venerdì 24 agosto 2018

NEWS - Anteprima, sul set di "Baby", la serie made in Italy sulle squillo minorenni di Roma pronte a sedurre il mondo: in 190 Paesi entro fine 2018. Schiera di esordienti e scritta dal collettivo Grams, cresciuta a "pane e 'Breaking Bad'"...

News tratta da "Il Messaggero"
I corridoi asettici di una scuola esclusiva - potrebbe essere indifferentemente un liceo italiano o un campus anglosassone - brulicano di studenti in divisa. Dialogo concitato tra un ragazzo e una ragazza: «Cosa ti ho fatto, me lo dici?». «Tu non c'entri nulla». Appartato in un angolo, un giovane cerca compulsivamente compagnia su Grindr, l'app degli incontri gay. L'interno di un bagno ospita invece le confessioni "pericolose" di due studentesse. Si respira tensione, disagio esistenziale, trasgressione latente. Il regista Andrea De Sica, in bermuda dietro un monitor, grida: «Stop!» e per qualche minuto il set si ferma. Siamo a Roma, nell'università di Tor Vergata trasformata per qualche settimana nell'immaginario Liceo Collodi: si gira Baby, la serie originale Netflix prodotta da Fabula Pictures, regia dei sei episodi spartita tra De Sica (quattro) e Anna Negri (due). Ispirata a fatti di cronaca recenti che hanno sconvolto l'opinione pubblica, la serie è destinata a fare scalpore: protagonista è infatti la «vita segreta», o meglio inconfessabile, di alcuni teenagerdei quartieri alti di Roma. Prostituzione minorile, droga, bullismo, omosessualità, suicidio, integrazione, conflitti familiari: a partire dallo scandalo delle "baby squillo" che esercitavano ai Parioli, sono tanti i temi "bollenti" affrontati dalla serie che sarà disponibile in 190 Paesi entro la fine dell'anno ed è interpretata da una quarantina di attori giovanissimi, sia volti noti sia sconosciuti, facce pulite e anime tormentate: Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Riccardo Mandolini, Chabeli Sastre Gonzalez, Brando Pacitto, Lorenzo Zurzolo. I loro rispettivi personaggi sembrano condannati alla trasgressione, declinata in forme diverse, «perché sono disperatamente in cerca d'amore», spiegano gli sceneggiatori, tutti under 30, del collettivo Grams scelto per portare nella serie la verità dei giovani vista «dal di dentro»: è la loro scrittura, definita «audace», la novità forse più significativa del progetto. Ma del cast fanno parte anche Isabella Ferrari nei panni di una mamma "pariola" apparentemente sicura di sé ma molto fragile, Claudia Pandolfi (una prof della scuola), Paolo Calabresi nel ruolo ingrato del "localaro" che recluta le ragazze per poi darle in pasto a clienti senza vergogna che hanno la stessa età dei loro padri. De Sica, 36 anni, terza generazione della gloriosa dinastia artistica (è figlio di Manuel e della produttrice Tilde Corsi, nonché nipote di Vittorio), è stato scritturato dopo aver diretto il premiatissimo film d'esordio I figli della notte sulle amicizie «maledette» di alcuni ragazzi altoborghesi. E apparso dunque il regista giusto per maneggiare con sicurezza e una buona dose di oggettività l'incandescente materia della serie Netflix. «Baby racconta, al di fuori degli stereotipi e senza giudizi morali, i conflitti profondi che nascono in un ambiente agiato», spiega Andrea, «i nostri pariolini somigliano ai ragazzi di qualunque quartiere e di qualunque estrazione. Le loro storie riflettono romanticismo e cattiveria, sono tutt'altro che edulcorate. E abbiamo cercato di dare alla serie una connotazione internazionale: per intenderci, qui non ci sa no i banchi rotti e i graffiti del Mamiani che abbiamo visto fino alla nausea in troppi film italiani». Il produttore Nicola De Angelis afferma che lavorare per Netflix «è un'esperienza a 360 gradi estrema e interessante, caratterizzata dalla libertà assoluta e dalla velocità dei tempi di attuazione». Annuiscono i ragazzi del Grams che sono spesso presenti sul set e, mantenendo un rapporto quasi simbiotico con il regista e gli attori, hanno portato nel progetto Baby non solo un linguaggio ma anche un modo inedito di lavorare. «Il caso delle squillo minorenni ha rappresentato solo uno spunto da cui siamo partiti ma da cui ci siamo presto staccati per raccontare le vite segrete dei giovani della Roma bene», spiega Eleonora Trucchi, 25 anni. «La serie è una storia di formazione che vede contrapposti teenager che fanno gli adulti e adulti che si comportano da bambini», aggiunge Antonio Le Fosse, 25 anni. «I nostri protagonisti soffrono tanto, ma i grandi ignorano il loro dolore», incalza Giacomo Mazzariol, 21. «Abbiamo indagato sul vuoto esistenziale di questi ragazzi senza giudicare le loro azioni», incalzano Re Salvador, 28, e Marco Raspanti, 29. Curiosità: nessuno di loro proviene dai Parioli, il quartiere un po' ingenuamente e sbrigativamente considerato l'epicentro di ogni vizio. In compenso raccontano di essersi formati con le grandi serie americane: «Siamo cresciuti a pane e Breaking Bad». Sentono di appartenere a un mondo in cui «le Instagram Stories hanno sostiutito la tv» e non vogliono rimanere estranei al processo produttivo: «Il mercato internazionale è importante». Infatti i loro discorsi sono disseminati di termini come "payoff", "endorsement", "core business" e così via. Tant'è. Ma un fatto è certo: le teenager perdute di Baby sono pronte a fare il "botto" in tutto il mondo.

