sabato 14 gennaio 2017

venerdì 13 gennaio 2017

NEWS - "Pensate se Italia e Francia collaborassero per creare serie tv...": Arnaud de Puyfontaine, CEO di Vivendi, scrive a "La Repubblica" motivando le mosse dei francesi con Mediaset

Lettera di Arnaud de Puyfontaine pubblicata da "La Repubblica"

Caro Direttore, In questi ultimi mesi sono state scritte molte cose sul gruppo Vivendi. Alcune esatte altre meno, ma tutte hanno contribuito ad alimentare un acceso dibattito in Italia. In qualità di Ceo di Vivendi, ho deciso di intervenire in prima persona per ristabilire qualche verità sull'azione positiva svolta da Vivendi in Italia. Azione che in alcuni casi è stata fraintesa o male interpretata. Tanto che alcuni hanno sintetizzato i nostri sforzi come opachi, speculativi o dettati da sete di conquista, suscitando in questo modo ostilità o sfiducia. E' esattamente il contrario. Siamo in Italia per realizzare un progetto ambizioso, di lungo termine, costruito su ciò che l'Italia e la Francia hanno in comune: la vicinanza della loro tradizione latina. L'Italia, poi, ha molto da offrire cultura, storia, esperienza, talento, professionalità, creatività, bellezza. In altre parole, voglio sottolineare che è proprio l'italianità al centro del nostro progetto. In particolare, pensiamo che essa sia una risorsa formidabile per generare crescita sia in Italia, sia in Francia. Ecco perché vogliamo dare più importanza e valore all'italianità delle aziende di cui siamo azionisti, consolidando le loro radici. Un modo per farlo è quello di dare un contesto europeo alla loro azione. Raggiungere una dimensione europea è un'opportunità unica per cogliere al meglio le sfide che offre un mondo ormai globalizzato.
Una delle caratteristiche riconosciute all'Italia in tutto il mondo è la sua elevata capacità imprenditoriale. Proprio per questo vogliamo fare leva su questo atout per rafforzare gli scambi tra i nostri due Paesi, la cui vicinanza è una realtà e rappresenta un significativo potenziale da valorizzare.
Il nostro approccio non è per nulla opportunistico ma finalizzato a rafforzare l'unicità, l'eccellenza e la competenza delle aziende italiane, combinandole con le peculiarità di altri Paesi europei, come la Francia o la Spagna. Si tratta di un progetto ambizioso ed equilibrato, che però ha bisogno di adesione e sostegno. I miei recenti contatti con il governo italiano, le istituzioni, le autorità di mercato, gli azionisti, i dipendenti, hanno un unico obiettivo: creare quella fiducia indispensabile, per portare avanti con successo un tale progetto. Spesso il confronto è stato acceso, ma io sono sempre stato attento affinché avvenisse in modo trasparente e nel rigoroso rispetto delle leggi e delle regole del mercato. A questo proposito, mi fa piacere evidenziare e riconoscere le qualità di accoglienza e di ascolto delle istituzioni italiane. È importante sdrammatizzare i toni del dibattito ed evitare inutili caricature. Nel 2015, la Francia ha investito in Italia 46 miliardi di euro. A sua volta, la Francia è stata il principale destinatario degli investimenti italiani. Un trend positivo, che dovrebbe essere valutato come un arricchimento e un'opportunità di crescita per tutti. Vivendi ha dichiarato fin dall'inizio qual è il suo progetto: costruire e dar vita a un grande polo dell'Europa meridionale, che prevede di creare una ampia convergenza tra contenuti e telecomunicazioni. Francia, Italia e Spagna sono i tre principali Paesi da cui partire. Rafforzandosi in Sud Europa, Vivendi sta scommettendo sulla cultura europea per far fronte alla concorrenza sempre più agguerrita dei colossi anglosassoni, americani e cinesi.
È in questa logica e per centrare questi obiettivi che Vivendi ha investito negli ultimi due anni in Italia, prima in Telecom Italia e successivamente in Mediaset. Non è stato un percorso facile. Tutt'altro. Ma fino ad ora la nostra strategia, la nostra esperienza, le sinergie e le energie profuse hanno pagato, con risultati positivi per il mercato italiano delle Tic e per i suoi utenti. In effetti, dopo una fase difficile, oggi Telecom Italia è sulla buona strada. Merito del suo presidente Giuseppe Recchi e del nuovo amministratore delegato Flavio Cattaneo che hanno saputo voltare pagina dotando l'azienda di una nuova struttura organizzativa e mettendo a punto una missione al passo coi tempi e con le sfide che si profilano all'orizzonte. Si tratta di una strategia che è stata messa in campo di recente, ma che già in questi mesi, e ancor più nei prossimi darà degli ottimi frutti. Con beneficio di tutti i cittadini italiani che potranno usufruire di una infrastruttura sempre più moderna ed efficiente, in particolare attraverso gli investimenti dedicati alla banda larga. Vivendi ha scelto di puntare sui contenuti e sulla convergenza con gli operatori di telecomunicazioni per creare valore. Il nostro gruppo è uno dei leader mondiali nei contenuti e continua a rafforzarsi con investimenti mirati in aziende di punta del settore. Si tratta di un gruppo diversificato-pay tv con Canal Plus, musica con Universal Music Group, film e serie con StudioCanal, videogames con Gameloft -presente in tutto il mondo e con un giro d'affari di circa 11 miliardi euro. E' per questo che siamo interessati a un'alleanza con Mediaset, un'azienda con una forte notorietà, ricca di professionalità e di potenziali sinergie con Vivendi. Basti pensare quali risultati si potrebbero raggiungere se Francia e Italia collaborassero nel campo del cinema e delle serie televisive. Nonostante le difficoltà per trovare un terreno comune con Mediaset, non abbiamo abbandonato il nostro progetto iniziale finalizzato alla creazione di un grande gruppo dell'Europa meridionale in cui convergano contenuti e tic, di cui Mediaset rimane, secondo noi, uno dei pilastri. È per questo, chenel novembre 2016, abbiamo deciso di investire direttamente in Mediaset, diventandone il secondo azionista.
Noi siamo, ci tengo a ribadirlo, soci industriali che desiderano apportare il loro contributo al progetto paneuropeo che abbiamo deciso di sviluppare. La nostra azione è di lungo termine ed è trasparente. Questo, il senso delle mie dichiarazioni al Governo italiano e alla Consob. Non voglio qui entrare nel merito delle voci e delle indiscrezioni di mercato che circolano in continuazione. Desidero però ribadire il mio totale impegno nel difendere la validità del nostro progetto e nel ristabilire fiducia e serenità. Sono convinto che tutte le parti interessate ne trarranno dei benefici, l'Italia in primis. Questi sono i fatti e questi sono i nostri progetti.
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

