e in molti altri store.

Il libro sarà acquistabile nei formati: ePub, PDF e Mobi. 
Chi sono i maniaci seriali? Come ci si “innamora” di una serie tv? Quali meccanismi ci sono alla base dei processi d’identificazione con storie e personaggi? Com’è cambiata la fruizione dei telefilm in Italia?
Queste sono alcune delle domande alle quali risponde Chiara Poli, giornalista esperta di serie tv da 5 anni al lavoro sui contenuti dei siti ufficiali delle reti FOX italiane. “Maniaci seriali” è disponibile esclusivamente in ebook per ragioni che l’autrice spiega nel libro e acquistabile presso numerosi store on line. Il volume contiene un’analisi della “mania” per i telefilm, della passione che spinge al “consumo di massa” delle serie tv tutti quei telespettatori che non si perdono una puntata della loro serie preferita. O delle due, dieci, venti serie che preferiscono.
I maniaci seriali, come spiega nella prefazione Leo Damerini – fondatore dell’Accademia dei Telefilm, ideatore del Telefilm Festival, autore del “Dizionario dei Telefilm” e co-autore de “La vita è un telefilm” insieme alla Poli – sono quelli che “vivono i telefilm sulla propria pelle, che ci interagiscono manco fossero in Videodrome. Quelli che senza una serie tv a sera (se possibile, anche di mattina e pomeriggio, tempo permettendo), non vanno a nanna tranquilli. Quel folto pubblico, sempre di più, che dopo la fine di Dr. House o delle Desperate Housewives sfoggia il lutto al braccio”.
Chiara Poli, conosciuta col soprannome de “La maniaca seriale” grazie al suo canale YouTube e alla sua rubrica per Tiscali Spettacoli dedicata alle serie tv, mette a frutto la sua esperienza decennale come giornalista e scrittrice specializzata in telefilm per riflettere sul modo in cui i racconti seriali influiscono sull’umore di chi li segue, su come la loro colonna sonora diventi parte integrante della vita dei suoi fan, sugli interventi della censura che colpisce le serie in Italia e sul modo in cui la pay tv ha rivoluzionato la fruizione televisiva nel nostro Paese.
Con lo sguardo attento ed esperto di una professionista del settore con un curriculum unico nel suo genere, Chiara Poli ci accompagna attraverso un viaggio fatto di testa e di cuore, di conclusioni maturate dall’esperienza lavorativa e dalla passione di quel cuore di fan che l’autrice mostra apertamente fin dagli esordi della sua carriera.
A conclusione del percorso di riflessione sul rapporto fra i telefilm e i loro fan, “Maniaci seriali” dedica un capitolo a Lost e uno a The Walking Dead: due serie che hanno coinvolto in modo diverso, ma altrettanto importante, la platea mondiale delle serie tv. All’interno del libro sono numerosi gli esempi che fanno riferimento anche ad altre serie, fra le più amate e seguite di oggi e di ieri: Buffy (oggetto del primo libro di Chiara Poli “Ammazzavampiri – il primo libro italiano sul serial tv Buffy”, Edizione ETS – Edizioni di Cinefourm, 2003), Angel, X-Files, Star Trek, True Blood, Il trono di spade, Dexter, Scrubs, Medium, Grey’s Anatomy, Sex and the City, C’era una volta, Desperate Housewives e tante altre.
Maniaci seriali” è un’opera unica nel suo genere, strettamente legata alle esperienze personali dell’autrice che si mette in gioco in prima persona e ricca di momenti emozionanti.
Con l'opera di Chiara la quadratura del cerchio è compiuta” chiosa ancora Damerini nella prefazione “Dopo una decade di sdoganamento del genere seriale compiuto sui media, anche attraverso saggi e pubblicazioni specializzate, ecco un mirabile ritratto a tutto campo - in più di un'occasione toccante - dell'anima e del cuore che pulsano tra i seguaci delle serie tv. Capire loro, attraverso gli occhi dell'autrice, è tanto emozionante quanto far sedere sul nostro divano i protagonisti dei telefilm preferiti.”