mercoledì 22 agosto 2018

NEWS - Achtung, compagni! Netflix inserisce la pubblicità tra una puntata e l'altra delle serie tv!
News tratta da "Italia Oggi"
Gli spot arrivano su Netflix, o meglio i promo. Il gigante dello streaming online ha infatti iniziato a testare un nuovo modo di promuovere i propri programmi sugli stessi abbonati: mostrando brevi filmati che pubblicizzano altri contenuti. I promo sono inseriti da Netflix fra una puntata e quella successiva della serie che si sta guardando. La piattaforma, infatti, è stata la prima a introdurre la visione di una puntata dopo l'altra: una comodità per l'utente e un modo con cui Netflix riesce a trattenere sulla propria piattaforma gli spettatori più a lungo. Ebbene fra una puntata e un'altra c'è un conto alla rovescia di pochi minuti inserito per dare la possibilità eventualmente agli utenti di fermare la riproduzione, ed è proprio durante questo countdown che sono inseriti i promo. Ovviamente, come tutto quello che fa la società di Reed Hastings, i consigli sono targetizzati, ovvero basati sull'analisi dei dati dell'utente e sulla proiezione delle sue preferenze. Anche questo un modo con cui Netflix può coinvolgere maggiormente i propri abbonati portandoli a seguire una serie dopo l'altra. «Stiamo testando se le raccomandazioni tra gli episodi aiutino i membri a scoprire più velocemente storie che apprezzeranno», ha dichiarato con una nota Netflix al sito Cord Cutters, chiarendo che gli spettatori saranno in grado di saltare gli annunci Hastings ha però escluso diverse volte di voler inserire pubblicità da società esterne sul suo servizio, definendo la mancanza di spot un «elemento chiave di differenziazione». Ma quando si tratta di spendere soldi per promuovere i propri show, il ceo preferirebbe che l'algoritmo facesse il proprio lavoro. «Il nostro sogno del Santo Graal è che il servizio sia stato così bravo a promuovere i nuovi contenuti che non avremmo dovuto spendere esternamente» in pubblicità, ha detto Hastings durante la presentazione dell'ultima trimestrale. Per contro Netflix utilizza il product placement nei contenuti che produce, che costa tra i 50 mila e i 500 mila dollari a episodio (tra i 44 e i 450 mila euro). Netflix fa centinaia di test all'anno per aiutare le persone a trovare contenuti: «Un paio di anni fa», ha spiegato ancora l'azienda, «abbiamo introdotto le anteprime video all'esperienza tv, perché abbiamo visto che riduceva significativamente il tempo impiegato dai membri navigando e aiutandoli a trovare ancora più velocemente qualcosa che gli sarebbe piaciuto guardare. Da allora, abbiamo sperimentato ancora di più con video basati su consigli personalizzati per show e film sul servizio o in arrivo, e continuiamo a imparare dai nostri membri». Nel 2018 Netflix ha messo sul piatto 8 miliardi di dollari (6,8 miliardi di euro) per la produzione di contenuti originali (e ormai il trend di questa voce vede un aumento di un miliardo di dollari all'anno da un po' di anni), e nei primi sei mesi dell'anno ha investito oltre un miliardo di dollari (850 milioni di euro) in promozione e marketing. Peraltro, come mostrato dai dati dell'ultimo trimestre, la crescita degli abbonati è al di sotto delle aspettative: 5,2 milioni di nuove sottoscrizioni, rispetto ai 6,2 milioni attesi. In particolare, è il mercato Usa a essersi fermato, con 670 mila nuovi abbonati rispetto agli 1,2 min attesi, mentre nei mercati internazionali sono arrivati 4,47 milioni di nuovi abbonati a Netflix rispetto ai 5 min previsti.