giovedì 12 gennaio 2017

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Haters Back Off", comedy sugli egotici del web
"Nel nuovo glossario di parole rese celebri dal web c'è anche hater, letteralmente l'odiatore accanito, colui che sui social disprezza e critica in modo distruttivo e insistente un personaggio celebre, un tipo di musica, una serie o un film, e via così. L'hater può spesso trasformarsi in un parente prossimo del webete, geniale invenzione terminologica di Enrico Mentana. «Haters Back Off» è una nuova serie comica originale in otto puntate di Netflix. Al centro del racconto c'è proprio il tema della celebrità online e dell'accanimento degli «odiatorb : il clima è molto surreale e grottesco perché la protagonista è Miranda Sing, un personaggio d'invenzione creato da Colleen Baallinger, un comica americana che dal 2008 porta avanti, in un canale YouTube e in molti spettacoli dal vivo, una divertente satira sulle celebrità della rete, un divismo che può toccare a chiunque perché la rete nella sua orizzontalità ha annullato le tradizionali formule di costruzione della fama. Miranda è una ragazza senza alcun talento ma con una grande considerazione di se e uno spirito fortemente narcisistico: come molti, tenta la strada del successo caricando video amatoriali su You Tube in cui si esibisce in sgangherate prove di canto, con il sogno di moltiplicare esponenzialmente le sue visualizzazioni e «diventare virale». A volte i meccanismi che trasformano il trash in tormentone sono misteriosi, ma nel caso di Miranda il miracolo non accade. Vorrebbe essere una star di YouTube, vorrebbe avere degli hater, che attesterebbero il suo successo, ma quello che le riesce è solamente imbarazzare la sorella più sveglia, Emily, e creare preoccupazioni alla madre un po' fusa, Bethany. Oltre a essere una parodia dei personaggi egotici e incapaci che affollano il web, la serie gioca anche sui toni della commedia familiare, raccontando una famiglia disfunzionale alle prese con la ricerca della celebrità". (Aldo Grasso