Maniaci seriali: le serie tv e i loro fan” di Chiara Poli, Edizioni di Cineforum
Ebook disponibile on line dal 19 giugno 2012  al prezzo di € 6,90

Edizione: Edizioni di Cineforum
Autore: Chiara Poli
Collana: Cineforum
ebook
Prezzo: € 6,90
INFO: CINEFORUM - Via Pignolo, 123 - 24121 Bergamo
Tel. +39.035.36.13.61 - Fax +39.035.34.12.55
e-mail:
info@cineforum.it - http://www.cineforum.it

lunedì 20 febbraio 2012

venerdì 14 maggio 2010

NEWS - "Chuck" e "V" vanno avanti (il Telefilm Festival porta fortuna!!!)! Stop clamoroso (ma atteso) per "Flash Forward". Fine anche per "Scrubs", "Better Off Ted", "Romantically Challenged". "Heroes" chiude con un film tv? In arrivo "Mr. Sunshine" con Matthew Perry e "Detroit 1-8-7" con Michael Imperioli
E' una strage di titoli su ABC. Sintomo della crisi creativa o meno (oltre che degli ascolti), spicca una doppia buona notizia: "Chuck" e "V" sono stati rinnovati per un'altra stagione. Che il Telefilm Festival, che ha ospitato i rispettivi protagonisti (Zachary Levi e Morena Baccarin), porti fortuna? O che i produttori abbiano visto su internet (e facebook) l'ovazione e le "grida" (checchè ne dica Davide Maggio) per entrambi? E per due serie che continuano, ben quattro ci lasciano le penne: "Flash Forward", tra le più pompate della stagione (ma che poi si era un pò accartocciata su sè stessa, spingendo i produttori ad una pausa riflessiva), chiude i battenti e ferma l'orologio. Chiusa anche l'insegna d'oro di "Scrubs", seguita a ruota da "Better Off Ted" (carino ma niente di che) e, dopo poche puntate, "Romantically Challenged" (serie "stregata" per Alyssa Milano!). Una chance in più dovrebbe essere data invece ad "Heroes" - nonostante il jump the shark del bacio lesbo - con un film tv conclusivo che chiuda le vicende super-eroiche.
In rampa di lancio, invece, una masnada di serie tv targate ABC: "Mr. Sunshine" con Matthew Perry (interprete e produttore) nei panni di un allenatore con una crisi di mezza età che lo tormenta; il poliziesco "Detroit 1-8-7" con Michael Imperioli de "I Soprano"; la coppia che si molla sull'altare al centro di "Happy Endings" (con Elisha Cuthbert di "24"); il super-eroico "No Ordinary Family" con Michael Chiklis ("The Shield") e Julie Benz ("Dexter"); "My Generation" (storia di un gruppo di liceali che si incontrano dopo 10 anni); la comedy "Better Together" (con Joanna Garcia di "Privileged"); la nuova serie-fotocopia di Jerry Bruckheimer (in questo caso di "Law&Order" et simila): "The Whole Truth", con Joely Richardson ("Nip/Tuck") e Rob Morrow ("Numb3rs"), indaga su fatti criminosi sia dal punto di vista della procura che della difesa.

giovedì 15 ottobre 2009

NEWS - Bollettino dei telefilmaniac: nessunperda Tina Fey al "David Letterman" stasera! A seguire "Scrubs" e "Reaper". Domani debutta il dimenticabile "Castle"
(ANSA) - Tina Fey, attrice, autrice televisiva, comica e produttrice statunitense, sara' l'ospite di David Letterman nella puntata in onda stasera alle ore 20.00 e in replica alle 23.00 su Sky Uno. Su Mtv Italia il giovedi' sera e' dedicato alle serie tv piu' amate dai ragazzi. Tornano da stasera alle 21.00 i medici piu' irriverenti della tv con la ottava stagione di 'Scrubs - Medici ai primi ferri'. Confermato il cast della serie, con qualche partecipazione straordinaria tra cui Courteney Cox nei panni del nuovo primario dell'ospedale. Sempre stasera, alle 22.00, su Mtv Italia andrà in onda la seconda stagione di 'Reaper', la serie creata da Tara Butters e Michele Fazekas, gia' ideatori della serie 'Law & Order'.