martedì 21 agosto 2018

NEWS - Tremate, tremate, le streghe son crollate. Asia, una Rose con molte spine: l'ex "charmed" McGowan scarica la Argento dopo le accuse di aver molestato un minorenne

News tratta da "Libero"
Rose McGowan, star americana di origini italiane (è nata a Certaldo, in provincia di Firenze) e capofila del movimento #MeToo, di fatto ha scaricato Asia Argento. «Ho il cuore spezzato. Continuerò il mio lavoro in difesa delle vittime delle molestie» ha scritto ieri su Twitter, sottolineando di aver conosciuto la Argento dieci mesi fa (come a prendere totalmente le distanze dalla collega meno nota) e che il loro punto in comune è «di essere state aggredite da Harvey Weinstein». McGowan, salita alla ribalta nel ruolo di Paige Matthews nella serie tv "Streghe" e per la sua presenza nei film della saga horror Grindhouse, a fine 2017 era finita sulla copertina della rivista statunitense Time come persona dell' anno per aver «rotto il silenzio». Dopo quattro ore dal primo tweet l' attrice americana ne ha scritto un altro: «Nessuno di noi conosce la verità sull' accaduto e sono sicura che verrà rivelato dell' altro. Siate gentili». Gentilissimi. Infatti il web ribolle di sfottò più o meno ripetibili.

lunedì 20 agosto 2018

NEWS - Achtung, compagni! Lo streaming di Disney sarà meno caro di quello di Netflix (te credo: library meno ricca...!)
News tratta da "Vulture"
As Disney slowly absorbs all of Fox’s content and ends several licensing deals over the next year, a new streaming service will rise. Disney CEO Bob Iger walked investors through the company’s planned streaming venture today, and as Variety reports, it’s set to arrive near the end of 2019. Iger indicated the service might end up being cheaper than Netflix, due to the fact that its library won’t be as large. But not to worry, that library is going to include everything from Disney’s live-action version of Dumbo to Captain Marvel to the next Avengers movie. Disney is even making content exclusively for the service, including the upcoming live-action version of Lady and the Tramp. It’ll be worth whatever it costs just to see how they get real dogs to eat spaghetti that gracefully. Iger also said they plan for Pixar, Marvel, and Lucas film to contribute content, but that any Star Wars movies made before 2019 will not initially be included due to licensing deals. But, honestly, if you need to re-watch those movies that much you should probably just buy them on DVD. Seriously. They sell them in sets. Calm down.

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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