mercoledì 11 gennaio 2017

SGUARDO FETISH - Mr. Dior! Rami Malek ingaggiato nella nuova campagna cult della griffe francese
Dior Homme just released its Summer 2017 campaign and it features some big stars like Mr. Robot‘s Rami MalekThe campaign was shot by Willy Vanderperre and styled by Oliver Rizzo in the studio and the streets of Paris, France.


martedì 10 gennaio 2017

GOSSIP - Clamoroso al Cibal-esbo! Michelle Williams e Busy Philipps sono "innamorate" (galeotto fu il set di "Dawson's Creek")
Leggi QUI

lunedì 9 gennaio 2017

NEWS - Golden Globes, tutti i vincitori

Miglior serie Tv drammatica
The Crown
Game of Thrones
Stranger Things
This Is Us
Westworld

Miglior serie comedy o musicale
Atlanta
Black-ish
Mozart in the Jungle
Transparent
Veep
Miglior film TV o miniserie
American Crime
The Dresser
The Night Manager
The Night Of
People v. O.J. Simpson
Miglior attore in una serie TV drammatica
Rami Malek, Mr. Robot
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Matthew Rhys, The Americans
Liev Schreiber, Ray Donovan
Billy Bob Thornton, Goliath
Miglior attore in una serie TV commedia o musicale
Anthony Anderson, Blackish
Gael Garcia Bernal, Mozart in the Jungle
Donald Glover, Atlanta
Nick Nolte, Graves
Jeffrey Tambor, Transparent
Miglior attore in una miniserie
Riz Ahmed, The Night Of
Bryan Cranston, All the Way
Tom Hiddleston, The Night Manager
Courtney B. Vance, The People v. O.J.: American Crime Story
John Turturro, The Night Of
Miglior attore non protagonista in una serie, film TV o miniserie
Sterling K. Brown, People v O.J. Simpson
Hugh Laurie, The Night Manager
John Lithgow, The Crown
Christian Slater, Mr. Robot
John Travolta, People v. O.J. Simpson
Miglior attrice in una serie TV drammatica
Caitriona Balfe, Outlander
Claire Foy, The Crown
Keri Russell, The Americans
Winona Ryder, Stranger Things
Evan Rachel Wood, Westworld
Miglior attrice non protagonista in una serie, film TV o miniserie
Olivia Colman, The Night Manager
Lena Headey, Game of Thrones
Chrissy Metz, This Is Us
Mandy Moore, This Is Us
Thandie Newton, Westworld
Miglior attrice in un film tv o miniserie
Felicity Huffman, American Crime
Riley Keough, The Girlfriend Experience
Sarah Paulson, People v. O.J. Simpson
Charlotte Rampling, London Spy
Kerry Washington, Confirmation
Miglior attrice in una serie tv comedy o musicale
Rachel Bloom, Crazy Ex-Girlfriend
Julia Louis-Dreyfus, Veep
Sarah Jessica Parker, Divorce
Issa Ree, Insecure
Gina Rodriguez, Jane the Virgin
Tracee Ellis Ross, black-ish

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

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