(Adnkronos) - Da domani tutti i venerdi' alle 21 su FoxLife (canale 112 di Sky) in prima visione assoluta , letteratura e investigazione si intrecciano con 'Castle-Detective tra le righe'. Il protagonista della serie creata da Andrew W. Marlowe, e' un noto scrittore di gialli, Richard Castle (Nathan Fillion, Buffy, Desperate Housewives), che nell'ultimo romanzo ha appena 'ucciso' il suo personaggio piu' famoso e deve affrontare un momento di crisi creativa e mancanza di ispirazione. Ma il momento non durera' a lungo: un assassino, fan dello scrittore, inizia a commettere omicidi secondo le modalita' descritte nei suoi gialli, e Castle viene chiamato a collaborare con la squadra omicidi della polizia di New York, in particolare con l'affascinante e risoluta detective Kate Beckett (Stana Katic, Heroes, 24). La vita dello scrittore e quella dell'agente sono destinate ad incrociarsi sempre di piu' e il loro rapporto e' destinato a rinsaldarsi, tanto che il forte carattere della Beckett, unito al suo fascino e il suo carisma, faranno si' che Kate diventi presto la musa ispiratrice di Castle, che ritrovera' la sua verve creativa. In un tipico esempio di opposti che si attraggono, la collaborazione tra Richard e Kate finisce per legare fortemente i due in una relazione che nel corso degli episodi appassionera' gli spettatori incuriositi da questo tempestoso rapporto d' amore e odio.

venerdì 7 novembre 2008

NEWS - Gli ospedali italiani non sono una cosa serial. Flop per "Crimini bianchi", "Terapia d'urgenza", "Medici miei"...accanimento terapeutico o troppo ansiogeni?

Articolo di Chiara Maffioletti
Gli ospedali non piacciono. Almeno in tv. E almeno quelli italiani. Eppure l'offerta di fiction mediche prodotte in Italia non è mai stata più rigogliosa. Passando dalla commedia al dramma, si è raccontato di medici eroi e di «macellai», vagando dai reparti di neonatologia agli obitori. Una sola comune: scarsa, scarsissima fortuna in termini di ascolti. In certi casi una catastrofe. Ed è così che in breve tempo importanti investimenti sono andati persi, inesorabilmente falciati dalla mannaia dell'Auditel che ha costretto le reti (Rai e Mediaset) a caramboleschi cambi di palinsesto e a improvvise variazioni di canale e di orario. Oppure alla chiusura. In un solo mese, le fiction ospedaliere sospese sono state tre. Tutte e tre nuove produzioni. Il 24 ottobre l'ultima interruzione: «Terapia d'urgenza». «Si ritiene - spiegava la nota di Raidue - che il prodotto abbia reso molto meno delle sue potenzialità ». Che tradotto, significa otto puntate trasmesse sulle diciotto previste, con una media tra il 6 e il 7% di share, scesa al 5.83% dell'ultimo episodio.
Anna Mittone, la sceneggiatrice, ammette la débâcle: «Abbiamo cercato di discostarci dal melò-tragico stile "Capri", cercando di fare un passo verso prodotti più autoriali. Ma il pubblico adulto ama lo stile di Raiuno e quello più giovane si è raffinato». Quindi, un coraggioso mea culpa: «Siamo lontani dalla fiction americana. Poi, con la crisi, la gente è meno disposta ad incupirsi. Una signora mi ha detto: già assisto mia suocera malata, non voglio ritrovarmi in ospedale anche guardando la tv». Non ha avuto miglior sorte «Crimini bianchi». La fiction sulla malasanità prodotta da Taodue con protagonista Daniele Pecci è andata in onda a fine settembre su Canale 5. A metà ottobre era stata spostata su Italia 1. Poco dopo, definitivamente sospesa. «Il nostro era un prodotto di altissima qualità - commenta Dante Palladino, l'autore - ma non ha pagato. Questi risultati fanno riflettere: sono lo specchio di un Paese che non vuole pensare. O forse, dalla fiction ci si aspetta altro ». Fa sportivamente autocritica anche il produttore, Pietro Valsecchi: «È stato un flop pazzesco e me ne assumo le responsabilità. Ci sono stati dei problemi di comunicazione e di presunzione: eravamo troppo convinti che sarebbe stato un successo. È passato il messaggio che la fiction fosse contro i medici quando è vero il contrario. Se va tutto male, servono rassicurazioni. Bisogna tornare ad una tv di grandi sentimenti». Insomma, il teorema di Confalonieri, quello secondo cui la gente in tempo di crisi ha bisogno di prodotti ottimisti, è largamente condiviso. Ma ha una falla: neanche la sitcom funziona se ambientata in un ospedale (italiano). Di «Medici miei», fiction con Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta e prodotta da Mediaset, sono state trasmesse solo tre puntate. Era seguito un duro scontro verbale tra Iacchetti e Tiraboschi. Passate le settimane, la rabbia di Iacchetti è immutata: «Mi spiace tantissimo perché la serie non ha avuto modo di emergere ed è stata fatta volutamente andare male. Era un tentativo di innovazione, tanto che dopo la prima puntata avevo ricevuto i complimenti da quello stesso direttore che poi, alla terza, ha detto ciò che ha detto. Mi sembra ci sia qualcosa di losco». Ma scorrendo l' elenco delle ultime serie mediche italiane, il triste copione della disfatta è tutt' altro che infrequente: «Nati ieri» è stata sospesa nel 2007 da Canale 5; «Medicina Generale», andata in onda su Raiuno a febbraio 2007, con una media vicina al 22%, fu sospesa e ritrasmessa lo scorso maggio, scendendo sotto il 17%. Nel frattempo, la criptica scelta della Rai di avviare la produzione della seconda serie. Pare lecito parlare di accanimento terapeutico. Ma non si spiega il successo duraturo delle molte serie tv mediche «d' importazione»: da «E.R.», alla 15esima edizione, a «Doctor House» alla quinta come «Grey' s Anathomy» e «Nip/Tuck». E poi ancora «Scrubs», all' ottava. Non si spiega. O forse sì?
("Corriere della Sera", 03.11.2008)

venerdì 12 settembre 2008

LA VITA E' UN TELEFILM - Alessandra Comazzi: "Sono le parole e le sceneggiature a reggere i telefilm"
"Gli autori partono da un presupposto, enunciato fin dal titolo: 'La vita e' un telefilm'. Basta accendere la tv a qualsiasi ora per accorgersene, anche nelle giornate ferragostane dedite alle repliche e alla sempre trionfante 'Signora in giallo'. Non c'e' reality che tenga: sono le storie inventate quelle che meglio descrivono la vita, nell'eterno corto circuito fra realta' e finzione. Chiara Poli e Leopoldo Damerini, (che ha fondato l'Accademia del telefilm e ne ha scritto un Dizionario) hanno selezionato per Garzanti «la saggezza del nuovo millennio nelle 2020 migliori battute delle grandi serie televisive». Hanno diviso le battute per temi che vanno da «abilita'» a «vivi e lascia vivere» passando per amore, bugie, denaro, guerra, matrimonio, politica, sesso. Di tutto un po'. Esempi. Da 'Scrubs', su Internet: «Sono quasi sicuro che se da internet togliessero i siti porno, resterebbe un solo sito chiamato ''Ridateci il porno'». Da 'Will & Grace', sull'omosessualita': «Quale mostro puo' regalare a un bambino di dieci anni un guantone da baseball, quando aveva chiesto una foto autografata di Elton John?». Da 'Ally McBeal', sulla depressione: «Ogni volta che sono depressa mi accorcio le gonne. E se le cose non cambiano, fra poco verro' arrestata». Da 'Tutti odiano Chris', sull'amore: «Amare significa non dover mai dire: impiccati». Le battute sono rappresentative di sceneggiature scintillanti: le immagini contano, ma sono poi le parole, quelle che reggono i telefilm".
(Alessandra Comazzi, "La Stampa")

venerdì 5 settembre 2008

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Difficile trovare un aggettivo per "Medici miei"
"Difficile trovare un aggettivo che sanzioni in maniera non equivocabile le sensazioni suscitate da «Medici miei», la nuova sitcom medical prodotta da Fatma Ruffini, scritta da Maurizio Sangalli e Leo Zani, diretta da Massimo Martelli (Italia 1, martedì, ore 21.10). «Imbarazzante» suona bene ma non rende del tutto la tragedia espressiva che si consuma nella clinica Sanibel di Riccardo Monatti (Giacomo Valenti), diretta da Anna Durkheim (Federica Bonan). «Inguardabile» emana franchezza ma rischia di essere troppo perentorio per le avventure di tre medici ridicoli: il chirurgo diagnostico Enzo (Enzo Iacchetti), il primario Gianni (Giobbe Covatta) e l’anestesista Francesco (Alessandro Sampaoli). La ridicolaggine ce la siamo appena giocata (andava benissimo); per fortuna ci viene in soccorso un supplemento di quella verità che è più vera della vita perché si occupa di finzione: «Medici miei» è un’operina «insulsa». La fiction italiana avrebbe un dannato bisogno di copiare quella americane: imparare a comporre le strutture narrative, a scrivere i dialoghi, a rappresentare un mondo d’invenzione. Invece, siccome ci riteniamo i più furbi, siamo già alla parodia, allo sbeffeggiamento. Così «Medici miei» fa principalmente il verso a «Scrubs» (senza possederne la leggerezza e senza mettere in conto che «Scrubs » è già parodia) e al «Dr House ». Con dialoghi di questo genere. Iacchetti-House ripete a una corte di sgallettate alcuni proverbi: «Una rondine?». E quelle: «Non fa primavera». Si arriva al clou: «Chi va con lo zoppo?». E quelle «Io...Io...Io...». Per battute del genere bisognerebbe chiedere i danni. Ma il vero danno è che Iacchetti, Covatta, Canalis ecc, non sanno recitare. Sono cabarettisti, battutisti, fin troppo baciati dalla fortuna; la recitazione è altra cosa. Massimo Martelli, infine, è il regista di Covatta e Fabio Fazio per gli spot umanitari: le buone intenzioni esonerano sempre dal talento".
(Aldo Grasso, 04.09.2008)

mercoledì 3 settembre 2008

NEWS - "Scrubs" come noi. Da ieri sera al via "Medici miei", i "replicanti" dell'inimitabile J.D.
Roma (Adnkronos) - Da ieri sera, mercoledi' 2 settembre, è arrivata in prima serata su Italia 1 l'inedita sit-com "Medici miei". E' un programma di Fatma Ruffini, prodotto e realizzato da RTI; il soggetto della serie e' di Maurizio Sangalli e Leo Zani mentre la regia e' affidata a Massimo Martelli, il produttore esecutivo RTI e' Maria Pia di Lauro. C'e' una clinica privata, la Sanabel, in cui lavorano tre amici: Enzo (Enzo Iacchetti), il chirurgo diagnostico; Gianni (Giobbe Covatta), il primario, e Francesco (Alessandro Sampaoli), l'anestesista. Il legame, di vecchia data, che li unisce e' di allegra e giocosa goliardia, anche se diverso e' l'approccio di ognuno verso il proprio lavoro e verso i colleghi. Enzo (Iacchetti) e' un medico capace e coscienzioso, animato dalla volonta' di far davvero del bene ai propri pazienti e da un'indole bonariamente ironica, ma e' anche affetto in qualche modo da una forma della ben nota sindrome di Peter Pan, che lo rende pieno di simpatiche trovate. A condividere con Enzo fatti e misfatti e' il suo piu' grande amico e compagno di, chiamiamole merende: il primario, Gianni (Covatta). In qualche modo il suo mestiere riesce pure a farlo, ma in realta' non pensa ad altro che alle donne e fa di tutto per avere le piu' belle pazienti, le piu' procaci infermiere, le piu' seducenti dottoresse. Come in ogni gruppo d'amici che si rispetti, anche tra i nostri medici non puo' mancare il capro espiatorio, l'anestesista Francesco (Sampaoli), altrimenti e affettuosamente ribattezzato "gasista", anima bella della clinica, costantemente vessato in maniera giocosa, ma persistente, dai piu' scaltri Enzo e Gianni. Tra i "nemici" dei nostri medici c'e' l'altera, rigida, ma bellissima Anna Durkheim (Federica Bonani), il nuovo direttore amministrativo della clinica che solo "per caso" coincide con la temibile e temuta ex moglie di Enzo e Riccardo Monatti (Giacomo Valenti), il cinico proprietario della clinica Sanabel, appena ereditata dal defunto padre, che e' in tutto peggio dei suoi dipendenti e sempre a caccia di guadagni. Accanto a questi personaggi una equipe di "specialisti" composta da Elisabetta Canalis (la Dott.ssa Vittoria Colombini, bella tirocinante raccomandata perche' nipote del proprietario della clinica), Eleonora Pedron (l'infermiera Nora, bella e svampita, passione segreta di Enzo), Bedlu Cerchiai (il dott. Brambilla, tirocinante di colore, col "tipico" accento milanese), Antonio Cupo (Dott. Anthony Ross, il bel radiologo di origini americane che fa perdere la testa a tutto lo staff femminile dell'ospedale), Gianluca Impastato (Dott. Impastato, tirocinante volenteroso ma goffo).
P.S.: Gli ascolti del primo appuntamento con lo "Scrubs" all'italiana sono buoni: entrambi gli episodi hanno superato l'11% di share. Si dice che anche J.D. abbia messo una buona parola ("fuck").

mercoledì 20 agosto 2008

NEWS - Tv, medici in prima linea! E' boom del genere ospedaliero sul piccolo schermo autunnale. Su tutti i...Canalis
(ANSA) - ROMA - A dimostrare il gradimento che continuano a riscuotere le serie tv del genere 'medical', sono tanti i titoli dedicati ai camici bianchi in arrivo a cominciare da settembre. Si va dalla commedia di Un medico in famiglia alle denuncie sociali di malasanita' di "Crimini bianchi". Ad inaugurare la stagione sono i 18 episodi di "Terapia d'urgenza", su Raidue dal 29 agosto. Poi arrivera' su Raiuno la seconda serie di "Medicina generale", prodotta dalla Grundy per Rai Fiction, tredici puntate fra casi clinici e vicende private di pazienti, medici e paramedici. La Publispei di Carlo Bixio sta lavorando a "Un medico in famiglia 6" con probabile primo ciak in autunno, che vedra' il ritorno di Giulio Scarpati e di Pietro Sermonti e l'importante conferma di Lino Banfi. Ma per vedere la serie bisognera' aspettare il 2009. Grande spazio alla fiction in corsia anche su Canale 5 dove non mancheranno di far discutere le sei puntate di "Crimini bianchi", prodotte dalla Taodue e dirette da Alberto Ferrari, ispirate alle cronache della malasanita'. Protagonisti Ricky Memphis, avvocato ad alta vocazione civica, e il cardiochirurgo Daniele Pecci. Il produttore Pietro Valsecchi sta anche preparando "Chirurgia d'urgenza" ambientata in un pronto soccorso. Sull'ammiraglia Mediaset arrivera' anche la sitcom 'Medici miei', la parodia di tutte le serie che si vedono in tv su medici, ospedali, corsie d'emergenza con Elisabetta Canalis nel ruolo di una dottoressa che non sa nulla di medicina e lavora in ospedale perche' lo zio e' direttore. Nel cast anche Enzo Iacchetti, Giobbe Covatta e Antonio Cupo. A questo si devono aggiungere i telefilm americani: su Raidue tornera' la pattuglia in camice di "E.R. Medici in prima linea" che tra addii e ritorni, new entry e defezioni ha festeggiato quest'anno i 13 anni. A settembre torna anche "Dr. House" su Joi, il canale dell'offerta Mediaset Premium sul digitale terrestre. Si rivedranno anche i medici e gli specializzandi dell'ormai famoso Seattle Grace Hospital nella nuova stagione di "Grey's Anatomy" su Italia 1 (gia' in onda sul satellite, su Fox Life). E continuano anche le parodie di "Scrubs-Medici ai primi ferri" su Mtv.

venerdì 18 luglio 2008

NEWS - Ultima ora: Zach Braff, addio a "Scrubs"!
(Ansa) - Zach Braff lascera' la serie televisiva "Scrubs" dalla prossima stagione. Lo ha reso noto Bill Lawrence, uno dei produttori del popolare telefilm, che in America va in onda sul canale Abc. L'attore di 33 anni, comunque, si e' detto disponibile a partecipare come guest star o a dirigere qualche episodio. In "Scrubs", la serie comica, arrivata sugli schermi nel 2001, ambientata all'interno di un ospedale e parodia di telefilm alla "E.R.", Braff interpreta il dottor John 'J.D.' Dorian, il leader del gruppo di medici del Sacred Heart Hospital. In contemporanea con l'annuncio dell'addio di Braff, pero', il telefilm si e' guadagnato un nuovo arrivo importante: Courteney Cox, la star di "Friends", l'indimenticabile telefilm andato in onda dal 1994 al 2004, ha infatti rivelato che avra' un cameo in "Scrubs" e apparira' in tre puntate che saranno trasmesse in autunno.

martedì 19 dicembre 2006

GOSSIP - Tragedia a "The O.C.": Adam Brody anche lui solo (con un cane) dopo la separazione da Rachel Bilson (ma il vero dramma sono i suoi capelli!)
Dalle parti di Orange County, da tempo la soap si è mischiata alla realtà (e viceversa). Dopo che Mischa Barton ha deciso di interpretare Marissa a vita (fuori dal set), Rachel Bilson e Adam Brody si sono lasciati (vedi Post del 5 dicembre scorso), non senza un presunto tradimento di lei con Zach Braff di "Scrubs". Già il 12 dicembre scorso "Telefilm Cult" aveva sorpreso la Bilson a spasso con il suo quadrupede da sola, forse per reagire alla rottura che i fans devono ancora digerire dopo aver perso ogni speranza di riavvicinamento per la coppia più in vista del panorama telefilmico. Ma oggi, ecco spuntare le foto anche di Adam Brody, anch'egli solo...con un cane (il suo). Ma soprattutto, forse specchio (rotto) della sua disperazione, con una inedita capigliatura da film horror di serie B. I casi sono tre (anche per immaginare scenari meno tragici): 1) visto che di soap si tratta, si è deciso a usare il sapone 2) si è vendicato indossando in testa Thurmen Murmen, il peloso cagnolino della Bilson 3) ha ricevuto una telefonata dai dirigenti di FOX che, nonostante gli ascolti in discesa di "The O.C.", gli hanno confermato per un altro anno l'impegno sul set al fianco di...Rachel Bilson. A voi la scelta.

lunedì 27 novembre 2006

GOSSIP - Rachel Bilson di nuovo sola: ancora crisi con Adam Brody?
Di ritorno da Roma, dove sta girando il thriller-fantascientifico "Jumper" (vedi Post del 17 novembre), Rachel Bilson è stata avvistata nel weekend da sola al club Hyde di Hollywood. Gli esperti del gossip a "stelle e strisce" s'interrogano sul motivo per cui l'interprete di Summer in "The O.C." appaia sempre più spesso in pubblico da sola. Dov'è finito Adam Brody? Tra i due sembrava ritornato il sereno, dopo la "sbandata" di lei per il collega Zach Braff ("Scrubs") sul set del film "The Last Kiss" (la versione americana de "L'ultimo bacio" di Muccino). Ma ora sembra che qualche nuvola si addensi ancora sulla coppia "made in Orange County"...

mercoledì 8 novembre 2006

GOSSIP - Zach Braff ("Scrubs") e Jessica Biel ("Settimo cielo") incrociano i guinzagli (e forse qualcos'altro...)
Due notizia in una. Sarebbe definitivamente finito il flirt tra Zach Braff e Rachel Bilson ("The O.C."), visto che il protagonista di "Scrubs" si fa vedere in giro con Jessica Biel ("Settimo Cielo"), la quale perciò smentisce indirettamente la sua sussurrata omosessualità. La "strana coppia" è stata avvistata sabato al Griffith Park di Los Angeles a incrociare i guinzagli con i rispettivi cani. Si attendono sviluppi. Se son cuccioli cresceranno.

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